Attualità 16:43

Sant'Antonio Abate a Collelongo, festa e tradizione

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“Protettore d’ogne llòche,

delle vèstie e de jj fòche

a Chellònghe selamènte

se festeggia degnamènte.”


Queste le parole della canzone che potete ascoltare a Collelongo, nelle sue due giornate di festa, 16 e 17 gennaio. E in effetti sembra essere proprio così: Collelongo è uno dei paesi in cui il culto di Sant’Antonio è veramente sentito, venerato e protetto dal focolare della tradizione. Un culto antico: addirittura le prime attestazioni storiche relative al culto di Sant’Antonio Abate a Collelongo risalgono allo scorcio del 1600, periodo in cui verosimilmente venne eretto l’Altare dedicato al Santo nella chiesa di Santa Maria Nuova.

 

La festa si aprirà nel pomeriggio del 16 gennaio, quando alle ore 16.00 la festa verrà aperta con lancio dei petardi e l’accensione delle “Cuttore” con la tradizionale orazione. Il termine “cuttora” deriva dalla grossa pentola dove si mette a cuocere il granturco che, dopo sei/sette ore di bollitura diventa “i ceceròcche” (dal latino cicer crocus, cece rosso), identifica il focolare che, al rintocco delle campane dei vespri del giorno 16, con la recita delle litanie, viene acceso.


Alle 16.30 si terrà la messa vespertina, mentre alle 19.00 verranno accesi i torcioni. Alle 21.00 inizierà la processione con l’accensione delle “torcette” e la benedizione delle cuttore, dopo aver assistito, alle 20.30, dello spettacolo pirotecnico in Piazza della Chiesa.


La festa prosegue e riprende all’alba del 17 gennaio, quando alle 5.30 verranno distribuiti i tradizionali “Cicerocche” in Piazza della Chiesa. Alle 6.00 si terrà la sfilata delle “Conche Rescagnate”, con annessa premiazione delle conche e del costume tradizionale.


Tradizionalmente,infatti, dalle “cuttore” escono fanciulle vestite con gli abiti tradizionali di Collelongo portando sulla testa la conca “rescagnata” (ovvero addobbata) e si dirigono verso la chiesa madre dove sfileranno per decretare la conca meglio realizzata ed il vestito più bello. Non è molto chiaro la nascita di questa tradizione: fra le ipotesi vi è quella che vuole questa sfilata come occasione per far conoscere le ragazze in età da marito.


La giornata prosegue con la santa messa delle 7.00, e alle 14.00 si terrà la benedizione degli animali e dei mezzi agricoli in Piazza Ara dei Santi. Poi, tutti a giocare: alle 14.30 iniziano i giochi popolari.


Inoltre, il 16 e il 17 sono gli ultimi giorni utili per visitare la prima Collettiva d’Arte Contemporanea che è stata allestita presso Palazzo Botticelli.

 

Ludovica Salera