Attualità 16:58

Di Pangrazio non risponde sul bilancio, Barbonetti lo denuncia alla Procura

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AVEZZANO – Il Sindaco di Avezzano ritiene di non dover rispondere all’interrogazione sul Bilancio comunale, il consigliere comunale di Partecipazione Popolare, gruppo di opposizione, Alessandro Barbonetti gli ricorda i suoi obblighi di legge denunciandolo alla Procura di Avezzano e al Prefetto dell’Aquila. Guerra aperta, insomma, per Partecipazione Popolare, il gruppo consiliare di minoranza che ha deciso di rompere apertamente con Gianni Di Pangrazio.

 

Nell'esposto si denuncia la violazione dell’obbligo di risposta nei termini di legge, 30 giorni dalla data di presentazione, all’interrogazione sul Bilancio del Comune di Avezzano  presentata  dallo stesso Consigliere Barbonetti in data 14 novembre.

 

Nell'esposto – afferma Barbonetti –  evidenzio come il sindaco  si sia rifiutato, con il diniego, a rispondere alla mia interrogazione volta a chiarire le 'stranezze' riscontrate sul documento di Variazione di Bilancio. Di Pangrazio non ha voluto rispondere, e questo la dice lunga sul concetto di trasparenza e di rispetto dei consiglieri eletti dal popolo che ispira l'azione del sindaco che, da sempre, considera i consiglieri comunali come una fastidiosa presenza. Purtroppo la progressiva riduzione di ruolo e di rango del Consiglio comunale è stata accettata passivamente dal presidente del Consiglio stesso, Domenico Di Beradino, che nulla ha fatto per impedire la deriva autoritaria imposta dal sindaco e dai suoi sodali del Partito Democratico.

Il comportamento del sindaco  potrebbe comportare il reato di omissione di atti d’ufficio (art. 328 c.p), ed è proprio questo che la Magistratura è chiamata a verificare.  Inoltre la condotta del sindaco  pregiudica il diritto dei Consiglieri comunali di poter esercitare con pienezza il mandato consiliare, e questa è causa di scioglimento del Consiglio comunale, cosa che nel nostro ordinamento deve essere valutata nel merito dal Prefetto. Alle Procure di L'Aquila ed Avezzano, ho contestualmente inviato il testo dell'interrogazione sul bilancio, alla quale appunto il sindaco non vuole rispondere, affinché la Magistratura valuti se sono riscontrabili ulteriori reati nei fatti elencati nell'interrogazione.

Il principale aspetto da chiarire, sul quale  chiediamo supporto alle Procure, è se si sia voluto artificiosamente aumentare le voci di entrata del bilancio per dissimulare la reale situazione economico-finanziaria del Comune, al fine di consentire da parte del sindaco le enormi spese, le inutili collaborazioni ed i rattoppi di opere pubbliche altrimenti non finanziabili. Come nel caso inquietante della  assunzione del dirigente Natalia siamo costretti, a fronte dell'offensivo silenzio del sindaco, ad interessare la Magistratura per valutare se sussistano reati, data l’enorme discrepanza tra i diversi documenti contabili prodotti dal Comune. Troppe le zone d’ombra che devono essere chiarite, e questo è purtroppo il tipico andazzo di questa amministrazione guidata da un 'supertecnico', come il sindaco ama definirsi da solo”.

 

Questa volta sarà davvero difficile evitare il processo nel Tribunale di Avezzano a Di Pangrazio visto e considerato che l’esposto tratta di un tema oggettivo e poco opinabile. A domanda o si risponde o no. In questo caso a domanda non si è risposto.

 

Lo stesso esposto, come ha chiarito Barbonetti, è stato inviato anche al Prefetto dell’Aquila e non per sovrabbondare. Il Prefetto, infatti, dovrà valutare tutta la cosa e decidere se il comportamento di Di Pangrazio sia stato corretto o meno e, ovviamente, in caso negativo, vedere le misure da adottare. E anche in questo caso si parla di situazione oggettiva: domanda e mancata risposta.

 

Pierluigi Palladini