Attualità 17:03

Scuole Mazzini-Fermi-Corradini, per l’Enea hanno “bassa capacità sismica”

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AVEZZANO – Rischio sismico alle scuole del centro di Avezzano, l’Enea ha emesso il suo verdetto e, al di là di allarmismi o rassicurazionismi, un concetto è assolutamente chiaro: quella scuola va risistemata e messa in sicurezza.

 

Le polemiche che da settembre scorso sono diventate al calor bianco fra una parte di genitori dei ragazzi che frequentano le scuole Mazzini-Fermi-Corradini di Avezzano e  l’Amministrazione Comunale, hanno fatto salire la temperatura fra le parti e ognuna con tesi opposte sulla tenuta e la sicurezza di queste scuole. Per mettere fine a questa diatriba, quindi, il Comune di Avezzano ha incaricato l’Enea di condurre uno studio sull’intero complesso al fine di verificarne la resistenza a fronte di un evento sismico serio. Uno studio dal quale si evincono tre certezze. Lo stabile è vecchio, risale al 1922, tanto da essere sottoposto a vincolo artistico e architettonico essendo un edificio Decò, ha caratteristiche progettuali e costruttive tipiche di quell’epoca ed ha una forma che ha di per sé una risposta sismica particolare. Gli esperti dell’Enea, però, hanno visto i progetti, hanno condotto esami e prove, hanno raccolto campioni e ripercorso al storia di questo edificio.

 

Fatte tutte le valutazioni strumentali e con i modelli matematici di riferimento, questa è stata la conclusione: “L’edificio ha una bassa capacità sismica, legata principalmente alla forma globale a C del complesso; alla forma rettangolare allungata di tutti i corpi; alla riduzione di larghezza dei solai in corrispondenza delle parti d’angolo. L’analisi di vulnerabilità dell’edificio in esame ha mostrato un indice di rischio (espresso in termini di fattore di accelerazione, ossia pari al rapporto tra l’accelerazione di ancoraggio corrispondente allo stato limite di salvaguardia della vita effettivo della struttura e l’accelerazione di ancoraggio corrispondente allo SLV per VN = 50 anni e CU = 1.5) pari a 0.35. Analogo valore si ottiene in termini di tempo di ritorno. La vita residua corrispondente risulta di poco inferiore a 4 anni. Per un sensibile miglioramento sismico dell’edificio, si suggerisce, oltre a eventuali interventi di rinforzo locale, di valutare la possibilità di inserire giunti sismici tra i vari corpi di forma rettangolare, suddividendo l’intera opera in sette corpi strutturalmente separati, facilmente individuabili. Per quanto riguarda la verifica a liquefazione, si suggerisce di eseguire indagini approfondite; si evidenzia anche che il problema non investe soltanto l’edificio in esame ma l’intera area”. La stessa Enea precisa: “Alla luce di quanto detto, si può dedurre che, nel caso di indice di rischio superiore a 0.20 e tempo di intervento superiore a 2 anni, l’amministrazione proprietaria non sia tenuta a prendere in considerazione l’eventualità di intervenire con urgenza e, quindi, di non utilizzare l’immobile, sempreché la verifica statica abbia dato esiti positivi”.

 

Riassumendo. L’Enea certifica che la resistenza sismica di questa scuola è appena sopra il limite dello zero, che però si possono fare interventi, e precisa anche quali sarebbero opportuni, anche perché la vita residua dell’edificio, sismi a parte, è di meno di tre anni. E quest’ultimo dato si può facilmente comprendere. Fra tre anni sarà il 2020 e quell’edificio avrà 98 anni ed essendo degli anni ‘20/’30, ha subito gli agenti atmosferici, una guerra e diversi terremoti. Qualche motivo per mostrare segni di lamentela ce li avrà pure. Quindi, senza mettersi l’elmetto di questa o quella parte, è necessario che, responsabilmente, l’Amministrazione Comunale provveda, almeno per l’inizio del prossimo anno scolastico, a spostare i ragazzi a fine di far iniziare i lavori così some suggerito dall’Enea. Ciò non solo e non tanto per il rischio sismico ma per prevenire i guai che potrebbero derivare dall’età del complesso scolastico di via Corradini.

 

Pierluigi Palladini


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