Cultura 15:05

“Voicing” night vision, a Luco dei Marsi esplode l’ingegno e la creatività al femminile

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Quando le donne si uniscono, la forza istintiva che sono in grado di generare si traduce quasi sempre in una creatività dirompente. È esattamente questo il caso delle “Pink Rockers”, quattro donne che hanno scelto di mettere a frutto la propria sensibilità artistica e farne una performance unica e sorprendente. Luisa Galli, Alessandra Mosca, Candida D’Alò e Valeria Poropat: sono loro le protagoniste di “Voicing” night vision, lo spettacolo teatrale che ha debuttato lo scorso 26 agosto a Luco dei Marsi in Via Monte Salviano, con il patrocinio del Comune e la collaborazione del chitarrista Angelo Fina e delle associazioni Contaminazione ed Arci. 

 

Recitazione, musica dal vivo e pittura estemporanea: è dinamico e potente il mosaico realizzato dalle “rocchettare in rosa”, spinte dalla voglia di portare in scena le innumerevoli sfaccettature dell’universo femminile: “Ci siamo incontrate ed abbiamo pensato di mettere su una performance che potesse rappresentare l’Essere Donna attraverso la nostra personalissima sensibilità. Si è trattato di un work in progress, una ricerca di testi e canzoni finalizzata a capire ciò che poi sarebbe venuto fuori, perché di fatto noi non avevamo un’idea ben precisa. Il tutto si è delineato pian piano: ognuna di noi ha messo del suo all’interno del progetto, prendendo come punto di riferimento le figure femminili della letteratura che per ognuna rappresentano un qualcosa di speciale”.

 

In questo lavoro le artiste si sono adoperate per proporre al pubblico una panoramica variegata dell’evoluzione della donna dalla classicità ai giorni nostri, dai monologhi di Molly Bloom estratti dall’Ulisse di James Joyce a Sibilla Aleramo, da Shakespeare ad Oriana Fallaci, e ancora dalla lettera di Penelope ad Ulisse contenuta dell’Heroides di Ovidio fino ad arrivare ad oggi con il brano scritto dalla componente del gruppo Candida: “Ognuna di noi ha preso stralci di varie opere, estratti e spunti di diversi autori e musicisti: il fine è stato quello di creare tre diverse storie e riunirle in un’unica entità. È proprio questo il fulcro del nostro lavoro: tre donne, tre personalità diverse che si riconoscono in un unicum, in un essere femminile che ingloba in sé complessità e bellezza di tutti i tempi”.  

 

L’inizio del viaggio attraverso la letteratura, dove la realtà e la finzione si uniscono nell’espressione magica ed onirica del teatro, è ben rappresentato dalla canzone che apre lo spettacolo, “Buon Viaggio” di Cesare Cremonini. In scena tutto parte dai bagagli che devono essere sistemati: ognuna mette nella borsa oggetti diversi, personali, ma tutte ne hanno uno in comune, l’invito a partecipare al provino per la messa in scena della tragedia Medea, mentre la quarta donna allestisce il suo spazio con l'occorrente per realizzare un quadro; è una pittrice, è il Coro.

 

La Medea di Euripide è uno dei personaggi più oscuri della mitologia greca: colei che uccide i propri figli per vendicarsi di Giasone, icona della classicità ed esempio estremo di donna che vuole liberare se stessa dalla schiavitù personale. La scelta di partecipare al provino di Medea attraverso la modalità narrativa del "play within the play", ossia l’idea pirandelliana di teatro nel teatro, ha permesso alle attrici di arrivare ad un punto cruciale della rappresentazione: ossia quello di passare, ognuna dal proprio racconto, alla Medea, al momento del viaggio in cui le tre donne finalmente si incontrano e si riconoscono nel volto dell’altra.

 

In questo contesto, la canzone “Todo cambia” ed il gesto teatrale dello spogliarsi dal foulard rosso indossato durante il momento della Medea, segnano la catarsi del cambiamento, il ritorno alla realtà contemporanea e l’avvio verso la liberazione finale, in cui il Coro disvela il volto sfaccettato nel quadro e declama: <<Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l'ignoranza in cui l'avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi, Signori, davanti ad una Donna>>. (W.Shakespeare) 

 

Idia Pelliccia 


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