Attualità 06:00

Fragmenta Curae: quando l'arte è a servizio della medicina

mostra-di-lorenzo-def.jpg

Arte e letteratura a servizio della Medicina. Nasce così la mostra “Fragmenta Curae”, che verrà inaugurata domenica 10 giugno p.v. alle ore 17:30 presso la Casa di Cura “Di Lorenzo” di Avezzano, evento culmine di un progetto ben più ampio, un concorso atto a finalizzare la narrazione di vissuti di malattia e di cura attraverso l’arte.


La mostra collettiva raccoglie le opere degli artisti selezionati al concorso e sarà visitabile fino a settembre 2018, ad ingresso libero. La mostra d’arte nasce in seno al progetto in Medical Humanities e Medicina Narrativa, finalizzato a raccontare storie ed esperienze di malattia in luoghi di cura attraverso l’arte: pittura, fotografia e scrittura.


Alla base del progetto vi è la consapevolezza che l’arte non ha solo valore estetico, ma anche ermeneutico e terapeutico insieme. Il progetto Fragmenta Curae è nato dalla necessità di restituire al mondo della sanità il volto dell'umanità, ossia delle singole persone che ne fanno parte, incoraggiando artisti, pazienti e professionisti della salute a raccontare l'esperienza della malattia attraverso lo strumento delle scienze umane. Ogni struttura sanitaria dovrebbe, infatti, assumere per questo scopo l'impegno a accogliere il malato in uno spazio (fisico e umano) dove la dimensione personale degli individui venga rispettata e valorizzata.


L'arte può dare voce all'esperienza profonda della sofferenza (la propria o quella dell'altro), che spesso invece resta inarticolata o muta, appiattita su una cartella clinica. E per dare voce a qualcosa o qualcuno (fosse pure sé stessi) bisogna prima saper ascoltare, capire, prendersi cura: è qui che l'arte si fa strumento di terapia e auto-terapia. Il concorso ha avuto quindi, sotto l’ideazione e direzione scientifica di Alessandro Franceschini, l’onere e l’onere di rappresentare o narrare l'esperienza di dolore, strategia che aiuta il paziente a rimettere insieme le parti di quel sé che la malattia spesso frammenta.

 

Ludovica Salera