Lavoro 13:05

Stato di agitazione per i dipendenti della Asl: previsti dalla Regione oltre 5 milioni di tagli

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Stato di agitazione del personale dirigente e del comparto della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila.Le motivazioni della protesta, spiegano dalla Fp Cgil, derivano dal conclamato taglio dei costi del personale, stimabile ad oggi in circa 5.3 milioni, come da delibera della giunta regionale 741 del 15 novembre 2016, e dalle evidenti ripercussioni che questo taglio comporta sia in termini di erogazione dei servizi sanitari pubblici, sia sulle condizioni di lavoro a cui sono costretti ogni giorno i lavoratori della Asl.

 

«Così come annunciato dall’assessore Paolucci» chiariscono dal sindacato «lo scorso 21 luglio è stata adottata la delibera di giunta regionale numero 400, con la quale, nel corso di quest’anno, vengono autorizzate 24 assunzioni e contestualmente vengono tagliati quasi 100 posti di lavoro. L’attuale taglio si aggiunge alla definizione della dotazione organica, già insufficiente, stabilita con deliberazione del direttore generale, e a tal proposito emerge in maniera sempre più consistente la cronica e strutturale carenza di personale in tutte le categorie professionali».

 

«Infatti» aggiungono poi «a fronte di una previsione complessiva di 4053 unità di personale, solo 3417 posti risultano coperti, sicché alla fine dell’anno scorso risultavano vacanti 636 posti. Inoltre va ricordato che la suddetta deliberazione è stata elaborata precedentemente all’entrata in vigore della legge 161-2014, relativa alle disposizioni in materia di orario di lavoro del personale delle aree dirigenziali e del ruolo sanitario del servizio sanitario nazionale, e che pertanto la dotazione organica in essa contenuta non è adeguata a questi termini di legge. Al punto che la stessa Asl, con deliberazione del direttore generale numero 1990 del 30 novembre 2016, riconosceva un’esigenza ulteriore di personale pari a 277 unità rispetto alle previsioni formalizzate con la dotazione organica».

 

«È pertanto inaccettabile» argomentano dalla Fp Cgil «dover assistere quotidianamente, in particolar modo nel periodo delle ferie estive del personale, ad accorpamenti e chiusure di servizi sanitari pubblici essenziali in dispregio della garanzia del diritto alla salute e in violazione delle normative contrattuali e di legge in materia di organizzazione dell’orario di lavoro. Infatti si assiste ad elaborazioni di turni che vengono predisposti a cadenza settimanale, senza la giusta previsione dei riposi settimanali previsti per legge, senza che vengano garantite le 11 ore di riposo tra un turno e l’altro nell’arco delle 24 ore, senza che si dia ai lavoratori la possibilità di usufruire delle ferie pregresse. In più si fa un massiccio ricorso al lavoro in somministrazione, personale infermieristico, ostetrico e operatori socio-sanitari, per il quale si assiste a sottoscrizioni di contratti a cadenza mensile, il più delle volte rinnovati a ridosso delle scadenze, il che rende impossibile effettuare una programmazione dei turni su base annuale».

 

«A questo si aggiunga» proseguono Francesco Marrelli, Anthony Pasqualone, Angela Ciccone, della segreteria provinciale dell'Aquila «un eccessivo ricorso al lavoro straordinario quale strumento per svolgere l’attività ordinaria e programmata in carenza di contrattazione per costituire la banca ore e regolamentare contrattualmente l’orario di lavoro collettivo. Si assiste infatti a continue variazioni unilaterali degli orari di lavoro del personale turnista. Queste condizioni di lavoro determinano un peggioramento in termini di stress, con serie ripercussioni nei confronti dei lavoratori, ai quali la Asl ancora non corrisponde la giusta remunerazione per il lavoro svolto. Infatti, per esempio, ancora non vengono pagate le prestazioni di lavoro straordinario svolte da personale nei mesi di novembre e dicembre 2016, le competenze per la produttività collettiva, la liquidazione per le prestazioni di attività di screening, ecc. A quanto sinora descritto si aggiunge una reale condizione di dequalificazione professionale generata dalla cronica carenza di personale, dovendo i lavoratori svolgere diverse mansioni per garantire la continuità del servizio sanitario».

 

«Infine» chiosano i sindacalisti «dobbiamo rilevare, circa le problematiche esposte, che sono state numerose le richieste di incontro rivolte a tutta la direzione generale aziendale e a ogni singolo direttore di dipartimento, unità operativa, servizio, richieste rimaste per la stragrande maggioranza prive di riscontro da parte di chi, invece, avrebbe dovuto essere parte attiva nella risoluzione dei problemi».

 

Per questi motivi la Fp Cgil della provincia dell’Aquila ha dichiarato lo stato di agitazione del personale dirigente e del comparto della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila, attivando le procedure di raffreddamento e conciliazione ai sensi di legge.

 

Redazione Avezzano Informa