Attualità 11:00

Il Giorno della Memoria a Civitella Roveto: tra ricordi del passato e moniti per il presente

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CIVITELLA ROVETO. Il racconto dell’inferno del campo di concentramento, ma anche quello di un’amicizia nata in un luogo che parlava di morte e di negazione dell’umanità. Ogni sera si andava a dormire con un saluto e un arrivederci al giorno successivo. Non era, però, una promessa, ma una speranza. La speranza che i nazisti li lasciassero vivere ancora un giorno e li risparmiassero dai forni crematori. Questa solo una parte della storia che Piero Terracina, sopravvissuto ad Auschwitz, ha raccontato a Civitella Roveto, in occasione della manifestazione dedicata al Giorno della Memoria, organizzata dall’associazione culturale “Il Liri”, in collaborazione con l’Anpi Marsica e il Progetto Memoria del Centro Documentazione Ebraica Contemporanea della comunità Ebraica di Roma.

 

Sul palco, per i saluti istituzionali, i presidenti delle due associazioni che hanno promosso l’iniziativa, Mauro Rai de “Il Liri” e Antonio Rosini dell’Anpi, e il vicesindaco di Civitella Roveto Pierluigi Oddi.

 

Subito dopo la testimonianza di Terracina, in collegamento da Roma con Emanuele D’Andrea, il giornalista Pietro Suber ha parlato, alle tante persone presenti, della realizzazione del docufilm “Meditate che questo è stato”, un’iniziativa editoriale di “Repubblica” attraverso la quale ha raccontato la storia dell’amicizia nata ad Auschwitz tra Terracina e Sami Modiano, due degli ultimi superstiti dei lager nazisti.

 

È stato poi il momento di un altro importante testimone della Shoah, Lello Dell’Ariccia, il quale, oltre a raccontare la sua esperienza di scampato alla deportazione dai nazifascisti, ha voluto parlare del senso dell’olocausto oggi e della responsabilità individuale di ognuno di fronte a tragedie come questa, perché si può sempre scegliere da che parte stare. E, se ci sono stati i “Giusti” che hanno difeso e protetto alcune famiglie di ebrei, ci sono stati anche i criminali, i delatori, i collaboratori e gli indifferenti che voltarono la testa e fecero finta di non vedere quello che stava accadendo in Italia dopo la promulgazione delle leggi razziali del 1938.

 

Lo stesso tema è stato affrontato anche dal giornalista Primo Di Nicola, direttore del quotidiano “Il Centro”. Dall’ormai tradizionale assunto di “italiani brava gente”, Di Nicola ha voluto ricordare quanto possa essere subdolo l’intento culturale, che spesso si usa come copertura, per ricordare alcuni personaggi che hanno contribuito all’ascesa del fascismo e alla propaganda della dittatura e delle leggi razziali. Il direttore ha così fatto un chiaro riferimento alla strada intitolata, qualche anno fa dal Comune di Castellafiume, a Cornelio Di Marzio, personaggio di spicco del fascismo in Italia e all’estero. Bisogna essere chiari con le parole, la sua raccomandazione, perché la confusione genera cittadini incapaci di distinguere tra vero e falso, genera sudditi ideali per una dittatura.

 

Il pomeriggio dedicato al ricordo si è concluso con la proiezione di un toccante video dedicato alla Shoah dei bambini, realizzato dalle classi terze della scuola media “Enrico Mattei” di Civitella che, ogni anno, collabora con le due associazioni per la realizzazione di importanti progetti sempre più ambiziosi.

 

Maria Caterina De Blasis

Foto di Renzo Dosa e Severino Alessandro