Politica 17:01

Celano, Bracco chiede le dimissioni dell'assessore Fidanza

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“Le Forze dell’Ordine non si toccano”. Con queste parole il consigliere regionale di Sinistra Italiana Leandro Bracco commenta e condanna senza mezzi termini il comportamento dell’assessore all’agricoltura del comune di Celano Domenico Fidanza, denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, minacce ed oltraggio per aver inveito contro gli agenti della pattuglia della Polizia Stradale della sottosezione di Avezzano nel corso di un controllo avvenuto nei giorni scorsi.


“Quanto accaduto nel comune marsicano – afferma Bracco – è intollerabile e ingiustificabile. Un amministratore pubblico dovrebbe attuare ciò che sancisce la Carta costituzionale e, anzi, dovrebbe tenere un atteggiamento esemplare nei confronti di tutti i cittadini. Non è neanche minimamente accettabile che chi indossa una divisa, rischiando ogni giorno la vita sulle strade per far rispettare la legge, oltre a temere per la propria incolumità fisica, debba anche subire la minaccia di ritorsioni da parte di chi riveste una carica istituzionale”.


“Per questi motivi – spiega l’esponente di Sinistra Italiana – ritengo doveroso che l’assessore che si è reso protagonista di questa riprovevole vicenda si dimetta al più presto. Se ciò, come credo avverrà, non dovesse accadere, chiedo che sia Settimio Santilli, sindaco di Celano, a far prevalere il buon senso rimuovendo dalla sua giunta la persona in questione. In ballo infatti non vi è solamente la legittimazione politica di una persona che ha sbagliato nei confronti dei servitori dello Stato ma anche l’autorevolezza di un’intera classe politica di un Comune importante come è quello di Celano”.


“Il comma dell’art. 54 della Costituzione sancisce che i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore. Mai e poi mai si può utilizzare la propria carica istituzionale per sottrarsi ad un controllo da parte della polizia stradale. A maggior ragione non ci si dovrebbe arrogare il diritto di oltraggiare chi sta solo svolgendo il proprio lavoro”.


“In un Paese normale l’organo politico che detiene il potere amministrativo di una comunità lavora a braccetto e in sintonia con le Forze dell’Ordine. Quando però questo connubio viene meno, le conseguenze si riverberano sulla credibilità e autorevolezza dell’organo esecutivo. Sono fiducioso del fatto che Santilli condivida questa mia tesi ma soprattutto le dia attuazione. Disciplina e onore – termina Bracco – sono infatti due pietre miliari della nostra Costituzione sulle quali l’indulgenza non può e non deve esistere”. (I.P.)



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