Attualità 06:30

Festa del papà: riflessioni sul bacio della buonanotte e dintorni

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“Credo che si diventi quel che nostro padre ci ha insegnato nei tempi morti, mentre non si preoccupava di educarci. Ci si forma su scarti di saggezza” diceva Umberto Eco.


E' una di quelle frasi scomode, che mentre ti colpiscono per la loro evidenza hanno la tenacia di infiltrarsi tra i concetti che capirai solo con il tempo, mentre i padri ''imbiancano'' e nel frattempo magari diventi genitore anche tu.


L'errore dei figli è sempre quello, da sempre: pensare che le lezioni della vita sono le prediche in macchina sul valore della puntualità e sugli orari di rientro, siano i lamenti sulla condotta scolastica del ''puoi fare di più''. E l'errore dei padri è spesso quello di avere una visione troppo ''adulta'' del proprio ruolo di guida per ricordarsi che i figli sono una nuova lente con cui guardare il mondo, un caleidoscopio per guardare se stessi tra mille geometrie colorate.


Quando nasce un figlio nasce un padre, e inizia quel viaggio meraviglioso di cui parla Umbero Eco, un collage di scarti di saggezza che insegnano più di qualsiasi lezione.


Festeggiare il 19 marzo il proprio padre significa festeggiare un rapporto che sotto l'ufficialità ''padre-figlio'' nasconde il bisogno reciproco di essere luce nella vita dell'altro e soprattutto di imparare dall'altro. Significa raccogliere quegli scarti di saggezza e capirne l'essenzialità, capirne l'importanza e dire: ''grazie''.


Grazie degli esempi che parlano più delle parole, grazie per quel sorriso di incoraggiamento, grazie per essere venuto a vedere quel noioso saggio di danza. Grazie per avermi riportato il gelato, per esserti ricordato che ti sbrodolavi anche tu alla mia età, e che fa più bene una lavatrice in più che una partita a calcio in meno.
Intendiamoci bene: gli scarti di saggezza non sono scarti di tempo. Gli scarti di saggezza sono le piccole cose, sono il bacio della buonanotte quando magari si fa finta di dormire.


Caso editoriale dell'anno è Matteo Bussola, che su facebook raccontava il suo essere padre di tre bimbe. Quello che imparava da un bacio muccioloso, da una domanda banale. Tutti i suoi post, le sue avventure, le sue riflessioni, sono finite in un libro. ''Notti in bianco, baci a colazione''.


E per farvi capire lo spessore umano delle piccole cose che compongono il rapporto padre-figlio, riportiamo il finale di una nuova riflessione recentemente apparsa sul suo profilo:


''C'è una frase bellissima che ho letto una volta da qualche parte, diceva più o meno: "Date sempre il bacio della buonanotte ai vostri bambini, anche se sono già addormentati", e ne ho compreso il significato solo da pochissimo.  Credo voglia dire che, alla fine, i gesti più utili che puoi fare per i tuoi figli, quelli che ricorderanno senza nemmeno sapere il perché, non sono quelli che vedono loro.  Sono quelli che sai solo tu.''


Buona festa del papà a tutti gli uomini che attraverso i loro figli imparano il coraggio della tenerezza. Buona festa del papà a chi cresce con i propri figli, a chi non solo semina i suoi ''scarti di saggezza'', ma che riesce anche a raccogliere le briciole di saggezza del proprio bimbo.

 

Ludovica Salera