Attualità 16:53

Blasioli accusa la Regione Abruzzo: "Ignorate le richieste di tamponi sugli operatori sanitari che il 4 maggio riprenderanno l'attività entrando in contatto con pazienti disabili"

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I centri ambulatoriali San Stef. Ar. Abruzzo si trovano nelle province di Chieti, Pescara, Teramo, L'Aquila ed erogano prestazioni sanitarie e socio-sanitarie volte al recupero funzionale e psico-sociale dei soggetti affetti da menomazioni fisiche, psichiche, sensoriali derivanti da molteplici patologie, nonché servizi medico-specialistici, socio-sanitari, di assistenza protesica e ausili.

 

Dal 4 maggio anche le attività ambulatoriali e domiciliari, sospese a seguito dell’emergenza COVID 19, riprenderanno a pieno regime, ad iniziare da quelle con carattere di urgenza e indifferibilità – ricorda Blasioli -. La necessità di erogare prestazioni ambulatoriali e domiciliari è prevista anche a pazienti ad elevata complessità assistenziale e con situazione clinica di particolare fragilità e immunodepressione."

 

In vista della ripresa delle attività, la direzione della Sanstefar  ha inviato una lettera alle 4 Asl d’Abruzzo, al presidente Marsilio e all’assessore Verì già lo scorso 10 aprile, chiedendo che agli operatori sanitari e assimilati fosse fatto il tampone.


Non ricevendo risposta hanno inviato un sollecito il 22 aprile. Un sollecito a cui è seguito, visto il nulla di fatto, anche una mia nota, datata 26 aprile, con la quale sollecitavo un intervento immediato, sottolineando la necessità di tutelare operatori e pazienti.

 

A tutto questo è seguito solo un assordante silenzio. Solo la Asl di Teramo si è messa in moto, mentre da quella di Pescara, per entrare nel merito, non è arrivato alcun riscontro. Eppure parliamo di due strutture, fra il capoluogo e Montesilvano, che erogano più di 20mila prestazioni l’anno e che trattano 700 pazienti disabili.

 

In totale, i dipendenti che necessiterebbero di tampone sono 70, 30 su Pescara e 40 su Montesilvano, un intervento piccolo, ma che garantirebbe a pazienti e operatori di riprendere le proprie attività nella massima sicurezza.

 

Invece, non solo la Regione non si è autonomamente attivata per fare i test agli operatori, ma ha anche totalmente ignorato le nostre richieste. Per questo ho deciso di denunciare pubblicamente quanto sta avvenendo, nella speranza che dove non è arrivato il buon senso, arrivi almeno la pressione dell’opinione pubblica. Il rischio di trasmissione del virus e di esposizione dei pazienti al contagio in strutture come queste è troppo alto e in un momento come questo non sono più ammessi errori simili”. 

 

Dopo numerose lettere, segnalazioni e telefonate, ad oggi, ovvero a quattro giorni dall’inizio della fase 2, agli operatori della Sanstefar Abruzzo non sono ancora stati somministrati test diagnostici per il coronavirus e da lunedì torneranno in contatto con pazienti affetti da patologie gravi e croniche. Tutto questo è inaccettabile, soprattutto se pensiamo che il nostro obiettivo nei prossimi mesi è quello di contenere il virus e tutelare le categorie a rischio”.

 

Con queste parole è intervenuto il consigliere del Pd Abruzzo Antonio Blasioli  per denunciare la mancanza di interventi tempestivi e concreti da parte Regione in vista dell’imminente fase 2.