Cultura 15:20

“Giovenco Teatro Festival d’inverno”: sette case aperte ad Ortona per riscoprire tradizioni e storie di un tempo

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ORTONA DEI MARSI. Sette case tematiche tra teatro, canti, musiche, racconti di vita vissuta e antichi saperi, ma anche odori e sapori della nostra tradizione. Sette incontri intimi e conviviali in cui artisti, persone del luogo e visitatori si confonderanno fra loro: la prima edizione del Giovenco Teatro Festival d’inverno si svolgerà sabato 30 dicembre a Ortona dei Marsi, uno dei più bei paesi della Valle del Giovenco all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il percorso di visita nelle case inizierà alle 18 e proseguirà fino alle 21. Dai focolari domestici ci si sposterà poi verso la piazza, dove ci si ritroverà intorno al fuoco per cantare, ballare e divertirsi insieme.

 

Le sette case che apriranno le porte ai visitatori saranno indicate su una mappa. Ad accogliere gli avventori ci saranno attori, danzatori, musicisti, scultori e pittori che porteranno gli ospiti a vivere, in ogni casa, un’esperienza diversa. Nella “Casa delle erbe”, circondati da mazzi di piante essiccate o appena raccolte, si ascolteranno racconti di miti e leggende sulle proprietà e sui segreti delle erbe. Nella “Casa lungo la ferrovia dismessa” sarà possibile ascoltare storie, più o meno vere, dalla campagna abruzzese. Nella “Casa d’amore e d’anarchia” prenderanno vita fra canti e racconti storie di passioni e amori impossibili nate tra le mura di casa. Nella “Casa da son’ e da ball” si ballerà e canterà al ritmo di musiche popolari tra tamburelli, chitarre, fischiotti e marranzani. Nella “Casa della poesia” saranno i versi e le parole a prendere il sopravvento, mentre nella “Casa dei gesti danzanti” il linguaggio verbale lascerà il passo a quello del corpo e il racconto si farà gesto e movimento. Nella “Casa dei RendiCanti” tre voci di donna prenderanno per mano il visitatore coinvolgendolo in un viaggio poetico tra racconti, canti e improvvisazioni. Tra canti e racconti, in ogni casa sarà inoltre possibile preparare e consumare in compagnia una tisana o scaldarsi con un piatto di minestra e un bicchiere di vino.

 

Questa prima edizione del Giovenco Teatro Festival d’inverno nasce, come le iniziative estive che dal 2013 l’associazione Mascaró organizza nella Valle, con l’obiettivo di generare un laboratorio creativo permanente, un luogo di incontro, socializzazione, riflessione e scambio di esperienze. Come spiega Andrea Bartolomeo, attore e regista teatrale, nonché direttore artistico del Festival, «la particolarità dell’evento è il percorso tra sette case tematiche tutte diverse fra loro, ma legate dallo spirito di accoglienza e di condivisione che sono le caratteristiche nodali di questo festival. È come andare a trovare qualcuno a casa propria: entrando ci si troverà immersi in un contesto già avviato cui si potrà prendere parte, se si vorrà, o, semplicemente, assistere. Le case sono state messe a disposizione dai cittadini che hanno partecipato attivamente alla progettazione e alla realizzazione di questa iniziativa che non vuole essere un singolo evento, ma parte di un processo socio-culturale radicato nel territorio e un’occasione per la comunità locale per dare nuova vita e nuove prospettive a questo bellissimo paese».

 

«Per la riuscita del festival e per rendere possibile il replicarsi dell’iniziativa negli anni a venire è necessario il contributo di tutti» continua Bartolomeo «il progetto è sostenuto dal Comune di Ortona dei Marsi con molta volontà ma, poiché è un piccolo Comune, riesce a coprire solo una parte delle spese sostenute dall’organizzazione. Per cui si rende indispensabile, per andare avanti, il sostegno delle persone. Senza il contributo e la partecipazione della comunità non è possibile realizzare manifestazioni come questa».

Il direttore artistico dell’evento dal ‘98 è presente in alcuni fra i più importanti festival, manifestazioni teatrali e nelle piazze di oltre 30 nazioni europee, dell’Asia e dell’America Latina. Ha alle spalle più di 50 produzioni teatrali con alcune compagnie di rilevanza internazionale e collabora in progetti transnazionali con compagnie di fama mondiale. Integra, nel lavoro teatrale, elementi di culture e scienze diverse, con l’intenzione di recuperare e liberare il potenziale creativo individuale e collettivo, cercando un linguaggio che possa oltrepassare barriere e confini politico-culturali e nel tentativo di restituire al teatro un ruolo attivo nei processi di trasformazione sociale. È fra gli interpreti di “Macbettu” Premio Ubu 2017 come miglior spettacolo italiano.

 

Per maggiori informazioni e per consultare il programma del “Giovenco Teatro Festival d’inverno”: www.giovencoteatrofestival.com, www.facebook.com/giovencoteatrofestival

 

Redazione Avezzano Informa