Avezzano. Il coordinatore del movimento cittadino delle periferie Francesco Basile fa un'analisi delle notizie, che si rincorrono spasmodiche in queste settimane, sulle probabili alleanze tra i diversi gruppi civici e politici che si sono formati in città all'indomani della caduta dell'amministrazione De Angelis.
E lo fa puntando il dito contro i fautori della crisi comunale che ha portato al commissariamento di Avezzano, crisi che Basile definisce "casereccia".
"Dalla “guerra lampo” al mercato delle vacche, nella politica avezzanese, il passo è sempre breve. Le ragioni, ripetiamo sempre, sono almeno un paio:
a) le scelte essenziali – quelle opportunistiche, e le alleanze con personaggi voltagabbana;
b) la qualità politica, della classe politica avezzanese è di infimo livello (anche a causa del punto precedente).
I media di questi giorni fanno persino fatica a seguire le giravolte continue degli ex “unti del signore”, fautori di una crisi politica comunale, oggi verranno imbarcati o a questa o quella componente politica.
Consigliamo sempre – prosegue Basile - di non tenere in alcun conto le parole spese da questi spregiudicati “politici”, non solo perché mentitori seriali, ma soprattutto perché ciò che possono davvero fare è qualcosa di radicalmente diverso da quel che dicono di voler fare.
Ora, invece, il massimo dell’ ”audacia” che si può consentire – per sparigliare le carte – sono le fughe in avanti per legittimarsi in un eventuale tavolo, persone che si siedono in più tavoli, pronti per qualsiasi maggioranze per una “lista comune del centrodestra” o centro – sinistra, quando si andrà al voto.
Tutto, insomma, pur di non perdere il megafono per riproporre le nefandezze fatte, che gli ha consentito per 14 mesi di dettare, disfare, rimettere, coinvolgersi in una crisi volutamente casareccia.
Quindi questi micro-politici stanno navigando senza bussola, ingigantendo l’immagine della propria piccineria.
Fuori dalle chiacchiere, e pur sapendo che da qui non può uscir fuori niente di buono, le ipotesi di soluzione in campo è una sola.
“Scordammuce o’ passato” e andiamo avanti come prima.
Dopo una rottura traumatica per Avezzano, si cerca un posto per risedersi ad un tavolo.
Come tutti, non facciamo previsioni, perché quando si deve affrontare persone impreparate senza una base politica, ogni combinazione è possibile.
Fin qui la cronaca e l’analisi di brevissimo periodo che potrebbe suscitare solo ilarità.
Nel “marasma” della situazione politica avezzanese, che dura ormai da tempo immemorabile si vanno decomponendo anche molti elementi strutturali che tenevano bene o male insieme la coesione sociale, i valori condivisi, il “senso di sé” di una popolazione ovviamente divisa in classi ma che si riconosceva dentro un “patto comune” ma in qualche modo certi.
Si potrebbe andare avanti a lungo, ma il concetto è chiaro.
Questi personaggi potrebbero essere anche dei “comici” prestati alla politica, quindi destinati a sparire con una certa rapidità, ma i danni che stanno provocando resteranno a lungo.
Se non prende forza ora, in tempi finalmente brevi, - conclude il coordinatore di Fuoricentro - un’alternativa politica con radicamento sociale e idee chiare su quale futuro per questa nostra Avezzano, per liberare la nostra gente dalle preoccupazioni.”