Cronaca 10:30

Appalti pubblici, D'Alfonso indagato per corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio. Il Presidente: "Fiducia nella magistratura"

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Il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso è indagato per corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio, nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di L’Aquila. Secondo quanto è emerso, il governatore del Pd sarebbe coinvolto insieme ad altre quindici persone tra funzionari ed imprenditori: le ipotesi sulle quali indaga la Procura riguardano il mega appalto per la ristrutturazione di Palazzo Centi a L’Aquila, danneggiato dal terremoto del 6 aprile 2009; un intervento che riguarda la città di Penne in provincia di Pescara ed alcuni lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria delle case popolari Ater di Pescara. Nel corso del blitz negli uffici regionali di Palazzo Silone, i carabinieri hanno sequestrato atti e documenti relativi all’inchiesta; sono in corso perquisizioni anche domiciliari in diverse città della regione.

 

D'Alfonso si è dichiarato totalmente estraneo alle vicende auspicando ad una loro rapidissima definizione, come ha riportato sulla sua pagina Facebook: Questa mattina ho appreso che è in corso una verifica del mio operato da parte della Procura della Repubblica di L’Aquila per due distinte vicende. Ho ricevuto due richieste di proroga delle indagini: una riguardante la città di Penne (iscritta nel registro delle notizie di reato in data 18/11/2015) e una per lavori, solamente preventivati, alle case popolari Ater di Pescara (iscritta nel registro delle notizie di reato in data 8/7/2016). Contestualmente è stato recapitato un altro documento (“Ordine di esibizione di atti e documenti”) con il quale è stato notificato alla Regione Abruzzo che sul cantiere di Palazzo Centi a L’Aquila è in corso un procedimento penale nei confronti di sette persone, in ordine alle quali si è compiuta acquisizione documentale; tra queste non compare il mio nome. Ritengo che la mia posizione sia assolutamente estranea a qualsivoglia fattispecie di reato e auspico un espletamento rapidissimo di ogni indagine. Ho fiducia nell’operato della magistratura così come ne avevo in passato, quando è stata sempre accertata la liceità delle mie condotte amministrative”.

 

I.P. 


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