Attualità 18:40

“Artrock” al Liceo Artistico di Avezzano, un fantastico ritorno negli anni ‘70

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AVEZZANO – Non solo torte artistiche, moda, design e tanto altro nell’ultimo Open Day svoltosi al Liceo Artistico “Vincenzo Bellisario” di Avezzano. Una manifestazione, lo diciamo convintamente e con grande senso del reale, che dovrebbe essere assunta dagli enti pubblici locali e regionali, come una sorta di manifestazione di qualità della nostra terra e dell’intero Abruzzo. Non sarebbe male organizzare una sorta di Open Day collettivo dei vari licei artistici abruzzesi e trasformare questa occasione in una grandissima, coloratissima ed emozionantissima festa del’arte a 360 gradi.

 

Un’aula del liceo Bellisario, infatti, è stata trasformata in una particolarissima macchina del tempo  che ha fatto visitare ai ragazzi quell’epoca e riportato genitori e zii dei ragazzi nel clima degli anni ’70. Il tutto a suon di musica e immagini legate alla musica di quel contrastato periodo. Il tutto ad opera degli eccellenti ragazzi della classe IIIA di Arti Figurative  del liceo artistico “Vincenzo Bellisario” che hanno realizzato il progetto “Art Rock”  con la professoressa Angela Rubini.

 

La proposta è partita dal professor Franco Sinisi, docente di discipline pittoriche, che ha strutturato l’idea come un percorso, una visione alternativa e moderna del rock anni ‘70 e ‘80  e che ha portato  ragazzi a realizzare una copertina d’album, per le nuove generazioni la versione in vinile del Cd, ispirata allo stile della band scelta da ogni ragazzo.

 

“Le copertine sono state create basandosi suoi  comportamenti dei diversi gruppi musicali – ci ha spiegato una delle ragazze della III A, Francesca Antonucci  - , sulle storie che raccontano le canzoni e sulle emozioni che esse ci trasmettono. Questo ha portato i ragazzi a rielaborare gli ideali di un cantante rendendoli cartacei e trasformandoli in un qualcosa non solo caratteristico ma anche personale ed unico. Unico e diverso da tutto quello che ci viene proposto oggi. Diverso dalle canzoni commerciali utilizzate non per trasmettere emozioni, non per rivoluzionare il mondo ma soltanto per diventare un tormentone inutile che verrà con il tempo dimenticato. Rock vuol dire urlare, rock vuol dire lasciare il segno, rock vuol dire farsi sentire. Ed è proprio questo lo scopo del progetto – conclude la studentessa - , unire l’arte ad un qualcosa che non viene soffocato dalla società,  ma che rimbomba e risuona nel cuore e nell’anima del mondo. Un qualcosa chiamato Art Rock”.

 

E’ così che nell’aula, con le luci rosse, la musica rock in sottofondo alto ma non invasivo, appese alle pareti troneggiavano le copertine degli album create dai ragazzi dell’artistico di Avezzano. Nuove visioni dei Black Sabbath, dei Pink Foyd, dei Metallica, degli Ac/Dc, dei Nirvana, degli Europe, di Jimi Hendrix e tanti altri ancora. Un viaggio che ha fatto riscoprire anche a chi quegli anni li ha vissuti che gli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 non sono stati solo gli Anni di Piombo e dell’Equilibrio del Terrore. No, sono stati anni di grande elaborazione e sviluppo artistico e musicale che oggi, appiattiti davanti ad un tablet, ad uno smartphone e, a questo punto, davanti ad un volgarissimo pc, sembrano quasi usciti da un sogno.

 

Il sogno e la magia che ci hanno regalato i ragazzi del liceo artistico di Avezzano con il loro meraviglioso ”Artrock”.

 

Redazione Avezzano Informa


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