AVEZZANO – «Smentisco subito due falsità che vanno in giro in queste ore di campagna elettorale calunniosa: la prima è che non ho fatto accordi con nessuno anche potendomelo permettere. La seconda è che non è vero che già si sa chi andrà al ballottaggio o addirittura chi vincerà al primo turno. Lo vedremo presto chi ci andrà al ballottaggio». Si presenta così Leonardo Casciere rompendo il ghiaccio davanti a una platea di 300 sostenitori nella sala conferenze della Chiesa dello Spirito Santo.
È in forma smagliante l’avvocato e si vede, a proprio agio nella nuova veste di candidato sindaco che parla direttamente ai cittadini: «Siete uomini liberi che hanno l’occasione di dire basta a tutti quelli che vi ritengono semplici “bancomat” del voto perché avete una dignità che deve essere rispettata. Noi siamo tutti in questa avventura contro la vecchia politica squallida che non ha più ragion d’esistere, quella che ogni cinque anni propone sempre le stesse facce, sempre i soliti noti che hanno spolpato la città. Questi personaggi dovete mandarli a casa con il vostro voto».
Parla per 45 minuti filati Casciere, partendo dalle sue origini: «Provengo da una famiglia di contadini di Collelongo, a 13 anni ci siamo trasferiti ad Avezzano perché papà trovò un posto di lavoro alla Cartiera. Sono vissuto fino alla laurea in una casa popolare a Chiusa Resta e non rinnegherò mai le mie radici. Nemmeno quelle politiche che affondano in quella destra sociale per gli ultimi e con gli ultimi».
Quindi diverse tracce programmatiche che saranno approfondite il 25 marzo con i cittadini in un dibattito nel punto d’incontro del Progetto Casciere a Piazza Risorgimento: «Vogliamo una democrazia partecipata dove il Comune non è del sindaco ma dei cittadini; vogliamo i comitati di quartiere pensando Avezzano non più come centro, periferie e paesetti ma come città unica; vogliamo creare lavoro per dare la possibilità ai giovani di poter scegliere di vivere ad Avezzano rimettendo in moto il Fucino e il Nucleo Industriale; favoriremo le Start Up dei giovani con una struttura dedicata del Comune; metteremo mano a nuovi edifici scolastici per la sicurezza dei nostri figli; sulla sicurezza se essere sceriffo significa mandare i vigili in pattuglia notturna insieme alle forze dell’ordine allora sarò uno sceriffo; sul sociale tutte le organizzazioni di volontariato e quelle protese al bene dei meno fortunati e degli anziani avranno nuovi spazi fisici e denaro».
E i soldi per fare tutto questo? Casciere pensa a una sorta di spending review all’interno del Comune: «I dirigenti comunali, oltre allo stipendio, si dividono 300.000 euro l’anno per il raggiungimento degli obiettivi. Ebbene, con noi questo finirà. Smantelleremo l’ufficio legale degli incarichi a pioggia risparmiando 400.000 euro l’anno. Elimineremo tutti i telefonini di servizio, chi non si allinea potrà fare i segnali di fumo. Se vincerò il mio staff sarà composto da un massimo di quattro persone. Tutti questi denari risparmiati saranno usati per il benessere dei cittadini».
Prima di concludere, Casciere fa anche un passaggio sulle tasse: «Dobbiamo abbatterle, partendo da tre gabelle ignobili: quella sull’occupazione di suolo pubblico quando c’è il cantiere per la ristrutturazione della propria casa, quella sulle insegne commerciali e dovremo ridurre del 50% il costo dei parcometri».
Da ultimo l’invito ai sostenitori e ai cittadini di Avezzano a dare il proprio contributo «alla possibilità di cambiare davvero perché io sono senza padroni e senza cambiali da pagare. Con voi scacceremo i mercanti dal tempio».
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