Attualità 11:41

Ora della Terra: ''Spegnere le luci per riaccendere l'Abruzzo''

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E' l'ora della Terra: è l'ora di spegnere la luce.
Anche l'Abruzzo è attivo nella più grande mobilitazione globale per la lotta al cambiamento climatico promossa dal WWF internazionale.


"Spegnere le luci per un'ora per salvare il Pianeta,spegnere le luci per un'ora per riaccendere l'Abruzzo" è questo lo slogan lanciato per le luci spente.
L'appuntamento è alle 20.30 del 25 marzo. I luoghi pubblici abruzzesi che ammireranno il cielo buio sono più di quaranta, come la domus romana di San Benedetto dei Marsi, la facoltà di scienze umane all'Università de L'Aquila, tutto il centro storico di Vasto.


Al di là di tutte le realtà abruzzesi che spegneranno la luce, ogni cittadino può aderire all'iniziativa sostenendo l'Abruzzo in questa lotta simbolica per la terra.

 

Un gesto semplice ma significativo. Il WWF avverte che il cambiamento climatico evolve molto rapidamente e gli impatti sono sempre più seri e preoccupanti. Finora le azioni dei Governi a livello nazionale e globale sono state troppo lente e poco incisive, non al passo con un rischio che mette a repentaglio il Pianeta come lo conosciamo e dunque la stessa civilizzazione umana.


L’effetto-clima sulle specie animali e vegetali è un amplificatore della “Sesta estinzione di massa” che l’uomo sta provocando nei confronti della ricchezza della vita sul pianeta. Ma, al contrario delle prime 5 estinzioni già avvenute, non è frutto di fenomeni geologici naturali ma avanza rapidissima ed è causata da una sola specie: l’uomo.


Almeno oggi, alla vigilia dell'ora legale, riflettiamo sul nostro impatto ambientale, promettendoci di spegnere la luce ogni qualvolta non sia necessaria, e di sfruttare la luce solare. L'ora legale serve proprio a questo: a risparmiare energia elettrica e a ridurre le emissioni di anidride carbonica.


La società che gestisce la rete elettrica nazionale, la Terna, ha stimato un minor consumo pari a circa 555 milioni di kilowattora, quantitativo corrispondente al fabbisogno medio annuo di circa 200 mila famiglie. Meglio,no?

 

Ludovica Salera