Politica 09:18

Botta e risposta tra Testa e Blasioli sulle ordinanze “pasticcio” di Marsilio

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Non tarda ad arrivare la replica del Capogruppo di FDI in Regione Guerino Testa alle affermazioni del Condigliere PD Antonio Blasioli che aveva definito “pasticcio” l‘ordinanza di Marsilio sul cibo d’asporto.

 

“Ancora una volta tocca rispondere a qualche esponente del Pd che continua a preferire la polemica, in questa fase complicata che stiamo affrontando, anziché collaborare. - ha dchiarato Testa -  Nello specifico, il consigliere Blasioli che definisce un “pasticcio” l’ordinanza del presidente Marsilio circa la vendita da asporto, perché a sua detta in contrasto con la chiusura della riviera Pescara-Montesilvano nei giorni festivi, predisposta dal sindaco Carlo Masci, evidentemente mal “digerisce” il cibo da asporto.

 

Non si accorge che a fare pasticci è proprio lui, creando confusione di idee ed errata informazione. Forse al collega Blasioli sfugge che le due ordinanze in questione non sono affatto in conflitto tra loro, in quanto vige il principio della gerarchia delle fonti: ciò significa che quella regionale prevale su quella comunale .

 

E in ogni caso, il provvedimento del Sindaco ha il chiaro intento di evitare il “passeggio” sulla riviera, che è ben altra cosa dal vietare il ritiro del cibo pre-ordinato, operazione che si realizza peraltro in pochi minuti. Dunque, per fugare qualsiasi dubbio, si precisa che anche tutti i ristoratori situati lungo la costa possono, se lo ritengono opportuno, svolgere attività da asporto, senza incorrere in alcuna sanzione.

 

Parimenti a chi si muove da casa , che ha come prova dello spostamento proprio la pietanza asportata con relativo scontrino. Sarebbe, senza dubbio, bizzarro se altri operatori del settore avessero la possibilità di aprire, solo perché collocati in strade differenti, e gli altri sulla riviera no. Anche la questione che attiene alle distanze percorribili è palesemente strumentalizzata dal consigliere Blasioli, poiché nell’ordinanza del Presidente si legge espressamente che il limite dei mille metri può essere superato per “l’acquisto di beni e servizi non presenti negli esercizi più prossimi”. 

 

Dal canto suo Blasioli replica così:  “Dalla invocata gerarchia delle fonti del consigliere Testa in merito alla supremazia delle ordinanze regionali rispetto a quelle sindacali comprendiamo bene le ragioni del pasticcio di competenze provocato dalla decisione del presidente Marsilio di autorizzare l’asporto del cibo per i ristoranti e la vigenza del divieto di transito sul lungomare di Pescara e Montesilvano che, di fatto, lo impedisce.

 

Detto senza polemica, ma solo per la cronaca, più che trovare giustificazioni a cose che non stanno né in cielo, né in terra e Testa che ha amministrato la Provincia dovrebbe anche saperlo, il centrodestra dovrebbe ripassare un po’ di diritto prima di fare provvedimenti o, magari, telefonarsi, visto che la maggioranza è la stessa.

 

Il Presidente della Regione non ha competenza alcuna sui divieti di circolazione all’interno della città e comunque questa argomentazione è comprensibile da tutti: l’ordinanza 46 del Presidente della Regione neanche disciplina su quegli aspetti, che sono contenuti invece nell’ordinanza dei due sindaci.

 

Prova ne è il fatto che nella realtà succede che se uno volesse andare in un ristorante del lungomare a prendere cibo da asporto a Pescara e Montesilvano non lo fanno passare, perché i sindaci hanno vietato il transito. Tant’è che da stamane è partito il pattugliamento delle forze dell’ordine per terra, aria e mare che abbiamo visto e sentito tutti.

 

Ma soprattutto se valesse il criterio delle fonti, ci dovremmo piuttosto chiedere, e avrebbe sì un senso farlo, se invece tutte le ordinanze emesse dai Sindaci o dal Presidente della Regione non siano in contrasto con i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, che in molti casi non contemplava le restrizioni adottate sul nostro territorio.

 

Dunque, non per fare polemica ma per fare informazione, cosa succederà ora per il primo Maggio? Non verrà modificato niente, seguendo il ragionamento del Consigliere Testa o invece si correrà ai ripari?

 

 Chiederemo lumi anche al Prefetto per comprendere bene questa vicenda. Intanto, sempre per non fare polemica, perché se l’intento era quello di sostenere il settore, l’ordinanza l’hanno firmata un giorno prima, consentendo solo a pochi fortunati di preparare il proprio ristorante a fare l’asporto?

 

E torno a chiedere: se la Giunta regionale sappia cosa significa emettere un’ordinanza il 23 sera per il 25 aprile, dando sostanzialmente un solo giorno ai ristoratori per pensare ad un menù, contattare i fornitori, sanificare le cucine chiuse da settimane, recuperare box di diverse misure per l’asporto e pubblicizzare questa possibilità.

 

Altro quesito da porsi è il perché limitarlo al 3 maggio, perché non andare oltre e dare maggiori certezze al settore? Il problema non è la “digestione” del provvedimento, ma la possibilità di arrivare a digerire i pranzi consentiti, schivando i divieti dei sindaci sceriffi”  ha concluso Blasioli.