27-10-2013
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AvezzanoInMeteo di Riccardo Cicchetti



Salve a tutti, mi chiamo Riccardo Cicchetti e sono un appassionato di Meteorologia, fin dalla più tenera età. Da più di tre anni, coltivo la mia passione osservando e studiando le condizioni meteorologiche e i fenomeni atmosferici per poterli prevenire il più presto possibile in modo tale che, i danni causati dai più violenti, possano esser ridotti o evitati. Spesso, per studiarli, mi aiuto con la mia stazione meteorologica ubicata nella città di Avezzano, in prossimità della mia abitazione. Per poter esprimere la mia passione sfrenata per i fenomeni meteorologici e accumulare esperienza in questo campo, vorrei inaugurare una rubrica di Meteorologia basata sulle previsioni meteo per l'Italia, con l'ausilio di alcuni dei principali modelli fisico-matematici presenti online, e una visione d'insieme anche per quanto concerne il nostro territorio.


Vi do il benvenuto alla rubrica di Meteorologia.


24-06-2018

Meteo Abruzzo. Tese correnti molto fresche e asciutte provenienti da nord-est/sud-est e dunque dall’area balcanica, continueranno a soffiare anche sulla nostra regione Abruzzo attraverso raffiche anche intense sia sulle nostre zone interne montuose che sulla fascia adriatica collinare e costiera. Le masse d’aria fresca diverranno più instabili nella giornata di lunedì, quando una mattina soleggiata sarà accompagnata da un pomeriggio, ove, specie in prossimità dei settori occidentali e sulle nostre aree interne appenniniche abruzzesi e molisane, le quali si riscaldano maggiormente rispetto alle aree pianeggianti e costiere, si origineranno i temporali di calore o gli acquazzoni che si manifesteranno da isolati a diffusi sulle aree montuose, scaricando a tratti molto pioggia e quindi potrebbero presentare carattere localmente violento, nelle aree limitrofe di moderata intensità e arrecate da raffiche di vento di downburst (corrente discensionale che, fuoriuscendo dalla nube, si scaglia verso il suolo determinando un’apertura a ventaglio dando luogo ad un cambio repentino di direzione e di intensità del vento al variare della quota, molto pericoloso per persone e cose ma soprattutto per quanto concerne il trasporto aereo sia in fase di decollaggio che di atterraggio; ebbene perciò è importante seguire le immagini radar nelle cabine di pilotaggio e non solo prima di fare un decollo e un atterraggio di volo specie se di linea). La giornata di martedì, vedrà un deciso miglioramento delle condizioni meteorologiche, seppur successivamente possano prevalere condizioni meteorologiche molto variabili, mentre il cessare delle correnti moderatamente più fredde farà scendere le temperature minime della notte e del primo mattino, mentre le temperature massime si rialzeranno tipicamente estivi, consoni alla stagione in atto (escursione termica).

24-06-2018

Meteo. Si configura un fine settimana molto fresco e moderatamente perturbato caratterizzato dalle correnti fresche e instabili provenienti dal Nord Europa, le quali, attivatesi in seguito al transito di un fronte freddo diretto verso l’Europa centrale, i Balcani e i settori adriatici del nostro stivale, ha dato luogo ad intense manifestazioni temporalesche o ad acquazzoni localmente anche violenti e a carattere di nubifragio, nonché grandinigeni. Le correnti molto fresche continueranno ad interessarci per tutto il fine settimana, attraverso della nuvolosità variabile sulle regioni adriatiche del Centro-Sud, tempo soleggiato ma ventoso altrove. Tuttavia, bella giornata di domenica, un impulso d’aria fresca e umida di origine nord-atlantica si infiltrerà sul Mediterraneo centro-occidentale tenendo sempre più lontano o nel suo luogo d’origine il caldo nord-africano che invece potrebbe tornare ai primi di Luglio facendo decollare le temperature, ossia la colonnina di mercurio. Dunque domenica ci sarà un lieve miglioramento, dalla sera i settori occidentali e la Sardegna, nonché la Marsica e le nostre zone interne, saranno coinvolte da un peggioramento caratterizzato da rovesci di pioggia a tratti anche temporaleschi tra la sera e la notte di domenica sul nostro entroterra abruzzese. La giornata di lunedì vedrà invece un modesto miglioramento ma il tempo variabile predominerà anche il resto della settimana che viene.

23-05-2018

Estate che si ipotizza calda ma più piovosa rispetto alla scorsa (molto siccitosa).

Esattamente, le acque superficiali del Nord Atlantico sono decisamente più fredde rispetto alla media, fattore che potrebbe essere dovuto al rallentamento della Corrente del Golfo. Naturalmente anche per tali motivi ci potrebbe aspettare un’Estate con un trend di piovosità maggiore dello scorso anno quando l’Anticiclone Subtropicale nord-africano era più intenso rispetto alle analisi attuali del Golfo di Guinea che lo vedono in modesto indebolimento. Di conseguenza maggiori sono le perturbazioni fresche atlantiche che giungono sul Mediterraneo avendone strada aperta o deviano tra i Balcani e l’Italia, fanno da contrasto termico dando origine a nubi, a piogge e temporali che, anche a causa delle acque superficiali del Mediterraneo e dei suoi bacini, si caricano di umidità assieme ai venti caldi meridionali con i quali convergono, scatenando temporali localmente anche forti e a carattere di nubifragio, maggiore sviluppo di violenti Tornado nelle aree interessate o esposte a rischio. 

 

Nell’immagine, le anomalie termiche dell’Atlantico settentrionale in blu, indicano acque più dolci e fredde.

Fonte immagine: www.meteociel.fr

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29-12-2017

Meteo. Il vortice depressionario complice della fase fredda e nevosa che ha interessato il nostro entroterra abruzzese e delle nubi in transito lungo la fascia adriatica, si sta spostando verso la Grecia, seguito da una rimonta dell’Anticiclone delle Azzorre. Il rialzo della pressione atmosferica, consentirà ancora l’accumulo di nubi basse e queste ultime scenderanno a valle provocando nebbie, per l’appunto nella nostra conca del Fucino e nella vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo. Tutto ciò anche a causa del manto nevoso dei pendii delle montagne, molto innevati, in questo modo per albedo gli strati più adiacenti al suolo rimangono più freddi. Quando l’aria fredda dei pendii scende a valle, scalza l’aria più mite verso l’alto e tutto ciò genera forte inversione termica, responsabile delle fitte nebbie da irraggiamento che hanno interessato nelle ultime ore le aree limitrofe alla Piana del Fucino e alla Valle dell’Aterno, mentre nella Valle Roveto la situazione torna ad essere sempre migliore. La propaggine di alta pressione consentirà dunque una giornata di San Silvestro stabile e soleggiata, a parte un po’ di nebbie; le temperature massime saranno miti, mentre, sul nostro entroterra, tenderanno a scendere notevolmente nella sera e nella notte fino al primo mattino, quando la forte escursione termica evidenzierà valori al di sotto dello zero, con conseguenti gelate notturne. I primi di Gennaio 2018, invece, inizieranno all’insegna del tempo perturbato, poiché il nuovo anno inizierà con un generale rimescolamento dell’aria, il conseguente svanire delle nebbie, annuvolamenti subito dopo associati a rovesci di pioggia, in particolare martedì 2 Gennaio 2018, quando la perturbazione nord-atlantica richiamerà anche aria fredda di origine artico-marittima che farà nevicare anche a quote di bassa montagna.

Grazie per l’attenzione e Buon Anno nuovo.

Riccardo Cicchetti

27-12-2017

Meteo. Nel corso delle prossime ore, un profondo vortice depressionario proveniente dal Nord Europa, interesserà gran parte d’Italia scivolando dalla Francia lungo i bordi orientali dell’Anticiclone delle Azzorre in estensione sull’Atlantico: questa intensa perturbazione seguita da un fronte dapprima caldo-umido di Libeccio, successivamente molto freddo di forte vento di Maestrale, scatenerà venti di burrasca anche sulla nostra regione Abruzzo spostandosi dalle regioni settentrionali verso il Centro e poi il Sud Italia. Nella giornata di giovedì, l’irruzione di una massa d’aria fredda di origine artica, farà repentinamente scendere le temperature, soprattutto le minime, cosicché anche lo zero termico scenderà di quota e farà nevicare fino a quote basse, comprese tra i 600 e i 700 m. Si tratterà di piogge a tratti anche intense e di nevicate seguite da raffiche di vento anche burrascose, con abbondanti precipitazioni nevose a quote di alta montagna. La neve cadrà moderatamente e a tratti anche forte sui settori occidentali anche alle quote più basse, vi ripeto nella giornata di giovedì 28. Dalla serata di quest’ultima giornata, seguirà un lieve miglioramento del tempo, seppur possa continuare ancora a nevicare in maniera debole e intermittente. I venti forti si placheranno e l’aria molto fredda affluita in quota perché di origine artico-marittima scivolerà anche verso i bassi strati provocando un brusco crollo delle temperature che si farà successivamente acuire attraverso l’aria artica che entrerà attraverso i venti da nord-est. Successivamente ed entro la festività di S.Silvestro potrebbero esserci gelate notturne ma l’alta pressione guadagnerà terreno portando tempo stabile e temperature miti durante le ore pomeridiane del giorno.

Grazie per la cortese attenzione e buone festività

Riccardo Cicchetti

27-12-2017

Meteo. L’ingresso di un’intensa perturbazione nord-atlantica che, nella giornata di mercoledì 27, porterà piogge e rovesci anche intensi in estensione anche alla nostra regione Abruzzo, sarà dovuto allo spostamento dell’Anticiclone delle Azzorre lungo il meridiano di Greenwich, il quale farà sì che, nella giornata di giovedì 28, una massa d’aria fredda di origine artico-marittima, ne possa scivolare lungo i bordi e, richiamata inizialmente dalla Valle del Rodano, consentirà rovesci di neve fino a quote basse sul nostro entroterra abruzzese entro quest’ultima giornata. La saccatura, ossia la zona di bassa pressione, si sposterà successivamente verso sud-est, facendo crollare sia le temperature massime che minime poiché sul nostro stivale farà di nuovo ingresso aria gelida di origine artica tramite gelide correnti da nord-est.

Grazie per l’attenzione e buone festività.

Riccardo Cicchetti

20-12-2017

Meteo. Il flusso d’aria gelida di matrice artica-continentale responsabile delle temperature invernali sia nei valori massimi che soprattutto minimi, si attenuerà nelle festività natalizie, ossia questo fine settimana. La propaggine di alta pressione che proteggerà il Santo Natale dalle perturbazioni, rendendo le temperature massime miti, però, sarà piuttosto debole e farà insediare infiltrazioni d’aria umida che favoriranno lo sviluppo di nuvolosità e, combinandosi con le inversioni termiche, di nubi basse e di nebbie, nelle valli e nelle pianure: sarà dunque un Natale all’insegna del tempo stabile e freddo notturno, nonché un po’ di nuvolosità sui settori occidentali. Dopo Natale e la festività di Santo Stefano, potrebbe esserci un peggioramento per via del passaggio di una perturbazione nord-atlantica, la quale si farà sentire soprattutto mercoledì 27 attraverso nubi, piogge e successive nevicate in montagna.

Grazie per la cortese attenzione e buone festività natalizie.

Riccardo Cicchetti

15-12-2017

Meteo. Dopo il transito di una nuova perturbazione atlantica che avverrà tra giovedì e venerdì, nel corso del fine settimana, l’estensione dell’Anticiclone delle Azzorre fin lungo il meridiano di Greenwich farà sì che, le perturbazioni atlantiche, portatrici di pioggia negli scorsi giorni e consenzienti al richiamo d’aria più mite, non possano raggiungere il Mediterraneo centro-occidentale. In questo modo, masse d’aria fredda di origine artico-marittima, scivoleranno lungo i suoi bordi orientali fino al cuore dell’Europa e ai settori centro/orientali, interessando il nostro stivale tramite l’attivazione di tese e fredde correnti dai quadranti settentrionali che trasporteranno progressivamente da sabato a domenica fino a martedì, aria fredda di origine artica, responsabile di deboli nevicate sull’Appennino centro-meridionale fino a bassa quota, a causa dell’effetto “stau appenninico” sia lunedì che martedì e dell’effetto ASE (Adriatic Effect Snow, ossia quando una massa d’aria fredda si destabilizza sorvolando la superficie marina più calda), che favorirà annuvolamenti, specie lungo il versante adriatico. Il brusco crollo delle temperature sia nei valori massimi che nei valori minimi, si farà molto avvertire nel fine settimana e all’inizio della prossima settimana, la sensazione di freddo percepita in caso di vento freddo e teso sarà in ulteriore accentuazione.

Grazie per l’attenzione.

Riccardo Cicchetti

13-12-2017

Meteo. Venti di Libeccio e di Scirocco, seguiti da nubi e precipitazioni alternate a schiarite: sarà il proseguo di una settimana all’insegna del tempo variabile, un’alternanza tra nubi grigie nembostrati associate a piogge e a sprazzi di Sole, con temperature miti. Nel fine settimana, invece, l’estensione dell’Anticiclone delle Azzorre fin lungo il meridiano di Greenwich farà sì che, le perturbazioni atlantiche, portatrici di pioggia e consenzienti al richiamo d’aria più mite, non possano raggiungere il Mediterraneo centro-occidentale. In questo modo, masse d’aria fredda di origine artico-marittima, scivoleranno lungo i suoi bordi orientali fino al cuore dell’Europa e ai settori centro/orientali, interessando il nostro stivale tramite l’attivazione di tese e fredde correnti dai quadranti settentrionali che trasporteranno progressivamente da sabato a domenica fino a martedì, aria fredda di origine artica, responsabile di deboli nevicate sull’Appennino centro-meridionale fino a bassa quota, a causa dell’effetto “stau appenninico” sia lunedì che martedì e dell’effetto ASE (Adriatic Effect Snow, ossia quando una massa d’aria fredda si destabilizza sorvolando la superficie marina più calda), che favorirà annuvolamenti, specie lungo il versante adriatico. Il brusco crollo delle temperature sia nei valori massimi che nei valori minimi, si farà molto avvertire nel fine settimana e all'inizio della prossima settimana e la sensazione di freddo percepita in caso di vento freddo e teso sarà in ulteriore accentuazione.

Grazie per l’attenzione.

Riccardo Cicchetti

11-12-2017

Meteo. Nel corso di questa settimana, una serie di perturbazioni di origine atlantica, attraverseranno parte del nostro stivale, dando luogo ad una situazione di spiccato maltempo caratterizzato da continui annuvolamenti e da rovesci di pioggia sparsi, tutto a causa delle correnti più tiepide di Libeccio che, presentandosi molto tese, almeno fino a mercoledì, allontaneranno le masse d’aria fredda di origine artico-marittima che hanno fatto la loro irruzione in questi ultimi giorni, dando luogo a piogge e a nevicate inizialmente in pianura al Nord, successivamente esse si trasformeranno in rovesci di pioggia a tratti anche a carattere temporalesco e localmente di forte intensità a causa dell’ingresso più mite dal Nord Africa. Le piogge arriveranno anche sulla nostra regione Abruzzo, ove il tempo sarà perturbato sia martedì che mercoledì, per via dell’avanzare di un sistema perturbato atlantico seguito da correnti umide e instabili di origine polare-marittima, le quali, faranno nuovamente abbassare le temperature, specie nei valori minimi e, entro la giornata di mercoledì, faranno tornare la neve in montagna. Al concludersi del fine settimana non sarebbe da escludere lo scivolamento, lungo i bordi orientali di un Anticiclone delle Azzorre molto propenso in Atlantico settentrionale, di un’altra massa d’aria, molto fredda, di matrice artico-marittima che porterebbe nevicate fino a quote medio/basse. Ne torneremo a parlare, intanto cerchiamo di tenere l’ombrello quasi sempre a portata di mano poiché si prospetterebbe una settimana alquanto piovosa.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

06-12-2017
Le condizioni meteorologiche caratterizzate dal tempo stabile e soleggiato e dalle gelate notturne persisteranno fino a giovedì, dopodiché è confermato l’arrivo di una perturbazione di matrice nord-atlantica seguita da una massa d’aria fredda di origine artico-marittima. Il sistema perturbato farà sì che venerdì (Ponte dell’Immacolata Concezione) e sabato, ci siano annuvolamenti, associati a rovesci di pioggia o temporali e forti raffiche di vento inizialmente di Libeccio, successivamente in rotazione dai quadranti settentrionali, a causa di un’irruzione d’aria fredda artica. La pioggia, a causa dell’aria artico-marittima, muterà in neve nella giornata di sabato fino a quote basse sul nostro entroterra abruzzese ove nevicherà decisamente soprattutto sulla Marsica e sull’aquilano, nonché sino a quote molto basse tra domenica e lunedì prossimo, quando ci sarà un ennesimo e brusco calo termico su valori prettamente invernali, dovuti ad una irruzione d’aria gelida di origine artico-continentale che farà piombare tutto il nostro stivale in una vera e propria fase molto fredda invernale: un’ondata di freddo di origine artica. Grazie per l’attenzione. Riccardo Cicchetti
04-12-2017

Meteo. Tempo stabile e in parte soleggiato da martedì a giovedì, per via del rinforzo di un’area di alta pressione di matrice azzorriana. Nella notte tra lunedì e martedì, i cieli sereni faranno sì che l’aria molto fredda in quota scenda a valle, favorendo un brusco crollo dei valori minimi e le gelate notturne molto ben visibili al primo mattino, nonché brinate nell’area del Fucino, ove tenderanno a formarsi foschie o innocue nebbie in estensione anche alle aree limitrofe. Dunque non solo freddo da inversione termica, visto che il calo termico si farà significativo anche e soprattutto sulle località montane a causa dell’aria fredda in quota artico-marittima che, negli scorsi giorni, ha fatto la sua irruzione su gran parte dello stivale. Nel corso della settimana, non potranno mancare nubi alternate a momenti soleggiati e, seppur le temperature massime si rialzeranno su valori tardo-autunnali, le minime faranno registrare valori di molti gradi al di sotto dello zero, anche a causa dell’irraggiamento notturno. In questo modo, evidenzieranno un’incisiva escursione termica, anche in molte aree della Val Padana, dove, durante le ore notturne, la colonnina di mercurio si attesterà su valori al di sotto dello zero. Dopo la metà di questa settimana, un’altra perturbazione di matrice nord-atlantica seguita da una massa d’aria fredda di origine artico-marittima, farà sì che venerdì e sabato ci siano annuvolamenti, associati a rovesci o temporali. La pioggia, a causa dell’aria artica, muterebbe successivamente in neve fino a quote medio-basse sul nostro entroterra abruzzese e ci sarà un ennesimo e brusco calo termico su valori invernali, dovuti ad una nuova, ipotetica irruzione moderatamente fredda artico-marittima. Ne torneremo a parlare.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

30-11-2017

Meteo. Un vortice depressionario nato dallo scendere d’aria molto fredda di origine artico-marittima lungo i bordi orientali di un blocco anticiclonico determinato dall’Anticiclone delle Azzorre che si spingerà fino al Nord Atlantico e sul Circolo Polare Artico, risucchierà tale massa d’aria molto fredda o gelida fino all’Europa centro-occidentale e successivamente sul Mediterraneo, ove si formerà questa bassa pressione o ciclogenesi mediterranea. L’aumento delle correnti di freddo Maestrale e successivamente di gelido Grecale, infatti, saranno l’indice dell’ingresso di una massa d’aria di origine artico-marittima che determinerà la prima irruzione d’aria fredda sino al cuore del Mediterraneo entro la giornata di sabato. In questo modo, in particolare modo nel fine settimana e all’inizio della settimana prossima, ossia a partire da venerdì e sabato, ci sarà una fase di stampo invernale e nevicherà anche sulla nostra regione Abruzzo, ove, tra venerdì e in special modo sabato, la pioggia muterà in neve fino a quote relativamente basse (800/700 m), a tratti le nevicate si proporranno miste a pioggia e le precipitazioni saranno naturalmente a carattere piovoso a quote inferiori ai 700/600 m. Avremo valori minimi al di sotto dello zero e, seppur a stento, anche le massime sulle zone interne non supereranno quasi lo zero, determinando un’ondata di freddo, la prima di questo inizio Inverno meteorologico (entrato il primo Dicembre), la quale farà nevicare fino in pianura al Nord e darà lungo a nevicate fino a bassa quota non solo sulle Alpi e sul settore prealpino ma anche sulla nostra dorsale appenninica e dunque anche sull’entroterra abruzzese tra sabato e domenica, in quest’ultima giornata alternate a schiarite e a tesi nonché freddi venti settentrionali e, al loro cessare, ci sarà un brusco crollo delle temperature minime.

Grazie per l’attenzione.

Riccardo Cicchetti

29-11-2017

Meteo. Le nubi che vediamo leopardate fino alla Gran Bretagna e alla Scandinavia, sino al Mar Baltico, sono cosiddette nubi “a scacchiera” e sono determinate dall’irruzione d’aria artica, ossia proveniente direttamente dalla calotta polare, sulla superficie marina più mite dell’Atlantico settentrionale, originando, per l’appunto, nubi esagonali o, ripeto, a forma di scacchiera, che ci permettono di individuare dove sta avvenendo l’affluire dell’aria molto fredda. Massa d’aria artico-marittima che, dopo il transito di una prima perturbazione nord-atlantica che accompagnerà una breve, mite e piovosa libecciata (Libeccio: vento portatore di pioggia), raggiungerà il cuore del Mediterraneo al concludersi di questa settimana, dando luogo a nevicate fino a bassa quota anche sul nostro Appennino. Su tutto il nostro stivale, l’irruzione d’aria fredda di origine artica farà bruscamente abbassare le temperature minime. Nelle vallate appenniniche, ad esempio, al cessare dei tesi venti settentrionali, nella notte tra domenica e lunedì, grazie ai cieli sereni, si registrerebbero, anche in montagna, poiché trattasi d’aria gelida in quota, minime di meno dieci gradi al di sotto dello zero.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

28-11-2017

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La fotografia del Gran Sasso è di Riccardo Cautilli ed è stata scattata in questi ultimi giorni.

Nella giornata di mercoledì e in particolare nella notte tra martedì e mercoledì, il Libeccio farà sì che ci sia un temporaneo aumento della colonnina di mercurio, soltanto nei valori massimi. Le temperature minime e successivamente anche le massime si abbasseranno repentinamente mercoledì e giovedì quando soffierrano venti anche tesi di Maestrale e, oltre a nubi nembostrati associate a rovesci di pioggia e a cumulonembi con piogge anche temporalesche accompagnate da un’intensa perturbazione nord-atlantica, un vortice depressionario sceso lungo i bordi orientali di un blocco anticiclonico determinato dall’Anticiclone delle Azzorre che si spingerà fino al Nord Atlantico e sul Circolo Polare Artico, richiamerà una massa d’aria molto fredda o gelida fino all’Europa centro-occidentale e successivamente sul Mediterraneo. L’aumento delle correnti di freddo Maestrale e successivamente di gelido Grecale saranno l’indice dell’ingresso di una massa d’aria di origine artico-marittima che determinerà la prima irruzione d’aria fredda sino al cuore del Mediterraneo entro la giornata di sabato. In questo modo, in particolare modo nel fine settimana e all’inizio della settimana prossima, ossia a partire da venerdì e sabato, ci sarà una fase di stampo invernale e nevicherà anche sulla nostra regione Abruzzo, ove, tra venerdì e sabato, la pioggia muterà in neve fino a quote molto basse e avremo valori minimi al di sotto dello zero e, seppur a stento, anche le massime sulle zone interne non supereranno lo zero, determinando un’ondata di freddo, la prima di questo inizio Inverno meteorologico (1 Dicembre), la quale farà nevicare fino in pianura al Nord e darà lungo a nevicate fino a bassa quota non solo sulle Alpi e sul settore prealpino ma anche sulla nostra dorsale appenninica e dunque anche sull’entroterra abruzzese.

Riccardo Cicchetti

25-11-2017

Meteo. Un’intensa perturbazione proveniente dal Nord Europa valicherà le Alpi e, dirigendosi verso il Mediterraneo centro-orientale, farà sì che il maltempo “quasi invernale” attraverso piogge e temporali interessi il Nord e, in quest’ultima giornata di sabato, la neve imbiancherà tutto l’arco alpino fino a quote medio-basse.

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Essa, in veloce spostamento verso sud-est, darà luogo ad un vortice di bassa pressione che richiamerà una massa d’aria fredda di origine artico-marittima verso la nostra penisola, dapprima dalla Valle del Rodano, successivamente attraverso correnti tese e fredde da nord-est che faranno diminuire bruscamente le temperature sia massime che soprattutto minime, della notte tra domenica e lunedì. Il primo sistema nuvoloso di origine atlantica ci raggiungerà tra questo sabato e quest’ultima domenica, dando luogo ad annuvolamenti associati a brevi e moderati rovesci di pioggia, specie nelle ore notturne ma in un contesto variabile anche nella giornata di domenica, quando la sera arriverà, ripeto, un brusco e rapido peggioramento del tempo di stampo invernale: lo zero termico si abbasserà di quota in seguito alla rotazione delle correnti da Libeccio e da Maestrale a gelidi venti da nord-est o di Grecale e quindi all’ingresso d’aria artica.

Le raffiche di vento accompagnate dai temporali lungo la costa adriatica e sul settore pedemontano e dalle nubi nembostrati e cumulonembi che interesseranno anche le nostre zone interne appenniniche e quindi anche il restante Abruzzo, saranno associate a rovesci di pioggia localmente anche forti e a nevicate fino a quote medio-basse, localmente qualche spruzzata di neve imbiancherà le basse quote, specie lungo il versante orientale dell’Appennino centrale e centro-meridionale e quindi anche del nostro Appennino abruzzese, imbiancato interamente dalla neve nella giornata di lunedì, nella quale giungeranno ampie schiarite. Seppur le giornate di lunedì e di martedì, possano essere caratterizzate da una tregua soleggiata alternata a momenti di nuvolosità variabile nella giornata di mercoledì, dalla metà della settimana che viene, l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre lungo il meridiano di Greenwich e non sul Mediterraneo e su gran parte dell’Europa, fin verso le aree del Circolo Polare Artico, farà sì che, lungo i suoi bordi orientali, una saccatura, ossia di una zona di bassa pressione in questi casi di origine artica, dunque direttamente dal Mar Glaciale Artico, affondi verso l’Europa centro-occidentale e il Mediterraneo, dando luogo ad un inizio di Inverno meteorologico consenziente nel rispettare le sue caratteristiche, poiché sull’Italia giungerebbe la prima ondata di freddo intenso, alimentata da un’irruzione d’aria gelida di origine artica, molto instabile e in grado di dare origine a nevicate fino a quote molto basse anche e soprattutto sul nostro stivale. Data la distanza di tempo da quest’ultima tendenza, che vede aprirsi un prossimo week-end, all’insegna delle nevicate fino a bassa quota sia al Nord che al Centro-Sud, ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti meteo.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

23-11-2017

Meteo. Nel corso delle prossime ore ancora tempo stabile e soleggiato su gran parte d’Italia e in particolare modo sull’Abruzzo. Alla fine della giornata di domenica, un fronte freddo diretto verso i Balcani, lambirà l’Abruzzo attraverso l’ingresso d’aria molto fredda di origine artica. A partire dai prossimi giorni, invece, si attiveranno infiltrazioni d’aria umida da ovest che, pur essendo deboli, determineranno nuvolosità e, combinandosi con le inversioni termiche dovute alla presenza dell’area di alta pressione di matrice Subtropicale, faranno sì che i bassi strati dell’atmosfera, fino a quote medio-basse, vengano interessati da nubi grigie, nuvolosità bassa e anche persistente proveniente direttamente dall’area tirrenica. L’Anticiclone delle Azzorre si indebolirà, lasciando spazio alle infiltrazioni d’aria umida e instabile che questa volta determineranno nuvolosità più significativa, alta e stratificata, accompagnata da nembostrati e dunque da due perturbazioni atlantiche, in grado di favorire un week-end spiccatamente variabile sia sulle regioni del Nord e tirreniche ma anche su parte del Centro e sulla nostra regione Abruzzo.
In effetti, sia il versante pedemontano che costiero, ma anche le nostre zone interne, saranno dominate da un’alternanza tra sprazzi di sole e un’ampia copertura nuvolosa che andrà via via aumentando tra sabato e domenica, in ambedue le giornate il cielo si presenterà nuvoloso e sarà probabile qualche pioggia sparsa sul nostro entroterra, specie sulla Marsica. Tra domenica e lunedì, ripeto, ci sarà un brusco crollo delle temperature massime ma soprattutto minime, a causa dell’ingresso d’aria fredda e secca di origine artica da nord-est e nevicate fino a bassa quota lungo il versante adriatico dell'Appennino centrale e centro-meridionale.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

22-11-2017

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17, 18, 19 Novembre 2017. La terza edizione del Festival della Meteorologia vede un ampio spazio anche alla regione Abruzzo, con l’inviato reporter Riccardo Cicchetti, che si occupa per passione di osservazione meteorologica all’interno dell’Associazione Meteo “Caput  Frigoris” e quindi di rilevazioni dal punto di vista dei dati meteo specie in un periodo interglaciale, ove, il cambiamento climatico in atto di origine antropica, sta estremizzando i fenomeni atmosferici già di per sé intensi quali nubifragi e/o alluvioni, ma anche ondate di siccità, d’aria molto mite fuori stagione, smog, ondate di caldo e di freddo intense, nevicate abbondanti e pesanti con temperature di poco al di sopra dello zero in grado di innescare eventi valanghivi anche e soprattutto sulla nostra regione Abruzzo. Molte delle autorità nazionali ed internazionali si sono riunite in conferenze, visioni d’insieme aperte a tutti, stand informativi dedicati alla Meteorologia e alla Climatologia.

Presso la tavola rotonda tenutasi sabato scorso, 18 Novembre, a Rovereto, in Trentino Alto-Adige, presso il Polo Tecnologico Trentino Sviluppo, il Meteorologo e Giornalista Guido Caroselli, si è proclamato uno dei primi a voler rispondere alla nostra domanda, tra cui anche Andrea Giuliacci che non ha esitato con molto interesse nel voler rispondere, ad alzare la mano per farsi passare il microfono. La tavola rotonda era composta dai professionisti del settore non solo meteorologico e giornalistico ma anche scolastico: Andrea Giuliacci, Paolo Corazzon, Guido Caroselli, Carlo Cacciamani, Alberto Trenti, Mario Rusconi, Giovanni Lavezzi, Marco Ferrazzoli ed Andrea Berti… Si è aggiunto il Colonnello Mario Giuliacci che non ha esitato a seguire con molta attenzione, in fondo alla platea, l’intero dibattito il quale verteva sull’importanza della previsione meteorologica. Quest’ultimo noto personaggio televisivo, nonché Fisico e Meteorologo, è stato segnalato e ringraziato della sua presenza da Paolo Corazzon che si è subito dopo predisposto nel farsi immortalare con i professionisti che lo hanno guidato nella sua carriera di Meteorologo. Il tema affrontato è stato: come dovrebbe essere adottata la previsione meteo dai mass media o dal giornalismo, quindi quali sono le caratteristiche che gli dovrebbero essere attribuite? Tra queste ultime hanno spiccato e sono state soprattutto citate: flessibilità, attenzione, affidabilità, passione e competenza. Gli elementi che non dovrebbero essere attribuiti alle previsioni meteo sono: superficialità, ventilazione debole e variabile, bombe d’acqua, allarmismo e allerte infondate.
La domanda in merito posta dal nostro inviato Riccardo Cicchetti è stata: siccome vengo da una regione, l’Abruzzo che, negli ultimi tempi, è stata colpita da eventi atmosferici estremi, nelle cartine delle previsioni meteo che seguo spesso, ho notato che c’è un indice di affidabilità che viene molto notato dal pubblico. Vorrei chiedere se ci fosse l’idea, da parte degli altri previsori meteorologici, di adottarlo e dunque di seguire lo stesso modello, mostrando un’icona di affidabilità insieme alla previsione meteo. Ha risposto, come vi dicevo, il Meteorologo Guido Caroselli:

Ci sono degli strumenti per controllare “a posteriori” ciò che dovrebbe essere previsto, fatto da associazioni ed enti meteorologici più seri ed attrezzati, nonché molto professionali. Secondo me bisognerebbe moltiplicare questo messaggio anche agli altri enti e previsori. Quello che viene previsto e dato al pubblico poi deve essere anche verificato, ma in una maniera seria, non in un modo distruttivo ma costruttivo. Si può fare molto di più per la Meteorologia: a cominciare dalle osservazioni radar che, a mio avviso, sono collegate per le previsioni del tempo in una maniera non funzionale e dunque c’è bisogno di osservazioni radar che dovrebbero essere annesse. La Meteorologia dovrebbe evitare le ripetizioni di possibilità ma essere collegata in rete, essa ha l’esigenza di tutto ciò, ossia di collaborazione. La conferenza si è poi conclusa con risposte ad altre importanti domande in ambito meteorologico e con un gran plauso.

22-11-2017

Meteo. Nel corso delle prossime ore ancora tempo stabile e soleggiato su gran parte d’Italia e in particolare modo sull’Abruzzo. A partire dai prossimi giorni, però, si attiveranno infiltrazioni d’aria umida da est che, pur essendo deboli, combinandosi con le inversioni termiche dovute alla presenza dell’area di alta pressione di matrice Subtropicale, faranno sì che i bassi strati dell’atmosfera, fino a quote medio-basse, vengano interessati da nubi grigie, nuvolosità bassa e anche persistente proveniente direttamente dall’area tirrenica. Subito dopo, però, si faranno avanti le ampie schiarite merito del tempo stabile e soleggiato e del riscaldamento diurno, cosicché la nebbia nel Fucino e le nubi basse possano dissolversi facendo sì che, grazie alla presenza dell’anticiclone, il tempo risulti stabile e soleggiato almeno fino a venerdì, quando, l’Anticiclone delle Azzorre lascerà spazio alle infiltrazioni d’aria umida e instabile che questa volta determineranno nuvolosità più significativa, alta e stratificata, accompagnata da nembostrati in grado di favorire un week-end spiccatamente variabile sia sulle regioni del Nord e tirreniche ma anche su parte del Centro e sulla nostra regione Abruzzo.

In effetti, sia il versante pedemontano che costiero, ma anche le nostro zone interne, saranno dominate da un’alternanza tra sprazzi di sole e un’ampia copertura nuvolosa che andrà via via aumentando tra sabato e domenica, in ambedue le giornate il cielo si presenterà nuvoloso e sarà probabile qualche pioggia sparsa sul nostro entroterra, specie sulla Marsica.

Tra domenica e lunedì, invece, un fronte freddo e instabile attraverserà la nostra regione Abruzzo, permettendo l’affluire attraverso tese correnti da nord/nord-est, una massa d’aria molto fredda e instabile di matrice artico-marittima in realtà diretta verso l’Europa centro-orientale ma che dovrebbe lambire anche il nostro stivale, facendo nevicare fino a quote basse lungo il versante orientale dell’Appennino centrale e centro-meridionale. Il fronte freddo però ci lambirà soltanto e non ci attraverserà, dunque saranno piogge rapide e fiocchi che spolvereranno di nuovo di un bianco mantello le nostre montagne appenniniche, anche marsicane. Nel corso della prossima settimana, invece, l’allungamento dell’Anticiclone delle Azzorre lungo il meridiano di Greenwich farà sì che una saccatura depressionaria di origine nord-europea con perno sul Vortice Canadese, possa affondare fin verso l’Europa occidentale e il Mediterraneo, determinando un peggioramento del tempo di stampo prettamente invernale anche sul nostro stivale, ove, dall’Europa occidentale, una depressione meteorologica risucchierebbe dal Rodano, masse d’aria molto fredda, le quali, a seconda della sua rotazione, essendo ambedue di origine artica, entrerebbero sia da nord-ovest che successivamente da sud-ovest. Se questa tendenza venisse confermata, sarebbe un grande assaggio d’Inverno in anticipo e dunque alla fine del mese di Novembre, rispetto al suo esordio dal punto di vista meteorologico, in effetti la stagione invernale meteorologica entrerà come sempre il primo di Dicembre di ogni anno.

Vi ringrazio per la cortese attenzione

Riccardo Cicchetti

21-11-2017

Meteo. Freddo notturno e di primo mattino dovuto alle inversioni termiche e prime brinate sull’Appennino. Stanotte sono stati registrati dalla rete meteo di “Caput Frigoris”: -8,4° Altopiano Cinque Miglia, -8,3° Aremogna (da Meteo Isernia), -6,5° Valle del Salto, -6,9°C Pescasseroli Vallechiara. Nel corso delle prossime ore il freddo notturno e delle prime ore del giorno tenderà ad aumentare grazie al rinforzo dell’alta pressione che incrementa l’irraggiamento e quindi l’inversione termica, mentre le temperature massime saranno in aumento anche fino ai 12 gradi centigradi sulle nostre zone interne. La nuvolosità bassa e le nebbie irromperanno da ovest e si formeranno sulla Marsica riducendo la visibilità, ma anche sul resto dell’entroterra, ove interessate dalle nebbie saranno soprattutto le vallate. Sembrerebbe invece quasi confermato un moderato peggioramento nella giornata di domenica. I venti più freddi si placheranno lasciando spazio ad un’incisiva escursione termica tra le temperature minime piuttosto basse e la massime più fresche o miti. Le inversioni termiche in Pianura Padana e nei grandi centri urbani combinate alle infiltrazioni d’aria umida da ovest, le quali faranno sì che ci siano innocui annuvolamenti sui settori occidentali/tirrenici, sulla Marsica e sul restante Abruzzo, aumenteranno il rischio di umidità e di aria inquinata o polveri sottili nei bassi strati per assenza di moti ascensionali e dunque di rimescolamento verticale. Anche nelle nostre vallate o conche appenniniche non saranno esenti foschie e nebbie mattutine, non appena, al posto d’aria fredda e secca che sta affluendo nelle ultime ore, entreranno delle insidiose infiltrazioni modestamente umide e instabili da ovest, facendo sì che la nebbia possa di nuovo prevalere, specie al primo mattino nella nostra Piana del Fucino (nebbia da irraggiamento). Un peggioramento delle condizioni meteorologiche ci potrebbe essere nel corso dell’inizio della prossima settimana quando, l’alta pressione, ora espansa sulla nostra penisola e in rinforzo nei prossimi giorni nei quali darà luogo a tempo stabile e parzialmente soleggiato, si estenderà fino al Nord Atlantico consentendo ad un fronte freddo e instabile dal Mar Baltico, possa attraversare lo stivale, dando luogo a rovesci di pioggia anche a carattere nevoso su Alpi e Appennino, quota neve che dovrebbe arrivare fino a quote basse anche sul nostro Appennino centro/meridionale, soltanto se dovesse fare ingresso aria fredda di origine artico-marittima. Data la distanza di tempo da quest’ultima tendenza, ne torneremo a parlare.

Grazie per la cortese attenzione.


Riccardo Cicchetti

20-11-2017

Approfondimento meteo. Nella Val Padana e su parte della pianura interna lombardo/veneta sono molto presenti nebbie fitte e con scarsa visibilità come in questi casi, quando l’alta pressione primeggia e il fronte freddo si sposta e lambisce le regioni adriatiche del Centro-Sud, portando rimescolamento dell’aria e venti freddi e asciutti (tempo soleggiato) da nord-est/sud-est che, al loro cessare, nelle conche e nelle valli, possono dare luogo all’inversione termica, con la conseguente formazione, in presenza di cielo sereno, di foschie e di brinate notturne e mattutine (gelate). Nella Pianura Padana, invece, i venti diventano deboli dopo che il fronte freddo prosegue verso sud-est facendo rialzare la pressione atmosferica e permettendo così un rinforzo di una zona di alta pressione con conseguente formazione di foschie, nebbie mattutine in grado anche di persistere, delle brinate e il cosiddetto fenomeno della Galaverna o calaverna, quando goccioline di vapore allo stato di sopraffusione ghiacciano incontrando altre superfici o oggetti.

La scarsa dinamicità dell’aria permessa dall’anticiclone, permette maggiore irraggiamento, ossia il suolo cede il suo calore e si raffredda, assorbe calore dalla superficie più a contatto con l’aria, generando inversione termica: ossia un cambio del profilo verticale della prima fetta della Troposfera, ove le temperature sono più basse al suolo o in pianura o in una valle, mentre risultano più alte in montagna, anche a causa della nebbia, che consente all’aria di rimanere fredda e umida negli strati più bassi. La nebbia londinese (Inghilterra) e milanese (Italia), ad esempio, può essere prodotta e agevolata anche dall’inquinamento, poiché la presenza di un elevato aerosol nell’aria, favorisce la formazione di nuclei di condensazione; in poche parole, più l’aria è sporca e più c’è una concentrazione di nebbia maggiore. La Subsidenza, inoltre, è un altro meccanismo che non consente il rimescolamento dell’aria verso l’alto e, tanto sarà forte l’anticiclone, più quest’ultima sarà elevata, generando una decisa compressione dell’aria negli strati soprastanti e un accumulo di nebbia verso i bassi strati, perché i moti discendenti dell’alta pressione, fungono da azione schiacciante, intrappolando la nebbia e lo smog, negli strati più adiacenti al suolo.
Come potete notare nell’immagine dell’editoriale, nelle zone montuose della nostra penisola, la nebbia è più frequente ad alta quota se si tratta di nebbia frontale, mentre è molto presente nei bassi strati, ossia nelle vallate e nelle conche, in caso di un anticiclone ben stazionario, quale l’Anticiclone delle Azzorre. Il fenomeno atmosferico si verifica maggiormente durante l’Autunno e l’Inverno, quando lo stesso Equinozio e lo stesso Solstizio, consentono minori ore di luce e un’insolazione più debole, nonché il precedente transito di un sistema perturbato, è un altro fattore che favorisce un importante raffreddamento dei pendii delle montagne. A causa della scarsa dinamicità dell’atmosfera interessata, l’aria fredda delle pendici, essendo più pesante, tende a scendere a valle, facendo sì che l’aria più mite presente al suolo salga verso l’alto, innescando l’inversione termica fino ad una determinata quota. Si crea dunque l’evaporazione e la condensazione del vapore acqueo in minutissime goccioline, la cosiddetta nebbia, la quale, come detto, tende ad intrappolare lo smog, diversamente se ci fosse stata alta dinamicità dell’aria e dunque una bassa pressione, con un incremento della risalita d’aria più umida verso l’alto e un dissolvimento delle nebbie.

Riccardo Cicchetti

15-11-2017

Meteo. Il rischio esondazione e lo stato di allerta per fasi avverse e probabili nonché medesimi straripamenti dei fiumi Pescara e Alento, accelerati dalle intense precipitazioni di queste ultime ore, sono dovuti alla presenza di un vortice di bassa pressione rimasto chiuso sul Mediterraneo centro-orientale (fenomeno detto cut-off o distacco di una depressione dalla sua circolazione originaria poiché intrappolata dagli anticicloni che la circordano). Dunque, quando una depressione meteorologica è in cut-off, vuol dire che è recalcitrante e fatica a muoversi verso levante o sud-est, cosicché vengono a convergere aria fredda in quota e correnti più umide e miti di Scirocco. Certamente, il Mediterraneo e in particolare modo l’Adriatico e i suoi bacini sono più caldi della norma e quindi le masse d’aria sciroccali che nutrono i moti ascensionali delle nubi, specie temporalesche, acquisiscono un quantitativo ancora più elevato d’aria umida, perché rese eccessivamente destabilizzate dal basso. Un’area depressionaria isolatasi sul Tirreno centro-meridionale, richiama venti da sud-est, ossia di umido Scirocco che alimentano la convezione, ossia i moti convettivi e sospingono aria più umida verso il versante opposto delle montagne, ossia quello sopravvento, l’aria molto mite e umida si raffredda incontrando aria più fredda in quota e satura in una colonnina d’aria avente gradiente termico negativo e dunque potenzialmente instabile, dando origine a nubi cumulonembi ma anche nembostrati che rimangono sempre sul medesimo luogo e vengono pompate di umidità dalle correnti sciroccali, da sud-est, dunque divengono autorigeneranti, in grado di alleviarsi e di rialimentarsi nello stesso luogo d’origine, sia per effetto adriatico avente superficie più calda della norma che per effetto “stau appenninico”, il quale consente a queste correnti ascensionali e discensionali di essere sempre più intense oltre al mare che ne conferisce energia termica e le rende molto umide. Fortunatamente, tra giovedì e venerdì, l’ondata di piogge a tratti intense terminerà e il maltempo sarà sostituito da una temporanea tregua parzialmente soleggiata ma più fredda e ventosa.

Facendo riferimento all’Abruzzo come in altre regioni d’Italia e aree d’Europa etc…, la frequenza e l’intensità degli eventi alluvionali si è manifestata ripetutamente anche sulle nostre zone interne e non solo sulla nostra costa adriatica e sul versante pedemontano dove anche qui più di molte volte abbiamo avuto precipitazioni intense, anche a carattere nevoso, quali per citarne alcune, l’abbondante nevicata del Gennaio 2017 e il fenomeno valinghivo che ne è seguito o scaturito, anche a causa del “global warming” (il riscaldamento globale) che stravolge la circolazione termoalina e di conseguenza tale si riflette sulla circolazione generale dell’atmosfera.

Marsica, 14 Ottobre 2017. L’intensa fase di maltempo di stampo autunnale, ampiamente preannunciata negli scorsi editoriali, colpì particolarmente il territorio marsicano meridionale, (sud-occidentale e centro-occidentale). Tutto per via di un’intensa perturbazione atlantica, ciò che rimaneva dell’Uragano Joaquin, che aveva portato devastazione sulle Bahamas; in essa vennero a convergere correnti d’aria meridionali rese molto umide e/o instabili da un mare più caldo della norma stagionale, da dove le perturbazioni traggono soprattutto energia termica, imprigionata e rilasciata lentamente da quest’ultimo, nonché catturata dalle rimonte dell’Anticiclone nord-africano in Estate, oramai divenute molto frequenti e in sostituzione dell’Anticiclone delle Azzorre, anche e soprattutto a causa del riscaldamento globale. Le stesse correnti, contrapponendosi ai venti più freddi e instabili provenienti dal Mar Baltico, hanno dato luogo a temporali, localmente di forte intensità; tuttavia, anche la complessa distribuzione orografica ha giovato nel rendere i sistemi temporaleschi molto forti, nonché la presenza di un’alta pressione di blocco sui Balcani che ha reso recalcitrante il sistema temporalesco. Dalle ultime segnalazioni, si ebbero danni a Civitella Roveto, ove purtroppo vi sono state anche vittime. Per via delle intense precipitazioni è straripato il fiume Liri, dando luogo a numerosi disagi e ad allagamenti in molte abitazioni, in particolare di Morino, Canistro e nella cittadina di Avezzano, ove, per via dei forti rovesci temporaleschi, molte strade e sottopassaggi si sono allagati, incentivando disagi tra gli automobilisti e nei piani più bassi delle case.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

08-11-2017

Meteo. Nella giornata di giovedì, un’altra perturbazione di matrice nord-atlantica attraverserà il nostro stivale tra il pomeriggio e la sera, dando luogo ad annuvolamenti associati a rovesci di pioggia, localmente anche a carattere temporalesco o di forte intensità, in estensione dai settori occidentali tirrenici alla nostra regione Abruzzo, specie sulle nostre zone interne, ove si concentreranno, seppur in un contesto variabile, anche nella giornata di venerdì. Il fine settimana, ossia sabato e domenica, vedrà una breve pausa interciclonica, ossia tra una bassa pressione e l’altra, proprio perché, il grande smistatore d’aria molto fredda di origine artica verso le nostre medie latitudini, nonché, se piazzato su di noi, sarebbe stato portatore di stabilità atmosferica, nebbie o foschie nelle valli e nelle pianure, nonché dello smog nelle grandi aree urbane, si estenderà sull’Oceano Atlantico anziché, com’è accaduto in Ottobre, sul Mediterraneo o più ad ovest di esso, lasciando spazio al suo collega nord-africano.

 

La sua espansione a mo’ di promontorio fino al Nord Atlantico farà sì che, una massa d’aria fredda di origine artico-marittima preceduta da un fronte freddo e temporalesco, scivolerà lungo i suoi bordi orientali sul finire della giornata di domenica, raggiungendo le regioni del Nord Italia, ove arriveranno nevicate fino a bassa quota sia sul settore alpino che prealpino, a causa dei venti impetuosi di Tramontana scura e di Bora. I venti, dai quadranti meridionali, gireranno sulla nostra regione Abruzzo tra domenica e lunedì e, in quest’ultima giornata, ossia all’inizio della settimana che viene, la massa d’aria fredda provocherà un’irruzione d’aria di matrice artica-marittima, molto fredda, specie sui settori adriatici, ove si scatenerebbero rovesci o temporali anche intensi lungo le coste del medio-basso Adriatico, rovesci di pioggia anche temporaleschi sul nostro entroterra che girerebbero in neve entro la serata di lunedì, fino a quote relativamente basse per il periodo. Ne seguirebbe un brusco crollo delle temperature sia massime che soprattutto minime, queste ultime su valori tipicamente invernali e nevicate che potrebbero imbiancare, oltre alle nostre montagne più alte, anche le località di bassa montagna quali Aielli, Pescina, Venere, Cerchio, Celano, Luco De’ Marsi, Trasacco, Massa D’Albe, Magliano De’ Marsi, Cappelle De’ Marsi, Forme, Rosciolo, Capistrello, Avezzano etc…, poste ad un’altitudine tra i 1000 e i 700 m s.l.m. Data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza che vede la prima ondata d’aria fredda di tale tarda stagione autunnale, ne torneremo a parlare.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

06-11-2017

Meteo.

EUMETSAT  - 5-6-7 Novembre 2017.jpg

Un vortice di bassa pressione in seguito all’ingresso della perturbazione atlantica di domenica, non appena essa raggiungerà le regioni meridionali, risucchierà una massa d’aria fredda e instabile di origine artico-marittima verso la Francia, la Corsica e la Sardegna, nonché la parte più attenuata verso il resto del Nord e del Centro, attraverso tesi venti di Maestrale che, nonostante qualche schiarita al Nord e al Centro, mulinati dalla medesima bassa pressione, in particolare tra lunedì e martedì, daranno luogo ad altri rovesci di pioggia o temporali localmente anche di forte intensità o a carattere di nubifragio al Centro-Nord e in successivo trasferimento a tutto il Centro e su gran parte del Sud. Le nevicate saranno a tratti anche copiose anche sul nostro Appennino centrale, da quote medio-alte fino a quote medie, localmente anche di sotto dei 1400 m. Questa fase di maltempo di stampo tardo-autunnale, tipica del periodo, nonostante qualche breve tregua, non si chiuderà facilmente, anzi, dalla prossima settimana ancora, potrebbe essere la base per l’arrivo, lungo i bordi orientali dell’Anticiclone delle Azzorre, di masse d’aria di origine artica che, se tale tendenza venisse confermata, sarebbero in grado di dare luogo a nevicate fino a quote basse. Ne torneremo a parlare.

Fonte immagine: Eumetsat.it

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

06-11-2017

Meteo. Un vortice di bassa pressione in seguito all’ingresso della perturbazione atlantica di domenica, non appena essa raggiungerà le regioni meridionali, risucchierà una massa d’aria fredda e instabile di origine artico-marittima verso la Francia, la Corsica e la Sardegna, nonché la parte più attenuata verso il resto del Nord e del Centro, attraverso tesi venti di Maestrale che, nonostante qualche schiarita al Nord e al Centro, mulinati dalla medesima bassa pressione, in particolare tra lunedì e martedì, daranno luogo ad altri rovesci di pioggia o temporali localmente anche di forte intensità o carattere di nubifragio al Centro-Nord e in successivo trasferimento a tutto il Centro e su gran parte del Sud. Le nevicate saranno a tratti anche copiose anche sul nostro Appennino centrale, da quote medio-alte fino a quote medie, localmente anche di sotto dei 1400 m. Questa fase di maltempo di stampo tardo-autunnale, tipica del periodo, nonostante qualche breve tregua, non si chiuderà facilmente, anzi, dalla prossima settimana ancora, potrebbe essere la base per l’arrivo, lungo i bordi orientali dell’Anticiclone delle Azzorre, di masse d’aria di origine artica che, se tale tendenza venisse confermata, sarebbero in grado di dare luogo a nevicate fino a quote basse. Ne torneremo a parlare.

Intanto, le correnti più fredde di origine artico-marittima predomineranno e, nella giornata di martedì, specie nella notte tra questo lunedì e martedì, faranno sì che le piogge, anche temporalesche, vengano accompagnate da raffiche di vento freddo e in grado di trasportare la massa d’aria verso il basso che, pur giungendo attenuata, farà nevicare sulle nostre zone interne e in particolare modo sull’Appennino centro/settentrionale e centrale abruzzese, ove la neve potrebbe raggiungere quote inferiori localmente ai 1000/900 m, imbiancando copiosamente le quote di alta montagna, comprese le medio-alte quote dell’Appennino centro-meridionale. Orbene, nella giornata di martedì, la pioggia si presenterà mista a neve o sotto forma di neve tonda nelle località abruzzesi comprese tra le quote dei 700/800 m. Anche la giornata di mercoledì, sarà ventosa, fredda e si potranno ammirare le nostre montagne appenniniche nonché le località sciistiche che ne fanno parte, imbiancate completamente e in maniera anche abbondante, di coltre nevosa, per via di tale moderata irruzione d’aria artica consentita dall’area di bassa pressione di natura nord-atlantica.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

05-11-2017

Meteo. Un sistema nuvoloso di origine atlantica sta consentendo i primi annuvolamenti associati a deboli piogge; nubi che, tra la sera e la notte, potrebbero trasformarsi in nuvole basse, specie nelle aree vallive appenniniche e nella nostra conca del Fucino. Questa debole perturbazione si allontanerà nella giornata di sabato, lasciando spazio a qualche breve e temporanea schiarita e quindi agli sprazzi di Sole. Nella giornata di domenica, imponenti nubi nembostrati e cumulonembi, daranno inizio ad una fase di tempo instabile o marcatamente perturbato che si presenterà piovoso per tutta la settimana entrante. La perturbazione, diversamente dalla sua precedente, sarà intensa e innescherà un vortice di bassa pressione sullo stivale.

EUMETSAT  - 5-6-7 Novembre 2017.jpg


Nel corso delle ore pomeridiane e serali della giornata di domenica, dunque, arriveranno rovesci di pioggia o temporali, localmente anche di forte intensità, diffusi nella notte e localmente a carattere di nubifragio, nonché un’enorme quantità di neve sull’arco alpino, ove, per l’appunto, nevicherà anche copiosamente fino a quote medie/medio-basse. Ebbene, si tratterà di piogge a tratti anche intense che interesseranno l’Abruzzo ma soprattutto la nostra Marsica, zona di bassa pressione nella quale andranno a convergere umide e miti correnti di Scirocco e fredde, nonché tese correnti di Maestrale, risucchiate in area tirrenica fin verso il Mediterraneo occidentale proprio dalla zona depressionaria in rotazione, nel nostro emisfero, antioraria.


Le correnti più fredde predomineranno subito dopo sullo Scirocco e, non solo nella giornata di lunedì quando ci sarà spazio anche per qualche timida schiarita, ma soprattutto nella giornata di martedì. In quest’ultima giornata, esse faranno sì che le piogge, anche temporalesche, vengano accompagnate da raffiche di vento freddo e in grado di trasportare una massa d’aria di origine artico-marittima che, pur giungendo attenuata, farà nevicare sulle nostre zone interne e in particolare modo sull’Appennino centro/settentrionale e centrale abruzzese, ove la neve potrebbe raggiungere quote inferiori localmente ai 1000/900 m, imbiancando copiosamente le quote di alta montagna, comprese le medio-alte quote dell’Appennino centro-meridionale. Orbene, nella giornata di martedì, la pioggia si presenterà mista a neve o sotto forma di neve tonda nelle località abruzzesi comprese tra le quote dei 700/800 m. Anche la giornata di mercoledì, sarà ventosa, fredda e si potranno ammirare le nostre montagne appenniniche nonché le località sciistiche che ne fanno parte, imbiancate completamente e in maniera anche abbondante, di coltre nevosa, per via di tale moderata irruzione d’aria artica consentita dall’area di bassa pressione di natura nord-atlantica.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

02-11-2017

Evoluzione del tempo - 3 Novembre 2017.jpg

Nel corso dei prossimi giorni, le condizioni meteorologiche saranno caratterizzate da un’alternanza tra momenti soleggiati e altri nuvolosi, nuvolosità che aumenterà nella giornata di venerdì e sarà associata a pioviggini e a nebbie e nubi basse nella conca del Fucino, dunque rispetto alle ampie schiarite e al tempo parzialmente soleggiato di sabato, un debole sistema nuvoloso da ovest renderà la giornata di lunedì molto nuvolosa su gran parte della regione.
Un’altra perturbazione, stavolta intensa e di natura nord-atlantica, risucchierà venti di Scirocco che, come si sa bene, divengono più umidi quando attraversano il Mar Mediterraneo e i suoi bacini, alimentando le correnti ascensionali e, convergendo con le fredde correnti di Maestrale che successivamente soffieranno fredde sullo stivale, interesserà le regioni del Nord Italia ed entro il pomeriggio e la sera di domenica, i settori tirrenici del Nord e del Centro, compresa anche la Marsica ove aumenterà la nuvolosità e ci saranno i primi rovesci di pioggia sia domenica che lunedì. Non sono da escludere temporali localmente anche di forte intensità o a carattere di nubifragio, lungo il versante tirrenico del Centro e del Centro-Sud, poiché la perturbazione si sposterà lentamente verso sud-est prendendo carburante dai miti e umidi venti sciroccali o di Scirocco.


Seppur lunedì possa esserci un’alternanza tra nubi, sprazzi di Sole e brevi piogge, martedì sarà una giornata completamente perturbata e caratterizzata da continui rovesci o temporali su tutta la nostra regione Abruzzo, compreso soprattutto il versante adriatico, ove martedì potrebbero a tratti presentarsi intense. Per la precisione, le nuvole nembostrati immerse nei cumulonembi, invaderanno tutto l’Abruzzo nella sera e nella notte tra domenica e lunedì portando piogge e temporali tra lunedì e martedì, in queste ultime giornate saremo interessati da piogge autunnali per tutto l’intero periodo. Il rapido passaggio del fronte freddo e perturbato, infatti, darà vita ad un vortice di bassa pressione foriero di maltempo autunnale, lasciando spazio ad un veloce abbassamento delle temperature massime ma soprattutto minime e a venti tesi e più freddi di Maestrale.


Successivamente, dopo una breve tregua, un’intensa perturbazione dal Nord Europa o goccia fredda, potrebbe scavare un vortice di bassa pressione sul Mediterraneo centro-occidentale e darebbe luogo, nel prossimo fine settimana, a rovesci o temporali localmente anche di forte intensità e a carattere di nubifragi. Insomma, nel corso della prossima settimana, passeremo da un Autunno che fino ad ora ha mostrato il suo secondo volto della medaglia ad una stagione autunnale che rispetterà le sue caratteristiche mostrando il suo vero volto e facendo sì che la neve imbianchi copiosamente le quote di alta montagna.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

31-10-2017

Meteo. Nel corso dei prossimi giorni, le condizioni meteorologiche saranno caratterizzate da un’alternanza tra momenti soleggiati e altri nuvolosi; nuvolosità che potrà sembrare minacciosa ma in realtà sarà innocua, a causa dei deboli moti ascensionali che, l’alta pressione, cerca di favorire spanciando da ovest ma viene allo stesso tempo indebolita da una circolazione d’aria fredda e instabile di origine artico-marittima presente sull’Europa orientale, i cui impulsi, seppur indeboliti sul Mediterraneo centro-orientale, attivano fredde correnti nord-orientali, specie sui settori adriatici.

Evoluzione del tempo - Inizio Novembre 2017.jpg


La giornata di mercoledì, invece, nonostante qualche nube in transito, vedrà ampie schiarite, tempo in gran parte soleggiato, venti in rotazione da sud-ovest e temperature massime in rialzo. Si tratterà, però, soltanto di una tregua soleggiata e molto mite mediante il rinforzo dell’Anticiclone Subtropicale, mentre nelle valli, nelle pianure e nelle conche, l’irraggiamento notturno darà luogo all’inversione termica e quindi le temperature minime saranno molto basse e farà freddo di notte e al primo mattino, in particolare modo nelle aree vallive o negli altopiani appenninici ove, l’inversione termica, si sommerà alla nuvolosità bassa che verrà sospinta dalle infiltrazioni d’aria umida di natura atlantica, le quali faranno in parte cedere l’anticiclone e, proprio venerdì, innescheranno deboli piogge e una successiva e fitta nebbia nell’area del Fucino ma anche nella Valle Peligna e nella Valle dell’Aterno, in queste ultime anche di notte e non soltanto al primo mattino. Anche la giornata di sabato sarà in parte nebbiosa e parzialmente soleggiata, esattamente come sarà domenica quando, una perturbazione di matrice nord-atlantica giungerà sul Mediterraneo rimescolando l’aria anche sul nostro territorio abruzzese, ove tornerà a splendere il Sole, almeno al mattino.


Intanto, la perturbazione, a tratti anche intensa, interesserà le regioni del Nord Italia e, entro il pomeriggio e la sera di domenica, i settori tirrenici del Nord e del Centro, compresa anche la Marsica ove aumenterà la nuvolosità e ci saranno i primi rovesci di pioggia. Le nuvole nembostrati immerse nei cumulonembi, invaderanno tutto l’Abruzzo nella sera e nella notte tra domenica e lunedì portando piogge e temporali soprattutto lunedì, in quest’ultima giornata saremo interessati da piogge autunnali per tutto l’intero periodo; anche martedì sarùà una giornata piovosa e a tratti temporalesca. Il rapido passaggio del fronte freddo e perturbato darà vita ad un vortice di bassa pressione foriero di maltempo autunnale, lasciando spazio ad un veloce abbassamento delle temperature massime ma soprattutto minime e a venti tesi di Maestrale.


Successivamente, dopo una breve tregua, un’intensa perturbazione dal Nord Europa o goccia fredda, scaverà un vortice di bassa pressione sul Mediterraneo centro-occidentale e darebbe luogo, nel prossimo fine settimana, a rovesci o temporali localmente anche di forte intensità e a carattere di nubifragi. Insomma, nel corso della prossima settimana, passeremo da un Autunno che fino ad ora ha mostrato il suo secondo volto della medaglia ad una stagione autunnale che rispetterà le sue caratteristiche mostrando il suo vero volto e facendo sì che la neve imbianchi copiosamente le quote di alta montagna.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

30-10-2017

Sulla nostra regione Abruzzo e in particolare sulla Marsica:

Inizio settimana: soleggiato, seppur in parte sui settori orientali e il versante adriatico aumenteranno nubi stratificate e qualche nembostrato, questi ultimi associati a deboli piogge lungo la fascia costiera. Venti tesi e più freddi da nord-est in rotazione da sud-ovest.

Metà settimana: l’alta pressione si rinforza, nebbie e foschie nelle valli o nelle conche e nelle pianure. Tali inversioni termiche nonché le escursioni termiche sulle nostre zone interne appenniniche rappresenteranno: temperature massime miti, minime in netta diminuzione: farà freddo di notte e al primo mattino. Tuttavia, ripristino di un tempo soleggiato su tutto l’Abruzzo.

Fine settimana: soleggiato, salvo un po’ di innocua nuvolosità dai settori nord-occidentali. Piogge e temporali dal pomeriggio/sera. Temperature massime in rialzo, minime in netta di diminuzione.

Inizio settimana prossima: passaggio di un veloce fronte freddo o perturbazione con annuvolamenti e rapide piogge, localmente anche a carattere temporalesco. Temperature in diminuzione e spruzzate di neve a quote di alta montagna.

Fine settimana: probabile fase di maltempo di stampo tardo-autunnale per via di un profondo vortice di bassa pressione in formazione in seguito all’ingresso di un’intensa perturbazione atlantica sul Mediterraneo occidentale: si avrebbero forti piogge e temporali localmente anche a carattere di nubifragio, accompagnati da una diminuzione delle temperature sia nei valori massimi che minimi.

Una vera e propria ondata di freddo intenso di stampo invernale sta colpendo taluni territori della Russia, della Mitteleuropa e dei Balcani centro-settentrionali fino ai Balcani meridionali, su questi ultimi, come sulla nostra penisola, giungeranno solo impulsi moderatamente più freddi che porteranno una modesta variabilità delle condizione meteorologiche caratterizzata ancora una volta da addensamenti nuvolosi, venti più freddi e tesi da nord/nord-est, localmente da nord-ovest sulla Sardegna e di mite e secco favonio sulle regioni di nord-ovest, successivamente provenienti dai quadranti nord-orientali/sud-orientali. Al cessare di tali correnti, nelle vallate alpine e appenniniche ci sarà un brusco crollo delle temperature minime su valori localmente anche al di sotto dello zero sia nella notte di lunedì che di martedì, a causa delle inversioni termiche favorite anche dai rasserenamenti. I pendii delle montagne, sia per nuvolosità giornaliera che per il cessare di correnti più fredde che avranno accompagnato la parte molto attenuata di una massa d’aria di natura artica che porterà solo qualche sporadico fenomeno o pioggia sparsa sul medio/basso versante adriatico, nonché soprattutto per irraggiamento, i pendii delle montagne saranno piuttosto freddi e l’escursione termica si verificherà anche in montagna, specie in prossimità delle gole e/o degli altopiani, ove si registreranno di nuovo minime bassissime. Nelle pianure, nelle valli o nelle conche, invece, le nebbie e le foschie ristagneranno nei bassi strati nella giornata di mercoledì mediante il rinforzo di una debole alta pressione. Tra giovedì e venerdì, invece, un altro impulso instabile darà luogo a nuvolosità, questa volta associata a qualche rovescio di pioggia anche sulle nostre zone interne abruzzesi. Un’altra perturbazione, di matrice nord-atlantica, all’inizio della prossima settimana, potrebbe richiamare parte dell’aria fredda artica dando origine finalmente a piogge, temporali sulle regioni del Centro/Nord fa m verso il Centro-Sud e nevicate anche sul nostro Appennino centrale abruzzese. Ne torneremo a parlare.

 Riccardo Cicchetti

28-10-2017

Meteo. A causa dell’affluire d’aria più fredda di natura artica diretta verso l’Europa centro-orientale che ha già lambito il nostro stivale, la cessazione delle correnti e i cieli sereni, faranno sì che, irraggiamento notturno e freddo balcanico vadano a favorire un immediato abbassamento delle temperature minime della notte che, nelle prime ore del giorno, saranno al di sotto dello zero nelle aree vallive e in particolare modo nella Valle Roveto, nella Valle Peligna, nella conca del Fucino e nella Valle dell’Aterno, più esposte al fenomeno dell’inversione termica, nelle località in esse presenti si verificherebbero anche le prime brinate o gelate notturne (livello di allerta moderato); le nebbie e le foschie saranno presenti nelle valli o nelle conche solo al primo mattino, quando saranno in graduale dissolvimento, fatta eccezione per la Valle Roveto, sulla quale, come sapete, sono più attive le brezze di monte con un maggiore e rapido rimescolamento dell’aria. Viste le minime registrate dalle stazioni meteo di Roccaraso (Piano Aremogna) e dai pendii più freddi dell’Altopiano delle Cinque Miglia, la forte escursione termica dovuta all’inversione termica dal punto di vista dei valori minimi, farà sì che si manifestino minime anche di molti gradi al di sotto dello zero in talune località montane.


Nella giornata di domenica, ci sarà un netto miglioramento del tempo determinato da cieli sereni e/o stellati, per via delle tese e fredde correnti da est/nord-est, le quali spazzeranno via le nubi, facendo percepire una sensazione di freddo maggiore da parte del nostro corpo (Wind Chill) e, quando cesseranno, le temperature minime scenderanno notevolmente, specie nelle valli o nelle conche (inversione termica), anche se un temporaneo e sensibile abbassamento si avrà anche dal punto di vista delle temperature massime, nonostante il ritorno temporaneo di un tempo stabile e soleggiato, ma spesso ventoso e con qualche nube di passaggio specie tra lunedì e martedì. Un deciso peggioramento del tempo, invece, potrebbe esserci dopo la metà della settimana che viene, per via di una perturbazione nord-atlantica seguita da una massa d’aria instabile e successivamente più fredda di origine artico-marittima; tendenza ancora da analizzare e confermare, perciò ne torneremo a parlare.

Grazie per l’attenzione.

28-10-2017

Nella giornata di domenica, ci sarà un netto miglioramento del tempo determinato da cieli sereni e/o stellati, per via delle tese e fredde correnti da est/nord-est, le quali spazzeranno via le nubi, facendo percepire una sensazione di freddo maggiore da parte del nostro corpo (Wind Chill) e, quando cesseranno, le temperature minime scenderanno notevolmente, specie nelle valli o nelle conche (inversione termica), anche se un temporaneo e sensibile abbassamento si avrà anche dal punto di vista delle temperature massime, nonostante il ritorno temporaneo di un tempo stabile e soleggiato, ma spesso ventoso e con qualche nube di passaggio specie tra lunedì e martedì.

Un deciso peggioramento del tempo, invece, potrebbe esserci dopo la metà della settimana che viene, per via di una perturbazione nord-atlantica seguita da una massa d’aria instabile e successivamente più fredda di origine artico-marittima; tendenza ancora da analizzare e confermare, perciò ne torneremo a parlare.

 

Grazie per l’attenzione.

27-10-2017
  1. Meteo. Un impulso d’aria fredda e instabile proveniente dai Balcani, farà sì che la nuvolosità aumenti sia sull’entroterra abruzzese e molisano, ma soprattutto sulla fascia costiera e pedemontana, ove, nella giornata di sabato, saranno probabili rovesci di pioggia alternati a schiarite fin dal tardo mattino mentre, tra la sera e la notte, il medio-basso Adriatico sarà interessato da rovesci o temporali, accompagnati anche da raffiche di vento di umido Grecale e, successivamente, ossia nelle prime ore di domenica, di fredda e secca Tramontana che favorirà ampie schiarite e un tempo soleggiato. Per quanto concerne le zone interne, invece, potrebbero esserci deboli piogge tra il pomeriggio e la sera, sia sulla Marsica occidentale che meridionale (Valle Roveto), ma sporadicamente anche sull’aquilano. Fiocchi sull’Appennino abruzzese e molisano, in particolare lungo il versante orientale, sul quale giungerà qualche spolverata di neve. Tra domenica e lunedì, ci sarà un netto miglioramento del tempo determinato da cieli sereni e/o stellati, per via delle tese e fredde correnti da est/nord-est, le quali faranno percepire una sensazione di freddo maggiore da parte del nostro corpo (Wind Chill) e, quando cesseranno, faranno scendere le temperature minime, specie nelle valli o nelle conche (inversione termica), anche se un temporaneo e sensibile abbassamento si avrà dal punto di vista delle temperature massime. Nonostante il ritorno temporaneo di un tempo discreto, sia lunedì che martedì di questa nuova settimana, un altro impulso instabile darà luogo a rovesci di pioggia sparsi sulle zone interne, in particolare sulla Marsica, in un contesto variabile. Un deciso peggioramento del tempo potrebbe esserci dalla metà della settimana che viene, per via di una perturbazione nord-atlantica seguita da una massa d’aria instabile e successivamente più fredda di origine artico-marittima; tendenza ancora da analizzare e confermare, perciò ne torneremo a parlare.

Grazie per l’attenzione.

Riccardo Cicchetti

25-10-2017

Meteo. Un’area di alta pressione facente parte dell’Anticiclone delle Azzorre, ci proteggerà dalle intense perturbazioni almeno fino a giovedì, salvo sulle estreme regioni meridionali e sul medio-basso Adriatico, ove, una circolazione d’aria più fredda presente tra l’Italia e i Balcani meridionali, determinerà residua instabilità e una tesa e più fresca ventilazione nord-orientale e sud-orientale. Anche l’Abruzzo continuerà ad essere interessato da tali correnti d’aria fresca che accompagneranno qualche nube innocua, per il resto cielo prevalentemente sereno. Sia nelle giornate di giovedì che di venerdì, la cessazione dei venti, farà sì che ci sia una forte escursione termica ed inversione termica nelle aree vallive, ove, a causa dei pendii più freddi e del ristagno d’aria più fredda e umida nei bassi strati, di notte e al primo mattino si registrerebbero minime molto basse, localmente anche al di sotto dello zero, mentre le temperature massime raggiungeranno i 18/19 gradi centigradi, con una netta differenza con le minime, anche in montagna, seppur meno marcata rispetto alle conche o alle valli, ove si formerebbe qualche nebbia o foschia al primo mattino.

  • Nel corso della giornata di sabato, le condizioni meteorologiche si manterranno clementi sui settori occidentali della nostra regione Abruzzo, seppur inizino a farsi avvertire le prime avvisaglie di un peggioramento determinato dall’aumento delle nubi alternate a momenti soleggiati o stellati nel corso delle ore pomeridiane e serali, un drastico aumento delle correnti sud-occidentali, le quali, ruoteranno rapidamente dai quadranti settentrionali. Esse soffieranno principalmente da nord-est e saranno abbastanza fredde e a tratti anche accompagnate da raffiche intense, dunque di Grecale e di Tramontana, mediante un sensibile abbassamento delle temperature minime e un incremento del freddo percepito dal nostro corpo in caso di forte vento (Wind Chill) nella giornate di domenica e maggiormente tra lunedì 30 e martedì 31 Ottobre.

    Gli annuvolamenti che avverranno per stau appenninico e per infiltrazioni fredde e instabili, più compatti sui settori orientali ma in arrivo anche sulla Marsica e sul restante settore tirrenico, potrebbero essere associati a qualche breve rovescio di pioggia nella giornata di sabato, localizzato e anche fortemente temporalesco lungo la fascia costiera adriatica. Sulla Marsica ci sarà un aumento dei freddi venti di Tramontana che si manifesterebbero molto freddi e secchi, faranno diminuire anche le temperature massime ma, al loro placarsi, soprattutto le minime. Nevicherà sporadicamente sull’Appennino abruzzese e molisano anche al di sotto dei 1200/1000 m.

Si tratterà dunque di un primo impulso d’aria fredda proveniente da un’irruzione d’aria molto fredda di origine artica che probabilmente avverrà sui Balcani, facendo sì che già da lunedì il tempo torni ad essere pienamente soleggiato in Abruzzo. L’Anticiclone delle Azzorre, successivamente e in special modo intorno alla metà della settimana prossima, estendendosi sull’Oceano Atlantico, potrebbe determinare un peggioramento di stampo prettamente invernale, facendo scivolare aria più fredda artico-marittima verso lo stivale seguita da fronti freddi e perturbati responsabili della formazione di un vortice di bassa pressione. Ne torneremo a parlare, data la distanza di tempo.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

25-10-2017

Meteo. Un’area di alta pressione facente parte dell’Anticiclone delle Azzorre, ci proteggerà dalle intense perturbazioni almeno fino a giovedì, salvo sulle estreme regioni meridionali e sul medio-basso Adriatico, ove, una circolazione d’aria più fredda presente tra l’Italia e i Balcani meridionali, determinerà residua instabilità e una tesa e più fresca ventilazione nord-orientale e sud-orientale. Anche l’Abruzzo continuerà ad essere interessato da tali correnti d’aria fresca che accompagneranno qualche nube innocua, per il resto cielo prevalentemente sereno. Sia nelle giornate di giovedì che di venerdì, la cessazione dei venti, farà sì che ci sia una forte escursione termica ed inversione termica nelle aree vallive, ove, a causa dei pendii più freddi e del ristagno d’aria più fredda e umida nei bassi strati, di notte e al primo mattino si registrerebbero minime molto basse, localmente anche al di sotto dello zero, mentre le temperature massime raggiungeranno i 18/19 gradi centigradi, con una netta differenza con le minime, anche in montagna, seppur meno marcata rispetto alle conche o alle valli, ove si formerebbe qualche nebbia o foschia al primo mattino.

Nel corso della giornata di sabato, le condizioni meteorologiche si manterranno clementi sui settori occidentali della nostra regione Abruzzo, seppur inizino a farsi avvertire le prime avvisaglie di un peggioramento determinato dall’aumento delle nubi alternate a momenti soleggiati o stellati nel corso delle ore pomeridiane e serali, un drastico aumento delle correnti sud-occidentali, le quali, ruoteranno rapidamente dai quadranti settentrionali, in particolare da nord-est e saranno abbastanza fredde e a tratti anche accompagnate da raffiche intense, dunque di Grecale e di Tramontana, con un sensibile abbassamento delle temperature minime e un incremento del freddo percepito dal nostro corpo in caso di forte vento (Wind Chill) nella giornata di domenica. In quest’ultima giornata ed in particolare modo, nella sera/notte tra questa domenica e lunedì della settimana prossima, infatti, un fronte freddo e instabile lambirà i settori adriatici del Centro-Sud, interessando in parte anche l’Abruzzo.

Gli annuvolamenti che avverranno per stau appenninico e per infiltrazioni fredde e instabili, più compatti sui settori orientali ma in arrivo anche sulla Marsica, potrebbero essere associati a qualche breve rovescio di pioggia, localizzato e anche fortemente temporalesco lungo la fascia costiera adriatica. Sulla Marsica ci sarà un aumento dei freddi venti di Tramontana che si manifesterebbero molto freddi e secchi, faranno diminuire anche le temperature massime ma, al loro placarsi, soprattutto le minime. Nevicherà sporadicamente sull’Appennino abruzzese e molisano anche al di sotto dei 1200/1000 m.

Si tratterà dunque di un primo impulso d’aria fredda proveniente da un’irruzione d’aria molto fredda di origine artica che probabilmente avverrà sui Balcani, facendo sì che già da lunedì il tempo torni ad essere pienamente soleggiato in Abruzzo. L’Anticiclone delle Azzorre, successivamente e in special modo intorno alla metà della settimana prossima, estendendosi sull’Oceano Atlantico, potrebbe determinare un peggioramento di stampo prettamente invernale, facendo scivolare aria più fredda artico-marittima verso lo stivale seguita da fronti freddi e perturbati responsabili della formazione di un vortice di bassa pressione. Ne torneremo a parlare, data la distanza di tempo.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

23-10-2017

Meteo. Una circolazione d’aria fredda instauratasi tra l’Italia e i Balcani, continuerà a portare instabilità nella giornata di lunedì, soprattutto sulla nostra regione Abruzzo, persisterà invece una nuvolosità variabile sulla Marsica, ossia, come sapete, sui settori occidentali abruzzesi. Intanto la seconda spruzzata di neve è giunta specie sul versante adriatico del nostro Appennino abruzzese, ove a causa dell’ingresso d’aria fredda di origine artico-marittima deviata sulla penisola balcanica, in contrasto con l’aria calda sprigionata dalle acque superficiali dell’Adriatico, si sono generate nubi nembostrati e anche cumulonembi, che stanno consentendo fenomeni mediante manifestazioni temporalesche o rovesci di pioggia. Le aree montane e pedemontane verranno ancora interessate: i rovesci, infatti. Sono in direzione dell’Abruzzo meridionale e del Molise, fino a lambire la Marsica, portando nubi grigie, piogge e nevicate fino ai 1400 m. Sia lunedì che martedì, sulla nostra regione adriatica soffieranno fredde correnti da nord-est, mentre mercoledì il tempo sarà pienamente soleggiato e le correnti d’aria cesseranno, a causa del rinforzo dell’alta pressione almeno fino giovedì, il quale permetterà il ristagno d’aria fredda nei bassi strati, permettendo temperature minime molto basse, in particolare nelle valli.

23 Ottobre 2017 - Neve Rifugio Franchetti.jpeg

Fonte immagine: webcam Rifugio Franchetti

La scarsa dinamicità dell’aria permessa dall’anticiclone, permette maggiore irraggiamento, ossia il suolo cede il suo calore e si raffredda, assorbe calore dalla superficie più a contatto con l’aria, generando inversione termica: ossia un cambio del profilo verticale della prima fetta della Troposfera, ove le temperature sono più basse al suolo, mentre risultano più alte in montagna, anche a causa della nebbia che si forma soprattutto nella nostra conca del Fucino, che consente all’aria di rimanere fredda e umida negli strati più bassi. La nebbia londinese e non solo (anche torinese e milanese), può essere prodotta e agevolata anche dall’inquinamento, poiché la presenza di un elevato aerosol nell’aria, favorisce la formazione di nuclei di condensazione; in poche parole, più l’aria è sporca e più c’è una concentrazione di nebbia maggiore. La Subsidenza, inoltre, è un altro meccanismo che non consente il rimescolamento dell’aria verso l’alto e, tanto sarà forte l’anticiclone, più quest’ultima sarà elevata, generando una decisa compressione dell’aria negli strati soprastanti e un accumulo di nebbia verso i bassi strati, perché i moti discendenti dell’alta pressione, fungono da azione schiacciante, intrappolando la nebbia e lo smog, negli strati più adiacenti al suolo.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

17-10-2017

Meteo. Tempo stabile e soleggiato, inversioni termiche nelle vallate ed incisive escursioni termiche: farà freddo di notte e al primo mattino almeno fino a giovedì. Tra giovedì e venerdì, infatti, ci saranno nubi in transito specie sui nostri settori occidentali abruzzesi. Prime avvisaglie di un peggioramento che colpirà le regioni di nord-ovest e lascerà spazio ad un tempo clemente nella giornata di sabato, mentre pioverà nella giornata di domenica, perché tutta la nostra regione Abruzzo e in particolare modo la Marsica, sarà attraversata da una perturbazione di origine nord-atlantica, la quale, sul Centro/Sud Italia, accompagnerà rovesci di pioggia localmente anche forti e a carattere temporalesco, un abbassamento delle temperature minime e qualche spruzzata di neve sulle cime delle montagne più alte, quali il nostro Monte Velino, ma anche il Gran Sasso e la Majella. Le raffiche di vento discendenti saranno più fredde e, al loro cessare, il calo termico della notte si farà più significativo. La giornata di lunedì della settimana prossima scorrerà attraverso l’alternanza tra nubi, sprazzi di sole e acquazzoni. Insomma, finiranno le cosiddette ottobrate e, tra una pausa soleggiata e l’altra, quale ad esempio il miglioramento di martedì, l’Autunno inizierà a farsi più avanti in termini di precipitazioni, fino ad ora ancora molto scarse, nonostante qualche parantesi instabile.

Grazie per l’attenzione.

Riccardo Cicchetti

16-10-2017
Marsica – La Nasa ci segnala l’Uragano “Ophelia” spostarsi più a nord dell’Atlantico Tropicale con la categoria 2 di ciclone tropicale. Esso diminuirà notevolmente d’intensità e dunque le sue caratteristiche di tempesta tropicale, quando avrà, nei prossimi giorni, risalito il Nord Atlantico tramite il bordo occidentale dell’alta pressione che protegge gran parte dell’Europa e dell’Italia dalle intense perturbazioni, sfiorando le coste occidentali del Portogallo e dirigendosi verso la Bretagna sotto forma di tempesta extratropicale, munita d’aria fredda e instabile in quota di origine polare-marittima. Le Isole Britanniche e in particolare modo l’Irlanda saranno, per l’appunto, l’obiettivo della tempesta che le avvolgerà con il suo turbinio di piogge molto forti o addirittura di carattere torrenziale, raffiche di vento e nevicate in montagna.
Marsica. Un peggioramento caratterizzato da rovesci di pioggia o temporali, potrebbe arrivare da una perturbazione atlantica che ci attraverserebbe alla fine del week-end che viene, ossia domenica. L’Anticiclone Subtropicale, nel frattempo, a partire da queste ore e nei prossimi giorni si rinforzerà sul nostro stivale, farà sì che il tempo stabile e soleggiato predomini su gran parte del Mediterraneo.  A causa della presenza della cupola anticiclonica, potrebbe esserci il ristagno d’aria più fredda proveniente dai pendii delle montagne, nelle vallate o nelle conche e nelle pianure, aria più fredda e anche abbastanza umida dovuta alle infiltrazioni, da consentire la formazione di nebbie e di foschie del primo mattino, specie nella nostra area del Fucino, in espansione anche alle aree limitrofe, mentre in quota il tempo rimane soleggiato. Si tratterà di nubi basse e di nebbie in graduale dissolvimento mediante il riscaldamento diurno e scaturenti dall’inversione termica.
10-10-2017

Meteo. L’Anticiclone Subtropicale che si rinforzerà nei prossimi giorni sul nostro stivale, farà sì che il tempo stabile e soleggiato torni a predominare su gran parte del Mediterraneo, salvo degli addensamenti nuvolosi che continuano ad interessare i settori occidentali tirrenici, anche questi ultimi in graduale dissolvimento. A causa della presenza della cupola anticiclonica, potrebbe esserci il ristagno d’aria più fredda provenienti dai pendii delle montagne, nelle vallate o nelle conche e nelle pianure, aria più fredda e anche abbastanza umida dovuta alle infiltrazioni, da consentire la formazione di nebbie e di foschie del primo mattino, specie nella nostro area del Fucino, in espansione anche alle aree limitrofe, mentre in quota il tempo rimane soleggiato. Si tratterà di nubi basse e di nebbie in graduale dissolvimento mediante il riscaldamento diurno e scaturenti dall’inversione termica. Anche il fine settimana, si presenterà dunque stabile e soleggiato per tutto il periodo e continuerà a vigere un’incisiva escursione termica, attraverso temperature massime molto miti e temperature minime in forte diminuzione.

Un peggioramento delle condizioni meteorologiche potrebbe avvenire dopo il 19 Ottobre, ossia verso il prossimo fine settimana: in effetti, ciò che rimane dell’Uragano “Ophelia” salirà di latitudine dopo aver interessato le coste occidentali del Portogallo all’inizio della settimana prossima, trasformandosi in una normale ma intensa perturbazione di origine atlantica che potrebbe attraversare tutto il nostro stivale tra giovedì 19 Ottobre e venerdì 20, attraverso piogge e temporali localmente anche forti. Ancora una volta, se tale tendenza fosse confermata, si chiuderebbe tale fase di tempo stabile e siccitoso e di nuovo l’Autunno tornerebbe a rispettare pienamente le sue caratteristiche. Ne torneremo a parlare.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

06-10-2017
  • Meteo. Un fronte freddo e temporalesco ci attraverserà entro le ore tarde ore pomeridiane e serali della giornata odierna, seguito da raffiche di vento che ruoterà da sud-ovest a nord-est, divenendo più freddo e dai quadranti settentrionali. In questo modo, la temperatura percepita dal nostro corpo in caso di forte vento sarà significativa e ci farà avvertire più freddo di quanto possa esserci. La perturbazioni di matrice nord-atlantica sarà accompagnata da masse d’aria moderatamente più fredda di origine artico-marittima che a tratti saranno trasportati verso il basso dai rovesci di pioggia accompagnati dalle correnti discendenti dei temporali. Saranno probabili rovesci di pioggia, a carattere nevoso sul nostro Appennino centrale abruzzese intorno ai 1700-1800 m, attraverso via dello zero termico che scivolerà repentinamente verso quote localmente inferiori, facendo sì che il nostro Monte Velino, la Majella e il Gran Sasso mettano il cosiddetto “cappello”.
  • Nella notte tra venerdì e sabato saranno ancora probabili rovesci a tratti temporaleschi su tutta la nostra regione Abruzzo, nonché deboli nevicate miste a pioggia a quote di alta montagna; insomma, una situazione tipicamente autunnale che ci farà fare il cambio d’armadio, poiché, nonostante le giornate di sabato e di domenica vedano ampie schiarite, tempo quasi completamente soleggiato e venti più freschi di Grecale, il cessare del vento nella nottata, potrebbe favorire importanti inversioni termiche nelle aree vallive o nelle conche, favorendo, soprattutto in esse, le prime deboli brinate autunnali, consenzienti al punto di rugiada basso che, nonostante temperature minime che scenderanno di poco al di sopra dello zero, farà sì che possa leggermente brinare la caduta del fogliame sul terreno nonché i pendii che ambedue perdono calore per irraggiamento , esattamente come le automobili se parcheggiate fuori e i tetti delle abitazioni. Un’area di alta pressione di matrice azzorriana, si rinforzerà temporaneamente sullo stivale, in seguito al transito di un fronte freddo che sempre precede un rialzo della pressione atmosferica e, ripeto, tempo stabile e soleggiato nonché foschie al mattino sia sabato, domenica che lunedì; tuttavia ancora qualche refolo di instabilità interessa l’Abruzzo nella mattinata di sabato lungo i settori adriatici e sui settori meridionali della regione, ma in graduale attenuazione.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

05-10-2017

 

 Meteo. Un fronte freddo e temporalesco, naturalmente seguito da una massa d’aria fredda di origine artico-marittima, lambirà il nostro stivale tra le giornate di venerdì e di sabato. Il peggioramento delle condizioni meteorologiche, una volta aver interessato le regioni del Nord Italia, scivolerà verso l’area adriatica tra il pomeriggio e la sera di venerdì e richiamerà tese correnti d’aria da sud-ovest, ossia di Libeccio che si caricheranno di umidità e di energia termica alimentando, oltre al calore latente di condensazione, le correnti ascensionali interne alle nubi temporalesche che, in questo modo, potrebbero dare luogo a rovesci temporaleschi localmente forti o a carattere di nubifragio. Entro il tardo-pomeriggio e la sera, le nubi e il vento inizieranno ad aumentare anche sulla nostra regione Abruzzo, soprattutto lungo il versante adriatico.

 

Le correnti d’aria dai quadranti meridionali ruoteranno repentinamente da nord-est e, ove vi saranno temporali, ci saranno anche raffiche discendenti particolarmente intense. I venti settentrionali accompagneranno rovesci o temporali su tutta la nostra regione Abruzzo, sparsi tra la sera e la notte e localmente intensi lungo la costa adriatica, ove, ripeto, potrebbero assumere carattere di nubifragio o risultare fortemente temporaleschi. L’aria più fredda che farà il suo ingresso nella tarda serata portando una spruzzata di neve fino a quote medio-alte e imbiancherà dunque le nostre montagne appenniniche di un temporaneo velo di neve, sarà accompagnata dalle correnti settentrionali e precederà il transito del fronte instabile.

 

Esso si allontanerà molto rapidamente al primo mattino di sabato, lasciando solo qualche nube in transito e il cosiddetto “cappello” alla cima del Velino e, sui settori occidentali, l’aria molto fresca e secca favorirà cieli completamente sereni e un deciso miglioramento delle condizioni meteorologiche, seppur continuino a soffiare venti più freschi dai quadranti settentrionali, i quali cesseranno in nottata, facendo sì che le temperature minime scendano su valori “quasi invernali”. Insomma, è giunta l’ora di fare il cambio d’armadio, anche se ci aspetta una giornata di domenica stabile e soleggiata.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

03-10-2017


Meteo. Nel corso delle giornate di mercoledì e di giovedì, un’area di alta pressione facente parte dell’Anticiclone delle Azzorre, darà luogo ad una così denominata “ottobrata”, ossia un innalzamento delle temperature massime su valori quasi estivi e un’incisiva escursione termica nelle nostre aree interne, ove farà più freddo la notte e al primo mattino, mentre sembrerà Estate nel corso delle ore tardo-mattutine e pomeridiane.

 

Ciononostante, potrebbe ancora esserci qualche refolo di debole instabilità nella giornata di mercoledì, caratterizzato dalla comparsa di nubi cumuliformi in prossimità dei rilievi, specie dell’Appennino centro-meridionale ma anche sui settori alpini.

 

Ebbene, splenderà il Sole fino a giovedì; tra giovedì e venerdì, invece, l’area di alta pressione si ritirerà dal Mediterraneo per via dell’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre a mo' di promontorio in aperto Atlantico centro-settentrionale, cosicché, lungo i suoi bordi orientali, una massa d’aria fredda che attualmente sta sorvolando la superficie delle pianure russe non ancora innevate che ne conferiscono umidità ed aspetto ad alta quota composto da un tappeto di nubi stratiformi, si invorticherà intorno ad un vortice di bassa pressione con annessa perturbazione che attraverserà l’Europa centrale unendosi ad un altro sistema perturbato di origine nord-atlantica e attraverserà il nostro stivale sotto forma di fronte freddo e temporalesco di matrice nord-atlantica, il quale si allontanerà molto rapidamente garatentendo tempo soleggiato sabato e domenica.

 

Il nucleo instabile o perturbato, innescherà forti piogge o acquazzoni sulle regioni del Nord Italia, in rapido trasferimento, nelle giornate di venerdì e di sabato, verso le regioni centrali adriatiche, con il particolare interessamento dei settori orientali. Tuttavia, ci saranno annuvolamenti, rovesci o temporali anche sulla Marsica e localmente sul resto dei settori occidentali, in questi ultimi in un contesto variabile. Le correnti più fredde di provenienza nord-orientale saranno tese e, in caso di rovesci temporaleschi, accompagnate da forti raffiche di vento discendente, le quali, insieme alle precipitazioni, trasportano anche aria più fredda. Esse daranno luogo ad un brusco abbassamento delle temperature sia nei valori massimi che nei valori minimi rappresentato dall’ingresso di parte di una massa d’aria moderatamente fredda di origine artico-marittima. Insomma, saremo pronti per fare il cambio d'armadio ed adottare un abbigliamento cosiddetto "a cipolla" o più invernale. Ne torneremo a parlare.

02-10-2017

Meteo. Nel corso delle giornate di mercoledì e di giovedì, un’area di alta pressione facente parte dell’Anticiclone delle Azzorre, darà luogo ad una così denominata “ottobrata”, ossia un innalzamento delle temperature massime su valori quasi estivi e un’incisiva escursione termica nelle nostre aree interne, ove farà più freddo la notte e al primo mattino, mentre sembrerà Estate nel corso delle ore tardo-mattutine e pomeridiane. Ciononostante, potrebbe ancora esserci qualche refolo di debole instabilità nella giornata di mercoledì, caratterizzato dalla comparsa di nubi cumuliformi in prossimità dei rilievi, specie dell’Appennino centro-meridionale ma anche sui settori alpini.

Ebbene, splenderà il Sole fino a giovedì; nella giornata di giovedì, invece, l’area di alta pressione si ritirerà dal Mediterraneo per via dell’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre a mo’ di promontorio in aperto Atlantico centro-settentrionale, cosicché, lungo i suoi bordi orientali, una massa d’aria fredda che attualmente sta sorvolando la superficie delle pianure russe non ancora innevate che ne conferiscono umidità ed aspetto ad alta quota composto da un tappeto di nubi stratiformi, si invorticherà intorno ad un vortice di bassa pressione con annessa perturbazione che attraverserà l’Europa centrale unendosi ad un altro sistema perturbato di origine nord-atlantica e, attraversando il nostro stivale sotto forma di fronte freddo e temporalesco di matrice nord-atlantica. Il nucleo instabile o perturbato, innescherà forti piogge o acquazzoni sulle regioni del Nord Italia, in rapido trasferimento, nelle giornate di venerdì e di sabato, verso le regioni centrali adriatiche, con il particolare interessamento dei settori orientali. Tuttavia, ci saranno annuvolamenti, rovesci o temporali anche sulla Marsica e localmente sul resto dei settori occidentali, in questi ultimi in un contesto variabile. Le correnti più fredde di provenienza nord-orientale saranno tese e, in caso di rovesci temporaleschi, accompagnate da forti raffiche di vento discendente, le quali, insieme alle precipitazioni, trasportano anche aria più fredda. Esse daranno luogo ad un brusco abbassamento delle temperature sia nei valori massimi che nei valori minimi rappresentato dall’ingresso di parte di una massa d’aria moderatamente fredda di origine artico-marittima. Insomma, saremo pronti per fare il cambio d’armadio ed adottare un abbigliamento cosiddetto “a cipolla” o più invernale. Ne torneremo a parlare.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

30-09-2017
30 Settembre 2017. Dallo scatto del satellite di stamattina, possiamo notare la tempesta tropicale Lee, anch'essa, salendo di latitudine, si è agganciata al flusso zonale (venti che vanno da ovest verso est, così denominate correnti occidentali), perdendo quasi completamente la sua energia e divenendo in sistema nuvoloso extratropicale, oramai pettinato in alta quota dalla Corrente a Getto, (un intenso flusso d'aria presente per l'appunto a quote tra i 10 e gli 11 km di quota nel nostro emisfero). Il "Jet Stream" o Corrente a Getto Polare, la trasporterà verso le coste irlandesi sotto forma di fronte freddo e instabile, mentre, la coda di una perturbazione nord-atlantica (ciò che rimane di Lee) attraverserà la Francia e sfiorerà lo stivale, dando luogo ad episodi di instabilità determinata da nuvolosità variabile, attività temporalesca localizzata o ad isolati acquazzoni sparsi sulle Alpi e sulle regioni di nord-ovest, ma anche nelle nostre zone interne appenniniche, specie centrali e subappenniniche occidentali.
Fonte immagine: Eumetsat.it
Satellite, Lee 30 Settembre 2017.jpg

Dall’immagine satellitare, quel vasto vortice di nubi a forma di virgola, è una depressione extratropicale, ossia un’area di bassa pressione che, inizialmente, quando il suo cuore era caldo e umido, era una tempesta tropicale denominata “Uragano Maria”, inizialmente di categoria 3, per poi declassare salendo di latitudine, divenendo un tempestoso sistema extratropicale, ossia a cuore freddo, alimentato dalla convezione della Cella di Ferrel e dunque dall’aria umida e più fredda in quota, ossia moti convettivi o ascensionali aventi come carburante masse d’aria di natura polare-marittima.

Nonostante sia declassata, i 980 millibar o HPa del vortice depressionario, ne conferisce un’intensa perturbazione accompagnata da raffiche di vento burrascose che potrebbero sfiorare i 110-120 km/h sulle Isole Britanniche, la Mitteleuropa e la penisola scandinava, ove aumenta il rischio di probabilità che, lunedì 3 Ottobre, vi siano piogge torrenziali o molto copiose, dunque condizioni di spiccato maltempo che colpiranno l’Europa centro-occidentale all’inizio della settimana che viene. La coda di tale perturbazione, ossia l’enorme virgola, la parte meno intensa della tempesta oramai divenuta nordica, manderà un impulso fresco e instabile sulle regioni di nord-ovest, parte della Francia e della Spagna.

Le correnti fresche e instabili determineranno lo sviluppo dei temporali pomeridiani e serali nelle nostre zone interne centrali, specie sui settori occidentali, mentre i refoli di instabilità che continueranno a bersagliare l’estremo Sud apparterranno ancora ad una bassa pressione attiva sulla Grecia. La perturbazione nord-atlantica, invece, giungerà completamente ad attraversare l’Italia entro martedì, arrivando molto indebolita ed aumentando la nuvolosità variabile già da lunedì, essa associata anche a piogge moderate e sparse sulle regioni del Nord e del Centro-Sud tirrenico.

Fonte immagine del satellite: Eumetsat.it/www.sat24.it

Grazie per l’attenzione.

Riccardo Cicchetti

29-09-2017

Meteo. Le condizioni meteorologiche saranno ancora marcatamente instabili lungo il medio-basso Adriatico e all’estremo Sud, mentre il tempo rimarrà soleggiato sul resto d’Italia, salvo nubi pomeridiane in formazione sui nostri rilievi, nonché le prime nebbie da irraggiamento e le nubi basse del primo mattino nelle aree vallive, specie nella nostra conca del Fucino, per via della presenza di un’area di pressione di matrice azzorriana che favorisce il raffreddamento dei pendii, dovuto oramai alla riduzione delle ore di luce (Equinozio d’Autunno), innescando un’inversione termica, ossia un raffreddamento dei bassi strati visto che l’aria fredda e umida dei pendii scivola verso il basso e scalza l’aria più mite verso l’alto, facendo scendere le temperature minime nei bassi strati e rendendo l’aria temporaneamente più calda in quota. Ad esempio, vi ripeto, nella conca del Fucino, ristagna aria molto umida generata dalla saturazione e dalla conseguente condensazione del vapore acqueo in foschie e, in casi frequenti, nebbie molto fitte. Le temperature massime, invece, saranno molto miti almeno fino a sabato poi, nella giornata di domenica, un impulso d’aria fresca e instabile di matrice nord-atlantica proveniente da un’area depressionaria sulle Isole Britanniche, (sistema extratropicale, ossia ciò che rimane dell’Uragano Maria), determinerà isolati temporali pomeridiani nelle nostre zone interne appenniniche e anche sui settori occidentali subappenninici, dunque rovesci o temporali sparsi in estensione alla Marsica. Dopo la tregua variabile di lunedì, invece, in particolare sul versante adriatico del Centro-Nord e dell’Italia centro-meridionale, un fronte freddo e temporalesco, il brandello della tempesta “Maria”, oramai declassata a perturbazione extratropicale, darà luogo a rovesci o temporali localmente anche di forte intensità entro martedì, acquazzoni sparsi fino alla serata di martedì o rovesci di pioggia sul nostro territorio marsicano, seguito da raffiche di vento e un drastico abbassamento delle temperature minime su valori tardo-autunnali, quasi tipici del periodo. Il tempo rimarrà molto variabile anche per quanto concerne la giornata di mercoledì.

Grazie per l’attenzione.

Riccardo Cicchetti

27-09-2017
Meteo. Nel corso delle giornate di giovedì e di venerdì ma anche nel fine settimana, in modo tale che la "stagione delle piogge", mostri il volto più bello della sua medaglia, dalla moltitudine di colori, il tempo migliorerà nettamente, facendo sì che splenda il Sole e qualche nube grigiastra possa ancora transitare. Un peggioramento più incisivo potrebbe colpire l’Abruzzo all’inizio della prossima settimana a causa di una perturbazione composta da nubi nembostrati ma per contrasto termico soprattutto cumulonembi, dando luogo ad una fase piovosa e molto fresca dalle caratteristiche tipicamente autunnali, riguardo un Autunno che rispetta le sue caratteristiche, seguita anche da un brusco calo termico. Ebbene, le condizioni meteorologiche miglioreranno sulla nostra regione Abruzzo, ove splenderà il Sole per quasi tutto il periodo, salvo il transito di nubi cumuliformi e stratiformi ed altocumuli innocui. Nella giornata di domenica, invece, delle insidiose infiltrazioni fresche e umide in quota, potrebbero garantire lo sviluppo di qualche isolato temporale pomeridiano. Le temperature massime saranno in lieve aumento o stazionarie, mentre nelle valli o nelle conche, l’intensa inversione termica inneggerà lo sviluppo di nebbie e/o foschie del primo mattino, nonché temperature della notte e del primo mattino, decisamente basse e, dunque, farà moderatamente freddo. Queste bellissime nubi a forma di fiocchi e a forma di “cavolfiore”, si attenueranno in serata e saranno accompagnati ampi spazi di cielo sereno con predominazione di un tempo parzialmente soleggiato. ­Condizioni di spiccato maltempo sulle estreme regioni meridionali e sulla Sicilia, sulle quali, una perturbazione rappresentante celle temporalesche localmente intense, potrebbe favorire "Flash Flood" (nubifragi "lampo") specie sul settore sud-occidentale dell'Isola. Grazie per la cortese attenzione. Riccardo Cicchetti
26-09-2017
Meteo. Dell’immagine del satellite meteorologico, un vortice di bassa pressione che sta interessando in particolare modo la Sardegna, quest’ultimo foriero di nembostrati e di nubi cumuliformi e stratiformi, darà luogo, nel corso del pomeriggio e soprattutto della sera della giornata odierna, a piogge e temporali. Nella giornata di mercoledì seguiranno delle schiarite rappresentanti un lieve miglioramento delle condizioni meteorologiche. Grazie. Riccardo Cicchetti
26-09-2017
La stazione meteorologica di Avezzano centro/est è stata ubicata nella frazione di Caruscino nel mese di Giugno 2015 e fa parte dell'Associazione meteorologica "Caput Frigoris" da Gennaio 2016. Modello: Davis Pro Vantage 2 più sensori Plus Strumentazione di cui è composta la stazione meteo professionale: Anemometro a coppette di Robinson: misurazione della velocità o dell'intensità del vento con un anemoscopio o banderuola annesso/a per la misurazione della direzione di provenienza del vento. Secondo sensore anemometro/banderuola aggiuntivi modello TFA. Pluviometro/nivometro con calotta AeroCone, per la misurazione delle precipitazioni atmosferiche piovose, nevose e tempestose, ossia temporalesche o burrascose, poiché accompagnate da raffiche o forti folate di vento. Sensore radiazione solare: la misurazione dell'evapotraspirazione del terreno, ossia il quantitativo di umidità rilasciato dal terreno e la radiazione solare in W/m2. Sensore raggi UV: misurazione della radiazione ultravioletta; sensore UV aggiuntivo Oregon Scientific. Termo-igrometro: misurazione della temperatura e dell'umidità dell'aria, nonché dell'indice di calore e il calcolo del punto di rugiada e della temperatura percepita in caso di forte vento (Wind Chill). Barometro: misurazione della pressione atmosferica e delle sue variazioni nel corso delle ultime ore. Schermo solare: protettore o strumento che scherma il termo-igrometro dalla radiazione solare riducendo il margine d'errore dei parametri meteorologici di temperatura e umidità. Supporto ventilato: per una misurazione ancora più precisa dei parametri meteorologici termo-igrometrici, ossia di temperature e umidità, di cui lo schermo solare posizionato secondo calibrazione o taratura a 2mt dal terreno erboso. Consolle o console: display ove vengono ricevuti via wireless, visualizzati ed elaborati, tutti i parametri meteorologici attraverso grafici o istogrammi etc.. Due pannelli solari in dotazione con il supporto ventilato per l'alimentazione mattutina e diurna e una batteria a litio per l'alimentazione della centralina nelle ore notturne. Grazie. Riccardo Cicchetti
22-09-2017

Meteo. Tempo stabile e soleggiato fino a venerdì ed escursione termica nelle aree montuose, dopodiché, una perturbazione nord-atlantica darà luogo ad un forte peggioramento anche al Centro/Sud. I refoli di instabilità che stanno interessando il Nord Italia saranno drasticamente trasformati in un peggioramento favorito da un fronte temporalesco ben organizzato, un nucleo molto instabile, in movimento retrogrado dall'Europa centro-orientale all'Italia, foriero d’aria più fredda e instabile (goccia fredda) accompagnata da raffiche di vento settentrionali tra questa domenica e lunedì, specie in serata e nella notte, quando anche il nostro entroterra abruzzese vedrà acquazzoni sparsi. Il vortice di bassa pressione darà luogo a condizioni spiccatamente instabili soprattutto al Nord, ma mulinerà nubi temporalesche anche verso il Centro-Sud, ove per stau saranno anche più imponenti a ridosso dei monti, per via di una decisa spinta ascensionale (correnti ascensionali dei cumulonembi). Dopo tali piovaschi alternati a schiarite, sulla nostra regione Abruzzo ci sarà un'altra breve tregua caratterizzata da ampie schiarite e da tempo soleggiato. Tuttavia, nel corso della metà della prossima settimana, un’altra perturbazione, questa volta di origine atlantica, potrebbe portare nuove piogge in un contesto di spiccata variabilità.

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Meteo e Astronomia. Come ben sapete, l’Equinozio d’Autunno deriva dal latino “equi-noctis” e vuol dire equivalenza o seconda metà, a seconda delle ore di luce e di buio di una giornata. Il suo ingresso varia in base ai moti di rotazione e di rivoluzione terrestre e dunque anche al calendario, quale ad esempio “l’anno bisestile” introdotto dal nostro calendario gregoriano; quest’anno infatti entrerà il 22 Settembre alle 22.03. Tornando a noi, in tale periodo astronomico dell’anno, per l’appunto, il dì, le ore di luce o di giorno e la notte si equivalgono (12 ore di luce e 12 ore di notte), ossia sono le medesime, e il sole raggiunge lo zenit all’equatore, ovvero il punto o la linea all’orizzonte. La stagione autunnale meteorologica citata nell’articolo di approfondimento meteo riguardo l’Autunno 2017, invece, corrisponde ai moti caotici della circolazione atmosferica e non può sempre adempiere al periodo astronomico seppur ne sia correlata, per via dell’inclinazione dell’asse terrestre che determina la differente distribuzione della radiazione solare tra Poli ed Equatore. Ad esempio, possono esserci Autunno molto piovoso che quindi rispettano le loro caratteristiche climatologiche e Autunni asciutti, soleggiati o siccitosi, oppure Autunno ove si alternano fasi fredde a fasi più miti e piovose e così via.

Fonte immagine webcam - Lago di Campotosto: Associazione Meteorologica “Caput Frigoris”


Grazie per la cortese attenzione

Riccardo Cicchetti

03-11-2013

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Salve a tutti, mi chiamo Riccardo Cicchetti e sono un appassionato di Meteorologia, fin dalla più tenera età. Da più di tre anni, coltivo la mia passione osservando e studiando le condizioni meteorologiche e i fenomeni atmosferici per poterli prevenire il più presto possibile in modo tale che, i danni causati dai più violenti, possano esser ridotti o evitati. Spesso, per studiarli, mi aiuto con la mia stazione meteorologica ubicata nella città di Avezzano, in prossimità della mia abitazione. Per poter esprimere la mia passione sfrenata per i fenomeni meteorologici e accumulare esperienza in questo campo, vorrei inaugurare una rubrica di Meteorologia basata sulle previsioni meteo per l’Italia, con l’ausilio di alcuni dei principali modelli fisico-matematici presenti online, e una visione d’insieme anche per quanto concerne il nostro territorio.

 

Vi do il benvenuto alla rubrica di Meteorologia.

 

  

Situazione e Evoluzione del tempo in Italia:

 

La situazione meteo così impostata rappresenta una stagione autunnale che ancora si spinge a lenti passi verso il bacino del Mediterraneo il quale, da molte settimane, vive giornate dai sapori quasi estivi; in particolar modo le temperature si sono alzate notevolmente sulle regioni meridionali e sulle due Isole Maggiori, fino ad attestarsi su valori al di sopra della media stagionale. Anche le regioni centrali sono state dominate dall’anticiclone subtropicale e né resteranno protette fino alla fine del mese. Le regioni settentrionali, invece, hanno visto il volto più autunnale del tempo, poiché, rimanendo scoperte dallo scudo anticiclonico, sono state interessate da una molte di umide e fresche correnti atlantiche che hanno trasportato una vivace perturbazione sulle stesse, proprio nella giornata di ieri, con piogge e temporali anche di forte intensità; la situazione andrà via via migliorando e il tempo resterà buono fino alla fine del mese, grazie ad una rimonta dell’alta pressione, la quale proietterà il sistema perturbato verso levante. Tuttavia, nei primi giorni del mese di Novembre, tutta la nostra penisola, tornerà a fare i conti con il vero volto dell’Autunno, grazie ad un netto cambio circolatorio: una perturbazione di origine nord-atlantica da lunedì prossimo scavalcherà l’arco alpino, spingendo una conca di bassa pressione sino al Mediterraneo. Successivamente l’area perturbata si muoverà verso sud-est, perché non troverà un anticiclone a sbarrargli la strada come le scorse volte, cosicché tra martedì e mercoledì prossimo, il tempo tenderà a peggiorare anche al centro-sud, con l’arrivo di piogge moderate e temporali localmente anche di forte intensità. L’area di bassa pressione che si genererà prima sul Golfo Ligure, successivamente transiterà sull’Adriatico, muoverà masse d’aria sempre più fredda verso il nostro bacino, per tali motivi le temperature si riporteranno su valori in linea con la media del periodo. E’ attesa la prima neve sull’Appennino centro-settentrionale anche al di sotto dei 2000 m, a partire dalla giornata di mercoledì.

 

 

 

Meteo Marsica:

 

Anche il nostro territorio vive giornate pienamente dai sapori quasi estivi, anche se, le marcate escursioni termiche e le inversioni termiche specialmente nell’area del Fucino, tipiche degli anticicloni autunnali, fanno sentire qualche refolo stagionale specie nella tarda serata e nelle prime ore del giorno, quando le temperature iniziano ad essere più fresche, spesso crollando marcatamente nella notte e, al mattino del giorno seguente, merito l’inversione del gradiente termico verticale, con la possibile genesi di tenui nebbie, in rapido dissolvimento in pochissime ore. La situazione resterà invariata fino alla fine del mese e, per tutto il ponte di Ogni Santi, sarà possibile solo un aumento della ventilazione dai quadranti meridionali. Il vento, seppur ancora debole/moderato, tenderà a girare dai quadranti settentrionali, dopo le festività, quando, tra la giornata di martedì e di mercoledì prossimo, l’arrivo della coda di un’intensa perturbazione, apporterà un brusco peggioramento del tempo e, la città di Avezzano, non dovrà più svegliarsi con la nebbia che, subito dopo, svela il ciel sereno, ma con un grigiore autunnale, seguito da un pioggia moderata e da un aumento del vento. Il fronte perturbato che attraverserà il nostro territorio, sarà, infatti, accompagnato da correnti d’aria sempre più fredda di origine polare-marittima, le quali scalzeranno le masse d’aria mite e umida verso l'alto, dando luogo anche a qualche temporale e, subito dopo, un netto calo delle temperature. Tra la giornata di martedì e di mercoledì, le cime del Monte Velino e della Majella saranno imbiancate dalla prima neve; orbene, non esitate a dar ragione a questo simpatico proverbio: “quando il Velino si mette il cappello, metti il cappotto e tira fuori l’ombrello”. Per oggi è tutto. Grazie per la lettura. Arrivederci, ai prossimi aggiornamenti meteo.

01-09-2017

Potrebbe essere un inizio Autunno a tratti piovoso e fortemente temporalesco?

La configurazione sinottica potrebbe essere finalmente pronta a mutare appena dopo la fine del mese o agli inizi di Settembre, mediante un già preannunciato indebolimento dell’ITCZ (Inter Tropical Convergence Zone) e il consequenziale abbassamento della Corrente a Getto, dunque un parziale indebolimento dell’Anticiclone nord-africano a partire da ovest. In questo modo, le fresche e umide correnti nord-atlantiche, coadiuvate dalle aree di bassa pressione persistenti sull’Atlantico settentrionale, entrerebbero facilmente sul Mediterraneo centrale, determinando bruschi peggioramenti del tempo specie sulla nostra penisola, ove transiterebbero una serie di perturbazioni atlantiche.

 

Questa situazione è analizzabile mediante, per l’appunto, gli indici tele-connettivi, che ci consentono di fare supposizioni riguardo alcuni moti a lungo termine della circolazione atmosferica su una determinata area geografica: l’indice NAO (Northern Atlantic Oscillation), ad esempio, si trova, nell’ultimo mese, in costante diminuzione (NAO negativa), ciò indica la debolezza dell’alta pressione e la forte ingerenza delle correnti umide atlantiche dovuta all’abbassamento della pressione atmosferica avuto sul Nord Atlantico. La AO, nonché la QBO negativa, ci indicano invece un ingresso agevolato delle correnti artiche in Inverno, ipotesi che, dati alla mano, potrebbero essere smentite, vista la caoticità del nostro sistema atmosfera e i numerosi indici da monitorare, quale ad esempio l’indice OPI (October Pattern Index), di fondamentale rilevanza per lo studio della destrutturazione del Vortice Polare o della sua alta intensità, insieme alla AO (Artic Oscillation) e alla QBO, quest’ultima riguarda i venti ad alta quota, se provenienti da est essa è negativa e c’è una percentuale di probabilità che il Vortice Polare sia più debole e consenta irruzioni d’aria molto fredda verso le nostre latitudini, merito dei riscaldamenti stratosferici indotti dai venti favorevoli (ossia da est) che si sviluppano dall’Equatore verso il nostro Polo Nord.

 

Dunque, nonostante ci siano fattori che ce lo fanno ipotizzare, potremmo essere consenzienti ad una stagione autunnale in parte molto piovosa e fortemente temporalesca, invece torneremo a parlare di un Inverno che si fa presupporre con alcune fasi molto fredde e nevose.

 

Riccardo Cicchetti

31-08-2017

Meteo. Dopo un periodo di forte siccità, in particolare sulle regioni del Centro/Sud, nella giornata di domani, sulle regioni settentrionali arriverà un’intensa perturbazione di origine nord-atlantica che, essendo foriera d’aria più fredda e molto instabile in quota, entrando in contrasto con l’aria caldo-umida in loco, attiverà una diffusa attività temporalesca che potrebbe sfociare in locali nubifragi proprio entro giovedì 31, dovuti alla grande quantità d’acqua rilasciata dai violenti acquazzoni nell’arco di un minor tempo cronologico, nonché dalla conformazione secca e dura del terreno favorita dalla siccità che non riesce ad assorbire le copiose precipitazioni a prevalente carattere temporalesco. La perturbazione raggiungerà il Centro-Sud entro venerdì, portando piogge e temporali per tutto il fine settimana, seppur in un contesto variabile e accompagnando masse d’aria fresca polare-marittima che faranno scendere bruscamente le temperature su valori autunnali.

Grazie per l’attenzione.

Riccardo Cicchetti

28-08-2017

Meteo. Nelle ore più calde del giorno della giornata di martedì, qualche infiltrazione d’aria fresca in quota proveniente da un fronte freddo e instabile in discesa sulle aree balcaniche, determinerà lo sviluppo di nubi cumuliformi nelle nostre zone interne appenniniche, esse evolveranno in cumulonembi entro il tardo pomeriggio e potrebbero essere associate a brevi acquazzoni o isolati temporali di calore, specie lungo il versante orientale dell’Appennino abruzzese. Nel corso di tali giornate, infatti, ci sarà un leggero abbassamento sia delle temperature massime che minime, una breve tregua che avverrà subito dopo un’ondata di caldo intenso nord-africano, soprattutto sulle regioni centro/meridionali. Le correnti più fresche provenienti inizialmente da nord-ovest, successivamente dai quadranti orientali, saranno in grado di alleviare il caldo intenso e di rendere l’aria più frizzante o gradevole.

Nelle successive giornate, il tempo rimarrà stabile e soleggiato, per via del rialzo della pressione atmosferica riacutizzato dall’allontanamento della rapidissima perturbazione. Tuttavia, nel fine settimana e dunque nella giornata di domenica, finalmente un cambio di rotta o cosiddetto di circolazione: una goccia fredda in quota, ossia un’area di bassa pressione foriera di rovesci o temporali, scivolerà dall’Europa centro-occidentale con traiettoria mediterranea, lungo i bordi orientali dell’Anticiclone delle Azzorre, colpendo le regioni del Nord Italia e tutto il versante tirrenico, per poi spostarsi verso il restante Centro-Sud Italia, interessando, in questo modo, anche la nostra regione Abruzzo, in particolare la Marsica. Essa, insieme a gran parte di taluni settori occidentali, continua ad essere funestata in maniera più marcata dalla siccità e dall’assenza totale di precipitazioni significative. L’ingresso d’aria molto fresca di origine polare-marittima e successivamente artico-marittima, dovrebbe far scendere bruscamente le temperature proprio tra questa domenica e lunedì della prossima settimana, dando luogo a un primo assaggio di inizio Autunno (a livello meteorologico entrerà il 1 Settembre, sancendo la fine di un’Estate torrida o molto siccitosa).

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

17-08-2017

Meteo – Agosto 2017. Nel corso dei prossimi giorni, ci sarà una decisa impennata delle temperature massime sulle regioni centrali e meridionali, attraverso il rinforzo di una propaggine di alta pressione di matrice Subtropicale che riuscirà a garantire tempo stabile e soleggiato sulle regioni del Centro e del Sud, salvo la formazione di nubi cumuliformi a ridosso delle montagne appenniniche, nelle ore più calde del giorno. Successivamente, le correnti fresche e instabili di origine atlantica che stanno interessando il Nord Italia, piegheranno la loro rotta verso sud-est, accompagnando un fronte freddo e instabile verso l’area adriatica settentrionale e centro/meridionale. In questo modo, la nostra regione Abruzzo verrà coinvolta da un importante e rapido peggioramento, esso avverrà proprio entro la giornata di domenica, quando saranno probabili annuvolamenti in estensione anche ai settori occidentali con associati rovesci di pioggia a carattere temporalesco o acquazzoni, diffusi e localmente di forte intensità lungo il versante orientale, montano, pedemontano e costiero abruzzese.

I moti ascensionali, in questo modo, provocano un ingrossamento delle precipitazioni che si caricano potenzialmente di elettricità (cariche negative e positive), cosicché vengono scaricate grandi quantità di energia attraverso fulminazioni pericolose per persone e cose (saette) accompagnate da fragori improvvisi se a brevi distanze dalla caduta del fulmine. Pertanto vi prego di adottare le rispettive cautele: rimanere nell’abitacolo dell’automobile chiudendo i finestrini e non toccando la radio, accucciarsi, non mettersi sotto gli alberi, allontanarsi dagli oggetti appuntiti, restare in casa e staccare le spine degli apparecchi elettronici, chiudere le finestre delle proprie abitazioni, non avvicinarsi a conduttori elettrici quali metalli, tubature o condutture etc…, non attraversare i sottopassi a rischio allagamenti e rispettare l’apposito semaforo di segnalazione… Ecco a voi una serie di consigli da rispolverarvi in caso di scariche elettriche e di nubifragi lampo (flash flood).

 

Grazie per la cortese attenzione.

 

Riccardo Cicchetti

23-07-2017

Meteo. Una perturbazione di matrice nord-atlantica attraverserà le regioni del Nord Italia nella giornata di lunedì 25, interessando in particolare modo il versante adriatico, per poi dirigersi verso il resto d’Italia (Centro-Sud), coadiuvata da una zona di bassa pressione presente sulle Isole Britanniche che sospingerà le fresche correnti atlantiche fino al cuore del Mediterraneo, spazzando via temporaneamente il caldo nord-africano. Sulla nostra regione Abruzzo il fronte freddo arriverà tra lunedì e martedì, quando darà luogo, in quest’ultimo giorno, a rovesci anche a carattere temporalesco e localmente intensi, sia nelle ore mattutine che pomeridiane, nell’interno e lungo la costa adriatica. Tuttavia, ripeto, qualche locale acquazzone potrebbe svilupparsi sulle nostre aree interne già dalle ore serali e notturne della giornata di lunedì. Anche se successivamente ci sarà una nuova impennata delle temperature, visto il grave periodo siccitoso che stiamo vivendo, è importante specificare quanto, questo peggioramento, possa essere meno breve e accompagnato da un calo termico piuttosto considerevole, nonché ne potrebbero scaturire iniziali ed imponenti nubi cumulonembi a causa soprattutto della tanta energia termica in loco, esse associate a temporali anche violenti e grandinigeni.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

27-06-2017

Meteo e approfondimento  27-30 Giugno 2017

Nel corso delle ore pomeridiane e serali della giornata di mercoledì e nella giornata di sabato, pur considerando l’allarme siccità dei giorni passati, ci sarà di nuovo il rischio di temporali di calore e frontali sulla nostra regione Abruzzo e in particolare sul nostro territorio marsicano e sul restante entroterra, per via del transito di due distinte perturbazioni di origine atlantica. Gli acquazzoni estivi potrebbero essere localmente violenti, accompagnati da forti raffiche di vento discendenti, grandinate e frequente attività elettrica nube-terra. Sia i temporali di calore che il fronte temporalesco di sabato, potrebbero avere connotati estremi poiché, i loro moti convettivi, si nutrono dell’aria caldo-umida presente in loco in arrivo dalle coste mediterranee del Nord Africa ove quest’ultima risale dal rovente deserto sahariano.

I moti ascensionali, in questo modo, provocano un ingrossamento delle precipitazioni che si caricano potenzialmente di elettricità (cariche negative e positive), cosicché vengono scaricate grandi quantità di energia attraverso fulminazioni pericolose per persone e cose (saette) accompagnate da fragori improvvisi se a brevi distanze dalla caduta del fulmine. Pertanto vi prego di adottare le rispettive cautele: rimanere nell’abitacolo dell’automobile chiudendo i finestrini e non toccare la radio, accucciarsi, non mettersi sotto gli alberi, allontanarsi dagli oggetti appuntiti, restare in casa e staccare le spine degli apparecchi elettronici, chiudere le finestre delle proprie abitazioni, non avvicinarsi a conduttori elettrici quali metalli, tubature o condutture etc…, non attraversare i sottopassi a rischio allagamento e rispettare l’apposito semaforo di segnalazione. Ecco a voi una serie di consigli da rispolverarvi in caso di scariche elettriche e di nubifragi lampo (flash flood). Un temporaneo miglioramento ci sarà nella notte e nella giornata di martedì, quando le temperature massime si attesteranno di nuovo tra i 31°C/32°C.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.


Riccardo Cicchetti

06-06-2017

Meteo. In seguito al transito di un altro impulso d’aria fresca e instabile responsabile dello sviluppo di nubi temporalesche con associati acquazzoni, si aprirà un periodo estivo all’insegna del caldo eccessivo e di durature fasi di stabilità, attraverso le estensioni dell’Anticiclone nord-africano, figura barica di natura termica, la quale, quest’anno, potrebbe dare luogo a numerose ondate di calore dalle latitudini Subtropicali. A darci un ulteriore preavviso è uno dei fattori che preannuncia il rinforzo della Cella di Hadley, di cui fa parte la cintura di alte pressioni di matrice Subtropicale. Esso è indicato dalle temperature superficiali delle acque del Golfo di Guinea in Africa occidentale. Secondo le frequenti osservazioni si è arrivati a confermare che, in presenza di acque così calde, la figura anticiclonica nota come “Anticiclone africano”, il cosiddetto promontorio in quota afro-mediterraneo, possa provocare un notevole apporto di calore, ossia temperature estive al di sopra della norma su gran parte dell’Europa occidentale e del Mediterraneo e dunque anche sul nostro stivale, di conseguenza quando sopraggiungerà la classica instabilità pomeridiana caratterizzata dallo scoppio dei cosiddetti temporali di calore, quest’anno dovuta alle infiltrazioni d’aria fresca e instabile dall’Europa centro-orientale, i moti convettivi avranno a disposizione molta più energia termica presente in loco, e non solo. I mari, essendo l’acqua dotata di capacità termica, assorbiranno tale calore, rilasciandolo successivamente o progressivamente sotto forma di "energia termica", ossia nei mesi autunnali, ponendo le basi per i fenomeni atmosferici più violenti (quali piogge torrenziali e siccità), il cui secondo fattore scatenante è El Niño (riscaldamento anomalo del Pacifico sud-orientale) che, combinato con il riscaldamento globale, riesce ad avere importanti ripercussioni anche per quanto concerne le nostre stagioni. Un insieme di cause riconducibili alle frequenti ondate di calore che purtroppo avvengono sempre in misura maggiore rispetto alla norma, annunciando caldo e bel tempo, ma anche repentini fenomeni atmosferici estremi quali nubifragi o alluvioni, nonché Tornado nelle aree soggette.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

05-06-2017

Meteo. In seguito al transito di un altro impulso d’aria fresca e instabile responsabile dello sviluppo di nubi temporalesche con associati acquazzoni, si aprirà un periodo estivo all’insegna del caldo eccessivo e di durature fasi di stabilità, attraverso le estensioni dell’Anticiclone nord-africano, figura barica di natura termica, la quale, quest’anno, potrebbe dare luogo a numerose ondate di calore dalle latitudini Subtropicali. A darci un ulteriore preavviso è uno dei fattori che preannuncia il rinforzo della Cella di Hadley, di cui fa parte la cintura di alte pressioni di matrice Subtropicale. Esso è indicato dalle temperature superficiali delle acque del Golfo di Guinea in Africa occidentale. Secondo le frequenti osservazioni si è arrivati a confermare che, in presenza di acque così calde, la figura anticiclonica nota come “Anticiclone africano”, possa provocare un notevole apporto di calore, ossia temperature estive al di sopra della norma su gran parte dell’Europa occidentale e del Mediterraneo e dunque anche sul nostro stivale, di conseguenza quando sopraggiunge la classica instabilità pomeridiana caratterizzata dallo scoppio dei cosiddetti temporali di calore, quest’anno dovuta alle infiltrazioni d’aria fresca e instabile dall’Europa centro-orientale, i moti convettivi avranno a disposizione molta più energia termica presente in loco e non solo. I mari, essendo l’acqua dotata di capacità termica, assorbiranno questo calore, rilasciandolo successivamente o progressivamente, ossia nei mesi autunnali, ponendo le basi per i fenomeni atmosferici più violenti (quali piogge torrenziali e siccità), il cui secondo fattore scatenante è El Niño (riscaldamento anomalo del Pacifico sud-orientale) che, combinato con il riscaldamento globale, riesce ad avere importanti ripercussioni anche per quanto concerne le nostre stagioni. Un insieme di cause riconducibili alle frequenti ondate di calore che purtroppo avvengono sempre in misura maggiore rispetto alla norma, annunciando caldo e bel tempo, ma anche repentini fenomeni atmosferici estremi quali nubifragi o alluvioni, nonché Tornado nelle aree soggette.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

29-05-2017

Meteo. Il periodo di tempo stabile e soleggiato si protrarrà fino al fine settimana, solo successivamente, infatti, potrebbero farsi avvertire episodi di instabilità soprattutto sui nostri rilievi appenninici. La causa è una zona anticiclonica di matrice Subtropicale che riscalderà tutta la colonnina d’aria tramite la Subsidenza atmosferica, la quale farà evaporare gran parte delle nubi. Le temperature massime subiranno un’ulteriore impennata, portandosi tra i 25/27 gradi centigradi sulla nostra regione Abruzzo. I venti saranno di debole intensità e di provenienza nord-occidentale/sud-occidentale, recanti aria più calda di matrice nord-africana. Come dicevo prima, a partire dall’inizio della prossima settimana, potrebbe esserci un peggioramento di cui torneremo a parlare.

Vi ringrazio per l’attenzione.

Riccardo Cicchetti

22-05-2017

Le previsioni meteo in video per il 22/23 Maggio 2017


Un’area di alta pressione di matrice Subtropicale si estenderà su gran parte del nostro stivale, ripristinando temporaneamente condizioni di tempo stabile. In questo modo, saremo protetti dagli impulsi d’aria fresca e instabile di origine nord-atlantica che ci hanno interessato nei giorni scorsi, portando fasi di spiccato maltempo. A partire da giovedì e verso il week-end, potrebbe esserci un nuovo peggioramento del tempo…


19-05-2017
Meteo. Come tutti voi sicuramente avrete compreso, tra venerdì e il week-end, le regioni del Nord e del Centro-Sud Italia saranno coinvolte da un peggioramento del tempo. Si tratterà del flusso più fresco e umido atlantico che trasporterà una perturbazione dalla Francia allo stivale. Le correnti più fresche e instabili nord-occidentali riusciranno a dare luogo a temporali localmente di forte intensità sulle regioni settentrionali tra venerdì e sabato. Da quest’ultima giornata, invece, rovesci o temporali interesseranno soprattutto la nostra regione Abruzzo ma anche il resto del Centro. Si tratterà di un rapido passaggio perturbato perché il tempo sarà in miglioramento già da domenica, a causa dell’allontanamento del fronte freddo e instabile e un conseguente rialzo del campo della pressione atmosferica.
 
Grazie per la cortese attenzione.
 
Riccardo Cicchetti
10-05-2017

Meteo. La fase di instabilità atmosferica caratterizzata da rovesci o temporali che ci ha interessato in queste ultime ore, si interromperà solo temporaneamente dalla giornata di mercoledì, a causa di un progressivo dissolvimento della circolazione d’aria più fresca e instabile dall’Europa nord-orientale, dovuto al richiamo di un promontorio di matrice Subtropicale sul Mediterraneo orientale. Questa area di alta pressione di origine termica, il così denominato Anticiclone nord-africano, non avrà come singolo obiettivo il nostro stivale. Infatti, il suo fiato caldo, accompagnato da una poderosa “sciroccata”, invaderà le regioni del Sud Italia e parte del Centro-Sud, nonché i Balcani meridionali e la Penisola Arabica.

Per quanto concerne l’Italia, le temperature massime, dunque, raggiungeranno valori estivi solo sul Sud Italia, mentre saliranno raggiungendo valori di inizio Giugno sulle regioni centrali, attraverso l’arrivo di questa massa d’aria più calda. Il rinforzo delle correnti sciroccali, tuttavia, farà sì che ci sia anche il sollevamento di un’enorme quantità di polveri sahariane in sospensione dal deserto nord-africano, poiché, grazie alla disposizione anticiclonica, essi soffieranno dalla Siria fino all’Africa settentrionale e al nostro stivale (ossia da sud/sud-est), spazzando gran parte della “sabbia finissima” del Sahara verso nord e consentendo quindi un offuscamento dei cieli, sui quali potrebbe transitare qualche nube che arrecherà pioviggini pronte a sporcare le automobili. Il tempo buono e in parte soleggiato durerà fino a venerdì; in effetti, le regioni settentrionali e le regioni del medio-basso adriatico, dunque compreso anche l’Abruzzo, saranno in una linea di demarcazione tra l’aria calda nord-africana che imperverserà tramite il caldo/umido Scirocco, reso tale durante il suo sorvolamento delle acque superficiali del Mediterraneo e l’aria più fresca di matrice nord-atlantica. In questo modo, il flusso più fresco e umido atlantico si abbasserà di latitudine fino a riprendersi le aree non protette dallo scudo anticiclonico e convergerà con la massa d’aria Subtropicale. Il Nord e il Centro Italia, infatti, potrebbero essere di nuovo il bersaglio di annuvolamenti cumuliformi associati a rovesci di pioggia o temporali localmente forti che torneranno nel week-end, sia nelle calde ore pomeridiane di sabato che di domenica.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

08-05-2017

Allerta meteo in Abruzzo

Nel corso delle ore pomeridiane e serali della giornata di lunedì, c’è il rischio che possano generarsi forti temporali anche a carattere grandinigeno e accompagnati da intensa e frequente attività elettrica. Dalla giornata di mercoledì, ci sarà un deciso miglioramento delle condizioni meteorologiche, susseguito da una progressiva impennata delle temperature massime.

Secondo il Comunicato della Protezione Civile: a partire da lunedì 8 MAGGIO 2017 e per le successive 12-18 ore, vi saranno precipitazioni a carattere di rovescio o temporale su Lazio, Abruzzo e Molise. Esse potrebbero assumere carattere di nubifragio ed essere caratterizzate da locali grandinate e da violente raffiche di vento. Pertanto, vi invitiamo a prestare attenzione e, per ulteriori informazioni, a guardare il nostro speciale video meteo.

Riccardo Cicchetti

08-05-2017

Meteo. Il transito di un sistema nuvoloso pre-frontale ha dato luogo a una nuvolosità variabile con associate precipitazioni piovose su tutto il Centro-Sud. Il sistema nuvoloso sarà susseguito dalla parte più avanzata della perturbazione in discesa dalla Francia, a sua volta accompagnata da masse d’aria più fresca e molto instabile dal Nord Europa. In effetti, dal termine “pre-frontale”, si può evincere chiaramente quanto si tratti del ramo più caldo (o fronte caldo) di una perturbazione vasta e ramificata, la cui parte a carattere freddo investirà anche le regioni centrali e parte del meridione nei giorni a venire, con il suo carico di rovesci di pioggia o temporali localmente di forte intensità. Le piogge, infatti, si sono presentate in mattinata in un contesto variabile, ovvero attraverso un’alternanza tra nubi e sprazzi di sole o di tempo bello. Esse sono state arrecate da correnti molto miti di Libeccio (vento portatore di pioggia) e di Garbino (più secco del Libeccio perché di ricaduta lungo il versante orientale dell’Appennino centrale/abruzzese), il quale, mediante il suo fiato caldo, ha fatto momentaneamente innalzare la colonnina di mercurio. Dopo una fase più fresca e instabile caratterizzata da acquazzoni e da grandinate, venti di Maestrale e schiarite che durerà da domenica fino a martedì, su tutto il Centro-Sud ci sarà un miglioramento e le temperature massime subiranno un’ulteriore impennata, grazie all’arrivo di una massa d’aria calda di matrice nord-africana, sospinta da una poderosa “sciroccata” pronta a portare valori tipicamente estivi soprattutto sul Sud Italia.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

01-05-2017

Meteo.  Nel corso delle prossime ore, sulla nostra regione Abruzzo avremo ancora il transito di nubi, queste ultime alternate ad ampie schiarite.

Le temperature saranno in sensibile diminuzione sia nei valori massimi che minimi a causa dell'ingresso d'aria più fresca e instabile di origine polare-marittima. Sulle regioni del Nord Italia, le perturbazioni risulteranno molto più incisive ed in grado di dare luogo ad annuvolamenti e rovesci di pioggia, nonché a nevicate sulle Alpi. Dopo una tregua quasi soleggiata, nella giornata di mercoledì, le insistenti infiltrazioni d'aria fresca e instabile, favoriranno rovesci o temporali sulle nostre regioni centrali, in particolare modo nel nostro entroterra abruzzese, ove le correnti ascensionali nate dal riscaldamento diurno saranno più intense, perciò potrebbero esserci rovesci o acquazzoni, dunque potrebbero formarsi temporali di calore. Nonostante un altro breve miglioramento, nel prossimo fine settimana, dovrebbe tornare un'incisiva instabilità atmosferica.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

01-05-2017

Meteo. Nel corso delle prossime ore, al cessare dell’oramai debole circolazione d’aria fresca nord-orientale, avremo una sensibile diminuzione delle temperature minime della notte, mentre le temperature massime saranno in generale rialzo. La giornata di domenica e il primo Maggio, saranno soleggiati su tutto il Centro-Sud, salvo un po’ di nubi in transito nel tardo pomeriggio. Le nuvole cumuliformi e nembostrati, infatti, saranno in aumento sulle regioni settentrionali, a causa del transito di un sistema nuvoloso di origine atlantica che porterà una fase perturbata su tutto il nord-ovest. Sarà dunque un ponte festivo per lo più all’insegna del tempo stabile sulle regioni centrali e meridionali. Il bel tempo, però, sarà successivamente intralciato da un impulso d’aria fresca e instabile di matrice nord-atlantica sospinto dalla formazione di un Anticiclone Scandinavo, invece, darà luogo a condizioni di tempo instabile o spiccatamente variabile caratterizzato da piogge sparse alternate a schiarite, anche sulla nostra regione Abruzzo sia nella giornata di martedì che di mercoledì.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

26-04-2017
Dopo una giornata di martedì (Festa della Liberazione) caratterizzata da un tempo stabile e soleggiato sulle regioni del Centro e del Sud Italia, nella giornata di mercoledì un’intensa perturbazione atlantica arriverà sul Nord Italia e richiamerà correnti d’aria calda e umida di Scirocco specie sulle regioni meridionali, ove ci sarà un’impennata delle temperature su valori quasi estivi, nonché un incremento delle polveri sahariane sollevate da quest’ultimo e delle nubi caricate di sabbia fine dal deserto nord-africano, mentre soffierà il caldo vento di Garbino sui settori orientali dell'Abruzzo. Successivamente, ossia giovedì, il fronte freddo e perturbato attraverserà anche il Centro Italia e parte del Centro-Sud, portando rovesci di pioggia e temporali soprattutto sulla Marsica. Il vortice di bassa pressione al quale in senso antiorario sarà attanagliato il sistema perturbato, farà sì che le piogge interessino il nostro territorio anche nella giornata di venerdì, mentre dalla serata e nel fine settimana ci sarà un netto miglioramento delle condizioni meteorologiche merito anche l'ingresso d'aria più fresca e secca di Maestrale. Grazie per la cortese attenzione. Riccardo Cicchetti
24-04-2017
Meteo. Dopo un periodo abbastanza volubile, a tratti temporalesco, nonché tipicamente invernale, rientrante comunque all’interno del periodo, ove possono ancora sopraggiungere masse d’aria molto fredda dalle regioni artiche, un’area di alta pressione di matrice Subtropicale sta favorendo un netto rialzo delle temperature massime e condizioni di tempo stabile e soleggiato. Essa continuerà ad essere tale anche il giorno della Liberazione (festa nazionale), nonostante possano ancora affluire correnti d’aria più mite dai quadranti meridionali. Nella giornata di mercoledì di questa settimana e in particolare nelle giornate di giovedì 27 e venerdì 28, un fronte freddo e instabile accompagnato da aria umida e fredda in quota di origine polare-marittima, scivolerà lungo i bordi orientali di un’area di alta pressione in movimento verso nord, determinando un peggioramento del tempo che sarà rappresentato da rapidi rovesci di pioggia anche temporaleschi, dalle regioni settentrionali alle regioni del Centro-Sud; i venti si disporanno da Scirocco, successivamente saranno di freddo Maestrale. Se la pioggia dovesse giungere sulla cittadina abruzzese/marsicana di Avezzano proprio nella serata del 26 Aprile e il giorno seguente, si avrebbe la “concomitanza meteorologica” con la ricorrenza patronale. Si presuppone, infatti, che nubi cumuliformi e nembostrati possano sopraggiungere in quest’ultimo giorno anche sulla Marsica, portando rovesci di pioggia sul capoluogo marsicano. Orbene, secondo una delle tante leggende, piovve e tale precipitazione fu paragonata al pianto della Madonna di Pietraquaria, le cui lacrime spensero l’incendio che divampò sul Monte Salviano. Perciò, in tale festività locale, si ha l’usanza di accendere “i focaracci”, nonché un’emozionante fiaccolata, incanta il sentiero di percorrenza sino al Santuario. Vi ringrazio per l’attenzione e buone festività. Riccardo Cicchetti
19-04-2017
Meteo. Tra martedì e in particolare modo mercoledì, un vortice depressionario in discesa lungo i bordi orientali dell’Anticiclone delle Azzorre, interesserà lo stivale aprendo una veloce fase di maltempo di stampo invernale, rappresentata dallo sviluppo dei temporali localmente forti per via del contrasto termico. Nevicherà fino a quote basse per il periodo non solo sulle Alpi, ma anche sulla dorsale appenninica settentrionale, centrale e centro/meridionale, a causa di una massa d’aria fredda di origine artica che si muoverà verso l’Europa centro-orientale e l’Italia, su quest’ultima risucchiata dalla bassa pressione attraverso intense fredde correnti settentrionali che, oltre ad incontrarsi con aria più calda e umida (contrasto), attueranno un successivo abbassamento delle temperature sia nei valori massimi che minimi. Al cessare dei venti, seguiranno delle deboli gelate notturne, seppur molto tardive; sperando che non possano arrecare “gravi” danni alle colture. Grazie per la cortese attenzione. Riccardo Cicchetti
12-04-2017

Meteo. Dopo la breve tregua in parte soleggiata che avverrà nelle giornate di giovedì e venerdì, nel fine settimana, è confermato un rapido guasto delle condizioni meteorologiche, a causa di un impulso d'aria più fresca e instabile proveniente dall'Europa nord-orientale accompagnato da un fronte freddo e temporalesco, quest'ultimo pronto ad attraversare le regioni adriatiche garantendo rovesci o temporali sia nella giornata di sabato che nella domenica della Santa Pasqua.


Tutto a causa dell'estensione dell'Anticiclone delle Azzorre verso nord/nord-ovest, una configurazione sinottica tipica della stagione invernale che permette la discesa di masse d'aria più fredda lungo i bordi orientali della figura anticiclonica. Come abbiamo più volte visto, si può verificare in un periodo di transizione quale la Primavera, che sancisce "un Inverno appena finito ma è anche complice di un'Estate non ancora iniziata". Tornando a noi, nella giornata di sabato, correnti più fresche e instabili in quota favoriranno lo sviluppo dei temporali di calore specie nelle zone interne appenniniche, essi potrebbero localmente risultare di forte intensità. Nella Santa Pasqua, il fronte freddo e instabile attraverserà il Centro-Sud portando condizioni di spiccata instabilità caratterizzata da improvvisi acquazzoni. Tuttavia, il transito della perturbazione sarà veloce e dovrebbe dare luogo a un successivo miglioramento, ossia a pasquetta (Lunedì dell'Angelo), nella quale giornata cresce l'incertezza riguardo una residua e marcata instabilità pomeridiana che continuerà a dominare le regioni centro/meridionali, in particolare modo le zone interne o montuose, ove il riscaldamento diurno è più incisivo. Ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti meteo.


Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro delle buone festività pasquali.

Riccardo Cicchetti

05-04-2017

Meteo. Dopo la tregua di martedì, sulle regioni centro/meridionali e di nord-est, altri impulsi freddi e instabili provenienti dalle aree balcaniche, alimenteranno un vortice di bassa pressione responsabile del tempo marcatamente instabile caratterizzato da vento, piogge e temporali. Sulla regioni di Nord-ovest, invece, continueranno a soffiare venti di Foehn o di favonio, molto caldi e asciutti dalla Valle D’Aosta, parte della Lombardia, al Piemonte e alla Liguria.

Il vortice di bassa pressione che, dai bacini occidentali del Mare Nostrum, transiterà molto progressivamente verso sud-est, è stato intrappolato dall’espansione repentina dell’Anticiclone delle Azzorre lungo il meridiano di Greenwich, ossia verso le Isole Britanniche; un’estensione molto consenziente in un periodo di transizione quale la Primavera che, dal punto di vista meteorologico, sta rispettando almeno in parte le sue caratteristiche, mostrando non solo i suoi volti più belli ma anche quelli instabili e volubili che ci accompagneranno nei giorni a venire. Questa settimana, infatti, si aprirà all’insegna del tempo variabile/instabile. Il riscaldamento diurno, contrassegnato dai primi tepori primaverili, farà sì che si generino le termiche e quindi anche le nubi cumuliformi o cumulonembi, nubi temporalesche in grado di favorire forti scrosci di pioggia o acquazzoni. Tutto a causa del vortice depressionario che, spostandosi verso la Grecia, continuerà a richiamare aria più fresca, umida e quindi instabile in quota, alimentando un regime di instabilità atmosferica. Nella giornata di lunedì, le nubi si alternaranno agli sprazzi di Sole sulla nostra regione Abruzzo e soffieranno venti da nord/nord-est, decisamente più freschi. Le correnti si disporanno successivamente di provenienza sud-orientale e, sia sulle regioni tirreniche del Centro Italia che soprattutto del Sud Italia, ma anche nelle zone interne, da martedì a giovedì, avremo a che fare con il continuo susseguirsi di rovesci anche sotto forma di temporale o acquazzone e temporanee nonché ampie schiarite.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

02-04-2017

Meteo. Dopo una lunga fase siccitosa o contrassegnata dalla stabilità atmosferica, probabilmente, a partire dalle prossime ore, la perturbazione di matrice nord-atlantica giunta sul Mediterraneo, darà luogo a un vortice di bassa pressione che, dai bacini occidentali del Mare Nostrum, transiterà molto progressivamente verso sud-est, intrappolato dall’espansione repentina dell’Anticiclone delle Azzorre lungo il meridiano di Greenwich, ossia verso le Isole Britanniche; un’estensione molto consenziente in un periodo di transizione quale la Primavera che, dal punto di vista meteorologico, sta rispettando almeno in parte le sue caratteristiche, mostrando non solo i suoi volti più belli ma anche quelli instabili e volubili che ci accompagneranno nei giorni a venire. La settimana seguente, infatti, si aprirà all’insegna del tempo variabile/instabile. Il riscaldamento diurno, contrassegnato dai primi tepori primaverili, farà sì che si generino le termiche e quindi anche le nubi cumuliformi o cumulonembi, nubi temporalesche in grado di favorire forti scrosci di pioggia o acquazzoni. Tutto a causa del vortice depressionario che, spostandosi verso la Grecia, continuerà a richiamare aria più fresca, umida e quindi instabile in quota, alimentando un regime di instabilità atmosferica. Nella giornata di lunedì, le nubi si alternaranno agli sprazzi di Sole sulla nostra regione Abruzzo e soffieranno venti da nord/nord-est, decisamente più freschi. Le correnti si disporanno successivamente di provenienza sud-orientale e, sia sulle regioni tirreniche del Centro Italia che soprattutto del Sud Italia, ma anche nelle zone interne, da martedì a giovedì, avremo a che fare con il continuo susseguirsi di rovesci anche sotto forma di temporale o acquazzone e temporanee nonché ampie schiarite.

Vi ringrazio per la cortese attenzione e vi invito a seguire i prossimi editoriali.

Riccardo Cicchetti

22-03-2017

Meteo. Una saccatura ricolma d’aria fredda di matrice polare-marittima in discesa fin verso la Penisola Iberica e il Portogallo, determinerà condizioni di tempo perturbato su gran parte dell’Europa occidentale. Di conseguenza, come se fosse un’antica bilancia, la circolazione atmosferica sul comparto euro-mediterraneo si comporta da tramite, cosicché la discesa di un piatto, permette a un anticiclone di matrice Subtropicale rappresentante l’altro piatto della bilancia, di presentarsi a mo’ di promontorio, trasportando aria più temperata sullo stivale mediante venti dai quadranti meridionali, allo stesso tempo proteggendolo dagli intensi sistemi extratropicali, soprattutto attraverso la Subsidenza atmosferica. Ebbene, il tempo si manterrà stabile fino al fine settimana, nonostante qualche nube in transito o stratificazione medio-alta. Le temperature massime saranno molto miti o dal sapore primaverile, tipiche della stagione in atto e soltanto di qualche grado al di sopra della norma. Le temperature minime rimarranno stazionarie o in lieve diminuzione. All’inizio della settimana che viene, invece, l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord-est, favorirà un rovescio della medaglia, com’è tipico di una Primavera meteorologica che in parte rispetta le sue caratteristiche. In questo modo, la perturbazione nord-atlantica si sposterà verso est/sud-est richiamando allo stesso tempo correnti più fredde di provenienza nord-orientale, dovute a un’irruzione d’aria artica che avverrà sull’Europa centro-orientale. Già a partire da domenica e nelle giornate a seguire, vi saranno le avvisaglie di un peggioramento del tempo, il quale si manifesterà mediante annuvolamenti dai settori tirrenici e sull’Italia settentrionale, espandendosi molto rapidamente a tutto il Centro-Sud e in particolare al versante adriatico, più bersagliato dai venti freddi da nord/nord-est. Tuttavia, data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

14-03-2017

Meteo. Nel corso delle prossime ore, le condizioni meteorologiche saranno stabili e soleggiate, salvo qualche velatura. Si attiverà una circolazione d'aria fredda retrograda dai Balcani che, tramite i freddi venti nord/orientali, farà sì che le temperature minime restino basse (seppur non particolarmente per via dell'effetto "favonizzante" delle correnti), sulle regioni del Centro-Sud, specie nelle nostre zone interne. Tuttavia, anche i valori massimi subiranno una lieve diminuzione e la sensazione di freddo percepito aumenterà in caso di forte vento (Wind Chill).

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

10-03-2017

Meteo. Nel corso del week-end, i settori adriatici del Centro-Sud, saranno interessati da un impulso d’aria fredda e instabile dai Balcani che determinerà nevicate fino a bassa quota lungo il versante orientale dell’Appennino centro/meridionale, tempo asciutto ma freddo e ventoso sul resto della nostra regione Abruzzo, a causa delle tese e gelide correnti di Grecale e di Tramontana dovute a tale circolazione fredda e instabile di origine artica che continuerà a portare episodi di maltempo sulle regioni meridionali. I venti, dunque, saranno abbastanza secchi ma anche molto freddi in Abruzzo, specie nelle zone interne. In effetti, essi attueranno una sensibile e momentanea diminuzione delle temperature e un incremento del freddo percepito in caso di forte vento (Wind Chill). Successivamente, una propaggine di alta pressione ripristinerà una breve fase caratterizzata da condizioni di tempo stabile e soleggiato.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

07-03-2017

Meteo. Nel corso delle prossime ore, il nostro stivale e in particolare modo le regioni di nord-ovest e i settori occidentali, saranno raggiunti da due distinte perturbazioni di matrice nord-atlantica che arrecheranno rovesci di pioggia o temporali. Il sistema frontale a carattere caldo attraverserà rapidamente anche il Centro-Sud, sotto la spinta di una tesa ventilazione di Libeccio.

Nella giornata di domenica e ancor meglio lunedì, un fronte freddo, ossia la seconda perturbazione, farà sì che soffino venti più freddi di Maestrale, responsabili del rapido transito di una massa d’aria fredda di origine polare-marittima, complice di un temporaneo e sensibile abbassamento delle temperature, nonché delle spruzzate di neve a quote di montagna. La fase di instabilità e/o di spiccata variabilità, si estenderà come detto all’inizio della settimana seguente, favorendo un’alternanza tra nubi associate a piogge, sprazzi di sole e vento fresco settentrionale.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

21-02-2017

Meteo. Nel corso delle prossime ore, la propaggine dell’Anticiclone delle Azzorre in rinforzo sull’Europa occidentale, garantirà tempo stabile e a tratti cielo nuvoloso (infiltrazioni umide), nonché nebbie mattutine in Val Padana e nelle valli del Centro al cessare delle correnti più fresche, almeno fino a giovedì.

In effetti, le regioni adriatiche del Centro-Sud, rimarranno ancora esposte alle fresche e asciutte correnti nord-orientali, per via di una modesta depressione che oramai ha raggiunto la Grecia. A partire dalla giornata di mercoledì, invece, la completa cessazione dei venti più freschi orientali farà sì che, l’escursione termica, ossia la differenza tra la temperatura massima e la temperatura minima, risulti più significativa, attraverso temperature miti di giorno, decisamente fredde di notte e al primo mattino. Anche la nuvolosità non cesserà di transitare e di essere dunque variabile almeno fino a mercoledì, quando assisteremo a un momentaneo rinforzo dell’area di alta pressione. La propaggine anticiclonica sarà solo temporanea perché un modesto fronte freddo proveniente dai Balcani, proprio nella giornata di venerdì e nella giornata di sabato, darà luogo a un richiamo dei venti umidi e miti di Libeccio, i quali, dimostrandosi molto tesi, trasporteranno un quantitativo enorme di polveri sahariane sul Mediterraneo che si depositeranno sulle nostre automobili tramite le deboli piogge, apportando quindi un nuovo e deciso incremento della nuvolosità sui settori occidentali e soprattutto sui settori adriatici.

La perturbazione attraverserà il Centro-Sud adriatico entro sabato e darà luogo a qualche rovescio di pioggia sia sul versante orientale del nostro Appennino centro/meridionale ove nevicherà fino a quote medie che a un successivo e abbassamento delle temperature minime, dovuto alle fredde correnti nord-orientali, le quali, merito del rapido fronte perturbato, favoriranno annuvolamenti associati a brevi piogge, anche temporalesche sulla costa adriatica abruzzese, molisana e pugliese. Orbene, segnali chiari di una Primavera meteorologica che, seppur non ancora al suo esordio, si spinge a grandi passi e in maniera anticipatoria verso lo scacchiere euro-mediterraneo.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

16-02-2017

Meteo. Nel corso della giornata di giovedì, un robusto anticiclone di matrice Subtropicale continuerà a porre i suoi massimi sull’Europa centrale e sulla nostra penisola, mantenendo attivi i moti della Subsidenza che, di conseguenza, consentiranno la formazione di momentanee nebbie del primo mattino nelle valli o nelle conche e l’evaporazione delle nubi più alte e significative, allo stesso tempo favorendo il riscaldamento mattutino dovuto all’insolazione, perciò esse saranno in graduale e in successivo dissolvimento, daranno spazio a un completo soleggiamento e, come nel resto delle altre aree interessate dalla cupola anticiclonica, a un cielo prevalentemente sereno.

Si tratterà di una fase meteorologica stabile e soleggiata e dalle caratteristiche pienamente primaverili molto breve, proprio perché, nella giornata di venerdì e soprattutto nella giornata di sabato, l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre, farà sì che l’area di alta pressione presente sul bacino del Mediterraneo si indebolisca, permettendo agli ingranaggi della depressione polare di far scivolare finalmente una rapida perturbazione nord-atlantica verso l’Italia e i Balcani. Nella giornata di sabato, infatti, il fronte freddo e instabile sorvolerà il nostro stivale, consentendo una diffusa instabilità e moti ascensionali a tratti anche intensi lungo il versante adriatico della penisola.

La genesi delle nubi cumulonembi potrebbe permettere rapidi fenomeni temporaleschi sul lato orientale sia appenninico che costiero, annuvolamenti associati a piogge e a nevicate a causa dell’ingresso d’aria più fredda di origine polare-marittima, queste ultime fino a quote medie/medio-alte, là dove le precipitazioni saranno più intense localmente anche al di sotto dei 1400 m. Anche sulla Marsica, giungeranno tese e fredde correnti da nord/nord-est, nonché annuvolamenti associati a piogge di debole e di moderata intensità nella giornata di sabato, seguite da ampie schiarite e da un netto miglioramento delle condizioni meteorologiche, che torneranno ad essere stabili e soleggiate grazie al passaggio del fronte freddo che permette un innalzamento della pressione atmosferica, dopo la costante diminuzione. Un altro e incisivo peggioramento di stampo invernale, potrebbe giungere intorno alla fine del mese di Febbraio e nel mese di Marzo, poiché, le espansioni dell’Anticiclone delle Azzorre fino al Nord Atlantico, innescheranno fasi di instabilità atmosferica che potrebbero far sì che la Primavera meteorologica (1 Marzo) rispetti pienamente le sue caratteristiche, mostrando non solo i suoi volti stabili e soleggiati, ma anche i più volubili, temporaleschi, nevosi e ventosi. Data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, ne torneremo sicuramente a parlare.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

13-02-2017

Meteo. Nel corso delle prossime ore avremo un graduale dissolvimento dell’area di bassa pressione che sta interessando il nostro stivale, mediante il rinforzo di una zona di alta pressione, una propaggine dell’Anticiclone delle Azzorre, la cui componente nord-africana prenderà vigore sulla nostra penisola fino all’Europa centrale, mediante il ripristino di un tempo stabile e soleggiato, salvo qualche innocuo transito nuvoloso, rappresentante ancora un po’ di nuvolosità variabile, la quale, si attenuerà pienamente nei giorni a venire con la Subsidenza atmosferica, che la farà evaporare. Le inversioni termiche nelle valli o nelle conche faranno sì che si verifichino temperature minime abbastanza basse anche per via della presenza di un cielo successivamente sereno. Le escursioni termiche nelle nostre zone interne, invece, saranno molto significative, le temperature massime saliranno a causa delle miti correnti dai quadranti meridionali, gli scarsi moti ascensionali e il riscaldamento diurno, risultando abbastanza differenti rispetto ai valori massimi.

Orbene, si tratterà di una fase di stabilità meteorologica che durerà fino alla fine di questa nuova settimana e racchiuderà un primo assaggio di Primavera, subito dopo potrebbe tornare di nuovo un altro treno di perturbazioni atlantiche. 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

06-02-2017

Probabilmente, tra domenica e lunedì, un'intensa perturbazione proveniente dal Nord Atlantico, darà luogo a una ciclogenesi mediterranea, la quale, centrata sull'Italia centro-meridionale, farà sì che il maltempo si intensifichi, attraverso rovesci di pioggia o temporali sulle regioni del Centro e del Sud, innescando venti forti di Libeccio e successivamente di Maestrale, che assumeranno anche carattere di burrasca sui nostri mari. 

Vi ringrazio per la cortese attenzione. 

Riccardo Cicchetti

29-01-2017
Meteo. Nel corso dell’inizio di questa settimana, un’area di alta pressione, continuerà a favorire condizioni di tempo stabile. Le inversioni termiche nelle valli daranno luogo a qualche foschia e alla nebbia del primo mattino, mentre le escursioni termiche indicheranno temperature minime più basse rispetto alle massime, complici il cielo sereno e la scarsità del vento dovuta alla presenza dell’anticiclone e dunque alla Subsidenza atmosferica che lo caratterizza, la quale incrementerà anche e soprattutto le gelate notturne nelle aree montane, a causa delle temperature al di sotto dello zero. Le temperature massime piuttosto gradevoli e su valori quasi primaverili, invece, potrebbero consentire una maggiore instabilità della neve caduta in quota negli ultimi giorni, incrementando il rischio valanghe, il quale, infatti, tuttora rimane molto alto. Tuttavia, essendo una struttura di alta pressione abbastanza modesta, non tutte le nubi evaporeranno, anzi, sotto la spinta dei flussi umidi in quota, si agglomereranno nuvole stratiformi e nembostrati molto innocue che potrebbero innescare delle deboli precipitazioni sulla Liguria e sui settori tirrenici. Tra venerdì, sabato e domenica, una serie di sistemi nuvolosi, di cui una più intensa perturbazione nord-atlantica che potrebbe fare il suo ingresso decisivo nel fine settimana, tra sabato e domenica, saranno consenzienti nell’incrementare nuvolosità e piogge più significative, dunque un vero e proprio peggioramento delle condizioni meteorologiche.
 
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
 
Riccardo Cicchetti
24-01-2017
Meteo. Nel corso delle prossime ore, sulle regioni adriatiche del Centro-Sud, affluirà aria fredda di origine artica, che sarà richiamata dai Balcani da un vortice di bassa pressione ora centrato sulle nostre regioni meridionali.
In effetti, sia su parte del Centro che del Sud Italia, soffieranno correnti fredde nord-orientali che faranno acuire la sensazione di freddo percepita dal nostro corpo (Wind Chill). Le condizioni meteorologiche in parte perturbate continueranno ad innescare maltempo sulle regioni del Centro-Sud e sulle due Isole Maggiori, le quali, ancora una volta saranno interessate da esso, in tal caso da piogge, temporali e nevicate fino a quote medie/medio-basse sulla dorsale appenninica centro/meridionale.
Tra mercoledì e giovedì, sulle regioni del Nord e del Centro Italia, ci sarà una diminuzione soprattutto dei valori minimi, al di sotto dello zero nelle zone interne appenniniche e la ventilazione continuerà ad essere sostenuta, in particolare modo sul versante adriatico, fin quando non cesserà portando, ripeto, diffuse gelate notturne; inoltre, in queste ultime giornate, giungerà una breve tregua in parte soleggiata. Tra venerdì e sabato, invece, il Centro-Sud e specialmente i settori tirrenici, saranno di nuovo dominati dal transito di una perturbazione di origine atlantica, che garantirà nebbie frontali in montagna, rovesci di pioggia e venti di Libeccio, anche per quanto riguarda il nostro entroterra abruzzese, dando luogo a un’ennesima area depressionaria sui nostri bacini occidentali.
 
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
 
Riccardo Cicchetti
13-01-2017
Nel corso della giornata di venerdì, il peggioramento delle condizioni meteorologiche si intensificherà, a causa dell’ingresso della parte più intensa di una perturbazione nord-atlantica, che darà luogo a un vortice di bassa pressione sul Golfo Ligure, la cui rotazione ciclonica nel nostro emisfero, essendo antioraria, richiamerà tiepide correnti di Libeccio, le quali favoriranno piogge ed episodi di gelicidio (freezing rain, ossia pioggia gelata).

Tutto per via dell’aria fredda e pesante affluita nei giorni passati che crea un cuscino nelle aree vallive, sul quale le umide e tiepide correnti calamitate dal sistema perturbato, verranno a scorrere al di sopra, non riuscendo opportunamente a raffreddare la colonnina d’aria per la loro scarsa intensità, perciò il cuscino freddo inizialmente non si sfalderà e, nei bassi strati, pioverà anche a temperature al di sotto dello zero, merito degli strati più miti posti al di sopra dell’agglomerato d’aria fredda, che momentaneamente scioglieranno i fiocchi di neve, prima che possano raggiungere quote più basse. Tuttavia, già nel corso delle ore pomeridiane di venerdì, i venti da sud-ovest subiranno un ulteriore rinforzo e il cuscino freddo svanirà, facendo rialzare temporaneamente le temperature massime anche nelle vallate o ad esempio nella nostra conca del Fucino, di conseguenza, l’intensa perturbazione, potrebbe dare luogo a rovesci di pioggia o temporali, localmente anche di forte intensità. Allorché il vortice depressionario si sposterà verso sud e successivamente verso sud-est, esso risucchierà una massa d’aria fredda di origine artico-marittima, in discesa dalla Groenlandia, facendo sì che la neve torni ad imbiancare quote molto basse nelle nostre aree appenniniche, specie nel nostro entroterra abruzzese, sul quale dalla serata di venerdì, nevicherà a tratti anche abbondantemente. I venti molto freddi di Maestrale, si faranno più forti e nella notte e nella giornata di sabato giungerà un temporaneo miglioramento, ma con un brusco abbassamento delle temperature sia massime che minime.
L’Anticiclone delle Azzorre che si spingerà verso le aree marittime del Circolo Polare Artico, farà sì una massa d’aria gelida di matrice artica-continentale venga ad affluire sulla nostra penisola, dando vigore all’area depressionaria che di conseguenza si formerà sul Tirreno centro-meridionale, poiché essa devierà la sua traiettoria, entrando dalla Valle del Rodano, le condizioni ideali per le quali possa nevicare copiosamente e fino a quote molto basse sulla Marsica. 


Vi ringrazio per la cortesissima attenzione.


Riccardo Cicchetti

 

11-01-2017

Meteo. Nella giornata di venerdì, un intenso vortice depressionario nato sulla nostra penisola in seguito all’ingresso di una forte perturbazione nord-atlantica, darà luogo a rovesci o temporali localmente anche di forte intensità e a nevicate abbondanti in montagna, sia sulle Alpi che sull’Appennino.

Le intense correnti di Libeccio, faranno sì che ci sia un temporaneo aumento delle temperature massime. Nella serata e nelle ore notturne di venerdì e nella giornata di sabato, muovendosi repentinamente verso sud-est, l’area di bassa pressione risucchierà una massa d’aria molto fredda di origine artica, facendo sì che nevichi a tratti anche consistentemente sulla dorsale appenninica settentrionale e centro/meridionale, specie sui settori interni occidentali, fino a quote basse; non saranno esenti raffiche di Maestrale e successivamente di gelido Grecale. Dopo le forti piogge, dunque, la neve e il freddo intenso torneranno anche sul nostro entroterra appenninico a quote molto basse. Per ulteriori informazioni, vi invito a seguire i prossimi editoriali.

Grazie per l’attenzione.

Riccardo Cicchetti

10-01-2017

Meteo. La propensione dell’Anticiclone delle Azzorre nell’insediarsi nelle aree europee settentrionali, farà sì che una perturbazione atlantica entri sul Mediterraneo dando luogo a un vortice di bassa pressione che sarà successivamente chiuso in esso. In questo modo, incentiverà l’aria gelida di origine artica ad affluire maggiormente, la quale si muoverà in moto retrogrado, ossia verso ovest. Le correnti occidentali saliranno sul cuscino molto freddo della Pianura Padana, raffreddandosi per espansione e condensando la loro umidità in nubi e precipitazioni nevose localmente fino a quote di pianura sulle regioni di nord-ovest, giungerà la pioggia sulla Sardegna, localmente e debolmente nevicherà anche sulle aree tirreniche del Centro-Sud. Intanto, la parte più intensa dell’aria artica raggiungerà di nuovo il medio-basso  versante adriatico e le regioni del Sud Italia e determinerà il Sea Effect Snow: le correnti gelide da nord-est che sorvolano le acque più tiepide del mare, origineranno nubi che, spingendosi verso la terraferma, scaricheranno precipitazioni nevose fino in pianura.

Le nuvole saranno associate a nevicate sul nostro entroterra, imbiancando anche quote più basse tra lunedì e martedì. L’aria molto fredda di origine artica affluirà di nuovo dall’Europa orientale tra mercoledì e giovedì, proponendo tempo variabile e deboli nevicate, nonché temperature sia minime che massime, davvero molto basse e al di sotto dello zero.

Nelle giornate di giovedì e di venerdì, le correnti meridionali faranno sì che le temperature massime salgano al di sopra dello zero, tuttavia si tratterà solo di una pausa temporanea indotta dal richiamo di una perturbazione retrograda che verrà a formarsi tra il Nord Africa e l’Italia. Questa perturbazione aggancerà successivamente una massa d’aria gelida di origine artica trainandola verso la nostra penisola, dopo aver dato luogo a piogge sull’Italia, farà sì che le temperature diminuiscano nuovamente e che i venti ruotino dai quadranti settentrionali, divenendo molto gelidi da nord/nord-est. Un fronte perturbato che, tra domenica prossima e lunedì, potrebbe consentire nevicate anche abbondanti fino a bassa quota, specie sulla Marsica. Ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti meteo.

Grazie per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

09-01-2017

Meteo. Nel corso delle prossime ore, avremo un nuovo peggioramento delle condizioni meteorologiche, a causa di un altro impulso d’aria gelida di origine artica proveniente dalle aree balcaniche. Le correnti d’aria gelida nord-orientali attraverseranno la superficie mite dell’Adriatico e acquisiranno umidità (effetto ASE) che condensa in nubi e precipitazioni nevose fino a quote di pianura lungo la fascia adriatica ma con locali sfondamenti fin verso il nostro entroterra abruzzese. Nella giornata di lunedì, l’impulso d’aria gelida continuerà a favorire rovesci a carattere nevoso lungo il versante orientale della nostra regione Abruzzo e del resto delle regioni meridionali adriatiche. Qualche nucleo d’aria instabile formatosi sul mare, si spingerà sulle zone interne appenniniche centrali e meridionali, presentandosi attraverso un’alternanza con gli sprazzi di Sole e il vento molto freddo di Grecale. Le nubi saranno associate a nevicate anche sul nostro entroterra, imbiancando anche quote più basse tra lunedì e martedì. L’aria molto fredda di origine artica affluirà di nuovo dall’Europa orientale tra mercoledì e giovedì, proponendo tempo variabile e deboli nevicate, nonché temperature sia minime che massime, davvero molto basse e al di sotto dello zero.

Nella giornate di venerdì, le correnti meridionali faranno sì che le temperature massime salgano al di sopra dello zero, tuttavia si tratterà solo di una pausa temporanea indotta dal richiamo di una perturbazione retrograda che verrà a formarsi tra il Nord Africa e l’Italia. Questa perturbazione aggancerà successivamente una massa d’aria gelida di origine artica trainandola verso l’Italia, dopo aver dato luogo a piogge sull’Italia, farà sì che le temperature diminuiscano nuovamente e che i venti ruotino dai quadranti settentrionali, divenendo molto gelidi da nord/nord-est. Una perturbazione, tra domenica prossima e lunedì, potrebbe consentire nevicate anche abbondanti fino a bassa quota, specie sulla Marsica. Ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti meteo.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

07-01-2017

Bollettino meteorologico a cura di Riccardo Cicchetti (sezione meteo):

La traslazione del vortice di bassa pressione verso sud-est, ossia sul Mediterraneo orientale e sulla Grecia, sta facendo sì che il dislivello barico aumenti, permettendo un deciso rinforzo dei venti gelidi nord-orientali, specie sulle regioni adriatiche e del Sud Italia. In questo modo, la ventilazione asciutta settentrionale e l'aumento della pressione atmosferica, avviene un temporaneo miglioramento del tempo su tutto l'Abruzzo.

La cessazione del vento, favorirà una drastica e ulteriore diminuzione delle temperature minime della notte. In effetti, tra il fine settimana e l'inizio della nuova settimana, una perturbazione proveniente dalla Francia, darà luogo ad altri annuvolamenti, associati a deboli nevicate fino a bassa quota tra lunedì e martedì. Si tratterà solo di un rapido fronte instabile, dopodiché, aria gelida e più secca da nord-est tornerà ad affluire su tutta l'Italia e in particolare sui settori adriatici.

Il servizio meteorologico della Protezione Civile ci comunica la rilevazione di valori piuttosto negativi anche durante il corso della giornata:

Temperature al di sotto dello zero su tutta la regione, comprese tra -1.8°C del Porto Turistico di Pescara e -13.8°C a Scanno. Le nostre stazioni in quota danno -19.8°C sulla Majella-Tavola Rotonda (2337m) e -18.9°C sul Gran Sasso-Campo Imperatore (2137m).

Temperature rilevate alle 10 di oggi dalla rete di monitoraggio della Regione Abruzzo in alcune località: Pescara: -1,8, L'Aquila: -4,7; Chieti: -5,1; Teramo: -1,4; Avezzano: -4,7; Vasto: -3,7; Sulmona: -3,9; Giulianova: -2; Roccaraso: -12.

PREVISIONI PER DOMANI, DOMENICA 8 GENNAIO. Non si prevedono precipitazioni fino al tardo pomeriggio, quando sono di nuovo attese deboli precipitazioni, anche a carattere nevoso, lungo i settori adriatici. I fenomeni tenderanno ad intensificarsi nel corso della notte e fino alla prima mattinata di lunedì. 

Temperature in ulteriore calo dando luogo ad estese e persistenti gelate, specie sulle zone appenniniche e collinari. Possibilità di temperature al di sotto dei -10 gradi sui settori occidentali ed appenninici. Venti ancora forti o molto forti nella prima parte della giornata, poi tenderanno a diminuire un po' d'intensità nel pomeriggio mantenendosi, comunque, sostenuti.

05-01-2017

Meteo. Nel corso delle prossime ore, un fronte freddo proveniente da una profonda depressione presente sul Nord Europa e in discesa sull’Europa centrale e orientale, in seguito alla conseguente estensione dell’Anticiclone delle Azzorre verso le Isole Britanniche, farà sì che una massa d’aria gelida di matrice artica-continentale, dunque proveniente direttamente dalla calotta artica e con precisione dalle Isole Svalbard, invada i Balcani e l’Italia, interessando soprattutto le regioni del Centro e del Sud.

L’irruzione d’aria gelida di origine artica, non si tratterà di Burian o Buran, il vento gelido che si origina a causa della formazione dell’Anticiclone termico Russo-Siberiano e soffia dalle steppe siberiane. Essa avverrà sull’Italia tra questo giovedì e venerdì e raggiungerà il suo massimo culmine entro l’Epifania, manifestandosi attraverso nevicate da stau e da sfondamento appenninico fin lungo il piano, ciò vuol dire che, mediante l’effetto ASE, si spingeranno lungo le coste adriatiche. I gelidi venti da nord/nord-est faranno acuire la sensazione di freddo percepita dal nostro corpo (Wind Chill) su tutta la penisola e le temperature massime, specie nell’entroterra, rimarranno al di sotto dello zero, i valori minimi, invece, sfioreranno alcuni record storici.

Sulla nostra regione Abruzzo potranno esserci deboli nevicate nella notte tra mercoledì e giovedì, a causa del passaggio del fronte freddo e instabile. Nelle giornate di giovedì e di venerdì, le nevicate saranno abbondanti lungo la costa adriatica e sul versante orientale dell’Appennino centrale e meridionale e potranno successivamente portarsi fino a quote pianeggianti, merito dell’aria molto fredda e pellicolare direttamente dal Mar Glaciale Artico. I venti forti di Tramontana e di Greco, con raffiche di 100 km/h, simili alla Bora triestina, consentiranno il fenomeno dello cosiddetto “sfondamento appenninico” mediante nevicate anche sul versante occidentale, dunque ad esempio sui settori occidentali della Marsica, seppur in un contesto spiccatamente variabile, in particolare giovedì e venerdì.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

03-01-2017

Abruzzo. Rovesci di pioggia e prime nevicate in montagna, specie sulla località sciistica di Ovindoli (Fonte immagine: Caput Frigoris). Tutto per via del transito di un fronte freddo e marcatamente instabile proveniente dal Mare del Nord che, nel corso delle prossime ore, darà luogo a un vortice depressionario con venti a rotazione ciclonica (in senso antiorario nel nostro emisfero), e sarà foriero di piogge, temporali e nevicate fino a quote medie, in grado di permettere venti dai quadranti settentrionali e una successiva trasformazione della pioggia in neve nel nostro entroterra abruzzese, anche a quote basse. L’ingresso d’aria più fredda e asciutta tramite i venti settentrionali, darà luogo a un breve miglioramento del tempo nella giornata di mercoledì, quando potremo dare il via alla settimana marsicana dello scii e notare finalmente tutte le nostre montagne imbiancate dalla neve: dal Gran Sasso alla Majella, dalla Serra di Celano al Sirente, dal Magnola al Cafornia, fino al nostro amato, nostra maestà, Monte Velino.

Probabilmente, tra giovedì 5 e venerdì 6, saremo invasi da una massa d’aria di matrice artica-continentale, grazie al movimento dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord. Essa provocherà un’intensa irruzione d’aria davvero gelida dai Balcani verso lo stivale, che si manifesterà attraverso nevicate sulle regioni centrali adriatiche e sulle regioni del Sud Italia. Il brusco calo termico e i venti gelidi nord-orientali faranno cadere tutta l’Italia nel freddo intenso, basti pensare, che nel nostro territorio abruzzese interno, le temperature massime resteranno al di sotto dello zero e si verificherà la prima ondata di gelo di questa stagione invernale, mediante un abbassamento repentino soprattutto delle temperature minime della notte, allorquando giungerà il sereno e le correnti cesseranno. Nella giornata di venerdì, i venti gelidi di Grecale acuiranno la sensazione di freddo percepita dal nostro corpo, specie lungo le coste, quando inizierà a nevicare anche in prossimità di esse, poiché la neve raggiungerà quote pianeggianti. La breve fase gelida siberiana, perché proveniente dal territorio steppico-russo, colpirà, come dicevo, l’intera penisola, ma bersaglierà soprattutto le regioni del Sud Italia e la Sicilia fino a sfiorare le coste dell’Africa nord-orientale, portando nevicate sul nostro stivale, in aree adriatiche dov’è quasi raro che essa imbianchi.

Vi ringrazio per la cortese attenzione e buone feste.

Riccardo Cicchetti

01-01-2017

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di Meteorologia, Buon Anno nuovo.

Nel corso della giornata di lunedì, si faranno avvertire le prime avvisaglie di un peggioramento delle condizioni meteorologiche, dovuto all’avanguardia di una perturbazione proveniente dal Nord Europa, la quale, nella giornata di martedì, darà luogo a un vortice depressionario sulla nostra penisola, entrando dai settori occidentali/tirrenici perché sospinta da una propensione dell’Anticiclone delle Azzorre nel muoversi verso il Nord Atlantico, cosicché possa scivolare sui suoi bordi orientali.

La perturbazione richiamerà inizialmente correnti d’aria umida e mite sud-occidentali sulle regioni del Centro e del Sud Italia, successivamente aggancerà un nocciolo d’aria fredda di origine artico-marittima distaccatosi da un’irruzione artica che avverrà di nuovo sulle aree balcaniche, il quale valicherà le Alpi riversandosi sul Nord Italia. Queste dinamiche sono strettamente annesse a una sola area anticiclonica che collabora nell’indebolire il Vortice Polare, se nel corso del mese dovesse intervenire anche la seconda zona di alta pressione, ossia l’Anticiclone delle Aleutine, gran parte dell’aria gelida che sta dominando l’Europa centro-orientale, si dirigerebbe con decisione anche sulla nostra penisola e sul resto dell’Europa occidentale.

Tuttavia, tornando al corso delle prossime ore, posso confermare l’arrivo di questo sistema perturbato a carattere freddo che darà finalmente luogo ad abbondanti nevicate sia sulle Alpi che soprattutto sull’Appennino centro-settentrionale e centrale. In effetti, la perturbazione, investendo le regioni tirreniche, si sposterà verso est e, nel corso della giornata di martedì, attraverserà rapidamente il Centro-Sud Italia, facendo girare le correnti dai quadranti settentrionali e permettendo annuvolamenti e rovesci di pioggia sul nostro territorio abruzzese. Tra la sera e la notte di martedì, farà ingresso aria più fredda attraverso tese correnti settentrionali e la pioggia girerà in parte in neve fino a quote basse sul nostro Appennino abruzzese ma anche sul resto della dorsale centro-meridionale. L’aria fredda sarà più secca e asciutta e consentirà ampi rasserenamenti, dunque un netto miglioramento delle condizioni meteorologiche sulla nostra regione Abruzzo, proprio nella giornata di mercoledì, quando sarà transitata sulle regioni del Sud Italia.

La fase soleggiata, ventosa e caratterizzata da successive gelate notturne, durerà poco perché, entro la notte dell’Epifania, tra il 5 e il 6 Gennaio, potremmo essere raggiunti da una massa d’aria gelida di matrice artica-continentale che, spostandosi dall’Europa centro-orientale al nostro stivale, in seguito alla collaborazione dell’Anticiclone delle Azzorre nell’estendersi verso l’Atlantico settentrionale, potrebbe favorire un repentino crollo delle temperature sia minime che massime, forti e gelide correnti di Bora, Grecale e Tramontana, nevicate da effetto stau nelle aree appenniniche centrali/meridionali e il successivo, nonché cosiddetto “sfondamento appenninico”, fiocchi di neve fin lungo il piano e in particolar modo sulle regioni del Centro-Sud Italia. Data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, ne torneremo a parlare nei prossimi editoriali.

Vi ringrazio per la cortese attenzione e vi auguro delle buone e “nevose” festività.

Riccardo Cicchetti

31-12-2016

Salve a tutti, ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo e Buon Anno nuovo.

Dopo un mese di Dicembre molto monotono dal punto di vista meteorologico, salvo qualche parentesi invernale, sia per le regioni del Nord che del Centro-Sud Italia, sembra aprirsi un mese di Gennaio più dinamico. Nel corso dei primi giorni di Gennaio 2017, ossia di domenica e di lunedì della settimana che viene, il tempo risulterà ancora stabile ma ventilato, senza grandi scossoni: cieli a tratti velati, foschie e le solite gelate notturne nelle valli, dovute alle inversioni termiche, tipiche delle pianure e anche delle Valli del Centro.

A partire da martedì 3, invece, una perturbazione proveniente dal Nord Europa riuscirà ad attraversare l’Italia, grazie all’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre verso il Nord Atlantico, la quale farà sì che il modesto vortice di bassa pressione richiami la conseguente discesa d’aria molto fredda diretta sull’Europa orientale verso la nostra penisola, ove seppur possa giungere inizialmente la parte più attenuata di quest’ultima, si verificheranno annuvolamenti, piogge e nevicate sia sulle Alpi che soprattutto sull’Appennino, sul quale la neve cadrà fino a quote medie/medio-basse, tra martedì e mercoledì di questa nuova settimana. Il resto del Centro-Sud, invece, dovrà assistere a una rapida fase piovosa e ventosa, seguita da un netto miglioramento e da un rinforzo dei gelidi venti di Tramontana e di Grecale. Intorno alla festività dell’Epifania, tali correnti d’aria gelida, potrebbero accompagnare una massa d’aria molto fredda di origine artica dai Balcani all’Italia, permettendo un’irruzione di matrice artica-continentale e nevicate fin lungo il piano sui settori adriatici dello stivale e sulle regioni del Sud Italia. Ne torneremo sicuramente a parlare nei prossimi editoriali.

Vi ringrazio per la cortese attenzione e vi auguro delle serene festività.

Riccardo Cicchetti

28-12-2016

Meteo Flash. Nel corso della notte tra mercoledì e giovedì, ossia da stanotte, sulle regioni adriatiche del Centro e del Sud Italia, soffieranno correnti d’aria molto fredda di origine artica, provenienti da nord-est, che spireranno dalle aree balcaniche in seguito al transito di un fronte freddo e instabile.

La massa d’aria artico-continentale, non sarà molto umida, ma piuttosto secca, tuttavia verrà a scorrere sulla superficie più mite del Mar Adriatico, dando luogo a moti ascensionali e a nubi accentuate anche dallo “stau appenninico”. I gelidi venti nord-orientali, faranno acuire la sensazione percepita dal nostro corpo in caso di forte vento, oltre ad accompagnare un po’ di nuvole, fiocchi di neve fino alla Marsica occidentale, soprattutto nella notte, seguiranno ampie schiarite e gelate notturne, queste ultime al cessare dei venti. La notte di S. Silvestro sarà stellata e una fase perturbata potrebbe concretizzarsi a partire dalla prima settimana di Gennaio 2017, a causa dell’arrivo di un’intensa perturbazione. Ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamento.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

28-12-2016

Meteo. Nel corso della giornata di giovedì 29 dicembre, la nostra penisola e in particolar modo le regioni centrali e meridionali, saranno interessati da un nucleo d’aria gelida di origine artico-continentale, distaccatosi da un’irruzione d’aria molto fredda proveniente direttamente dalle latitudini artiche che sta avvenendo sui Balcani. 

Anche se il nucleo d’aria artica non accompagnerà aria molto umida ma piuttosto fredda e secca, e lo farà attraverso tesi e gelidi venti di Grecale sul medio/basso Adriatico e di Bora sull’alto Adriatico, nella giornata di giovedì, quando il nocciolo gelido giungerà sull’Italia centro/meridionale, si verificheranno nevicate fino a quote molto basse, anche al di sotto dei 500 m, sia sull’Appennino centrale che meridionale, lungo i rispettivi versanti adriatici, ove le correnti impatteranno, dando luogo al cosiddetto effetto stau e dunque a nuvole nembostrati associate ad episodi nevosi. Gli intensi venti orientali potrebbero favorire lo “sfondamento appenninico”, attraverso un tempo variabile anche sulla Marsica, sulla quale giungeranno sporadiche nevicate che interesseranno i settori orientali, localmente si spingeranno fin verso il comparto centro-occidentale. 

Tale breve fase invernale durerà poco, poiché a S. Silvestro si rinforzerà l’alta pressione, che attenuerà i venti, renderà i cieli sereni e ripristinerà le inversioni termiche, dunque anche le gelate notturne e le foschie/nebbie nelle valli.All’inizio della prima settimana di Gennaio 2017, potremmo essere attraversati da una perturbazione a carattere freddo molto più intensa.

Vi ringrazio per la cortese attenzione e vi auguro un Buon Anno nuovo.

Riccardo Cicchetti

26-12-2016

Meteo. Nel corso delle giornate di mercoledì e di giovedì 29, sul nostro stivale e in particolare sulle regioni adriatiche e del Sud Italia, inizieranno a soffiare correnti molto fredde di origine artica ma provenienti da un’irruzioni d’aria artica che raggiungerà i Balcani meridionali, ove stanno avvenendo davvero molte nevicate fino a quote piuttosto basse. 
Nella giornata di martedì, ci sarà solo qualche breve piovasco lungo la costa del medio-basso Adriatico, mentre, entro giovedì, giungerà aria ancora più fredda o gelida, attraverso tesi venti settentrionali e dai quadranti orientali, che faranno notevolmente aumentare la sensazione di freddo percepita dal nostro corpo (Wind Chill), annullando allo stesso tempo le inversioni termiche e ripristinando un grande termico negativo al variare della quota. In quest’ultima giornata, il freddo pungente attanaglierà gran parte del Centro e del Sud, in particolare le zone interne, ove potrà giungere qualche spolverata di neve, per lo più lungo il versante adriatico dell’Appennino centro-meridionale, rispettivamente tra mercoledì e giovedì, quando lo sfondamento appenninico potrebbe trascinare, insieme alle correnti, anche qualche fiocco di neve. Al cessare dei venti freddi, ci saranno forti gelate notturne.
 
Grazie per la vostra cortese attenzione e buone feste.
 
Riccardo Cicchetti

24-12-2016

Meteo. Nel corso dei prossimi giorni, il vortice depressionario presente sul Mediterraneo occidentale, tenderà ad esaurirsi attraverso il rinforzo di un’area di alta pressione facente parte dell’Anticiclone delle Azzorre, che ripristinerà tempo stabile e in parte soleggiato sulla nostra penisola, salvo qualche innocuo addensamento nuvoloso. La stabilità atmosferica, scaturente dalla subsidenza atmosferica innescata dall’anticiclone, incrementerà il ristagno d’aria umida e fredda nei bassi strati, nonché aumenterà nuovamente il livello di PM10 nelle grandi aree urbane, ossia le polveri sottili presenti nell’aria mediante l’inquinamento, queste ultime già su valori storici, anche e soprattutto nelle città del nostro stivale.

Proprio per via della presenza dell’alta pressione, posso spingermi, da appassionato meteo, oltre i limiti previsionali che, come tutti sapete, in caso di bassa pressione, sono al massimo di tre giorni. Purtroppo non sarà un bianco Natale, tuttavia non saranno esenti escursioni termiche nelle aree montuose e inversioni termiche nelle valli e nelle pianure, più volte consenzienti allo sviluppo di nebbie da irraggiamento. Secondo alcune supposizioni provenienti dalle incertezze delle emissioni modellistiche a lungo termine, l’Anticiclone delle Azzorre, potrebbe estendersi verso nord-ovest entro la fine del mese, facendo sì che arrivi una massa d’aria molto fredda di origine artica fino ai Balcani, quest’ultima in grado di interessare l’Italia, attraverso nevicate a bassa quota, naturalmente tramite l’effetto ASE e lo stau appenninico.

Vi ringrazio per la cortese attenzione e vi auguro delle serene festività.

Riccardo Cicchetti

18-12-2016

Meteo. Dopo un lungo periodo di stabilità atmosferica, dominato anche dalle correnti fredde e secche nord-orientali e, al loro cessare, dalle gelate notturne, tra lunedì e martedì di questa settimana, una perturbazione di matrice afro-mediterranea, darà luogo a un repentino peggioramento delle condizioni meteorologiche, in intensificazione sulla Sardegna, ove probabilmente il tempo atmosferico cambierà molto prima. L’intensa perturbazione si sposterà verso est/sud-est, sotto la spinta di tese correnti di Scirocco e di Libeccio dovute al dislivello barico e sarà consenziente nel favorire annuvolamenti e rovesci di pioggia soprattutto sul nostro territorio marsicano e sul resto dell’entroterra abruzzese.

Il vortice ciclonico o depressionario denominato “ciclogenesi mediterranea”, proprio perché ha origine o irrobustimento sul Mare Nostrum, richiamerà aria moderatamente fredda dalle aree balcaniche mediante la rotazione antioraria nel nostro emisfero: in effetti, negli ultimi tempi, stanno avvenendo massicce irruzioni d’aria molto fredda di origine artica sull’Europa orientale, in grado di non invadere l’Italia per via della precedente presenza dell’alta pressione. I venti freddi da nord-est si incontreranno con gli umidi e miti venti di Scirocco e di Libeccio, favorendo, tra martedì e mercoledì, copiose nevicate fino a bassa quota sulle Alpi e rovesci di neve anche sull’Appennino settentrionale e centrale, localmente fino a quote medio-basse. Dunque, dopo un periodo dicembrino così siccitoso, su gran parte dell’Italia e soprattutto sul nostro territorio marsicano, tornerà a piovere, localmente anche forte o a carattere di rovescio o temporale. La ventilazioni sarà abbastanza forte sui nostri mari meridionali e la perturbazione bersaglierà specialmente il Sud Italia, attraverso rovesci temporaleschi la cui intensità è troppo presto da valutare, ma potrei dirvi che ci sono buone probabilità che possano assumere localmente entità di nubifragio/alluvione. Data la complessità di tale imminente e rapido cambiamento del tempo, torneremo ad analizzare più volte questo scenario meteorologico, nei prossimi aggiornamenti.

Vi ringrazio per la cortese attenzione e vi auguro delle serene festività natalizie.

Riccardo Cicchetti

 

15-12-2016

Meteo. L’evoluzione del tempo per la prossima settimana è oramai confermata dalle ultime interpretazioni delle emissioni modellistiche: il movimento dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord-ovest, favorirà l’aumento della fredda ventilazione nord-orientale sulle regioni adriatiche e del Centro/Sud Italia, ove, nella giornata di sabato 17, giungerà un modesto impulso d’aria fredda dai Balcani, capace di dare origine a delle deboli nevicate o episodi di nevischio lungo il versante orientale dell’Appennino centro/meridionale. Il tempo rimarrà all’insegna di pochi scossoni o cambiamenti, almeno fino a domenica. In effetti, ripeto, abbiamo una probabile rivalutazione dello scenario che si verificherà entro o durante la settimana che viene. Una progressiva ritirata dell’area di alta pressione verso nord-ovest e la genesi di un cuneo anticiclonico o comunemente noto come Anticiclone Scandinavo: questa configurazione sinottica, aprirà la strada a una lacuna barica che si originerà sull’Africa nord-occidentale in seguito all’ingresso d’aria umida e molto instabile di origine atlantica. In questo modo, la spinta anticiclonica verso il Nord Europa, innescherà sia la risalita di tale depressione nord-africana verso nord-est e dunque verso la nostra penisola, ma anche una nuova e massiccia irruzione d’aria gelida di origine artico-continentale direttamente verso le aree balcaniche fino ai settori meridionali delle medesime.  Il successivo movimento dell’area di bassa pressione verso sud-est che avverrà lunedì e martedì, darà vita a un incisivo peggioramento delle condizioni meteorologiche sulle regioni del Centro e del Sud Italia, ma inizialmente anche sull’Italia settentrionale e in special modo sui settori tirrenici, sui quali potrebbero esserci rovesci di pioggia o temporali, a causa degli intensi venti di Libeccio richiamati dalla rotazione ciclonica dell’intensa perturbazione.

Le miti e umide correnti di Libeccio contrasteranno successivamente con l’aria fredda di origine artica che verrà risucchiata dalla traslazione del sistema depressionario verso sud-est, facendo sì che oltre a rovesci e temporali, sulla nostra regione Abruzzo, in riferimento soprattutto all’entroterra, soffieranno correnti fredde di Grecale che faranno abbassare lo zero termico e quindi anche le temperature, con una trasformazione della pioggia in neve fino a quote basse tra mercoledì e giovedì, quando essa avrà già imbiancato le nostre montagne appenniniche. I forti venti meridionali, invece, attanaglieranno inizialmente le regioni del Sud Italia, portando intense nevicate sull’Appennino centro-meridionale, allo stesso tempo facendo una rotazione in freddi venti orientali. Una tendenza meteo che sicuramente tornerò ad analizzare nei prossimi editoriali, anche perché potrebbe accompagnarci fino alle festività natalizie.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

12-12-2016

Meteo. Negli scorsi editoriali, abbiamo solo ipotizzato che sarebbero arrivati molto freddo e conseguenti nevicate fino a bassa quota. Purtroppo, tali ipotesi, vengono tuttora smentite dalle ultime emissioni modellistiche: sarà proprio una zona anticiclonica a omega a guadagnare di nuovo terreno. In effetti, il robusto anticiclone di blocco di matrice Subtropicale, darà vita all’alternanza tra momenti soleggiati e altri nuvolosi e, a tratti, quando ci sarà l’assenza di vento, alle nebbie nelle aree vallive e alle gelate notturne dovute alle inversioni termiche. La formazione del blocco anticiclonico, favorirà la discesa d’aria gelida dal Mar Glaciale Artico fino ai Balcani meridionali, essa riuscirà a sfiorare anche le zone Subtropicali, portandone intenso maltempo. Sugli Stati Uniti, sul Canada e sulla Russia, invece, giungeranno importanti irruzioni direttamente dalle latitudini artiche, capaci di innescare tempeste di neve e forti gelate. Un peggioramento del tempo potrebbe esserci entro il fine settimana, a causa di una perturbazione a carattere freddo che potrebbe dare luogo a piogge e nevicate sul nostro Appennino centrale/meridionale, fino a quote medio-basse.

La persistenza di un’area di alta pressione sullo stivale durante la stagione invernale, non consente rimescolamento e fa evaporare la maggior parte delle nuvole. La Subsidenza atmosferica favorisce un ristagno d’aria umida nei bassi strati, cosicché, nelle grandi città e specialmente in Pianura Padana, lo smog ossia anche e soprattutto l’inquinamento da polveri sottili (PM10), persisterà ancora per moltissimi giorni.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

13-12-2016

Meteo. Negli scorsi editoriali, abbiamo solo ipotizzato che sarebbero arrivati molto freddo e conseguenti nevicate fino a bassa quota. Purtroppo, tali ipotesi, vengono tuttora smentite dalle ultime emissioni modellistiche: sarà proprio una zona anticiclonica a omega a guadagnare di nuovo terreno. In effetti, il robusto anticiclone di blocco di matrice Subtropicale, darà vita all’alternanza tra momenti soleggiati e altri nuvolosi e, a tratti, quando ci sarà l’assenza di vento, alle nebbie nelle aree vallive e alle gelate notturne dovute alle inversioni termiche. La formazione del blocco anticiclonico, favorirà la discesa d’aria gelida dal Mar Glaciale Artico fino ai Balcani meridionali, essa riuscirà a sfiorare anche le zone Subtropicali, portandone intenso maltempo. Sugli Stati Uniti, sul Canada e sulla Russia, invece, giungeranno importanti irruzioni direttamente dalle latitudini artiche, capaci di innescare tempeste di neve e forti gelate. Un peggioramento del tempo potrebbe esserci entro il fine settimana, a causa di una perturbazione a carattere freddo che potrebbe dare luogo a piogge e nevicate sul nostro Appennino centrale/meridionale, fino a quote medio-basse.

La persistenza di un’area di alta pressione sullo stivale durante la stagione invernale, non consente rimescolamento e fa evaporare la maggior parte delle nuvole. La Subsidenza atmosferica favorisce un ristagno d’aria umida nei bassi strati, cosicché, nelle grandi città e specialmente in Pianura Padana, lo smog ossia anche e soprattutto l’inquinamento da polveri sottili (PM10), persisterà ancora per moltissimi giorni.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

08-12-2016

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Queste nubi, immortalate in Abruzzo, sono Mammatus, ossia una specie di nubi temporalesche che si generano sulla sommità della nuvola di un temporale, il quale si sviluppa verticalmente fino ad assumere un aspetto torreggiante proprio a causa delle correnti ascensionali (inflow e updraft che lo alimentano), mediante aria più calda e umida nei bassi strati, d’Autunno e d’Inverno generata dalle miti e umide correnti di Scirocco. La presenza d’aria molto umida nei bassi strati e le intense correnti ascensionali, fanno sì che la sommità del temporale si carichi di un’enorme quantità di cristalli di ghiaccio dovuti alla sublimazione del vapore acqueo in cristalli di ghiaccio, merito dell’ambiente freddo in cui sono immersi.

Essi rimangono intrappolati all’interno della nube e, per il loro numero eccessivo e per la loro pesantezza, ne sprofondano al di fuori, facendo sì che, essi stessi, ossia i germi di ghiaccio, trovando un ambiente ostile, dunque aria fredda e secca, tendano ad evaporare, passando di nuovo allo stato aeriforme, ossia sotto forma di vapore acqueo. A questo punto, le particelle di vapor d’acqua rientrano nella sommità del cumulonembo, seguendo il medesimo processo di sublimazione e quindi divenendo di nuovo cristalli di neve, e così via, dando luogo a moti turbolenti di fuoriuscita e di rientro nella nube, da crearne altri ammassi nuvolosi aggrovigliati simili a una mammella, in grado di originare incredibili protuberanze sull’incudine della cella temporalesca. Essendo così affascinanti e meravigliose nella loro genesi, le Mammatus possono apparire rare e strabilianti ai nostri occhi, spesso sintomo di violenti temporali.

Tornando a noi, una figura di alta pressione facente parte di un’area anticiclonica denominata Anticiclone delle Azzorre, porrà i suoi massimi sull’Europa centro-occidentale, proteggendoci in parte dalle intense perturbazioni extratropicali e dalle masse d’aria di origine artica e di natura polare.

Essendo una propaggine molto debole alle infiltrazioni d’aria umida, annuvolamenti sporadici e innocui hanno interessato e continueranno ad attraversare in maniera variabile le regioni centro/meridionali del nostro stivale, mentre saranno meno vulnerabili e associati a rovesci di pioggia anche temporaleschi sulle estreme regioni meridionali e in particolare sulle due Isole Maggiori. Le piogge faranno sì che possano persistere condizioni di maltempo su tali regioni, specie nella giornata di mercoledì, successivamente il vortice depressionario si allontanerà, lasciando rinforzare il campo anticiclonico su tutta l’Italia.

A partire dalla giornata di giovedì, dunque, ne conseguirà una nuova fase di tempo stabile e in parte soleggiato, salvo qualche breve addensamento composto principalmente da nubi stratiformi e altocumuli. Il Ponte dell’Immacolata sarà quindi dominato dalla stabilità atmosferica, dalle inversioni termiche e dalle nebbie/nubi basse che essa consente nella Val Padana e nelle aree vallive del Centro-Sud, nonché da un tempo soleggiato sul resto della penisola.

Anche il fine settimana scorrerà all’insegna di condizioni meteorologiche discrete caratterizzate da un’alternanza tra sole e nubi e dalle escursioni termiche in montagna. All’inizio della settimana che viene, invece, l’evoluzione del tempo atmosferico inizierà a mutare, in effetti soffieranno fredde e asciutte correnti da nord-est, che porteranno un nuovo e drastico abbassamento delle temperature soprattutto sulle regioni adriatiche. Si tratterà di aria fredda e asciutta di natura artica, discesa sulle aree balcaniche, dovuta all’estensione dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord/nord-ovest. I venti nord-orientali, infatti, potrebbero portare solo un po’ di nubi a ridosso dell’Appennino centro/meridionale, con associate deboli nevicate da stau appenninico lungo il versante orientale della dorsale, mentre il cielo resterebbe sereno altrove. Data la distanza di tempo, ne torneremo sicuramente a parlare.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

03-12-2016

Dopo che una rapida irruzione d’aria molto fredda e secca di origine artico-continentale, abbia innescato un brusco abbassamento delle temperature sia minime che massime e deboli nevicate lungo il versante orientale dell’Appennino centrale/meridionale, proprio a causa dell’effetto “stau appenninico”, nonostante la sua debolezza, poiché pone i suoi massimi sull’Europa occidentale, l’area anticiclonica e le infiltrazioni d’aria umida da ovest, stanno interessando gran parte dell’Italia, mentre le deboli perturbazioni portano nuvole sulle aree occidentali e meridionali del nostro stivale, ove si alternano nebbie nelle aree vallive (inversioni termiche) e qualche rovescio di pioggia sulle estreme regioni del Sud Italia, merito del transito di un’area depressionaria che scava all’interno della propaggine di alta pressione, nella quale anche un’altra perturbazione atlantica proveniente dalla Penisola Iberica cerca di insediarsi, senza riuscire interamente a causare maltempo sullo stivale, grazie al persistere della presenza di un regime anticiclonico, il quale garantirà tempo stabile anche per quanto riguarda la settimana che viene, ripristinando una fase soleggiata su gran parte della penisola e le inversioni termiche nelle valli del Centro-Sud e del Nord Italia. Tra domenica e lunedì, invece, un impulso d’aria fredda rappresentato da tese e fredde correnti nord-orientali, soffierà sull’Abruzzo, facendo percepire una maggiore sensazione di freddo (Wind Chill). Successivamente e in seguito alla cessazione dei venti, lungo le coste dell’Italia, potrebbero generarsi delle temporanee nebbie da avvezione, mediante una massa d’aria più mite che verrà a scorrere su una superficie marina decisamente più fredda rispetto ad essa, causando il fenomeno della condensazione del vapore acqueo in goccioline d’acqua e dunque in nebbia.

Tornando alla “toccata e fuga” di matrice artica-continentale avuta alla fine del mese di Novembre, il Gran Sasso, appartenente all’Appennino centrale, in parte protegge e in parte favorisce: se la massa d’aria fosse stata più umida e le correnti più intense, il Massiccio più alto di tutto l’Appennino, insieme alla Majella, avrebbe favorito nevicate fino all’aquilano e alla Marsica orientale, purtroppo solo a tratti sulla Marsica occidentale e nell’entroterra laziale. Dunque se fosse stata un’avvezione d’aria molto fredda decisa e massiccia, senza un’area anticiclonica pronta a farla cessare, nonché se l’umidità fosse stata più alta, allora l’accumulo d’aria fredda in prossimità del versante orientale del Gran Sasso, sarebbe salito forzatamente (sollevamento forzato) e avrebbe formato nubi più consistenti e dunque munite di moti ascensionali dal basso dovuti all’instabilità della massa d’aria. Le nubi, inoltre, a causa delle forti correnti, sarebbero sfondate fin verso l’aquilano e la Marsica nord-orientale, provocando nevicate più significative rispetto ai fiocchi coreografici che abbiamo avuto. Certamente, se fosse stato così, gli accumuli non sarebbero stati comunque abbondanti rispetto al versante opposto, ossia il versante teramano o sopravvento, dove naturalmente lo “stau appenninico” si sarebbe presentato più significativo, mentre il suo sfondamento verso le aree occidentali avrebbe prodotto accumuli di diversi centimetri in meno rispetto al lato orientale. In questo senso, il Massiccio del Gran Sasso, funge anche da barriera, poiché lungo il versante opposto, ossia sottovento, scendendo la massa d’aria avrà perso parte dell’umidità durante il processo di condensazione sul versante sopravvento.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

30-11-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

Allerta intense gelate notturne nella Marsica, nell'aquilano e nel resto dell'entroterra abruzzese.

L'irruzione d'aria molto fredda di origine artico-continentale, tramite la temporanea cessazione del vento, farà sì che l'aria gelida e pellicolare scenda nei bassi strati, innescando un deciso abbassamento delle temperature minime, le quali, nella notte, si porteranno su valori di -6°/-7°C al di sotto dello zero, sia in quota che nei bassi strati, dunque, in particolar modo nelle aree vallive: Valle Peligna, Valle del Salto, Valle dell'Aterno, Piana del Fucino, ove, maggiormente nella giornata di mercoledì, vi sarà un'ulteriore e completa cessazione delle correnti fredde nord-orientali, con l'avvio di un altro diffuso brinamento notturno, anche e successivamente nella Valle Roveto. Gli ingredienti che garantiranno le brinate mediante il passaggio dallo stato aeriforme o gassoso direttamente allo stato solido, senza passare per lo stato liquido, saranno soprattutto la temperatura di rugiada abbastanza negativa e i valori di umidità dell'aria molto bassi. Il tempo atmosferico, nella giornata di mercoledì, sarà in miglioramento a causa dei venti freddi e "favonizzanti", che renderanno i cieli sereni, salvo un po' di nuvole da stau in formazione a ridosso dei monti, ma in graduale dissolvimento.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

28-11-2016

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28 Novembre 2016 - Nel corso delle giornate di lunedì e di martedì di questa settimana, una massa d'aria gelida di matrice artica-continentale, ossia proveniente direttamente dall'entroterra russo-siberiano, si muoverà verso sud-ovest mediante l'espansione dell'Anticiclone delle Azzorre verso nord-ovest, un moto circolatorio che tale figura barica potrebbe avere soprattutto durante il mese di Dicembre, con il conseguente arrivo d'aria molto fredda verso l'Europa e l'Italia; ne torneremo a parlare. Procedendo con ordine, dall'analisi dell'ultima immagine satellitare, si nota l'estensione dapprima a mo' di promontorio, successivamente a mo' di cuneo, della cosiddetta area anticiclonica azzorriana di natura semipermanente, la quale, ripeto, elevandosi verso nord/nord-ovest, è una grande regolatrice delle masse d'aria provenienti dalle regioni polari e artiche, verso più basse latitudini. In effetti, la formazione di un promontorio fino all'Atlantico settentrionale, fa sì che, già dalle ultime ore, i bordi orientali della zona anticiclonica, fungano da scivolo all'aria gelida proveniente direttamente dalle latitudini artiche, permettendole di dilagare verso l'Europa centrale e orientale, dunque anche sulle aree balcaniche. L'area depressionaria che convoglia la massa d'aria artico-continentale, è evidenziata da quel ricciolo di nubi che nel nostro emisfero ruota in senso antiorario: tra la sera e la notte di questo lunedì e durante la giornata di martedì, il fronte freddo e instabile accompagnato dalla rotazione ciclonica, darà luogo a un peggioramento delle condizioni meteorologiche sulle regioni di nord-est, le regioni adriatiche del Centro e del Sud Italia. Si tratterà di rovesci di pioggia e temporali, nonché di nevicate sulle Alpi e sull'Appennino centrale e meridionale, le quali scenderanno repentinamente da quote medie fino a quote molto basse, a tratti quasi pianeggianti sulle nostre regioni adriatiche. Entro martedì, infatti, la massa d'aria molto fredda o gelida sarà affluita in tutta Italia, attraverso correnti molto fredde da nord/nord-est, di Bora e di Tramontana sulle regioni del Nord Italia e sull'alto Adriatico, di Grecale sul medio e basso Adriatico. Nonostante l'allontanamento del fronte freddo e temporalesco, l'effetto ASE (Adriatico Snow Effect), dovuto all'incontro tra l'aria molto fredda nei bassi strati e la superficie molto mite del Mar Adriatico, quindi al conseguente instaurarsi di moti ascensionali e alla formazione delle nuvole nembostrati e cumuliformi, favorirà ancora tempo variabile rappresentato da un'alternanza tra nubi e sprazzi di Sole, lungo la costa abruzzese, molisana e pugliese. Sulla costa abruzzese potrebbe esserci qualche breve episodio di pioggia mista a neve, mentre nevicherà debolmente sulle aree collinari, non sono esclusi successivi rovesci di gragnola o di neve tonda fin verso il mare. Lo "stau appenninico", inoltre, favorirà brevi e rapide nevicate nelle aree interne appenniniche a quote bassissime. Esse saranno molto deboli e intermittenti, per quanto riguarda l'Abruzzo, potranno interessare l'aquilano e la Marsica orientale e sud-orientale, sino alla Valle Peligna. Gli ampi rasserenamenti, avuti mediante l'ingresso d'aria molto fredda e più secca dai Balcani, permetteranno forti gelate notturne nell'entroterra, anche e soprattutto su tutta la Marsica, in particolare tra martedì e mercoledì.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

Riccardo Cicchetti

27-11-2016

Meteo. Le nebbie che si sono originate nelle valli e nelle conche per via del temporaneo rinforzo di un’area di alta pressione, con il conseguente ristagno dell’aria umida e fredda scaturente dall’irraggiamento e dall’umidità portata dall’ultima perturbazione atlantica del mese, interesseranno le aree vallive del Centro-Sud, fino alla giornata di domenica, quando un fronte freddo e instabile darà luogo a un deciso rimescolamento dell’aria e all’instaurarsi delle correnti ascensionali.

Esso sarà responsabile dell’aumento della nuvolosità composta principalmente da nembostrati e delle piogge, nonché delle nevicate lungo il versante adriatico dell’Appennino centro/meridionale. La massa d’aria molto fredda che scenderà lungo i bordi orientali di un Anticiclone delle Azzorre in estensione fino alla Gran Bretagna, si tufferà verso i Balcani e l’Italia, facendo la sua irruzione tra lunedì e martedì della settimana, quando i gelidi venti nord-orientali, di Grecale e di Tramontana, di Bora e di Maestrale sulle regioni del Nord Italia, faranno acuire il freddo (Wind Chill), a tratti molto intenso, anche attraverso un brusco abbassamento delle temperature sia nei valori massimi che minimi. Queste correnti attraverseranno la superficie marina del Mar Adriatico e potrebbero dare luogo ad episodi temporaleschi e di pioggia mista a neve lungo le coste.

Le forti correnti d’aria gelida impatteranno lungo il versante orientale dell’Appennino centrale e meridionale, dando luogo al cosiddetto effetto stau “appenninico”, dunque di nuovo a moti ascensionali in grado di generare nubi e precipitazioni nevose fino a quote molto basse. Le deboli nevicate interesseranno dunque l’entroterra abruzzese e saranno intermittenti, per lo più associate a una nuvolosità variabile e accompagnate dal vento. L’intensità del vento potrebbe permettere lo “sfondamento appenninico” e l’arrivo di nubi in transito anche sul territorio marsicano, ove potrebbero verificarsi deboli episodi nevosi o di nevischio fino a bassa quota e una nuvolosità parziale e variabile, specie sui settori orientali e sud-orientali nella notte tra lunedì e martedì e nel corso di quest’ultima giornata. Il successivo ingresso d’aria gelida e secca, favorirà repentini e ampi rasserenamenti, il cessare del vento e temperature minime al di sotto dello zero, nonché gelate notturne. L’aria molto fredda abbandonerà lo stivale entro giovedì, seguita dall’umido e temperato flusso atlantico.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

22-11-2016

Nel corso delle prossime ore, l'aria molto mite richiamata dalla presenza di una modesta area di alta pressione di matrice Subtropicale, continuerà ad alimentare la fase di intensa instabilità che sta interessando le regioni di nord-ovest e a garantire temperature massime molto miti per il periodo sulle regioni del Centro-Sud, salvo le inversioni termiche e le nebbie nelle valli e nelle conche del Centro, che favoriranno temperature minime ben più basse. Tra giovedì e venerdì della settimana corrente, invece, la perturbazione di origine atlantica si sposterà verso est e attraverserà rapidamente anche il Centro-Sud, in particolar modo i settori tirrenici e sarà in trasferimento verso le aree adriatiche. Le piogge potrebbero essere moderate e a tratti anche intense, mentre, le tese correnti meridionali manterranno le temperature decisamente miti. Tuttavia, alla fine del mese, ossia entro l'inizio della settimana prossima, l'estensione dell'Anticiclone delle Azzorre verso nord-ovest, farà sì che, sulle aree balcaniche, si verifichi una forte irruzione d'aria gelida di origine artica, la quale, tramite venti molto freddi nord-orientali, porterà un nuovo assaggio d'Inverno anche sulla nostra penisola, in particolar modo lungo il versante adriatico, provocando un brusco abbassamento delle temperature. Ne torneremo a parlare.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

25-11-2016

Nel corso della giornata di venerdì, l'intensa perturbazione atlantica che sta sferzando le nostre regioni di nord-ovest, si sposterà verso est, mediante la ritirata dell'anticiclone di blocco presente sui Balcani. In questo modo, rovesci o temporali inizieranno ad interessare anche il Centro-Sud e in particolare i settori tirrenici. Il tempo sarà in miglioramento nel fine settimana. Tuttavia, la successiva estensione dell'Anticiclone delle Azzorre verso nord-ovest, a mo' di cuneo anticiclonico sulle Isole Britanniche e su gran parte del Nord Atlantico, consentirà la discesa, lungo i suoi bordi orientali, di una massa d'aria molto fredda di origine artica che si riverserà sui Balcani e sarà convogliata anche sulla nostra penisola, proprio dal vortice depressionario che avrà raggiunto la Grecia. L'aria molto fredda entrerà sullo stivale tra lunedì e martedì e, per via del dislivello barico, si manifesterà attraverso tesi e gelidi venti settentrionali, di Grecale e Tramontana lungo il versante adriatico, di Maestrale sul resto del nord e delle regioni tirreniche, inclusa anche la Sardegna, seppur parzialmente coinvolta. Dalla mappa sottostante, proveniente dalle ultime emissioni modellistiche, si può interpretare un'ulteriore diminuzione delle temperature sia minime che massime, poiché, la massa d'aria artica lambirà l'Italia, portando comunque un vero e proprio assaggio d'Inverno. L'ingresso d'aria fredda e secca consentirà le brinate notturne sulla Marsica e non solo, anche sul resto delle zone interne le temperature minime raggiungeranno valori al di sotto dello zero. Lo "stau appenninico", inoltre, favorirà episodi di nevischio anche a bassa quota all'inizio della settimana che viene, questi ultimi associati a una temporanea nuvolosità variabile.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

21-11-2016

Una perturbazione di matrice nord-atlantica, in grembo al flusso zonale atlantico, sta attraversando il nostro stivale e, collaborando con un altro vortice depressionario presente tra il Nord Africa e la Sicilia, sta consentendo l’incontro o la convergenza tra aria umida e più fresca di origine polare-marittima e le tese, miti e umide correnti sciroccali richiamate dall’area di bassa pressione che sta alimentando una serie di celle temporalesche già di per sé particolarmente intense, in prossimità del territorio siculo. Ambedue i sistemi frontali, continueranno ad apportare condizioni di marcato maltempo nelle ore serali e nella nottata odierna, soprattutto sui settori tirrenici, in estensione al resto delle aree centrali e alle rispettive zone adriatiche del Centro-Sud, ove non pioverà significativamente come accadrà nella Marsica e nel resto del nostro entroterra. In effetti, ripeto, sulle regioni tirreniche e sulle nostre zone interne, potranno verificarsi rovesci di pioggia di moderata intensità e localmente di forte intensità o a carattere temporalesco. Nella giornata di domenica, invece, sui settori adriatici del Centro-Sud e sulle regioni settentrionali, ci sarà un lieve miglioramento.

 

L’aria molto mite trainata dal Nord Africa dai venti di Libeccio e di Scirocco (dalla Siria), verrà dunque allontanata e preceduta da masse d’aria più fresca che faranno modestamente abbassare di nuovo le temperature minime.

Dopo il transito di questa perturbazione, una saccatura foriera d’aria fredda e perturbata di origine polare-marittima, si riverserà sull’Atlantico centro-settentrionale, sulla Penisola Iberica, il Portogallo, parte della Francia e l’Italia nord-occidentale, dando luogo a un’incisiva fase di maltempo di stampo autunnale, attraverso piogge e rovesci temporaleschi anche a carattere di nubifragio o in grado di provocare esondazioni ed eventi alluvionali su questi ultimi paesi europei. Come se la circolazione atmosferica sul nostro comparto euro-mediterraneo fosse un antico bilanciere, ne conseguirà il rinforzo di una debole area di alta pressione sulla nostra penisola, rinvigorimento annesso a un Anticiclone Subtropicale che si estenderà fino all’Europa orientale, garantendo su di essa una breve fase di tempo stabile e temperature massime più fresche o particolarmente miti per il periodo. 

 

Tuttavia, le deboli infiltrazioni d’aria umida provenienti dalla zona depressionaria a forma di “U”, entreranno all’interno della figura anticiclonica, favorendo, durante questa settimana, un’alternanza tra nebbie mattutine scaturenti dalle inversioni termiche, annuvolamenti sporadici e variabili e momenti ampiamente miti e soleggiati. La situazioni meteorologica contrassegnata da un periodo rappresentato da un tempo atmosferico abbastanza discreto, sarà interrotta nel prossimo fine settimana, a causa del transito di un sistema perturbato più deciso e intenso nello spostarsi verso levante, attraverso il quale torneranno le piogge. La perturbazione di origine atlantica potrebbe essere susseguita dall’allungamento dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord-ovest, che andrebbe ad incentivare le masse d’aria fredda e decisamente instabile di origine artico-marittima, a raggiungere l’Europa centro-occidentale e il Mediterraneo, generandone un profondo vortice depressionario foriero di maltempo invernale. Essendo quest’ultima soltanto un’ipotesi, tutta da analizzare, ne torneremo a parlare.

 

Riccardo Cicchetti

16-11-2016

La notte tra il 15 e il 16 Novembre 2016, è stata abbastanza fredda anche nelle zone interne abruzzesi. L’aria fredda che ha fatto il suo ingresso mediante i freddi venti nord-orientali, essendo più pesante, è scesa anche nei bassi strati e, insieme al forte irraggiamento notturno, ha determinato un brusco calo delle temperature e le prime gelate tardo-autunnali, tipiche del periodo. Le temperature minime saranno in drastica diminuzione anche nella medesima notte, nella quale non si escludono decise gelate e/o brinate. Tra venerdì e sabato, invece, ci sarà un temporaneo rialzo termico dovuto ai venti più miti dai quadranti meridionali richiamati dal transito di una perturbazione atlantica; si tratterà sia di Libeccio che di Scirocco.

Le temperature minime sottostanti sono state registrate nella stessa notte dalla nostra rete di monitoraggio meteo (stazioni meteorologiche principali dell'associazione meteorologica Caput Frigoris):

Avezzano centro: -2,5°C

Carsoli: -2,0°C

L’Aquila ovest: -1,9°

Ovindoli: -3,9°C

Tagliacozzo: -5,0°C

Altopiano delle Cinque Miglia: -9,0°C

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

14-11-2016

Nel corso delle prossime ore, una modesta perturbazione di origine atlantica farà sentire i suoi timidi effetti soprattutto sulle regioni del Centro-Nord e del Centro-Sud, attraverso annuvolamenti e rovesci di pioggia, localmente anche di forte intensità sui settori tirrenici meridionali, mentre saranno moderate o deboli sulla nostra regione adriatica, l’Abruzzo. A partire dalla giornata di martedì, invece, potremo ammirare gran parte delle neve che avrà coperto le nostre montagne attraverso i cieli sereni ripristinati da un’area di alta pressione che, purtroppo, si espanderà momentaneamente sul nostro stivale, garantendo tempo stabile e lo sviluppo delle nebbie nella Val Padana e nelle vallate del Centro.

La Valle dell’Aterno, la Valle Peligna e la Piana del Fucino, saranno completamente interessate dalle inversione termiche e dalla formazione di nubi basse e di nebbie del primo mattino, per via sia dell’aria fredda entrata dall’Europa nord-orientale tramite i venti di Grecale che dell’irraggiamento notturno, molto incisivo con l’avvicinarsi del Solstizio d’Inverno (stagione astronomica), in grado di raffreddare ancor di più e con maggiore rapidità il suolo e l’aria soprastante, in particolare i pendii delle montagne, i quali diventano più freddi perché perdono calore velocemente rispetto alle vallate, che sono invece più calde. Nella Valle Roveto, la nebbia sarà quasi esente e l’inversione termica si farà avvertire mediante le prime brinate notturne e del primo mattino, dovute alle temperature minime al di sotto dello zero; un drastico abbassamento che si verificherà tra la notte e le prime ore del giorno, anche nel resto della Marsica.

L’aria più mite viene dunque scalzata dalla discesa dell’aria fredda e pesante verso i bassi strati, ma quest’ultima, a causa del gradiente termico positivo al variare della quota e della Subsidenza atmosferica che consente deboli moti convettivi, non diverrà fredda per espansione e perciò causerà un brusco calo termico nei bassi strati della Troposfera e un rialzo termico e quindi aria decisamente più calda in quota. Questa situazione meteorologica caratterizzata dalla stabilità atmosferica, sarà poco duratura poiché, questo fine settimana, un’intensa perturbazione a carattere freddo proveniente dal Nord Atlantico, scivolerà dalle Isole Britanniche verso l’Europa centro-occidentale e l’Italia, innescando un forte peggioramento delle condizioni meteorologiche sulle regioni settentrionali, rappresentato da nevicate sulle Alpi, rovesci e temporali localmente anche di forte intensità, nonché intensi venti di Maestrale. Il fronte freddo e perturbato, nello stesso week-end, interesserà anche il Centro-Sud, favorendo tesi venti di Libeccio e di Maestrale sulla nostra regione Abruzzo, rovesci di pioggia di moderata intensità e temporali soprattutto sulla Marsica e sull’aquilano. Ne torneremo a parlare.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

08-11-2016


Ancora tempo variabile in Abruzzo. Ci saranno nevicate fin sotto i 1000 m?

Una perturbazione di matrice nord-atlantica, continuerà a favorire condizioni di tempo perturbato caratterizzato da rovesci o temporali, per tutta la giornata odierna. Nel corso delle ore serali di mercoledì, ancora altri brevi rovesci di pioggia sparsi sul nostro territorio locale, che risulteranno nevosi sopra i 1000 m, poiché, nella giornata di giovedì, farà ingresso aria fredda di origine artico-marittima, la quale permetterà un brusco calo termico e successive gelate notturne, nonché gli iniziali venti di Tramontana consentiranno rasserenamenti e un tempo successivamente discreto.

Le correnti più fredde da nord-ovest o di Maestrale che stanno attuando l’attuale peggioramento, inoltre, faranno sì che nevichi fino a quote medie sul nostro Appennino centrale/centro-meridionale. Nelle giornate di venerdì e di domenica, altri sistemi nuvolosi dall’Atlantico interesseranno la Marsica e il resto dell’Abruzzo occidentale, richiamando correnti miti di Scirocco. Ne torneremo a parlare.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

06-11-2016

Abruzzo. La linea di convergenza, ossia la zona dove si incontrano le due masse aria di natura differente tra cui le correnti da sud/sud-ovest e l’aria fredda in discesa dalla Penisola Scandinava fino all’Europa centro-occidentale, si sta spostando verso sud. Di conseguenza, la parte più intensa del fronte freddo e perturbato avanza, i venti ruotano e diventano dai quadranti settentrionali, la pressione atmosferica continua a diminuire a causa di una bassa pressione, l’aria fredda fa il suo ingresso e, i moti convettivi in accelerazione, annunciano piogge e temporali localmente forti. Oltre ai rovesci temporaleschi già verificatesi su gran parte della Marsica e dell’Abruzzo nord-occidentale, nel corso delle prossime ore, lungo la linea di demarcazione dove si fronteggiano masse d’aria più fredda di origine artica e masse d’aria di origine Tropicale-continentale (marittimizzate), si innescheranno altri sistemi temporaleschi molto intensi, che interesseranno la Marsica presentandosi ancora una volta localmente a carattere di nubifragio, accompagnando raffiche di vento discensionali di downdraft e di downburst, in grado anch’esse di favorire danni a persone e a cose. Nel corso dell’inizio della settimana che viene, il tempo sarà variabile e potrà uscire qualche sprazzo di Sole tra le grigie nuvole nembostrati e i cumulonembi. Vi saranno, inoltre, nevicate sui monti fin sotto i 1500 m, per via del deciso ingresso d’aria moderatamente fredda di origine artico-marittima, tramite tesi e freddi venti nord-orientali (Grecale).

Pertanto, vi invitiamo a rispettare le cautele che pervengono tramite comunicazione ufficiale (Centro Funzionale Abruzzo):

Per la giornata di OGGI, DOMENICA 6 NOVEMBRE 2016, e DOMANI, LUNEDÌ 7 NOVEMBRE, previsto CODICE ARANCIONE (CRITICITÀ MODERATA) per RISCHIO IDROGEOLOGICO LOCALIZZATO sulle zone allerta ABRU-B (Bacino dell’Aterno), ABRU-E (Marsica) e ABRU-D1 (Bacino Alto del Sangro). Si invitano i Comuni delle zone di allerta in cui è prevista criticità a prestare particolare attenzione e a mettere in atto le azioni previste dal Piano di Emergenza Comunale, in special modo nelle zone in cui sono presenti movimenti franosi in atto.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

 

03-11-2016
Tra questa domenica e lunedì prossimo, un’intensa perturbazione di matrice nord-atlantica attraverserà il nostro stivale, colpendo soprattutto i settori tirrenici. Le correnti miti di Scirocco richiamate dalla perturbazione, innescheranno un temporaneo rialzo termico, successivamente soffieranno tesi e più freddi venti settentrionali. Il sistema frontale a carattere freddo entrerà sul Mediterraneo e darà origine a un profondo vortice di bassa pressione che, essendo alimentato dalla medesima saccatura foriera d’aria fredda di origine artico-marittima e in contrasto con le umide correnti di Libeccio e di Scirocco, tra domenica e l’inizio della settimana che viene, darà vita a un’intensa fase di tempo perturbato sul nostro stivale e sulla nostra regione Abruzzo, in particolar modo sulla Marsica, ove, tra domenica e lunedì, potrebbero verificarsi rovesci di pioggia anche a carattere temporalesco e localmente di forte intensità, specie sui settori occidentali e meridionali. L’aria fredda verrà risucchiata dal vortice di bassa pressione verso le regioni del Nord Italia, sulle quali si verificheranno nevicate fino a quote relativamente basse. Il brusco calo termico giungerà successivamente sulle regioni centrali, ma più attenuato, quanto basta per favorire rovesci nevosi fino a quote medio-alte sulle nostre montagne appenniniche, innevandole quasi completamente. Vi ringrazio per la cortese attenzione. Riccardo Cicchetti
01-11-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

 
Nel corso dei prossimi giorni, infiltrazioni d’aria umida all’interno del campo anticiclonico, ove l’assenza di vento garantisce maggiore irraggiamento notturno e la Subsidenza atmosferica consente cieli sereni, innescheranno la genesi di nubi basse e di nebbie nelle aree vallive del Centro, nonché nella nostra Piana del Fucino e nella Valle Peligna. La presenza di un’area di alta pressione continuerà dunque a garantire un regime di inversione termica, responsabile anche delle basse temperature minime nei bassi strati dell’atmosfera e dell’aria momentaneamente mite a quote di alta montagna.
L’area di alta pressione si indebolirà entro la metà di questa settimana, ossia tra mercoledì e giovedì, quando un’irruzione d’aria fredda di origine artica che avverrà sull’Europa nord-orientale farà sì che un fronte freddo e instabile scivoli verso l’Italia, permettendo un dissolvimento delle nebbie del primo mattino, correnti tese e più fredde nord-orientali su gran parte dello stivale, un abbassamento delle temperature massime sulle regioni di nord-est e lungo tutto il versante adriatico, nonché annuvolamenti associati a rovesci di pioggia su tutto il Centro Italia.

Le piogge saranno isolate sulla Marsica e si presenteranno in un contesto variabile, ossia mediante un’alternanza tra nuvole e sole, mentre sarà maggiormente perturbato sui settori orientali dell’Appennino centrale e centro-meridionale e lungo la costa marchigiana e abruzzese. Nel fine settimana, invece, la Marsica e il resto dell’entroterra abruzzese, saranno il bersaglio di una perturbazione di origine nord-atlantica che trasporterà aria fredda di origine artico-marittima sull’Europa centro-occidentale.
La perturbazione, attraversando maggiormente le regioni di nord-ovest e i settori tirrenici, ne garantirà rovesci o temporali localmente anche di forte intensità, mediante l’iniziale rialzo termico dovuto al richiamo dei venti meridionali, di Libeccio ma soprattutto di Scirocco e il successivo abbassamento delle temperature mediante l’ingresso della parte più attenuta delle masse d’aria fredda in quota di origine artico-marittima, che garantiranno nevicate in montagna, sia sulle Alpi che su gran parte dell’Appennino settentrionale e centro/meridionale, sul quale potrebbero risultare quasi copiose e raggiungere quote medie. Ne torneremo a parlare.
 
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
 

Riccardo Cicchetti

27-10-2016

Meteo. Probabilmente, il mese di Ottobre, si chiuderà in completa compagnia di un’area di alta pressione in estensione da ovest/nord-ovest, su quasi tutto lo stivale. A partire dalle prossime ore e fino alla festività di Ognissanti, infatti, la zona anticiclonica appartenente all’Anticiclone delle Azzorre, innescherà un regime di Subsidenza atmosferica, che consentirà al Sole di fare capolino su gran parte del Nord e del Centro-Sud Italia, ma sarà in grado anche di favorire le escursioni e le inversioni termiche garanti delle gelate/brinate notturne, merito sia delle piogge e dell’umidità portate da una perturbazione nord-atlantica che dell’affluire, nelle ultime ore, di aria più fredda proveniente dall’Europa orientale. Queste masse d’aria fredda, ripeto, rimarranno intrappolate nelle vallate, nelle conche e nelle pianure e, grazie al rialzo della pressione atmosferica e all’ingresso d’aria più secca o asciutta, dunque al cielo sereno, ne consentiranno le prime brinate, mediante un abbassamento dei valori minimi, di qualche grado al di sotto dello zero, specie in prossimità delle zone montuose di Alpi e Appennini. Il vortice di bassa pressione responsabile dei freddi venti nord-orientali, invece, sarà attivo nel cuore del Mediterraneo consentendo tempo variabile/instabile sull’Estremo Meridione, almeno fino al week-end. L’inizio della settimana che viene, scorrerà dunque all’insegna di un tempo stabile e soleggiato, le successive inversioni termiche, già a partire da questo fine settimana, potrebbero favorire lo sviluppo di nebbie nelle conche, nelle valli e soprattutto nella Pianura Padana, in grado di rendere più basse le temperature massime e di dissolversi nelle ore più calde del giorno. La colonnina di mercurio si alzerà altrove, a causa sia dell’insolazione che dell’affluire d’aria più mite di matrice oceanica, richiamata dall’anticiclone.

 

Nel corso della prima settimana di Novembre, invece, vi saranno le prime avvisaglie di un cambiamento del tempo, il quale, a partire da giovedì, potrebbe concretizzarsi su gran parte della nostra penisola, favorendo un brusco abbassamento delle temperature soprattutto sui settori adriatici. L’Anticiclone delle Azzorre, infatti, si estenderà fino al Nord Atlantico e, chiudendo le porte del vicino Oceano, farà sì che un’area depressionaria foriera d’aria molto fredda di origine artico-marittima, possa scendere verso i Balcani provocandone una prima irruzione di stampo invernale, quindi di estrazione artica. In questo modo, dalla metà della prossima settimana, una serie di fronti freddi e perturbati provenienti dalle aree balcaniche, potrebbero dare luogo a rovesci di pioggia e temporali sul nostro stivale e alle prime nevicate in montagna, grazie ai venti freddi settentrionali. Ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti meteo.

 

Grazie per la cortese attenzione.

 

Riccardo Cicchetti

25-10-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

Le polveri sahariane in sospensione nell’atmosfera sollevate dal Nord Africa proprio dai miti venti di Scirocco e le temperature massime abbastanza alte per il periodo che stanno dominando le regioni del Sud e del Centro-Sud, verranno cancellate dal transito di un rapido fronte freddo, ossia da una perturbazione proveniente dal Nord Atlantico che sarà susseguita da masse d’aria fredda provenienti dall’Europa nord-orientale, le quali scalzeranno l’aria più calda, incuneandosi al di sotto di essa e permettendone il sollevamento e il raffreddamento per espansione. Le nubi nembostrati e i cumulonembi daranno luogo a rovesci di pioggia o temporali soprattutto sulle regioni del Centro-Nord e sulle regioni centrali. Entro la giornata di mercoledì, il fronte perturbato avrà attraversato gran parte dell’Italia centrale, arrecando annuvolamenti, piogge e facendo sì che soffino correnti tese e fredde dai quadranti settentrionali. Il brusco abbassamento delle temperature massime si ripercuoterà anche e soprattutto sui valori minimi, in particolare tra le giornate di giovedì e di venerdì, quando l’aria fredda sarà dilagata su gran parte dello stivale e ne seguirà, dopo il transito di un fronte freddo, un aumento della pressione atmosferica e un rinforzo di un’area anticiclonica di matrice azzorriana, in questo modo, mediante sia l’arrivo d’aria temperata di origine oceanica che attraverso la Subsidenza atmosferica, ci sarà lieve rialzo delle temperature massime e un tempo momentaneamente soleggiato a partire dalla giornata di venerdì e per il ponte di Ognissanti, quando splenderà il Sole su gran parte dello stivale, salvo le nebbie nella Pianura Padana e nelle valli/conche del Centro. Si prospetta un mese di Novembre foriero di assaggi invernali e quindi abbastanza dinamico dal punto di vista meteorologico. Ne torneremo a parlare.

Vi ringrazio per l’attenzione.

Riccardo Cicchetti

20-10-2016

Nel corso della giornata di venerdì, il fronte freddo proveniente dal vortice depressionario presente sull'Europa centrale, che darà luogo a un netto abbassamento delle temperature sulle regioni adriatiche, farà ancora sì che possano verificarsi rovesci di pioggia, decisamente diffusi rispetto a giovedì, quando si verificherà un'alternanza tra sole e nuvole, solo con qualche sporadico e isolato rovescio associato. Venerdì, le precipitazioni che interesseranno il Centro-Sud, assumeranno carattere nevoso fino a quote medio-alte. In ambedue queste giornate soffieranno fredde e tese correnti nord-orientali, mentre il tempo sarà in netto miglioramento nel fine settimana.

Vi ringrazio per l'attenzione.

Riccardo Cicchetti

17-10-2016

 

Nel corso dell’inizio di questa settimana, una propaggine anticiclonica di matrice Subtropicale, darà luogo a una breve tregua di tempo stabile e soleggiato, grazie alla Subsidenza atmosferica che farà evaporare gran parte delle nuvole. Sulla nostra regione Abruzzo, saranno probabili cieli sereni e incisive escursioni termiche, attraverso un forte abbassamento delle temperature minime, mentre le massime rimarranno ancora abbastanza miti.

 

La modesta area di alta pressione si esaurirà entro la stessa giornata di lunedì, quando una perturbazione proveniente dal Nord Atlantico scenderà repentinamente dalla Gran Bretagna verso la Francia, entrando sul Mediterraneo occidentale. Questo sistema perturbato a carattere freddo o fronte freddo, attraverserà il nostro stivale, innescando nevicate sulle Alpi, nonché condizioni di spiccato maltempo sulle regioni centrali e meridionali, con un maggiore interesse sia dei settori tirrenici che adriatici. La nostra regione Abruzzo vivrà questo peggioramento del tempo entro la giornata di martedì, identificandolo come un altro sintomo in grado di annunciare un Autunno che, tramite anche repentini sbalzi termici, sta rispettando pienamente le sue caratteristiche.

 

La giornata di martedì, sarà dunque contrassegnata da annuvolamenti composti da nembostrati e da cumulonembi su tutto il Centro-Sud, da essi scaturiranno rovesci di pioggia a tratti moderati/forti, manifestandosi, specie lungo le coste, anche a carattere temporalesco e localmente di elevata entità. I venti sud-occidentali soffieranno inizialmente impetuosi, successivamente si trasformeranno in un fresco e umido Maestrale che garantirà un lieve crollo sia dei valori massimi che minimi, in particolar modo nelle zone interne appenniniche. Le correnti d’aria di origine atlantica saranno a volte accelerate dai moti discensionali delle nubi temporalesche. Le piogge abbandoneranno la nostra penisola e il resto delle regioni centrali già da mercoledì, quando seppur possano insistere un po’ di nuvole, ci sarà un miglioramento delle condizioni meteorologiche. Tra giovedì e venerdì, un altro fronte freddo questa volta proveniente dai Balcani, potrebbe favorire ancora tempo instabile o molto variabile sulle nostre zone interne appenniniche e sulla Marsica. Ne torneremo a parlare.

 

Grazie per l'attenzione.

 

Riccardo Cicchetti

 

13-10-2016

Un’intensa perturbazione di origine atlantica sta attraversando le nostre regioni centrali e settentrionali. Nella giornata di giovedì, questa perturbazione favorirà ancora nuvolosità variabile sulla nostra regione Abruzzo, nonché rovesci o temporali sui settori tirrenici e sulle regioni di nord-ovest. Nella giornata di venerdì, invece, i venti di Scirocco faranno innalzare le temperature sulle regioni meridionali e del Centro-Sud. Essi sorvoleranno il Mediterraneo e i suoi bacini, acquisendone umidità e alimentando i temporali sulla Liguria e sulle regioni di nord-ovest, resi recalcitranti dall’alta pressione spostatasi sulla penisola balcanica. Anche per tali fattori, sulla Liguria e sui settori occidentali, potremmo avere rovesci localmente intensi o a carattere alluvionale. Tra venerdì e sabato, il fronte perturbato porterà piogge anche sulla nostra regione Abruzzo, specie nelle zone interne.


Vi ringrazio per la cortese attenzione.


Riccardo Cicchetti

 

12-10-2016

Importanti nevicate stile “novembrino” sulle nostre montagne appenniniche, tutto a causa di un vortice di bassa pressione che ha risucchiato verso l’Europa centro-orientale e l’Italia, una massa d’aria fredda di origine artica, grazie alla presenza di un anticiclone sulla Scandinavia. Le temperature minime odierne (12 Ottobre) registrate nella Marsica e nell'aquilano sono le seguenti:

o,4°C a L'Aquila Ovest

2,8°C ad Avezzano nord

2,1 °C ad Avezzano centro

-1,0°C a Santo Stefano di Sessanio

0,3°C a Tagliacozzo

0,6°C ad Ovindoli

Per quanto riguarda il nostro territorio locale, infatti, nella mattinata di mercoledì, le temperature saranno ancora piuttosto basse e il tempo sarà in deciso miglioramento. Le correnti più fredde settentrionali ruoteranno in Scirocco a causa di una perturbazione atlantica con annessa depressione, questa stessa in discesa fino al Marocco. Tale area depressionaria, infatti, innescherà l’afflusso d’aria più calda di matrice nord-africana verso le regioni centrali e meridionali, ove vi era stato un deciso calo termico. Sulla Marsica nevicherà sui monti, dunque fino a quote medie, successivamente vi saranno giornate molto miti e quasi soleggiate. Tuttavia, tra venerdì e sabato, il nostro territorio marsicano sarà attraversato da un’intensa perturbazione atlantica proveniente dai settori tirrenici, essa sarà alimentata dall’umido Scirocco, perciò avremo rovesci di pioggia localmente anche di forte intensità e un forte rialzo delle temperature.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

10-10-2016

Abruzzo. Nel corso delle prossime ore, una circolazione d’aria moderatamente fredda e instabile presente sull’Europa centro-orientale, continuerà ad interagire con le umide correnti di origine atlantica, determinando condizioni di tempo spiccatamente variabile sul nostro territorio nazionale. Nella giornata di martedì, le regioni del Centro-Sud, specie il basso Tirreno e il medio-basso Adriatico, saranno maggiormente coinvolte da questi impulsi d’aria instabile e moderatamente fredda, i quali, incontrando le umide e temperate correnti atlantiche, favoriranno ancora condizioni di tempo marcatamente instabile su gran parte dell’Italia centro/meridionale, ma anche sul Nord Italia, ove assumeranno carattere nevoso fino a quote piuttosto basse sull’arco alpino, mentre saranno copiose e a carattere di nubifragio sulle regioni di nord-ovest e sulla Liguria entro la giornata di mercoledì, per via degli umidi e temperati venti di Scirocco.

La nuvolosità variabile, composta principalmente da nembostrati e da nubi cumulonembi, interesserà anche la nostra regione Abruzzo, consentendo rovesci di pioggia diffusi e localmente forti lungo il versante adriatico dell’Appennino e anche a carattere temporalesco sulla costa. Ciononostante, nel corso della stessa giornata di martedì, anche la Marsica verrà interessata da tali rovesci di pioggia, che si presenteranno sulla maggior parte di quest’ultima in un contesto variabile e saranno moderati e più frequenti verso le ore serali. Le precipitazioni saranno a carattere nevoso sull’Appennino settentrionale e centrale e, a causa dell’ingresso di aria più fredda dal Nord Europa, raggiungeranno quote medio-alte. I venti si disporranno ancora una volta dai quadranti settentrionali, saranno di fresco Maestrale da mercoledì e giovedì, in ambedue queste giornate, le condizioni meteorologiche sulla nostra regione subiranno un miglioramento, caratterizzato da ampi spazi di sereno e da significative schiarite.

Tra le giornate di venerdì e sabato, invece, giungerà un altro impulso perturbato, questa volta proveniente dalla depressione islandese. Esso determinerà un ennesimo guasto del tempo, proponendo rovesci o temporali sui settori tirrenici e sulle regioni di nord-ovest, in trasferimento anche alle zone interne del nostro territorio abruzzese e soprattutto alla Marsica, ove, sia venerdì che sabato, si verificheranno annuvolamenti associati a rovesci di pioggia anche a carattere temporalesco e si rinforzeranno i venti più miti di Libeccio e di Scirocco, dunque saranno in rotazione dai quadranti meridionali. Il guasto delle condizioni meteorologiche che si attuerà verso questo week-end, infatti, coinvolgerà solo le regioni del Nord e del Centro, poiché sulle regioni meridionali ci sarà un deciso miglioramento rappresentato da giornate quasi sempre soleggiate e da un deciso rialzo termico, merito delle masse d’aria molto mite provenienti dal Nord Africa, le quali faranno innalzare le temperature sia nei valori massimi che minimi, mentre rimarrà attiva l’escursione termica nelle zone interne appenniniche e in prossimità dei rilievi del nostro territorio locale; nelle valli e nelle conche, potrebbero generarsi nebbie o foschie mediante l’inversione termica.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

09-10-2016

Un altro vortice depressionario continuerà a garantire condizioni meteorologiche marcatamente perturbate specie sulle regioni del Centro-Sud e sul resto dell’Italia meridionale. Per quanto riguarda la giornata di domenica, infatti, la nuova estensione dell’Anticiclone delle Azzorre fino all’Europa settentrionale e il rinforzo della depressione islandese, faranno interagire una circolazione d'aria fredda e instabile retrograda presente sull’Europa centro-orientale a tratti con le umide correnti atlantiche. Essa interesserà anche il nostro stivale, andando a consentire la formazione di un’area di bassa pressione sui nostri bacini occidentali.

 

Questa perturbazione attraverserà la nostra penisola nella stessa giornata di domenica, innescando tempo instabile sulle regioni centro-settentrionali, rappresentato da annuvolamenti e da rovesci di pioggia. Anche il nostro territorio abruzzese, sarà ancora interessato da un’alternanza tra nuvole e sole, soltanto che a queste nubi saranno associati isolati acquazzoni o rovesci di pioggia.


Un altro impulso d’aria moderatamente fredda e instabile proveniente dal Nord Europa, consentirà un peggioramento decisivo anche sulla nostra regione Abruzzo e sulle restanti regioni del Centro-Sud, poiché l’Anticiclone delle Azzorre darà vita a un anticiclone scandinavo, in modo tale che possano affluire venti più freddi e asciutti sulle regioni del Nord (Tramontana), sotto forma di effetto favonico, mite e secco sulle regioni di nord-ovest, mentre aria decisamente più umida e instabile farà ingresso sull’Italia centrale e meridionale non solo domenica ma anche nelle giornate di lunedì e di martedì. Essendo coinvolte soprattutto le regioni adriatiche, l’Abruzzo sarà pienamente dominata dalle piogge e dai temporali, in ambedue le giornate della settimana che segue. Ci sarà la probabilità di rovesci nevosi fino a quote medio-alte sulla nostra dorsale appenninica, per via dei venti dai quadranti settentrionali, che proporranno bruschi abbassamenti delle temperature sia nei valori massimi che soprattutto nei valori minimi.

 

Riccardo Cicchetti

08-10-2016

Meteo

Nel corso del fine settimana, il nostro territorio locale sarà interessato da una breve tregua, caratterizzata da un tempo spiccatamente variabile, dunque da un’alternanza tra nuvole (principalmente nembostrati) e sprazzi di Sole o di cielo sereno. In particolare, nella giornata di sabato, il vortice depressionario che, entro la giornata di venerdì 7, continuerà a garantire condizioni meteorologiche marcatamente perturbate specie sulle regioni del Centro-Sud e sul resto dell’Italia meridionale, tenderà ad esaurirsi procedendo verso sud-est, determinando un momentaneo miglioramento del tempo sia sulle regioni settentrionali che sulle regioni centrali, mentre saranno ancora probabili locali rovesci di pioggia sulle regioni meridionali e  sull’arco alpino, ove le correnti fredde dai quadranti settentrionali determineranno ancora un po’ di instabilità, con la probabilità di rovesci anche a carattere nevoso fino a quote medio-basse. Per quanto riguarda la giornata di domenica, invece, la nuova estensione dell’Anticiclone delle Azzorre fino all’Europa settentrionale, chiuderà ancora le porte alle umide correnti atlantiche, facendo interagire una circolazione instabile retrograda presente sull’Europa centro-orientale, foriera d’aria fredda in quota di origine polare-marittima. Essa interesserà anche il nostro stivale, andando a determinare la formazione di un’area di bassa pressione sui nostri bacini occidentali. Questa perturbazione attraverserà la nostra penisola nella stessa giornata di domenica, innescando tempo instabile sulle regioni centro-settentrionali, rappresentata da annuvolamenti e da rovesci di pioggia. Anche il nostro territorio abruzzese, sarà ancora interessato da un’alternanza tra nuvole e sole, soltanto che a queste nubi saranno associati isolati acquazzoni o rovesci di pioggia.

Un altro impulso d’aria moderatamente fredda e instabile proveniente dal Nord Europa, consentirà un peggioramento decisivo anche sulla nostra regione Abruzzo e sulle restanti regioni del Centro-Sud, poiché l’Anticiclone delle Azzorre darà vita a un anticiclone scandinavo, in modo tale che possano affluire venti più freddi e asciutti sulle regioni del Nord (Tramontana), sotto forma di effetto favonico, mite e secco sulle regioni di nord-ovest, mentre aria decisamente più umida e instabile farà ingresso sull’Italia centrale e meridionale non solo domenica ma anche nelle giornate di lunedì e di martedì. Essendo coinvolte soprattutto le regioni adriatiche, l’Abruzzo sarà pienamente dominata dalle piogge e dai temporali, in ambedue le giornate della settimana che segue. Ci sarà la probabilità di rovesci nevosi fino a quote medio-alte sulla nostra dorsale appenninica, per via dei venti dai quadranti settentrionali, che proporranno bruschi abbassamenti delle temperature sia nei valori massimi che soprattutto nei valori minimi.

Vi ringrazio per l’attenzione.

Riccardo Cicchetti

03-10-2016

Meteo

Intorno alla metà di questa settimana, una massa d’aria fredda di origine artico-marittima sarà sospinta verso i Balcani dal movimento dell’Anticiciclone delle Azzorre fino alla Scandinavia. Il fronte freddo si riverserà fino ai Balcani meridionali, interessando anche la nostra penisola, in particolare le regioni di nord-est e tutto il versante adriatico, ove soffieranno i venti di Bora (alto Adriatico) e di Grecale (basso Adriatico). In effetti, l’aria fredda sfiorerà l’Italia, attivando tese e fredde correnti nord-orientali appena dopo il transito del fronte perturbato. L’Abruzzo sarà pienamente dominato da tali venti, i quali, sia all’inizio di questa settimana che intorno alla metà di quest’ultima, favoriranno una nuvolosità variabile, un’alternanza tra nuvole e ampi spazi di sereno sulla Marsica, mentre il cielo potrebbe presentarsi maggiormente nuvoloso sul versante adriatico dell’Appennino, ove non mancherà qualche isolato piovasco o acquazzone. Tra martedì e mercoledì qualche breve rovescio di pioggia lambirà anche la Marsica orientale e sud-orientale e le aree della Valle Peligna, per via dell’effetto stau “appenninico”. Questi isolati rovesci potrebbero essere nevosi soprattutto sulla cime della Majella, del Velino e del Gran Sasso, merito dell’anticipatoria irruzione d’aria più fredda in quota, pronta a provocare un brusco abbassamento sia delle temperature massime che minime. Il freddo si ripercuoterà sul nostro corpo soprattutto tramite la temperatura percepita in caso di vento e ci darà la sensazione che le temperature siano più basse di quanto possano essere. Nelle giornate di giovedì e venerdì, le correnti instabili alimenteranno un vortice di bassa pressione, il quale darà vita a un peggioramento di stampo tardo-autunnale dai settori tirrenici alla nostra regione Abruzzo. Questo incisivo guasto delle condizioni meteorologiche potrebbe estendersi anche al fine settimana. Insomma, sembra che sia ora di fare il cambio d’armadio: “quando il Velino si mette il cappello, prendi il cappotto e tira fuori l’ombrello”.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

27-09-2016

Meteo Italia

Un’area di alta pressione di matrice Subtropicale protegge parte della nostra penisola, dalle intense perturbazioni e dai sistemi depressionari extratropicali. L’area di alta pressione darà luogo alle inversioni termiche in prossimità dei nostri rilievi, specie nelle valli, nelle conche e nelle pianure, favorendo un brusco abbassamento delle temperature minime della notte e del primo mattino, merito dell’irraggiamento dovuto alla temporanea assenza di vento. Il tempo stabile e soleggiato dovuto alla Subsidenza atmosferica, insisterà sulle nostre regioni settentrionali (salvo un po’ di nubi stratiformi sui settori di nord-ovest e tirrenici), centrali e centro-meridionali e quindi anche sulla nostra regione Abruzzo, almeno fino alla giornata di venerdì. Nella giornata di sabato, ci saranno le prime avvisaglie di un peggioramento del tempo, che coinvolgerà la Marsica e il resto della nostra regione, andando a bersagliare soprattutto le regioni di nord-ovest e i settori tirrenici del Centro-Sud. Si tratterà dell’area depressionaria di matrice afro-mediterranea che sta interessando le due Isole Maggiori e il Nord Africa, perché alimentata da calde e umide correnti di Scirocco, in contrapposizione con l’aria fresca e instabile proveniente dal Nord Atlantico, la quale discende attraverso l’unico corridoio che l’Anticiclone Subtropicale non domina, ossia dalla Francia fino ad attraversare la Sardegna. Probabilmente, queste masse d’aria instabile si faranno più incisive e daranno luogo a un sistema perturbato molto più intenso che, risalendo dall’Africa settentrionale verso la Sardegna, darà vita ad annuvolamenti già dalla giornata di sabato e a un peggioramento sui settori tirrenici contrassegnato dai primi rovesci o temporali anche di forte intensità. Entro la giornata di domenica, il nostro stivale sarà completamente investito dalla perturbazione afro-mediterranea, responsabile di un aumento dei venti di Maestrale, rovesci o temporali che, anche sulla Marsica, assumeranno localmente forte intensità. Le piogge potranno successivamente interessare anche le coste adriatiche. Si tratterà solo di una parentesi piovosa, perché subito dopo un’area di alta pressione dovrebbe ripristinare condizioni di bel tempo.

Vi ringrazio per cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti



22-09-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Innanzitutto auguro a tutti voi un buon inizio Autunno astronomico ( equinozio: 22 Settembre 2016), la cosiddetta “stagione delle piogge” e dalla moltitudine di colori. Un periodo dell’anno che, dal punto di vista meteorologico, continuerà a rispettare le sue caratteristiche, anche per quanto riguarda il mese di Ottobre, nel quale, la tendenza dell’indice NAO in negativo (indicatore della pressione atmosferica sull’Atlantico settentrionale), potrebbe determinare un rinforzo sia dell’Anticiclone delle Azzorre che del Vortice d’Islanda, cosicché favorirebbe l’alternarsi di fasi molto perturbate caratterizzate anche dai primi freddi e dalle prime spolverate di neve in montagna a brevi periodi più miti e soleggiati, nel corso del mese, per via delle inversione termiche, consenzienti soprattutto alle nebbie nelle valli, nelle conche e nelle pianure. Tornando all’evoluzione del tempo per i prossimi giorni, posso sicuramente annunciare un temporaneo rinforzo di una propaggine di alta pressione in grado di ripristinare condizioni di bel tempo sullo stivale, salvo locali cedimenti sui rilievi appenninici centrali e centro-meridionali nella giornata di sabato, quando, nel corso delle ore pomeridiane e serali,  potrebbero formarsi nubi cumuliformi, alcune potrebbero evolvere in cumulonembi e vi saranno associati brevi e isolati rovesci di pioggia, in rapida attenuazione. Le condizioni meteorologiche risulteranno quasi soleggiate nelle giornate di venerdì e soprattutto sabato e domenica, poiché, ripeto, anche in quest’ultima giornata, le infiltrazioni d’aria fresca dai Balcani, generanno addensamenti di nubi stratiformi. L’area di alta pressione di matrice Subtropicale proteggerà parte dello stivale anche per quanto riguarda l’inizio della settimana che viene, ripristinando condizioni di tempo stabile e soleggiato sulla Marsica e sul resto dell’Abruzzo, ove vi sarà un deciso rialzo delle temperature massime, mentre alcune insidie instabili provenienti da una depressione afro-mediterranea, colpirebbero successivamente le due Isole Maggiori, parzialmente protette dall’alta pressione, provocandone piogge e temporali.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

17-09-2016

Tempo “settembrino” e perturbazioni atlantiche verso la penisola?

 

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Nel corso delle prossime ore, un ennesimo vortice di bassa pressione con attinente e intensa perturbazione di origine atlantica, determinerà di nuovo la convergenza tra le masse d’aria più fresca in quota di matrice nord-atlantica e le miti e umide correnti di Scirocco, provocando lo sviluppo anche di sistemi temporaleschi aventi forte intensità, soprattutto sulle regioni settentrionali, ove arriverà entro la giornata di sabato (odierna), foriera di rovesci o temporali, dai settori nord-occidentali ai settori nord-orientali.

Tra la giornate di sabato e di domenica, la perturbazione atlantica avrà raggiunto le regioni centrali e del Centro-Sud, anche la nostra regione Abruzzo ne sarà pienamente interessata. Le nuvole stratiformi, nembostrati e cumulonembi, daranno vita ad annuvolamenti grigi e minacciosi sui settori occidentali, a partire dalla Marsica e in estensione al resto dell’entroterra abruzzese e alla costa adriatica.

Le nubi saranno associate a rovesci o temporali localmente anche moderati/forti dal pomeriggio-sera di sabato e soprattutto nella giornata di domenica, quando vi sarà un rinforzo del flusso più fresco occidentale/nord-occidentale, recante le umide masse d’aria verso il nostro stivale, tutti gli ingredienti che determinano un deciso inizio dell’Autunno meteorologico, piovoso ma anche variabile, ossia in grado di manifestarsi attraverso piogge e nuvole alternate a sprazzi di Sole, il cosiddetto “tempo settembrino”. Non saranno esenti temporali in grado di assumere forte intensità per di uno dei principali fattori, correnti di Scirocco in grado di attecchire più umidità da una superficie marina più calda della norma che, essendo il mare a raffreddarsi più lentamente rispetto alla terra ferma, avviene decisamente nel periodo autunnale/inizio Inverno, e quindi di fornire non solo tanta energia termica ai moti ascensionali delle nubi ma anche un quantitativo maggiore di umidità. Nel corso della giornata di domenica, ripeto, questi rovesci di pioggia e temporali si trasferiranno repentinamente dai settori tirrenici del Centro fino al resto dell’entroterra abruzzese e molisano, garantendo un peggioramento incisivo. All’inizio della settimana che viene, ci sarà un lieve miglioramento caratterizzato da ampie schiarite e da una breve pausa quasi soleggiata; purtroppo, già dalla metà della settimana, le instabili correnti nord-atlantiche favoriranno un nuovo guasto delle condizioni meteorologiche. Ne torneremo a parlare.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

13-09-2016

Meteo Marsica

Un’area di bassa pressione tra l’Italia meridionale e i Balcani, darà ancora luogo a condizioni di tempo spiccatamente variabile anche durante la giornata di lunedì, attraverso l’alternanza tra nuvole, brevi rovesci di pioggia e sprazzi di Sole. Nella giornata di mercoledì, si rinnoveranno di nuovo condizioni di forte instabilità sulle regioni meridionali. Entro martedì di questa settimana, sulla Marsica e sul resto del territorio abruzzese, una zona di alta pressione inizierà a ripristinare un tempo stabile e soleggiato, seppur possa proseguire l’instabilità pomeridiana con lo sviluppo dei temporali di calore sulla dorsale appenninica centrale e meridionale, continueranno a soffiare venti freschi nord-orientali. Anche la giornata di mercoledì sarà quasi soleggiata, mentre le temperature massime torneranno ad innalzarsi e le minime a diminuire (escursione termica). A partire da giovedì, le correnti nord-atlantiche guadagneranno terreno, trasportando una serie di sistemi nuvolosi di matrice nord-atlantica verso le regioni nord-occidentali, il versante tirrenico e il nostro territorio marsicano, ove daranno luogo ad annuvolamenti, rovesci di pioggia o temporali. Ne torneremo a parlare.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

09-09-2016

La giornata odierna (venerdì 9 Settembre), scorrerà all'insegna dell'instabilità atmosferica. Dovremo aspettare la giornata di mercoledì della prossima settimana prima che il vortice di bassa pressione foriero d'aria più fredda in quota, insediatosi tra Grecia e Italia, venga disintegrato da una propaggine di alta pressione di matrice Subtropicale che purtroppo solo momentaneamente garantirà tempo stabile e un rialzo termico.

Grazie per l'attenzione.

 

06-09-2016

Nell'immagine satellitare della NOAA, abbiamo dato un'occhiata alla tempesta tropicale atlantica, l'Uragano Gaston che, a partire dalle prossime ore, salirà di latitudine, perdendo energia. Una volta giunto sul Nord Atlantico muterà in una normale perturbazione.

 

Entro l'inizio della settimana che viene, questa forte perturbazione di origine atlantica, presentandosi sotto forma di un vortice di bassa pressione foriero d'aria moderatamente fredda e instabile di origine polare-marittima, scivolerà lungo i bordi orientali dell'Anticiclone delle Azzorre in spostamento dall'Atlantico centro-settentrionale fino al Nord Europa, innescherà rovesci e forti temporali dalle regioni del Nord alle regioni del Centro e del Sud Italia, ove oltre a permettere forti venti nord-orientali/nord-occidentali, consentirà piogge e temporali localmente intensi, nonché un brusco crollo delle temperature su valori autunnali.

 

Il fronte freddo e instabile, ripeto, colpirà soprattutto la costa adriatica e non solo le zone interne; esso farà sì che aria più fredda in quota converga con le umide e calde correnti meridionali, rese ancora più instabili dalle acque superficiali marine, in questo modo potrebbero verificarsi anche nubifragi o "flash flood", poiché i temporali potrebbero divenire recalcitranti e autorigeneranti.

 

Grazie per l'attenzione.

 

Riccardo Cicchetti

02-09-2016

Nell’immagine satellitare della NOAA, l’Uragano Gaston, una tempesta tropicale atlantica che, nel fine settimana, mentre sul Mediterraneo il tempo rimarrà stabile e soleggiato, si allaccerà al flusso zonale oceanico, il quale lo trasporterà verso più alte latitudini, facendogli perdere energia o intensità e permettendogli di divenire un normalissimo sistema extratropicale, ossia una perturbazione nord-atlantica. Quest’ultima, merito dell’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre fin sull’Europa settentrionale, entrerà sulla nostra penisola dalla Francia, determinando, entro l’inizio della settimana prossima, rovesci o temporali anche di forte intensità dalle regioni del Nord Italia alle regioni del Centro-Sud, ove anche qui potrebbero localmente essere forti. L’evoluzione della goccia fredda nel cuore del Mediterraneo, favorirà anche un brusco calo termico e l’attivazione di correnti d’aria più fresca tra lunedì e martedì della settimana che viene.

 

Grazie per l'attenzione.

01-09-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Nel corso delle ore pomeridiane della giornata odierna, giovedì 1 Settembre, giorno dell'inizio dell'Autunno meteorologico, gli impulsi instabili rappresentati dalle correnti più fresche in quota provenienti da una lacuna barica ora spostatasi sui Balcani, innescheranno dei temporali di calore a ridosso dei rilievi appenninici, specie sulla dorsale appenninica centrale e meridionale e nelle aree limitrofi. Le montagne, infatti, essendo rocciose e più scure, anche se giunti quasi alla fine dell'Estate astronomica, si riscaldano maggiormente rispetto alle coste e alle pianure, cosicché, le masse d'aria calda generate dal riscaldamento diurno, incentivate a salire dalle infiltrazioni d'aria fresca in quota, si raffreddano per espansione e, merito del lieve abbassamento dello zero termico, si trasformano in nubi cumulonembi, nuvole a completo sviluppo verticale che, essendo munite di correnti ascensionali e discensionali interne ed esterne, sono foriere di rovesci o temporali. Nel corso della giornata di venerdì e nel fine settimana, la situazione tenderà a migliorare a causa di un'area di alta pressione di matrice Subtropicale che ci proteggerà momentaneamente garantendo tempo stabile e un rialzo termico, prima che possa arrivare un altro peggioramento del tempo, del quale torneremo a parlare.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

 

29-08-2016

Nel corso delle giornate di martedì e di mercoledì, la struttura anticiclonica di matrice Subtropicale che ci ha protetto dalle perturbazioni atlantiche, sarà completamente indebolita da una serie di impulsi d’aria fresca e instabile provenienti dall’Europa nord-orientale attivati in seguito al transito di un fronte freddo e perturbato dal Nord Atlantico che, in contrasto con le masse d’aria calda presenti in loco e il complesso aspetto orografico delle Alpi e dell’Appennino, darà vita a una diffusa instabilità attraverso rovesci o temporali, rispettivamente nelle giornate di lunedì, martedì e di mercoledì, nelle quali, i temporali, generatosi a causa del riscaldamento diurno, trasleranno dall’arco alpino e continueranno a nascere sulla Pianura Padana, innescando anche sistemi temporaleschi aventi forte intensità. I cumulonembi che si origineranno sulla dorsale appenninica nelle ore pomeridiane di talune giornate, potrebbero localmente trasformarsi in violenti acquazzoni ed essere abbastanza isolati. Si tratterà, dunque, di temporali che localmente potrebbero assumere forte intensità. Le nubi temporalesche, ripeto, sono delle macchine termiche e si generano perché hanno il compito di ristabilire un equilibrio termico tra alti e bassi strati, trasportando l’aria più fredda in arrivo ad alte quote, completamente verso il basso e attuando un momentaneo abbassamento delle temperature minime e accentuando l’escursione termica che si avrà a partire dalla fine di questo mese. Entro la metà della settimana che viene, invece, il tempo sarà molto variabile, con un’alternanza tra nuvole, sole e venti di Maestrale e di Grecale.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

24-08-2016

Salve a tutti. Vorrei esprimere il mio cordoglio e rammarico per le località colpite dagli eventi sismici che, stanotte, hanno interessato l'Italia centrale: Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. In questi casi, forse sarebbe ancora più opportuno passare ad analizzare l'evoluzione del tempo atmosferico, viste le tante persone rimaste senza un'abitazione e i numerosi feriti in strada.

 

 

Meteo Centro Italia

 


Purtroppo, nel corso delle prossime ore, un vortice di bassa pressione insediatosi sui Balcani meridionali e dunque anche sulla Grecia, continuerà a favorire un intenso gradiente barico, mentre un'area di alta pressione di matrice Subtropicale protegge l'Europa occidentale, centrale e le nostre regioni settentrionali. Ne consegue un aumento dei venti più freschi di Grecale, i quali, date le raffiche, favoriranno un incremento del Wind Chill e quindi della temperatura percepita in caso di forte vento, nonché temperature massime più gradevoli, anche di qualche grado al di sotto della media del periodo. Le correnti, aventi una direzione variabile, (nord-orientali/sud-orientali), ma mantenendo lo stesso i connotati del Grecale e della Tramontana, impatteranno contro la nostra catena appenninica, dando luogo a nuvolosità variabile e innocua, capaci di favorire giornate poco nuvolose, principalmente attraverso la comparsa di onde orografiche o di altocumuli lenticolari, non saranno esenti nubi cumuliformi. Ne conseguirà una diminuzione delle temperature minime e un freddo notturno tipico di inizio Autunno. Tornando a tale nuvolosità cumuliforme, sull'Appennino meridionale, potrebbe mutare in cumulonembi, innescando locali acquazzoni o temporali. In queste ultime ore, assisteremo a brevi transiti nuvolosi in formazione a ridosso dei monti e in distacco da essi, in grado di non rendere poco soleggiate le nostre giornate e di non permettere precipitazioni. Tra giovedì e venerdì, tale circolazione d'aria fresca e moderatamente instabile, si esaurirà e sarà cancellata da una rimonta di un promontorio di alta pressione di matrice Subtropicale, il quale, estendendosi su tutto lo stivale, favorirà un deciso rialzo delle temperature sia massime che minime, dunque giornate calde e di nuovo ampiamente soleggiate, anche per quanto concerne il Centro-Sud, tutto ciò almeno fino alla fine del mese, quando potremmo essere coinvolti da un nuovo peggioramento del tempo, merito delle umide correnti atlantiche.

Vi ringrazio per l'attenzione.

Riccardo Cicchetti

22-08-2016

Meteo Italia



Nel corso dei prossimi giorni, la perturbazione che ha attraversato le nostre regioni settentrionali, giunta sulla penisola balcanica, esaurirà l’afflusso d’aria più fresca che, nelle ultime ore, sta interessando gran parte delle regioni adriatiche attraverso tesi e freschi venti nord-orientali, con locali rinforzi lungo le coste orientali. Ne conseguirà il rinforzo di una robusta area di alta pressione di matrice Subtropicale che, oltre a favorire condizioni di tempo di nuovo stabile e soleggiato, trasporterà masse d’aria calda dal Nord Africa verso la nostra penisola, consentendo alla settimana seguente di scorrere all’insegna del sole e del caldo, salvo qualche nube cumuliforme/cumulonembo che si formerà a ridosso dei rilievi alpini e appenninici, dando luogo, solo sulle montagne alpine, a qualche isolato acquazzone.



Grazie per l'attenzione.


22-08-2016

Nel corso delle prossime ore, la discesa d’aria fredda sull’Oceano Atlantico centro-settentrionale, favorita da una profonda area depressionaria di matrice extratropicale, favorirà una breve o temporanea risalita d’aria caldo-umida di origine nord-africana, insieme a una zona di alta pressione. Di conseguenza, la depressione invaderà la Gran Bretagna spostandosi verso est, cosicché la coda della perturbazione, raggiungerà l’Europa centro-occidentale e attraverserà anche le nostre regioni settentrionali. In genere, la coda di una perturbazione è la parte meno intensa di un’area di bassa pressione. Tuttavia, la maggior parte dei cumulonembi accelereranno i loro moti convettivi e le correnti ascensionali diverranno più intense non solo per via del calore latente di condensazione, ma anche a causa della convergenza dell’aria più fredda in quota con le correnti più calde e umide di matrice Subtropicale che soffieranno dall’alta verso la bassa pressione, dando luogo a piogge e temporali localmente anche forti su tutto il Nord Italia. Su di esse contribuirà anche il complesso aspetto orografico dell’arco alpino. L’aria fresca nord-atlantica che porteranno verso il basso le correnti discensionali dei temporali, innescherà un brusco crollo delle temperature sia minime che massime, mentre al Centro-Sud aumenteranno almeno fino a domenica, quando, proprio ad inizio settimana, la perturbazione, giunta sui Balcani, innescherà l’afflusso d’aria più fresca e secca verso le nostre regioni centrali/meridionali adriatiche, tramite tesi venti nord-orientali che favoriranno un momentaneo crollo della colonnina di mercurio. Le temperature torneranno a salire già da metà settimana per via dell’attenuarsi di tali correnti d’aria più fresca.

 

Grazie per l'attenzione.

19-08-2016

Meteo Abruzzo

Nel corso del fine settimana, le condizioni meteorologiche saranno stabili su tutta la nostra regione, merito di un promontorio di alta pressione in quota di matrice Subtropicale. Non saranno esenti delle nubi cumuliformi in formazione al ridosso dei rilievi durante le ore più calde del giorno. Questa area di alta pressione, oltre a favorire una “modesta” Subsidenza atmosferica, trasporterà aria più calda verso le nostre regioni del Centro-Sud, quest’ultima massa d’aria proveniente dal Nord Africa. Per tali motivi, si avrà un deciso rialzo delle temperature massime su valori prettamente estivi, mentre le temperature minime diminuiranno a causa di un’escursione termica, sempre più marcata con la fine della stagione estiva. La ventilazione sarà a tratti moderata e di direzione variabile.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

17-08-2016

Meteo Abruzzo

Nel corso della metà di questa settimana, l’Anticiclone delle Azzorre se ne resterà ancora sull’Europa occidentale, facendo scendere aria molto instabile sul nostro stivale, che sarà bersagliato da questa serie di impulsi più freschi in quota provenienti dall’Europa nord-orientale. Si tratterà, dunque, di masse d’aria più fredda che verranno da latitudini decisamente settentrionali e sanciranno quelli che si stanno proponendo come i primi lenti declini dell’Estate meteorologica, andando di nuovo ad indebolire la struttura anticiclonica in quota di matrice Subtropicale che ha reso il nostro Ferragosto stabile e soleggiato. L’aumento delle temperature massime che sta raggiungendo il suo massimo apice nella giornata odierna (martedì), continuerà manifestandosi attraverso un tempo per lo più soleggiato anche nella giornata di mercoledì, ove inizierà a farsi avvertire il brontolio degli acquazzoni pomeridiani, i quali, mentre sulla nostra dorsale appenninica saranno isolati, sulle regioni settentrionali raggiungeranno i settori prealpini, proponendosi più diffusi e più intensi. Nelle giornate di giovedì e di venerdì, i temporali di calore inizieranno a nascere su tutto l’Appennino settentrionale, centrale e centro-meridionale e, mediante le infiltrazioni d’aria fresca e decisamente instabile in arrivo dai Balcani in contrasto sia con il riscaldamento mattutino che con le correnti calde dal Nord Africa, faranno sì che nasca una linea di convergenza tra le due masse d’aria di natura differente proprio in prossimità della dorsale appenninica, ove nasceranno cumulonembi in grado di dare luogo a temporali, localmente in grado di presentare forte intensità e carattere grandinigeno, merito dell’aria molto fredda in quota; questi temporali saranno in sconfinamento verso i settori tirrenici e garantiranno rovesci temporaleschi sul nostro territorio abruzzese interno, nonché sulla Marsica sia nella giornata di giovedì che di venerdì. Tuttavia, le correnti d’aria instabile e più fresca domineranno maggiormente anche gran parte del Nord Italia, ove, nelle aree padane soggette, potrebbero esserci violenti temporali con associati episodi tornadici. Nel corso della giornata di sabato, sia sulle regioni centrali che meridionali, le condizioni meteorologiche dovrebbero tornare temporaneamente stabili e soleggiate e il tempo sarà migliore.

Vi ringrazio per l’attenzione.

Riccardo Cicchetti

13-08-2016

Meteo

Dopo che un’onda corta di matrice nord-atlantica, rappresentante un fronte freddo e instabile, abbia attraversato i settori orientali del nostro stivale, indebolendo la struttura anticiclonica e consentendo l’ingresso di masse d’aria più fresca provenienti dal Nord Europa, l’Anticiclone delle Azzorre si espanderà in parte sul nostro stivale, ripristinando condizioni di tempo stabile e soleggiato su tutta la penisola sia in questo fine settimana che a Ferragosto, salvo alcune modeste infiltrazioni d’aria fresca dal Nord Europa, le quali tenderanno ad insediarsi, favorendo lo sviluppo di nubi cumuliformi pomeridiane e serali là dove il riscaldamento diurno è più rapido e incisivo, ovvero al ridosso delle montagne, nel nostro caso appenniniche e alpine. Queste ultime nubi si trasformeranno in cumulonembi solo in prossimità delle Alpi, ove daranno luogo a brevi acquazzoni. Sulla nostra dorsale appenninica le nubi svaniranno per via della Subsidenza atmosferica, mentre torneranno ad interessare i nostri pomeriggi, nelle giornate di martedì, mercoledì e soprattutto di giovedì della settimana che viene, in quest’ultima giornata saranno lo stesso isolati ma più distribuiti sul nostro Appennino centrale e sull’Appennino meridionale, merito delle continue infiltrazioni d’aria fresca ad altissima quota. Le temperature per la giornata di Ferragosto aumenteranno sia nei valori massimi che nei valori minimi, per via delle masse d’aria calda che inizieranno ad arrivare dal Nord Africa, con il conseguenziale rinforzo della componente africana. I temporali in prossimità delle Alpi saranno invece più diffusi e localmente anche di forte intensità e a carattere grandinigeno nel corso della settimana, quando potrebbero interessare anche i settori prealpini, attraverso continui cedimenti della struttura anticiclonica in quota. Un cedimento più incisivo, volto ad annunciare un peggioramento in tutta Italia, potrebbe avvenire dopo la metà del mese. Data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, ne torneremo a parlare.

Vi ringrazio e vi auguro un buon Ferragosto.

Riccardo Cicchetti

13-08-2016

Nel corso delle ore notturne della giornata odierna, 13 Agosto 2016, la nostra rete abruzzese di stazioni meteorologiche, (Caput Frigoris),  ha registrato temperature minime di stampo tardo-autunnale. Il merito è attribuibile ai cieli sereni e alla cessazione del vento, che hanno consentito all’aria più fredda e pellicolare di origine artica, in ingresso mediante l’allontanamento di un fronte freddo che ha interessato i settori orientali del nostro stivale, di scendere nei bassi strati e quindi di concentrarsi nelle vallate, là dove, per tali motivi, il calo termico è stato più significativo e i livelli di umidità si sono abbassati, nonché i cieli sono rimasti sereni da favorire anche maggiore irraggiamento notturno. E’ chiaro che, per quanto concerne i settori più ad ovest del nostro Appennino abruzzese, le temperature sono state di poco più alte, nonostante l’attivarsi lo stesso di forti inversioni termiche a diverse quote, lo stesso per quanto accaduto nell’Altopiano delle Cinquemiglia e a Rocca di Mezzo, ove i pendii delle montagne sono rimasti più freddi. Si tratterà di una fase più fresca solo momentanea, poiché, tra domenica e lunedì, le temperature torneranno a salire sia nei valori massimi che minimi.

Ecco a voi, le temperature registrate stanotte dai principali centri di osservazione di Caput Frigoris:
Altopiano delle Cinquemiglia 0,3°C
Rocca di Mezzo 0,1°C
Pescasseroli 3,1°C
L’Aquila 5,2°C
Tagliacozzo 4,7°C
Avezzano 7,8°C
Ovindoli 9°C

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

10-08-2016

Meteo Abruzzo

Nel corso della giornata di giovedì, la nostra regione Abruzzo sarà attraversata da un fronte freddo che indebolirà temporaneamente la struttura di alta pressione, innescando un cedimento della pressione barometrica e un iniziale aumento del caldo che avverrà nella giornata di mercoledì sia sulle regioni centrali che meridionali, mentre sulle regioni del Nord vi saranno rovesci o temporali, questi ultimi localmente anche di forte intensità; essi interesseranno in particolar modo le regioni di nord-est e l’Alto Adriatico.

Entro la giornata di giovedì, le masse d’aria fresca e instabile provenienti dal Nord Europa e accompagnate dal rapido sistema frontale a carattere freddo, invaderanno anche le regioni centrali e meridionali adriatiche, favorendo un brusco abbassamento delle temperature soprattutto su taluni settori orientali e, avvicinandosi all’aria calda, si incuneeranno al di sotto di essa, innescando forti moti convettivi responsabili dei temporali, localmente anche violenti, che riusciranno a dominare la costa e l’entroterra abruzzese, presentandosi in un contesto variabile sulla Marsica, ove i cumulonembi daranno luogo a qualche breve acquazzone pomeridiano e serale. I venti diverranno tesi e soffieranno successivamente da nord-ovest. Nel fine settimana e nella giornata di Ferragosto, il tempo sarà stabile e soleggiato su tutto l'Abruzzo e sul resto della penisola, merito dell'Anticiclone delle Azzorre che si espanderà su tutto il bacino del Mediterraneo; nelle ore diurne e serali si svilupperanno nuvole cumuiformi in prossimità dei rilievi.

Grazie e buone festività di fine Estate.

Riccardo Cicchetti

09-08-2016

Meteo Abruzzo

Nel corso della giornata di giovedì, la nostra regione Abruzzo sarà attraversata da un fronte freddo che indebolirà temporaneamente la struttura di alta pressione, innescando un cedimento della pressione barometrica e un iniziale aumento del caldo che avverrà nella giornata di mercoledì sia sulle regioni centrali che meridionali, mentre sulle regioni del Nord vi saranno rovesci o temporali, questi ultimi localmente anche di forte intensità; essi interesseranno in particolar modo le regioni di nord-est e l’Alto Adriatico.

Entro la giornata di giovedì, le masse d’aria fresca e instabile provenienti dal Nord Europa e accompagnate dal rapido sistema frontale a carattere freddo, invaderanno anche le regioni centrali e meridionali adriatiche, innescando un brusco abbassamento delle temperature soprattutto su taluni settori orientali e, avvicinandosi all’aria calda, si incuneeranno al di sotto di essa, innescando forti moti convettivi responsabili dei temporali, localmente anche violenti, che riusciranno a dominare la costa e l’entroterra abruzzese, presentandosi in un contesto variabile sulla Marsica, ove i cumulonembi daranno luogo a qualche breve acquazzone pomeridiano e serale. I venti diverranno tesi e soffieranno successivamente da nord-ovest.

Il fine settimana sarà all’insegna di un netto miglioramento del tempo e un deciso rialzo delle temperature massime; predominerà l’escursione termica, attraverso temperature minime più basse. A Ferragosto, l’Anticiclone delle Azzorre si rinforzerà sul Mediterraneo e i suoi moti della Subsidenza determineranno condizioni di tempo stabile e soleggiato, solo qualche nuvola cumuliforme si originerà nel pomeriggio-sera al ridosso dei monti, merito delle modeste infiltrazioni d’aria fresca ad alta quota.

Le temperature massime saranno normalmente calde o nella norma stagionale, poiché, la cupola anticiclonica, trasporterà masse d’aria di matrice Subtropicale, ma proveniente dalla superficie oceanica, dunque meno calda rispetto alle masse d’aria di origine nord-africana, le quali, invece, arrivano direttamente dall’entroterra sahariano.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

04-08-2016

Meteo per il week-end e ipotesi per Ferragosto:

Probabilmente, a partire da questo fine settimana, si apriranno una serie di fasi instabili, o fresche e temporalesche, dovute anche alle anomalie negative presenti sul Pacifico sud-orientale (La Niña) e sull’Atlantico, ove si sta verificando un raffreddamento sempre più incisivo per quanto concerne i settori settentrionali. Questi sono due fattori che, secondo me, non sono da sottovalutare, perché non solo potrebbero rendere un Inverno consenziente nel rispettare le sue caratteristiche e un Autunno a tratti molto piovoso, ma andrebbero soprattutto ad agire durante i mesi di Agosto e Settembre, anticipando i primi cedimenti dell’Estate meteorologica. In effetti, una goccia fredda e temporalesca proveniente dal Nord Atlantico si tufferà sul Mediterraneo già da questo week-end, penetrando la figura anticiclonica, la cui componente sarà in trasferimento sul medio Atlantico insieme all’Anticiclone delle Azzorre che fungerà da scivolo alle masse d’aria più fresca. In questo modo, consentirà acquazzoni e temporali localmente anche intensi al Nord, in veloce transito sulle regioni centrali, con maggiore interessamento delle aree appenniniche, nonché della nostra regione Abruzzo; essi si presenteranno isolati e in un contesto spiccatamente variabile sulla Marsica e potranno sconfinare fin verso la costa adriatica. Prima di Ferragosto, ci sarà una breve ondata di caldo, susseguita da un’altra fase temporalesca, a causa di un fronte freddo che accompagnerà masse d’aria più fredda dal Nord Europa nelle vicinanze dell’aria calda, esse si incuneeranno al di sotto di essa favorendo moti ascensionali e lo sviluppo dei temporali. Ferragosto, dunque, dovrebbe essere fresco, ventilato e variabile sulla nostra regione Abruzzo: alternanza tra nuvole e sprazzi di Sole. Le nuvole cumulonembi saranno associate a rovesci o temporali solo sulle regioni settentrionali e su parte del Centro Italia e della Sardegna, mentre il tempo sarà buono o per lo più soleggiato sul resto del Centro e del Sud, ove non potrebbe essere esente, ripeto, un successivo aumento della nuvolosità variabile. L’intensa perturbazione potrebbe spostarsi verso il Centro e il Sud solo dopo il giorno di Ferragosto, dando vita a piogge e temporali e a un generale calo delle temperature sia minime che massime. Data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, vi terrò costantemente aggiornati.

 

Grazie per l'attenzione.

02-08-2016

Meteo Abruzzo

Nel corso delle prossime ore, la nostra regione Abruzzo sarà ancora dominata da infiltrazioni d’aria fresca e instabile provenienti dal Nord Atlantico, che innescheranno un po’ di instabilità pomeridiana e serale, la quale si manifesterà attraverso lo sviluppo di brevi e locali temporali di calore. Nella giornata di mercoledì, le condizioni meteorologiche saranno in netto miglioramento, salvo un po’ di foschia nella Piana del Fucino, nella Valle dell’Aterno e nelle vallate limitrofi, per lo più riservata solo al primo mattino. La Valle Roveto sarà poco interessata dalla foschia mattutina per via dei venti di brezza montana, tuttavia si farà avvertire l’inversione termica con un abbassamento delle temperature minime. Anche le giornate di giovedì e di venerdì saranno abbastanza buone e soleggiate, salvo qualche innocua nuvola cumuliforme nel pomeriggio. Entro il fine settimana, un altro nucleo d’aria fresca e instabile penetrerà come un proiettile la figura di alta pressione di matrice Subtropicale responsabile del ritorno del caldo, la quale tenderà a traslare verso ovest, cedendo al suo transito. Ne conseguirà l’instaurarsi di condizioni meteorologiche di nuovo instabili o spiccatamente variabili: sia sabato che domenica, infatti, sulla nostra regione si alterneranno nuvole cumulonembi con associati rovesci di pioggia e sprazzi di sole; acquazzoni che, durante il pomeriggio-sera, interesseranno sia l’entroterra che la costa, seguirà la discesa di masse d’aria più fresca dal Nord Europa e un nuovo calo termico.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

Riccardo Cicchetti

31-07-2016

Salve a tutti e bentrovati al nuovo aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Meteo Italia

Un promontorio in quota di matrice Subtropicale proteggerà le nostre regioni centrali dalle perturbazione nord-atlantiche ancora per qualche ora. In effetti, esso inizierà ad essere vulnerabile ad alcuni cavi d’onda di matrice nord-atlantica, forieri d’aria fresca e instabile in quota e dunque di piogge e temporali già dalla mattinata. Si tratterà di altri fronti freddi e perturbati sospinti dalla depressione islandese verso le nostre regioni settentrionali e nella giornata di lunedì anche sul Centro Italia, i quali, mediante il contrasto termico, stanno favorendo decise spinte ascensionali e la conseguente genesi dei temporali, questi ultimi anche a carattere di Supercella. In effetti, mentre le masse d’aria calda provenienti dal Nord Africa e sospinte dalla zona di bassa pressione al suolo (Anticiclone nord-africano – di natura termica), stanno provocando un innalzamento delle temperature massime per via della Subsidenza atmosferica che a sua volta permette deboli moti convettivi, sulle regioni del Nord Italia, queste correnti d’aria calda dai quadranti meridionali, attraversano la superficie marina del Mediterraneo e dei suoi bacini, molto più calda della norma, ne attecchiscono umidità e muniscono ai cumulonembi maggiore energia “termica”, quindi maggiore potenza; la presenza della bassa pressione al suolo, inoltre, cambia la direzione e la velocità dei venti con la quota (Wind Shear), imprimendo alle masse d’aria ascensionali interne alle nubi temporalesche, un moto a carattere rotatorio, anche per via di tali fattori, dunque, i temporali potrebbero assumere forte intensità sia nella giornata di domenica che di lunedì. L’incremento del Wind Shear, potrebbe provocare lo sviluppo di Supercelle con associati Tornado nella Val Padana nord-orientale, merito anche del sostegno della catena alpina (sollevamento forzato), anche su quest’ultima nasceranno importanti celle temporalesche. Nel corso delle ore diurne e serali delle giornate di lunedì e di martedì, il fronte freddo traslerà verso sud-est e, avendo dinanzi la catena appenninica, la quale come tutte le montagne si riscalda maggiormente rispetto alle valli e alle pianure, consentirà un brusco crollo della pressione atmosferica ma anche delle temperature, soprattutto nei valori minimi, tramite lo sviluppo di temporali o di acquazzoni che localmente potrebbero assumere forte intensità o carattere di nubifragio sia sull’Appennino settentrionale, che centrale e meridionale. Essi potrebbero essere accompagnati da scariche elettriche nube-nube ma anche nube-terra piuttosto numerose e da raffiche di downburst (vento discensionale a tratti molto intenso e di direzione variabile). L’entroterra abruzzese e la Marsica ne saranno pienamente dominati verso le ore pomeridiane e serali, perciò vi invitiamo a prestare la massima attenzione ai locali rovesci di forte intensità e ad eventuali allagamenti. L’instabilità “pomeridiana” continuerà a persistere nel corso di questa settimana attraverso infiltrazioni fresche e instabili in quota incentivate dai venti di Maestrale (teso sui nostri bacini), specie verso la metà di quest’ultima, favorendo lo scoppio di isolati temporali di calore sulla nostra dorsale appenninica.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

23-07-2016
Meteo Marsica Nel corso delle prossime ore, il caldo continuerà a farsi avvertire soprattutto sulle regioni meridionali e centrali, mentre altri impulsi d’aria fresca e instabile in discesa dal Nord Europa, determineranno lo sviluppo di improvvisi temporali pomeridiani su Alpi e prealpi, in traslazione alle regioni di nord-est. Si tratterà di temporali a tratti diffusi, che localmente potrebbero presentare forte intensità. In Abruzzo, il tempo sarà stabile e soleggiato e farà molto caldo fino alla giornata di sabato, successivamente, ossia a partire da domenica, la goccia fredda/instabile, una zona ove ad alta quota è presente un nucleo d’aria molto fredda proveniente direttamente dal Nord Atlantico, specie nelle aree che si riscaldano maggiormente rispetto alle vallate e alle pianure, ossia le montagne, più scure e soprattutto rocciose, si sposterà da nord-ovest verso sud-est, attivando delle intense correnti in quota e il sollevamento delle termiche, aiutato anche dalle basse pressioni favorite dal riscaldamento mattutino e diurno, queste ultime in formazione sulle cime delle montagne alpine e appenniniche. Questo movimento d’aria più fresca in quota, innescherà lo sviluppo dei temporali di calore che interesseranno sia il nostro territorio interno abruzzese che la Marsica, sempre nel corso delle ore pomeridiane e serali della giornata di domenica ma anche di lunedì, quando risulterrano più diffusi e localmente anche intensi, su tutta la dorsale appenninica, non solo sul nostro Appennino centrale/abruzzese, ma anche sull’Appennino centro-settentrionale e meridionale. I temporali che si origineranno lungo il nostro Appennino centrale tenderanno a traslare verso est, investendo anche la costa adriatica, mentre le nuvole cumulonembi foriere di rovesci o temporali resteranno confinate alle sole aree interne e di poco limitrofi, a causa dell’energia termica in gioco, potrebbero assumere carattere violento o forte intensità; solo qualche nuvola passeggera e pomeridiana riuscirà a raggiungere le zone costiere ioniche e adriatiche. I temporali porteranno l’aria fresca verso il basso proponendo momentanei abbassamenti delle temperature minime. La giornata di martedì vedrà un netto miglioramento delle condizioni meteorologiche sulle regioni centrali e meridionali, merito del rinforzo di un’area di alta pressione di matrice Subtropicale, responsabile anche di un decollo termico. Vi ringrazio per l'attenzione.
19-07-2016

Meteo Italia

La cupola anticiclonica che aveva traslato la sua egemonia sull’Europa occidentale, facendo scendere lungo i suoi bordi orientali masse d’aria fresca e instabile seguite da un fronte freddo direttamente dal Mar Baltico verso la nostra penisola e i Balcani, un’alta pressione che sta consentendo le ultime ore di caldo in Inghilterra, sta ora ponendo il suo obiettivo verso est, spostandosi quasi completamente verso il nostro stivale e soffocando i venti di Tramontana sullo Ionio, quando, nel corso della metà di questa settimana, agirà anche la componente nord-africana che trasporterà aria calda di estrazione tropicale-continentale, la quale, sommandosi ai moti della Subsidenza atmosferica, farà innalzare la colonnina di mercurio su valori pienamente estivi, con qualche grado al di sopra della media e moderati venti meridionali. In questo modo, un sistema frontale di origine nord-atlantica accompagnerà una massa d’aria decisamente fresca e instabile sull’Inghilterra, sulla Francia e su parte della Spagna, che sarà trasportata da un’intensa perturbazione, la quale darà luogo a rovesci o temporali a Londra, ma anche a Parigi e sul resto della Francia, soprattutto meridionale. Le masse d’aria si incontreranno con l’arco alpino dando vita a veri e propri temporali di calore, instabilità atmosferica che, da metà settimana, potrebbe trasferirsi anche ai nostri settori prealpini. Nel corso del fine settimana, invece, le temperature massime aumenteranno ancora sulle regioni meridionali e centrali, soprattutto in Abruzzo, ove si potrebbero di nuovo superare i 33/35°C, mentre nelle nostre aree interne, essendo lontane dal mare, vigerà una lieve escursione termica, attraverso temperature minime leggermente più basse. Nel corso del fine settimana, nelle nostre zone interne la situazione potrebbe mutare merito infiltrazioni d’aria fresca e instabile accompagnate dai residui della perturbazione atlantica che sta per attraversare l’Europa centro-occidentale: nella giornata di sabato aumenteranno le nuvole cumuliformi al ridosso dei rilievi, mentre domenica, sempre nel corso delle ore pomeridiane, potrebbero trasformarsi in nubi cumulonembi, foriere di isolati rovesci o temporali di calore. Il tempo sarà stabile e soleggiato e farà caldo sulle regioni del Sud Italia, salvo qualche innocua nuvola in prossimità dei monti.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

16-07-2016

Meteo Abruzzo


Dopo una fase caratterizzata da un’intensa fase perturbata, specie lungo la costa abruzzese, ove un fronte freddo e instabile ha avuto a disposizione molta energia termica per poter favorire lo sviluppo di celle temporalesche in grado di scaricare copiose precipitazioni, nel corso di questa nuova settimana, le condizioni meteorologiche saranno in ulteriore e netto miglioramento su gran parte del nostro stivale, salvo ancora un po' di vento più fresco, specie lungo il versante adriatico e ionico, perché rimarrà attiva una circolazione d’aria fresca e instabile che porrà la sua completa influenza sull’area balcanica, essa renderà l’aria gradevole anche nel nostro entroterra abruzzese. Ne conseguirà il rinforzo di una propaggine dell’Anticiclone delle Azzorre su tutto il bacino del Mediterraneo centrale e cieli quasi sereni su tutto l’Abruzzo, salvo qualche nuvola al ridosso dei rilievi appenninici e una successiva rotazione dei venti, a tratti abbastanza tesi, dai quadranti settentrionali ai quadranti meridionali. Si tratterà della componente nord-africana che agirà completamente verso la fine della metà della settimana corrente, indicando un dissolvimento e un indebolimento delle inversioni termiche e delle escursioni termiche nella nostra area del Fucino e nella Valle Roveto, decisamente incisive ad inizio settimana, merito di una debole circolazione d’aria più fresca pronta a cessare, dando un enorme aiuto all’irraggiamento notturno. Mediante la Subsidenza atmosferica, le temperature massime saranno in deciso aumento, anche perché giungeranno masse d’aria calda di matrice Subtropicale provenienti da sud/sud-ovest, che incrementeranno la colonnina di mercurio a salire verso il prossimo week-end.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.


Riccardo Cicchetti

14-07-2016
Generale rinfrescata sul nostro stivale, merito dell'arrivo di masse d'aria fresca dal Nord Atlantico. Nella giornata di venerdì, le temperature scenderanno notevolmente e ci sarà la probabilità di rovesci di pioggia o temporali. Grazie per l'attenzione.
11-07-2016
  1. L’Aquila – Temporali di calore anche a carattere di nubifragio. Segnalati disagi alla circolazione e alla viabilità, per via dell’allagamento di diverse strade, quali Via Amiternum e Via Venturini, completamente investita anche la zona Torrione (direzione Stadio/Fontana Luminosa). Quest’ultima immagine, tratta da “Il Capoluogo” e “Il Messaggero”, testimonia la natura dell’accaduto. Esattamente com’è avvenuto ieri pomeriggio, il riscaldamento diurno in contrasto con le continue infiltrazioni d’aria fresca e instabile in quota, innescherà lo sviluppo di moti convettivi che, alimentati dall’aria caldo-umida proveniente dal Nord Africa, accelereranno la portata delle correnti ascensionali già mantenuta dal calore latente di condensazione, favorendo, anche nella giornata odierna, martedì 11 Luglio, temporali di calore, localmente di forte intensità sulla Marsica, sull’aquilano e sull’entroterra laziale (specie sul reatino). I temporali interesseranno questi territori nelle ore diurne e serali della giornata odierna.

Il pluviometro della stazione meteo di L’Aquila S. Giacomo ha registrato 44.4 mm di pioggia caduti nella sola giornata di domenica 10 Luglio; solo 4 mm a Caruscino (frazione di Avezzano), merito la localizzazione degli acquazzoni estivi, anch’essi più violenti con più frequenza rispetto al passato, con la confema di un clima che, negli ultimi trent’anni, sta divenendo sempre più estremo.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

10-07-2016

Meteo Abruzzo


Nel corso delle prossime ore, ci sarà la probabilità dello sviluppo di temporali di calore nelle nostre aree interne appenniniche, in particolar modo sull’Appennino abruzzese, quindi anche sulla Marsica e sull’aquilano. Si tratterà dei tipici acquazzoni estivi, che si origineranno in merito al riscaldamento diurno in contrasto con le infiltrazioni d’aria fresca e instabile che avverranno all’interno dell’area anticiclonica in quota. Ne consegue la formazione di aree di bassa pressione sulle cime delle montagne che richiameranno le termiche dai pendii delle montagne, permettendo la genesi delle nubi cumulonembi, nuvole a completo sviluppo verticale o temporalesche. La situazione meteorologica migliorerà nella giornata di lunedì, quando un rinforzo di un promontorio in quota di matrice Subtropicale (Anticiclone nord-africano), permetterà il ripristino di un tempo stabile e soleggiato, nonché l’arrivo di un’onda di calore direttamente dal Nord Africa, la quale farà innalzare le temperature massime su valori piuttosto alti anche sulla nostra regione Abruzzo. Attenzione, a partire dalla metà della settimana, l’area anticiclonica si ritirerà verso l’Europa occidentale, facendo scivolare lungo i suoi bordi orientali, masse d’aria decisamente più fresca e particolarmente instabile dal Mar Baltico accompagnate da un intenso fronte freddo e perturbato di origine atlantica, il quale, attraversando le regioni settentrionali già dalla giornata di mercoledì, avrà a disposizione una Pianura Padana foriera d’aria calda e rovente, quindi i temporali frontali avranno dinanzi uno dei fattori per i quali assumere forte intensità. Tra mercoledì e giovedì, in particolare nella giornata di giovedì, le temperature scenderanno bruscamente soprattutto in Abruzzo, per via delle fresche correnti settentrionali accelerate dai moti discensionali delle nubi temporalesche, le quali, nel corso della metà della settimana, distribuiranno rovesci o temporali diffusi sulla Marsica, sull’aquilano, sul chietino, sul teramano e sul pescarese, ove localmente potrebbero presentare carattere grandinigeno e forte intensità.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.



07-07-2016

Tutti voi, vi starete sicuramente domandando: che cosa potremmo aspettarci nei prossimi giorni?

Ebbene, a partire dalle prossime ore, la componente nord-africana dell’Anticiclone delle Azzorre, continuerà di nuovo a proteggere le nostre regioni centrali e meridionali dalle intense perturbazioni, favorendo a tratti giornate di Subsidenza atmosferica, quest’ultima fa evaporare la maggior parte delle nubi, rendendo i cieli sereni almeno fino alla giornata di sabato, quando sui nostri rilievi appenninici, ricominceranno a generarsi le nubi cumuliformi. Inoltre, la modesta presenza di un promontorio in quota di matrice Subtropicale, garantirà giornate decisamente soleggiate o poco nuvolose anche sulle regioni settentrionali dello stivale, trasportando masse d’aria calda su tutto il Sud Italia che, sommandosi alla “compressione adiabatica” e dunque ai moti della Subsidenza, attesteranno la colonnina di mercurio su valori piuttosto alti. Per quanto concerne il nostro territorio abruzzese, prevarrà una lieve escursione termica, specie nell’area del Fucino e nelle valli limitrofe (quali la Valle Roveto), ove si avverte un leggero abbassamento delle temperature minime della notte, merito delle inversioni termiche favorite dal raffreddamento e quindi dall’irraggiamento dei pendii delle montagne. L’alta pressione si rinforzerà nel corso della prossima settimana, quando giungeranno masse d’aria molto calda dal Nord Africa anche sul nostro territorio marsicano, ove le temperature massime inizieranno a superare le medie stagionali, portandosi al di sopra dei 35°C,  quando il tempo resterà stabile sul resto dell’Abruzzo. Ne torneremo a parlare. Tuttavia, prima che possa arrivare un’onda di calore più decisa pronta a rompere il tipico scorrere di una normale Estate mediterranea, nel corso della giornata di domenica, il nostro stivale sarà bersagliato da alcuni impulsi instabili, muniti d’aria più fresca in quota e provenienti dal Nord Europa. Questa perturbazione di origine atlantica, li invierà verso le nostre regioni settentrionali, facendo cedere l’egemonia anticiclonica in quota e consentendo una diffusa instabilità atmosferica caratterizzata dallo scoppio dei temporali di calore, i quali, manifestandosi già dal tardo mattino e dalle ore pomeridiane, potrebbero traslare dai settori alpini ai settori prealpini, proponendo rovesci localmente anche di forte intensità e una generale e temporanea rinfrescata serale. Stessa cosa avverrà sulla nostra dorsale appenninica e soprattutto sul nostro Appennino abruzzese. Tali impulsi instabili, infatti, penetreranno dall’area balcanica tramite tese correnti nord-orientali, ove la perturbazione sarà costretta a deviare per via della presenza anticiclonica, andando ad innescare instabilità sui nostri monti che si riscaldano più velocemente rispetto alle valli e alle pianure, mediante la genesi di temporali orografici in prossimità del Massiccio del Gran Sasso (sollevamento forzato) e in sfondamento verso l’aquilano, ma anche acquazzoni isolati sulla Marsica, sempre a carattere temporalesco, entro le ore diurne e serali della giornata di domenica 10 Luglio. Le folate di vento discensionale potrebbero favorire ulteriori danni e potrebbe esserci il rischio di piovaschi e di grandinate di dimensioni notevoli. Prestare la massima attenzione alle scariche elettriche, l’energia in gioco sarà tantissima e il contrasto termico aumenterà decisamente.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

05-07-2016
Nel corso delle prossime ore, una serie di impulsi d’aria fresca e instabile in quota inviati dalla depressione islandese, cercheranno di indebolire il campo di alta pressione, che protegge gran parte delle regioni centrali e meridionali, dalle intense perturbazioni. Queste ultime infiltrazioni d’aria instabile e molto più fresca ad alta quota disturberanno maggiormente il tempo atmosferico sulle regioni settentrionali, a partire dai settori alpini, ove si attuerà una diffusa instabilità atmosferica, caratterizzata dal continuo scoppio dei temporali di calore, soprattutto dalle prime ore pomeridiane; essi saranno piuttosto diffusi e risultaranno grandinigeni, nonché tenderanno a bersagliare anche le regioni di nord-est. Sulle nostre regioni centrali e sulla Marsica, dunque riferendomi alle zone interne appenniniche e limitrofe, si avrà ancora la probabilità che, nonostante al primo mattino prevalga il Sole, possano generarsi nubi cumuliformi, specie in prossimità dei rilievi; alcune, mutando in cumulonembi, potrebbero dare luogo a isolati acquazzoni, sempre nel corso delle ore pomeridiane. Ebbene, ciò indicherà un campo dove la pressione è livellata, ove un’infiltrazione d’aria più fredda in quota potrà favorire dei cedimenti e il conseguente sviluppo dei temporali di calore, i quali, sia nelle giornate di lunedì, martedì e soprattutto mercoledì, in quest’ultima giornata anche sul nostro territorio marsicano, si presenteranno in forma piuttosto isolata, manifestando localmente anche forte intensità e carattere grandinigeno. Il consiglio è di prestare la massima attenzione e di adottare le rispettive cautele in caso di fulmini nube-terra e di raffiche di vento particolarmente intense (downdraft e downburst). Le condizioni meteorologiche di taluni giorni miglioreranno nella serata, quando l’aria risulterà più fresca e umida (escursione termica). Vi ringrazio per la cortese attenzione. Riccardo Cicchetti
02-07-2016
Dal radar doppler, probabili e isolati temporali di calore nel pomeriggio/sera su gran parte delle nostre zone interne appenniniche, merito dell'ascesa delle termiche createsi al ridosso dei nostri rilievi appenninici, quest'ultima favorita dalle infiltrazioni d'aria fresca e instabile in quota che innescano lo sviluppo dei moti convettivi dovuti all'innalzamento delle bolle d'aria calda dal suolo all'interno di un profilo verticale piuttosto negativo al variare della quota.
Grazie per la cortese attenzione.
01-07-2016

Meteo Abruzzo

 

Nel corso della giornata di giovedì, una perturbazione di origine nord-atlantica recante masse d’aria più fresca, per via del contrasto termico e della convergenza con le masse d’aria in risalita dal Nord Africa, innescherà una diffusa instabilità atmosferica sulle regioni settentrionali e centro-settentrionali, specie sui settori alpini. Queste correnti d’aria attecchiranno molta umidità da una superficie marina più calda della norma, munendo di energia i temporali che potrebbero localmente presentare forte intensità. Intanto, sulle regioni centrali e meridionali interverrà la componente nord-africana dell’Anticiclone delle Azzorre e il tempo sarà contrassegnato da un’alternanza tra momenti soleggiati e isolati piovaschi.

 

La zona anticiclonica in quota e la bassa pressione al suolo, trasporteranno aria decisamente calda di matrice Subtropicale su queste ultime tramite tesi venti meridionali; le temperature massime saranno in deciso aumento sulla nostra regione Abruzzo, in particolar modo nell’entroterra ma anche lungo la costa, ove i venti a regime di brezza cercheranno di diminuire la calura. Mentre lungo le coste abruzzesi le temperature minime non diminuiranno significativamente, nel nostro entroterra, una rotazione dei venti in Maestrale, l’arrivo dell’aria più fresca mediante questi ultimi che consentiranno inizialmente un debole irraggiamento, renderà le minime abbastanza basse per il periodo. Nella giornata di venerdì, la Marsica ma maggiormente il versante adriatico dell’Appennino abruzzese e centro-meridionale, verranno interessati dagli acquazzoni pomeridiani, i quali si verificheranno in forma piuttosto isolata, dominando alcune zone e risparmiando altre.

 

Il fine settimana sarà davvero molto discreto, non saranno esenti sprazzi di tempo bello, stabile e soleggiato ma anche nuvole cumuliformi e stratiformi in formazione, in particolare nasceranno cumuli al ridosso dei rilievi. Persisterà sempre un contesto termico predominato dall’escursione termica, con pomeriggi caldi e serate miti e/o fresche nel loro concludersi, per via della presenza di un promontorio in quota di matrice Subtropicale (Anticiclone nord-africano).

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

Riccardo Cicchetti

27-06-2016
Nowcasting: tempo stabile e soleggiato sul nostro entroterra abruzzese, ma in prossimità della costa adriatica, dal radar doppler (in verde e in rosso), si può notare un fronte freddo e instabile che sta per dare luogo a temporali localmente anche di forte intensità e a una generale rinfrescata che verrà accompagnata dal rinforzo delle correnti di Maestrale anche sul resto della nostra regione Abruzzo.
Vi ringrazio per l'attenzione.
22-06-2016

Una goccia fredda, ossia un nucleo d'aria "potenzialmente instabile" e fredda ad altissima quota, isolata nella "ragnatela anticiclonica", sta innescando una diffusa instabilità atmosferica sulle regioni meridionali e sulla Sicilia, dove il contrasto termico sta garantendo lo sviluppo di forti moti convettivi e di temporali, localmente anche intensi. Nelle prossime ore, una serie di impulsi d'aria fresca e instabile favoriranno un'importante instabilità atmosferica anche sul Nord Italia.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

21-06-2016
Meteo Marsica

Innanzitutto, buona Estate astronomica a tutti (20 Giugno 2016).
Dopo un’altra fase fresca e piovosa, su gran parte del nostro stivale e di conseguenza anche sulla Marsica, nel corso delle giornate di martedì e di mercoledì, si aprirà un periodo decisamente stabile e soleggiato, salvo qualche innocua nuvola cumuliforme che si genererà nel corso delle ore diurne, al  ridosso dei monti. Le cause sono attribuibili a un “momentaneo” rinforzo delle cinture di alte pressioni Subtropicali tra cui l’Anticiclone delle Azzorre, il quale espanderà dapprima la sua propaggine sul comparto euro-mediterraneo, successivamente cederà il posto alla componente nord-africana, che trasporterà masse d’aria calda direttamente verso il nostro territorio nazionale tramite le correnti meridionali, cosicché le temperature massime raggiungeranno anche i 30°C all’ombra nel nostro entroterra abruzzese e soprattutto sulla Marsica. Si tratterà di una fase di tempo soleggiato piuttosto duratura rispetto alle altre tregue di questo inizio Estate meteorologica. Tuttavia, essendo il nostro entroterra abruzzese come tutti i territori montani, a riscaldarsi maggiormente rispetto alle valli e alle pianure (riscaldamento diurno), nel corso delle ore pomeridiane delle giornate di giovedì, venerdì e sabato, potrebbero generarsi nubi cumuliformi per niente innocue nelle zone interne appenniniche, in grado di tramutare in cumulonembi, consenzienti nel dare luogo a brevi e isolati temporali di calore o a sporadici acquazzoni con sconfinamenti verso ovest; le nuvole saranno in dissolvimento nella serata e il tempo migliorerà; ci sarà una lieve escursione termica al calar della sera, quando le temperature minime saranno un po’ più basse. In effetti, “l’Anticiclone nord-africano” non è altro che un promontorio di alta pressione presente solo in quota e di matrice Subtropicale, non avendo una struttura barica omogenea negli strati più bassi ed essendo quest’ultima “pressione livellata”, può essere indebolito e disturbato allorché ci sia una circolazione d’aria fresca e instabile generalmente sui Balcani, che insediandosi mediante infiltrazioni d’aria instabile, stuzzica la risalita e l’espansione delle bolle d’aria caldo-umida, capaci di favorire una maggiore convezione per spinta di Archimede.
 
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
16-06-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Queste correnti calde di Scirocco e di Libeccio sorvolano il Mediterraneo e si caricano di umidità, perciò, come tutti sapete, la nuvolosità stratiforme e il caldo stanno aumentando insieme alla polvere sahariana in sospensione, trasportata dai venti meridionali. Vi sconsiglierei di lavare le vostre automobili o, se già l'aveste fatto, di coprirle o di metterle nel garage, perché il particolato potrebbe depositarsi sulla carrozzeria, mediante le deboli e sporadiche precipitazioni. Successivamente, tesi e freschi venti di Maestrale, spazzerranno via l'aria calda nord-africana.

 

Grazie a tutti voi lettori.

18-06-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

17 Giugno 2016 – Nonostante il rinforzo di un’area anticiclonica di matrice Subtropicale sulle regioni meridionali, le condizioni meteorologiche sulle regioni centrali sono rimaste spiccatamente variabili e caratterizzate da intense raffiche di Scirocco, Libeccio e Ostro. Come di conseguenza, uno dei bacini del nostro Mar Mediterraneo ad essere più bersagliato dalle correnti meridionali, è stato l’Adriatico, interessato dalla risalita di venti sostenuti di provenienza sud-orientale, carichi di nuvole e di polveri sahariane, che hanno portato un’impennata delle temperature massime anche sul nostro entroterra abruzzese e in particolare sulla Marsica. Nella fotografia, la spiaggia gestita dal Becco Giallo “Silvi Marina” (TE), la quale testimonia che, nella giornata di ieri, oltre alle coste romagnole, naturalmente anche la costa abruzzese è stata maggiormente colpita dallo Scirocco, il quale ha provocato un’incisiva marea e un deciso rinforzo del moto ondoso; fornutamente, nella giornata di oggi, è giunta una tregua per lo più soleggiata. Il transito di un intenso fronte freddo e temporalesco sulle regioni del Nord Italia, invece, sta consentendo un aumento dei freschi venti di Maestrale sia sulle regioni settentrionali che centro-meridionali. Si spera che, nelle prossime ore, possa spazzare via la fugace onda di calore di origine nord-africana che ha dominato maggiormente la Sicilia, ove, nel palermitano, le calde correnti meridionali, hanno incentivato lo sviluppo di numerosi incendi. Nel corso della giornata di domenica, un po’ tutto lo stivale verrà attraversato da un fronte freddo e instabile, il quale darà luogo a un peggioramento del tempo soprattutto sulla nostra regione Abruzzo e soprattutto sulla Marsica e sull’aquilano attraverso annuvolamenti composti da cumulonembi, rovesci o temporali. Esso porrà successivamente il suo predominio lungo il versante adriatico di tutta la penisola italiana. Vi sarà un temporaneo e netto abbassamento delle temperature.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

Riccardo Cicchetti

12-06-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Un fronte freddo e instabile sta convergendo con gli umidi e caldi venti meridionali, essendo aria più fredda e instabile a precederlo, dietro la linea di convergenza pullulano nubi cumulonembi foriere di rovesci temporaleschi, localmente anche di notevole intensità (grandinigeni) o a carattere di nubifragio, merito il forte contrasto termico generante "sciame temporalesco" o attività elettrica. I motivi convettivi particolarmente intensi, potrebbero incrementare lo sviluppo di temporali composti principalmente da scariche elettriche nube-terra ma anche nube-nebe, perciò vi invito ad adottare le rispettive cautele: vi consiglierei di staccare dalla corrente elettrica i vostri elettrodomestici sensibili soprattutto agli sbalzi di tensione causati dalle scariche elettriche, non postatevi al di sotto degli alberi, allontanatevi dalle cime delle montagne (appuntite), non postatevi davanti le finestre e non avvicinatevi ai rubinetti; serrate le finestre e restate all'interno della vostra automobile, chiudendo sportelli e finestrini (gabbia di Faraday). Nelle prossime ore, i temporali potrebbero essere accompagnati localmente anche da intense raffiche di vento discendenti.

 

Vi ringrazio.

12-06-2016

Meteo Marsica


Nel corso delle prossime ore, il nostro stivale sarà ancora bersagliato da una serie di impulsi d’aria umida, fresca e instabile, che daranno luogo a un tempo spiccatamente variabile, caratterizzato da un’alternanza tra nubi, sprazzi di Sole e rovesci di pioggia, dal tardo mattino fino alle tarde ore serali, un po’ su tutto lo stivale. Si tratterà di infiltrazioni d’aria fresca in grado di favorire l’ascesa delle bolle d’aria calda generate dal riscaldamento diurno al suolo, incentivando lo sviluppo di celle temporalesche sulle nostre regioni settentrionali, centro-settentrionali e su gran parte delle aree interne del Centro-Sud, con qualche sfondamento anche verso le aree subappenniniche e tirreniche. Nella giornata di sabato, le condizioni meteorologiche risulteranno migliori e soleggiate nella tarda mattina e nelle ore pomeridiane, sulle nostre zone interne e sulla Marsica vi sarà il transito di nuvole stratocumuli e cumuliformi verso le ore serali, ma senza piogge significative. Nella giornata di domenica, un fronte freddo e instabile in discesa lungo i bordi orientali di un Anticiclone delle Azzorre proiettato sull’Europa occidentale, interesserà i settori orientali della nostra regione Abruzzo, dando origine agli acquazzoni lungo le coste e a qualche isolato piovasco sul nostro entroterra. La giornata di lunedì proseguirà all’insegna dell’instabilità atmosferica, le correnti discensionali delle nubi cumulonembi o temporalesche trasporteranno verso il basso aria decisamente fresca e precipitazioni, essendo un temporale una macchina termica, in grado di ristabilire un equilibrio termico tra alti e bassi strati della Troposfera, dunque, mentre le temperature massime saranno in deciso rialzo, le temperature minime saranno costrette a scendere per via del fresco portato dal transito dei temporali di calore, evidenziando un’importante escursione termica. I temporali e i rovesci di pioggia delle giornate di giovedì, venerdì, domenica e lunedì 13, saranno abbastanza diffusi, innescando locali grandinate in quest’ultima giornata. La metà della settimana che viene e il prossimo fine settimana, (dal 16 in poi), potrebbe prospettarsi invece all’insegna di un miglioramento del tempo, vi sarà un deciso rialzo delle temperature massime dovuto a una massa d’aria molto calda che si solleverà dal Nord Africa a causa dell’abbassamento dell’area depressionaria (la depressione islandese) che invia i fronti perturbati verso l’Europa centrale e orientale, cosicché, come se la circolazione atmosferica si comportasse da bilancia, tale discesa favorirà l’arrivo d’aria calda di matrice Subtropicale sulle nostre regioni centrali e meridionali, correnti meridionali di Scirocco, Ostro e Libeccio, foriere di polveri sahariane; i cieli non risulteranno sempre sereni, ci sarà la possibilità di innocui addensamenti stratiformi. Sulle regioni settentrionali, la convergenza tra le correnti atlantiche e i venti di Scirocco, comporterà lo sviluppo di intensi temporali specie su Alpi e prealpi. L’ondata di caldo che investirà il Sud Italia entro il 16 Giugno, sarà breve e smorzata dal passaggio di una perturbazione, recante aria più fresca.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

06-06-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di Meteorologia.



Meteo Marsica
Nel corso delle prossime ore, le condizioni meteorologiche continueranno a scorrere all'insegna di un tempo spiccatamente variabile: sul nostro territorio marsicano, non sarà esente l'aumento delle nuvole nembostrati, cumuliformi e in particolare cumulonembi, in grado di annullare le iniziali tregue soleggiate e di attuare isolati acquazzoni. I rovesci potranno assumere carattere temporalesco a partire dai settori sud-orientali e nord-occidentali della Marsica e sul restante entroterra abruzzese, in particolare nelle giornate di martedì e di mercoledì, quando, nelle ore pomeridiane, la circolazione depressionaria foriera d'aria più fresca in quota e anche molto instabile, invierà una serie di impulsi o infiltrazioni d'aria fresca attraverso venti settentrionali e di provenienza nord-orientale, permettendo lo sviluppo di nubi cumulonembi foriere di piogge e temporali, questi ultimi potrebbero essere localmente di forte intensità e saranno molto diffusi sui settori orientali e sull'aquilano. I moti convettivi delle nubi temporalesche potrebbero trasportare verso il basso l'aria più fresca attraverso le folate del ramo delle correnti discendenti delle nubi che, schiantandosi al suolo, potrebbero creare delle intense folate di vento (downburst). Mentre il rialzo termico capace di interessare le temperature massime e di essere favorito dal riscaldamento mattutino, fungerà da cuscino d'aria calda che genera correnti ascensionali, la diminuzione delle temperature sarà evidenziata da un riversamento d'aria fresca verso più basse quote, innescato in una situazione di instabilità atmosferica, quando le nubi cumulonembi hanno il compito di rovesciare verso il basso insieme alle precipitazioni e all'ozono, anche gran parte dell'aria più fredda, essendo delle macchine termiche che hanno il compito di ripristinare un equilibrio termico all'interno della Troposfera, tra alti e bassi strati. Anche il corso della metà di questa settimana, dunque le giornate di giovedì e di venerdì, sarà dominata da una diffusa instabilità del tempo, caratterizzata dallo sviluppo di temporali diffusi anche sul nostro territorio marsicano. L'aria risulterà molto fresca nelle ore notturne e del primo mattino, una situazione e un'evoluzione ancora tipicamente primaverili.
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
31-05-2016
Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo. Il mese di Giugno e l'Estate meteorologica (1 Giugno) inizieranno all'insegna di un tempo spiccatamente variabile e/o marcatamente instabile, perché saremo raggiunti da due distinte e intense perturbazioni regolate da un'area depressionaria presente sull'Europa centrale. La prima perturbazione o richiamo prefrontale, attraverserà rapidamente le nostre regioni centrali e meridionali entro mercoledì, dando luogo ad annuvolamenti composti da nembostrati e da cumulonembi forieri di piogge e temporali. Anche la giornata di giovedì 2 Giugno sarà molto instabile, soprattutto sulle regioni settentrionali e centrali e quindi anche sul nostro territorio marsicano e sul resto dell'Abruzzo, ove giungeranno masse d'aria molto fresca e instabile dall'Europa nord-occidentale, accompagnate da un fronte freddo e temporalesco, responsabile di rovesci di pioggia e temporali, localmente anche forti anche sulla nostra regione Abruzzo; inoltre, ci sarà un brusco e temporaneo crollo delle temperature. Vi ringrazio per la cortese attenzione.
30-05-2016
Meteo Marsica Nel corso delle prossime ore, il nostro stivale sarà predominato dalle fresche correnti di Maestrale, le quali renderanno i cieli quasi sereni e faranno sì che le temperature massime siano abbastanza gradevoli o miti, nonché consentiranno ai valori minimi di abbassarsi, non appena quest’ultimo sarà cessato. La colonnina si attesterà di qualche grado al di sotto della norma sulle regioni settentrionali e in particolare sulle regioni di nord-ovest, ma anche sulle regioni di nord-est. Sulle regioni centrali e meridionali, i venti settentrionali cercheranno di spazzare via l’aria calda nord-africana, attuando un lieve abbassamento della colonnina di mercurio. Sarà altrettanto buona anche la giornata di martedì, mentre le giornate di mercoledì e di giovedì saranno all’insegna di un altro peggioramento delle condizioni meteorologiche che investirà le regioni settentrionali e centrali, riuscirà ad interessare le regioni Lazio e Abruzzo, dominando la Marsica, ove si verificheranno annuvolamenti composti principalmente da nembostrati, stratocumuli e da nubi cumulonembi, queste ultime foriere di rovesci o temporali. Sulla Marsica si verificheranno piogge sparse, dai settori nord-occidentali in estensione ai settori nord-orientali e a tutto il resto della Marsica. Si tratterà dell’area depressionaria che, dal Portogallo e dalla Penisola Iberica sta traslando verso la mitteleuropa, dando luogo a condizioni di tempo instabile soprattutto sulla Germania e sulle nostre regioni settentrionali. Il vortice di bassa pressione farà sì che sulla Marsica il tempo risulti spiccatamente variabile, fresco e ventoso per tutta la metà della settimana e a partire dalla giornata di mercoledì: dunque non saranno esenti sprazzi di Sole alternati a nuvole con associati rovesci di pioggia, a tratti sotto forma di acquazzoni. Vi ringrazio per la cortese attenzione.
24-05-2016
Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.
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Nel corso della metà di questa settimana, l'affondo di una saccatura depressionaria sull'Atlantico centro-settentrionale, innescherà la risalita di una massa d'aria calda di matrice nord-africana attanagliata a un promontorio in quota di matrice Subtropicale (circolazione a bilancia), la cui zona al suolo costituisce un'area di bassa pressione di origine termica che richiama venti tesi e caldi di Scirocco, di Ostro e di Libeccio sulle nostre regioni centrali e meridionali. Le correnti meridionali solleveranno un quantitativo di polveri sahariane insieme a una serie di sistemi nuvolosi non evaporati per via di una debole o addirittura scarsa subsidenza atmosferica. I cieli, dunque, non si manterranno sempre sereni, tali sistemi nuvolosi provenienti dal Nord Africa, li renderanno a volte coperti da stratificazioni medio-alte, nonché da un'altissima concentrazione di sabbia finissima o polvere sahariana (che ha un diametro inferiore a un micron e quindi riesce a rimanere in sospensione nella Troposfera), fin quando, i deboli moti ascensionali e discensionali di queste nubi, non riusciranno più a sorreggere le gocce d'acqua e i cristalli di ghiaccio e, per tali motivi, si verificheranno deboli piogge in grado di permettere il deposito delle polveri sahariane sulle nostre automobili, che vi sconsiglierei assolutamente di lavare.
Nella mappa, l'arrivo delle polveri sahariane simulato dal modello meteorologico.
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
21-05-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

 

Meteo Marsica

 
Nel corso di questo fine settimana, le condizioni meteorologiche saranno molto stabili e soleggiate, proprio perché, dall’Europa occidentale, tenderà a rinforzarsi un’area di alta pressione di matrice Subtropicale, la cui debole subsidenza atmosferica farà evaporare gran parte delle nuvole, rendendo i cieli sereni. Tuttavia, sulle regioni centrali e meridionali e anche sul nostro territorio marsicano, non sarà esente un po’ di vento fresco settentrionale e qualche successiva nuvola innocua in transito, mentre si verificheranno ancora acquazzoni sparsi sul Sud Italia. L’escursione termica sarà netta, le temperature minime saranno abbastanza basse, mentre le massime in deciso rialzo su valori tipici di questa Primavera inoltrata. Nel corso dell’inizio della settimana che viene, un modesto sistema nuvoloso darà luogo a un po’ di nuvolosità variabile con associate deboli piogge e successive schiarite. Entro la metà della settimana che viene e nel prossimo week-end, il promontorio in quota di matrice Subtropicale, il cosiddetto Anticiclone nord-africano, invaderà il Mediterraneo interessando soprattutto il nostro stivale, ove farà aumentare la colonnina di mercurio, evidenziando le escursione termiche nelle nostre aree appenniniche, ove le condizioni meteorologiche soleggiate e i cieli impregnati di polveri sahariane in sospensione trasportate dai caldi venti di Libeccio e di Scirocco, faranno aumentare le temperature massime, mentre l’irraggiamento farà leggermente variare verso il basso i valori minimi della notte. Ebbene, potrebbe esserci la prima ondata di caldo di una stagione estiva che, dal punto di vista meteorologico farà il suo esordio il 1 Giugno; quest’anno, invece, la Primavera astronomica, per via dell’anno bisestile, entrerà il 20 Giugno.


Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

19-05-2016

Carissimi lettori, salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

 

Evoluzione del tempo – Meteo Marsica

 

Nel corso della giornata di giovedì e della giornata di venerdì, un vortice di bassa pressione in discesa dalle Isole Britanniche e in ingresso dalla Francia, accompagnerà una massa d’aria piuttosto fresca e instabile di matrice nord-atlantica, la quale si manterrà molto fredda in quota e, venendo a spostarsi verso più basse latitudini, incontrerà un incisivo contrasto termico e diverrà ancor più foriera di piogge e temporali, dunque di nubi a prevalente carattere cumuliforme, dominando le regioni settentrionali, centrali e centro-meridionali. Tale area di bassa pressione sta scivolando lungo i bordi orientali di un Anticiclone delle Azzorre in nuova ritirata verso l’Europa occidentale, una dinamicità tipica di una tarda Primavera che, dal punto di vista meteorologico, sta rispettando le sue caratteristiche. Nel corso delle ore serali e notturne della giornata di giovedì e entro la giornata di venerdì, il tempo continuerà a mostrare segni di marcata instabilità, perciò potranno verificarsi rovesci o temporali, questi ultimi localmente anche di forte intensità dai settori nord-occidentali, in estensione anche al resto del nostro territorio locale. Naturalmente c’è da aspettarsi anche di incontrare tracce di tempo spiccatamente variabile e quindi sicuramente rimarrete stupiti dalla comparsa di spettacolari arcobaleni, tra uno sprazzo di Sole e l’altro. L’unica condizione meteorologica alla quale vi inviterei a prestare la massima attenzione, sarà rappresentata dai locali rovesci temporaleschi o dalle nubi cumulonembi, i quali moti convettivi, accelerati dalle avvezioni d’aria fredda ad altissime quote che consentono l’innalzarsi delle bolle d’aria calda al suolo e la loro espansione, potranno produrre qualche grandinata, nonché numerose scariche elettriche nube-nube e nube-terra. Per gli escursionisti, consiglierei di evitare la cima di una montagna e di recarsi immediatamente verso il rifugio o il bivacco, mentre agli abitanti delle città, di non postarsi al di sotto degli alberi e, se in casa, di allontanarsi dalle tubature e dalle finestre. Per quanto riguarda gli agricoltori del nostro territorio marsicano, una dritta potrebbe essere quella di proteggere il proprio raccolto da eventuali grandinate che, ripeto, anche se, nella minor parte dei casi non dovrebbero avere dimensioni enormi, se abbondanti, come ben sapete, potrebbero arrecare lo stesso molti danni. Le correnti discensionali delle nubi aiuteranno l’aria più fredda a scendere verso il basso e quindi le temperature minime saranno in netta diminuzione.

Un’ottima notizia per il fine settimana: dopo i rovesci e i temporali, portati da questa depressione di matrice nord-atlantica, infatti, l’alta pressione presente sull’Europa occidentale, si estenderà di nuovo sul nostro stivale, determinando giornate soleggiate sulla Marsica sia sabato che domenica, salvo qualche innocua nuvola in transito sul resto dell’Abruzzo. La stessa zona anticiclonica, spingerà masse d’aria decisamente tiepida verso i nostri settori occidentali, garantendo un temporaneo e deciso rialzo dei valori massimi, mentre i valori minimi saranno in diminuzione (escursione termica). Tuttavia, la debole subsidenza atmosferica, favorirà cieli quasi sempre sereni, ma solo temporaneamente, poiché dall’inizio della settimana che viene, potrebbe instaurarsi un nuovo regime di instabilità atmosferica, ma con una bassa attendibilità che possa interessare il nostro territorio marsicano, mentre aumentano le probabilità che, nel corso della metà della prossima settimana, possa esserci un’intensa ondata di caldo dal Nord Africa. Data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, ne torneremo a parlare.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

17-05-2016

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Meteo Marsica


L'ingresso d'aria fredda in quota dall'Europa settentrionale, sta determinando non solo improvvisi acquazzoni e isolati temporali, ma anche nevicate in montagna, ove i moti discensionali delle nubi cumuliformi hanno aiutato l'aria fredda a scendere verso quote meno alte, cosicché un crollo dello zero termico ha permesso alle nostre montagne appenniniche, di essere imbiancate. L'irruzione d'aria fresca e instabile sarà estinta da una zona di alta pressione che, nella giornata di mercoledì, ripristinerà una tregua molto mite e soleggiata su gran parte del nostro territorio nazionale. Tuttavia, nella giornata di giovedì, un'intensa perturbazione di origine atlantica raggiungerà e attraverserà rapidamente lo stivale, dando origine a un tempo molto perturbato, caratterizzato da rovesci di pioggia diffusi soprattutto sulla Marsica, con anche qualche temporale, localmente forte. Dopo tale peggioramento, seguirà un nuovo e netto miglioramento delle condizioni meteorologiche, consenziente nel confermare un tempo molto variabile.

Nello scatto della webcam Witel.it, stamani, 17 Maggio 2016, si può notare Campo Felice imbiancato da una magica nevicata primaverile, una tipicità di questa stagione, nella quale aumentano gli sbalzi termici e gli episodi caratterizzati da fenomeni atmosferici molto violenti con più frequenza rispetto al passato, esattamente come sta accadendo in Autunno, questo non vuol dire che non possano esserci stagioni di transizione siccitose, altro connotato appartenente a un clima sempre più estremo.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

17-05-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Meteo Marsica


Nel corso delle giornate di lunedì e di martedì, la disposizione dell’Anticiclone delle Azzorre sull’Europa occidentale, consentirà alle masse d’aria fresca e instabile, di scivolare lungo i suoi bordi orientali. Il riscaldamento mattutino e diurno tipicamente consenzienti alla stagione primaverile e sempre più favorevoli al Solstizio d’Estate, produrranno bolle d’aria calda che si spingeranno verso l’alto per spinta di Archimede, incentivate dalle continue irruzioni d’aria molto fredda ad alta quota, infiltrazioni instabili di matrice nord-atlantica in discesa dal Nord Europa che garantiscono la genesi di nubi cumuliformi o cumulonembi, le quali estinguono l’alternanza tra le nuvole e gli ampi spazi di Sole del primo mattino, permettendo la genesi delle stesse nubi temporalesche, foriere di improvvisi acquazzoni in grado di interessare le nostre zone interne appenniniche e subappenniniche, bersagliando anche il nostro territorio marsicano, a partire dai settori occidentali e meridionali, in estensione a tutta la Marsica, specie sul nostro territorio orientale, ove insisteranno rovesci di pioggia isolati, a tratti temporaleschi, accompagnati da raffiche di vento discendente. Anche nella giornata di martedì insisterà un tempo spiccatamente variabile, attraverso un’alternanza tra sprazzi di sole e nuvole, a queste ultime saranno associati rovesci di pioggia. I venti saranno principalmente di Maestrale, renderanno le temperature minime decisamente fresche, anche grazie ai moti discendenti delle nubi cumulonembi, le temperature massime, invece, resteranno decisamente miti. Nella giornata di mercoledì vi sarà una breve tregua soleggiata, ma successivamente, ossia nella giornata di giovedì, la Marsica dovrà assistere a nuove piogge e temporali, merito il transito di un altro fronte perturbato di matrice nord-atlantica.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

16-05-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Meteo Marsica

 

Nel corso delle giornate di lunedì e di martedì, la disposizione dell’Anticiclone delle Azzorre sull’Europa occidentale, consentirà alle masse d’aria fresca e instabile, di scivolare lungo i suoi bordi orientali. Il riscaldamento mattutino e diurno tipicamente consenzienti alla stagione primaverile e sempre più favorevoli al Solstizio d’Estate, produrranno bolle d’aria calda che si spingeranno verso l’alto per spinta di Archimede, incentivate dalle continue irruzioni d’aria molto fredda ad alta quota, infiltrazioni instabili di matrice nord-atlantica in discesa dal Nord Europa che garantiscono la genesi di nubi cumuliformi o cumulonembi, le quali estinguono l’alternanza tra nuvole e gli ampi spazi di Sole del primo mattino, permettendo la genesi delle stesse nubi temporalesche, foriere di improvvisi acquazzoni in grado di interessare le nostro zone interne appenniniche e subappenniniche, bersagliando anche il nostro territorio marsicano, a partire dai settori occidentali e meridionali, in estensione a tutta la Marsica, specie sul nostro territorio orientale, ove insisteranno rovesci di pioggia isolati, a tratti temporaleschi, accompagnati da raffiche di vento discendente. Anche nella giornata di martedì insisterà un tempo spiccatamente variabile, attraverso un’alternanza tra sprazzi di sole e nuvole, a queste ultime saranno associati rovesci di pioggia. I venti saranno principalmente di Maestrale, renderanno le temperature minime decisamente fresche, anche grazie ai moti discendenti delle nubi cumulonembi, le temperature massime, invece, resteranno decisamente miti. Nella giornata di mercoledì vi sarà una breve tregua soleggiata, ma successivamente, ossia nella giornata di giovedì, la Marsica dovrà assistere a nuove piogge e temporali, merito il transito di un altro fronte perturbato di matrice nord-atlantica.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

11-05-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

Nel corso delle prossime ore, una massa d'aria molto umida e fresca catapultata da una depressione di matrice nord-atlantica, convergerà con le calde correnti meridionali di Libeccio e di Scirocco, che avranno acquisito molta umidità sorvolando le acque superficiali del Mediterraneo e dei suoi bacini, proprio in prossimità del nostro territorio abruzzese, precisamente tra Lazio e Abruzzo. Su taluni territori geografici e quindi soprattutto sull'aquilano e sulla Marsica, vi saranno rovesci o temporali, localmente anche di forte intensità e a carattere grandinigeno, entro le prime ore della giornata di giovedì.
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
11-05-2016

Grazie a Only Weather, chiaramente visibile dall'immagine satellitare, l'area depressionaria somigliante a un'enorme virgola, che ha richiamato sulla nostra penisola, un buon quantitativo di polveri sahariane in sospensione nell'atmosfera, queste ultime accompagnate dai caldi venti di Scirocco. Successivamente, traslando verso est, l'area depressionaria nelle prossime ore darà luogo a condizioni di spiccata maltempo o di diffusa instabilità atmosferica specie sulle nostre regioni settentrionali/centro-settentrionali ove saranno probabili temporali localmente forti; anche le regioni centrali e centro-meridionali verranno interessate, soprattutto nel week-end, quando un'altra depressione aggancerà una massa d'aria decisamente fresca in discesa dal Nord Europa, determinando rovesci o temporali e un deciso calo delle temperature.



Vi ringrazio per la cortese attenzione.


08-05-2016
Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.


Meteo Marsica

Nel corso dell'inizio della settimana che viene, sul nostro territorio marsicano non saranno esenti annuvolamenti alternati a sprazzi di Sole o a timide schiarite. Si tratterà di un tempo ancora spiccatamente variabile tipico di una stagione di transizione quale la Primavera, la quale quest'anno sta pienamente rispettando le sue caratteristiche dal punto di vista meteorologico: una circolazione depressionaria tra l'Atlantico e la Penisola Iberica, richiamerà sulle regioni centrali e meridionali, masse d'aria calda di matrice nord-africana accompagnate dai venti di Scirocco. Tale rialzo termico avverrà soprattutto sul nostro territorio marsicano, ove interverranno nuvole stratificate e cumuliformi foriere di polveri sahariane in sospensione nella Troposfera. Queste polveri si depositeranno sulle nostre automobili tramite un primo sistema nuvoloso che attraverserà la Marsica entro le giornate di martedì e di mercoledì, dando luogo alle prime deboli precipitazioni a prevalente carattere piovoso. L'area depressionaria, come di conseguenza, sfonderà il promontorio in quota di matrice Subtropicale che, avendo una struttura non molto solida, cederà alla dinamicità atmosferica, lasciando trapassare le correnti zonali atlantiche e così anche la profonda depressione. Intanto, un'estensione dell'Anticiclone delle Azzorre sull'Atlantico, farà scendere lungo i suoi bordi orientali, una massa d'aria fredda di origine artica verso la mitteleuropa, la quale darà luogo a un altro calo delle temperature su valori invernali su gran parte dell'Europa centro-occidentale e occidentale e, venendo calamitata dalla depressione nord-atlantica che investirà l'Italia tra mercoledì e giovedì, causerà ancora condizioni di tempo instabile nel prossimo fine settimana, specie sulla Marsica, la quale, a partire dalla metà della settimana, dovrà iniziare ad assistere a piogge e temporali diffusi, localmente potrebbero essere grandinigeni e di forte intensità.
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
07-05-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Meteo Marsica

Nel corso delle prossime ore, le condizioni meteorologiche saranno spiccatamente variabili sulle nostre aree appenniniche e subappenniniche. Piogge e temporali sulle aree tirreniche e sulla Sardegna tra sabato e domenica. Tempo decisamente stabile e soleggiato al mattino, le infiltrazioni d’aria fresca e instabile in quota in contrasto con il riscaldamento diurno che genererà aria calda in prossimità del suolo, ma soprattutto sui pendii delle montagne, che si riscaldano maggiormente e più velocemente rispetto alle valli, alle coste o alle pianure, consentirà il manifestarsi di isolati rovesci, anche a carattere temporalesco nel corso delle ore pomeridiane e serali, i quali domineranno la Marsica. In questo modo, le masse d’aria calda si espandono e si raffreddano, condensando il loro valore di umidità in nubi cumuliformi, tra le quali i cumulonembi.
Le correnti nord-orientali in quota, la cui aria fresca che saranno in grado di trasportare verso il basso tramite i moti discendenti delle nubi, favorirà un deciso calo delle temperature minime, evidenziando una netta differenza con i valori massimi (escursione termica), guideranno le nubi verso sud-ovest, consentendo ad esse un maggiore interesse anche dei settori occidentali.
L’inizio della settimana che viene, sarà caratterizzato da un tempo ancora molto variabile, poiché una circolazione depressionaria in discesa sulla Penisola Iberica, determinerà un netto e temporaneo rialzo termico su valori quasi estivi sulle regioni meridionali e su gran parte del Centro-Sud, ma allo stesso tempo innescherà annuvolamenti cumuliformi soprattutto sul nostro territorio abruzzese nord-occidentale e marsicano, perché invierà decisi impulsi instabili all’interno della colonnina d’aria. A tali annuvolamenti saranno associati rovesci di pioggia, a tratti temporaleschi, anche se non saranno esenti sprazzi di Sole. Il tempo peggiorerà significativamente a partire da metà settimana, quando lo stivale sarà attraversato da un’intensa perturbazione di matrice nord-atlantica, foriera di piogge e temporali e d’aria decisamente più fresca. La circolazione atmosferica che si instaurerà sul bacino del Mediterraneo, sarà una cosiddetta "circolazione a bilancia", ove se una saccatura depressionaria scende, un’area di alta pressione in quota di matrice Subtropicale si innalzerà sul comparto centro-orientale, calamitando masse d’aria calda di matrice nord-africana verso l’Italia.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

05-05-2016

Salve e ben ritrovati al consueto approfondimento di Meteorologia.


Articolo del 23 Marzo 2016.

 

Piove sangue? Da appassionato di Meteorologia, cerco di sfatare una cosiddetta "meteo curiosità".

In queste ultime ore, come illustratovi, sarà probabile assistere, sui cucuzzoli delle nostre montagne, al fenomeno della "neve gialla", il quale si può verificare durante i mesi invernali e ad inizio Primavera, quando una depressione afro-mediterranea generata da una saccatura d'aria fresca e instabile di matrice nord-atlantica, richiama intense e miti correnti di Scirocco, in grado di trasportare nell'atmosfera delle nostre medie latitudini, un quantitativo enorme di polveri o di sabbia finissima sahariana. In maniera sorprendente, la neve al suolo e la pioggia caduta divengono o assumono tonalità rosse che, per quanto riguarda la "pioggia gialla", si manifestano attraverso le polveri che si depositano sulle automobili. Quando nella Troposfera (prima fetta dell'atmosfera), sono presenti alcuni organismi cellulari, come dicevo inizialmente, la tonalità assume colori decisamente rossastri. In effetti, all'interno dell'atmosfera, le intense correnti ascensionali delle nubi cumulonembi o temporalesche, possono trasportare una massa di organismi maggiori e possono nascere in essa organismi ascrivibili alla classe delle alghe verdi. I carotenoidi, tra cui l'astasantina o astaxantina, un pigmento di colore rosso che, grazie all'esposizione a una forte radiazione luminosa, funge da antiossidante, facendo assumere all'alga un colore rossatro, esattamente come avviene nelle foglie degli alberi durante l'Autunno, può far divenire l'alga o batterio di colore rossastro. Essa, andando a costituire i nuclei di condensazione nelle nuvole, si manifesta all'interno delle goccioline d'acqua e dei cristalli di ghiaccio mediante la condensazione e la sublimazione del vapore acqueo in essi, ed è in grado di dare luogo a precipitazioni piovose rosse o nevose rossastre, queste ultime ad alta quota. Il fenomeno, però, è tipico anche delle aree polari, ove, i raggi UVA, consentono la genesi di tale carotenoide (astaxantina) che rende rossastri tali microrganismi nella medio-bassa atmosfera. A volte, tale raro evento meteorologico, può colpire inaspettatamente alcuni paesi del Sud America, quale ad esempio la Columbia, ove sono già state svelate le cause di quella che gli abitanti hanno chiamato "pioggia di sangue", attribuibile alle intense correnti ascensionali dei cumulonembi, le quali, come detto prima, riescono a sollevare le alghe rosse o materiale organico, all'interno delle nuvole. Il fenomeno della neve gialla, si verifica quando, le depressioni mediterranee, come ad esempio l'area perturbata che ci interesserà entro la giornata di mercoledì 23 Marzo, sono davvero molto rapide e quindi scarsamente recalcintranti e riescono a dare luogo solo a veloci fasi di maltempo, traslando molto rapidamente verso sud-est, ove, in tal caso, il vortice depressionario avrà a disposizione una massa d'aria fredda che richiamerà dall'Europa nord-orientale, attraverso i venti di Bora (alto Adriatico) e di Grecale (medio-basso Adriatico e Ionio) che, accompagnando masse d'aria fredda e particolarmente fredda in quota di origine artico-marittima, permetteranno ai nuclei di condensazione delle masse d'aria ascendenti in espansione e in raffreddamento, quindi alla condensazione delle nubi, di trasformarsi quasi interamente in sublimazione, per via dell'ambiente più freddo nelle quali saranno successivamente immerse le nuvole cumuliformi e nembostrati. Le gocce di pioggia nate intorno ai finissimi granelli di sabbia, scaricheranno gran parte delle polveri giallastre verso il basso, ma quando queste ultime si trasformeranno repentinamente in cristalli di ghiaccio, le polveri si raduneranno in essi che, raggiungendo quote alte/successivamente medie senza sciogliersi, per via di un abbassamento dello zero termico, permettono alla neve gialla di imbiancare il suolo montano e di fare assumere un colore abbastanza raro e inconsueto al manto nevoso, fenomeno verificabile anche sulle Alpi, quando i cristalli di ghiaccio, formandosi in neve, iniziano a collaborare soprattutto con la radiazione solare che penetra timidamente attraverso le nubi.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione

04-05-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Nel corso delle prossime ore, le infiltrazioni d'aria umida e instabile di natura atlantica, favoriranno ancora condizioni meteorologiche all'insegna della nuvolosità variabile, ad essa saranno associate deboli piogge, successivamente permarranno ampie schiarite e tornerà a splendere il sole, su gran parte del nostro territorio abruzzese e in particolare marsicano. Nonostante ciò, una serie di impulsi d'aria fresca e instabile, determineranno lo sviluppo dei temporali diurni e serali nelle aree appenniniche e subappenniniche, soprattutto sull'aquilano e sulla Marsica, rispettivamente entro le giornate di giovedì, venerdì, sabato e domenica. Si tratterà di brevi e isolati acquazzoni pomeridiani che, proprio per i motivi appena illustrati, tenderanno a colpire alcune zone, risparmiando altre. Il resto dello stivale godrà di un tempo stabile e soleggiato, perché da ovest spancerà un'area di alta pressione, che proteggerà temporaneamente la penisola italiana dalle intense perturbazioni.


Vi ringrazio per la cortese attenzione.


02-05-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.



Meteo Marsica


Nel corso delle giornate di lunedì e di martedì, sull’entroterra abruzzese e sulla Marsica insisteranno condizioni meteorologiche spiccatamente variabili, proiettate da una configurazione sinottica tipica della stagione primaverile, la quale quest’anno sta rispettando le sue caratteristiche, mostrando non solo i suoi volti stabili e soleggiati, ma anche i suoi volti instabili o volubili: una lacuna barica o goccia fredda nata da una depressione islandese particolarmente attiva e schiacciata verso le Isole Britanniche da una prima estensione dell’Anticiclone delle Azzorre verso l’Atlantico settentrionale, si è infatti approfondita dalla Francia fino al cuore del Mediterraneo attraverso la Provenza, ove sono giunte masse d’aria di origine polare-marittima e, rimanendo attiva sul basso Tirreno perché tagliata fuori dalla sua circolazione originaria dalla successiva estensione anticiclonica fino all'Europa centro-occidentale, essendo in successivo spostamento verso sud-est, determinerà un tempo perturbato sia sulle nostre regioni centro-settentrionali che sulle regioni centro-meridionali. Il nostro territorio marsicano sarà quindi dominato da una nuvolosità variabile e insistente, composta da nubi cumuliformi, ma per la maggior parte da grigi nembostrati, non particolarmente forieri di precipitazioni a carattere temporalesco, allo stesso tempo, però, ad essi sono e saranno associati rovesci di pioggia, localmente di moderata e di forte intensità. Tra le schiarite contrassegnate dal tempo molto variabile, spunteranno anche gli sprazzi di Sole. In ambedue le giornate appena illustrate si verificheranno piogge sparse in grado di interessare tutta la Marsica tra lunedì pomeriggio-sera e martedì, quando potrebbero essere più intense e presentarsi sotto forma di acquazzoni, accompagnati da tese e fresche correnti di Maestrale, che renderanno l’aria più fresca, attestando la colonnina di mercurio su valori sia massimi che minimi tipicamente primaverili. Nel corso della metà della settimana, in particolar modo tra mercoledì e giovedì, un’area di alta pressione di matrice Subtropicale, ripristinerà un tempo decisamente stabile sulla Marsica, attraverso ampie schiarite, cieli sereni e condizioni meteorologiche per lo più soleggiate, nonché un deciso rialzo delle temperature, merito la matrice Subtropicale della zona anticiclonica, nonostante le infiltrazioni d'aria fresca e instabile in quota provenienti dai Balcani, inneschino lo sviluppo dei temporali di calore pomeridiani, scaturenti dalle nubi cumulonembi in formazione sulla Marsica e sul resto del nostro interno appenninico.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

30-04-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


L'area depressionaria ora presente sulla Francia, attraverserà tale territorio, entrando sulla penisola italiana attraverso la Costa Azzurra, ove, per via dell'Anticiclone delle Azzorre in espansione fino all'Atlantico e all'Europa centro-occidentale, sarà tagliata fuori dalla sua circolazione originaria. Tale circolazione d'aria fredda in quota, diverrà ancora più foriera di rovesci o temporali, ossia di nubi cumulonembi o temporalesche, incontrando aria decisamente più calda viaggiando verso le nostre regioni centrali e meridionali. Essa si incontrerà non solo con la superficie marina del Mediterraneo e dei sui bacini, ma anche con la complessa orografia territoriale. Una configurazione sinottica che si estenderà fino alla giornata di martedì, instaurando un contesto meteorologico spiccatamente variabile tipicamente primaverile.



Vi ringrazio per la cortese attenzione.


30-04-2016

La depressione che interesserà le regioni centro-settentrionali, centrali e meridionali, entro la giornata di domenica 1 Maggio, sarà una goccia fredda, ossia una zona di intensa instabilità, perché costituita da aria molto fredda in quota, perciò quando in Primavera e in Estate raggiunge più basse latitudini, dove c'è molta energia termica a disposizione, tale depressione andata in cut-off, ossia isolata dalla sua circolazione originaria dal medesimo anticiclone, diviene foriera di piogge e temporali. Queste nuvole cumulonembi appartenenti già di per sé alla perturbazione e in rapido accrescimento all'interno del sistema perturbato a carattere freddo, determinerà rovesci di pioggia e temporali diffusi su tutta la Marsica e un brusco crollo delle temperature, dovuto principalmente alle intense precipitazioni e ai moti discendenti dei sistemi temporaleschi che trasporteranno l'aria fredda in quota di origine polare-marittima verso il basso, facendo momentaneamente nevicare in montagna (al di sopra dei 1400 m).

Grazie per la cortese attenzione.

rc

27-04-2016
Ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Dopo che una fase fredda e instabile rappresentante uno dei volti instabili e volubili di una Primavera che sta rispettando le sue caratteristiche, abbia interessato parte del nostro stivale, imbiancando soprattutto le nostre montagne appenniniche e facendoci evincere che non è ora di fare il cambio d'armadio, nel corso delle prossime ore e delle giornate di mercoledì e di giovedì, le condizioni meteorologiche sulle regioni settentrionali e centrali saranno influenzate da un vortice di bassa pressione nato da un'area depressionaria in azione tra le Isole Britanniche e la Penisola Scandinava. Tali correnti d'aria fresca e instabile continueranno ad attanagliare anche il nostro territorio marsicano, favorendo una nuvolosità variabile, ad essa saranno associate deboli e isolate piogge. I rovesci di pioggia più significativi saranno ancorati solo alle regioni di nord-est e la neve imbiancherà le Alpi orientali e nord-orientali fino a quote piuttosto basse per il periodo. Le temperature massime, grazie ai tepori primaverili, torneranno ad innalzarsi su valori tipici del periodo. Tra giovedì e venerdì, l'Italia settentrionale, centro-settentrionale e la Marsica, dovranno di nuovo assaporare la parte più instabile della Primavera, a causa di una massa d'aria fresca e instabile proveniente dall'Europa nord-orientale, responsabile degli annuvolamenti e dei rovesci di pioggia, nubi nembostrati miste a nubi temporalesche, merito le infiltrazioni d'aria fresca in quota che, in contrasto con il riscaldamento diurno, consentiranno la nascita di nubi cumulonembi, con un sollevamento dell'aria calda sotto forma di correnti ascensionali e l'origine dei moti convettivi all'interno dei cumulonembi, con la conseguente formazione dei temporali, i quali nella giornata di venerdì potranno interessare in maniera diffusa il nostro territorio abruzzese, ove l'intensità delle precipitazioni e la mole delle correnti discendenti, trasporterà l'aria fredda verso il basso, permettendo ancora nevicate a quote di montagna. Le condizioni meteorologiche potrebbero essere dominate da un tempo molto variabile anche nel fine settimana.


Vi ringrazio per la cortese attenzione.


24-04-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.


Meteo Marsica

Nel corso della giornata di domenica, le condizioni meteorologiche saranno spiccatamente variabili su tutta la Marsica: insisteranno piogge alternate a schiarite. Tra i nembostrati, le nubi cumulonembi daranno origine a rovesci o temporali, localmente moderati e di forte intensità. Le correnti di fresco Maestrale gireranno in Grecale e verranno accelerate dai moti discensionali delle nubi temporalesche. I venti freddi di Grecale e di Tramontana scura, sperimenteranno una fugace ondata di freddo sul nostro territorio marsicano, ove le temperature crolleranno sia nei valori massimi che minimi tra domenica e lunedì e in particolar modo in quest'ultima giornata. Ancora rovesci di pioggia su gran parte del nostro territorio nelle rispettive giornate di lunedì e di martedì. L'irrompere della massa d'aria fredda di origine artico-marittima, permetterà rovesci nevosi intorno ai 1200 m e un temporaneo abbassamento dei valori minimi, di qualche grado al di sotto dello zero. Le nostre montagne saranno quindi completamente imbiancate dalla neve. Successivamente i tepori primaverili torneranno a predominare, nonostante possano ancora guadagnare terreno, correnti d'aria di origine atlantica; ebbene condizioni meteorologiche variabili sia mercoledì che giovedì.
Evoluzione meteo

Come indicato dalla traiettoria illustrata nell'immagine satellitare, nel corso delle ore diurne e serali della giornata di domenica, il nostro stivale e soprattutto la Marsica, saranno attraversati da un'altra massa d'aria fredda, questa volta di origine artico-marittima, la quale scenderà lungo i bordi orientali di una fugace estensione dell'Anticiclone delle Azzorre fino all'Atlantico settentrionale. Tale figura anticiclonica seguirà le orme del meridiano di Greenwich, permettendo all'aria fredda di invorticarsi intorno a un vortice di bassa pressione nato da un fronte instabile di origine atlantica, il quale, nella giornata odierna, ha dato luogo ad acquazzoni, in un contesto variabile sul nostro territorio marsicano. Nella giornata di domenica, potrebbero esserci ancora piogge, rovesci che assumeranno anche carattere temporalesco, merito l'incontro tra le tese correnti fredde settentrionali e i tepori primaverili innescati dalle timide schiarite appartenenti a un tempo variabile che si protrarrà anche nelle giornate di lunedì e di martedì, con l'occasione di altri rovesci di pioggia e di neve al di sopra dei 1000 m, attraverso l'irrompere d'aria di origine artica e di un deciso crollo delle temperature e dello zero termico. L'aria più umida e mite salirà verso l'alto, espandendosi e raffreddandosi, dando luogo a imponenti nubi cumulonembi o temporalesche (moti convettivi). Le nostre montagne marsicane e del resto dell'Appennino abruzzese, saranno imbiancate da un mantello nevoso che avrà vita breve, perché immersi nel tardo periodo primaverile, ove la neve, quando la Tramontana scura e il Grecale cadranno e predominerà il sereno, riuscirebbe a resistere soltanto sulla cima del Monte Velino e della Majella, nonché sul Gran Sasso. Tornando a noi, probabili episodi di acquaneve tra domenica e lunedì solo al di sotto dei 1000 m; lunedì e martedì piogge alternate a schiarite sul resto della Marsica lunedì e martedì, venti molto freschi e a tratti freddi di Grecale. Minime in diminuzione su valori invernali nella notte di lunedì, quando potrebbero scendere anche al di sotto dello zero, proponendo deboli gelate. Tuttavia, nonostante le correnti atlantiche, la colonnina di mercurio sarà in lieve aumento, a partire dalla metà della settimana. E' tutto.
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
23-04-2016

Quest'anno, la Primavera sta rispettando in parte le sue caratteristiche, quindi sta mostrando sia i suoi volti stabili e soleggiati che i suoi volti instabili e a tratti dai connotati invernali. Nel fine settimana, sulla nostra penisola ci sarà un brusco crollo delle temperature, a causa dell'irruzione di una massa d'aria fredda e instabile di origine artico-marittima, dunque non saranno esenti rovesci che assumeranno carattere temporalesco e nevicate anche sulle nostre montagne appenniniche.

 

Vi ringrazio per cortese attenzione.

 

18-04-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.


Nel corso delle prossime ore, la circolazione depressionaria che sta scendendo di latitudine sull'Oceano Atlantico, incentivando la risalita di masse d'aria calda e polverosa direttamente dal Nord Africa fino alle regioni meridionali e centro-meridionali, e permettendo infiltrazioni d'aria fresca e instabile di matrice nord-atlantica, verrà allontanata da una circolazione anticiclonica legata all'Anticiclone delle Azzorre in estensione fin lungo i meridiani, quest'ultima farà sì che un fronte freddo e instabile scivoli lungo il suo bordo orientale, interessando le regioni del Nord Italia e facendo sì che l'aria più fredda si infiltri anche sulle regioni centrali e sulle regioni del Centro-Sud nel corso della giornata di martedì, quando la colonnina di mercurio tornerà ad attestarsi su valori decisamente primaverili, presentando un netto calo sia nei valori massimi che minimi, grazie all'aumento dei venti settentrionali, principalmente secchi e freschi, di Tramontana e di Maestrale. Le stratificazioni medio-alte che stanno dominando soprattutto le regioni meridionali e centrali, verranno quindi spazzate via da tali correnti più fresche provenienti dal Nord Europa. La secchezza dell'aria renderà il cielo del nostro territorio marsicano, abbastanza terso o sereno, liberandolo, per l'appunto, dalle nubi. Un significativo peggioramento delle condizioni meteorologiche potrebbe esserci solo dopo la metà del mese. Ne torneremo a parlare.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

15-04-2016
Salve e bentrovati all'ampio approfondimento di Meteorologia.

Dopo El Niño, arriva La Niña: probabili influenze sull'Estate mediterranea.
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Come ben sapete, il fenomeno climatico de El Niño, un forte riscaldamento delle acque del Pacifico meridionale, a cavallo tra il Tropico del Cancro e l'Equatore, ossia soprattutto dei settori sud-orientali, viene quasi sempre preceduto dalla sua compagna, La Niña (ossia la bimba), che invece rappresenta un raffreddamento e ne garantisce gli effetti opposti. Questo forte riscaldamento, si verifica con una cadenza di sei-sette anni e perciò, nell'ambito della climatologia, facendo parte del nostro sistema caotico, ne costituisce anch'esso una caoticità, perché in grado di influenzare la circolazione atmosferica, dando luogo a un mutamento dei venti Alisei, che si indeboliscono, cambiando addirittura di direzione, mentre si verifica un'oscillazione della pressione atmosferica detta ENSO, che comporta, in caso di riscaldamento anomalo delle acque superificiali, un drastico abbassamento di quest'ultima, provocando piogge torrenziali o a carattere di nubifragio e un crollo delle temperature sulle coste sudamericane del Pacifico, nonché la siccità e un innalzamento delle temperature sulle coste occidentali del Pacifico (Indonesia, Asia sud-orientale comprese), dando luogo anche a importanti ripercussioni, con un'intensificazione dei fenomeni atmosferici estremi in Australia e in Sud Africa e una conseguente formazione di frequenti tempeste tropicali sulle acque del Pacifico tropicale (Tifoni), dell'Atlantico tropicale (Uragani), dell'Oceano Indiano (Cicloni), specie nella prima parte del periodo autunnale. Si ritiene che El Niño abbia delle influenze su tutta la circolazione atmosferica, quindi soprattutto a livello globale, andando ad influenzare, seppur minimamente, i comportamenti delle figure bariche e delle celle di circolazione che fanno parte del nostro emisfero, non solo la Cella di Ferrel che comprende la depressione islandese, ma anche la Cella di Hadley che copre la cintura di alte pressioni subtropicali tra cui l'Anticiclone Nord-Africano, quest'ultima, rinforzandosi, ha favorito un'intensificazione di queste ultime, ossia il promontorio in quota di matrice Subtropicale, già incentivato a salire sul Mediterraneo dalle conseguenze a catena legate al riscaldamento globale, irrobustisce ancora di più la sua struttura; il riscaldamento globale contribuisce nell'alterare il comportamento della circolazione termoalina e della Corrente del Golfo, con un cambiamento dell'intensità della depressione islandese e quindi delle perturbazioni atlantiche che giungono sul Mediterraneo. Esse divengono ancora più intense quando la sorvolano, perché le frequenti ondate d'aria mite fuori stagione e d'aria calda d'Estate, incentivano un riscaldamento delle acque superficiali di questo mare e dei sui bacini, cosicché le correnti meridionali richiamate su quest'ultimo dalle perturbazioni, ne assorbono un enorme quantitativo di umidità come se fossero una spugna, soprattuto durante l'Autunno, poiché il rilascio da parte delle acque avviene progressivamente e più lentamente rispetto alla terra ferma, non solo aumentando il livello di afa durante le oramai abituali ondate di caldo dal Nord Africa, ma nutrendo i moti convettivi di tali fronti perturbati e delle perturbazioni locali che scaturiscono dal transito di una massa d'aria di matrice nord-atlantica, dell'energia termica eccessiva per poterne estremizzare la forza. Quindi immaginiamo la comparsa di un fenomeno climatico quale El Niño, al di fuori del periodo nel quale si verifica, mutamento causato dallo stesso riscaldamento globale che sta alterando la circolazione atmosferica e oceanica, quindi da un effetto serra eccessivo che trattiene il calore nell'atmosfera, le conseguenze minime che avrebbe avuto El Niño, si fanno decisamente significative, sia in Europa che nel resto dei continenti facenti parte del nostro emisfero, e non solo dell'emisfero australe. Ricorderemo sicuramente, l'ondata di siccità che ha colpito la California e le successive e improvvise piogge torrenziali, la formazione di anticicloni di blocco sull'Europa centro-occidentale e sulla nostra penisola, favorevoli o che giustificano un Inverno particolarmente siccitoso e relativamente mite, nonché nebbioso e foriero di inquinamento per via sia della presenta del promontorio in quota che dell'Anticiclone delle Azzorre, esso quasi sempre latitante negli ultimi anni e consenziente nel raggiungere temporaneamente il nord-est del continente, le alterne circolazioni a bilancia e altri fattori pronti ad evidenziare una stagione invernale composta solo da alcune parantesi fredde che hanno consentito le nevicate in montagna. Le strutture anticicloniche di blocco, fanno sì che le masse d'aria molto fredda raggiungano le latitudini più meridionali, fino a sfiorare le aree Subtropicali, cosicché si scatenano maggiori tempeste di sabbia aizzate dalle correnti discendenti (downburst) delle celle temporalesche o dei cumulonembi, le quali scaricano grandi quantità di pioggia in aree dove il sistema climatico prevede una totale siccità e quindi per l'appunto nelle aree desertiche, ove in Inverno arriva persino qualche fiocco di neve, proprio per via degli stessi anticicloni di blocco, che spostano l'aria fredda artica verso più basse latitudini, allontanandola soprattutto dalla nostra penisola. Si è notata particolarmente anche la fase piovosa del mese di Ottobre, essa si è presentata particolarmente estrema soprattutto sulla nostra penisola, spingendosi addirittura nel nostro territorio marsicano, ove non sono stati esenti nubifragi e/o alluvioni, strettamente annessi alla trasformazione degli Uragani in depressione extratropicali, fronti freddi e perturbati che hanno attraversato un Mediterraneo più caldo della norma, nutrendosi di venti molto umidi di Scirocco e contrastando con la complessa orografia territoriale. La Niña, essendo l'opposto de El Niño, farà sì che alcune aree degli Stati Uniti vengano colpite dalla siccità, mentre altre aree da un inconsueto numero di Tornado, essendo una modificatrice della circolazione atmosferica, soprattutto a livello globale, nonché delle correnti a getto che la caratterizzano (specie il Polar Jet Stream). La Niña, potrebbe comportare minori incursioni dell'Anticiclone Nord-Africano sul Mediterraneo, essendo prevista nel periodo primavera-estate e in ulteriore intensificazione in Inverno, nel periodo di Dicembre-Gennaio, facendo aumentare le speranza che quest'ultimo possa essere composto da qualche periodo molto freddo e nevoso. Tornando a parlare della fine della stagione primaverile e dell'Estate, inoltre, l'influenza de La Niña, andrebbe a comportare non solo le ondate di calore dal Nord Africa (incentivate soprattutto dal riscaldamento globale), in grado di sollevare le polveri sahariane sullo stivale e sull'Europa, ma anche della depressione islandese e delle masse d'aria molto fresca e instabile provenienti dal Nord Atlantico, quindi non potrebbero essere esenti fasi molto fresche, a tratti piovose, nonché fortemente temporalesche sul nostro comparto euro-mediterraneo, attraverso una continua alternanza con i periodi caldi e afosi (caldo-umido), quest'ultimo in particolare lungo le aree costiere. Tuttavia, sono ancora tutti da valutare altri importanti fattori, per stabilire tali ipotesi riguardanti la parte finale della Primavera e dell'Estate, quali ad esempio le temperature delle acque superficiali del Golfo di Guinea, che ci permettono di ipotizzare le espansioni del cosiddetto Anticiclone Nord-Africano sul Mediterraneo. Ne consegue un ristagno dell'energia termica nelle aree vallive, nelle conche e nelle pianure dello stivale, masse d'aria roventi che nutrono i moti convettivi dei fronti instabili dall'Atlantico, garantendo il rischio di frequenti piogge di forte intensità o a carattere di nubifragio, nonché violenti downburst dei temporali e i Tornado, questi ultimi nelle aree maggiormente soggette.
Nell'immagine soprastante, un esempio de La Niña, nel periodo 1988-1989.



Vi ringrazio per la cortese attenzione.
14-04-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

Nella giornata odierna, si sta verificando una temporanea interruzione della fase calda aizzata dalle correnti di Scirocco e di Libeccio, merito alcune infiltrazioni d'aria più fresca o temperata di natura atlantica, accompagnata dai tesi venti di Maestrale. Tuttavia, già a partire dai giorni a seguire, le temperature massime tenderanno di nuovo ad aumentare, fino ad attestarsi su valori quasi estivi, merito del rinforzo di un promontorio in quota di matrice Subtropicale. Questi ultimi, sono sbalzi termici, tipici di una Primavera che in parte sta rispettando le sue caratteristiche.
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
13-04-2016

Nel corso delle prossime ore, non saranno esenti accumuli di polveri sahariane in sospensione, sollevate dai venti di Libeccio, di Scirocco e di Ostro. Le infiltrazioni d'aria umida da ovest, favoriranno lo sviluppo di stratificazioni medio-alte o di nubi stratiformi che, essendo miste al particolato proveniente direttamente dal deserto del Sahara, potranno dare luogo a deboli precipitazioni piovose o pioviggini, foriere di polvere giallastra. Tuttavia, verranno successivamente a prevalare le schiarite e il Sole tornerà pienamente a splendere.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

12-04-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Meteo Marsica

Nel corso di questa settimana, il nostro territorio marsicano sarà predominato da correnti d'aria calda di matrice nord-africana, coadiuvate da un'area di alta pressione, a mo' di promontorio in quota di matrice Subtropicale. Ne consegue un'escursione termica meno netta al calar della notte e un significativo innalzamento delle temperature massime su valori "quasi estivi". I cieli si presenteranno quasi sempre sereni, merito la subsidenza atmosferica, seppur non possa essere esente qualche disturbo da ovest, ossia proveniente da una circolazione depressionaria sull'Atlantico, il quale si manifesterà modestamente, attraverso lo sviluppo di stratificazioni medio-alte o di velature, miste alle polveri sahariane sollevate in sospensione nell'atmosfera, dai venti meridionali di Libeccio e di Scirocco, le quali avranno il compito di rendere i cieli a tratti un po' giallastri/rossastri, a seconda della quantità di concentrazione del particolato atmosferico. Verso il finire della settimana, ripeto, le condizioni meteorologiche stabili e soleggiate, saranno quindi intaccate da alcune stratificazioni nuvolose medio-alte, provenienti dai settori occidentali.


Evoluzione del tempo


Una circolazione depressionaria insediatasi sul medio Atlantico, determinerà un afflusso d'aria molto calda sulle regioni meridionali e centro-meridionali. La parte più attenuata dei venti di Scirocco interesserà anche le regioni centrali, soffiando soprattutto dal versante adriatico, secondo la disposizione di un'area anticiclonica di matrice Subtropicale, a mo' di promontorio in quota, in grado di favorire debole subsidenza atmosferica e quindi giornate soleggiate, nonché il richiamo d'aria sahariana direttamente sullo stivale, la quale solleverà le polveri sahariane in sospensione nella nostra atmosfera e, insieme alle velature, renderà i cieli a tratti stratificati o coperti di cristalli di ghiaccio e di particolato "rosso/giallastro". Le cause di queste ondate d'aria molto mite sono tipiche di una Primavera che rispetta le sue caratteristiche, alternando i suoi volti stabili e soleggiati ad altri perturbati, ma il muro anticiclonico che delimita le perturbazioni nord-atlantiche oltrealpe, determinando annuvolamenti sui settori occidentali della penisola e sulle regioni settentrionali, con sporadici acquazzoni sull'arco alpino, è coadiuvato o incentivato a salire da una profonda zona di bassa pressione, la depressione islandese, che scende repentinamente di latitudine sull'Atlantico, permettendo la risalita del piatto più leggero, il cosiddetto Anticiclone nord-africano, direttamente sul comparto mediterraneo centro-orientale, garantendone durature fasi soleggiate, a tratti nuvolose e soprattutto abbastanza calde per il periodo.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

09-04-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Nel corso delle prossime ore, avvertiremo gli ultimi effetti di un vortice di bassa pressione, il quale, traslando verso levante, ha richiamato a sé correnti d'aria settentrionali, rappresentanti una massa d'aria fredda e instabile di origine polare-marittima, in discesa dalle Isole Britanniche. L'irruzione d'aria più fredda ha consentito un abbassamento dello zero termico, cosicché i fiocchi di neve stanno imbiancando temporaneamente le nostre montagne appenniniche, ma anche le Alpi, localmente fino a quote medie. Le piogge cesseranno su gran parte delle regioni settentrionali e centrali entro la giornata di domenica, tuttavia una spiccata variabilità del tempo rimarrà ancorata alle regioni centro-meridionali e meridionali, ove insisterà un'alternanza tra nuvole grigie nembostrati e sole; ai nembostrati sarà ancora associato qualche rovescio di pioggia, specie lungo il versante adriatico e ionico. Nel corso dell'inizio della settimana, un'area di alta pressione a mo' di promontorio in quota di matrice Subtropicale, si rinforzerà sul Mediterraneo centro-orientale e di conseguenza su gran parte del nostro stivale, garantendone tempo stabile e per lo più soleggiato (salvo le velature e le polveri sahariane in sospensione), le inversioni termiche nelle vallate, con escursioni termiche anche piuttosto marcate nelle aree montuose, specie appenniniche, ove, seppur le temperature massime possano mantenersi su valori pienamente primaverili e, a causa del caldo Scirocco, anche su valori quasi estivi, le minime scenderanno repentinamente.


Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

06-04-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo attinente alla metà della settimana.

Nel corso della giornata di giovedì, le condizioni meteorologiche cambieranno su tutto il territorio marsicano, merito il transito di un'aspirale nuvolosa foriera di polveri sahariane sollevate dal regime ciclonico dei venti, dapprima di caldo Scirocco, successivamente i venti saranno più freddi e ruoteranno in Maestrale. Il sistema perturbato attanagliato intorno alla depressione afro-mediterranea, la quale, nel nostro emisfero, ruota in senso antiorario, darà lungo a rovesci di pioggia entro la serata di giovedì e, nel corso delle ore notturne, che precedono la giornata di venerdì, quando i venti saranno completamente di Maestrale, aumenteranno le probabilità di acquazzoni, rovesci di pioggia che assumeranno anche carattere temporalesco in quest'ultima giornata. Essi saranno in estensione a tutto il nostro territorio marsicano, ma con un maggiore interesse dei settori occidentali e sud-occidentali. Ancora un po' di tempo variabile/instabile nella giornata di sabato, mentre, nella giornata di domenica, vi sarà un temporaneo e netto miglioramento.


Vi ringrazio per la cortese attenzione.

06-04-2016

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Dalla carta di simulazione di PM10 nell'atmosfera, l'enorme quantitativo di polveri sahariane risucchiato dal vortice depressionario che nascerà in prossimità delle coste mediterranee africane entro la giornata di giovedì. Esso le solleverà verso la nostra penisola, tramite gli iniziali e forti venti meridionali di Ostro e di Scirocco, smistando il particolato proveniente dal deserto del Sahara verso il basso, tramite le precipitazioni date luogo dal sistema perturbato. La traiettoria delle polveri segue l'aspetto di un'enorme virgola; non è altro che la perturbazione, pronta ad attorcigliarsi in senso antiorario intorno all'area depressionaria, secondo il regime ciclonico dei venti. I rovesci o i temporali colpiranno il nostro territorio marsicano giovedì e in particolare venerdì.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

04-04-2016
Nebbia nel barese. Come tutti sapete, quando sul Mediterraneo e sui suoi bacini avviene un'avvezione d'aria molto più calda di matrice Subtropicale, se la loro superficie risultasse più fredda rispetto all'aria subtropicale, il contrasto tra le due masse, l'aria calda e umida che viene a contatto con la massa d'acqua più fredda marina, favorirebbe l'evaporazione e la condensazione della massa d'aria calda e umida, per via del raffreddamento di quest'ultima, nascono quindi nebbie (cosiddette da avvezione), le quali si spingono dalla costa fino al mare. Il riscaldamento della terra ferma, quando, ripeto, la coltre nebbiosa, viene sospinta dalla brezza marina fin verso la costa, favorisce un innalzamento della nebbia e una sua trasformazione in nubi basse.
Vi ringrazio per l'attenzione.
04-04-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

 

Meteo Marsica

L'inizio della settimana, scorrerà all'insegna del tempo buono, stabile e per lo più soleggiato sul nostro territorio marsicano, poiché non saranno esenti annuvolamenti stratiformi e velature medio-alte anche sul resto dell'Abruzzo. In effetti, sulla nostra penisola, continueranno a transitare innocui sistemi nuvolosi di origine atlantica, responsabili di annuvolamenti specie sulle regioni centrali tirreniche e settentrionali. Nel corso della giornata di giovedì, la depressione islandese, sfornerà una decisa perturbazione, la quale, accompagnata da masse d'aria più fresca e instabile di matrice nord-atlantica, darà luogo a una fase di maltempo sulla nostra penisola. Essa convergerà con le masse d'aria Subtropicale richiamate dal Nord Africa, dando origine a un vortice di bassa pressione, il quale farà sì che le condizioni meteorologiche risultino perturbate soprattutto sul nostro territorio marsicano, ove, già dalla giornata di giovedì, si faranno avvertire le prime avvisaglie di un peggioramento. Piogge, venti di Libeccio e successivamente di imponente Maestrale, potrebbero interessare la Marsica nella giornata di venerdì, quando le piogge colpiranno tutto il territorio locale, con ancora un po' di instabilità all'inizio del fine settimana. Rovesci di pioggia che a tratti potrebbero assumere carattere temporalesco.

 

Evoluzione meteo

Nel corso delle prossime ore, le condizioni meteorologiche saranno decisamente stabili, i venti più freschi settentrionali, garantiranno una giornata per lo più soleggiata, salvo la probabilità di stratificazioni medio-alte o innocue velature rappresentanti un polveroso e modesto sistema nuvoloso dal Nord Africa. Le polveri sahariane trasportate o sollevate dai precedenti venti di Scirocco, rimarranno in sospensione nell'atmosfera. Anche all'inizio della prossima settimana, l'area di alta pressione sarà in ulteriore rinforzo e il tempo si manterrà stabile e molto soleggiato, nonostante qualche innocua nuvola. L'attenuarsi dei freschi venti di Maestrale, favorirà un maggiore irraggiamento e temperature molto più basse di notte (escursione termica). Nel corso della metà della settimana e nel week-end, potremmo essere attraversati da una perturbazione, nata dall'incontro tra una massa d'aria fredda e instabile di origine polare-marittima (proveniente dal Nord Atlantico) e le correnti d'aria molto mite di matrice Subtropicale, richiamate dal Nord Africa. Nascerà un'area depressionaria che, tra giovedì e venerdì, si muoverà verso sud/sud-est, dando luogo a nuovi annuvolamenti associati a rovesci di pioggia, dai settori tirrenici al resto del nostro stivale, interessando soprattutto le regioni centrali e meridionali. Nel corso della metà della settimana e verso il week-end, il peggioramento si farà avvertire anche sul nostro territorio marsicano, attraverso annuvolamenti, piogge, venti che soffieranno dapprima dai quadranti meridionali, successivamente gireranno in Maestrale. L'aria fredda in ingresso dal Nord Atlantico, potrebbe dare luogo a qualche spruzzata di neve sulle nostre montagne appenniniche, fino a quote medie/medio-alte.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

03-04-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.


Nel corso delle prossime ore, le condizioni meteorologiche saranno decisamente stabili, i venti più freschi settentrionali, garantiranno una giornata per lo più soleggiata, salvo la probabilità di stratificazioni medio-alte o innocue velature rappresentanti un polveroso e modesto sistema nuvoloso dal Nord Africa. Le polveri sahariane trasportate o sollevate dai precedenti venti di Scirocco, rimarranno in sospensione nell'atmosfera. Anche all'inizio della prossima settimana, l'area di alta pressione sarà in ulteriore rinforzo e il tempo si manterrà stabile e molto soleggiato, nonostante qualche innocua nuvola. L'attenuarsi dei freschi venti di Maestrale, favorirà un maggiore irraggiamento e temperature molto più basse di notte (escursione termica). Nel corso della metà della settimana e nel week-end, potremmo essere attraversati da una perturbazione, nata dall'incontro tra una massa d'aria fredda e instabile di origine polare-marittima (proveniente dal Nord Atlantico) e le correnti d'aria molto mite di matrice Subtropicale, richiamate dal Nord Africa. Nascerà un'area depressionaria che, tra giovedì e venerdì, si muoverà verso sud/sud-est, dando luogo a nuovi annuvolamenti associati a rovesci di pioggia, dai settori tirrenici al resto del nostro stivale, interessando soprattutto le regioni centrali e meridionali. Nel corso della metà della settimana e verso il week-end, il peggioramento si farà avvertire anche sul nostro territorio marsicano, attraverso annuvolamenti, piogge, venti che soffieranno dapprima dai quadranti meridionali, successivamente gireranno in Maestrale. L'aria fredda in ingresso dal Nord Atlantico, potrebbe dare luogo a qualche spruzzata di neve sulle nostre montagne appenniniche, fino a quote medie/medio-alte. Ne torneremo a parlare.
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
03-04-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Nel corso della metà della settimana che viene, potremmo essere raggiunti da un vortice di bassa pressione molto più intenso e profondo dell'area depressionaria presente sul Nord Africa, il quale salirà completamente sul Mediterraneo e, munito di un'intensa perturbazione che nascerà dalla convergenza tra una massa d'aria fresca e instabile di matrice nord-atlantica e le correnti d'aria calda di matrice Subtropicale, innescherà una fase di maltempo caratterizzata da annuvolamenti associati a rovesci di pioggia su gran parte dell'Italia e soprattutto sulla Marsica, nonché questi ultimi saranno conditi o accompagnati da una tesa ventilazione di Libeccio. Dall'immagine satellitare, la copertura nuvolosa che, nel corso delle prossime ore, continuerà ad interessare il Mediterraneo centrale e la nostra penisola, è una “Warm Conveyor Belt”. Si tratta, dunque, di un flusso d’aria calda che si origina esternamente al sistema frontale, a partire dai livelli più bassi della troposfera, e si innesca nel settore caldo, per lo più rappresentato anche da nubi stratificate o di carattere stratiforme (pre-frontale), dinanzi o prima del fronte freddo. Di conseguenza, nasce un esteso corpo nuvoloso associato per l'appunto a tali correnti di Scirocco e di Ostro, che vengono convogliate dal Nord Africa, per via di una depressione ricolma d'aria fredda in quota in discesa verso la Penisola Iberica e il Portogallo; è proprio essa a calamitare masse d'aria molto mite e umida verso l'area mediterranea. Tuttavia, facendo il punto della situazione, ciò di cui abbiamo parlato potrebbe risultare paradossale, poiché il vento non si origina mai da una zona di bassa pressione a un'area anticiclonica, ma viceversa, ossia da un'alta pressione a una bassa pressione (là dove si genera un gradiente barico); per tali motivi non parliamo di un'area anticiclonica poco particolare (promontorio in quota di matrice Subtropicale), ma di una struttura presente solo in quota, la quale, se non ha fondamenta solide, riesce a cedere il passo alla depressione che, in questo caso, ha avuto una traiettoria molto più meridionale, instaurandosi sul Nord Africa, cosicché, il sistema nuvoloso, seguendo il moto antiorario di quest'ultima, sia riuscito a risalire verso lo stivale, sotto forma di un innocuo tappeto di nuvole dense e stratiformi, collocate a quote medio-alte, perciò composte principalmente da cristalli di ghiaccio, i quali non danno luogo a nessuna precipitazione piovosa.

 

Vi ringrazio.

 

Fonte immagine: meteosat.it

31-03-2016
Temperature 31 Marzo 2016.JPG
Per via dei venti caldi e polverosi di Libeccio e di Scirocco, temperature quasi estive a L'Aquila, ove le tese correnti meridionali stanno trasportando masse d'aria calda di matrice nord-africana. La stazione meteo di Avezzano centro ha registrato una temperatura massima di 23,6°C, mentre, a L'Aquila, una città più esposta al caldo alito africano, la temperatura della stazione meteo di L'Aquila ovest ha superato i 25°C/26°C. Si nota una netta escursione termica con la notte, a causa di un promontorio in quota di matrice Subtropicale, il quale consente un maggiore irraggiamento, cosicché l'aria diviene decisamente più fresca nelle ore notturne e del primo mattino.
Grazie per l'attenzione.


Fonte immagini: Caput Frigoris
31-03-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Nel corso delle prossime ore, sull'Italia centrale e meridionale, una massa d'aria moderatamente calda di matrice nord-africana rappresentata dai tesi e polverosi venti di Scirocco e di Libeccio, darà luogo a una sempre più incisiva impennata delle temperature massime e si sommerà ai primi tepori primaverili scaturenti dall'insolazione, attestandole su valori quasi estivi. I cieli, merito la debole subsidenza e la presenza di un promontorio ben strutturato in quota, risentiranno non solo delle polveri sahariane in sospensione, ma anche delle infiltrazioni d'aria umida provenienti dalla depressione con annessa perturbazione, che tende a spostarsi dall'Europa occidentale alle nostre regioni di nord-ovest, nonché verso i settori tirrenici. Ne consegue un aumento della copertura nuvolosa, composta principalmete da stratificazioni medio-alte e da nubi stratiformi; essa accrescerà significativamente nei prossimi giorni, nonostante non possano essere esenti ampie e successive schiarite. Domina invece incertezza per il tempo che farà nel fine settimana, quando le condizioni meteorologiche non dovrebbero più risultare molto perturbate sul nostro territorio marsicano. Ne torneremo a parlare.


Vi ringrazio per l'attenzione.

30-03-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

Meteo Marsica

Nel corso dei prossimi giorni, seguirà un rinforzo di un'area di alta pressione a mo' di promontorio in quota di matrice Subtropicale, responsabile di un notevole rialzo termico e di un tempo stabile su gran parte dello stivale, in particolare sulle regioni centrali e meridionali. La subsidenza atmosferica tipica delle aree di alta pressione, ripristinerà cieli quasi sereni, ciononostante i venti deboli/moderati di Scirocco e di Ostro calamitati o richiamati dalla zona anticiclonica, trasporteranno di nuovo le polveri sahariane in sospensione nell'atmosfera, garantendo lo sviluppo di stratificazioni medio-alte provenienti dalle deboli infiltrazioni d’aria umida da ovest, miste anche al suddetto particolato atmosferico. Tuttavia, si tratterà solo di una breve "parentesi estiva", tipica di una Primavera che rispetta le sue caratteristiche, mostrando sia i suoi volti volubili che i suoi volti stabili e soleggiati. In effetti, la circolazione a bilancia, sarà annullata dal moto verso est dell’area depressionaria originatasi sulla Spagna e sul Portogallo, la quale, entro la metà della settimana, darà luogo a un peggioramento del tempo tipicamente primaverile sulle regioni settentrionali della penisola e sul resto dell’Europa centro-occidentale. L’intensa perturbazione attraverserà la Sardegna e l’Italia centrale e meridionale nel fine settimana, specie nella giornata di domenica, dando luogo ad annuvolamenti composti da grigi nembostrati e da nubi cumulonembi, a queste ultime saranno associati rovesci di pioggia, a tratti a carattere temporalesco e un brusco e momentaneo abbassamento delle temperature, dopo il rialzo della colonnina di mercurio avuto tra mercoledì e giovedì. Ciononostante, in talune giornate, saranno ancora probabili modeste escursioni termiche, con temperature più fresche di notte, merito l’irraggiamento.
Evoluzione meteo

Nel corso delle giornate di mercoledì e di giovedì, l’estensione di un’area di alta pressione a mo’ di promontorio di matrice Subtropicale, richiamerà masse d’aria moderatamente calda verso il nostro stivale, attraverso tesi venti di Scirocco e di Ostro, i quali permetteranno un’impennata della colonnina di mercurio, non solo sulle regioni centrali e meridionali, ma anche su parte delle regioni settentrionali; tuttavia, il rialzo termico, sarà soltanto temporaneo. Insieme a tali venti meridionali, verrà sospinto un enorme quantitativo di polveri sahariane, facenti parte del particolato in grado di rimanere in sospensione nell’atmosfera, per la sua scarsa densità rispetto alla sabbia, i cui granelli hanno una dimensione superiore a un micron. Il movimento dell’aria calda nord-africana dalla zona di alta pressione verso un’area di bassa pressione, favorirà un aumento dei venti meridionali, i quali soffieranno successivamente dai quadranti occidentali. Quest’ultima massa d’aria, verrà incentivata a salire sul Mediterraneo centro-occidentale da un’area depressionaria, nata da una saccatura depressionaria ricolma d’aria fredda e instabile di origine polare-marittima, incentivata a riversarsi sull’Oceano Atlantico da un intenso scambio termico meridiano d’aria gelida di origine artica verso il Canada e gli Stati Uniti nord-orientali. Su tutto il bacino del Mediterraneo, si instaurerà dunque una circolazione cosiddetta “a bilancia”, ove, una bassa pressione sulla Spagna e sul Portogallo, si muoverà verso levante seguendo le orme del flusso zonale, facendo sì che le correnti umide, fresche e instabili si innalzino lungo i bordi occidentali dell’alta pressione, cosicché la nuvolosità aumenterà su gran parte delle regioni di nord-ovest e sul resto dell’Italia settentrionale e ad essa, merito l’ingresso della coda della perturbazione atlantica, potranno essere associati rovesci di pioggia entro la metà della settimana e nel fine settimana. L’aria calda, invece, rappresentando il piatto più leggero, verrà risucchiata sul Mediterraneo centro-orientale, innescando un deciso rialzo termico, consentendo alle temperature di attestarsi su valori tipicamente primaverili sulle regioni centrali e meridionali, successivamente si tratterà solo di un assaggio d’Estate, poiché, la perturbazione raggiungerà rapidamente la Sardegna e, entro questo fine settimana, interesserà anche le regioni centrali e meridionali tramite i settori tirrenici, manifestandosi attraverso un netto peggioramento del tempo, venti freschi e tesi settentrionali, accelerati dai venti discensionali delle nubi temporalesche che verrebbero a generarsi mediante il contrasto termico, quando le due masse d’aria di natura differente convergeranno e, naturalmente, non si mescoleranno, ma la massa d’aria più calda tenderà ad arrampicarsi sull’aria più fredda dal Nord Atlantico, raffreddandosi per espansione e condensando in nubi cumulonembi.
Vi ringrazio per l’attenzione.
28-03-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Nel corso delle prossime ore, dovremmo aspettarci ancora un'insistente nuvolosità variabile su gran parte del nostro territorio marsicano, dovuta all'allontanamento della modesta perturbazione atlantica che ci ha attraversato nella giornata odierna: la giornata di martedì, infatti, scorrerà attraverso un'alternanza tra nubi e sprazzi di Sole o di cielo sereno. I venti saranno ancora molto tesi, di fresco Maestrale, il cosiddetto vento maestro, che soffia su tutto il bacino del Mediterraneo. Successivamente, seguirà un rinforzo di un'area di alta pressione a mo' di promontorio in quota di matrice Subtropicale, responsabile di un notevole rialzo termico e un tempo stabile su gran parte dello stivale, in particolare sulle regioni centrali e meridionali. La subsidenza atmosferica tipica delle aree di alta pressione, ripristinerà cieli quasi sereni, ciononostante i venti deboli/moderati di Scirocco e di Ostro calamitati o richiamati dalla zona anticiclonica, trasporteranno di nuovo le polveri sahariane in sospensione nell'atmosfera, garantendo lo sviluppo di stratificazioni medio-alte, miste anche al suddetto particolato atmosferico. Tuttavia, si tratterà solo di una breve "parentesi estiva", tipica di una Primavera che rispetta le sue caratteristiche, mostrando sia i suoi volti volubili che i suoi volti stabili e soleggiati.
Grazie per la cortese attenzione.

 

25-03-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Che tempo farà a Pasqua e a pasquetta?

Dopo il rapido e modesto peggioramento che si avrà a partire dalla giornata di sabato, nel corso della giornata di Pasqua, le condizioni meteorologiche miglioreranno su gran parte della nostra penisola e, di conseguenza, anche sul nostro territorio marsicano, grazie a un'area di alta pressione di matrice Subtropicale che proteggerà temporaneamente lo stivale dagli importanti sistemi depressionari, garantendo cieli sereni, dunque tempo stabile e soleggiato, da segnalare solo qualche velatura o stratificazione medio-alta dai settori occidentali. Tuttavia, nella giornata di lunedì o di pasquetta, il tempo peggiorerà sulle regioni settentrionali e centro-settentrionali, ma anche su parte del Tirreno meridionale e dello Ionio (regioni meridionali). La Marsica, appartenente all'Italia centrale, verrà interessata da un aumento della nuvolosità stratiforme a partire dai settori meridionali e occidentali, quest'ultima in grado di coprire i cieli marsicani in maniera piuttosto variabile (nuvolosità variabile), dando luogo a deboli piogge o pioviggini, le quali verrebbero immediatamente a cessare. Le nubi stratiformi lasceranno spazio alle schiarite e agli sprazzi di Sole entro il pomeriggio di Pasquetta, quando il tempo tornerà ad essere discreto, salvo ancora un po' di nuvole.
Vi ringrazio e vi auguro una serena festività pasquale.
22-03-2016
Salve e ben ritrovati al consueto approfondimento di Meteorologia.

Piove sangue? Da appassionato di Meteorologia, cerco di sfatare una cosiddetta "meteo curiosità".


In queste ultime ore, come illustratovi, sarà probabile assistere, sui cucuzzoli delle nostre montagne, al fenomeno della "neve gialla", il quale si può verificare durante i mesi invernali e ad inizio Primavera, quando una depressione afro-mediterranea generata da una saccatura d'aria fresca e instabile di matrice nord-atlantica, richiama intense e miti correnti di Scirocco, in grado di trasportare nell'atmosfera delle nostre medie latitudini, un quantitativo enorme di polveri o di sabbia finissima sahariana. In maniera sorprendente, la neve al suolo e la pioggia caduta divengono o assumono tonalità rosse che, per quanto riguarda la "pioggia gialla", si manifestano attraverso le polveri che si depositano sulle automobili. Quando nella Troposfera (prima fetta dell'atmosfera), sono presenti alcuni organismi cellulari, come dicevo inizialmente, la tonalità assume colori decisamente rossastri. In effetti, all'interno dell'atmosfera, le intense correnti ascensionali delle nubi cumulonembi o temporalesche, possono trasportare una massa di organismi maggiori o possono nascere in essa organismi ascrivibili alla classe delle alghe verdi, può trattarsi specialmene di carotenoidi, tra cui l'astasantina, un'alga di colore rossatro che, andando a far parte dei nuclei di condensazione nelle nuvole, si manifesta all'interno delle goccioline d'acqua e dei cristalli di ghiaccio mediante la condensazione e la sublimazione del vapore acqueo in essi, in grado di dare luogo a precipitazioni piovose rosse o nevose rossastre, queste ultime ad alta quota. Il fenomeno, però, è tipico anche delle aree polari, ove, i raggi UVA, consentono la genesi di tali organismi nella medio-bassa atmosfera. A volte, tale raro evento meteorologico, può colpire inaspettatamente alcuni paesi del Sud America, quale ad esempio la Columbia, ove sono già state svelate le cause di quella che gli abitanti hanno chiamato "pioggia di sangue", attribuibile alle intense correnti ascensionali dei cumulonembi, le quali, come detto prima, riescono a sollevare le alghe rosse o materiale organico, all'interno delle nuvole. Il fenomeno della neve gialla, si verifica quando, le depressioni mediterranee, come ad esempio l'area perturbata che ci interesserà entro la giornata di mercoledì 23 Marzo, sono davvero molto rapide e quindi scarsamente recalcintranti e riescono a dare luogo solo a veloci fasi di maltempo, traslando molto rapidamente verso sud-est, ove, in tal caso, il vortice depressionario avrà a disposizione una massa d'aria fredda che richiamerà dall'Europa nord-orientale, attraverso i venti di Bora (alto Adriatico) e di Grecale (medio-basso Adriatico e Ionio) che, accompagnando masse d'aria fredda e particolarmente fredda in quota di origine artico-marittima, permetteranno ai nuclei di condensazione delle masse d'aria ascendenti in espansione e in raffreddamento, quindi alla condensazione delle nubi, di trasformarsi quasi interamente in sublimazione, per via dell'ambiente più freddo nelle quali saranno successivamente immerse le nuvole cumuliformi e nembostrati. Le gocce di pioggia nate intorno ai finissimi granelli di sabbia, scaricheranno gran parte delle polveri giallastre verso il basso, ma quando queste ultime si trasformeranno repentinamente in cristalli di ghiaccio, le polveri si raduneranno in essi che, raggiungendo quote alte/successivamente medie senza sciogliersi, per via di un abbassamento dello zero termico, permettono alla neve gialla di imbiancare il suolo montano e di fare assumere un colore abbastanza raro e inconsueto al manto nevoso, fenomeno verificabile anche sulle Alpi, quando i cristalli di ghiaccio, formandosi in neve, iniziano a collaborare soprattutto con la radiazione solare che penetra timidamente attraverso le nubi.
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
21-03-2016
Salve e ben ritrovati al nuovo aggiornamento meteo.

Meteo Marsica

Le stratificazioni medio-alte che stanno coprendo i cieli del nostro territorio marsicano, sono composte principalmente da polveri sahariane in sospensione (le uniche a rimanere intrappolate nell'atmosfera e ad essere sollevate dai venti di Scirocco). Tutto a causa di una "circolazione a bilancia", originatasi in merito all'approfondimento di una saccatura fino alla Penisola Iberica e al Portogallo, che conseguenzialmente richiama il piatto più leggero verso l'alto, quest'ultimo rappresentante masse d'aria molto mite e polverosa provenienti dal Nord Africa. La circolazione depressionaria traslerà verso sud-est e, essendo ricolma d'aria fredda e instabile di matrice nord-atlantica, si rinvigorirà tramite la convergenza che, tali masse d'aria, avranno con i venti di Scirocco, in grado di incentivare la spinta ascensionale e lo sviluppo di un minimo depressionario sempre più profondo, tra l'Africa settentrionale e il Mediterraneo centrale. L'intensa perturbazione attanagliata al vortice di bassa pressione, riverserà le polveri sahariane verso il basso attraverso le deboli piogge che si avranno tra martedì e mercoledì, sporcando le nostre automobili di "terra rossastra/giallastra" di chiara estrazione sahariana. Lo spostamento della depressione verso sud-est, richiamerà aria molto fredda dall'Europa nord-orientale, rappresentata dai venti di Grecale, cosicché le temperature tenderanno a scendere e le precipitazioni assumeranno carattere nevoso fino a quote medie/medio-basse. I rovesci, nella giornata di mercoledì, potrebbero assumere localmente carattere di nubifragio sul versante adriatico, mentre risulteranno moderati/forti sul nostro territorio marsicano.
Vi ringrazio.
20-03-2016

Salve e ben ritrovati al nuovo e veloce aggiornamento meteo.

Nel corso delle prossime ore, il richiamo delle correnti di Scirocco da parte di un intenso vortice depressionario di natura atlantica in avvicinamento da ovest, che attraverseranno il Mediterraneo e i suoi bacini la cui superficie è più calda della norma, farà sì che esse diventino più umidi rispetto al passato; questi ultimi soffieranno da sud-est sul nostro territorio abruzzese. L'aumento della nuvolosità stratiforme sarà dovuta a tale vortice depressionario che, come preannunciato nell'editoriale su Terre Marsicane, a partire dalla metà della settimana che viene, darà luogo a un brusco peggioramento del tempo sulle regioni centrali e meridionali del nostro stivale, attraverso piogge e temporali.

Grazie.

 

19-03-2016

Bentrovati all'aggiornamento di approfondimento di Meteorologia e di Astronomia.

 

Fino al 2020 e quindi anche quest'anno, la Primavera astronomica cadrà il 20 Marzo. La data del 21 Marzo viene comunemente associata sempre all'Equinozio di Primavera, cosicché anche il 21 Dicembre al Solstizio d'Inverno, il 23 Settembre all'Equinozio d'Autunno e il 21 Giugno al Solstizio d'Estate, ma si tratta certamente di regole base prestabilite, poiché esse possono subire solo una piccola variazione nel corso del tempo. Dal punto di vista astronomico, il problema sorse nel Concilio di Nicea (325 a.C), ossia nel calendario giuliano da esso dichiarato e approvato, il cui difetto era quello di avere un giorno in più ogni 326 anni. Nel calendario gregoriano, invece, si creò una differenza di circa dieci giorni di anticipo ogni 128 anni. Perché ciò non si ripetesse, fu ridotta la durata media di un anno. Purtroppo, però, l'astronomia non obbedisce sempre alle date di sopra illustrate, per via di cause per l'appunto strettamente astronomiche, per questi motivi, è stato introdotto il cosiddetto "anno bisestile", nel quale, il mese di Febbraio ha un giorno in più (ossia ha ventinove giorni, anziché ventotto), tale ultimo giorno è chiamato "giorno bisestile". Tutto a causa, come dicevo prima, delle influenze astronomiche dovute alla processione dell'asse terrestre annessa alla forma del nostro pianeta Terra, non perfettamente sferica, da favorire delle variazioni dell'asse e quindi anche un cambiamento del giorno nel quale cade soprattutto l'Equinozio di Primavera, mediante alcune ore in meno che, diminuendo, determinano lo spostarsi all'indiestro del giorno prestabilito che precede l'ingresso dell'Equinozio di Primavera (21 Marzo) secondo le regole illustrate in tutti i libri di Astronomia. Ecco perché è stato chiaramente introdotto tale anno; in effetti, ripeto, quest'anno la Primavera entrerà il 20 Marzo alle 23.45. Per rendere ancora più piacevole tale breve "spiegazione", vi allego questo video che ho trovato su youtube, nei quali sono illustrati i vari equinozi e le loro imperfezioni collegate alle modificazioni che subisce l'asse terrestre. Si nota soprattutto l'evoluzione della nostra circolazione generale dell'atmosfera durante tali processi e secondo l'alternarsi delle stagioni collegato ai moti di rivoluzione terrestre.

 

Vi ringrazio.

17-03-2016
Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

L'estensione dell'Anticiclone delle Azzorre fino alla Scandinavia, sta facendo sì che, un corridoio d'aria fredda proveniente dall'Europa orientale, si apra fino alla mitteleuropa e all'Italia centro-settentrionale. La parte più avanzata di una massa d'aria fredda di origine artica, infatti, sta raggiungendo le regioni settentrionali, attraverso forti venti dai quadranti settentrionali, principalmente di Bora sull'alto Adriatico, ove, nelle prossime ore, le forti raffiche potranno raggiungere i 100 km/h. Come previsto la neve ha imbiancato Alpi e prealpi fino a quote molto basse, tuttavia la circolazione d'aria fredda e instabile sta interessando con la parte più attenuata anche le regioni centrali e meridionali, sulle quali le masse d'aria artica stanno affluendo attraverso tese e fredde correnti di Grecale, specie sul medio-basso Adriatico e sullo Ionio. Nel corso della serata e delle ore notturne della giornata di mercoledì, la perturbazione attraverserà con più determinatezza il Centro e il Centro-Sud Italia, dando luogo a rovesci di pioggia sul nostro territorio abruzzese, in particolar modo sulla Marsica occidentale e centro-occidentale, in estensione al resto dell'Abruzzo; tali precipitazioni risulteranno nevose fino a quote inferiori ai 1000 - 1200 m e, nonostante nelle prime ore di giovedì possa esserci un lieve miglioramento, le nuvole nembostrati inizieranno a coprire di nuovo il cielo, favorendo ancora qualche breve rovescio di pioggia, nevoso fino a quote medie/medio-basse. La situazione rimarrà all'insegna del tempo variabile nella giornata di venerdì, mediante un'alternanza tra nuvole e schiarite, con ancora qualche breve pioggia. Nel fine settimana, invece, le condizioni meteo tenderanno a migliorare nettamente, ma solo temporaneamente: in effetti, la Primavera meteorologica che farà il suo esordio dal punto di vista astronomico il 20 Marzo, nonostante sul Mediterraneo possa rinforzarsi una zona di alta pressione, continuerà a mostrare il suo volto volubile e instabile.
Vi ringrazio per l'attenzione.
15-03-2016

Carissimi amici, ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.



Nel corso delle giornate di martedì e di mercoledì, il nostro stivale sarà interessato da una circolazione d'aria fredda e instabile dall'Europa nord-orientale, dovuta all'estensione dell'Anticiclone delle Azzorre fino alla Penisola Scandinava. L'ingresso di masse d'aria fredda accompagnate da un fronte perturbato sulla superficie marina del Mare Nostrum e dei suoi bacini, più calda della norma, farà sì che sul Mediterraneo nasca una zona di bassa pressione, responsabile di una nuova fase di maltempo. Anche nei prossimi giorni, continueranno a predominare condizioni di tempo instabile o spiccatamente variabile, tipicamente caratteristico del volto volubile della Primavera. In particolare, nelle giornate di mercoledì e di venerdì, vi saranno coperture nuvolose composte principalmente da nembostrati, anche abbastanza compatti e grigiastri, questi ultimi saranno associati a rovesci di pioggia sulle regioni settentrionali, precipitazioni che assumeranno carattere nevoso fino a quote basse su Alpi e prealpi. Sulle regioni centrali e centro-meridionali, nuvole e piogge si spingeranno dai settori adriatici alle aree interne e al resto delle regioni occidentali, facendo sì che, brevi rovesci, anche a carattere temporalesco, colpiscano sia le aree adriatiche che tirreniche, quindi soprattutto il nostro territorio marsicano, ove nei nembostrati saranno immerse anche nubi cumuliformi. Le piogge saranno inizialmente miste a neve a quote comprese tra i 700 e i 600 m, merito un aumento della fredda ventilazione nord-orientale, (di Bora sull'alto Adriatico, di Grecale sul medio-basso Adriatico e sullo Ionio,) che farà scendere notevolmente lo zero termico e le temperature, quest'ultima accelerata dalla mole dei moti convettivi delle nubi, le cui correnti discensionali trasporteranno insieme alle precipitazioni, l'aria più fredda in quota verso il basso. Successivamente, le precipitazioni assumeranno completamente carattere piovoso e risulteranno di moderata intensità. Nelle giornate di venerdì e sabato, il tempo resterà marcatamente variabile, ove non saranno esenti schiarite, ma anche rovesci di pioggia brevi e improvvisi (piovaschi). Nella giornata di domenica, le condizioni meteorologiche miglioreranno temporaneamente. Per quanto riguarda l'evoluzione del tempo atmosferico per Pasqua e per pasquetta, ne parleremo nei prossimi editoriali, poiché, se ne parlassi o se eleborassi ipotesi, avrebbero un'attendibilità scarsissima. Le previsioni meteo, infatti, hanno un'affidabilità medio-alta fino ai tre giorni in caso di bassa pressione, fino ai cinque-sette giorni in presenza dell'alta pressione.



Vi ringrazio per l'attenzione.


12-03-2016
Salve e ben ritrovati al nuovissimo aggiornamento meteo.

L'estensione dell'Anticiclone delle Azzorre a nord-est del continente, sta favorendo la genesi di un Anticiclone Scandinavo, innescherà la formazione di un corridoio di correnti d'aria molto fredda in quota di origine artica verso l'Europa centro-orientale e il bacino del Mediterraneo centro-occidentale, alimentando una circolazione depressionaria sul nostro stivale, tra le giornate di martedì e di mercoledì della settimana che viene. Intanto, nel fine settimana, mentre le condizioni meteorologiche sulle regioni settentrionali rimarranno discrete o in parte soleggiate, sulle regioni centrali insisterà una nuvolosità variabile, associata a deboli rovesci di pioggia, nevosi oltre i 1000 m sull'Appennino centro-meridionale e meridionale. I venti saranno tesi e freschi, provenienti dai quadranti meridionali, merito una circolazione depressionaria che si è approfondita tra il Nord Africa e l'Italia meridionale e che si esaurirà all'inizio della settimana prossima. Le nubi temporalesche che comporranno la perturbazione, interesseranno completamente le estreme regioni del Sud Italia e il resto delle regioni meridionali, dando luogo a rovesci localmente di forte intensità o a carattere di nubifragio. Per quanto riguarda il fronte freddo e perturbato che attraverserà l'Italia settentrionale, centrale e centro-meridionale nelle giornate di martedì e di mercoledì, originerà una fase di maltempo dalle caratteristiche invernali, evidenziata dalle nevicate sulle Alpi ma anche e soprattutto sull'Appennino settentrionale, centrale e centro-meridionale fino a bassa quota, merito le fredde e intense correnti nord-orientali; vi sarà la possibilità anche per i rovesci di pioggia, a tratti fortemente temporaleschi.
Vi ringrazio per l'attenzione.
11-03-2016

Salve e ben ritrovati al breve aggiornamento meteo.


Nel corso della giornata odierna e della giornata di domani, sul nostro territorio abruzzese insisterà una nuvolosità variabile, a tratti compatta, non saranno esenti schiarite, ma anche brevi rovesci di pioggia, nelle giornate di sabato e di domenica, merito un'area depressionaria che si è approfondita tra il Nord Africa e l'Italia meridionale. Alcune celle temporalesche particolarmente intense e importanti, infatti, si dirigono proprio verso la Puglia.


Grazie per la cortese attenzione.

 

10-03-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.


Meteo Marsica

Dopo che le prime giornate del mese di Marzo, siano state particolarmente variabili, di stampo prettamente marzolino, ove infatti è persistita un’alternanza tra nuvole, piogge e schiarite, nonché deboli nevicate in montagna, la Marsica si prepara ad affrontare un’altra fase molto piovosa e spiccatamente variabile dal punto di vista meteorologico. L’estensione dell’Anticiclone delle Azzorre fino alla Penisola Scandinava, infatti, chiuderà un’intensa circolazione depressionaria sul Mediterraneo centrale, distaccandola o tagliandola fuori dalla sua circolazione d’aria fredda originaria (cut-off). Il nucleo d’aria più fredda in quota, nonché particolarmente instabile, farà sì che, le giornate di giovedì, venerdì e il fine settimana, vengano dominate da nuvole, piogge e schiarite. I rovesci di pioggia che si verificheranno nelle giornate di giovedì e di venerdì, potranno assumere moderata e localmente forte intensità e saranno accompagnati da una tesa e fresca ventilazione settentrionale, che guiderà in senso antiorario nel nostro emisfero, masse d’aria moderatamente fredda intorno al minimo depressionario, quest’ultima responsabile dei repentini cali termici. Le nuvole nembostrati copriranno di grigio l’interno territorio marsicano e nonostante possano esserci brevi periodi per lo più soleggiati durante tali giornate, il tempo spiccatamente variabile tornerà a predominare. La neve continuerà ad imbiancare abbondantemente la nostra dorsale appenninica centrale e quindi le nostre montagne, interessando quote al di sopra dei 1000 m. Qualche locale acquazzone o rovescio a carattere temporalesco potrebbe comportare locali episodi di acquaneve sui comuni marsicani posti localmente al di sotto di tali quote, smistando parte dell’aria fredda di origine polare-marittima tramite la mole delle correnti ascensionali e discensionali delle nubi cumulonembi o temporalesche, immerse tra i nembostrati, direttamente verso il basso, accelerando le tese correnti settentrionali.
Evoluzione meteo

Quando la Primavera meteorologica rispetta le sue caratteristiche, quest’ultima è pronta a mostrare non solo i suoi volti più rigogliosi, stabili e soleggiati, ma anche quelli più instabili, piovosi o temporaleschi; è abbastanza normale, essendo una stagione che, come disse un saggio meteorologo, “risente di un Inverno non ancora finito e non risente di un’Estate sostanzialmente appena iniziata”. Dal punto di vista del riscaldamento globale, invece, siamo maggiormente incuriositi da come, i fenomeni atmosferici estremi, stiano aumentando di frequenza e di intensità non solo sulla nostra penisola, merito le conseguenze che l’eccessiva quantità di gas serra comporta al nostro sistema caotico e complesso, l’atmosfera: quali lo scioglimento dei ghiacci artici, il riscaldamento repentino delle acque superficiali del Mare Nostrum, l’alterazione delle correnti oceaniche strettamente annessa alla circolazione termoalina etc… Tutto a causa dell’effetto serra benefico per il nostro pianeta, fin quando, però, i gas serra non divengono eccessivi da giovare l’effetto opposto, ovvero un danneggiamento del nostro ecosistema e un’estremizzazione del sistema climatico a scala globale, confermata mediante i dati stimati negli ultimi 20-30 anni, i quali affermano che le attività antropiche o cause antropiche che permettono la cosiddetta “febbre del pianeta”, stanno guadagnando terreno sulle cause naturali, alternando anche il normale andamento di queste ultime. Ciò non vuol dire che la temperatura salga completamente e il nostro pianeta sia prossimo alla desertificazione o l’inaridimento, ma che, come dicevo prima, possano mutare di frequenza periodi particolarmente miti fuori stagione, merito un rinforzo degli anticicloni di blocco, i quali permetterebbero colate d’aria fredda fino alle aree Subtropicali, portando nevicate e precipitazioni piovose inconsuete e rare per tali aree del pianeta (ad esempio piogge torrenziali o nevicate nel deserto), ondate di calore particolarmente intense d’Estate, periodi di siccità alternati a fasi fortemente temporalesche o foriere di nubifragi. Per questi motivi aumentano le ondate d’aria molto mite fuori stagione, provocanti soprattutto fioriture anticipatorie su gran parte del nostro territorio peninsulare e, quando si verifica un’ondata di freddo, ci sono nevicate particolarmente copiose, nonché le perturbazioni che sorvolano le acque del Mediterraneo hanno un eccessivo surplus di calore ma anche di umidità a disposizione, portata dai venti meridionali di Libeccio e di Scirocco da esse richiamati che, rappresentando masse d’aria più mite d’Inverno e calda d’Estate, possono ospitare per il loro maggiore volume, l’umidità assorbita dal Mediterraneo e dai suoi bacini, i quali, a loro volta, essendo più caldi della norma, fanno sì che le masse d’aria Subtropicali suddette possano catturare quest’ultima come se fossero spugne, fornendo maggiore carburante alle “macchine temporalesche”.
Vi ringrazio e, chiunque fosse interessato, lo invito a seguire il nuovo editoriale.
 
09-03-2016
A partire dal primo mattino della giornata odierna, il cielo si presenterà nuvoloso ma non saranno esenti timide schiarite. Nel corso della tarda mattinata e del pomeriggio, vi sarà un altro peggioramento, merito l'ingresso di una perturbazione che darà luogo a rovesci di pioggia, accompagnati da venti settentrionali. Tali masse d'aria di origine polare-marittima, faranno assumere alle precipitazioni carattere nevoso al di sopra dei 1000 m, localmente anche al di sotto, dove non saranno esenti episodi di acquaneve.
Grazie ancora e buona serata.
08-03-2016
Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Presentazione standard11.jpg
Meteo Marsica


Dopo che la Marsica sia stata investita da una serie di perturbazioni a carattere freddo, purtroppo, soprattutto per quanto riguarda la settimana che viene, il tempo atmosferico sarà contrassegnato ancora da una spiccata variabilità dettata dal transito di un altro minimo depressionario in discesa dal Mar Baltico. Le masse d’aria fredda in quota di origine artico-marittima, verranno smistate verso il basso dall’intensità delle precipitazioni e dai moti discendenti delle nubi temporalesche e/o cumulonembi (moti convettivi), tuttavia, il sistema perturbato sarà anche composto da nubi nembostrati. Nelle giornate di domenica e di lunedì di questa settimana, infatti, tramite il suo ingresso dai settori tirrenici, il fronte freddo e perturbato innescherà nuove piogge e temporali, localmente essi potrebbero assumere moderata e forte intensità. Un netto crollo dello zero termico dovuto all’ingresso delle masse d’aria fredda e instabile, darà luogo a nevicate sui capoluoghi montani del nostro territorio marsicano, quali Santa Jona, Ovindoli, Massa d’Albe, Pescasseroli, Pescocostanzo, Villa San Sebastiano, Alba Fucens, Aielli, Pescina, Venere, Cerchio, Celano, via via anche ad Avezzano, Capistrello, Trasacco, Luco de’ Marsi, Lecce de’ Marsi, Collelongo, Villavallelonga. Le deboli nevicate del primo mattino, si trasformeranno in pioggia sui comuni marsicani posti ad altitudini inferiori ai 1000 m, mediante una rotazione dei venti dai quadranti settentrionali ai quadranti meridionali, accentuata dalla traslazione del minimo depressionario. Anche nelle giornate di martedì e di mercoledì, le condizioni meteorologiche continueranno ad essere spiccatamente variabili, tramite un’alternanza tra nuvole nembostrati, piogge e schiarite o sprazzi di Sole, nevicherà a quote superiori ai 1200-1400 m. Nella giornata di mercoledì le schiarite si faranno sempre più significative e tornerà a splendere il Sole. Ciononostante, tra mercoledì e giovedì, l’estensione dell’Anticiclone delle Azzorre dapprima a nord-ovest del continente, successivamente verso nord-est, alimenterà una circolazione depressionaria sul bacino del Mediterraneo, tramite correnti moderatamente fredde e instabili provenienti dall’Europa nord-orientale, che scorreranno lungo i bordi orientali della figura anticiclonica, portatrice di tempo temporaneamente stabile e soleggiato sull’Europa settentrionale e di condizioni meteorologiche caratterizzate da altre piogge e temporali soprattutto sulla Marsica. Su gran parte del Nord Europa, invece, le temperature risulteranno temporaneamente al di sopra della media del periodo, a partire dalla metà della settimana, una situazione tipicamente primaverile, rappresentante per l’appunto il suo volto volubile e instabile.


Evoluzione del tempo


Nel corso di questa settimana, le condizioni meteorologiche rappresenteranno il volto instabile della stagione primaverile meteorologica, che è entrata lo scorso primo Marzo, mentre la stagione astronomica quest’anno entrerà il 20 Marzo (giorno dell’Equinozio di Primavera). In effetti, se da una parte vi saranno ampie schiarite e sprazzi di Sole, da un’altra predominerà un tempo spiccatamente variabile, poiché, sul nostro bacino del Mediterraneo, merito l’estensione dell’Anticiclone delle Azzorre fino alla Penisola Scandinava, scivoleranno masse d’aria molto fredda in quota di origine artico-marittima, seguite da rapidi sistemi perturbati dal Mar Baltico, che alimenteranno un canale depressionario, responsabile di condizioni meteorologiche particolarmente instabili. Il primo fronte freddo ci attraverserà tra domenica e lunedì, dando luogo a rovesci di pioggia anche di forte intensità sulle regioni settentrionali, sia sui versanti tirrenici che adriatici; questi ultimi potranno assumere anche carattere temporalesco. Le temperature saranno in netta diminuzione su tutto il Centro-Nord, merito l’ingresso di masse d’aria molto fredda di origine artica, l’Italia centrale e meridionali, invece, sarà interessata dalla parte più attenuata della massa d’aria. Il minimo depressionario continuerà ad apportare piogge e temporali nella giornata di lunedì. Quando tali masse d’aria mite richiamate dai fronti freddi verranno a scorrere su una superficie marina molto mite, convergendo con l’aria fredda smistata dai venti di Maestrale e di Tramontana scura, daranno luogo a moti convettivi intensi, in grado di produrre celle temporalesche foriere di scariche elettriche, merito le cariche positive e negative che acquisiranno le precipitazioni all’interno della nube, nonché potrebbero esserci rovesci temporaleschi, localmente anche di forte intensità, specie sui settori tirrenici. I moti ascendenti e discendenti interni alle nubi cumulonembi, scaricheranno verso il basso l’aria fredda presente in quota, cosicché, non solo sulle Alpi, dove continuerà a nevicare abbondantemente, ma anche sulla dorsale appenninica, la neve imbiancherà anche quote basse nella giornata di lunedì, successivamente, a tali quote, si trasformerà in pioggia, merito la repentina rotazione dei venti in Libeccio. Anche le giornate di martedì, mercoledì e giovedì saranno interessate dagli annuvolamenti e dalle piogge, localmente potrebbero risultare intense e a carattere temporalesco sulle regioni centrali e meridionali, entro le giornate di mercoledì e di giovedì. Nevicherà ancora sulla dorsale appenninica centrale e centro-meridionale, fino a quote medie, saranno possibili importanti accumuli.
Vi ringrazio.
07-03-2016

Salve e ben ritrovati al breve aggiornamento meteo.

Nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì, saremo interessati da due vortici di bassa pressione con annesse perturbazioni di natura nord-atlantica. Le aree di bassa pressione, risucchieranno o richiameranno masse d'aria fredda di origine polare-marittima, che si manifesteranno tramite le tese correnti settentrionali, accelerate dalle correnti discendenti appartenenti alla mole dei moti convettivi delle nubi cumuliformi e nembostati, che avranno il compito di trasportare l'aria più fredda presente in quota, direttamente verso il basso.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

05-03-2016
Nowcasting: "Sciame temporalesco alle porte della Marsica".

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

I venti di Libeccio accompagnati da un'intensa perturbazione di matrice nord-atlantica e i venti di Scirocco, due correnti più miti in grado di attecchire molto umidità da una superficie marina più calda della norma del periodo, si stanno contrapponendo in una linea cosiddetta di convergenza, incentivando o accelerando l'intensità dei moti convettivi della perturbazione di matrice nord-atlantica proveniente da una profonda depressione presente sulle Isole Britanniche, cosicché, nell'area perturbata, stanno nascendo celle temporalesche particolarmente intense. La perturbazione, foriera di cumulonembi, si sta spostando verso est/sud-est, in modo tale che possa attraversare la capitale, gran parte del Lazio e soprattutto il reatino e la ciociaria. Il sistema perturbato interesserà anche l'Abruzzo, in particolar modo l'aquilano, ma anche e soprattutto la Marsica. Dunque, vi invito ad adottare le rispettive cautele in caso di intense scariche elettriche nube-terra e di non esitare ad allontanarsi da sottopassaggi/sottopassi, dagli argini dei fiumi e dagli alberi, particolarmente pericolosi in caso di forti raffiche di vento, nonché fulminazioni. Da quanto detto, sicuramente avrete capito che, tale linea temporalesca, potrebbe dare luogo a dei "flash flood" ossia a dei violenti acquazzoni in grado di consentire un eccessivo riversamento di una quantità di precipitazioni stimabile ad un periodo di due mesi, in pochissimi minuti, facendo allagare strade, sottopassi, nonché favorendo la straripamento dei fiumi in piena (alluvione), i quali sembra quasi che si riprendando ciò che gli è stato tolto tramite l'intervento umano sulla natura. Dunque, tornando a noi, nelle prossime ore il fronte freddo favorirà rovesci di pioggia, localmente e intermittentemente di forte intensità, specie sulla capitale, improvvise scariche elettriche e un aumento della ventilazione, che girerà repentinamente dai quadranti settentrionali, consentendo un brusco calo delle temperature e nevicate in montagna, per via dell'ingresso d'aria fredda e instabile di origine polare-marittima, che avverrà tra oggi e domani, mentre nella giornata di lunedì, una perturbazione nord-europea, trasporterà sullo stivale aria più fredda di origine artico-marittima.
Vi ringrazio.
 
05-03-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Nel corso della giornata di sabato, il nostro stivale sarà attraversato da un'intensa perturbazione di matrice nord-atlantica, proveniente da una profonda depressione islandese, traslata verso est da un'espansione dell'Anticiclone delle Azzorre sull'Oceano Atlantico. Le masse d'aria fredda e instabile di origine polare-marittima, spingeranno il fronte perturbato verso sud/sud-est. Le intense e temporanee correnti d'aria mite meridionale richiamate dall'avvicinamento del fronte freddo e instabile, faranno incrementare lievemente le temperature sulle regioni del Centro e del Sud Italia; si tratterà in particolare di venti di Libeccio. Tuttavia, nelle stesse giornate di sabato e di domenica, le correnti ruoteranno repentinamente dai quadranti settentrionali, trasportando masse d'aria sempre più fredda, successivamente giungeranno masse d'aria di origine artica, la cui parte più intensa investirà le regioni del Nord Italia, mentre il resto dello stivale sarà interessato da aria moderatamente fredda. Tuttavia, i moti ascendenti e discendenti delle nubi cumulonembi, comporranno la perturbazione anche nuvole nembostrati e stratiformi, smisteranno l'aria fredda in quota verso il basso, provocando un nuovo e brusco abbassamento soprattutto delle temperature massime, anche sul nostro territorio marsicano. I venti di Maestrale saranno decisamente tesi nella giornata di domenica, facendo sì che le nubi consentano anche delle schiarite, seppur un vortice depressionario nato in seguito all'ingresso di un'altra perturbazione tra domenica e lunedì, possa garantire un nuovo e intenso guasto delle condizioni meteorologiche, attraverso altre piogge e temporali. Tale minimo depressionario permetterà un peggioramento del tempo su gran parte delle regioni settentrionali e centrali, successivamente interesserà le regioni del Sud Italia, lambendo parte di esse. Sulle Alpi nevicherà di nuovo fino a bassa quota, sarà imbiancata la dorsale appenninica, centro-settentrionale, centrale e centro-meridionale inizialmente a quote medie, entro la giornata di lunedì a quote medio-basse. Nelle giornate di sabato, lunedì e martedì, insisterà una nuvolosità compatta sulla Marsica, salvo qualche timida schiarita.
Vi ringrazio.
03-03-2016
Salve e ben ritrovati al veloce aggiornamento meteo.
Evoluzione meteo - 2-6 Marzo 2016.JPG

Nel corso della giornata di giovedì, saremo attraversati da una perturbazione proveniente dal Nord Europa che, per via della modesta estensione dell'Anticiclone delle Azzorre lungo il meridiano di Greenwich, rappresenterà un fronte freddo e instabile, perché sarà seguita da masse d'aria moderatamente fredda di origine artico-marittima, decisamente più fredda in quota. Prima del sistema perturbato a carattere freddo, verranno a generarsi anche nuvole cumulonembi o temporalesche; in effetti, è tipico che un fronte freddo accompagni generalmente temporali, pur essendo composto da altre tipologie di nubi. La perturbazione interesserà inizialmente le regioni settentrionali, facendo nevicare su Alpi e prealpi fino a bassa quota, per poi traslare verso le regioni centrali e meridionali, dando luogo a rovesci di pioggia, a tratti a carattere temporalesco, specie lungo il versante adriatico. La neve imbiancherà le aree appenniniche e subappenniniche del Centro e del Centro-Sud, merito l'ingresso d'aria più fredda e soprattutto molto instabile. In effetti, la mole dei moti convettivi presente all'interno dei cumulonembi, dei quali fa parte una corrente discendente, diverrà piuttosto intensa, tant'è che, la corrente discendente, riverserà l'aria molto fredda presente in quota verso il basso e, aiutata dall'intensità dei rovesci, farà sì che essi possano tramutare da pioggia in neve anche con iniziali temperature di qualche grado al di sopra dello zero, dando luogo a spettacolari ed enormi fiocchi di neve (dette sciarpe), perché questi ultimi incontrano tali strati prossimi al suolo con temperatura di qualche grado sopra lo zero, sciogliendosi ai bordi e aderendo l'uno con l'altro.. Nevicherà quindi nell'aquilano e sulla Marsica e, purtroppo, si tratterà di neve cosiddetta "bagnata", proprio perché, ogni fiocco di neve, conterrà non solo cristalli di ghiaccio, ma anche acqua allo stato liquido; cosicché non possano esserci importanti accumuli. Nel corso dei giorni a venire, la perturbazione innescherà un vortice depressionario, responsabile di condizioni di spiccata instabilità su gran parte dello stivale. Sulla Marsica, non saranno esenti nubi abbastanza compatte, associate a rovesci di pioggia, per lo più a tratti misti a neve, a quote comprese tra i 700-800 m, mentre nevicherà a quote medie.
Vi ringrazio per l'attenzione.
29-02-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

 

Meteo Marsica

Nelle giornate di martedì e di mercoledì, grazie all'esaurimento della zona di bassa pressione, ci sarà solo un temporaneo miglioramento del tempo, perché, nel corso della giornata di giovedì, l'Anticiclone delle Azzorre proiettato sull'Atlantico, si estenderà modestamente lungo il meridiano di Greenwich, facendo sì che, da una profonda area di bassa pressione in spostamento verso est, scaturisca un fronte instabile seguito da masse d'aria moderatamente fredda di origine artico-marittima, queste ultime responsabili di un nuovo peggioramento del tempo sulle regioni di nord-est e sulle regioni centrali e meridionali adriatiche, con possibili sconfinamenti verso i settori occidentali e quindi anche verso il nostro territorio marsicano, ove le nuvole nembostrati accompagneranno rovesci di pioggia, localmente intensi. Le nubi cumulonembi appartenenti al fronte, durante il loro passaggio, trasporteranno l'aria più fredda verso le quote basse, nonché, l'intensità delle precipitazioni, la mulinerà repentinamente insieme alle tese correnti settentrionali, cosicché, la pioggia, nella giornata di giovedì, si trasformerà in neve fino a quote comprese tra gli 800 e i 700 m. Tuttavia, si tratterà di rovesci di neve cosiddetta "bagnata", ovvero i fiocchi conterranno più tracce di acqua allo stato liquido, perciò non vi saranno importanti accumuli. Ancora condizioni di spiccata variabilità nella giornata di venerdì e nel fine settimana, attraverso nuvole associate a rovesci e ampie, nonché momentanee schiarite

Evoluzione del tempo

Nel corso delle prossime ore, su tutto il nostro territorio marsicano regneranno i venti di Maestrale che, a differenza dei miti e umidi venti di Scirocco richiamati dalla profonda area depressionaria, saranno decisamente più freddi e presenteranno anche caratteristiche instabili, tutto a causa del vortice di bassa pressione che, muovendosi molto lentamente verso levante, dunque essendo per lo più recalcitrante per via della presenza di un’area di alta pressione che frena la sua andatura, si approfondirà molto lentamente verso sud-est, innescando ancora notevoli rovesci di pioggia sulle regioni settentrionali, centrali e centro-meridionali e nevicate abbondanti sulle Alpi, fiocchi anche nelle aree appenniniche, specie sull’Appennino centrale, ove i venti più freddi dai quadranti settentrionali, le faranno abbassare fino a quote medie. I rovesci di pioggia interesseranno la Marsica anche nella giornata di lunedì, provenendo dai settori tirrenici, maggiormente bersagliati dalle nubi temporalesche che, spostandosi verso levante, garantiranno temporali, localmente anche intensi e naturalmente associati a raffiche di vento particolarmente forti. Nella giornata di martedì, i forti venti di Maestrale spazzeranno via le nubi dalle regioni del Nord Italia, ma solo temporaneamente. Non essendo alimentata dalla sua circolazione originaria, mediante l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre sull’Oceano Atlantico, l’area depressionaria si esaurirà, lasciando spazio a una breve fase di tempo discreto su tutta lo stivale, seppur possano ancora farsi sentire gli effetti di un tempo variabile, con la possibilità del transito di alcune nubi stratiformi e la probabilità di rovesci o temporali su gran parte del Sud Italia. Le giornate di martedì e di mercoledì, saranno dunque decisamente migliori. Nel corso della giornata di giovedì, invece, un altro brusco peggioramento del tempo interesserà di nuovo le regioni settentrionali, centrali e questa volta anche meridionali dello stivale.

 

Vi ringrazio per l’attenzione.

28-02-2016
Carissimi lettori, ben ritrovati all'aggiornamento meteo nowcasting.
Evoluzione meteo 27 Febbraio 2016.jpg

Nel corso della tarda serata, avremo un'intensificazione delle precipitazioni piovose, le quali potrebbero assumere anche carattere temporalesco e presentare localmente forte intensità o carattere di nubifragio. Dunque, invitiamo in particolare gli amici della Marsica occidentale e sud-occidentale, di allontanarsi dagli argini dei fiumi e di non uscire dalle proprie abitazioni. Le forti folate dei venti di Scirocco, inoltre, potrebbero comportare la caduta degli alberi, anche se, ci aspettiamo a tratti solo locali raffiche intermittenti, che ci fanno ipotizzare una maggiore probabilità che solo i rami possano cadere. Onde evitare incidenti a persone e a cose, anche in caso di fulminazioni nube-terra, vi invitiamo a non postarvi al di sotto di essi, poiché gli alberi tendono ad attirare le scariche elettriche. Nel corso del tardo pomeriggio e della sera, le condizioni meteorologiche continueranno ad essere contrassegnate dagli acquazzoni. Come potete notare nell'immagine radar delle fulminazioni, queste ultime indicate in rosso, altre scariche elettriche in avvicinamento dal Tirreno, indicano la probabilità che, un nuovo sistema temporalesco proveniente dall'area di bassa pressione, ripeto, in avvicinamento dal litorale tirrenico e a sua volta dal Lazio, merito la depressione che si muoverà verso levante, possa innescare rovesci temporaleschi, a tratti molto intensi, seguiti da impetuose raffiche di vento in rotazione dai quadranti settentrionali, soprattutto tra la sera e la notte. Lo Scirocco, ruoterà quindi in Maestrale, accompagnando altre nuvole nembostrati e cumuliformi, responsabili di rovesci di pioggia e temporali anche nella giornata di lunedì. Quest'ultimo, preannuncerà l'ingresso d'aria fredda di origine polare-marittima, che farà abbassare lo zero termico di quota, facendo nevicare sul nostro Appennino centrale fino a quote medie, localmente a quote medio-basse per via dell'intensità delle precipitazioni e delle correnti discendenti dei cumulonembi, le quali trasporteranno l'aria fredda verso il basso e il tempo migliorerà solo sulle regioni settentrionali.
Vi ringrazio e vi auguro un buon inizio settimana.
27-02-2016
Ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento meteo.
Evoluzione meteo 27 Febbraio 2016.jpg
Nel corso delle ultime ore, l'ingresso di una saccatura depressionaria sul Mediterraneo occidentale, quest'ultima foriera d'aria fredda di matrice nord-atlantica, sta ponendo le basi per una profonda depressione, nata in concomitanza all'incontro di tali masse d'aria fredda e instabile di origine polare-marittima con le correnti d'aria molto miti di Scirocco che, una volta aver attraversato il Mediterraneo e i suoi bacini, molto caldi per il periodo, attecchiranno un quantitativo di umidità più alto rispetto al passato e si contrapporranno anche con il complesso aspetto orografico del nostro territorio nazionale, nonché ad altri fattori ai quali andranno a sommarsi, quali ad esempio il calore latente di condensazione liberato dalle nubi, specie cumolonembi appartenenti all'intensa perturbazione, potrebbero intensificare la portata dei rovesci di pioggia e dei temporali, rendendoli localmente di forte intensità soprattutto sui settori tirrenici, ma anche sui settori adriatici e ionici, ove i venti di Scirocco assumeranno carattere tempestoso. L'area depressionaria darà luogo a un'intensa fase di maltempo di stampo novembrino, caratterizzata da piogge e venti forti, questi ultimi, naturalmente, nel nostro emisfero, ruotano in senso antiorario intorno ad essa. Entro l'inizio della settimana, i venti ruoteranno dai quadranti settentrionali perché, l'area di bassa pressione, si sposterà verso est, portando non solo precipitazioni piovose diffuse, ma anche un abbassamento delle temperature merito il prevalere dell'aria fredda in quota di natura nord-atlantica, pronta a scaraventarsi sullo stivale tramite intense raffiche di vento e a favorire nevicate fino a quote medie/medio-basse sulla nostra dorsale appenninica.
Grazie e buon fine settimana.
27-02-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

Evoluzione meteo TM - 27-29 Febbraio 2016.jpg

Un fronte freddo e perturbato proveniente dal Nord Atlantico, accompagnerà un profondo e intenso vortice di bassa pressione verso il Mediterraneo occidentale. Le forti correnti di Scirocco, richiamate inizialmente dall'area depressionaria, specie lungo la fascia ionica e adriatica, attecchiranno un grande quantitativo di umidità, poiché incontreranno la superficie del Mare Nostrum e dei suoi bacini, molto calda per il periodo, caricandosi di maggiore energia e umidità rispetto al passato, come se fossero una spugna. Tale quantitativo viene a sommarsi con il calore latente di condensazione liberato dalle celle temporalesche, cosicché i loro moti convettivi si intensificano e anche le precipitazioni. Il complesso aspetto orografico del nostro territorio appenninico, inoltre, influisce riguardo l'intensificazione dei rovesci di pioggia. Il peggioramento del tempo interesserà la Marsica entro questo fine settimana, attraverso un aumento delle nubi nembostrati e cumuliformi dai settori occidentali, in espansione a tutta la Marsica, ad esse saranno associate piogge di moderata intensità, a tratti anche a carattere temporalesco. Nel corso della giornata di domenica e in particolare dalla sera, l'ingresso della parte più avanzata della perturbazione, arrecato dall'avanzare verso est del vortice depressionario, favorirà un'intensificazione dei venti meridionali e delle piogge, anche temporalesche, le quali potrebbero assumere localmente carattere di nubifragio sul nostro territorio locale, in particolare sui settori sud-occidentali. Le raffiche di vento potrebbero essere particolarmente forti e le correnti potrebbero successivamente ruotare dai quadranti settentrionali, distribuendo aria più fredda di origine polare-marittima, con un ulteriore calo della quota neve e nevicate sulle località marsicane poste a quote medie e sul resto delle montagne. Ancora piogge sparse nella giornata di lunedì.

 

Vi ringrazio.

 

26-02-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.
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Meteo Marsica

Nel corso del fine settimana, due intense perturbazioni di matrice nord-atlantica, seguite da masse d'aria fredda di origine polare-marittima e attanagliate a una profonda depressione, potrebbero consentire un brusco peggioramento delle condizioni meteorologiche sullo stivale e sulla Marsica, attraverso piogge e temporali localmente di forte intensità e nevicate fino a quote medie/medio-basse sulle Alpi e inizialmente medio-alte sul nostro Appennino. Nel corso delle giornate di giovedì e di venerdì, una prima perturbazione sarà accompagnata da nuvole nembostrati associate a rovesci di pioggia e da tesi venti settentrionali. L'intensa circolazione depressionaria che si approfondirà sul Mediterraneo tra domenica e lunedì, invece, darà luogo a una forte fase di maltempo dalle caratteristiche autunnali, rovesci di pioggia che potrebbero assumere localmente anche forte intensità o essere a carattere di nubifragio, soprattutto sui settori occidentali del nostro territorio locale. Le forti correnti di Scirocco, infatti, attraversaranno la superficie marina del Mare Nostrum e dei suoi bacini, più calda della norma stagionale, divenendo cariche di umidità e alimentando di energia termica le nubi presenti all'interno dell'area perturbata. Tra lunedì e martedì, la rotazione dei venti dai quadranti settentrionali, sarà indice dell'ingresso d'aria più fredda in quota preannunciato dalla comparsa delle nubi cumulonembi o dei temporali, cosicché tornerà a nevicare anche sulle nostre montagne.
Mappa - Scirocco.jpg
Nella seconda immagine, l'eloquente mappa rappresentante l'intenso richiamo di Scirocco che interesserà la fascia adriatica a partire da questo fine settimana, facendo divenire molto mossi o agitati l'Adriatico e lo Ionio e permettendo il fenomeno dell'acqua alta a Venezia.
Vi ringrazio.
25-02-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

Nel corso della serata di giovedì, un netto peggioramento del tempo, interesserà gradualmente tutta la nostra penisola. Si tratterà di una perturbazione di matrice nord-atlantica, la quale richiamerà tese correnti di Scirocco sullo stivale, seppur possano prevalere successive rotazioni dei venti, dai quadranti settentrionali, che comporteranno un abbassamento delle temperature, facendo affluire masse d'aria di origine polare-marittima. Per effetto stau, le masse d'aria instabile accompagnate dal sistema perturbato, daranno vita a una fase particolarmente nevosa sulle Alpi, ove nevicherà anche abbondantemente. Le regioni settentrionali, centrali tirreniche e meridionali, saranno quindi investite da tale sistema perturbato tra la serata di giovedì e la giornata di venerdì, successivamente le piogge si estenderanno ai settori tirrenici. Anche la giornata di sabato sarà all'insegna del tempo spiccatamente variabile, un'intensa perturbazione dal Nord Atlantico, darà luogo e alimenterà una profonda depressione sul Mediterraneo occidentale, essa, traslando verso levante, innescherà un'intensa fase di maltempo su tutto il nostro stivale. Le forti correnti di Scirocco renderanno particolarmente mossi lo Ionio e l'Adriatico, mentre i venti freddi provenienti dal Nord Atlantico, essendo tali in quota, porteranno nevicate anche sull'Appennino, specie sul nostro appennino centrale, fino a quote medie/medio-basse, solo entro la giornata di domenica. Le piogge potrebbero risultare a carattere temporalesco sulle regioni di nord-ovest e sui settori tirrenici tra le giornate di sabato e di domenica. Rovesci di pioggia anche sulla Marsica, in estensione al resto del territorio locale, esse interesseranno molto rapidamente le regioni del Centro e del Sud Italia. Le piogge continueranno ad interessare intermittentemente il resto delle regioni centrali e meridionali ad inizio settimana.
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Le ondate d'aria molto mite fuori stagione, stanno favorendo una superficie marina molto calda per il periodo. Le perturbazioni che richiameranno correnti meridionali, avranno a disposizione non solo la grande quantità di energia termica rilasciata lentamente dal mare, ma soprattutto i venti di Scirocco, di Libeccio e di Ostro, più carichi di umidità rispetto al passato e, poiché le masse d'aria calda, possono ospitarla, la accolgono, per tali motivi o per via di un mare più caldo della norma, anche eccessivamente, come se fossero spugne, intensificando le aree perturbate, cosicché i fenomeni atmosferici mutano di intensità e di frequenza, manifestandosi più volte sul nostro stivale.

Vi ringrazio.
22-02-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

AI - 22-26 Febbraio 2016.jpg

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

Meteo Marsica

Purtroppo, per gli amanti dello scii e del freddo, nelle prossime ore non è prevista nessuna discesa d'aria fredda. Tuttavia, vi saranno impulsi d'aria fresca e modestamente instabile di origine polare-marittima, provenienti da una profonda depressione presente sulla Penisola Scandinava. Essi a tratti indeboliranno la struttura anticiclonica che ci protegge dalle perturbazioni atlantiche e determineranno un'innocua nuvolosità variabile a partire dai settori nord-occidentali del nostro territorio marsicano e in particolar modo nelle giornate di lunedì e di martedì. Tali nuvole saranno accompagnate da timide schiarite, nonostante possano dare luogo a deboli piogge, merito il contributo di una massa d'aria umida e mite in risalita dal Nord Africa. Nelle giornate di mercoledì e di giovedì, le schiarite si faranno più significative e le condizioni meteorologiche risulteranno ventilate e abbastanza discrete. Tra giovedì e venerdì e in particolare nella giornata di venerdì, un'intensa perturbazione nord-atlantica, rappresentante un fronte freddo e perturbato, darà luogo ad annuvolamenti composti principalmente da nembostrati, questi ultimi accompagnati da rovesci di pioggia, localmente di moderata e di forte intensità, tali saranno maggiormente insistenti sui settori occidentali. La tesa ventilazione, ruoterà repentinamente dai quadranti settentrionali in talune giornate.
Evoluzione del tempo
Nelle ultime ore, un promontorio di alta pressione di matrice Subtropicale, ha ripristinato condizioni meteorologiche stabili e soleggiate sulle regioni centrali e meridionali, grazie soprattutto alla Subsidenza atmosferica, che ha consentito l'evaporazione della maggior parte delle nubi, favorendo cieli tersi o sereni, permettendo ai più intensi sistemi depressionari, di divincolarsi e di veicolare verso più alte latitudini. L'Anticiclone di matrice Subtropicale, si ergerà "a baluardo" sulla nostra penisola fino alla giornata di lunedì trasportando deboli e tiepide correnti meridionali, le quali ruoteranno in senso orario attorno a tale figura barica. Il campo di alta pressione inizierà ad indebolirsi dalle regioni settentrionali alle regioni centrali, facendo trapassare qualche modesto impulso d'aria fresca e instabile proveniente da una profonda depressione che sta investendo la mitteleuropa e la penisola scandinava. Le infiltrazioni d'aria moderatamente fredda in quota e molto instabile soltanto sulle regioni del Nord Italia, consentiranno rinforzi della ventilazione settentrionale, anche e soprattutto sul nostro territorio marsicano, sul quale soffieranno a tratti moderatamente e non risulteranno particolarmente freddi, nonostante la percezione di freddo in caso di forte vento indotta dal Wind Chill. Esse accompagneranno nuvole alternate a sprazzi di Sole o di tempo bello, tali addensamenti nuvolosi, che interesseranno le regioni del Centro e del Sud nella giornata di lunedì, daranno luogo a un'innocua ma consistente nuvolosità variabile. Nel corso delle giornate di martedì e di mercoledì, invece, altri impulsi modestamente instabili, daranno luogo a una nuvolosità variabile associata a qualche debole e locale piovasco sulla Marsica centro-orientale e occidentale. Anche la giornata di giovedì risulterà in parte discreta, in essa aumenterà il vento, che soffierà dai quadranti meridionali, annunciando l'ingresso di un fronte freddo e instabile dal Nord Europa. La perturbazione attraverserà il Nord Italia e, entro la giornata di giovedì, interesserà le regioni settentrionali, per poi traslare verso sud-est, investendo anche le regioni tirreniche, centrali e centro-meridionali. meridionali. Entro la giornata di venerdì, sarà dunque sorvolata anche la Marsica, ove la perturbazione, avvicinandosi attraverso nuvole nembostrati grigie e minacciose di pioggia, direttamente dai settori occidentali del nostro territorio marsicano, si estenderà ad esso, dando vita a moderati/forti rovesci di pioggia, accompagnati da una tesa ventilazione di Scirocco che, attraversando la superficie marina molto mite del Mediterraneo e due suoi bacini, ne acquisirà un quantitativo enorme di umidità, conferendo maggiore energia ai moti convettivi delle nubi temporalesche entro le giornate di domenica e di sabato. i venti ruoteranno dai quadranti settentrionali e trainando masse d'aria sempre più fredda in quota, permetteranno nevicate fino a quote medie sul nostro Appennino centrale e sul resto delle montagne marsicane.
Vi ringrazio per l'attenzione.
24-02-2016

Nel corso del fine settimana, due intense perturbazioni di matrice nord-atlantica, seguite da masse d'aria fredda di origine polare-marittima e attanagliate a una profonda depressione, potrebbero consentire un brusco peggioramento delle condizioni meteo sullo stivale e sulla Marsica, attraverso piogge e temporali localmente di forte intensità e nevicate fino a quote medie/medio-basse.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

19-02-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Evoluzione meteo TM - 18-25 Febbraio 2016 AI.jpg

 

Meteo Marsica

Dopo che una nuvolosità variabile abbia invaso la Marsica e i venti di Scirocco che avranno accompagnato il sistema nuvoloso di matrice nord-africana responsabile delle piogge delle ultime ore, sospingano ancora una volta le polveri sahariane su di essa, il corso del fine settimana, sarà caratterizzato da un tempo stabile e soleggiato e da temperature inizialmente miti mediante il rinforzo di un momentaneo promontorio di alta pressione Subtropicale ove inizierà a salire aria molto temperata dal Nord Africa, successivamente i venti risulteranno più freschi, perché verranno a soffiare correnti settentrionali. A partire dall’inizio della settimana che viene, invece, l’Anticiclone delle Azzorre presente sull’Oceano Atlantico si abbasserà di latitudine, consentendo l'ingresso di una serie di perturbazioni verso il nostro stivale e in particolare sui settori tirrenici, le quali verranno successivamente ad attraversare il nostro territorio marsicano, apportando un cambiamento delle condizioni meteorologiche. Il tempo inizierà a risultare perturbato, i venti sud-occidentali si rinforzeranno e diverranno subito dopo dai quadranti settentrionali, accompagnando masse d’aria fredda in quota di origine polare-marittima, successivamente si tratterà della parte più attenuata di una massa d’aria artico-marittima. La perturbazione della giornate di lunedì, darà luogo a un aumento della nuvolosità cumuliforme e dei nembostrati, ad essa saranno associati rovesci di pioggia moderati, ma localmente anche forti. Nel corso della giornata di martedì, il tempo continuerà ad essere marcatamente perturbato, seppur in un contesto variabile. L’intensa perturbazione di matrice nord-atlantica che ci attraverserà tra martedì e mercoledì e in particolare in quest’ultima giornata, darà luogo a un vortice di bassa pressione che, grazie alla sua collocazione, richiamerà per l’appunto una massa d’aria fredda di origine artico-marittima, responsabile di un brusco calo delle temperature sia minime che massime, un aumento dei venti nord-orientali e nevicate, le quali inizialmente interesseranno quote medie, mentre in tale giornata si abbasseranno di quota, imbiancando anche le località marsicane poste a quote basse, seppur possa trattarsi solo di deboli nevicate.

 


Evoluzione del tempo

Il flusso d'aria occidentale, trasportatore delle perturbazioni atlantiche verso la nostra penisola e il resto del bacino del Mediterraneo, continuerà ad interessarci anche a partire dall'inizio della prossima settimana; tuttavia, soltanto per quanto concerne le regioni settentrionali e centrali, questo fine settimana sarà all'insegna del tempo soleggiato, salvo qualche innocuo e momentaneo addensamento nuvoloso. Un'espansione non proprio convinta dell'Anticiclone delle Azzorre verso nord, infatti, farà sì che, la circolazione a bilancia, il cui piatto leggero ha rappresentato la risalita di venti miti e umidi, di Libeccio e di Scirocco, nonché questi ultimi forieri di polveri sahariane, in direzione delle nostre regioni centrali e meridionali, venga completamente smontata e, in questo modo, il nostro stivale e l'Europa occidentale, saranno predominati da un'altra serie di perturbazioni, di matrice nord-atlantica, responsabili di piogge e rovesci anche temporaleschi sulle regioni di nord-ovest, dai settori tirrenici in estensione anche alle regioni centrali e meridionali e in un contesto variabile sui versanti adriatici, nelle giornate di lunedì e di martedì della settimana che viene. Essendo accompagnate da masse d'aria fredda in quota di origine polare-marittima, le perturbazioni daranno luogo a nevicate sia sulla dorsale appenninica (fino a quote medie) che sull'arco alpino (fino a quote molto basse). Un altro fronte freddo e perturbato, che farà la sua irruzione tra martedì e mercoledì, potrebbe dare luogo a un vortice di bassa pressione, il quale innescherà la genesi di nubi cumuliformi e nembostrati, i cui moti convettivi potrebbero trasportare l'aria fredda presente in quota verso i bassi strati e non solo, le correnti inizieranno a provenire da nord-est, permettendo un'innocua irruzione d'aria fredda di origine artica e un conseguente calo della quota neve in Appennino, specie sull'Appennino centrale, ove, nella giornata di mercoledì, potrebbero esserci delle deboli nevicate fino a quote decisamente basse. Vi terrò aggiornati.



Vi ringrazio per l'attenzione.

17-02-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia per il fine settimana e l'inizio della settimana che viene.

 

Il flusso d'aria occidentale, trasportatore delle perturbazioni atlantiche verso la nostra penisola e il resto del bacino del Mediterraneo, continuerà ad interessarci anche a partire dall'inizio della prossima settimana; tuttavia, soltanto per quanto concerne le regioni settentrionali e centrali, questo fine settimana sarà all'insegna del tempo soleggiato, salvo qualche innocuo e momentaneo addensamento nuvoloso. Un'espansione non proprio convinta dell'Anticiclone delle Azzorre verso nord, infatti, farà sì che, la circolazione a bilancia, il cui piatto leggero ha rappresentato la risalita di venti miti e umidi, di Libeccio e di Scirocco, nonché questi ultimi forieri di polveri sahariane, in direzione delle nostre regioni centrali e meridionali, venga completamente smontata e, in questo modo, il nostro stivale e l'Europa occidentale, saranno predominati da un'altra serie di perturbazioni, di matrice nord-atlantica, responsabili di piogge e rovesci anche temporaleschi sulle regioni di nord-ovest, dai settori tirrenici in estensione anche alle regioni centrali e meridionali e in un contesto variabile sui versanti adriatici, nelle giornate di lunedì e di martedì della settimana che viene. Essendo accompagnate da masse d'aria fredda in quota di origine polare-marittima, le perturbazioni daranno luogo a nevicate sia sulla dorsale appenninica (fino a quote medie) che sull'arco alpino (fino a quote molto basse). Un altro fronte freddo e perturbato, che farà la sua irruzione tra martedì e mercoledì, potrebbe dare luogo a un vortice di bassa pressione, il quale innescherà la genesi di nubi cumuliformi e nembostrati, i cui moti convettivi potrebbero trasportare l'aria fredda presente in quota verso i bassi strati e non solo, le correnti inizieranno a provenire da nord-est, permettendo un'innocua irruzione d'aria fredda di origine artica e un conseguente calo della quota neve in Appennino, specie sull'Appennino centrale, ove, nella giornata di mercoledì, potrebbero esserci delle deboli nevicate fino a quote decisamente basse. Vi terrò aggiornati.



Vi ringrazio per l'attenzione.

17-02-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

 


Che tempo farà nel fine settimana sul nostro territorio regionale? Ebbene, a causa di un vortice di bassa pressione insediatosi sul Mediterraneo occidentale, continueranno a soffiare correnti miti di Libeccio (vento portatore di pioggia o dalla Libia) e di Scirocco (vento di mezzogiorno o da sud-est), responsabili di temperature molto miti sia sulle regioni meridionali che sulle regioni centrali. Nel corso delle giornate di mercoledì e di giovedì, in Abruzzo i venti ruoteranno dai quadranti settentrionali, merito il predominio d'aria polare-marittima in arrivo dal Nord Atlantico, che accompagnerà masse d'aria più fresca, la quale, essendo più fredda in quota, darà luogo a nevicate intorno ai 1400 - 1300 m nelle nostre zone interne appenniniche, mentre pioverà sul resto dei settori occidentali. Si tratterà di piogge deboli/moderate che si manifesteranno in un contesto spiccatamente variabile sulla Marsica, specie sulla Valle Roveto. La nuvolosità non sarà associata a precipitazioni significative sul versante orientale del nostro territorio, salvo nell'aquilano, ove sarà probabile solo qualche rovescio di pioggia alternato a schiarite o a sprazzi di Sole. Nella giornata di venerdì, le condizioni meteorologiche saranno ancora piuttosto variabili, anche se il cielo si presenterà piuttosto nuvoloso. Le temperature massime saranno più basse rispetto ai giorni passati, almeno fino alla giornata di sabato, quando il tempo atmosferico sarà perturbato sui settori occidentali e saranno probabili altri rovesci di pioggia, seppur di debole intensità. A partire da domenica tornerà a splendere il Sole, il cielo sarà sereno, salvo qualche nuvola innocua di passaggio, merito una debole propaggine di alta pressione di matrice Subtropicale, all'inizio della settimana che viene, invece, saremmo interessati da altri impulsi d'aria umida e instabile di matrice nord-atlantica.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

 

16-02-2016
Articolo del 16 Febbraio 2016:
Dall'illustrazione dell'immagine satellitare di ieri, la circolazione atmosferica a bilancia instauratasi sul comparto euro-mediterraneo: se sull'Europa occidentale una massa d'aria in questo caso di origine artico-marittima scende, dall'altra parte, e dunque soprattutto sulla nostra penisola, una massa d'aria molto mite di origine Subtropicale sale, apportando temperature particolarmente miti per il periodo, in tali dinamiche soprattutto sull'Estremo meridione italiano, specie in Sicilia. Tutto ciò è regolato da un ingranaggio maestro, signore delle perturbazioni, un vortice di bassa pressione che, con la sua rotazione antioraria nel nostro emisfero, permette la discesa di tese correnti più fredde di Maestrale sul Mediterraneo occidentale, mentre intensi venti meridionali di Libeccio, Ostro e Scirocco, vengono risucchiati dalla profonda depressione, sul Mediterraneo centro-orientale. Una situazione che non cambierà anche nelle prossime ore, quando l'area depressionaria risalirà verso nord-ovest, dando luogo a piogge sul Nord Italia e a nevicate sull'arco alpino. Attenzione, se la circolazione a bilancia avesse interessato la nostra penisola attraverso uno scambio meridiano d'aria fredda artica, dall'altra parte, ovvero sulla Penisola Iberica, sul Portogallo e sulla Francia, sarebbero risalite masse d'aria più calda dal Nord Africa. La circolazione atmosferica di questi ultimi giorni, è invece legata alla disposizione a omega dell'Anticiclone delle Azzorre sull'Atlantico, la quale, isolando un'area di alta pressione sulla Scandinavia (Anticiclone Scandinavo), ha permesso una completa apertura del flusso occidentale sul Mediterraneo e una discesa d'aria molto fredda verso più basse latitudini, deviandola però verso ovest. La circolazione depressionaria continuerà ad apportare maltempo perché, spostandosi verso levante, è riuscita ad interessare la nostra penisola, sempre a causa dell'Anticiclone Scandinavo che non le consente di proseguire il suo cammino verso est, ma anche della corrente a getto appartenente alla saccatura che la muove verso nord/nord-est. Quest'ultima dinamica circolatoria, è tipicamente autunnale o primaverile. L'area depressionaria continuerà a favorire tempo spiccatamente variabile sulle nostre regioni centrali e centro-meridionali, attraverso un'alternanza tra nuvole, piogge e brevi schiarite.
Vi ringrazio per la cortese attenzione.
16-02-2016
Delle volte, forse c'è un po' di confusione tra tempo atmosferico e clima. Nel discorso di approfondimento di Meteorologia che, da appassionato della materia, feci lo scorso anno, accennai le definizioni tra clima e tempo atmosferico (meteorologia e climatologia), evidenziando la differenza tra ambedue le materie che studiano l'atmosfera terrestre e le sue variazioni. Di conseguenza, abbiamo dedotto brevemente che, il tempo atmosferico, rappresenta l'insieme delle condizioni meteorologiche che si verificano in un breve intervallo o periodo di tempo, mentre il clima è l'insieme dei parametri meteorologici quali la temperatura, l'umidità, la velocità, la direzione di provenienza e la temperatura del vento, la temperatura di rugiada e le precipitazioni di una determinata zona, studiate e registrate in un intervallo di tempo ventennale-trentennale, dunque di 20-30 anni. Un'altra differenza tra tempo e clima, è sicuramente la stabilità, poiché le variazioni climatiche si verificano in un lasso di tempo decisamente vasto e, per tali motivi, tendono a rimanere stabili, mentre il tempo atmosferico rappresenta la successione di condizioni meteorologiche relative a un breve lasso temporale. A partire da tali dati raccolti durante i trent'anni, e grazie ai modelli climatici, si stabilisce il clima di una particolare zona, il quale può essere classificato in Subtropicale, Tropicale secco, Tropicale umido, Tropicale desertico, Polare, Mediterraneo, Continentale etc... Per ulteriori informazioni al riguardo, vi invito a guardare lo stralcio del video sottostante.
Vi ringrazio per l'attenzione.
14-02-2016
Carissimi lettori, ben ritrovati e buon San Valentino.


Nel corso della giornata odierna, purtroppo sarà necessario l’ombrello e forse anche la giacca a vento. In effetti, il blocco anticiclonico “a omega” sull’Oceano Atlantico, fino all’Islanda, favorirà il movimento delle masse d’aria fredda di origine artico-marittima verso l’Europa centrale e occidentale, le quali interromperanno il loro cammino sull’Africa nord-occidentale. In questo modo si instaurerà una cosiddetta circolazione “a bilancia”, dove se una massa d’aria fredda scende verso più basse latitudini, dall’altra parte una massa d’aria mite Subtropicale sale, attraverso tese correnti meridionali, di Libeccio e di Scirocco. Di conseguenza alla convergenza tra le due correnti di provenienza e di caratteristiche opposte, si innesca un vortice di bassa pressione, la cui intensa perturbazione prefrontale raggiungerà la penisola italiana, provocando un brusco peggioramento delle condizioni meteorologiche sulle regioni settentrionali, centrali e meridionali tirreniche, attraverso un brusco rinforzo del vento e forti rovesci di pioggia, anche temporaleschi, merito la traslazione del vortice di bassa pressione generatosi tra il Nord Africa e la Sardegna verso levante e l’ingresso di un fronte freddo e perturbato ad esso attinente, il quale determinerà una nuvolosità in aumento sia sul resto delle regioni centrali che sulle regioni meridionali, ad essa saranno associati rovesci di pioggia, localmente di forte intensità. L’arrivo d’aria più fredda in quota, garantito da una rotazione dei venti di nuovo dai quadranti settentrionali, permetterà alla quota neve di scendere da oltre i 2000 m s.l.m., ai quali, le correnti molto miti di Libeccio, avevano confinato lo zero termico; perciò, tra lunedì e martedì, nevicherà di nuovo sul nostro appennino centrale, fino a quote medie/medio-alte.
Nel corso degli ultimi giorni, abbiamo analizzato un’evoluzione del tempo particolarmente complessa da inquadrare e da prevedere. Insieme alla perturbazione di matrice nord-atlantica che ci ha attraversato, infatti, è giunta una massa d’aria fredda di origine polare-marittima. In presenza del transito di questa massa d’aria si sono create le condizioni per le quali, quest’ultima è risultata più fredda in quota, perché, attraversando la mite superficie marina dell’Atlantico, è stata mitigata dal basso e non solo, ha anche sorvolato la superficie del Mar Tirreno, cosicché l’instabilità è venuta a crescere e le nubi cumulonembi hanno accelerato i moti convettivi, ossia le correnti ascendenti e discendenti interne ad essi. Tuttavia, gran parte dei fiocchi di neve che non sono riusciti più ad essere sorretti dai moti verticali, sono scesi all’interno del profilo verticale dell’atmosfera e, procedendo verso il basso per gravità, hanno incontrato la parte mitigata della massa d'aria e dunque temperature che, in prossimità delle basse quote, sono risultate di poco al di sopra dello zero, si sono arrotolati l’uno sull’altro, dando origine a chicchi di neve tonda e di gragnola, accompagnati mediante le intense folate di vento di Maestrale. Giunta la notte, la serenità del cielo notturno permessa dai venti sempre più secchi di Maestrale e l’irraggiamento prodotto dalla cessazione di questi ultimi, ha permesso alla conca marsicana (Piana del Fucino) di essere un catino in grado di raccogliere l’aria fredda; anche la discesa dell’aria molto fredda presente in quota, ha determinato un brusco calo delle temperature. Nonostante le correnti d’aria nord-occidentali abbiano trasportato correnti d’aria umida e instabile durante la notte, responsabili di nuovi addensamenti nuvolosi, le temperature sono tornate successivamente a diminuire. I bassi strati e l’intero profilo verticale dell’atmosfera è rimasto in questo modo omogeneo, creando una situazione di omeotermia, fenomeno quasi imprevedibile, eppure, analizzando dettaglio per dettaglio l’evoluzione del tempo, siamo riusciti a prevederlo, soprattutto attraverso la costante osservazione e l’esperienza a livello locale e ciò è un motivo di orgoglio nei confronti della passione per la Meteorologia. Abbiamo dunque proposto il bianco risveglio marsicano, che è perdurato fino al tardo mattino, quando il tempo atmosferico è finalmente e solo temporaneamente migliorato.
Grazie per l’attenzione.

 

 

13-02-2016

Moviola - 14 Febbraio 2016.JPG

La moviola modellistica, ci indica il movimento di una massa d'aria molto fredda di origine artico-marittima verso l'Europa occidentale e l'Africa nord-occidentale. La massa d'aria artica interesserà in particolare la Germania, la Svizzera, l'Austria, la Francia, la Spagna, il Portogallo e il Marocco. Di conseguenza, si instaurerà una circolazione atmosferica cosiddetta "a bilancia", ove se un piatto rappresentato dalle masse d'aria fredda scende, il secondo piatto concernente i venti di Libeccio e di Scirocco sale sullo stivale. Tutto a causa del blocco anticiclonico azzorriano che sta interessando particolarmente l'Atlantico. Tali tese correnti meridionali, cattureranno dalla mite superficie marina dei nostri bacini del Mediterraneo, un quantitativo enorme di umidità, perciò muniranno di energia termica e di umidità, le correnti ascensionali del vortice depressionario che si originerà tra il Nord Africa e la Sardegna; per tali motivi, all'interno della perturbazione, merito il raffreddamento e la condensazione del vapore acqueo in goccioline e la sublimazione in cristalli di ghiaccio, nasceranno imponenti nubi cumuliformi e nembostrati. Rispettivamente nelle giornate di domenica e di lunedì, tale vortice di bassa pressione, traslerà verso levante, interessando le regioni settentrionali, centro-settentrionali e centrali tirreniche della penisola, per poi attraversare anche il resto del Centro e del Sud Italia, favorendo rapide ma intense piogge, anche a carattere temporalesco e ruotando successivamente la ventilazione dai quadranti settentrionali. Nelle giornate di domenica e di lunedì, lungo la fascia adriatica soffieranno forti venti di Scirocco, richiamati mediante la rotazione del vortice di bassa pressione, il quale, se da un lato permette la discesa d'aria fredda sull'Europa centro-occidentale, dall'altro è responsabile di temperature molto miti, soprattutto sulla Sicilia. L'intenso e mite vento di Scirocco darà luogo al fenomeno dell'acqua alta a Venezia, mentre il Libeccio soffierà impetuoso sui nostri mari occidentali e sul resto delle zone interne appenniniche, prima di ruotare in Maestrale, il quale, dopo l'inizio della settimana che viene, accompagnerà aria decisamente fresca e più fredda in quota, permettendo un ennesimo calo della quota neve che, nelle prossime ore, merito l'ingresso di masse d'aria mite Subtropicale, attesterà lo zero termico a quote davvero elevate per il periodo.

Vi ringrazio per l'attenzione.



Fonte moviola modellistica: meteociel.fr

12-02-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.


Nel corso della serata della giornata odierna, saremo raggiunti dalla parte più avanzata di un sistema perturbato, facente parte di una serie di perturbazioni di origine atlantica. Il temporaneo abbassamento dell'Anticiclone delle Azzorre sull'Oceano Atlantico, infatti, sta consentendo una fase meteorologica molto dinamica, pienamente piovosa, di stampo tipico della tarda stagione autunnale. Il richiamo di tesi venti di Libeccio sulla nostra penisola, ove, nelle scorse ore, i venti di Maestrale, recanti masse d'aria fredda di origine polare-marittima, hanno soffiato anche impetuosamente, specie sui nostri bacini occidentali, accompagneranno l'intensa perturbazione verso il nostro stivale e, tra venerdì e sabato, potranno verificarsi rovesci di pioggia, localmente anche forti sulle regioni settentrionali e tirreniche. Il tempo atmosferico inizierà a peggiorare successivamente sulle regioni del Centro e del Sud Italia, a partire dai settori tirrenici in estensione al resto delle zone interne e adriatiche. Non solo le Alpi, ma in particolar modo la dorsale appenninica, saranno di nuovo imbiancate da nevicate che potranno risultare abbondanti, merito soprattutto la successiva rotazione dei venti dai quadranti settentrionali. Le condizioni meteorologiche di stampo prettamente novembrino, interesseranno la Marsica e il resto dello stivale anche nel fine settimana, soprattutto nella giornata di sabato, quando l'espansione dell'Anticiclone delle Azzorre verso nord-est, permetterà una deviazione delle masse d'aria molto fredda di matrice artica-marittima verso l'Europa centro-occidentale, incluse la Francia e la Penisola Iberica, instaurando una circolazione a bilancia tra domenica e la settimana che viene. Oramai, essendo stati partecipi costantemente di tale circolazione, specie nel periodo invernale 2013-2014, sappiamo tutti che, è così denominata, poiché è paragonabile ad un'antica bilancia, ove, se una massa d'aria fredda scende verso la Spagna e il Portogallo, di conseguenza a tale discesa, temporaneamente una massa d'aria mite e umida di estrazione Subtropicale verrà a salire sull'Italia rappresentando il piatto più leggero della bilancia e manifestandosi attraverso forti correnti meridionali, di Libeccio e di Scirocco. Tali venti dai quadranti meridionali, saranno associati a un ennesimo e brusco peggioramento delle condizioni meteorologiche tra domenica e lunedì della settimana che viene, quando la depressione formatasi sulle Baleari traslerà verso levante, ossia verso la Sardegna e le regioni settentrionali e dell'intero versante tirrenico, inoltrando la parte più attenuata della massa d'aria artico-marittima verso la mite superficie marina del Tirreno, sulla quale il transito dell'area di bassa pressione in direzione dell'Italia, innescherà condizioni meteorologiche fortemente perturbate, specie sulle regioni centrali e meridionali, attuando bruschi rinforzi dei venti freddi settentrionali, nevicate nelle aree appenniniche centrali e centro-meridionali in calo fino a quote medio-basse e localmente a bassa quota, nonché rovesci di pioggia, a tratti temporaleschi, soprattutto sul nostro territorio marsicano, rispettivamente nella giornata di domenica, lunedì e martedì, nelle quali aumenterà il rischio di forti venti meridionali che potranno dunque soffiare impetuosamente, facendo aumentare la sensazione di freddo percepito dal nostro corpo (Wind Chill), mentre le temperature in assenza di vento, saranno particolarmente e temporaneamente miti, per poi subire un'ulteriore discesa, perché, come detto, il vento girerà dai quadranti settentrionali, annunciando venti più freddi di Mistral (o Maestrale).


Vi ringrazio e vi invito a seguire il nuovo editoriale.

11-02-2016

Carissimi lettori, ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Evoluzione meteo TM - 11 - 16 Febbraio 2016.jpg

Meteo Marsica

Dopo che vi siano state svariate fasi di siccità alternate a fugaci periodi prettamente invernali, nonché di stampo novembrino, si prospetta un periodo molto piovoso e perturbato anche e soprattutto per quanto concerne il nostro territorio marsicano. Nel corso della nottata e nella giornata di giovedì, l’ingresso di fredde correnti settentrionali in contrapposizione con un impulso instabile di matrice nord-atlantica, farà sì che la Marsica venga imbiancata fino a quote medio-basse. Tuttavia, la colonnina di mercurio sarà di nuovo destinata a salire lievemente, merito l’ingresso d’aria più temperata, sospinta dai tesi venti di Libeccio, di nuovo in rinforzo grazie a una perturbazione di origine atlantica pronta ad attraversare la Marsica nelle stesse giornate di giovedì e di venerdì, dando luogo a rovesci di pioggia, localmente moderati e di forte intensità, nubi e piogge in estensione anche al resto della Marsica. Purtroppo, nel fine settimana, saremo raggiunti da un ennesimo fronte freddo e perturbato, responsabile delle nevicate in montagna e delle piogge da quote medie fino a quote basse, sempre in un contesto spiccatamente variabile, quindi non sarà esente qualche sprazzo di Sole. La colonnina di mercurio, continuerà ad evidenziare continui sbalzi termici, merito l’alternarsi di masse d’aria polare-marittima e umide correnti sud-occidentali.  Nel corso della giornata di lunedì, il canale depressionario dall’Atlantico continuerà ad avere il predominio della situazione, apportando condizioni meteorologiche instabili o marcatamente perturbate sulla Marsica e sul resto dello stivale, anche per quanto concerne il corso della prossima settimana. Per quanto riguarda la metà del mese, potrebbe farsi sempre più concreta l’ipotesi concernente un’ondata di freddo artico, merito dell’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre lungo i meridiani e il conseguente disturbo del Vortice Polare. Data la distanza che ci separa da quest’ultima tendenza, ne torneremo a parlare.

 

Vi ringrazio.

09-02-2016

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Fonte immagine modellistica: www.meteogiornale.it

 

La cartina dei venti al suolo è alquanto eloquente: ci aspettano forti correnti di Maestrale sulla Sardegna, che renderanno tutto il Mar Tirreno molto agitato o in burrasca, mentre sulle regioni centrali e meridionali, specie sul versante appenninico, soffieranno intensi venti di Libeccio, in rotazione dai quadranti settentrionali nel corso del tardo pomeriggio di mercoledì, quando la pioggia potrebbe mutare in neve fino a bassa quota nelle aree appenniniche centrali, soprattutto sulla Marsica.

Vi ringrazio.

08-02-2016

Carissimi lettori, bentrovati al nuovo e breve aggiornamento meteo.

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Nel corso della serata di martedì e nella giornata di mercoledì, saremo attraversati da un'intensa perturbazione di matrice nord-atlantica, seguita da una massa d'aria fredda di origine polare-marittima, la quale si manifesterà attraverso tese correnti settentrionali. Le nubi cumulonembi potrebbero veicolarla o trasportarla verso il basso, grazie all'instabilità della massa d'aria che, incontrandosi con la superficie marina più mite, instaurerà forti moti convettivi. I venti nord-occidentali stanno impattando lungo l'arco alpino, dando luogo ad abbondanti nevicate su di esso. Tra martedì e mercoledì, invece, i rovesci di pioggia potrebbero essere intensi e copiosi anche sulle regioni centrali e centro-meridionali e presentare carattere temporalesco; nevicherà sulla dorsale appenninica, fino a quote medie. Per via dell'intensità delle precipitazioni, nel pomeriggio di mercoledì, la pioggia potrebbe tramutare in neve fino a bassa quota, specie nelle aree appenniniche centrali. Tuttavia, l'ingresso dei forti venti di Maestrale, a partire dalla tarda serata e dalle ore notturne di mercoledì, spazzerà via le nubi, consentendo alle nevicate di attenuarsi e, grazie alla serenità del cielo e alla successiva cessazione del vento, permetteranno all'aria molto fredda in quota, di scendere completamente e rapidamente verso i bassi strati, mediante la sua elevata densità e pesantezza, dando luogo a qualche gelata.



Grazie per l'attenzione. A voi tutti, una buona giornata.

06-02-2016
Salve e ben ritrovati al nuovo aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

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Nel corso delle ultime ore, c'è stato un netto miglioramento delle condizioni meteorologiche, tutto a causa dell'ingresso d'aria più fredda e secca che segue un fronte freddo e perturbato. L'allontanamento del fronte freddo verso sud-est e quindi il rinnovo di un cielo completamente sereno, infatti, hanno consentito all'aria fredda presente in quota, di scendere verso i bassi strati e, attraverso un indebolimento dei venti di Grecale, di apportare le gelate notturne e dunque un notevole crollo della colonnina di mercurio solo per quanto concerne i valori minimi, mentre i valori massimi si sono innalzati lievemente (escursione termica), per via dell'insolazione, sempre più consenziente all'avvicinarsi dell'Equinozio di Primavera. Tuttavia, il movimento verso sud dell'Anticiclone delle Azzorre presente sull'Oceano Atlantico, aprirà le porte all'intenso flusso d'aria umida e instabile legato alle fauci della depressione islandese. Nella giornata di sabato il tempo sarà inizialmente clemente ma, l'avvicinamento di un'intensa perturbazione trasportata dalle tese correnti atlantiche, richiamerà sulle nostre regioni, venti tiepidi di Scirocco. Sulle regioni settentrionali, le condizioni meteorologiche peggioreranno bruscamente e, tale repentino cambio di rotta, interesserà anche le regioni centrali e meridionali nel corso della giornata di domenica. Le correnti di Scirocco scorreranno sul Mar Mediterraneo e sui suoi bacini, traendone molta umidità e energia come se fossero una spugna. In effetti, un'Estate particolarmente calda e fasi molto miti fuori stagione, hanno fatto sì che, le temperature superficiali dei nostri mari, risultassero più calde della norma. Essendo l'acqua a disperdere calore nell'aria e a scambiarlo con essa più lentamente rispetto alla terraferma, per via della sua elevatà capacità termica che gli permette anche di assorbirlo, il rilascio avviene progressivamente e, spesso, le conseguenze sono notevoli sia durante l'Autunno che durante la stagione invernale. Tali correnti meridionali, di Libeccio e di Scirocco, infatti, potrebbero contribuire nell'accelerare i moti convettivi dei cumulonembi, ossia delle nubi temporalesche presenti all'interno della perturbazione, munendoli di eccessiva energia termica nonché di umidità, poiché le masse d'aria calda o più mite hanno un maggiore volume e possono ospitare grandi quantità di vapore. Questi ultimi fattori, tenendo conto soprattutto dell'orografia del nostro territorio nazionale, sono in grado di rendere i fenomeni temporaleschi, localmente di violenta entità o a carattere di nubifragio. Tra domenica e lunedì, le due distinte perturbazioni atlantiche, daranno vita a piogge che potranno risultare temporalesche lungo i settori tirrenici, mentre a carattere di rovescio sul resto delle regioni centrali e meridionali dello stivale. Ancora spiccata variabilità del tempo, arrecata da piogge a tratti anche intense nel corso della giornata di lunedì. Anche nel corso delle giornate di mercoledì e giovedì, il nostro stivale e il nostro territorio marsicano saranno attraversati da un altro treno di perturbazioni nord-atlantiche, portatrici di rovesci di pioggia e di nevicate in montagna. Le correnti ascensionali e discensionali delle nubi e l'intensità delle precipitazioni, nel corso della giornata di mercoledì, potrebbero trasportare l'ingresso dell'aria fredda in quota di origine polare-marittima, verso i bassi strati, attuando una trasformazione della pioggia in neve fino a bassa quota nelle aree appenniniche centrali e sulla Marsica.
Vi ringrazio per l'attenzione.
05-02-2016

Salve e ben ritrovati.

 

Anche all'inizio della prossima settimana, il tempo potrebbe risultare molto perturbato. Tutto a causa di due intense perturbazioni atlantiche che, tra domenica e lunedì, richiameranno umide e temperate correnti di Libeccio e di Scirocco, interessando tutto il nostro stivale, attraverso piogge che, sui settori occidentali e in particolare lungo il versante tirrenico, potrebbero assumere localmente forte intensità e carattere temporalesco.

 

Vi ringrazio.

 

04-02-2016

Aggiornamento del 3 Febbraio 2016:

 

Buon pomeriggio a tutti e ben ritrovati.
Nel corso delle prossime ore, un fronte freddo e instabile, attraverserà rapidamente le regioni centrali e meridionali adriatiche, ruotando la ventilazione dai quadranti settentrionali e trasportando masse d'aria fredda di origine artico-marittima. Oltre a nuvole e piogge, farà sì che, tra mercoledì e giovedì, possa esserci anche qualche breve e debole nevicata fino a bassa quota, accompagnata da ampie schiarite. Nella giornata di domenica, il tempo sarà destinato a peggiorare, merito l'ingresso di un'intensa perturbazione atlantica, in particolare sui settori tirrenici e sulla Marsica; quest'ultimo fronte perturbato, sarà seguito da una tesa ventilazione sud-occidentale.
Vi ringrazio.

 

02-02-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di Meteorologia.


Meteo Marsica

Nel corso della giornata di giovedì, su tutto il nostro territorio marsicano si attiveranno condizioni meteorologiche spiccatamente variabili, attraverso il transito di una perturbazione proveniente dal Nord Europa, la quale interesserà sia la Marsica che il resto delle regioni di nord-est, centrali adriatiche e meridionali. Tuttavia, il fronte freddo sarà molto rapido, accompagnerà una nuvolosità sempre più compatta tra martedì e mercoledì, associata a rovesci di pioggia a partire da giovedì, quando si rinforzeranno tese e fredde correnti settentrionali, recanti masse d’aria fredda in quota di origine artico-marittima. Le nebbie tenderanno a dissolversi in queste ultime giornate, per via del rimescolamento d’aria e, tra mercoledì e giovedì, le temperature inizieranno ad abbassarsi su valori più tipici di questo periodo invernale. Nella giornata di giovedì, non saranno esenti nevicate fino a bassa quota, esse si manifesteranno moderatamente e saranno solo di breve durata. Una breve tregua, tracciata dall’alta pressione, avverrà nella giornata di venerdì, quando le nebbie e le foschie invaderanno di nuovo la conca del Fucino e le vallate limitrofi, quali la Valle Roveto e la vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo. Nella giornata di sabato, il tempo resterà stabile e in parte soleggiato; nella giornata di domenica, invece, un’intensa perturbazione di origine atlantica in discesa dalle regioni di nord-ovest, innescherà un brusco peggioramento del tempo su tutta la Marsica e una tesa ventilazione meridionale, il quale si manifesterà anche mediante un aumento delle nuvole e dei rovesci di pioggia. Nella tarda serata della giornata di domenica, l’intenso sistema perturbato potrebbe dare luogo a piogge anche a carattere temporalesco, rovesci che potrebbero assumere localmente anche forte intensità. Un miglioramento si avrà solo ad inizio settimana.
Evoluzione del tempo

Come tutti sapete, nella giornata di giovedì, ci sarà un deciso cambio di rotta: l'alta pressione sradicherà le sue radici dal Mediterraneo, per via dell'espansione dell'Anticiclone delle Azzorre verso nord, che avverrà esattamente tra mercoledì e giovedì. Nella giornata di giovedì, lungo i bordi orientali dell'Anticiclone delle Azzorre, scenderanno masse d'aria fredda di origine artico-marittima, queste ultime accompagnate da un fronte freddo e perturbato. La perturbazione dal Nord Europa, scivolerà repentinamente verso la nostra penisola, interessando le regioni di nord-est nella notte di mercoledì e dando luogo ad un vortice di bassa pressione. Esso traslerà verso sud-est molto rapidamente, facendo sì che i rovesci e i temporali interessino le coste adriatiche settentrionali, centrali e meridionali, nonché il resto delle regioni centrali e centro-meridionali. Nelle aree interne appenniniche, in particolare dell'Appennino centrale, le piogge si trasformeranno in neve nella stessa giornata di giovedì, favorendo brevi nevicate fino a bassa quota. La neve cadrà sul capoluogo abruzzese, sul quale lo zero termico si abbasserà di quota, per via dell'ingresso repentino d'aria fredda artico-marittima, mediante tese correnti settentrionali. I bianchi fiocchi interesseranno anche i comuni della Marsica posti a quote inferiori ai 700-800 m. Ancora qualche sporadico fenomeno a carattere nevoso nella giornata di venerdì, seguito da un netto miglioramento del tempo e quindi da un cielo terso o sereno. Anche la giornata di sabato risulterà soleggiata, aumenteranno di nuovo le nuvole e il vento nella giornata di domenica, quando tese e temperate correnti meridionali accompagneranno un'intensa perturbazione atlantica, responsabile di rovesci di pioggia, localmente anche di forte intensità sia sulle regioni settentrionali che sulle regioni centrali tirreniche e meridionali.
Vi ringrazio per l’attenzione.
01-02-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Come tutti sapete, nella giornata di giovedì, ci sarà un deciso cambio di rotta: l'alta pressione sradicherà le sue radici dal Mediterraneo, per via dell'espansione dell'Anticiclone delle Azzorre verso nord, che avverrà esattamente tra mercoledì e giovedì. Nella giornata di giovedì, lungo i bordi orientali dell'Anticiclone delle Azzorre, scenderanno masse d'aria fredda di origine artico-marittima, queste ultime accompagnate da un fronte freddo e perturbato. La perturbazione dal Nord Europa, scivolerà repentinamente verso la nostra penisola, interessando le regioni di nord-est nella notte di mercoledì e dando luogo ad un vortice di bassa pressione. Esso traslerà verso sud-est molto rapidamente, facendo sì che i rovesci e i temporali interessino le coste adriatiche settentrionali, centrali e meridionali, nonché il resto delle regioni centrali e centro-meridionali. Nelle aree interne appenniniche, in particolare dell'Appennino centrale, le piogge si trasformeranno in neve nella stessa giornata di giovedì, favorendo brevi nevicate fino a bassa quota. La neve cadrà sul capoluogo abruzzese, sul quale lo zero termico si abbasserà di quota, per via dell'ingresso repentino d'aria fredda artico-marittima, mediante tese correnti settentrionali. I bianchi fiocchi interesseranno anche i comuni della Marsica posti a quote inferiori ai 700-800 m. Ancora qualche sporadico fenomeno a carattere nevoso nella giornata di venerdì, seguito da un netto miglioramento del tempo e quindi da un cielo terso o sereno. Anche la giornata di sabato risulterà soleggiata, aumenteranno di nuovo le nuvole e il vento nella giornata di domenica, quando tese e temperate correnti meridionali accompagneranno un'intensa perturbazione atlantica, responsabile di rovesci di pioggia, localmente anche di forte intensità.
Vi ringrazio per l'attenzione.
31-01-2016

Nelle prossime ore, l'ingresso di masse d'aria dall'Atlantico, comporterà un deciso aumento delle correnti occidentali lungo il nostro versante adriatico appenninico e di conseguenza anche a L'Aquila.

 

Vi ringrazio per la cortese attenzione.

 

30-01-2016

Salve e ben ritrovati al nuovo aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.



Meteo Marsica


La conca marsicana e la Valle Roveto, dovranno avere ancora a che fare con la formazione di nebbie, merito le inversioni termiche indotte dalla presenza dell’alta pressione o dell’Anticiclone Subtropicale, responsabile della scarsa dinamicità dell’aria e quindi di una ventilazione assente e di un cielo sereno (Subsidenza atmosferica), cosicché l’irraggiamento produce aria fredda sui pendii delle montagne che, scendendo verso valle, favorisce temperature molto miti in quota e altrettanto basse nei bassi strati dell’atmosfera. Nelle ore più calde del giorno, esattamente come sta accadendo nelle ultime ore, l'innalzamento della nebbia incrementerà la genesi delle nubi basse. Nelle giornate di sabato e di domenica, le infiltrazioni d’aria umida da ovest indicheranno un invecchiamento della struttura anticiclonica, con la possibilità di annuvolamenti associati a pioviggini, specie sulla Marsica occidentale. A partire dall'inizio del mese di Febbraio, il tempo tornerà ad essere stabile e soleggiato, merito il rinforzo dell’alta pressione di matrice Subtropicale, le cui tiepide e deboli correnti meridionali aumenteranno i valori massimi delle temperature rendendoli molto miti, nonostante iniziali nebbie e foschie nell’area del Fucino e nella vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo. Tuttavia, nel corso della metà della settimana, dunque nelle giornate di giovedì e di venerdì, i venti ruoteranno dai quadranti settentrionali su tutto il territorio marsicano, per via del transito di una rapida perturbazione nord-atlantica che favorirà il rimescolamento dell’aria; essa sarà seguita da masse d’aria fredda di origine artico-marittima. In questo modo, nella giornata di giovedì il cielo si coprirà di nuvole nembostrati associate a rovesci di pioggia e a nevicate in montagna. Potrebbe nevicare su tutta la Marsica, fino a bassa quota nella giornata di venerdì, mentre il tempo sarà destinato a migliorare nel prossimo fine settimana (6-7 Febbraio).

 



Evoluzione del tempo


Il mese di Febbraio si aprirà inizialmente all’insegna del tempo stabile e soleggiato su tutta la Marsica, salvo la formazione di nebbie nelle valli e nelle conche del nostro territorio locale, ove le inversioni termiche attesteranno le temperature minime su valori più bassi rispetto alle temperature massime (escursione termica). In effetti, il graduale dissolvimento della nebbia, permetterà alla massa d’aria molto mite Subtropicale di apportare un ulteriore riscaldamento dell’intera colonnina d’aria, cosicché le temperature risulteranno al di sopra della media stagionale sia per quanto concerne i valori massimi che i valori minimi. Nel corso della giornata di giovedì, ci sarà un netto cambio di rotta: una rapida perturbazione di matrice nord-atlantica, mediante la traslazione dell’Anticiclone delle Azzorre sull’Oceano Atlantico, raggiungerà il nostro stivale, valicando le Alpi. Il fronte freddo e perturbato darà luogo ad un brusco peggioramento del tempo sia sulle regioni settentrionali che sulle regioni tirreniche, ove inizieranno ad aumentare le nuvole nembostrati e cumuliformi, accompagnate da rovesci di pioggia e da una sostenuta ventilazione sud-occidentale. Alcuni cumulonembi che si genereranno sul Mar Tirreno, trasleranno verso le coste e, traendo energia termica dalla mite superficie marina, i moti convettivi si rinforzeranno e innescheranno temporali che potrebbero assumere localmente anche forte intensità, lungo le coste tirreniche. Il sistema frontale darà luogo ad un vortice di bassa pressione sul nostro stivale, il quale, muovendosi inizialmente verso sud/sud-ovest, farà sì che una massa d’aria fredda si muova verso il Mar Tirreno, attraverso forti correnti settentrionali. In questo modo, il peggioramento del tempo si espanderà anche al resto delle regioni centrali e centro-meridionali, attraverso piogge e temporali che si estenderanno al versante adriatico. La neve imbiancherà le Alpi fino a quote molto basse e si spingerà fino a quote basse/medio-basse sulla dorsale appenninica settentrionale, centrale e centro-meridionale. Nella giornata di giovedì, il rimescolamento dell’aria dissolverà le nebbie e le nubi nembostrati accompagneranno rovesci di pioggia, le quali saranno miste a neve nella notte tra giovedì e venerdì. Le nevicate potrebbero scendere da quote medie a quote basse nella giornata di venerdì, attraverso l’ingresso d’aria fredda artico-marittima, la neve imbiancherebbe anche i comuni marsicani posti intorno ai 600-700 m. Un altro miglioramento del tempo andrebbe ad interessarci nel fine settimana (6-7 Febbraio), quest'ultimo condito da un rialzo delle temperature massime, mentre le temperature minime piuttosto basse annunceranno di nuovo le gelate notturne.

Vi ringrazio per l’attenzione.


28-01-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Verso il fine settimana, vivremo giornate nebbiose nelle conche, nelle valli e nelle pianure, a tratti lungo le coste, ove si verificheranno le cosiddette nebbie da avvezione; queste ultime potrebbero coinvolgere anche le aree limitrofi. Nelle ore più calde del giorno, le nebbie si innalzeranno, provocando lo sviluppo di nubi basse, a causa delle inversioni termiche, che renderanno momentaneamente l'aria più mite in quota. Nel resto d'Italia e soprattutto in quota, la colonnina di mercurio sarà di nuovo destinata a portarsi oltre la media stagionale, su valori tipicamente primaverili. Anche a L'Aquila, sulla quale nelle prossime ore continuerà a splendere il Sole, non saranno esenti sporadici annuvolamenti nella giornata di domenica. Tale innocuo sistema nuvoloso, darà luogo ad un po' di nuvolosità variabile nel week-end, essa si estenderà dai settori occidentali al resto della penisola, senza annunciare precipitazioni. Nel corso dell'inizio della prossima settimana, la propaggine anticiclonica di matrice azzorriana, continuerà ad interessare lo stivale con la sua componente nord-africana, facendo aumentare le temperature massime e favorendo un insolito innalzamento dello zero termico, allo stesso tempo porrà di nuovo il nostro stivale sotto una specie di scudo protettivo, in grado di deviare gli intensi sistemi depressionari, verso più alte latitudini. Dalla metà della prossima settimana, una perturbazione nord-atlantica potrebbe permettere un brusco e rapido cambiamento del tempo. Ne torneremo a parlare.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

 

27-01-2016

Grande Raduno Meteorologico: firmata la “Carta di Celano” in Marsica

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Fugge freneticamente il tempo nella giornata del 23 Gennaio 2016, la quale si apre con il primo evento dell’anno, proprio in Abruzzo, a Celano (AQ), ove gran parte delle Associazioni Meteorologiche, in particolar modo abruzzesi, si sono riunite nel GRAM24. GRAM (Grande Raduno delle Associazioni Meteorologiche) e 24, il numero dell’autostrada in prossimità della quale, l’Associazione Meteorologica romana Meteoreport.net, coadiuvata da Emanuele Latini e dal presidente Stefano Bartozzi, e l’Associazione Meteorologia abruzzese Caput Frigoris diretta da Marco Scozzafava, hanno ideato tale iniziativa. Durante il convegno, infatti, si è aperto un dibattito riguardante la gravità dell’assetto meteorologico su tutto il territorio nazionale, approfondendo e focalizzando l’egregio lavoro di ogni associazione e anche di alcuni associati, questi ultimi hanno ampiamente illustrato il loro legame con la Meteorologia e l’incondizionata dedizione nel fare corretta informazione. L’obiettivo delle associazioni è stato vidimato attraverso la firma, da parte di esse e dei partecipanti, della così denominata “Carta di Celano”, un documento, con il quale, le associazioni meteorologiche e le realtà editoriali in ambito meteorologico, si prefiggono di sostenere la corretta informazione meteo e lo sviluppo di attività e eventi legati alla meteorologia, attraverso un costante impegno e una continua dedizione.

 

Vi ringrazio.

26-01-2016
Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Nel corso delle ultime ore, il Vortice Polare è tornato ad irrobustirsi, mediante un'accentuazione e un rinforzo della cintura di alte pressioni Subtropicali, indotta soprattutto dal fenomeno climatico de El Niño, il quale, come tutti sapete, ha avuto e sta continuando ad avere delle importanti ripercussioni, non solo riguardo la circolazione atmosferica dell'emisfero meridionale, ma anche per quanto concerne la circolazione atmosferica globale. Nell'ultima ipotesi, abbiamo dedotto che la AO (Artic Oscillation), sembra avere solo una breve fase positiva, non proprio come avvenne nei mesi di Novembre e di Dicembre, quando la siccità si prolungò decisamente. Tutto ciò vuol dire che il Vortice Polare potrebbe subire degli indebolimenti nel corso dei prossimi giorni, indicando una AO di nuovo negativa, con la conseguente discesa di masse d'aria molto fredda di origine artica verso più basse latitudini durante il mese di Febbraio, esattamente com'è accaduto intorno alla metà del mese di Gennaio. Pur considerando, però, che non sempre un riscaldamento della stratosfera polare (Stratwarming), è causa di intense irruzioni d'aria molto fredda verso il nostro comparto euro-mediterraneo, perciò queste ipotesi bisogna ancora studiarle e valutarle. Un'altra serie di fattori che possono intervenire, infatti, potrebbero addirittura cambiare la traiettoria dello scambio termico meridiano d'aria fredda dall'Artico. Intanto, fino alla fine del mese, tra un indebolimento e l'altro, un'area di alta pressione di matrice Subtropicale richiamata da una lacuna barica iberico-marocchina alimentata dalle instabili correnti atlantiche, permetterà a queste ultime di deviare la loro traiettoria, facendo scivolare le loro perturbazioni lungo la sua gobba e consentendo ad esse di interessare le più alte latitudini, tra cui le Isole Britanniche e la Penisola Scandinava. All'interno dell'area di alta pressione che abbraccerà l'Italia fino alla fine del mese, scorreranno correnti d'aria molto mite provenienti dal Nord Africa, proprio perché, tale propaggine anticiclonica azzorriana, ha anche una componente nord-africana. Le temperature massime saranno dunque molto miti, mentre l'inversione termica dovuta al raffreddamento per irraggiamento dei pendii delle montagne, permetterà alle aree vallive montuose, alle pianure e alle valli della nostra penisola, di assaporare temperature minime abbastanza basse, poiché, le masse d'aria fredda e più pesanti delle pendici, in caso di scarsa ventilazione o di poca dinamicità dell'aria, scendono verso valle perché più pesanti, transumando l'aria più mite verso l'alto, cosicché le temperature minime ad alta quota possano risultare più alte rispetto ai valori che si registreranno nei bassi strati, questi ultimi responsabili anche di qualche gelata.
Vi ringrazio per l'attenzione.
24-01-2016
Salve a tutti e bentrovati all'approfondimento di Meteorologia.
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Questa bellissima immagine, rappresenta le manifestazioni del fenomeno della Galaverna avute stamani nella conca marsicana, quando, in presenza della persistente nebbia, la temperatura è scesa al di sotto dello zero.
L'inversione termica di queste ultime ore è tipica del sistema climatico della nostra conca del Fucino, può comparire in essa sia in Autunno che in Inverno, a volte anche durante la stagione estiva, quando il nostro stivale viene ininterrottamente interessato dal flusso occidentale atlantico, trasportatore di masse d'aria più fresca e umida che, quando vi è un rinforzo dell'alta pressione, possono ristagnare nei bassi strati. Principalmente, però, la nebbia di quest'ultime ore, è causata dall'ingresso di una massa d'aria fredda in quota che, in presenza dell'alta pressione, ha permesso alle sacche d'aria dei pendii di scendere verso i bassi strati, dando luogo all'evaporazione e alla condensazione dell'umidità in nubi basse e nebbie, mentre l'aria meno fredda è salita verso le alte quote, causando l'inversione termica. Spesso l'inversione termica non è soltanto portatrice di nebbie, infiltrazioni d'aria umida in un campo prevalentamente anticiclonico in quota possono innescarle, nonché il passaggio di una perturbazione con le condizioni per le quali le nubi possano avere aria più secca dinanzi, che permetta un'evaporazione delle precipitazioni in nebbie frontali, o il transito di essa seguita da un rinforzo dell'alta pressione, in questo caso verrebbe a riproporsi di nuovo l'inversione termica della prima fetta della Troposfera, con conseguenti transumazioni dell'avvezione dell'aria più mite negli strati più alti dell'atmosfera. La persistenza della nebbia nei bassi strati, quindi nelle valli e nelle conche, soprattutto durante l'Inverno, la quale può avvenire anche in Autunno in situazioni anticicloniche, poiché, le minori ore di luce, consentono un netto aumento dell'irraggiamento notturno, può attestare le temperature al di sotto dello zero, innescando il fenomeno della galaverna, che avviene quando, le goccioline, rimanendo in stato sopraffuso, a temperature al di sotto dello zero, appena vengono a contatto con una superficie più fredda, brinano su di essa, generando un tessuto cristallino formato da aghi di ghiaccio sui pali dell'alta tensione, sui rami degli alberi e addirittura sulla ragnatela di un ragno, a volte favorendo un paesaggio incantato. E' tutto.
Vi ringrazio per l'attenzione.
24-01-2016
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.


Meteo Marsica

Nel corso dei prossimi giorni, il nostro territorio marsicano sarà interessato da un’area di alta pressione di matrice azzorriana, la quale, dopo un periodo piuttosto dinamico, all’interno del quale correnti d’aria gelida di origine artica sono venute ad alternarsi con i venti sud-occidentali provenienti dall’Atlantico, aprirà le porte ad una fase decisamente stabile e non sempre soleggiata. Nel corso della settimana, infatti, il campo anticiclonico che continuerà a sospingere le perturbazioni verso più alte latitudini, inizierà ad invecchiare, lasciando trapassare delle deboli infiltrazioni d’aria umida e modestamente instabile sia da ovest, ove una depressione iberica alimentata dalle correnti nord-atlantiche richiamerà masse d’aria molto mite Subtropicale verso la nostra penisola, che dalla penisola balcanica, in prossimità della quale i sistemi nuvolosi devieranno e si dirigeranno. Tutto ciò vuol dire che, nelle giornate di martedì e mercoledì, il cielo si presenterà inizialmente nuvoloso, seppur possa trattarsi di innocui addensamenti nuvolosi, nonché, l’aria umida, entrando in un contesto anticiclonico, quindi in una fase di inversioni termiche in grado di innescare le gelate notturne, potrebbe incrementare lo sviluppo delle nebbie nella conca del Fucino e nelle aree limitrofi, nonché nella vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo, queste ultime in graduale di dissolvimento. Al di sopra della coltre nebbiosa i cieli risulteranno sereni e a quote più alte l’aria più mite scalzata verso l’alto annuncerà un periodo nuovamente al di sopra della media stagionale. Il Sole tornerà a splendere anche sulla conca marsicana nei giorni a venire, ove la ventilazione sarà debole/moderata e a regime di brezza. Nel corso del mese di Febbraio, potremmo ipotizzarvi una fase molto più movimentata, con l’ingresso di masse d’aria molto fredda dalla penisola balcanica. Data la distanza di tempo da quest’ultima tendenza, vi invito a seguire l’evoluzione del tempo sottostante o i prossimi editoriali.

Evoluzione del tempo

Nel corso delle prossime ore, l'espansione di un campo di alta pressione facente parte dell'Anticiclone delle Azzorre, ripristinerà condizioni meteorologiche dominate dalla subsidenza atmosferica, tipica delle aree di alta pressione che, essendo munite di lenti moti discendenti, consentono alle masse d'aria di fare evaporare le nubi per compressione adiabatica. Tuttavia, nelle pianure, nelle valli e nelle conche, infiltrazioni d'aria umida da ovest sommate all'irraggiamento dovuto anche e soprattutto alla diminuzione delle ore di luce durante il Solstizio d'Inverno, consentirà la genesi di nebbie e foschie, specie al primo mattino, ove, in particolar modo, sui pendii delle nostre montagne, le sacche d'aria più fredda, essendo pesanti, scendono a valle, scalzando l'aria più mite verso l'alto, cosicché l'aria fredda permette la saturazione dell'aria, l'evaporazione e la condensazione del vapore acqueo. Tuttavia, nei prossimi giorni, ci saranno meno occasioni per le quali la nebbia possa persistere nella conca del Fucino e nella Valle Roveto, causa dell'autentico regime anticiclonico, responsabile del tempo stabile e soleggiato e di temperature massime relativamente miti. Naturalmente, essendo nel pieno cuore dell'Inverno, le temperature minime saranno altrettanto basse e mostreranno una differenza significativa rispetto ai valori massimi, attestandosi anche al di sotto dello zero mediante l'irraggiamento. L'alta pressione sospingerà le perturbazioni atlantiche verso più alte latitudini, come se ci fosse un muro, dinanzi sono costrette a deviare, altrimenti verrebbero eliminate dai moti discendenti, ciò determinerà un'intensa influenza sulle Isole Britanniche e sulla Scandinavia, da parte della cosiddetta depressione islandese, che le utilizzerà come valvola di sfogo. Ne consegue un tempo stabile, ma non sempre soleggiato anche per quanto concerne il corso della prossima settimana, salvo qualche modesta infiltrazione atlantica che, riuscendosi ad insediarsi nella vecchia struttura anticiclonica, favorirà qualche annuvolamento sia sulla Marsica che sull'aquilano e il resto delle regioni centrali tirreniche, queste ultime nubi si dissolveranno immediatamente. Anche nella giornata di domenica, il tempo sarà contrassegnato da tali successivi annuvolamenti sia sulle regioni di nord-est che sulle regioni adriatiche, poiché qualche perturbazione, deviando verso i Balcani, lambirà anche i settori orientali della nostra penisola.
Per quanto riguarda il lungo termine, i modelli fisico-matematici, iniziano a fiutare un cambiamento repentino della stratosfera polare, ove la temperatura crescerà a dismisura. Tutto ciò denota uno Stratwarming polare, con un conseguente indebolimento del Vortice Polare e la discesa d'aria molto fredda di origine artica verso più basse latitudini. Tuttavia bisogna ancora valutare quali sarebbero le conseguenze, poiché lo stratwarming polare non è sempre causa di irruzioni d'aria gelida verso il comparto euro-mediterraneo, nonché l'area geografica appartenente al Circolo Polare Artico, dove la temperatura della stratosfera sale, determina la genesi di alte pressioni e lo spostamento dei lobi del Vortice Polare, tant'è che, se dovesse avvenire in prossimità del comparto occidentale, la Siberia verrebbe interessata minormente rispetto al Canada e agli States, cosicché non avverrebbero significative ondate di freddo verso il Mediterraneo. E' tutto.


Vi ringrazio per l’attenzione.


20-01-2016
Nowcasting:

Carissimi lettori, stiamo analizzando una situazione in tempo reale molto particolare non solo per il territorio laziale, ma anche per il territorio marsicano. Sembra che possa verificarsi un probabile cambio di rotta in serata, merito il transito più incisivo di una perturbazione atlantica, naturalmente non inquadrato dalle ultime emissioni modellistiche. La massa d'aria umida e instabile, sospinta da una modesta perturbazione atlantica, sta sorvolando il medio-basso Tirreno, divenendo ancora più instabile, cosicché stanno nascendo più nubi e precipitazioni all'interno del sistema perturbato, le quali, prima di allontanarsi verso sud-est, seguiranno un andamento verso est, interessando anche le zone interne appenniniche, ove, specie in prossimità delle valli e nelle conche, l'irruzione d'aria molto fredda di origine artica degli scorsi giorni, ha consentito un netto calo termico, nonché un successivo ristagno d'aria molto fredda e pellicolare nei bassi strati, per via dei cieli tersi e della cessazione dei venti dovuta all'allontanamento dell'area depressionaria verso i Balcani. L'aria più umida e mite salirà al di sopra dell'aria molto fredda nei bassi strati (cuscinetto) e, raffreddandosi per espansione, accelererà i moti ascendenti, cosicché potranno verificarsi deboli precipitazioni nevose fino a bassa quota sulla Marsica, attraversata dal sistema nuvoloso presente sul viterbese, il quale traslerà velocemente verso sud-est e, entro la giornata di giovedì (domani), lascerà spazio ad un netto miglioramento delle condizioni meteorologiche. Per ora si tratta solo di un'ipotetica e temporanea traiettoria, ma se fosse così, solo durante la notte, si avrebbero ottime probabilità di nevicate, seguite da ampie schiarite nella tarda mattinata.
Vi ringrazio.
20-01-2016

Freddo intenso in Abruzzo.

Nel corso delle ore notturne, complice la serenità del cielo, nonché la presenza di neve al suolo su gran parte del versante adriatico appenninico (effetto albedo) e la cessazione del vento causata dall'allontanamento della depressione verso la Grecia, la massa d'aria gelida di origine artica che ha raggiunto la nostra regione e il resto del Centro-Sud tramite gelidi venti nord-orientali, essendo molto densa e pellicolare, è scesa nei bassi strati, perciò, stamani abbiamo valori minimi di temperatura registrati di -16°C nella conca aquilana, -11°C a L'Aquila centro. Freddo intenso anche nella Marsica: -9,8°C registrati ad Avezzano, - 10,5°C a Tagliacozzo, - 8,4°C a Magliano de Marsi, - 12,8°C ad Ovindoli, - 7,3°C a Carsoli. Il valore minimo più basso dell'irruzione d'aria fredda tipicamente invernale è stato censito nell'Altopiano delle Cinque Miglia (- 27,9°C), il quale, essendo una conca, ha consentito un maggiore ristagno o accumulo dell'aria molto fredda all'interno di esso.

 

Fonte dati: Associazione Meteorologica Caput Frigoris.


Vi ringrazio per l'attenzione.

 

19-01-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.



Meteo Marsica

Dopo che una massa d’aria molto fredda di origine artica abbia sfociato sulla Marsica attraverso tesi e gelidi venti nord-orientali, in grado di accentuare anche la sensazione di freddo percepito in caso di forte vento, (Wind Chill), nella conca del Fucino e nella Valle Roveto, si è generato un solido cuscinetto d’aria molto fredda, poiché, a causa della serenità del cielo, l’aria molto fredda e pellicolare è scesa nei bassi strati, per via della sua alta densità o pesantezza, incentivando temperature minime al di sotto dello zero. Tuttavia, le temperature massime saliranno lievemente, nonostante valori ancora piuttosto bassi. Tutto ciò perché, l’Anticiclone delle Azzorre, che negli scorsi giorni si è spinto fino all’Atlantico settentrionale, facendo scivolare una massa d’aria molto fredda di origine artica lungo i suoi bordi orientali, si sta abbassando di latitudine, permettendo il libero arbitrio delle perturbazioni atlantiche sul Mediterraneo, nonostante quest’ultimo promontorio anticiclonico possa generarsi di nuovo, innescando di nuovo la discesa di masse d’aria molto fredda di origine artica attraverso tesi venti nord-orientali verso la penisola balcanica e il nostro stivale, in particolar modo sui settori adriatici e in grado di dominare la Marsica mediante gelidi venti di Tramontana secca. La perturbazione atlantica entrata poco fa sul Mediterraneo occidentale, ha dato luogo ad un vortice di bassa pressione sul Tirreno meridionale e, traslando verso sud-est, dunque colpendo le regioni del Sud Italia, favorirà solo un po’ di nuvolosità variabile sulla Marsica tra la giornata di martedì e di mercoledì, ma con immediati cieli sereni o ampie schiarite. Le temperature minime e massime continueranno ad attestarsi su valori invernali, specie tra venerdì e sabato. In quest'ultime giornate, sul versante adriatico della nostra catena appenninica centrale, potranno di nuovo generarsi nuvole nembostrati con associati rovesci nevosi fino a quote molto basse, nubi in grado di raggiungere anche la Marsica orientale e sud-orientale, dando origine a qualche spolverata di neve e a fiocchi “coreografici” trasportato dal vento sulla Marsica centro-occidentale. Nel fine settimana, dunque, seguirà un altro brusco abbassamento delle temperature, su valori minimi di nuovo al di sotto dello zero e eventuali gelate notturne.



Evoluzione del tempo

Nel corso delle ultime ore, una massa d'aria molto fredda di origine artica, è scesa lungo i bordi orientali di un Anticiclone delle Azzorre esteso verso nord, interessando il nostro territorio marsicano, ove solo i settori orientali sono stati coinvolti dalle nevicate. In effetti, essendo il versante sopravvento della nostra catena appenninica ad essere maggiormente esposto alle intense correnti di Grecale, il sollevamento forzato della massa d'aria artica, dopo che essa abbia attraversato il Mar Adriatico, ha consentito la sua espansione e l'evaporazione del suo minimo valore di umidità in vapore acqueo, nonché la condensazione del vapore acqueo e la sublimazione di gran parte di esso in cristalli di ghiaccio, poiché, le correnti ascendenti hanno permesso la genesi di nubi cumuliformi e nembostrati sul versante sopravvento, immerse in un ambiente ove l'immediata irruzione d'aria fredda ha reso la temperatura della colonnina d'aria al di sotto dello zero, cosicché la cristalizzazione e il viaggio dei cristalli di ghiaccio all'interno della nube, ove sono venuti ad unirsi con altre gocce sopraffuse, le quali hanno cristallizzato all'interno dei nuclei di condensazione, ha permesso la genesi dei cristalli di neve, i quali, hanno subìto altre modificazioni nella loro caduta verso il suolo, vincendo le correnti ascendenti e discendenti, trasformandosi in veri e propri fiocchi e raggiungendo persino le coste adriatiche (evento non insolito, ma raro). Sul lato sottovento, invece, la massa d'aria è giunta secca, per compressione adiabatica. Ciononostante, le intense correnti molto fredde artiche hanno lo stesso consentito un deciso crollo delle temperature, nonché ampie schiarite sul resto della Marsica, solo qualche fiocco "coreografico" ha vinto il fato, facendosi intravedere attraverso il fenomeno dello "sfondamento appenninico". Nelle prossime ore, la Marsica sarà solo sfiorata dalla perturbazione atlantica di cui abbiamo parlato, la quale interesserà maggiormente i settori tirrenici delle nostre regioni meridionali, attraverso la formazione di un vortice di bassa pressione sul Tirreno meridionale. Dunque sulla Marsica insisterà una nuvolosità variabile, seguita da cieli sereni o tersi, successivamente guadagneranno di nuovo terreno gelide correnti da nord-est, responsabili di temperature sia minime che massime tipicamente invernali, anche nel fine settimana, ove il tempo atmosferico scorrerà all'insegna della stabilità, nonostante le nuvole associate a qualche fiocco di neve fino a bassa quota dalla prossima settimana, ma verrebbero a prevalere immediate schiarite. E’ tutto.

Vi ringrazio per la cortese attenzione.


19-01-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.



Evoluzione del tempo



Nel corso delle ultime ore, una massa d'aria molto fredda di origine artica, è scesa lungo i bordi orientali di un Anticiclone delle Azzorre esteso verso nord, interessando il nostro territorio marsicano, ove solo i settori orientali sono stati coinvolti dalle nevicate. In effetti, essendo il versante sopravvento della nostra catena appenninica ad essere maggiormente esposto alle intense correnti di Grecale, il sollevamento forzato della massa d'aria artica, dopo che essa abbia attraversato il Mar Adriatico, ha consentito la sua espansione e l'evaporazione del suo minimo valore di umidità in vapore acqueo, nonché la condensazione del vapore acqueo e la sublimazione di gran parte di esso in cristalli di ghiaccio, poiché, le correnti ascendenti hanno permesso la genesi di nubi cumuliformi e nembostrati sul versante sopravvento, immerse in un ambiente ove l'immediata irruzione d'aria fredda ha reso la temperatura della colonnina d'aria al di sotto dello zero, cosicché la cristalizzazione e il viaggio dei cristalli di ghiaccio all'interno della nube, ove sono venuti ad unirsi con altre gocce sopraffuse, le quali hanno cristallizzato all'interno dei nuclei di condensazione, ha permesso la genesi dei cristalli di neve, i quali, hanno subìto altre modificazioni nella loro caduta verso il suolo, vincendo le correnti ascendenti e discendenti, trasformandosi in veri e propri fiocchi e raggiungendo persino le coste adriatiche (evento non insolito, ma raro). Sul lato sottovento, invece, la massa d'aria è giunta secca, per compressione adiabatica. Ciononostante, le intense correnti molto fredde artiche hanno lo stesso consentito un deciso crollo delle temperature, nonché ampie schiarite sul resto della Marsica, solo qualche fiocco "coreografico" ha vinto il fato, facendosi intravedere attraverso il fenomeno dello "sfondamento appenninico". Nelle prossime ore, la Marsica sarà solo sfiorata dalla perturbazione atlantica di cui abbiamo parlato, la quale interesserà maggiormente i settori tirrenici delle nostre regioni meridionali, attraverso la formazione di un vortice di bassa pressione sul Tirreno meridionale. Dunque sulla Marsica insisterà una nuvolosità variabile, seguita da cieli sereni o tersi, successivamente guadagneranno di nuovo terreno gelide correnti da nord-est, responsabili di temperature sia minime che massime tipicamente invernali, anche nel fine settimana, ove il tempo atmosferico scorrerà all'insegna della stabilità, nonostante le nuvole associate a qualche fiocco di neve fino a bassa quota dalla prossima settimana, ma verrebbero a prevalere immediate schiarite. E’ tutto.



Vi ringrazio per la cortese attenzione.


17-01-2016
Salve a tutti e ben ritrovati al nuovo aggiornamento meteo.
Evoluzione meteo AI 17-20 Gennaio 2016.jpg

Nel corso delle prossime ore, sul nostro territorio abruzzese, insisteranno condizioni di tempo spiccatamente variabile, merito la traslazione dell'area depressionaria verso la Grecia, la quale, nella giornata di ieri, ha dato luogo a nevicate lungo il versante adriatico e ionico dello stivale, poiché in senso antiorario, intorno ad essa, si sono attanagliate gelide correnti settentrionali, recanti masse d'aria molto fredda di origine artica che, anche nelle ultime ore della giornata odierna, stanno incentivando ancora di più il fenomeno dell'Adriatic Effect Snow. In effetti, tali correnti d'aria molto fredda da nord/nord-est, spintonate dalla depressione verso il Mar Adriatico, incontrano la sua superficie più mite rispetto ad esse e si impregnano di umidità, come se fossero una spugna, quindi di instabilità, cosicché, nella parte sottostante della massa d'aria, si generano moti convettivi, in grado di innescare lo sviluppo di nubi nembostrati e cumuliformi; esattamente com'è accaduto ieri sera/notte quando, in prossimità della costa adriatica marchigiana, abruzzese, molisana e pugliese, sono nate nubi cumulonembi, in grado di catapultare l'aria molto fredda verso il basso insieme alle precipitazioni (correnti interne discendenti). Ebbene, in questo modo, nonostante l'isoterma non ancora favorevole, una pioggia mista a neve alternata a vere e proprie nevicate, ha interessato persino la città di Pescara. Tornando a noi, non escluderei altre nevicate, anche sotto forma di bufera, nell'aquilano e nella Marsica orientale, perché costituiscono il versante sopravvento della nostra catena montuosa, ove nubi e precipitazioni tendono ad accumularsi e a generarsi per stau e difficilmente, data la presenza dell'orografia appenninica, riescono a raggiungere il versante sottovento, ovvero il resto della Marsica e i rilievi del Subappennino laziale. Tuttavia, il tempo proseguirà all'insegna della variabilità anche sulla Marsica occidentale, merito l'afflusso delle gelide correnti di Grecale, particolarmente tese, in grado di favorire il fenomeno dello sfondamento, con anche qualche isolato rovescio nevoso nella Marsica centro-orientale e centro-occidentale, fin lungo il piano, merito la discesa di un sistema nuvoloso verso il reatino e l'aquilano, seguendo tale traiettoria. Ci sarà un altro brusco abbassamento delle temperature, le quali si attesteranno su valori tipici di questo periodo invernale, nonostante la rigidità che potrebbero assumere le temperature minime, le quali si attesteranno almeno di una decina di gradi al di sotto dello zero. Un netto miglioramento del tempo ci sarà nella giornata di lunedì, seppur le temperature restino su valori invernali, peggiorerà tra martedì e mercoledì, in quest'ultima giornata la Marsica potrebbe assistere a nevicate un po' più significative fino a bassa quota, merito l'ingresso di una perturbazione atlantica da ovest. E' tutto.
Vi ringrazio e al prossimo aggiornamento meteo.
15-01-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Come tutti ben sapete, nelle giornate di sabato e di domenica, ci sarà un'irruzione d'aria molto fredda di origine artica, quest'ultima avverrà attraverso tesi venti di Tramontana, di Bora (Alto Adriatico) e di Grecale (medio-basso Adriatico). Tali venti si incontreranno con la catena appenninica e, sul versante sopravvento, daranno luogo a nevicate fino a quote molto basse (effetto stau). Le intense correnti nord-orientali daranno luogo allo "sfondamento", cosicché il tempo risulterà variabile anche sui settori occidentali della regione Abruzzo, ove non saranno esenti nevicate fino a quote molto basse, alternate a schiarite. Nel corso della giornata di lunedì, l'aria gelida artica avrà raggiunto il nostro stivale, determinando temperature rigidamente invernali, con valori minimi di molti gradi al di sotto dello zero, specie nelle nostre zone interne. Una perturbazione di origine atlantica, spingerà aria più umida da ovest tra martedì e mercoledì, perciò ci sarà l'occasione per un nuovo peggioramento, il quale annuncerà annuvolamenti associati a nevicate significative nelle zone interne abruzzesi e soprattutto sulla Marsica, ove, in prossimità del Fucino, si genererà un corposo cuscinetto freddo.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

 

 

14-01-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.



Nel corso delle prossime ore, una nuova perturbazione di matrice nord-atlantica attraverserà il nostro stivale, dando luogo ad annuvolamenti, tali saranno associati a rovesci di pioggia e a nevicate sia sulle Alpi che sull'Appennino, su quest'ultimo fino a quote medie/medio-alte. Anche la giornata di venerdì sarà all'insegna della spiccata variabilità, specie sulla Marsica, ove, nonostante qualche schiarita, non saranno esenti nuvole e rovesci di pioggia. La neve imbiancherà ancora una volta le Alpi fino a quote basse, mentre sulla dorsale appenninica, imbiancherà anche le quote medie/medio-basse, per via dell'ingresso di una massa d'aria fredda polare-marittima e una rotazione delle correnti da Libeccio (sud-ovest) in Maestrale (nord-ovest), il quale permetterà anche qualche schiarita. Nel corso della giornata di sabato, la decisa espansione dell'Anticiclone delle Azzorre verso nord/nord-ovest del continente, innescherà la discesa di una nuova perturbazione, la quale, muovendosi rapidamente verso nord-est, innescherà la formazione di un vortice di bassa pressione, intorno al quale ruoteranno in senso antiorario gelide correnti nord-orientali, rappresentanti masse d'aria molto fredda di estrazione artica, inizialmente artico-marittima, successivamente di origine artico-continentale. Lo zero termico scenderà repentinamente, insieme ad esso anche la colonnina di mercurio, nonché le correnti gelide accentueranno la sensazione di freddo intenso. Le temperature assumeranno molto rapidamente valori pienamente invernali e, entro la giornata di domenica, annunceranno un'ondata di gelo che favorirà temperature minime e massime particolarmente sotto lo zero all'inizio della prossima settimana, quando piomberemo nel pieno dell'Inverno in atto, finalmente in grado di consentire un suo ruggito. Le correnti molto fredde artiche soffieranno impetuose. In particolare, nella giornata di sabato, permetteranno nevicate fino a quote molto basse sull'Appennino centro-settentrionale, centrale e centro-meridionale, con la possibilità di vere e proprie bufere di neve e importanti accumuli lungo il versante adriatico dell'Appennino. La neve imbiancherà anche i comuni più bassi della Marsica e la colonnina di mercurio scenderà di oltre dieci gradi al di sotto dello zero dalla prossima settimana. Per via dello stau nevicherà molto lungo il versante adriatico della dorsale appenninica centrale e meridionale, la neve potrebbe interessare quote pianeggianti e spingersi fin lungo le coste adriatiche durante la prossima settimana.

Vi ringrazio per l'attenzione.

13-01-2016

Salve e bentrovati all'approfondimento di Meteorologia.

03-31graupel.jpg

Un po' di chiarezza riguardo la gragnola, da non confondere con la grandine.

 

Nel corso della giornata di ieri, un fronte perturbato seguito da masse d'aria polare-marittima, ha ruotato l'intenso flusso di correnti occidentali, le quali, accompagnando aria più temperata, hanno reso la colonnina d'aria soprastante, non proprio omogenea dal punto di vista termico, perciò si sono creati degli strati d'aria più mite. Tuttavia, tale precipitazione accade principalmente attraverso l'irruzione d'aria polare-marittima che si è appena verificata, instabile e mitigata dal basso, perché essa è venuta a scorrere sulla mite superficie marina del Nord Atlantico, perciò risulta impregnata di instabilità, nonché più fredda in quota, può instaurare un gradiente termico verticale piuttosto particolare e una situazione decisamente instabile dal basso. Tutto ciò ha innanzitutto consentito la formazione di nuvole nembostrati, nonché veri e propri cumulonembi, rappresentati all'interno della perturbazione stessa. Quando i moti convettivi di tali nubi immerse nell'aria fredda, quindi foriere di cristalli di ghiaccio e di goccioline sopraffuse, non sono riusciti più a sorreggere tali precipitazioni, hanno permesso il loro viaggio verso il suolo, hanno incontrato lo strato d'aria con una temperatura di poco al di sopra dello zero, cosicché i cristalli di ghiaccio si sono sciolti quasi completamente e, intorno a ciascun nucleo di condensazione rappresentato dal cristallo di ghiaccio, le goccioline sopraffuse sono venute ad aderire. Il fiocco di neve ha poi attraversato uno strato d'aria con una temperatura di poco inferiore allo zero e, dopo essersi arrotolato su sé stesso, è venuto di nuovo a ghiacciare, cadendo insieme alla pioggia o ai rovesci di acquaneve, sotto forma di gragnola o di neve tonda (graupel in lingua tedesca). Ebbene, che differenza c'è rispetto alla grandine? La grandine si genera all'interno dei cumulonembi, quando i moti ascendenti e discendenti (moti convettivi), sollevano le goccioline e i germi di ghiaccio all'interno della nube dall'alto verso il basso, dal basso verso l'alto, finché quest'ultimi raggiungono quote in cui la temperatura è normalmente al di sotto dello zero anche durante la stagione estiva, cosicché si generano i chicchi di grandine che, divenendo molto pesanti da non essere più sorretti da tali moti verticali ascendenti e discendenti, cadono sotto forma di grandine. Quando, invece, avvengono irruzioni d'aria più fredda in quota polare-marittima, si creano strati d'aria con temperature di poco al di sopra dello zero che consentono una moderata fusione del cristallo di neve e una modificazione di quest'ultimo all'interno dell'atmosfera, fino a divenire graupel o gragnola. Questa precipitazione solida, può avvenire sia in Inverno che in Primavera, una stagione di transizione che risente ancora molto della conclusione del periodo invernale, quando si susseguono intense irruzioni d'aria dal Nord Atlantico o di origine polare-marittima. La precipitazione è diversa dalla grandine perché non si genera all'interno dei cumulonembi, ma durante il suo viaggio verso il suolo, nonché è facilmente riconoscibile dalla sua forma tonda e dal suo aspetto opaco e con una struttura facilmente malleabile e comprimibile. E' stata riconosciuta tale dalla Word Meteorological Organization (WMO). Nel corso dei prossimi giorni, ci sarà più volte l'occasione di osservare tale precipitazione solida appartenente alla famiglia della neve, poiché faranno ingresso due fronti freddi e instabili dal Nord Atlantico, mentre, questo fine settimana e nella settimana che viene (16-17 Gennaio 2016), un'irruzione d'aria gelida direttamente dall'Artico, darà luogo a veri e propri rovesci nevosi, accompagnati da intensi venti da nord-est.



Grazie per la cortese attenzione.


13-01-2016

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Nella giornata di domenica si concretizzerà la prima importante ondata di freddo artico. L'ingresso di intense e gelide correnti nord-orientali, rappresentanti masse d'aria artico-marittima, sono sottolineate dall'isoterma della - 12°C a 850 HPa, ossia 1400 m s.l.m., in successivo trasferimento a quote più basse dalla prossima settimana. Prepariamo guantoni, giubbotto pesante, giacca a vento e anche la pala per la neve, perché nevicherà fino a quote molto basse, specie lungo il versante adriatico dell'Appennino, fin lungo le coste o a quote pianeggianti dalla prossima settimana.

Per ulteriori informazioni, vi invito a seguire l'aggiornamento meteo sottostante.

Fonte modello GFS: meteociel.fr.


Vi ringrazio per l'attenzione.

 

11-01-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

Evoluzione meteo fino al 18 Gennaio 2015 - AI.jpg

Meteo Marsica

Nel corso di questa settimana, correnti d’aria instabile di matrice nord-atlantica continueranno ad apportare condizioni di tempo spiccatamente variabile: sul nostro territorio marsicano, dunque, insisterà una nuvolosità variabile associata a rovesci di pioggia, specie nelle giornate di lunedì, giovedì e venerdì. Durante la settimana, le nuvole si alterneranno ad ampie schiarite. Sia le temperature minime che le temperature massime rimarranno particolarmente miti, per via delle correnti di Libeccio. A partire dalla metà della settimana, invece, ruoteranno dai quadranti settentrionali, annunciando un primo abbassamento della colonnina di mercurio. In effetti, tra mercoledì, giovedì e venerdì, sulle montagne marsicane e del resto dell’Appennino abruzzese, nevicherà di nuovo, merito l’ingresso di due fronti freddi e instabili dal Nord Atlantico, recanti masse d’aria fredda in quota di origine polare-marittima, tutto grazie all’iniziale movimento dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord. Nel corso del week-end e della prossima settimana, l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord/nord-ovest, devierà il flusso di correnti occidentali, innescando un’irruzione d’aria fredda e instabile di origine artico-marittima, essa favorirà un brusco abbassamento delle temperature su valori pienamente invernali e nevicate fino a quote molto basse anche sulla Marsica e interesserà particolarmente i settori orientali o il versante adriatico della nostra dorsale appenninica, spingendosi fin lungo le coste adriatiche durante la prossima settimana, merito le gelide correnti artiche.



Evoluzione meteo



L’indice tele-connettivo AO, completamente negativo, indica un Vortice Polare particolarmente indebolito o disturbato, questo vuol dire che le masse d’aria gelida che tale ampia depressione in quota regola intorno al Circolo Polare Artico, non resteranno confinate intorno ad esso com’è accaduto nel mese di Dicembre, ma scivoleranno verso più basse latitudini, dando luogo a nevicate non solo sulle Alpi, ma fino a quote molto basse sulle regioni settentrionali. Ebbene, ciò mi fa pensare, da appassionato di Meteorologia, all’ulteriore conferma data dalle ultime interpretazioni modellistiche, secondo le quali, a partire dal week-end di questa settimana, le masse d’aria più fredda in quota polare-marittima, verranno sostituite da masse d’aria molto fredda e instabile di origine artica, la quale scenderà sui bordi orientali di un Anticiclone delle Azzorre in estensione verso nord/nord-ovest, in modo tale da consentire il movimento dell’aria molto fredda verso la penisola balcanica e lo stivale, determinando un’irruzione d’aria fredda artico-marittima sul nostro stivale, essa in estensione anche al cuore dell’Europa. L’ingresso d’aria fredda e instabile, potrebbe accompagnare un vortice di bassa pressione, il quale, domenica prossima e nella settimana successiva (dal 15-17 Gennaio), potrebbe innescare nevicate fino a quote molto basse, anche sulle regioni centrali e meridionali, di conseguenza nevicherà significativamente fino a bassa quota sulla Marsica. Se invece dovessero giungere solo correnti d’aria molto fredda nord-orientale, si avrebbero nevicate da stau lungo il versante adriatico dell’Appennino centrale e meridionale fino a quote molto basse, andrebbe a nevicare debolmente e in un contesto variabile sulla Marsica.



Vi ringrazio per l’attenzione e, per ulteriori informazioni, vi invito a seguire il nuovo editoriale.


11-01-2016

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La corrente a getto, un forte flusso ad altissima quota che si genera lungo la linea di demarcazione ove si incontrano due masse d'aria di natura differente, è completamente proiettata su di noi. Al di sotto di quest'ultima, infatti, scorre un intenso e temperato flusso occidentale/sud-occidentale (zonalità alta), il quale, nei prossimi giorni, trasporterà una serie di sistemi perturbati verso la nostra penisola. Nel fine settimana, invece, sembra farsi concreto un cambio di rotta, il quale annuncerà la prima importante irruzione d'aria molto fredda di origine artica. Per ulteriori informazioni, vi invito a seguire i prossimi editoriali o gli ultimi articoli.

Fonte modello GFS: meteociel.fr

Vi ringrazio.

08-01-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Ev. meteo 8-15 Gennaio 2015.jpg

Meteo Marsica


Nel corso di questo fine settimana, il tempo scorrerà all’insegna della nuvolosità variabile, dunque non saranno esenti annuvolamenti alternati a sprazzi di tempo buono e soleggiato nella giornata di sabato, con anche qualche occasionale rovescio di pioggia. Le correnti d’aria meridionali richiamate dal transito dei modesti sistemi nuvolosi, faranno sì che le temperature salgano lievemente sia sulle regioni centrali e di conseguenza anche sul nostro territorio marsicano, che sulle regioni meridionali, ove vi sarà un temporaneo e più significativo rialzo termico. Un fronte perturbato che, tra sabato e domenica, raggiungerà le regioni settentrionali, dando luogo a nevicate fino a quote medio-basse sulle Alpi, ruoterà di nuovo i venti dai quadranti settentrionali, attraversando anche il resto dello stivale, entro la giornata di domenica. Le nubi che, nella giornata di domenica, proverranno dai settori occidentali della Marsica, annunceranno dunque un nuovo veloce peggioramento del tempo: la neve scenderà sulle nostre montagne fino a quote medie/medio-alte, le nuvole e la piogge, invece, interesseranno le località marsicane poste a quote inferiori. Anche la settimana che viene risulterà all’insegna del tempo spiccatamente variabile, con un’alternanza tra nuvole, piogge e nevicate in montagna, merito il continuo ingresso di sacche d’aria di origine polare-marittima, ossia provenienti dal Nord Atlantico. A partire da venerdì e nel prossimo fine settimana, una perturbazione decisamente più intensa, potrebbe dare origine a nevicate fino a quote medio-basse tra venerdì e sabato, imbiancando anche i comuni posti ad altitudini inferiori ai 900 m, ove non mancheranno episodi di pioggia mista a neve. Per quanto concerne il prossimo week-end, un’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre fino all’Atlantico settentrionale, potrebbe incentivare la discesa di masse d’aria molto fredda di origine artico-marittima verso il nostro stivale.

 

Evoluzione meteo


Negli ultimi tempi, siamo interessati da una fase particolarmente intensa de El Niño, un riscaldamento anomalo delle acque superficiali del Pacifico meridionale tropicale, il quale quest’anno si sta ampliando, uscendo al di fuori dal periodo nel quale si verifica (Aprile 2015) e manifestando un evento strong il 25 Dicembre 2015. Abbiamo notevolmente notato quanto, fin dalla sua comparsa, ci siano state delle intense ripercussioni non solo nell’emisfero meridionale, ma anche della circolazione atmosferica globale. Tale fenomeno climatico, sommandosi all’agire di cause antropiche che stanno alterando gran parte dei rami appartenenti alla circolazione termoalina, quali ad esempio la Corrente del Golfo, sta notevolmente incrementando l’energia termica presente nell’atmosfera, cosicché il sistema subisce un’alterazione e diviene il produttore dei fenomeni atmosferici estremi, quali ondate di siccità (ad esempio la siccità che fino a poco fa ha investito la California o il periodo senza piogge che ha interessato la nostra penisola durante tutto il mese di Dicembre), ondate di gelo particolarmente intense, nonché fasi insolitamente miti, nubifragi e/o alluvioni, un aumento degli Uragani sull’Atlantico tropicale e dei Tifoni sul Pacifico tropicale, dei Tornado; l’aria fredda e instabile dal Circolo Polare Artico riesce addirittura a raggiungere le aree Subtropicali, sfiorando l’Egitto e il deserto siriano. Ebbene, vi ho appena illustro quali potrebbero essere le alterazioni di un meccanismo di smistamento caotico e complesso quale l’atmosfera, che ci accompagneranno ancora nei mesi a venire e confermando un clima che, negli ultimi 20-30 anni, si sta estremizzando. Tuttavia, tornando alla nostra evoluzione del tempo, nulla da dire riguardo al flusso d’aria umida e più fredda in quota che si è attivato a partire dai primi di Gennaio, poiché quest’ultimo continuerà ad interessare il nostro bacino del Mediterraneo, essendo l’unica valvola di sfogo della rinvigorita depressione islandese. L’aria fredda polare-marittima si alternerà a fasi dominate da correnti d’aria più temperata dai quadranti meridionali, attuando repentini sbalzi termici. In grembo al flusso occidentale, scorreranno modesti e intensi sistemi frontali, che saranno responsabili di una giornata di domenica instabile e di un inizio settimana all’insegna della spiccata variabilità del tempo, ove insisteranno schiarite, nuvole e piogge, rovesci che a tratti risulteranno nevosi a quote medie. Nel prossimo fine settimana, sembra esserci una “significativa” irruzione molto fredda di estrazione artica; data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, essa potrebbe subire un netto cambiamento, dunque ne torneremo a parlare.

 

Vi ringrazio per l’attenzione.

06-01-2016

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

Nel corso delle prossime ore, la traslazione del vortice di bassa pressione verso sud-est, darà luogo a nevicate fino a quote medio-basse nelle nostre aree appenniniche e un brusco peggioramento, soprattutto lungo i versanti adriatici, nonché vi sarà un rinforzo dei venti settentrionali. I moti convettivi di alcune celle temporalesche, infatti, essendo quest'ultime immerse nei nembostrati della perturbazione, trasporteranno l'aria più fredda verso quote inferiori, allo stesso tempo permettendo piogge temporaneamente miste a neve, nelle nostre aree interne e nella Marsica. Nel corso della giornata di giovedì e nella giornata di venerdì, ci sarà un lieve miglioramento del tempo, nonostante qualche rapido rovescio associato ad una nuvolosità variabile. Entro la metà del mese, potrebbe esserci un'irruzione d'aria molto fredda artica, responsabile del brusco calo termico e delle nevicate a quote molto basse. Ne torneremo a parlare. Buona Epifania.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

04-01-2016

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

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La genesi di un cuneo anticiclonico sulla Penisola Scandinava, non solo ha consentito alle masse d’aria molto fredda di origine artica di scendere verso l’Europa orientale, ma ha anche favorito una completa destrutturazione dell’Anticiclone Subtropicale che ha stazionato sul comparto euro-mediterraneo per un mese, permettendo la formazione delle nebbie da inversione termica o da irraggiamento, con il ristagno d’aria fredda e umida nei bassi strati della nostra conca del Fucino, delle vallate e delle pianure, nonché una duratura fase di siccità e di inquinamento da polveri sottili (PM10) o anche smog, specie nei grandi centri urbani. Infatti, le intense perturbazioni atlantiche, non hanno più avuto un muro a deviargli la strada verso più alte latitudini. Esse, guidate da un robusto Vortice d’Islanda, sono entrate in grembo al flusso d’aria umida e più fredda in quota di origine polare-marittima, interessando tutto il nostro bacino del Mediterraneo. I venti meridionali richiamati dai vortici di bassa pressione hanno determinato continui rialzi e abbassamenti delle temperature, poiché sono stati susseguiti dall’arrivo di masse d’aria polare-marittima, rappresentate dall’afflusso dei tesi venti settentrionali. In questo modo, la neve è riuscita a imbiancare le Alpi e la nostra dorsale appenninica, quest’ultima fino a quote medie, nonché l’immediato rimescolamento dell’aria in concomitanza all’avanguardia di aria fredda polare-marittima, in alcune zone del Nord Italia, ha reso la temperatura della colonnina d’aria a una temperatura omogenea o costantemente invariata rispetto ai bassi strati (fenomeno detto omeotermia), permettendo ai bianchi fiocchi di imbiancare quote pianeggianti. Il transito di un’altra perturbazione nord-atlantica, ossia il sistema che ci sta interessando in quest’ultime ore, sta favorendo l’ingresso d’aria più temperata, cosicché, nonostante una situazione basso pressoria, in prossimità della conca del nostro territorio marsicano, si generano nebbie frontali (causate dall'evaporazione delle precipitazioni), alternate al passaggio di nubi nembostrati associate a moderati rovesci di pioggia, nevosi fino a quote medio-alte. Nel corso delle prossime ore, invece, farà il suo ingresso un’altra massa d’aria instabile polare-marittima che, essendo più fredda in quota poiché mitigata dalla superficie marina dell’Oceano Atlantico ove origina nubi esagonali o a macchia di leopardo "simili ad un acciottolato romano" (cit. Andrea Baroni), darà vita a nevicate fino a quote medie/medio-basse e ad altri rovesci di pioggia entro la giornata di martedì e dell’Epifania di nostro signore. In talune giornate, a causa dei tesi venti settentrionali, le piogge potrebbero essere a tratti miste a neve a quote inferiori ai 1000 m. Sia le temperature massime che le temperature minime, dunque, torneranno a scendere, attestandosi su valori consoni al periodo invernale. Nonostante una breve tregua nel fine settimana, valida solo per le nostre regioni centrali e meridionali, tra domenica e lunedì prossimo dalle regioni settentrionali al resto dello stivale, proseguirà un altro fronte freddo e instabile, responsabile di condizioni di maltempo di stampo tardo-autunnale. Forse, tra il 15 e il 16 Gennaio, la traslazione dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord/nord-ovest, potrebbe consentire l’ingresso d’aria molto fredda artica dai Balcani, che verrebbe ad incontrarsi con il corridoio d’aria umida e instabile proveniente dall’Atlantico. Solo in questo modo, si avrebbero gli ingredienti giusti per le nevicate a bassa quota, ma trattandosi di una tendenza a lungo termine, ne torneremo a parlare.

 

Vi ringrazio per l’attenzione.

03-01-2016

Salve a tutti e ben ritrovati.


La prima perturbazione atlantica annessa ad un vortice di bassa pressione, si sta allontanando verso sud-est, richiamando tese correnti di Libeccio e di Maestrale. Dunque si tratta solo di temporanee schiarite. La seconda perturbazione dal Nord Atlantico, particolarmente intensa, si sta rapidamente avvicinando e, nelle prossime ore, interesserà tutta la penisola, a partire dai settori tirrenici, in estensione al resto del territorio nazionale. Nella giornata di lunedì, dunque, il tempo sarà molto perturbato, caratterizzato da cieli nuvolosi, rovesci di pioggia, localmente temporaleschi. Nel corso delle prossime ore, le quote basse delle nostre aree appenniniche, saranno interessate, da piogge temporaneamente a tratti miste a neve, merito l'ingresso d'aria fredda polare-marittima, attraverso tesi venti settentrionali. Nevicate significative oltre i 1000 m. Naturalmente, la traslazione della depressione verso est, farà sì che in queste ore peggiori anche lungo il versante adriatico.

Vi ringrazio.


01-01-2016

Bentrovati al nuovo aggiornamento meteo.

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La formazione di un cuneo anticiclonico sulla Penisola Scandinava, consentirà al Mediterraneo occidentale, di essere la valvola di sfogo delle perturbazioni atlantiche, perché quest'ultime non avranno più un muro a deviargli la strada, mentre l'aria gelida artica continuerà a scendere sui Balcani meridionali, tenendosi temporaneamente lontana dalla nostra penisola. Nel contempo, nella giornata di domani, sabato 2, un vortice di bassa pressione nascerà da un'intensa perturbazione nord-atlantica che si staccherà dalle fauci della depressione islandese, attraversando la nostra penisola. Nel corso delle giornate di sabato 2 e di domenica 3, l'intensa perturbazione giunta sul Mediterraneo centro-occidentale, genererà una depressione  tirrenica, la quale richiamerà correnti d'aria più mite di Libeccio, con un allontanamento dei venti gelidi verso i Balcani. Sul nostro territorio marsicano, torneranno dunque le piogge e le temperature saliranno lievemente. Le nubi nembostrati e cumuliformi, accompagneranno rovesci di pioggia sparsi, i quali potrebbero essere intensi e a carattere temporalesco sui settori tirrenici; anche sulla Marsica ci sarà la possibilità di rovesci moderati, localmente anche di forte intensità. Le nevicate interesseranno le Alpi e la nostra dorsale appenninica, su quest'ultima da quote medio-alte fino a quote medie, per via del successivo ingresso d'aria più fredda in quota di origine polare-marittima.

Vi ringrazio.

01-01-2016

Buongiorno a tutti e Buon Anno.

La formazione di un cuneo anticiclonico sulla Penisola Scandinava, consentirà al Mediterraneo occidentale, di essere la valvola di sfogo delle perturbazioni atlantiche, perché quest'ultime non avranno più un muro a deviargli la strada, mentre l'aria gelida artica continuerà a scendere sui Balcani meridionali, tenendosi temporaneamente lontana dalla nostra penisola. Nel contempo, nella giornata di domani, sabato 2, un vortice di bassa pressione nascerà da un'intensa perturbazione nord-atlantica che si staccherà dalle fauci della depressione islandese, attraversando la nostra penisola. L'area di bassa pressione richiamerà correnti più miti di Libeccio, perciò nevicherà fino a quote medie e pioverà a quote inferiori. Le piogge potrebbero presentare carattere temporalesco ed essere localmente intense sui settori tirrenici.

Grazie e ancora Buon Anno.

31-12-2015

Salve e bentrovati all'ultimo aggiornamento meteo dell'anno 2015.

Evoluzione meteo 1-4 Gennaio 2016.jpg

Una massa d'aria gelida di origine artica sta irrompendo sull'Europa orientale, fino ai Balcani meridionali, dando luogo ad una forte irruzione su taluni territori. Nel corso delle prossime ore, tale massa d'aria molto fredda in discesa dalla Russia sfiorerà l'Italia, attraverso tesi venti di Bora (Alto Adriatico) e di Grecale (medio-basso Adriatico). Il Grecale soffierà imponente anche sulle aree ioniche e trasporterà aria più fredda su tutta la penisola. I venti settentrionali, infatti, avranno il compito di attuare un ulteriore calo delle temperature, specie sulle regioni settentrionali e adriatiche dello stivale. La massa d'aria artico-continentale, che con la sua parte più intensa ha oltrepassato il Mar Nero, dando luogo a nevicate anche a Istanbul, farà piombare l'Europa orientale e dunque anche la penisola balcanica, nel gelo artico. Le correnti d'aria fredda che raggiungeranno le aree adriatiche, invece, saranno la parte più attenuata dell'aria gelida artica, seppur lo stesso fredda, essa continuerà a sorvolare la superficie più mite del Mar Adriatico, resa ancora più mite dalla costante presenza dell'alta pressione nel mese di Dicembre, cosicché quest'ultime correnti da nord-est innescheranno una nuvolosità blanda, a tratti anche compatta (Adriatic Effect Snow), quest'ultima spintonata verso le nostre aree appenniniche da quest'ultimi venti, sempre più tesi. Perciò, nelle prossime ore sarà probabile una nuvolosità variabile associata a nevischio. Nel corso della notte di Capodanno, invece, l'aria fredda artica che interesserà solo marginalmente la penisola si incontrerà con i venti più umidi e temperati accompagnati da una perturbazione atlantica, cosicché il cielo tornerà di nuovo a coprirsi e, nelle nostre aree appenniniche, ci sarà la possibilità di nevischio. A Capodanno, insisteranno ancora vento freddo e nuvole. Nel corso della giornata di sabato 2, invece, l'ingresso dell'intensa perturbazione di origine atlantica, favorirà la formazione di una depressione sul Tirreno e il richiamo di correnti d'aria più mite, con un allontanamento delle correnti gelide verso i Balcani. Sul nostro territorio marsicano, torneranno dunque le piogge e le temperature saliranno lievemente. A tratti i rovesci potrebbero essere intensi e a carattere temporalesco solo sulle aree tirreniche. In tale giornata, le nevicate interesseranno le Alpi e la nostra dorsale appenninica, su quest'ultima fino a quote medie/medio-alte.

Vi ringrazio e ancora un Buon Anno nuovo.


30-12-2015

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Una massa d'aria molto fredda proveniente dalle latitudini artiche sta dilagando verso l'Europa orientale, cosicché è riuscita a sorvolare le acque superficiali del Mar Nero. Il muro di virghe intense e biancastre, indica forti precipitazioni nevose, le quali, una volta che la massa d'aria artica abbia oltrepassato il Mar Nero, fenomeno atmosferico detto Sea-Effect Snow, poiché le correnti gelide scorrono su una superficie marina più mite, farà sì che la perturbazione dia origine a intense nevicate anche a Istanbul.

Per ulteriori informazioni, vi invito a seguire gli aggiornamenti meteo sottostanti.

 

Vi ringrazio e vi auguro un Buon Anno nuovo.

30-12-2015

Per quanto riguarda le nevicate che potremmo avere fino a bassa quota nelle nostre aree appenniniche tra il 1 e il 2 Gennaio 2016, potrei dirvi che si tratta di un'evoluzione meteo ancora abbastanza incerta, seppur molto vicini ad essa. Sembra proprio che prendano il predominio le umide e temperate correnti atlantiche, con un graduale aumento della quota neve e la successiva possibilità di piogge.

Vi terrò aggiornati.

Ancora un Buon Anno nuovo.

28-12-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.


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Meteo Marsica


Nel corso della settimana, il tempo scorrerà ancora all’insegna della stabilità per via della presenza dell’alta pressione, che consentirà intense inversioni termiche, con la possibilità della formazione di nebbie nell’area del Fucino, nella Valle Roveto e nella vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo, nonché delle brinate notturne. Le condizioni meteorologiche muteranno radicalmente tra la sera e la notte di San Silvestro, quando una massa d’aria gelida di origine artico-continentale sfiorerà la Marsica, attraverso tesi e gelidi venti nord-orientali che, oltre a favorire un abbassamento sia delle temperature minime, fino ad ora rese invernali dalle inversioni termiche, che delle temperature massime, farà sì che ci sia l’aumento della sensazione di freddo percepito in caso di forte vento (Wind Chill). L’aria fredda e secca dilagherà su tutta la Marsica entro il nuovo anno, originando qualche nevicata da stau lungo il versante adriatico dell’Appennino centrale, fino a bassa quota e una nuvolosità variabile, perché inizierà a darsi appuntamento con le correnti d’aria di natura atlantica. Tra il 1 e il 2 Gennaio 2015, infatti, una perturbazione atlantica spingerà decisamente aria più umida e temperata verso le aree tirreniche, quest’ultima si incontrerà con i venti siberiani e farà sì che possano esserci nevicate fino a quote molto basse sul nostro territorio marsicano, dai settori occidentali in estensione a tutto il resto della Marsica. Si tratterà di una brusca ma temporanea fase di maltempo di stampo invernale, tipica del periodo; successivamente verrebbero a dominare le umide e temperate masse d’aria dall’Atlantico.



Evoluzione del tempo


Nel corso della festività di San Silvestro, il tempo scorrerà inizialmente all’insegna della stabilità, con ancora la comparsa delle nebbie nella conca del Fucino e nelle zone limitrofi; nebbie mattutine anche nella vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo e nella Valle Roveto. La componente nord-africana dell’Anticiclone delle Azzorre che ha prevalso sullo stivale per circa due mesi, permettendo il ristagno d’aria umida e fredda nei bassi strati e non favorendo il deciso ingresso delle perturbazioni e delle masse d’aria artica anche sullo stivale come se quest’ultime avessero davanti un muro, si stirerà verso la Penisola Scandinava, dando origine ad un cuneo anticiclonico su di essa (Anticiclone Scandinavo). Tale configurazione sinottica, consentirà un repentino indebolimento del Vortice Polare entro la fine dell’anno, cosicché, la Russia e l’Europa orientale, dunque soprattutto la penisola balcanica, taluni territori negli ultimi tempi in balìa di un’importante anomalia termica positiva, piomberanno nel gelo artico. La massa d’aria gelida, infatti, di origine artico-continentale, dilagherà verso più basse latitudini, oltrepassando il Mar Nero. Allo stesso tempo, correnti d’aria umida di origine atlantica, prepareranno le basi per una circolazione di bassa pressione che favorirà l’avvicinamento della massa d’aria gelida artica al nostro stivale, con un maggiore interessamento dei versanti adriatici e delle regioni di nord-est. In questo modo, l’aria molto fredda siberiana lambirà il nostro stivale, attuando un aumento della ventilazione nord-orientale, che spazzerà via le nebbie anche dal nostro territorio marsicano, dando il via ad un cambio di rotta che si concretizzerà a Capodanno. Le temperature minime, in quest’ultimi giorni particolarmente fredde nei bassi strati a causa delle inversioni termiche, scenderanno repentinamente di molti gradi al di sotto dello zero, preparando le basi per un’irruzione d’aria fredda direttamente dal Circolo Polare Artico. I venti siberiani invaderanno tutto lo stivale a partire dai primi del mese di Gennaio, innescando un momentaneo ma brusco calo delle temperature massime. Il moto retrogrado della massa d’aria gelida, ancora con incertezza consente di dare una previsioni meteorologica quasi attendibile, allo stesso tempo, potremmo dire che, le correnti d’aria gelide si presenteranno molto secche, accompagnando solo un aumento della ventilazione e qualche nevicata fino a bassa quota sul versante adriatico dell’Appennino centrale, per via dello stau. La circolazione depressionaria causata da una perturbazione in arrivo dall’Atlantico, consentirà l’incontro tra aria più umida e tiepida e le correnti gelide siberiane, cosicché, dopo l’abbassamento delle temperature, nella giornata successiva al Capodanno, potrebbe esserci l’occasione per le nevicate non solo sulle Alpi, ma anche nelle zone appenniniche, soprattutto sulle regioni centrali e centro-meridionali, ove convergeranno le masse d’aria di natura differente, con la possibilità di nevicate fino a bassa quota dalla Marsica centro-occidentale, in estensione a tutto il nostro territorio locale. Ne torneremo a parlare.

Vi ringrazio e vi auguro un Buon Anno nuovo.

26-12-2015
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.
 

Nel corso dei prossimi giorni, un robusto anticiclone di matrice Subtropicale, continuerà ad apportare condizioni meteorologiche stabili e per lo più soleggiate su tutto lo stivale, salvo lo sviluppo delle nebbie nelle valli, nelle pianure e nelle conche, dovuto alle infiltrazioni d'aria umida di natura atlantica che, facendo irruzione in un contesto anticiclonico, si sommano con le inversioni termiche in esse attinenti all'irraggiamento dei pendii delle montagne che si raffreddano maggiormente rispetto ai bassi strati, facendo sì che si inneschino nebbie e foschie in quest'ultimi, nonché temperature minime piuttosto basse. La Subsidenza atmosferica continuerà a garantire cieli quasi sempre sereni, seppur l'invecchiamento della struttura anticiclonica concederà il transito di un debole e innocuo sistema nuvoloso che, risalendo dal Nord Africa, tra le giornate di sabato 26 e domenica 27, incentiverà un deciso aumento delle nuvole, specie dai settori sud-occidentali del nostro territorio marsicano. Sarà una nuvolosità anche abbastanza compatta, non in grado di dare luogo a precipitazioni significative, abbandonerà lo stivale nei giorni a venire, presentandosi anche al di sopra della coltre nebbiosa, poiché le deboli correnti ascensionali, non riusciranno a rimescolare l'aria verso l'alto, facendo prevalere le inversioni termiche. Ebbene, sulle regioni centrali tirreniche e meridionali, tornerà presto a splendere il Sole, salvo lo sviluppo di nebbie e foschie, nonché le intense inversioni termiche, responsabili delle brinate notturne. Nel corso della giornata di San Silvestro, la situazione è ancora incerta da delineare, data la distanza di tempo che ci separa da quest'ultima tendenza e la fatica da parte dei modelli nell'inquadrarla che, allo stesso tempo, non garantisce ottime interpretazioni. Sicuramente, da appassionato di Meteorologia, potrei considerare l'ingresso di correnti d'aria decisamente fredda da nord-est, ossia dalla penisola balcanica, ove, direttamente dal territorio russo, scivolerà una massa d'aria gelida di origine artica; mentre resta ancora da valutare se essa dovesse interessare lo stivale. L'irruzione artica sull'Europa centro-orientale sarà dovuta all'allungamento dell'Anticiclone delle Azzorre verso nord, fino alla penisola scandinava, disturbando dunque il Vortice Polare, particolarmente intenso in quest'ultimi giorni. Se l'Anticiclone Subtropicale dovesse spingere la sua azione verso nord/nord-est, innescando la formazione di un cuneo sulla Scandinavia, nel corso della prima settimana di Gennaio, si avrebbe una retrogressione delle masse d'aria molto fredda artico-continentale verso il Mediterraneo e il nostro stivale, ove avverrebbero nuove nevicate lungo il versante adriatico dell'Appennino, nonché sulle regioni settentrionali, questa volta fino a quote molto basse, attraverso un brusco rinforzo dei venti di Bora (alto Adriatico) e di Grecale (medio-basso Adriatico), che inizierebbero a soffiare già dalla notte di San Silvestro e, anche se moderatamente, proporrebbero isolate nevicate da stau lungo il versante adriatico dell'Appennino centrale. Verso la fine delle festività, le temperature assumerebbero valori pienamente invernali e la neve cadrebbe fino a quote molto basse anche sul nostro territorio marsicano. Ne torneremo a parlare.


Vi ringrazio. Ancora un sereno proseguimento e un felice Anno Nuovo.

 
24-12-2015

Salve a tutti e bentrovati all’aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.



Meteo Marsica

Una circolazione anticiclonica non ha ancora nessuna intenzione di sradicare le sue radici dal Mediterraneo, attuando i risultati che si hanno durante l’Inverno, quando sul nostro territorio marsicano staziona un’area di alta pressione: nella vigilia di Natale, mediante la subsidenza atmosferica, il cielo risulterà sereno solo al di sopra della coltre nebbiosa che interesserà la conca del Fucino e le zone limitrofi, nonché la Valle Roveto e la vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo. Le temperature minime risulteranno molto basse e garantiranno eventuali gelate, per via delle forti inversioni termiche che, allo stesso tempo, daranno luogo ad importanti escursioni termiche, con temperature massime relativamente miti. La nebbia si innalzerà nelle ore più miti del giorno, innescando lo sviluppo di nubi basse, dunque un cielo abbastanza nuvoloso, accompagnato da ampie schiarite nella festività natalizia, quando tornerà a splendere il Sole, nonostante le nebbie e le foschie nella conca del Fucino. Le condizioni meteorologiche scorreranno all’insegna di un tempo stabile e per lo più soleggiato, caratterizzato da nebbie e foschie nelle valli e nelle conche del nostro territorio marsicano. Nella giornata di San Silvestro, il tempo annuncerà le prime avvisaglie di un peggioramento: l’Anticiclone delle Azzorre si eleverà sull’Atlantico settentrionale, abbandonando l’Europa e il bacino del Mediterraneo, ove un fronte freddo e instabile scivolerà rapidamente, innescando un aumento della ventilazione e della nuvolosità, nonché le prime e isolate piogge nel cuore della notte e le nevicate lungo il versante adriatico dell’Appennino centrale. Nel corso della prima settimana di Gennaio, un’intensa perturbazione, seguita da masse d’aria molto fredda di origine artica, potrebbe dare luogo ad un fase di maltempo dalle caratteristiche invernali, su tutta la Marsica, con nevicate fino a quote molto basse e un drastico calo della colonnina di mercurio.

 



Evoluzione del tempo

 

Nel corso dei primi giorni di Gennaio, sulla nostra penisola si potrebbe avere un vero e proprio peggioramento del tempo, a causa dell’ipotetico transito di un fronte freddo e instabile dal Nord Atlantico. L’alta pressione di matrice Subtropicale, invece, continuerà ad apportare repentine inversioni termiche nelle nostre aree appenniniche, in grado di innescare le gelate notturne e le nebbie nelle vallate, nella nostra area del Fucino e tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo, fino alla festività di San Silvestro, quando il tempo, ripeto, inizierà a mostrare le prime avvisaglie di un suo cambiamento. Tempo stabile e soleggiato anche nelle festività natalizie, salvo qualche addensamento nuvoloso, in parte si tratterà di nubi basse che sono state incentivate attraverso deboli infiltrazioni d’aria umida di natura atlantica e, nella giornata della vigilia, si innalzeranno dai bassi strati marsicani, ossia dalla conca del Fucino e dalla Valle Roveto, innescando una nuvolosità anche abbastanza compatta, in rapido dissolvimento nella giornata di Natale, finché l’alta pressione non sradicherà le sue radici dal Mediterraneo, ossia nella giornata di San Silvestro, nella quale si eleverebbe fino all’Atlantico settentrionale, favorendo la discesa d’aria più fredda e instabile verso l’Europa e il Mediterraneo, annullando dunque il fenomeno della subsidenza atmosferica, il quale, oltre a rendere i cieli quasi sempre sereni, favorisce il ristagno d’aria umida e fredda nei bassi strati. Come detto, durante la notte di San Silvestro, sulla Marsica orientale e meridionale, si avrebbe un rapido mutamento del tempo, merito correnti d’aria molto fredda nord-orientale provenienti da un’irruzione artica che sta interessando l’Europa orientale e la Russia. Per via dello stau, tali venti più freddi daranno luogo a deboli nevicate fino a quote medio-basse lungo il versante dell’Appennino centrale e centro-meridionale. Per quanto concerne il resto del territorio, la festività di San Silvestro potrebbe scorrere all’insegna di un cielo sereno, con un rapido aumento della nuvolosità e della ventilazione settentrionale e anche qualche precipitazione sulla Marsica meridionale e orientale, nevosa intorno ai 900 m. Nel corso della prima settimana di Gennaio, una perturbazione più intensa, potrebbe scivolare lungo i bordi orientali dell’Anticiclone delle Azzorre in estensione fino all’Atlantico settentrionale, ossia lungo i meridiani, ciò favorirebbe un ingresso repentino di una saccatura depressionaria responsabile di condizioni di spiccato maltempo su tutta la Marsica, quest’ultima successivamente alimentata da masse d’aria fredda di origine artico-marittima, dunque responsabili non solo delle piogge, ma delle nevicate fino a quote basse.

Vi ringrazio. A voi, tantissimi auguri di un sereno Natale e di un felice Anno Nuovo.


23-12-2015
Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.
Per ulteriori informazioni riguardo alle ipotesi di freddo intenso formulate per Capodanno, vi invito a leggere la parte finale dell'articolo.

Poco fa mi è stata aperta una piccola questione (curiosità) riguardo alle gelate che, in seguito al ristagno d'aria umida e fredda nei bassi strati, stanno interessando il nostro territorio appenninico. Dobbiamo considerare innanzitutto il Solstizio d'Inverno, nel quale siamo entrati il giorno 22 Dicembre, dunque un'insolazione più debole e minori ore di luce, nonché la scarsa dinamicità dell'aria in presenza dell'anticiclone, ossia la quasi assenza di vento (calma di vento). Essendo i pendii delle montagne ad avere un'elevata capacità termica, nella seconda parte dell'Autunno e d'Inverno si raffreddano maggiormente, cosicché le sacche d'aria fredda scendono verso i bassi strati, scalzando l'aria più mite delle valli, delle conche e delle pianure, verso l'alto (inversione termica) e favorendo il ristagno d'aria umida e fredda nelle vallate e nelle conche, in questo modo si generano le nebbie e le foschie, merito la condensazione del vapore acqueo. Nelle aree vallive montuose, ove vi è più umidità, le goccioline appartenenti alle foschie, incontrano una superficie più fredda, per fare un esempio, una strada o un prato, dando luogo alla sublimazione, ossia al passaggio dal vapore acqueo (stato aeriforme), direttamente allo stato solido senza passare per lo stato liquido, cosicché avviene il brinamento, con la conseguente formazione di aghi di ghiaccio su quest'ultime superfici, alcuni detti fiori di neve, perché molto simili alla neve, ma in realtà non si tratta altro che di brina, ossia aghi di ghiaccio che hanno le stesse caratteristiche della galaverna o calaverna. Quando le ore del giorno diventano più miti, le nebbie possono anche alzarsi, ma non è detto che esse si dissolvano. Allo stesso tempo, possono generare anche nubi basse, in grado di rendere il cielo molto nuvoloso. Ampie schiarite nelle festività natalizie. Nella giornata di San Silvestro, l'Anticiclone delle Azzorre si eleverebbe fino all'Atlantico settentrionale, favorendo la discesa d'aria molto fredda e instabile di origine polare-marittima e successivamente di estrazione artica, verso l'Europa e il Mediterraneo, ove il transito di una prima perturbazione nord-atlantica darà luogo ad un'intensa fase di maltempo. E' tutto.


Grazie a tutti e buone feste.

 
21-12-2015

Salve a tutti e ben ritrovati.


Nel corso dei primi giorni di Gennaio, sulla nostra penisola si potrebbe avere un vero e proprio peggioramento del tempo, a causa dell'ipotetico transito di un fronte freddo e instabile dal Nord Atlantico. L'alta pressione, invece, continuerà ad apportare repentine inversioni termiche nelle nostre aree appenniniche, responsabili delle gelate notturne, fino alla festività di San Silvestro. Tempo stabile e soleggiato anche nelle festività natalizie, salvo qualche addensamento nuvoloso nei giorni che vengono prima, finché l'alta pressione non sradicherà le sue radici dal Mediterraneo, ossia nella giornata di San Silvestro, nella quale si eleverebbe fino all'Atlantico settentrionale, favorendo la discesa d'aria più fredda e instabile di origine polare-marittima, verso l'Europa e il Mediterraneo, ove il transito di una prima perturbazione nord-atlantica darà luogo ad un'intensa fase di maltempo.


Grazie per l'attenzione.

 

20-12-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.


Nel corso della settimana che viene, il tempo atmosferico continuerà a scorrere all’insegna della stabilità, a causa della persistenza di un robusto scudo anticiclonico di matrice Subtropicale che, in Autunno e in Inverno, non ha naturalmente i medesimi effetti che si hanno d'Estate. Dunque, le condizioni meteorologiche stabili e soleggiate ci accompagneranno fino alle festività natalizie, seppur possa esserci qualche cedimento della struttura di alta pressione, poiché riusciranno ad insediarsi deboli infiltrazioni d’aria umida e più instabile, responsabili di innocui addensamenti nuvolosi prima delle festività natalizie. La subsidenza atmosferica, non solo favorirà l’evaporazione delle nubi e quindi cieli quasi sempre sereni ma, attraverso tali moti discendenti, che scendendo molto lentamente consentiranno il riscaldamento della colonnina d’aria per compressione, aiuterà il ristagno d’aria umida e fredda nei bassi strati, ossia nelle pianure, nelle valli e/o nelle conche del nostro stivale, quest’ultime sacche d’aria fredda si creano per irraggiamento in prossimità dei pendii delle montagne, i quali si raffreddano maggiormente rispetto alle valli, alle pianure o alle coste. Le sacche d'aria fredda, per la loro alta densità, tendono ad accumularsi verso le vallate o le pianure chiuse dalle montagne quali la Pianura Padana, nonché, un altro esempio, è la nostra area del Fucino o altipiano. Tali repentine discese potrebbero causare lo sviluppo delle inversioni termiche anche nei prossimi giorni, con il rischio della genesi di nebbie e foschie nei bassi strati del nostro territorio marsicano, ove sorgono la Piana del Fucino, la vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo e la Valle Roveto, in cui le nebbie, specie durante l’Inverno, persistono insieme allo smog perché l'alta pressione non favorisce il rimescolamento d'aria verso l'alto, dando luogo al fenomeno della galaverna, perché la sua permanenza è causa delle basse temperature; gli innalzamenti delle nebbie, saranno sintomo delle nubi basse. Il tempo stabile e a tratti caratterizzato da cieli sereni, ci interesserà ancora nei giorni che vengono dopo la festività natalizia, nonostante il transito di alcuni e deboli sistemi nuvolosi, causa di cieli a tratti caratterizzati da addensamenti di nubi. Tuttavia, il promontorio anticiclonico di matrice Subtropicale si irrobustirà, ripristinando condizioni di tempo stabile anche nella festività di San Silvestro e alimentando la grave fase di siccità che sta dominando l’Italia e parte dell’Europa; attraverso le inversioni termiche, avremo ancora a che fare con importanti gelate notturne. Un radicale cambiamento delle condizioni meteorologiche potrebbe esserci durante la prima settimana del mese di Gennaio, quando l’Anticiclone delle Azzorre andrebbe ad elevarsi verso l’Atlantico settentrionale, facendo scendere masse d’aria fredda e instabile artica verso il Mediterraneo e conseguenzialmente sul nostro stivale. Data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, ne torneremo a parlare nei prossimi editoriali. E’ tutto.



Vi ringrazio per l’attenzione.


12-12-2015

Salve a tutti e bentrovati al consueto aggiornamento meteo.



Nel corso della giornata di domenica, nonostante qualche sprazzo di tempo bello e soleggiato, le nubi stratiformi aumenteranno dai settori occidentali, dando luogo ad un cielo inizialmente quasi coperto da quest'ultime. Si tratterà di alcune infiltrazioni d'aria umida da ovest, le quali indeboliranno la propaggine anticiclonica che si è di nuovo espansa sul Mediterraneo. Le intense escursioni termiche dovute al transito della parte meno avanzata di un fronte freddo, in grado di essere susseguita da un rinforzo dell'anticiclone azzorriano, che ha consentito il ristagno dell'aria fredda accompagnata dalla debole perturbazione, indicano temperature minime piuttosto basse, con il rischio di gelate. Nel corso della settimana che viene, invece, tornerà a splendere il Sole su tutto il nostro territorio marsicano, seppur inizialmente possa insistere qualche stratificazione nuvolosa, accompagnata da veloci e ampie schiarite. In effetti, nel corso della settimana, il tempo sarà stabile e soleggiato e, le escursioni termiche, favoriranno temperature più miti di giorno e decisamente basse o al di sotto dello zero nel corso delle ore notturne, con la possibilità di gelate. Verso la metà della settimana, le inversioni termiche saranno responsabili delle foschie e delle nebbie nell'area del Fucino e nella Valle Roveto, nonché nella vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo. Entro le giornate di giovedì e di venerdì, un altro modesto sistema nuvoloso attraverserà il nostro stivale, dando luogo ad annuvolamenti sull'Italia settentrionale e centro-settentrionale, accompagnati da un successivo miglioramento delle condizioni meteorologiche su tutta la Marsica. A Natale il tempo potrebbe essere stabile e soleggiato, salvo lo sviluppo di nebbie nell'area del Fucino e nelle zone limitrofi, per via dei continui rinforzi dell'alta pressione.



Vi ringrazio.


14-12-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.


Meteo Marsica

 

Nel corso dei prossimi giorni, le ipotesi riguardanti il transito di un debole sistema perturbato, sono da escludere, perché, sul nostro territorio marsicano, si rinforzerà una robusta area di alta pressione di matrice Subtropicale, responsabile dell’assenza di precipitazioni e di poche nubi, nonché delle temperature massime relativamente miti. Le perturbazioni e i sistemi depressionari ad esse attinenti, infatti, continueranno a scorrere lungo i bordi di tale promontorio anticiclonico che sta continuando ad alimentare una fase scarsamente piovosa, la quale si estenderà fino alle festività natalizie, nonostante qualche indebolimento prima di Natale, poiché l’alta pressione non farà entrare con decisione le perturbazioni e le masse d’aria molto fredda artica sul nostro stivale e anche sul territorio marsicano, come se avessero dinanzi un muro, soltanto qualche infiltrazione d’aria umida riuscirà ad insediarsi, favorendo qualche innocuo addensamento nuvoloso. La scarsa dinamicità dell’aria e la subsidenza atmosferica, non solo consentiranno l’evaporazione delle nubi e dunque un cielo quasi sempre sereno, ma anche le inversioni termiche, dovute all’irraggiamento dei pendii delle montagne che, avendo un’elevata capacità termica, d’Autunno e d’Inverno si raffreddano prima delle vallate e delle pianure, mentre d’Estate si riscaldano maggiormente. Le masse d’aria fredda, essendo più dense e pesanti, anche a causa della diminuzione delle ore di luce, scendono verso i bassi strati, trasportando l’aria più mite verso l’alto e innescando lo sviluppo delle nebbie nelle valli e nelle conche, in estensione anche nelle valli limitrofi, in prossimità delle festività natalizie. Le inversioni termiche innescheranno incisive escursioni termiche, perciò, nelle ore diurne e notturne, le temperature scenderanno al di sotto dello zero, proponendo importanti gelate.



Vi ringrazio e vi auguro un sereno Natale.

14-12-2015

Una domanda molto intelligente e curiosa che mi è stata posta: da quali fattori è dovuta la persistenza dell'inquinamento e dello smog nella grandi città italiane, quale ad esempio la città di Milano?


Innanzitutto possiamo partire dal fatto che, la presenza di un grande nucleo urbano, nei nostri tempi moderni, sia sintomo di una percentuale di inquinamento maggiore. Esso persiste nei bassi strati, ossia nella Pianura Padana, perché quest'ultima è un catino, chiuso o circondato dalle montagne appenniniche e alpine che, in presenza dell'alta pressione o di un'area anticiclonica, tende a raccogliere l'aria umida e fredda durante l'Autunno e l'Inverno, e l'aria più calda d'Estate. Mentre durante l'Estate l'aria caldo-umida dà luogo a giornate afose, in Autunno e in Inverno, la capacità termica del suolo consente il fenomeno dell'irraggiamento, con una discesa dell'aria fredda dei pendii nel catino padano e una risalita d'aria più mite verso le quote più alte (inversione termica). La Subsidenza atmosferica giova un ruolo fondamentale in tali dinamiche, essa fa parte delle aree di alta pressione, le quali, a quote molto alte, sono munite di masse d'aria gelida che, scendendo verso il basso, incontrano pressioni minori e si comprimono, riscaldandosi e facendo evaporare le nubi. Oltre al cielo sereno, però, tali moti discendenti, favoriscono il ristagno di nebbie e di smog nei bassi strati dell'atmosfera, nonché una presenza eccessiva di inquinamento dovuto all'assenza di rimescolamento d'aria verso l'alto, il quale è tipico delle aree di bassa pressione. Lo scarso rimescolamento innescato dall'area anticiclonica, a sua volta permette alle nebbie di permanere, poiché più l'aria è sporca e più sono avvantaggiati i nuclei di condensazione, con la conseguente formazione del vapore acqueo in goccioline. Le basse temperature generate dalle persistenti nebbie, non consentono alle goccioline di congelare definitivamente, perché esse rimangono in stato di sopraffusione, ovvero in forma liquida anche a temperature sotto lo zero e, quando vengono a contatto con una superficie più fredda rispetto all'aria circostante, per tali motivi passano dallo stato aeriforme allo stato solido, dando vita ad un tessuto cristallino simile ad una ragnatela, composto da aghi di ghiaccio, sui tetti delle abitazioni, sui tralicci, sulle automobili e sui rami degli alberi etc... Tale fenomeno atmosferico è detto galaverna o calaverna. È tutto.

 

Vi ringrazio per la stima e per la curiosità.

 

12-12-2015

Salve e bentrovati al veloce aggiornamento meteo.


Dopo il transito della parte meno avanzata di un fronte freddo che, attraversando parte della penisola balcanica, è riuscito a scalfire l'area di alta pressione che ci ha protetto dalle intense circolazioni depressionarie, il ristagno d'aria fredda favorito dal successivo rinforzo del campo anticiclonico, sta consentendo intense escursioni termiche, attraverso un netto abbassamento delle temperature minime e un'accentuazione delle gelate notturne, per via della colonnina di mercurio che, specie nelle nostre zone interne, durante le ore notturne, continuerà a portarsi al di sotto dello zero. Naturalmente, gran parte dell'ambiente esterno tenderà a ghiacciare molto facilmente, anche a causa dell'irraggiamento, che permette all'oggetto quale ad esempio un'automobile, di cedere gran parte del suo calore e di avere una temperatura molto più bassa rispetto all'aria circostante. Nel corso delle prossime ore, invece, le temperature massime risulteranno meno basse e dunque più miti. Nei giorni a venire, anche le temperature minime saranno meno favorevoli alle gelate, per via di un aumento della nuvolosità, dovuta alle infiltrazioni d'aria umida proveniente da ovest.


Vi ringrazio.


09-12-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Avezzano, vista con la nebbia 23-12-13.jpg

 

 Meteo Marsica

 

Nel corso di questa settimana, il ripristino di una modesta circolazione anticiclonica, nonostante qualche infiltrazione d’aria umida in quota responsabile degli annuvolamenti, sta innescando intense inversioni termiche e il conseguente ristagno d’aria umida e fredda nei bassi strati, tutto ciò è responsabile delle nebbie nelle valli, nella conca del Fucino e nelle zone limitrofi del nostro territorio marsicano; in montagna, invece, le nubi continueranno ad alternarsi a sprazzi di tempo bello e soleggiato. Nel corso della metà della prossima settimana, un’intensa perturbazione di matrice nord-atlantica potrebbe attraversare la nostra penisola, colpendo anche la Marsica.
 

 

 

Evoluzione del tempo



Anche a causa della diminuzione delle ore di luce dovuta all’avvicinarsi del Solstizio d’Inverno, sacche d’aria fredda si generano per irraggiamento sui pendii delle montagne, i quali vengono interessati da una scarsa dinamicità dell’aria, dunque dall’assenza della ventilazione, cosicché tale aria fredda scende verso le vallate e conseguenzialmente nella nostra conca del Fucino, provocando il sollevamento dell’aria mite verso più alte quote (inversione termica). Dunque, nei bassi strati, c’è una persistenza di nebbia che, tant’è la situazione di ristagno e di umidità e d’aria fredda nei bassi strati, che taluna riesce ad estendersi anche alle zone limitrofi, coprendo le località marsicane poste ad altitudini più basse e in prossimità della conca. Tuttavia, la nebbia, particolarmente caotica e suggestiva per gli amanti della meteorologia e della fotografia, insisterà anche nei prossimi giorni in tutta l’area del Fucino e nella vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo, sino ai bassi strati dell’atmosfera. In effetti, quest’ultima persisterà costantemente in essi mediante la presenza di un’alta pressione di matrice Subtropicale sempre più debole e vecchia, perciò cederà il passo ad annuvolamenti sparsi al di sopra della coltre nebbiosa, non in grado di dare luogo a precipitazioni. Ciononostante, nel corso dei prossimi giorni e nel fine settimana, al di sopra della coltre nebbiosa tornerà a splendere il Sole e le temperature risulteranno miti per il periodo. Nella conca del Fucino, a causa della persistenza della nebbia, le temperature al di sotto dello zero proporranno il fenomeno della galaverna o calaverna, fenomeno atmosferico che si genera quando le goccioline della nebbia in stato di sopraffusione, ossia allo stato liquido anche con temperature al di sotto dello zero, vengono a contatto con le superfici che, per irraggiamento, sono più fredde rispetto all’aria circostante, cosicché ghiacciano, formando un tessuto maestoso sugli alberi, sui tralicci, sui prati e sulle automobili, quest’ultimo molto simile ad una ragnatela.

Nel corso della metà della prossima settimana, le nebbie nei bassi strati si saranno già dissolte, poiché l’alta pressione sradicherà le sue radici dalla nostra penisola e, traslando marginalmente verso il medio Atlantico, farà entrare un’intensa e rapida perturbazione nord-atlantica che, dalla metà della prossima settimana (tra mercoledì e giovedì), interesserà il nostro stivale e il nostro territorio marsicano e sarà in grado di dar luogo ad una fase di spiccato maltempo dalla caratteristiche autunnali, attraverso rovesci di pioggia, una ventilazione a tratti sostenuta e nevicate fino a quote medie/medio-alte. La festività di Natale potrebbe essere all’insegna del tempo discreto, con le nebbie insistenti nei bassi strati e temperature molto basse solo in quest’ultimi. Un’irruzione d’aria molto fredda di origine artica potrebbe interessarci entro la fine del mese e nei primi giorni del nuovo anno, tuttavia, data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultime tendenze, nonché la loro scarsissima attendibilità, ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti. E’ tutto.

 

Vi ringrazio per l’attenzione e vi invito a seguire i prossimi editoriali.


06-12-2015

Salve e bentrovati al consueto aggiornamento di approfondimento meteo.

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Nel corso delle prossime ore, le nebbie insisteranno nei bassi strati del nostro territorio marsicano, nonostante una debole perturbazione da ovest possa consentire i primi addensamenti nuvolosi accompagnati da schiarite entro l'inizio della settimana che viene, parte di quest'ultimi anche al di sopra della coltre nebbiosa, poiché si tratta di nubi che si formano negli strati più alti dell'atmosfera. Tale circolazione anticiclonica in quota, sta dunque consentendo conseguenziali e intense inversioni termiche attivatesi in seguito al rinforzo di un promontorio di matrice Subtropicale, che favorisce minore dinamicità dell'aria e il raffreddamento repentino dei pendii delle montagne. I fattori appena illustrati, stanno agevolmente favorendo la permanenza delle nebbie, dovuta anche all'azione schiacciante della subsidenza anticiclonica. La nebbia delle basse quote si dissolverà nella giornata di martedì, quando, come dicevo prima, un modesto sistema nuvoloso, genererà addensamenti di nubi dai settori occidentali, senza precipitazioni significative, quest'ultimi accompagnati da immediate schiarite e dal ripristino di una situazione caratterizzata dall'inversione termica, allo stesso tempo contrassegnata dalle condizioni meteorologiche stabili e soleggiate e dalle nebbie nelle conche e nelle valli; tale situazione persisterà almeno fino al fine settimana (12-13 Dicembre 2015). L'aria fredda e pesante scivola nei bassi strati, provocando il sollevamento dell'aria più mite verso l'alto, cosicché, nelle valli, nelle conche, innesca lo sviluppo di nubi basse e di nebbie che, tant'è la loro persistenza collegata alla robustezza dell'anticiclone, dunque più abbiamo una situazione di ristagno di umidità e d'aria fredda nei bassi strati, e maggiore sarà l'estensione di quest'ultima nebbia, alle aree limitrofi. In effetti, la nebbia permessa dal ristagno d'umidità e d'aria fredda nell'area del Fucino si è estesa anche alle zone circostanti, naturalmente ai capoluoghi marsicani posti a quote più basse e, unendosi alle nubi basse e alle nebbie nelle vallate adiacenti, sta provocando un brusco abbassamento delle temperature negli strati adiacenti al suolo. A causa delle temperature che, a bassa quota, potrebbero raggiungere valori al di sotto dello zero, potrebbe generarsi il fenomeno meteorologico della galaverna. La galaverna o calaverna, si forma quando le goccioline del vapore acqueo, una volta condensatesi, rimangono in strato di sopraffusione, dunque allo stato liquido a temperature sotto zero, ma quando vengono a contatto con le temperature delle superfici che, soprattutto per irraggiamento, risultano più basse rispetto ad esse, invece di trasformarsi in acqua, solidificano, passando immediatamente allo stato solido, contribuendo alla formazione di un tessuto cristallino, simile ad una ragnatela di un ragno, al di sopra degli alberi, dei tralicci dell'alta tensione, sui tetti delle case, sulle auto, etc... Tale rivestimento composto da aghi di ghiaccio causato dal brinamento del vapore acqueo (passaggio dallo stato aeriforme allo stato solido), può produrre un paesaggio insolitamente bianco e maestoso. Il fenomeno della galaverna compare soprattutto in Inverno, nel caso in cui, una zona di alta pressione può avere tutti gli ingredienti per poter alimentare intense inversioni termiche che sono responsabili del ristagno della nebbie e/o delle nubi basse nei bassi strati della Troposfera, quali ad esempio in un catino come la Pianura Padana, chiusa sia dalle montagne appenniche che alpine. Si verifica anche nell'area del Fucino, poiché potremmo considerarlo un piccolo catino o conca circondata da montagne che, d'Inverno, tende a raccogliere la nebbia e a favorire la sua permanenza, nelle giornate anticicloniche. E' tutto.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

05-12-2015

Salve e ben ritrovati al nuovo aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.


Nel corso dei prossimi giorni, la nostra penisola sarà lambita da un sistema nuvoloso di origine atlantica, lo stesso sarà responsabile dei rovesci di pioggia sulla Sardegna e lungo i versanti tirrenici e dei nuovi addensamenti nuvolosi a partire dai settori occidentali per quanto riguarda la Marsica. In effetti, per via delle intense inversioni termiche, nelle vallate e nelle conche della Marsica, quale la Valle Roveto, la vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo e l’area del Fucino, si sono generati addensamenti di nebbie e di nubi basse, poiché la nebbia è venuta immediatamente a sollevarsi, indicando un cielo coperto o molto grigio, nuvolosità composta principalmente da un raffreddamento dei bassi strati favorito dalla scarsa dinamicità dovuta a sua volta dall’invecchiamento del robusto campo anticiclonico o di alta pressione che sta interessando il nostro stivale, il quale, data la quantità di umidità nei bassi strati, permette una completa estensione della nebbia anche alle aree limitrofi del Fucino. Quest’ultimo promontorio di alta pressione, è ricolmo d’aria molto mite in quota, che spesso viene scalzata dai bassi strati dall’aria fredda che scende dai pendii delle montagne, i quali, per irraggiamento innescato soprattutto dalla diminuzione delle ore di luce, tipica durante la presenza di un’area di alta pressione nel corso dell’Autunno e dell’Inverno, soprattutto per via di fattori astronomici, la sollevano verso quote più alte, consentendo il ristagno d’aria molto umida nei bassi strati. Dopo l’inizio della prossima settimana, un modesto sistema perturbato che scalfirà l’alta pressione, precederà un ulteriore rinforzo dell’anticiclonico, cosicché tornerà a splendere il Sole e ancora una volta le nebbie insisteranno nelle valli e nelle conche. La settimana che viene, scorrerà dunque con tale andamento, per via della presenza dell’alta pressione, la quale, salvo le nubi provenienti dai settori tirrenici ad inizio settimana, consentirà tempo sostanzialmente stabile. Nel corso della prossima settimana, invece, sembra profilarsi un radicale cambio di rotta, mediante una nuova traslazione dell’Anticiclone delle Azzorre in aperto Atlantico, il quale, durante la sua ritirata dalla nostra penisola, farà sì che un fronte freddo e perturbato di matrice nord-atlantica, valichi le Alpi e, attraversando il nostro territorio nazionale, sia responsabile di una nuova fase di maltempo, caratterizzata da annuvolamenti, rovesci di pioggia anche temporaleschi e nevicate solo in montagna, sia per quanto concerne l’arco alpino che la dorsale appenninica settentrionale e centrale. Si tratterà di un peggioramento del tempo che annuncerà un repentino mutamento delle condizioni meteorologiche già a partire dal prossimo fine settimana. Tuttavia, data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti meteo in forma scritta.

 


Vi ringrazio e vi auguro delle serene festività.


29-11-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.


Nel corso dei prossimi giorni, il rinforzo di un'area anticiclonica, continuerà a garantire condizioni di tempo stabile e soleggiato su quasi tutto lo stivale. In effetti, per via dello stau e della zona di alta pressione di matrice azzorriana che sta solo lambendo il nostro stivale, esso è ancora in parte influenzato da una circolazione depressionaria, oramai allontanatasi verso est. L'aria fredda e umida affluita negli scorsi giorni, attraverso i tesi venti settentrionali, mediante la Subsidenza ripristinata dall'alta pressione, sta dunque ristagnando nei bassi strati, grazie anche ai pendii delle montagne, parte di quest'ultimi oramai innevati dal transito della perturbazione a carattere freddo che ci ha interessato nei giorni passati. I pendii si raffreddano più velocemente rispetto alle vallate e, in presenza di scarsa dinamicità, tali sacche d'aria fredda, scendono verso le valli o i bassi strati, favorendo lo sviluppo di nebbie. Il fenomeno dell'irraggiamento, nonché la presenza d'aria fredda e umida ristagnante nel catino padano a causa dei moti discendenti, è un altro fattore che, ripeto, favorisce la nascita di una fitta nebbia nelle pianure, nelle vallate o nelle conche, soprattutto perché, in Autunno e in Inverno, le ore di luce diminuiscono gradualmente. Tuttavia, l'area di alta pressione non sarà particolarmente forte, sarà dunque responsabile di intense escursioni termiche, specie nelle aree montuose, ove continueranno ad esservi temperature massime meno fredde e un po' più miti, per via delle deboli correnti d'aria che, provenienti dall'Atlantico Subtropicale, inizieranno a soffiare debolmente sullo stivale. Lo scudo anticiclonico non molto intenso, farà sì che sia il passaggio di qualche blando addensamento nuvoloso da ovest, nonché temperature minime particolarmente basse, in alcune zone montuose, anche al di sotto dello zero. Nelle giornate che susseguono l'Immacolata Concezione, la quale, nonostante qualche blando annuvolamento e della nebbia nella nostra area del Fucino e nella vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo, scorrerà all'insegna del tempo stabile, anche sulla Marsica, il flusso zonale atlantico prenderà vigore dall'intensità della depressione islandese, trasportando un altro sistema perturbato di matrice nord-atlantica verso il nostro comparto euro-mediterraneo, quest'ultimo sarà complice dell'apertura di una serie di peggioramenti delle condizioni meteorologiche, dalle caratteristiche tipiche del periodo e, allo stesso tempo, della chiusura della nuova fase di tempo stabile e di temperature relativamente miti di giorno, le cui dinamiche circolatorie sono in relazione alla circolazione atmosferica che, nell'altro comparto, ossia americano-canadese, sta determinando intense irruzioni d'aria molto fredda e instabile di origine artica.

 


Vi ringrazio per l'attenzione.


05-12-2015

Salve a tutti e ben ritrovati all'approfondimento di Meteorologia.

Eruzione Etna - Dicembre 2015.jpg

Risulta quasi impossibile non rifarsi gli occhi dinanzi alla straordinarietà di madre natura. La fotografia di Nunzio Santisi, rappresenta la spettacolare eruzione vulcanica dell'Etna avvenuta poc'anzi in Sicilia; un po' di curiosità in merito: negli ultimi articoli di approfondimento di Meteorologia, abbiamo più volte detto quanto, tali esplosioni vulcaniche, se particolarmente intense come ad esempio l'eruzione del Vulcano Tambora nel 1816, rivestano una fondamentale rilevanza sia dal punto di vista meteorologico che climatologico, perché, le ceneri più leggere di un Vulcano, possono rimanere intrappolate nella media atmosfera, ossia nella Stratosfera e, viaggiando con i venti delle alte quote, possono anche essere trasportate altrove. Un esempio ben noto, perché sicuramente molto più intenso dell'eruzione dell'Etna, fu per l'appunto l'eruzione vulcanica del Tambora che, alla fine del primo decennio dell'Ottocento, portò alla formazione di un vasto strato di ceneri nella stratosfera terrestre, che non fece adeguatamente attraversare la radiazione solare, innescando delle immediate conseguenze a tutta la circolazione atmosferica del nostro emisfero. In particolare, in Europa, si registrò un anno senza Estate e gli Inverni risultarono particolarmente rigidi. Le Estati caratterizzate da irruzioni d'aria fredda polare e da continui apporti temporaleschi, si narra che siano state fonte di ispirazione per la scrittura del romanzo Horror di Frankenstein, scritto da Mary Shelley, che colse l'occasione per strutturare una scenografia inquietante e per raccontare, in senso fantascientifico, le incredibili scariche elettriche dei continui temporali che interessarono le Estati degli anni 1816-17, in cui, proprio per i fattori appena illustrati, si verificò una PEG (Piccola Era Glaciale).



Vi ringrazio per l'attenzione.


04-12-2015

Gli addensamenti nuvolosi dei prossimi giorni, quest'ultimi composti da nubi stratiformi, indicano l'invecchiamento dell'alta pressione che ci sta proteggendo dai vasti sistemi depressionari e dalle masse d'aria molto fredda artica. Tuttavia, l'indebolimento dell'alta pressione, permetterà un ristagno d'aria fredda e umida, nelle valli, nelle conche e nelle pianure, con la conseguente formazione di nebbie in quest'ultime. Tra la giornata di venerdì e il week-end, una debole perturbazione proveniente dalle Baleari, posizionerà una bassa pressione sulla Tunisia, responsabile di annuvolamenti sulle regioni centrali tirreniche e sulle regioni meridionali, quest'ultimi associati a deboli piogge, seppur ci siano veloci schiarite sulle regioni centrali. È tutto.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

26-11-2015

Salve e bentrovati all'aggiornamento meteo nowcasting.

Radar - 26 Novembre 2015.png

Dall'immagine radar, è possibile notare le precipitazioni rappresentate in verde, che stanno traslando dalle coste adriatiche fino alle nostre zone interne appenniniche, esse sono dirette anche verso la Marsica. Si tratta di alcune celle temporalesche che si sono originate in seguito all'ingresso della parte più attenuata di un'altra massa d'aria di origine artico-marittima, perché l'aria fredda in quota e già di per sé instabile dal basso, è venuta a scorrere su di una superficie marina piuttosto mite, instaurando tali moti convettivi, responsabili della nascita di intensi temporali. Nel corso delle prossime ore, seppur i rovesci non mantengano carattere temporalesco, la traslazione dell'area depressionaria dal Tirreno meridionale allo Ionio, consentirà, ripeto, a tale sistema temporalesco in verde presente sulle coste, di interessarci pienamente. Le correnti ascendenti e discendenti delle nubi cumuliformi e nembostrati, trasporteranno l'aria fredda artica-marittima verso il basso, innescando nevicate anche intorno agli 800-700 m, localmente a quote più basse. Al di sopra delle quote medie, la neve potrà cadere abbondantemente, mentre i rovesci nevosi saranno deboli/moderati a bassa quota. Nel corso della giornata di venerdì, l'area depressionaria presente sullo Ionio, attiverà tesi e freddi venti di Grecale sul medio-basso Adriatico e sullo Ionio. I venti settentrionali, permetteranno un week-end di tempo migliore sia sulle regioni settentrionali che sulle regioni centrali, ancora condizioni di intensa instabilità sulle regioni meridionali. Nel corso della prossima settimana, le condizioni meteorologiche miglioreranno nettamente in tutta Italia, a causa del rinforzo di un'area di alta pressione di matrice azzorriana.



Vi ringrazio per l'attenzione.


24-11-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

Evoluzione meteo TM - 25-29 Novembre 2015.jpg

Nel corso delle prossime ore, sulla Marsica insisteranno condizioni meteorologiche caratterizzate dalla nuvolosità variabile, specie nelle giornate di martedì e di mercoledì, ove non sarà esente qualche rovescio di pioggia sparso, nevoso a quote intorno ai 1200 m. Le masse d'aria fredda di origine artico-marittima continueranno ad affluire sulle regioni settentrionali e centro-settentrionali, causando nevicate fino a quote molto basse. Nelle giornate di giovedì e di venerdì, un altro impulso d'aria molto fredda in quota artico-marittima, si incontrerà con le tese e umide correnti sud-occidentali. In questo modo, il nuovo fronte freddo e instabile, darà origine ad una profonda area depressionaria sui nostri mari centro-occidentali, la quale richiamerà l'aria fredda dal Nord Europa, fin verso le nostre regioni centrali e centro-meridionali, smistandola attraverso intensi venti di Grecale, provenienti da nord-est. Sia per via della contrapposizione tra le masse d'aria fredda e instabile di origine artica e le masse d'aria più mite e umida, che a causa dello stau in prossimità dei monti sui quali verranno a contrastare, nevicherà abbondantamente lungo il versante adriatico dell'Appennino abruzzese e molisano, fino a quote inferiori ai 1200 m. Sul nostro territorio marsicano, la pioggia tenderà a trasformarsi in neve, attraverso la tesa e fredda ventilazione nord-orientale, la quale aumenterà la sensazione di freddo che, in caso di forte vento, viene percepita dal nostro corpo (Wind Chill). Nella giornata di giovedì e nella mattina di venerdì, nevicherà fino a quote basse, i fiocchi imbiancheranno significativamente i settori orientali del nostro territorio marsicano, i quali comuni potrebbero ricevere abbondanti precipitazioni nevose. Nonostante ciò, i rovesci nevosi riusciranno a spingersi fin verso la Marsica centro-occidentale e il resto del nostro territorio locale, ove nevicherà debolmente intorno ai 700-800 m. Sarà dunque imbiancata da un velo bianco, anche la cittadina di Avezzano. Nel corso del fine settimana, l'area depressionaria, traslerà verso est, favorendo un lieve miglioramento del tempo sulla Marsica occidentale, in estensione al resto del territorio, mediante il deciso ingresso di intense correnti d'aria artica, molto fredde, provenienti da nord-est. Successivamente, si rinforzerà una temporanea area di alta pressione di matrice azzorriana, responsabile del ripristino di condizioni meteorologiche stabili.



Vi ringrazio per l'attenzione.


21-11-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

Evoluzione meteo 21-24 Novembre 2015.jpg

Un'intensa perturbazione nord-atlantica sta dando luogo ad una spiccata ondata di maltempo sulla nostra penisola. L'irrompere d'aria fredda e instabile al di sopra di una superficie marina piuttosto mite, l'incontro tra la massa d'aria artico-marittima e le miti correnti meridionali sulle quali prevale l'aria fredda in discesa verso sud, hanno garantito, in prossimità delle coste tirreniche, la genesi di celle temporalesche dotate di una corrente ascensionale rotatoria produttrice di Trombe d'aria, nonché hanno permesso un'intensa corrente a getto, agevolatrice di fenomeni temporaleschi più intensi. Intanto, le correnti fredde settentrionali, stanno soffiando sulle regioni del Nord Italia, portando abbondanti nevicate sulle Alpi; in alcune zone del Nord Italia, a tratti potrebbero raggiungere quote molto basse. Nelle prossime ore, l'aria fredda irromperà anche sulle regioni centrali, favorendo veloci rovesci di pioggia nella notte di sabato e nella giornata di domenica, nevosi anche al di sotto dei 1200 m, successivamente il tempo migliorerà rapidamente, in seguito all'ingresso d'aria più fredda e asciutta, e ci consentirà di vedere imbiancate anche le nostre montagne appenniniche. La traslazione della depressione verso est, garantirà eventuali gelate, seppur possano tornare nuvole nembostrati con associati rovesci nevosi, a tratti misti a pioggia a quote inferiori ai 900-800 m, spintonati dalla rotazione dei venti settentrionali, i quali spireranno da nord-est, accompagnando, a partire dalla metà della settimana che viene, un altro impulso d'aria instabile e fredda di origine artico-marittima, responsabile di nuovi annuvolamenti e di precipitazioni nevose, specie sull'Appennino centrale, nevicate che, grazie al Grecale, sfiorerebbero anche quote più basse, in particolare tra giovedì e venerdì, interessando soprattutto i settori orientali del nostro territorio marsicano. Si tratterà dunque di una settimana che scorrerà all'insegna della nuvolosità variabile, ove, il tempo atmosferico assumerà connotati invernali, soprattutto sulle regioni settentrionali; tuttavia, ripeto, non sarà esente l'instabilità, in particolar modo sul nostro territorio marsicano, sia sulle regioni centrali che del Centro-Sud, un vento decisamente freddo e, entro metà settimana, nevicate fino a bassa quota, a causa di un altro vortice di bassa pressione,  il quale, ripeto, sarà ricolmo d'aria fredda di origine artico-marittima, in avvicinamento dai Balcani.

Le immagini della Tromba marina che, stamani, si è generata in prossimità delle coste tirreniche.

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Fonte di quest'ultima fotografia: Tornado in Italia.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

 

21-11-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto e veloce aggiornamento meteo.

Evoluzione meteo 21-24 Novembre 2015.jpg

Nel corso delle prossime ore, un'intensa perturbazione nord-atlantica valicherà le Alpi, dando luogo ad un profondo vortice depressionario sulle nostre regioni settentrionali. Nella giornata di sabato 21, tale profonda area depressionaria, traslerà verso sud-est, favorendo un brusco peggioramento delle condizioni meteorologiche anche sul resto dello stivale. In effetti, piogge e temporali, localmente di forte intensità, interesseranno le nostre regioni centrali, sia i settori occidentali che orientali, raggiungendo o estendendosi al resto del Centro e del Centro-Sud, successivamente sul resto del meridione. Il vento si rinforzerà rapidamente e soffierà dai quadranti occidentali, ruotando repentinamente dai quadranti settentrionali, a causa di una massa d'aria molto fredda in quota di origine artico-marittima che si tufferà verso le nostre medie latitudini e si attanaglierà in senso antiorario all'area di bassa pressione, attraverso il movimento dell'Anticiclone delle Azzorre sull'Atlantico settentrionale, posizionandosi su di esso, a mo' di promontorio. Le temperature si abbasseranno bruscamente e le giornate a seguire, dunque domenica e il corso della settimana che viene, assumeranno caratteristiche tipicamente invernali. Nella giornata di sabato, nevicherà fino a quote molto basse sulle Alpi, la neve si spingerà anche al di sotto dei 400-500 m su alcune zone del Nord Italia. Nonostante le isoterme non raggiungano le temperature idonee per le quali l'aria fredda possa risultare tale per una nevicata, i moti convettivi dei temporali che verrebbero a generarsi in seguito alla contrapposizione di due masse d'aria di natura differente, una molto fredda di origine artica e un'altra più mite e umida inizialmente richiamata dalla depressione, sospingeranno l'aria molto fredda in quota verso il basso, attuando un abbassamento dello zero termico, con nevicate abbondanti sull'Appennino centro-settentrionale e centrale, su quest'ultimo i fiocchi potrebbero interessare anche quote più basse, presentandosi a tratti misti a pioggia, sia nella giornata di domenica e, nonostante un lieve miglioramento, nella giornata di lunedì.



Vi ringrazio per l'attenzione.


20-11-2015

Salve e ben ritrovati.

Evoluzione meteo 16-22 Novembre 2015 AI.jpg

Nel corso del fine settimana, l'Anticiclone delle Azzorre traslerà verso il Nord Atlantico, facendo sì che, un'intensa perturbazione attraversi tutto lo stivale, attuando piogge, temporali, un brusco abbassamento delle temperature e conseguenti nevicate in montagna, a tratti fino a quote basse, nel corso della giornata di domenica. L'area di bassa pressione si sposterà verso sud-est, attirando le masse d'aria gelida artica sospinte dal blocco anticiclonico presente sull'Atlantico, responsabile dell'ondata di freddo e neve a quote molto basse, che colpirà il cuore dell'Europa e l'Italia.

 

Grazie per l'attenzione.


19-11-2015

Salve e bentrovati all’aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

Nevicata del 2 Febbraio 2012.JPG

Avezzano, notte del 2 Febbraio 2012 - La traslazione della depressione verso il Golfo di Gaeta, conferì, alla nevicata che insistette dalla serata del 1 Febbraio fino alle prime ore del giorno 3 Febbraio 2012, un carattere fortemente temporalesco.

In merito all’irruzione d’aria fredda e instabile di origine artico-marittima, che potremmo avere nel fine settimana e nei giorni a venire, vi illustro “brevemente” quali furono le condizioni necessarie in grado di innescare le prime e intense nevicate che colpirono il Centro Italia e, in particolar modo, avvennero soprattutto nell’entroterra laziale e nella Marsica, anche se, l’ondata di maltempo che si avrà nei prossimi giorni, non rappresenterà affatto tali dinamiche e dunque non si avranno nevicate così importanti a bassa quota. L’intensa irruzione d’aria gelida proveniente dalle steppe siberiane, ossia di origine artico-continentale, che si verificò nel Febbraio 2012, è stata causata principalmente da uno Stratwarming Polare (un riscaldamento della stratosfera avvenuto al di sopra del Circolo Polare Artico). Non sempre, però, tale repentino riscaldamento stratosferico, può avere delle ripercussioni sulla circolazione atmosferica che interessa il comparto euro-mediterraneo, poiché influiscono anche altre dinamiche circolatorie o fattori, i quali possono indurre una deviazione degli scambi termici meridiani d’aria gelida dall’Artico. In effetti, negli ultimi tempi, rispetto all’anno 2012, si stavano attuando di nuovo le condizioni per le quali, i venti ad alta quota, possano avere trasportato l’ozono presente dalle latitudini equatoriali fino alle latitudini attinenti al nostro Circolo Polare Artico. In questo modo, un surplus di ozono presente nella Stratosfera, provocò un maggiore assorbimento della radiazione ultravioletta, essendo un gas avente un’elevata capacità termica, incentivando l’inversione termica che si verifica già di per sé nella media atmosfera del Polo Nord, ossia nella Stratosfera (oltre i 12 km di quota), esattamente come successe nel cuore dell’Inverno del 1929, del 1956 e del 1984-85. Tale riscaldamento ad alta quota, produsse un’alterazione della circolazione atmosferica polare, ossia dell’ampia depressione che staziona e ruota in senso antiorario, per quanto riguarda il nostro emisfero, intorno al Circolo Polare Artico. Il Vortice Polare subisce dei mutamenti all’interno della Troposfera, poiché, il riscaldamento stratosferico, incrementa la genesi di un’area di alta pressione che lo divide (split) e fa sì che i suoi lobi raggiungano la Siberia e il resto del territorio russo, nonché i settori occidentali, ossia il Canada e gli Stati Uniti. Tuttavia, un lobo del Vortice Polare aveva trovato gli ingredienti per i quali invadere la Russia e i settori orientali europei. L’aria molto fredda non ebbe dinanzi montagne ad ostacolarle la strada e dilagò nelle steppe siberiane, nutrendo l’Anticiclone di natura termica che tende ad originarsi, ogni Inverno, su taluni territori geografici, tutto per via delle forti nevicate favorite dalle depressioni polari che trasferirono le loro redini verso quote più basse e, allontanandosi, diedero luogo alle prime gelate. L’Anticiclone Russo-Siberiano si irrobustì, soprattutto mediante l’albedo, dunque la riflessione della radiazione solare verso lo spazio, attuata dal suolo innevato, ossia dai cristalli di ghiaccio o di neve che, in questo modo, riuscirono ad incrementare il calo termico, rendendo l’aria artica, ancora più fredda del suo stato iniziale. In questo modo, l’irrobustimento dell’Anticiclone Russo-Siberiano, figura barica di origine termica, favorì, grazie all’accumulo d’aria gelida e pellicolare nei bassi strati, un’espansione di quest’ultima, finché essa è stata tale, da raggiungere l’Europa meridionale e il Mediterraneo, ove, il periodo mite e anticiclonico che interessò prima quest’ultimo, fece sì che le correnti meridionali richiamate da una depressione originatasi sul Tirreno centro-meridionale in seguito all’ingresso di un ennesimo fronte perturbato, acquisissero umidità dal basso da una superficie marina piuttosto mite e, contrapponendosi all’aria gelida pellicolare di origine siberiana, essa più pesante rispetto ad esse, salirono al di sopra di quest’ultima, condensarono e sublimarono, raffreddandosi per espansione, producendo celle temporalesche particolarmente intense, che riuscirono a riversare grandi quantità di neve anche sul nostro territorio marsicano, seppur giovassero fattori quali la complessa distribuzione orografica che lo compone. E’ tutto.



Vi ringrazio per l’attenzione.


18-11-2015

Nel corso del fine settimana, l'Anticiclone delle Azzorre traslerà verso il Nord Atlantico, facendo sì che, un'intensa perturbazione attraversi tutto lo stivale, attuando piogge, temporali, un brusco abbassamento delle temperature e conseguenti nevicate in montagna, a tratti fino a quote basse, nel corso della giornata di domenica. L'area di bassa pressione si sposterà verso sud-est, attirando le masse d'aria gelida artica sospinte dal blocco anticiclonico presente sull'Atlantico, responsabile dell'ondata di freddo e neve a quote molto basse, che colpirà il cuore dell'Europa e l'Italia.



Grazie per l'attenzione.

15-11-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al nuovo aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Evoluzione meteo 16-22 Novembre 2015 AI.jpg

Vi confermo le ipotesi di cui abbiamo parlato negli scorsi editoriali: nella giornata di domenica, il tempo si manterrà discreto, poiché non potrebbe essere esente un po' di nuvolosità variabile, ma non preoccupatevi, sarà abbastanza innocua e in graduale dissolvimento nei giorni a venire. Nelle ore più fredde di tali giornate, non mancheranno nebbie e foschie nelle vallate e nella conca del Fucino. Nel corso della fine della settimana che viene, invece, a partire dai settori occidentali del nostro territorio marsicano, giungeranno le prime avvisaglie di un cambio circolatorio. Nelle giornate di sabato 21 e di domenica 22, infatti, un'intensa perturbazione di origine nord-atlantica, valicherà l'arco alpino e, accompagnando una massa d'aria più fredda polare-marittima, responsabile di un aumento dei freddi venti settentrionali, darà luogo ad un vortice depressionario, il quale si sposterà lentamente verso sud-ovest, ingoiando l'aria fredda e consentendo le prime nevicate sulle Alpi, fino a quote relativamente basse. Sulla Marsica, le nuvole grigie nembostrati e cumulonembi, condite con i tesi venti sud-occidentali, faranno sì che possano esserci i primi rovesci di pioggia anche a carattere temporalesco, specie nella giornata di lunedì, quando la perturbazione interesserà pienamente tutto il nostro territorio marsicano, innescando una fase di maltempo dalle caratteristiche tardo-autunnali o quasi invernali. Le correnti ruoteranno dai quadranti settentrionali e le temperature diminuiranno tra lunedì e martedì. Nella stessa giornata di lunedì, tale brusco calo termico, favorirà un abbassamento dello zero termico e la conseguente possibilità di nevicate in montagna, a tratti fino a bassa quota. Nel prossimo editoriale, parleremo dell'irruzione d'aria piuttosto fredda di origine artico-marittima, che potrebbe esserci alla fine del mese.

Come tutti ben sapete, l'aria fredda che ci raggiungerà nel prossimo fine settimana, a causa del movimento dell'Anticiclone delle Azzorre verso l'Oceano Atlantico, con asse rivolto da sud verso nord (dunque a mo' di promontorio), avrà un'origine polare-marittima. Sappiamo tutti quanto, tale figura anticiclonica, ancora presente sulla nostra penisola, traslando verso il Nord Atlantico, sia una grande regolatrice d'aria più fredda polare verso più basse latitudini, perché, spostandosi verso nord, è in grado di disturbare il Vortice Polare. La prima massa d'aria che giungerà insieme all'intensa perturbazione, ripeto, di origine polare-marittima, proverrà dunque dal Canada, dal Nord Atlantico e quindi anche dal Mare del Labrador. Solitamente, tale massa d'aria fredda, attraversa una superficie marina più mite, diviene particolarmente instabile e, in questo modo, più fredda in quota. Nel corso delle giornate di sabato 21 e di domenica 22, incontrando i venti meridionali richiamati dal vortice depressionario che si originerà in seguito all'ingresso del fronte freddo, essi resi più umidi dalla superficie marina del Mediterraneo e dei suoi bacini, più caldi della norma stagionale, potrebbe incentivare l'intensità delle celle temporalesche, che potrebbero interessare soprattutto le regioni settentrionali, l'Italia centrale e la Sardegna, specie i settori tirrenici e, subito dopo, anche le regioni del Centro-Sud, poiché, l'area di bassa pressione, andrebbe a traslare verso sud-ovest. L'ingresso dell'aria fredda in quota provocherà nevicate in montagna, ma gli intensi moti convettivi delle nubi cumulonembi e nembostrati, potrebbero innescare un maggiore riversamento dell'aria molto fredda in quota, verso i bassi strati, facendo sì che la neve che interesserà le Alpi e l'Appennino centro-settentrionale e centrale, si spinga fino a quote più basse, anche grazie ai venti settentrionali. Dopo il transito del fronte freddo, l'area depressionaria, potrebbe calamitare masse d'aria molto fredda di origine artico-marittima fin verso l'Europa occidentale e lo stivale, provocando bruschi cali termici, in estensione anche alle regioni meridionali della penisola. Uno dei fattori per i quali l'aria polare-marittima risulterà più fredda anche nei bassi strati, è l'anomalia negativa delle acque dell'Atlantico settentrionale, la quale farà sì che, le masse d'aria, non vengano rese meno fredde in corrispondenza con il mare e quindi a quote molto basse. L'aria artico-marittima di cui abbiamo parlato, invece, proviene spesso dalla Groenlandia, le Isole Spitzberg e, come nell'ipotesi soprastante, dalla Russia settentrionale e dal Mar Baltico, ed è molto più fredda della massa d'aria polare-marittima. E' tutto.



Vi ringrazio per l'attenzione.

 


 


14-11-2015

Salve e ben ritrovati.

A causa di un indebolimento della struttura di alta pressione, infiltrazioni d'aria umida di natura atlantica, stanno consentendo lo sviluppo di nubi basse e delle foschie nelle vallate e in prossimità dei settori occidentali. Anche la Marsica è interessata da tali nubi grigie, ma innocue, le quali, nel corso delle prossime ore, tenderanno a dissolversi.


Grazie per l'attenzione.


11-11-2015

Salve e bentrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.


Un indebolimento dello scudo anticiclonico che protegge il Mediterraneo dai vasti sistemi depressionari, si avrà dopo la metà del mese, attraverso quella che potrebbe essere una serie di peggioramenti delle condizioni meteorologiche, di cui uno particolarmente importante, poiché potrebbe aiutare masse d'aria fredda e instabile di origine artico-marittima, a fare il loro ingresso sullo stivale. Data la distanza di tempo che ci separa da quest'ultima tendenza, ne torneremo a parlare nei prossimi editoriali.


Come, da appassionato di Meteorologia, vi ho preannunciato nei precedenti editoriali, una volta stabilitosi sul Mediterraneo con asse obliquo, dunque rivolto da ovest verso est, l'Anticiclone delle Azzorre, le cui tiepide correnti atlantiche ruotano intorno ad esso in senso orario, difficilmente sradica le sue radici da quest'ultimo, consentendo un tempo stabile e soleggiato, seppur possano esserci nebbie da avvezione in prossimità delle coste occidentali, nebbie da irraggiamento nelle pianure e nelle vallate, per via delle inversioni termiche responsabili delle basse temperature notturne e del primo mattino; non mancheranno, inoltre, le foschie, le quali si presenteranno a tratti a partire dai settori occidentali, merito deboli infiltrazioni d'aria umida atlantica, solo quest'ultime riescono a penetrare il robusto anticiclone, responsabile dell'allontanamento del flusso zonale, correnti che soffiano da ovest verso est, trasportatrici delle perturbazioni di matrice atlantica/nord-atlantica. Le nebbie delle ultime ore della notte e del primo mattino, sono spesso responsabili, a causa della loro consistenza e della loro permanenza nei bassi strati, di un accumulo di smog notevole, nonché, per quanto riguarda l'ambito criminologico, di un aumento dei furti o della criminalità, proprio perché favoriscono una minore visibilità. La deviazione del flusso umido atlantico di cui vi parlavo, verso più alte latitudini, come se davanti a sé avesse un muro di cemento armato, non in grado di scalfirsi facilmente, se non con il passar del tempo, comporta un'ulteriore scarica del Vortice d'Islanda, che anche quest'anno risulta particolarmente intenso, fortezza che potrebbe essere agevolata dalle anomalie che stanno interessando il medio Oceano Atlantico e da un ulteriore raffreddamento dell'Atlantico settentrionale, esso subito dopo in grado di fungere da calamità che attirerebbe più volte in Inverno, la figura barica dell'Anticiclone delle Azzorre. La fortezza di tale depressione extratropicale e il rinforzo delle alte pressioni Subtropicali, potrebbero essere strettamente correlati a El Niño (riscaldamento delle acque del Pacifico meridionale Tropicale) che sta avendo, con il suo evento strong, una ripercussione sulla circolazione atmosferica globale, soprattutto attraverso il mutamento dei venti Alisei, i quali iniziano a soffiare in direzioni opposte; si notino le condizioni estreme di siccità che stanno interessando la California, l'ulteriore aumento delle tempeste tropicali e dei fenomeni atmosferici più violenti quali nubifragi e/o alluvioni annessi alle anomalie positive delle acque del Mediterraneo e dei suoi bacini, nonché, ad esempio, la comparsa di Cicloni Tropicali sul Mare Arabico, volti ad interessare una zona desertica quale lo Yemen. Tornando a noi, la depressione islandese, oramai divenuta permanente, andrà dunque a sfornare una serie di intensi vortici depressionari, suoi gemelli che, a causa dell'alta pressione in estensione dal medio Atlantico al Mediterraneo, avranno, come bersaglio, le Isole Britanniche e la penisola scandinava, sui quali territori geografici, nel corso dei prossimi giorni, ci saranno diversi peggioramenti delle condizioni meteorologiche, di cui l'ultimo risulterà particolarmente intenso, a causa della traslazione verso levante, del vortice depressionario extratropicale. L'irrobustimento del Vortice d'Islanda, comportato anche dai decisi scambi meridinani d'aria molto fredda di origine artica che si stanno per attuare sul Canada e sugli Stati Uniti, quest'ultimi dovuti alla tipologia di circolazione atmosferica instauratasi sul comparto euro-mediterraneo, sarà reso tale soprattutto da questa configurazione. La presenza dell'Anticiclone delle Azzorre sul Mediterraneo, infatti, sta facendo sì che, le masse d'aria molto fredda artico-marittima, scivolino lungo i suoi bordi orientali e, dato il suo stazionare sul nostro stivale, quest'ultimi colpiscono gran parte dell'Europa centro-orientale e del territorio russo. La discesa di masse d'aria decisamente fredda di origine artica su taluni territori, favorirebbe la genesi di un robusto Anticiclone Russo-Siberiano, la cui natura termica, quasi tutti gli Inverni ne consente la formazione, solo quando le irruzioni d'aria molto fredda rientrano nella media del periodo, nonché insistono fino al cuore dell'Inverno per via di alcuni stravolgimenti del Vortice Polare, come avvenne nel 1929, nel 1956, nel 1984-85 e nel 2012, quando, soprattutto a causa dello stratwarming polare, il Vortice Polare subì delle dislocazioni che favorirono l'irrobustimento dell'Anticiclone Russo-Siberiano, rinforzato dall'albedo concesso dalla presenza della coltre nevosa sulle steppe siberiane e su gran parte della Russia. In questo modo, le masse d'aria gelida che scorrevano all'interno dell'area anticiclonica, si estesero insieme ad essa, innescando fortissime irruzioni d'aria molto fredda artico-continentale, che riuscirono a raggiungere l'Europa meridionale e il Mediterraneo. E' tutto.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

10-11-2015

Salve e bentrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

 

Come, da appassionato di Meteorologia, vi ho preannunciato nei precedenti editoriali, una volta stabilitosi sul Mediterraneo con asse obliquo, dunque rivolto da ovest verso est, l'Anticiclone delle Azzorre, le cui tiepide correnti atlantiche ruotano intorno ad esso in senso orario, difficilmente sradica le sue radici da quest'ultimo, consentendo un tempo stabile e soleggiato, seppur possano esserci nebbie da avvezione in prossimità delle coste occidentali, nebbie da irraggiamento nelle pianure e nelle vallate, per via delle inversioni termiche responsabili delle basse temperature notturne e del primo mattino; non mancheranno, inoltre, le foschie, le quali si presenteranno a tratti a partire dai settori occidentali, merito deboli infiltrazioni d'aria umida atlantica, solo quest'ultime riescono a penetrare il robusto anticiclone, responsabile dell'allontanamento del flusso zonale, correnti che soffiano da ovest verso est, trasportatrici delle perturbazioni di matrice atlantica/nord-atlantica. Le nebbie delle ultime ore della notte e del primo mattino, sono spesso responsabili, a causa della loro consistenza e della loro permanenza nei bassi strati, di un accumulo di smog notevole, nonché, per quanto riguarda l'ambito criminologico, di un aumento dei furti o della criminalità, proprio perché favoriscono una minore visibilità. La deviazione del flusso umido atlantico di cui vi parlavo, verso più alte latitudini, come se davanti a sé avesse un muro di cemento armato, non in grado di scalfirsi facilmente, se non con il passar del tempo, comporta un'ulteriore scarica del Vortice d'Islanda, che anche quest'anno risulta particolarmente intenso, fortezza che potrebbe essere agevolata dalle anomalie che stanno interessando il medio Oceano Atlantico e un ulteriore raffreddamento dell'Atlantico settentrionale, esso subito dopo in grado di fungere da calamità che attirerebbe più volte in Inverno, la figura barica dell'Anticiclone delle Azzorre. La fortezza di tale depressione extratropicale e il rinforzo delle alte pressioni Subtropicali, potrebbero essere strettamente correlati a El Niño (riscaldamento delle acque del Pacifico meridionale Tropicale) che sta avendo, con il suo evento strong, una ripercussione sulla circolazione atmosferica globale, soprattutto attraverso il mutamento dei venti Alisei, i quali iniziano a soffiare in direzioni opposte; si notino le condizioni estreme di siccità che stanno interessando la California, l'ulteriore aumento delle tempeste tropicali e dei fenomeni atmosferici più violenti quali nubifragi e/o alluvioni annessi alle anomalie positive delle acque del Mediterraneo e dei suoi bacini, nonché, ad esempio, la comparsa di Cicloni Tropicali sul Mare Arabico, volti ad interessare una zona desertica quale lo Yemen. Tornando a noi, la depressione islandese, oramai divenuta permanente, andrà dunque a sfornare una serie di intensi vortici depressionari, suoi gemelli che, a causa dell'alta pressione in estensione dal medio Atlantico al Mediterraneo, avranno, come bersaglio, le Isole Britanniche e la penisola scandinava, sui quali territori geografici, nel corso dei prossimi giorni, ci saranno diversi peggioramenti delle condizioni meteorologiche, di cui l'ultimo risulterà particolarmente intenso, a causa della traslazione verso levante, del vortice depressionario extratropicale. Un indebolimento dello scudo anticiclonico che protegge il Mediterraneo dai vasti sistemi depressionari, si avrà dopo la metà del mese, attraverso quella che potrebbe essere una serie di peggioramenti delle condizioni meteorologiche, di cui uno particolarmente importante, poiché potrebbe aiutare masse d'aria fredda polare, a fare il loro ingresso sullo stivale. Data la distanza di tempo che ci separa da quest'ultima tendenza, ne torneremo a parlare nei prossimi editoriali.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

07-11-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

 

Una volta stabilitosi, difficilmente l’Anticiclone delle Azzorre, trasportatore d’aria più mite verso i nostri lidi, sradica le sue radici dal Mediterraneo, seppur, dopo la fine del mese, sembra realizzarsi un’ipotesi sempre più proposta e interpretata dalle ultime emissioni modellistiche: il moto dell’Anticiclone delle Azzorre, figura barica dinamica, andrebbe notevolmente a cambiare, sarà infatti in traslazione verso nord-ovest del continente, cosicché, lungo i suoi bordi orientali, possa scivolare un vortice depressionario, il quale,  foriero d’aria molto fredda di origine artico-marittima, raggiungendo il nostro stivale, favorirebbe un repentino cambio circolatorio, consenziente alle piogge, ai temporali, ma soprattutto alle nevicate che, se l’ipotesi dovesse sussistere, interesserebbero anche quote più basse. Data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, ne torneremo a parlare nei prossimi editoriali.



L'Anticiclone delle Azzorre, è ancora non molto propenso ad espandersi lungo i meridiani, movimento circolatorio che, ripeto, potrebbe avere intorno alla fine del mese, facendo sì che, oltre alle perturbazioni nord-atlantiche, successivamente possano giungere anche masse d'aria fredda di origine polare. Nel contempo, il robusto anticiclone, ha infatti esteso gran parte della sua egemonia al nostro comparto euro-mediterraneo, consentendo, in talune aree geografiche, alla cosiddetta Estate di S. Martino, di rispettare le sue caratteristiche.

La Subsidenza, tipica delle aree di alta pressione, consentirà un cielo sereno su gran parte della penisola, salvo qualche foschia e le nebbie del primo mattino in Pianura Padana e nelle valli del Centro, nonché nella conca del Fucino, in graduale dissolvimento nel corso delle ore mattutine. Le inversioni termiche in prossimità delle valli, saranno responsabili delle basse temperature della sera, delle ore notturne e delle prime ore del giorno (escursione termica), mentre le temperature pomeridiane risulteranno molto miti. Durante la scarsa dinamicità dell'aria favorita dall'anticiclone, è infatti maggiormente agevolato l'irraggiamento, anche perché le ore di luce sono minori, nonché un tempo soleggiato permette al terreno di assorbire un quantitativo più alto di energia termica, per poi rilasciarla nel corso delle ore serali e notturne, innescando un abbassamento delle temperature nei bassi strati e un innalzamento delle temperature negli strati più alti. Tuttavia, tale non è quasi sempre la causa della genesi della nebbia nelle nostre aree montuose, ove possono svilupparsi anche nebbie frontali ad alta quota, durante il transito di un'area perturbata, oppure nebbie da inversione termica in presenza di alta pressione, dovute al raffreddamento dei pendii  delle montagne per irraggiamento e alla discesa dell'aria fredda (più pesante) verso il basso, con un innalzamento dell'aria più mite verso l'alto, cosicché in quota l'aria è decisamente più asciutta che al suolo, ove, anche la condensazione del vapore acqueo permette un notevole abbassamento della temperatura del cuscinetto d'aria fredda e umida che, in Inverno, quando il riscaldamento mattutino indotto dal Sole è più debole, oppure quando molto al di sopra della nebbia si formano addensamenti nuvolosi, il vapore acqueo condensatosi in nebbia, può insistere per intere giornate, le cui basse temperature potrebbero addirittura produrre la galaverna, fenomeno rappresentato dalle goccioline della nebbia in stato di sopraffusione, le quali vengono a contatto con superfici particolarmente fredde quali rami degli alberi, tetti delle abitazioni, tralicci dei pali dell'alta tensione, dando vita ad uno spettacolo che in natura potrà risultare come tale, mentre in città è, come la pioggia gelata, spesso consenziente in gravi danni alle strutture elettriche e quindi di imminenti black-out. La nebbia che invece si genera in prossimità delle coste, come tutti sapete, è detta nebbia da avvezione, poiché, durante il cuore dell'Inverno, là dove c'è una superficie marina con una temperatura più bassa rispetto alle correnti d'aria molto miti portate da un anticiclone, il contrasto tra le masse d'acqua e la massa d'aria molto mite soprastante che ne viene a scorrere al di sopra, innesca il fenomeno dell'evaporazione e della condensazione del vapore acqueo in minutissime goccioline, la nebbia che avviene per avvezione di una massa d'aria di natura differente, nel caso una superficie marina dovesse essere particolarmente fredda rispetto ad essa.



Vi ringrazio per l'attenzione.


04-11-2015

Salve e bentrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento meteo.

Per ulteriori informazioni riguardo al tempo atmosferico per i giorni a venire, vi invito a seguire l'aggiornamento in forma scritta sottostante.

Spiegazione - Inversione termica nebbia nel Fucino.JPG

La formazione delle nebbie è particolarmente tipica della presenza di aree di alta pressione, seppur esse possano manifestarsi anche in alta montagna, durante il passaggio di una perturbazione, le cosiddette nebbie frontali. Tuttavia, ripeto, il fenomeno atmosferico della nebbia è più frequente in presenza di un robusto anticiclone. Quando l'alta pressione, nella nostra ipotesi circolatoria, il cosiddetto Anticiclone delle Azzorre, si stira verso gran parte del comparto europeo, interessando non solo il nostro stivale, ma anche la Gran Bretagna, la città di Londra viene dominata da una fitta nebbia, detta nebbia di irraggiamento. Si tratta di una tipicità del sistema climatico della città londinese ed è più frequente durante l'alta pressione, che impedisce al Ciclone d'Islanda di interessare gran parte del Regno Unito. La scarsa dinamicità dell'aria permessa dall'anticiclone, permette maggiore irraggiamento, ossia il suolo cede il suo calore e si raffredda, assorbe calore dalla superficie più a contatto con l'aria, generando inversione termica: ossia un cambio del profilo verticale della prima fetta della Troposfera, ove le temperature sono più basse al suolo, mentre risultano più alte in montagna, anche a causa della nebbia, che consente all'aria di rimanere fredda e umida negli strati più bassi. La nebbia londinese, può essere prodotta e agevolata anche dall'inquinamento, poiché la presenza di un elevato aerosol nell'aria, favorisce la formazione di nuclei di condensazione; in poche parole, più l'aria è sporca e più c'è una concentrazione di nebbia maggiore. La Subsidenza, inoltre, è un altro meccanismo che non consente smistamento dell'aria verso l'alto e, tanto sarà forte l'anticiclone, più quest'ultima sarà elevata, generando una decisa compressione dell'aria negli strati soprastanti e un accumulo di nebbia verso i bassi strati, perché i moti discendenti dell'alta pressione, fungono da azione schiacciante, intrappolando la nebbia e lo smog, negli strati più adiacenti al suolo.
Come potete notare nell'immagine sottostante, nelle zone montuose della nostra penisola, la nebbia è più frequente ad alta quota se si tratta di nebbia frontale, mentre è molto presente nei bassi strati, ossia nelle vallate e nelle conche, in caso di un anticiclone ben stazionario, quale l'Anticiclone delle Azzorre. Il fenomeno atmosferico si verifica maggiormente durante l'Autunno e l'Inverno, quando lo stesso Equinozio e lo stesso Solstizio, consentono minori ore di luce e un'insolazione più debole, nonché il precedente transito di un sistema perturbato, è un altro fattore che favorisce un importante raffreddamento dei pendii delle montagne. A causa della scarsa dinamicità dell'atmosfera interessata, l'aria fredda delle pendici, essendo più pesante, tende a scendere a valle, facendo sì che l'aria più mite presente al suolo salga verso l'alto, innescando l'inversione termica fino ad una determinata quota. Si crea dunque l'evaporazione e la condensazione del vapore acqueo in minutissime goccioline, la cosiddetta nebbia, la quale, come detto, tende ad intrappolare lo smog, diversamente se ci fosse stata alta dinamicità dell'aria e dunque una bassa pressione, con un incremento della risalita d'aria più umida verso l'alto e un dissolvimento delle nebbie.



Grazie per l'attenzione.

03-11-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.



Come ampiamente specificato negli scorsi editoriali, nel corso delle prossime ore, sulla Marsica, non saranno esenti sporadici annuvolamenti, i quali interesseranno tutto lo stivale, a partire dai settori occidentali. Il cielo si coprirà di nubi stratiformi, per la maggior parte si tratterà di nuvole nembostrati, trasportate dalla coda di una perturbazione originatasi tra Spagna e Marocco, in seguito alla traslazione verso est dell'area depressionaria di matrice nord-atlantica. La coda di un sistema perturbato, è la parte più debole di una perturbazione, che sarà in grado di distribuire rovesci di pioggia di debole/moderata intensità sulle regioni di nord-ovest, specie tra le giornate di martedì e di mercoledì, con ancora qualche residuo piovasco nella giornata di giovedì. Le nuvole copriranno i cieli marsicani già dalla giornata di domani e anche nella giornata di giovedì, dando luogo a qualche debole pioggia su quest'ultima. Il resto delle regioni centrali tirreniche e centro-meridionali, saranno interessate da tale blando sistema nuvoloso, foriero di nuvole e rovesci di pioggia, il quale traslerà molto rapidamente verso levante, in seguito ad un altro rinforzo dell'alta pressione, che favorirà di nuovo tempo stabile e soleggiato nei giorni a venire, nonché le inversioni termiche, responsabili delle basse temperature notturne e del primo mattino e, soprattutto, delle nebbie nelle vallate e nelle pianure. E' tutto.



Vi ringrazio per l'attenzione.

30-10-2015

Salve e ben ritrovati. Per ulteriori informazioni riguardo l'evoluzione del tempo per i prossimi giorni, vi invito a seguire l'editoriale meteo sottostante tale articolo di approfondimento.

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Nell'immagine satellitare, la formazione di un Ciclone Tropicale di categoria quattro, che si dirige verso la penisola arabica. In tali aree geografiche è particolarmente raro che possano originarsi tali tempeste tropicali, soprattutto a causa di un Oceano Indiano e in particolare in un Mare Arabico, avente temperature superficiali piuttosto fredde rispetto all'Atlantico Tropicale e al Pacifico Tropicale ove le temperature sono sempre particolarmente alte, così come accade sull'Atlantico meridionale, dove c'è uno scarso shear e le temperature delle sue acque sono abbastanza fredde; tuttavia ci sono stati casi in cui esso è stato ospite degli Uragani. Ebbene, si ritiene che la tempesta che si sta muovendo verso la terra ferma, sia nata da un mutamento dei venti Alisei, dovuto a El Niño, riscaldamento anomalo delle acque del Pacifico meridionale, il quale, quest'anno è uscito dal periodo nel quale si verifica, avendo dei risvolti importanti sulla stagione estiva e sulla stagione autunnale e darà vita a un evento strong nei mesi di Dicembre e di Gennaio. Le conseguenze o i risvolti di cui parlavo, si sono verificati specie nel nostro scacchiere euro-mediterraneo, attraverso un aumento delle ondate di calore nord-africano e così anche delle temperature del Mediterraneo e dei suoi bacini, che rappresenta uno dei tanti fattori per i quali i fenomeni atmosferici più intensi quali nubifragi e/o alluvioni, siano aumentati di frequenza e di intensità rispetto al passato. Il rilascio d'aria calda da parte delle acque è avvenuto progressivamente, cosicché, all'interno delle perturbazioni atlantiche che normalmente ci raggiungono durante la stagione autunnale, sono venuti a convergere venti meridionali eccessivamente carichi di umidità, poiché le masse d'aria più mite hanno la possibilità di assorbirla molto di più rispetto a quelle più fredde, infatti l'aria più calda è quasi sempre impregnata di vapore acqueo. Oltre all'energia termica, i sistemi temporaleschi nati dall'incontro tra l'aria più fredda nord-atlantica e le correnti umide di Scirocco, sono risultati composti da celle o cumolonembi dotati di moti convettivi particolarmente intensi. El Niño, inoltre, può dare luogo alla siccità in aree geografiche che non vengono interessate frequentemente e, sommandosi ad altre incongruenze della circolazione atmosferica indotte dal riscaldamento globale, quale ad esempio l'alterazione della Corrente del Golfo favorito dall'anomalo scioglimento dei ghiacci artici avvenuto nell'Estate 2012, potrebbe evidenziare sempre di più un'estremizzazione dei fenomeni atmosferici, rendendo più frequenti e intensi i più violenti (ossia i nubifragi e le alluvioni), i quali arrivano addirittura ad interessare le aree il cui sistema climatico non li prevede, quale ad esempio le nostre zone montuose, nonché, quando in Inverno avvengono ondate di freddo, esse risultanto più forti, così come in Estate le ondate di calore sono molto costanti e intense. In questo modo, in Inverno, anche le nevicate risultano più intense e copiose, esattamente come accade con i temporali, quasi sempre a carattere di nubifragio, specie in Estate e in Autunno. Lo scioglimento della neve favorito da rapidi cambi di circolazione, con il richiamo d'aria molto mite Subtropicale, favorirebbe conseguenze pericolose e un aumento del rischio valanghe per quanto riguarda gli escursionisti e gli sciatori, purtroppo maggiormente esposti a tale rischio. Un clima che, negli ultimi anni, è sempre più estremo, forse soprattutto per tali motivi.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

30-10-2015

Salve e ben ritrovati al nuovo e veloce aggiornamento meteo.


Il vortice di bassa pressione, traslando verso sud-est, sta richiamando correnti d'aria più fredda nord-orientale, facendo abbassare lievemente le temperature e accentuando la sensazione di freddo (wind chill). Tuttavia, si tratta solo di un richiamo temporaneo perché, nel week-end, si rinforzerà l'alta pressione, favorendo anche un'attenuazione dei venti. Nel corso della giornata di venerdì, ancora nuvolosità variabile sulle nostre regioni centrali, quest'ultima sarà in ulteriore dissolvimento, merito la traslazione della perturbazione verso est. Nel fine settimana e all'inizio della prossima settimana, una robusta area di alta pressione proteggerà il nostro stivale dalle perturbazioni atlantiche, favorendo tempo stabile e soleggiato, le escursioni termiche nelle aree di montagna, nonché le inversioni termiche, con lo sviluppo di nebbie e foschie del primo mattino, nelle valli e nelle pianure. Tuttavia, nelle giornate di venerdì e sabato, il vortice di bassa pressione, interesserà l'Italia meridionale e la Sicilia, allontanandosi verso i Balcani.


Grazie per l'attenzione.

 

29-10-2015

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Una rapida e intensa fase di maltempo sta interessando la nostra penisola, in particolare le regioni tirreniche, fin quando, nel fine settimana, la perturbazione traslerà verso le regioni meridionali, favorendo il graduale rinforzo dell'alta pressione e dunque un netto miglioramento del tempo che, nella giornate di sabato e domenica, interesserà inizialmente l'Italia settentrionale e centrale, quando, il vortice di bassa pressione, dopo che abbia dominato le regioni meridionali, innescherà temporali anche di forte intensità sulle regioni dell'Estremo Sud.


Nell'immagine soprastante, la fotografia della Tromba marina che, stamani, è nata in prossimità dell'Isola d'Elba.


Grazie per l'attenzione.

 

Fonte immagine: Rete Meteo Amatori.

27-10-2015
Salve e ben ritrovati al nuovo e veloce aggiornamento meteo.


Nel corso della giornata di martedì, nuvolosità in aumento sui settori occidentali della penisola e sulle regioni di nord-ovest, in particolar modo sulla Sardegna, a causa di un sistema nuvoloso di origine atlantica; tempo decisamente discreto sui settori orientali. Nel corso delle giornate di mercoledì e di giovedì, invece, avremo un altro peggioramento delle condizioni meteorologiche, il quale coinvolgerà gran parte del nostro stivale, a partire dai settori occidentali in estensione alle restanti regioni settentrionali, centrali e su buona parte del Centro-Sud. Per quanto riguarda le regioni tirreniche e i territori confinanti, i fenomeni atmosferici potrebbero presentare carattere temporalesco e risultare localmente di forte intensità. Per alcune zone d'Italia, dunque, la nuova perturbazione atlantica risulterà anche intensa, acquisendo sempre più energia da un Mediterraneo e i suoi bacini più caldi della norma. I venti meridionali richiamati dal transito perturbato, infatti, si daranno appuntamento con le correnti sud-occidentali e nord-occidentali, che spingeranno aria sempre più fresca e instabile dall'Atlantico. Le correnti meridionali, essendo anch'esse piuttosto umidificate, dunque più ricche di umidità, specie in forma gassosa, renderanno maggiormente accentuati i moti convettivi delle celle temporalesche e delle altre nubi nembostrati che invece distribuiranno rovesci di pioggia sul resto del nostro territorio interno e nella Marsica, entro le giornate di mercoledì e di giovedì. Tra gli innumerevoli fattori che renderanno alcuni rovesci a carattere di nubifragio, sia sulle regioni settentrionali che meridionali, abbiamo anche il calore latente di condensazione e la complessa distribuzione orografica del nostro stivale. Tornando a noi, l'intenso sistema perturbato darà luogo a un altro abbassamento delle temperature sulle regioni del Nord Italia, ove saranno probabili nevicate sulle Alpi, si allontanerà verso sud-est nel corso della giornata di giovedì, quando proseguirà verso le regioni adriatiche e meridionali, intensificando le nubi cumulonembi in essa presenti e dando luogo a temporali anche forti sulla Sicilia e sul resto del Sud Italia. Nel fine settimana, ci sarà un lieve miglioramento del tempo sia sulle regioni del Nord Italia che sulle regioni centrali. Ancora intenso maltempo sull'Estremo Sud.
Vi ringrazio per l'attenzione.
25-10-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.


Meteo Marsica


Negli scorsi editoriali avevo ipotizzato un’ondata di freddo che, entro la fine del mese, avrebbe interessato il nostro stivale e in particolar modo il territorio marsicano. Sappiamo tutti che, le tendenze a lungo termine sono da prendere con le pinze, poiché, più ci si allontana nel tempo e più le previsioni del tempo perdono di attendibilità, riferendoci soprattutto a un sistema caotico e complesso quale l’atmosfera. Nonostante ciò, ha sicuramente trovato la sua concretizzazione, l’abbassamento delle temperature che, merito l’ingresso delle più fredde correnti nord-orientali recanti masse d’aria moderatamente fredda di origine polare, ha attestato sia le temperature minime che le temperature massime, su valori “quasi invernali”. Tuttavia, nel fine settimana, il deciso movimento dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord-est del continente, ha permesso a un’area di alta pressione di espandersi sul Mediterraneo occidentale, ponendo la sua completa egemonia anche sul nostro stivale, cosicché, il vortice di bassa pressione che ha dominato le regioni meridionali attraverso piogge e temporali, localmente anche intensi, si è indebolito e si è allontanato, favorendo un miglioramento del tempo anche sul nostro territorio marsicano. Le temperature massime hanno avuto il loro sensibile aumento anche grazie alla Subsidenza dell’alta pressione, seppur le temperature minime siano basse nelle nostre zone montuose, per via delle escursioni termiche tipiche di tale periodo autunnale. Non potranno essere esenti le inversioni termiche, nella vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo e nell’area del Fucino, quest’ultime complici della genesi di foschie o di innocue nebbie al primo mattino, in graduale dissolvimento. Un debole sistema nuvoloso in avvicinamento da ovest, farà sì che le nubi aumentino dai settori sud-occidentali della Marsica, in particolare nella giornata di lunedì. Queste nuvole, a carattere stratiforme e rappresentanti nembostrati, non saranno responsabili di nessuna pioggia significativa, ma saranno accompagnate da schiarite. Il tempo rimarrà dunque discreto fino alla giornata di mercoledì, ove insisterà un’alternanza tra nubi e sprazzi di Sole. In effetti, nella giornata di giovedì, una perturbazione più intensa, di origine atlantica, farà sì che, tutto il nostro territorio nazionale e marsicano, venga di nuovo interessato da nuvole grigie e dalle piogge autunnali. La perturbazione attraverserà tutto il nostro stivale, portando piogge e temporali anche nei giorni a venire, fin quando ci sarà un altro lieve miglioramento delle condizioni meteorologiche.


Vi ringrazio per l’attenzione.

 

24-10-2015

Salve e bentrovati al veloce aggiornamento meteo.


Nel corso del fine settimana, un'area di alta pressione facente parte dell'Anticiclone delle Azzorre, proteggerà il nostro stivale dalle perturbazioni, ripristinando condizioni di tempo stabile e soleggiato, il quale ci interesserà in particolare nella giornata di domenica, fino all'inizio della settimana. Nel corso della metà della prossima settimana, invece, la nostra penisola potrebbe essere attraversata da un altro sistema perturbato, responsabile di una breve fase piovosa dalle caratteristiche tipiche del periodo. Intanto, l'area di alta pressione, sta facendo sì che, i venti nord-orientali, cessino di soffiare, consentendo, grazie anche alla Subsidenza, un graduale e significativo rialzo termico, nonostante possano insistere le escursioni termiche in montagna e le inversioni termiche nelle valli del Centro e in Pianura Padana, quest'ultime responsabili delle nebbie e delle foschie attinenti al primo mattino. Per tutto il fine settimana, cielo sereno ovunque, salvo l'innocua presenza di eventuali velature. Nella giornata di lunedì, nuvolosità in aumento dai settori occidentali, non mancheranno immediate schiarite.


Vi ringrazio per l'attenzione.

 

21-10-2015

Salve e ben ritrovati al consueto e veloce aggiornamento meteo.


I venti nord-orientali, provenienti dalla penisola balcanica e di origine artica, accarezzeranno le regioni settentrionali, centrali e meridionali adriatiche del nostro stivale, mediante un'area di bassa pressione che, originandosi sulle regioni del Sud Italia, richiamerà tali venti più freddi in discesa sull'Europa orientale attraverso la temporanea estensione dell'Anticiclone delle Azzorre verso nord-ovest. L'abbassamento delle temperature non sarà particolarmente sensibile, tuttavia, le correnti nord-orientali di Bora (Alto Adriatico) e di Grecale (Basso Adriatico), accentueranno la sensazione di freddo percepito dal nostro corpo, a causa della loro intensificazione (Wind Chill), soprattutto sull'Adriatico e sullo Ionio, ove soffieranno anche imponenti. La neve spolvererà le cime dell’Appennino centro/meridionale, mentre, le regioni meridionali e la Sardegna, vivranno una fase di forte maltempo, nel quale non potrebbero essere esenti nubifragi.


Vi ringrazio per l’attenzione.

 

20-10-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

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Nelle due immagini soprastanti, l'alluvione che ha colpito la Puglia, in particolar modo il Foggiano, in seguito all'intensa perturbazione atlantica che, nelle ore serali di ieri, è traslata verso le regioni meridionali, traendo sempre più energia dal Mare Nostrum.

 

 

Evoluzione del tempo


Un canale depressionario alimentato da correnti d'aria di origine atlantica, originatosi dal Mediterraneo occidentale fino ai settori centro-orientali, farà sì che sul Mar Nostrum e sui suoi bacini, più caldi della norma, vengano a scorrere correnti di Scirocco, che si umidificheranno dal basso attraversando un mare più caldo della norma stagionale, reso tale da un'Estate 2015 interessata da continui apporti nord-africani, oramai diventati una tipicità del nostro clima mediterraneo. Ebbene, la seconda perturbazione atlantica, tra martedì e mercoledì, favorirà la genesi di un profondo vortice di bassa pressione sulle regioni del Sud Italia, il quale, in particolar modo tra mercoledì e giovedì, darà luogo a un'altra fase di maltempo di stampo prettamente tipico di tale periodo autunnale, nella quale potrebbe esserci ancora il rischio di fenomeni temporaleschi anche di forte intensità o a carattere di nubifragio, poiché, il vortice depressionario, richiamerà correnti d'aria moderamente fredda dall'Europa orientale. Le correnti fredde nord-orientali, convergeranno con i venti di Scirocco e di Ostro, i quali, contrapponendosi con i venti più freddi e instabili, alimenteranno i moti convettivi dei temporali, cosicché possano influire maggiormente anche molti fattori quali calore latente di condensazione, parametri come temperatura e umidità delle masse d'aria sciroccali, la cui instabilità sarà sicuramente molto eccessiva. Tuttavia, a rischio di intensi temporali sarà soprattutto la Sardegna. Il tempo atmosferico sarà buono sulle regioni settentrionali, ove, salvo le correnti d'aria più fredda che soffieranno sulle regioni di nord-est, una debole propaggine di alta pressione stazionerà fino a venerdì, quando, nel fine settimana, sarà coaudiuvata dall'Anticiclone delle Azzorre sul resto del nostro stivale, ripristinando condizioni di tempo stabile e soleggiato e temperature massime leggermente più alte rispetto al notevole abbassamento che, nel corso delle prossime ore, potremmo avere, specie sulle regioni adriatiche.



Grazie per l'attenzione.


19-10-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al veloce aggiornamento meteo.


Nelle giornate di martedì e di mercoledì, saranno ancora probabili nuvole e rovesci di pioggia, anche sulla Marsica, a causa di un vortice di bassa pressione che, formandosi in prossimità delle nostre regioni meridionali e centro-meridionali in seguito all'ingresso di un altro fronte perturbato di origine atlantica, farà sì che ci sia la convergenza tra una massa d'aria artica e una massa d'aria più mite Subtropicale, quest'ultima avrà accumulato un grande quantitativo di umidità da innescare forti piogge, localmente anche a carattere di nubifragio sulle regioni del Centro-Sud e del Sud Italia. Prime spolverate di neve sulle cime dell'Appennino centrale. Nel corso delle ore mattutine della giornata di martedì, temporanee e fitte nebbie nell'area del Fucino e nella vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo, in estensione anche alle aree limitrofi, quest'ultime saranno in graduale dissolvimento.



Vi ringrazio per l'attenzione.

17-10-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Evoluzione del tempo


Come ampiamente preannunciato negli scorsi editoriali, nella giornata di lunedì, saremo attraversati da un'altra perturbazione atlantica, avente una caratteristica differente rispetto alla precedente, perché sarà molto rapida, mentre a tratti risulterà simile alla sua collega, poiché, molti dei suoi fenomeni, quasi pienamente a carattere temporalesco, presenteranno localmente forte intensità o carattere di nubifragio. L'area perturbata, entrerà all'interno del Mediterraneo demolendo la gobba di alta pressione che, pochi giorni fa, si è estesa fino all'Atlantico settentrionale, chiudendo un'intensa perturbazione sul nostro stivale e permettendo ai venti più miti e umidi meridionali di convergere con le masse d'aria più fredda e instabile in quota, richiamate dal fronte freddo e provenienti principalmente dal Mar Baltico. Avendo attraversato un Mar Mediterraneo e i suoi bacini più caldi della norma stagionale, le correnti d'aria più mite si sono umidificate eccessivamente dal basso e, con il loro carico d'aria particolarmente umida e instabile, hanno incontrato l'aria fresca artico-marittima e, anche per via della presenza della particolare e complessa distribuzione orografica del nostro territorio, hanno generato celle temporalesche molto intense, all'interno della perturbazione che, nel corso delle prossime ore, sarà in allontanamento verso levante, consentendo alle correnti d'aria fresca di favorire temperature nella media su tutte le regioni del nostro stivale. Tuttavia, il flusso umido atlantico, sospingerà un fronte perturbato verso l'Europa occidentale e, penetrando all'interno di un muro anticiclonico azzorriano oramai indebolito, attraverserà il Mediterraneo occidentale e si porterà verso le regioni di nord-ovest e le regioni centrali tirreniche, dando luogo a un aumento delle nuvole nembostrati. Nel corso della giornata di lunedì, le nuvole copriranno i cieli del resto del Centro e delle regioni centro-meridionali, favorendo rovesci di pioggia di moderata intensità, localmente di forte intensità, in trasferimento anche alle regioni adriatiche. Il peggioramento sarà rapido nell’investire la nostra penisola e, nell’arco di pochi giorni, la abbandonerà, dando vita ad un’altra breve tregua sulle regioni settentrionali e centrali, a tratti composta dalla nuvolosità variabile e anche da qualche sprazzo di Sole, in particolare entro la giornata di mercoledì, seppur in essa non possano essere esenti ancora improvvisi rovesci di pioggia sulle regioni centrali. La perturbazione, infatti, traslerà verso sud-est e, in questo modo, nel corso della settimana, favorirà una fase di spiccato maltempo anche sulle regioni meridionali e sulla Sicilia, su di essa attraverso temporali anche di forte intensità o a carattere di nubifragio, per via delle umide correnti meridionali che continueranno ad acquisire un eccessivo quantitativo di umidità da un mare più caldo della norma, dando luogo a piogge e temporali soprattutto nelle giornate di lunedì e di martedì, quando il maltempo si sarà abbastanza concretizzato sulle regioni centrali e del Centro-Sud. Intanto, l’aria fredda di origine polare coadiuvata da un vortice di bassa pressione presente sull’Italia settentrionale, continuerà ad affluire tramite sostenute correnti settentrionali, complici delle nevicate sulle Alpi. L’Anticiclone delle Azzorre, una volta che l’ennesimo sistema nuvoloso sia entrato sul Mar Nostrum, si estenderà verso nord-ovest, cosicché, correnti d’aria fredda di origine artico-marittima, possano penetrare anche sulle regioni centrali e centro-meridionali adriatiche, favorendo un aumento della ventilazione di Bora (Alto Adriatico) e di Grecale (Medio e Basso Adriatico), questa volta più fredda, recante masse d’aria moderatamente fredda artico-marittima, responsabili di un primo calo delle temperature su valori tardo-autunnali e tipicamente invernali e delle prime spolverate di neve, in particolare sulle cime dell’Appennino centrale e centro-meridionale. Ne torneremo a parlare nei prossimi editoriali.

 

Grazie per l’attenzione.

14-10-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


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Un'intensa perturbazione, attanagliata a un vortice di bassa pressione, è traslata dall'Oceano Atlantico al Mediterraneo, seguendo le orme del flusso occidentale che ha consentito l'allontanamento del precedente richiamo d'aria umida prefrontale che, trasformandosi in una profonda area depressionaria tramite l'energia acquisita da un Mar Mediterraneo più caldo della media stagionale, è riuscito a favorire un'intensa fase di maltempo autunnale sulle regioni del Centro-Sud e sulla Sicilia, innescando fenomeni temporaleschi, localmente anche di forte intensità o a carattere di nubifragio su Puglia, Sardegna e in particolar modo, ripeto, su molte zone della Sicilia. Una volta aver avuto il suo ingresso sul Mediterraneo e sull'Europa centro-occidentale, nelle prossime ore, l'intensa perturbazione atlantica, ciò che resta dell'Uragano Joaquin, si è allacciata al flusso zonale e, essendo trasportata verso più alte latitudini rispetto alle acque tropicali dell'America centrale sulle quali è venuta a generarsi come intenso Uragano Tropicale e, dopo aver colpito le Bahamas, ha perso parte delle sue caratteristiche, pur restando molto intensa, è divenuta un sistema depressionario extratropicale. Nell'immagine satellitare, il vortice depressionario, ora centrato sulla mitteleuropa, si sta alimentando d'aria fresca e instabile in discesa dal Mar Baltico, essendo una capacità tipica delle depressioni extratropicali, ossia estranee alla formazione di un Ciclone Tropicale. Il richiamo d'aria più fredda artico-marittima all'interno della depressione, è dovuta anche alla sua chiusura attuata dall'Anticiclone delle Azzorre, il quale, dopo che essa sia entrata sull'Europa e sulla nostra penisola, si è esteso fino a nord-ovest del continente, permettendo, ai suoi bordi orientali, di fungere da scivolo per le masse d'aria più fredda. Nel corso delle ultime ore, le correnti d'aria fresca e instabile di origine artico-marittima, si stanno incontrando con le correnti sciroccali, richiamate dal sistema perturbato che sta attraversando il Mediterraneo. Il Mediterraneo, insieme ai suoi bacini, è più caldo della norma, perciò, le correnti d'aria meridionali, stanno assorbendo un grande quantitativo di energia catturato dalle acque superficiali rese anomalmente calde da un'Estate interessata costantemente da apporti nord-africani. L'instabilità delle masse d'aria più mite sarà più alta ed eccessiva rispetto alla stagione autunnale, poiché le acque rilasciano il loro calore progressivamente, avendo importanti risvolti soprattutto in Autunno, ma anche in Inverno. Ebbene, proprio per tali fattori, le masse d'aria di natura differente che convergeranno all'interno della perturbazione, la intensificheranno ancor di più, innescando temporali particolarmente intensi soprattutto lungo il versante tirrenico e sulle regioni centrali e centro-meridionali tirreniche ad esso annesso; rovesci o temporali interesseranno anche il resto delle regioni centrali e meridionali, ancora piogge su gran parte delle regioni settentrionali. Il maltempo tipico di tale periodo autunnale, sarà intenso e diffuso anche nei giorni a venire, fin quando, nel fine settimana, si allontanerà e darà luogo ad un momentaneo miglioramento del tempo sia sulle regioni settentrionali che sulle regioni centrali, prima che un altro sistema nuvoloso venga ad attraversarle nel corso della prossima settimana. In quest'ultimi giorni, le correnti d'aria fresca guadagneranno terreno sia sul Nord Italia che sul parte delle regioni centrali, specie per quanto riguarda i settori adriatici, attuando un abbassamento delle temperature più consone al periodo tardo-autunnale. Probabili nevicate sulle Alpi fino a quote medio-basse; spolverate anche sulle cime dell'Appennino centrale, solo al di sopra dei 2000 m.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

 

15-10-2015

 

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14 Ottobre 2015 - L'intensa fase di maltempo di stampo autunnale, ampiamente preannunciata negli scorsi editoriali, ha colpito particolarmente il territorio marsicano meridionale, sud-occidentale e centro-occidentale. Tutto per via di un'intensa perturbazione atlantica, nella quale sono venute a convergere correnti d'aria meridionali rese umide da un mare più caldo della norma stagionale. Le stesse, contrapponendosi ai venti più freddi e instabili provenienti dal Mar Baltico, hanno dato luogo a temporali, localmente di forte intensità; tuttavia, anche la complessa distribuzione orografica ha giovato nel rendere i sistemi temporaleschi molto forti. Dalle ultime segnalazioni, si registrano danni a Civitella Roveto, ove purtroppo vi sono state anche vittime. A causa delle intense precipitazioni è straripato il fiume Liri, dando luogo a numerosi disagi e ad allagamenti in molte abitazioni, in particolare di Morino, Canistro e nella cittadina di Avezzano, ove, per via dei forti rovesci temporaleschi, molte strade e sottopassaggi si sono allagati, incentivando disagi tra gli automobilisti e nei piani più bassi delle case.


Nella fotografia soprastante, scattata da Antonella Ciaccia, una delle strade allagata dal nubifragio che ha interessato la cittadina di Avezzano.

 

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

 

13-10-2015

Salve a tutti e bentrovati al nuovo approfondimento della rubrica di Meteorologia.

 

Il ramo del meccanismo termoalino, comunemente nota come un'importante corrente marina appartenente al nostro vicino Oceano Atlantico, potrebbe avere subìto un'alterazione? Tale alterazione potrebbe essere avvenuta tramite un'anomala deviazione del flusso d'acqua calda e salata proveniente dal Golfo del Messico? Potrebbe essere correlata all'aumento della frequenza e dell'intensità dei fenomeni atmosferici estremi anche per quanto concerne il nostro comparto euro-mediterraneo?

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La Corrente del Golfo, ramo strettamente legato al meccanismo termoalino, è risultata ed è tuttora piuttosto rallentata. Abbiamo più volte analizzato quale potrebbe essere il perché negli scorsi editoriali e quali sarebbero le notevoli conseguenze su di un clima che, in particolar modo sulla nostra penisola, evidenzia sempre più un'estremizzazione soprattutto per tali motivi, in una stagione autunnale che rispetta le sue caratteristiche, poiché ci raggiungono una serie di perturbazioni atlantiche, le quali sono tipiche di tale periodo autunnale. Nonostante ciò, mi interessa, all'interno di queste fasi, l'aumento di frequenza e intensità dei fenomeni atmosferici quali nubifragi e/o alluvioni, Trombe d'aria e/o Tornado; è importante cercare di comprendere le complesse dinamiche all'interno di un sistema già di per sé caotico quale l'atmosfera, perché, in questo modo, si potrebbe migliorare l'ipotesi di una determinata area che potrebbero colpire e dare un aiuto notevole agli abitanti delle zone particolarmente soggette. L'alterazione, ripeto, nascerebbe dalla Corrente del Golfo e dagli ultimi anomali scioglimenti dei ghiacci artici, il più importante, avvenuto nell'Estate 2012. Dai miei recenti studi, sembra proprio che sia stato l'Atlantico settentrionale a risentire maggiormente del riversamento delle acque più dolci dei ghiacci che, per l'appunto, sono venuti a sciogliersi, impoverendo l'acqua dell’Atlantico settentrionale di salinità e permettendo un suo esponenziale abbassamento delle temperature superficiali, fino a raggiungere valori anomali per il periodo. Poco tempo fa sia la NAOO che la NASA, hanno confermato quanto detto, ossia che l'anomalo scioglimento si è verificato in particolar modo a partire dai ghiacci della Groenlandia, i quali si sono sciolti di più rispetto al resto della calotta o del pack artico. Perciò, l'Atlantico settentrionale manifesta l'anomalia negativa dei suoi settori settentrionali in maniera più evidente rispetto agli altri oceani. Attraverso altre numerose osservazioni o analisi, ho notato che, a causa delle acque più fredde della norma appartenenti al vicino Oceano settentrionale, le figure bariche tendono ad alterare il loro normale andamento, tra queste vi sono sicuramente una bassa pressione oramai divenuta permanente e un'alta pressione dinamica che fanno capolino alla Cella di Ferrel e alla Cella Polare e quindi sono una tipicità del vasto ammasso di acque quale l'Atlantico e delle nostre medie latitudini. Perché le acque superficiali più fredde dei settori settentrionali del vicino oceano si sono raffreddate così repentinamente? E hanno fatto sì che la loro anomalia possa persistere nel corso del tempo? Ebbene, occorre partire dalle dinamiche della Corrente del Golfo: essa nasce dal Golfo del Messico, trasportando le acque più calde e salate dalle latitudini tropicali fin verso le aree che confinano con il Circolo Polare Artico, quali ad esempio le coste del Nord America, fino ad addentrarsi sulla Gran Bretagna e sul Mar Baltico, dunque le coste settentrionali della Germania, i Paesi Bassi e la penisola scandinava. Le acque sono più calde, quindi più leggere, perciò salgono in superficie e percorrono, mediante la Forza di Coriolis, meccanismo deviante indotto dalla rotazione terrestre, un ulteriore viaggio verso nord/nord-est perdendo, per evaporazione, anche parte della loro energia, rendendo allo stesso tempo il clima del Nord Europa e del Nord America più mite e favorevole alla vita. Successivamente, la corrente marina, composta da acque decisamente più calde, perde la sua quantità di energia e, raffreddandosi maggiormente, sprofonda verso il basso, percorrendo il suo precedente andamento verso sud. Quando la corrente marina si è trovata dinanzi un muro d'acqua dolce e molto fredda, è come se avesse deviato la sua traiettoria, abbassandosi di latitudine e, di conseguenza, subendo un ulteriore rallentamento. Non ha quindi avuto modo di poter completare il suo cammino verso nord perché ha avuto di fronte un muro che non le ha permesso di salire, non consentendo più un idoneo smistamento d'acqua calda verso nord e d'acqua fredda verso sud, cosicché si è creato un surplus calorico nell'Atlantico Tropicale e un deficit calorico per quanto concerne l'Atlantico settentrionale. Ciò ha consentito un progressivo rilascio d'aria calda da parte delle acque più calde del medio-basso Atlantico, sul quale la circolazione atmosferica rispose cercando soprattutto di ristabilire un equilibrio termico, essendo il meccanismo principale poiché l'atmosfera esiste, in un contesto astronomico che rappresenta il nostro pianeta inclinato rispetto all'asse dell'eclittica, la quale inclinazione consente una diversa distribuzione dell'energia solare ai Poli e all'Equatore. La depressione islandese, che ha le medesime origini, si è quindi rinforzata oltre all'irrobustimento che, in quegli anni, ricevette dal Vortice Polare, poco consenziente, nelle dinamiche circolatorie dell'anno solare 2013/2014, agli scambi termici meridiani d'aria fredda dall'Artico durante la stagione invernale, seppur non siano state esenti parentesi dalle caratteristiche invernali, dunque tipiche del periodo. La depressione islandese è stata attirata dal rilascio d'aria più calda in un'interazione oceano-atmosfera, rappresentante una delle cause per le quali si origina la bassa pressione extratropicale, calamitando forti discese d'aria fredda in pieno Oceano Atlantico, ove nascevano decise perturbazioni atlantiche. Intanto, sul comparto euro-mediterraneo, come se fosse un'antica bilancia ove se un piatto scende, l'altro sale, un promontorio in quota Subtropicale trainava correnti d'aria più calda o più mite meridionale, successivamente esso è stato distrutto dalla traslazione delle perturbazioni atlantiche verso levante, cosicché, nell'Estate 2014, le giornate calde trasportata dal promontorio Subtropicale che oramai è una tipicità del nostro clima mediterraneo, sono risultate minori, rispetto a quelle fresche e piovose, nonché fortemente temporalesche, poiché c'è un fortissimo legame tra fenomeni atmosferici estremi o più intensi e ondate di calore nord-africano, tra l'altro tendenti ad umidificarsi e ad essere instabili, quando sorvolano il Mediterraneo e i suoi bacini. Nell'Estate 2015, a causa del fenomeno climatico de El Niño, (riscaldamento anomalo delle acque del Pacifico meridionale, portatore soprattutto della siccità in Papua Nuova Guinea, Figi, Tonga e Isole Salomone e osservato dai pescatori del Perù in prossimità del Bambin Gesù – 25 Dicembre), il quale quest'anno è uscito al di fuori del periodo nel quale si verifica e non rientra nell'intervallo di tempo di cinque anni poiché si è manifestato in forma attenuata anche nello scorso anno, nonostante possa esserci un evento strong, dunque un'altra intensificazione del fenomeno nei mesi di Dicembre e di Gennaio, la Cella di Hadley si è notevolmente rinforzata, cosicché la struttura di alta pressione in quota denominata Anticiclone Nord-Africano, è stata più forte rispetto alla stagione estiva del 2014, da poter intensificare l'area di alta pressione in quota e cosicché anche le ondate di caldo; quest’anno, l’Anticiclone Nord-Africano è stato dovuto alle circolazioni a bilancia, esattamente come nel 2014, la differenza è, ripeto, nell’irrobustimento della struttura di alta pressione comportata da El Niño attraverso l’inversione dei venti alisei. Le perturbazioni atlantiche favorite dalla discesa d'aria polare sull'Oceano, invece, in questo modo non sono riuscite a muoversi verso est, perché hanno avuto un muro di cemento armato di fronte e sono salite lungo i suoi bordi orientali, raggiungendo i Balcani e alimentando infiltrazioni d'aria fresca e instabile in quota, le quali, penetrando sulle regioni di nord-est e rappresentando una serie di fronti freddi perché le depressioni si sono unite ad altre sulla penisola scandinava, consentirono, incontrando un'enorme energia termica ristagnata nella pianura padana, una supercella che è stata in grado, grazie anche alla distribuzione orografica raffigurata dalle Alpi orientali, di originare un Tornado EF4 tra Mira e Dolo (agirono parametri quali soprattutto il Wind Shear), mentre i classici temporali di calore, favorirono isolati acquazzoni sulla dorsale appenninica e alpina. Un'Estate che ha quindi rispettato le sue caratteristiche, ma l'apporto nord-africano, anch'esso più frequente rispetto al passato favorito dalla fortezza della Cella di Hadley, ha fatto sì che risultasse anche particolarmente calda, cosicché è riuscita il Mar Mediterraneo e i suoi bacini evidenziano un'anomalia termica positiva delle loro acque, che dunque risultano più calde della norma stagionale. Il rilascio da parte delle acque superficiali avviene progressivamente e i venti richiamati dalle perturbazioni atlantiche sospinte anche dai fugaci dell'Anticiclone delle Azzorre verso nord/nord-ovest che tra l'altro interrompono momentaneamente il flusso umido atlantico, isolando veri e propri vortici di bassa pressione sul Mar Nostrum, assorbono l'umidità dal mare come se fossero spugne, munendo di energia le imponenti nubi cumuliformi e, manifestandosi come uno dei parametri che permettono la genesi dei nubifragi e delle alluvioni, pongono le basi per quest'ultimi, specie nelle aree fortemente a rischio idrogeologico. Quando un vortice di bassa pressione si isola sul Mediterraneo occidentale, a causa delle sue acque superficiali più calde, potrebbero nascere Cicloni Mediterranei responsabili delle condizioni di spiccato maltempo sulle regioni del Sud Italia, esattamente com'è accaduto negli scorsi editoriali, ove non sono mancate alluvioni su alcune zone della Sardegna (Centro Italia), Sicilia e Puglia (Sud Italia). Tuttavia, le perturbazioni risultano particolarmente intense anche sulle regioni settentrionali, per via dei venti di Scirocco che catturano l’umidità dall’Adriatico e dal Tirreno. Il futuro andamento dell'Anticiclone delle Azzorre, sopprimerebbe la circolazione a bilancia, cosicché oltre a fasi insolitamente miti in Inverno e al costante ingresso delle perturbazioni atlantiche in Autunno, si potrebbero avere anche delle irruzioni d'aria fredda di origine artica verso l'Europa centro-orientale e il Mediterraneo (a tratti piuttosto anticipatorie), per cause annesse alle elevazioni dell'Anticiclone delle Azzorre verso nord/nord-ovest che si fanno sempre più intense, poiché l'assetto di distribuzione di energia termica nel nostro emisfero muta radicalmente con l'avvicinarsi del Solstizio d'Inverno, come ad esempio l'ITCZ, a causa della riduzione dell'insolazione in prossimità del Tropico del Cancro innescata dall'avvicinamento dell'Inverno. In questo modo, El Niño, ha delle conseguenze diverse rispetto all'Estate. Il flusso d’aria calda oceanica aggiuntivo alla Subsidenza di un Anticiclone delle Azzorre che viene calamitato verso l’Atlantico settentrionale e i suoi mari nordici adiacenti, è più intenso e induce un più forte indebolimento del Vortice Polare, cosicché, le correnti molto fredde recanti masse d’aria di origine artica, iniziano a dirigersi verso l’Asia nord-orientale, dunque anche la Russia e l’Europa orientale e, scivolando lungo i bordi orientali di un Anticiclone delle Azzorre, (in tali dinamiche grande smistatore d’aria artica verso le nostre latitudini), pronto ad insediarsi all’interno del Circolo Polare Artico, iniettando aria più dolce in esso e permettendo la discesa d’aria molto fredda verso sud, riuscirebbero a raggiungere anche il Mediterraneo. Naturalmente, oltre ai fattori illustrati, ci sono anche altri indici tele-connettivi che potrebbero influire. Tuttavia, abbiamo visto quanto, lo scioglimento dei ghiacci artici avvenuto nell’Estate 2012 e il conseguenziale abbassamento della Corrente del Golfo, sia un meccanismo di una stessa catena e di eventi che potrebbero inquadrare un’estremizzazione indotta da una circolazione generale dell’atmosfera stressate dalle numerose anomalie, il cui innesco è il riscaldamento globale che induce dei mutamenti, quale ad esempio lo scioglimento dell’Artico nell’Estate 2012, all’interno della variabilità del tempo, ossia del cerchio costituente tutti i cambiamenti climatici avvenuti nel corso del tempo mediante sia cause naturali, esplosioni vulcaniche in primis che cause astronomiche, quali lo sfarfallamento dell’asse terrestre o la caduta di meteoriti che permisero l’estensione dei dinosauri, anche tramite l’alternarsi tra periodi glaciali e interglaciali. E’ come se il riscaldamento globale, stia confermando un clima sempre più estremo al quale oramai dovremo solo adeguarci, facendo cade le tessere del domino che consentono all’atmosfera di non divenire molto stressata, poiché ne attribuiscono un lavoro di riequilibrio maggiore.

 

Nell’immagine soprastante, la mappa aggiornata delle SSTA, la cui acqua più fredda dell’Atlantico settentrionale, rappresenta un’anomalia negativa. Si può notare, inoltre, un Mar Mediterraneo più caldo della norma, nonché la striscia giallo-arancio sul Pacifico meridionale (cosiddetto El Niño), responsabile del mutamento degli Alisei e degli Inverni freddi e nevosi sul nostro comparto euro-mediterraneo, che lo interessarono in presenza di tale anomalia.

 

 

Vi ringrazio per l’attenzione.

11-10-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Meteo Marsica

 

Nel corso della giornata di lunedì, sul nostro territorio marsicano ci sarà un netto e temporaneo miglioramento delle condizioni meteorologiche, seppur non possano essere esenti nubi nembostrati alternate a sprazzi di sole, la colonnina di mercurio si attesterà su valori autunnali, merito l’ingresso d’aria più fresca di provenienza balcanica, in particolar modo sulle regioni adriatiche. Le temperature saranno dunque miti di giorno, mentre saranno basse dalla sera e al primo mattino. Le nuvole aumenteranno nel corso della giornata di martedì, nel quale rimarremo in un contesto variabile, mentre il tempo peggiorerà definitivamente tra mercoledì e giovedì, quando la perturbazione nord-atlantica entrerà con successo sulle regioni centrali tirreniche e parte del Centro-Sud, dando luogo a rovesci di pioggia diffusi anche sulla Marsica. Le correnti d’aria meridionali gireranno dai quadranti settentrionali e porteranno con loro masse d’aria più fresca nord-atlantica. L’intensa perturbazione è ciò che resta dell’Uragano Joaquin, Ciclone Tropicale che ha colpito le Bahamas e, allacciandosi al letto del flusso occidentale, è divenuto un sistema extratropicale, ossia una semplice perturbazione di tipo baroclino. Nella Marsica, a tratti le piogge potrebbero risultare intense, specie nella giornata di giovedì. Nonostante un’altra breve tregua, tra venerdì e il prossimo fine settimana, un nuovo sistema depressionario dal Nord Atlantico farà sì che possa esserci un’ennesima fase piovosa di stampo prettamente autunnale.

La fugace estensione dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord-est, ha favorito la genesi e l’isolamento di un’area di alta pressione sulla Scandinavia, (cosiddetto Anticiclone Scandinavo), il quale consente all’intenso flusso d’aria più umida facente capolino alla depressione islandese, oramai divenuta permanente, di sospingere masse d’aria fresca e instabile dall’Atlantico settentrionale al Mediterraneo, sul quale vengono a convergere con un fortissimo richiamo d’aria moderatamente calda e umida Subtropicale, resa eccessivamente instabile dall’energia termica sprigionata da un Mar Mediterraneo e i suoi bacini più caldi della norma stagionale, poiché usciamo da un’Estate particolarmente calda. Sicuramente questi sistemi temporaleschi, quando raggiungono la Marsica, incontrano un territorio continentale e, non avendo sufficiente aria caldo-umida marina a munirli di carburante, risultano moderati, anche se, mediante le umide correnti di Scirocco, possono essere a tratti intensi e, nel corso del tempo, potrebbero addirittura arrivare ad interessare il nostro territorio locale, per via degli innumerevoli fattori indicati negli scorsi editoriali di approfondimento. In essi ho ipotizzato parte dell’Autunno e dell’Inverno dominati anche dalle irruzioni d’aria fredda di origine artica, oltre a fasi insolitamente miti, soprattutto per via dell’Anticiclone delle Azzorre, il quale risulterà elevarsi verso nord/nord-ovest, in questo modo potrebbe garantire lo scivolamento dell’aria molto fredda artica lungo i suoi bordi orientali, permettendo le prime ondate di freddo e le nevicate fino a bassa quota; un’ipotesi che potrebbe concretizzarsi dopo la metà del mese, intorno alla quale, proprio per tali motivi, potremmo osservare la roccia delle montagne del nostro comprensorio, vestirsi di un bianco mantello, nonché assistere al primo abbassamento delle temperature su valori tardo-autunnali o addirittura tipici della stagione invernale.

 

 

Evoluzione del tempo

 

Come ampiamente preannunciato nello scorso editoriale, nella giornata di sabato, un’intensa perturbazione afro-mediterranea, ha raggiunto le regioni centrali e meridionali del nostro stivale e ha rappresentato un richiamo prefrontale, ossia un agglomerato di nuvole cumuliformi o temporalesche recanti una massa d’aria tiepida e allo stesso tempo molto umida, resa così instabile da un mare più caldo della media stagionale, a causa delle masse d’aria calda nord-africana che, nonostante alcune fasi instabili, non hanno dato tregua all’Estate mediterranea, ponendo le basi per i fenomeni atmosferici più intensi, poiché hanno fatto sì che le acque superficiali del Mar Nostrum e dei suoi bacini, evidenzino un’anomalia positiva. Come dicevamo negli scorsi articoli di approfondimenti meteo, allorché il rilascio di calore da parte delle acque avviene progressivamente, le conseguenze si stanno avendo in Autunno e in Inverno, attraverso un esponenziale aumento dei nubifragi e delle alluvioni, quest’ultime laddove vi è uno straripamento di un fiume. E’ ciò che è appena accaduto sia sulle nostre regioni settentrionali, in particolar modo in Liguria e in Toscana che sulle nostre regioni centrali e meridionali, specie in Sardegna, Puglia e Sicilia, avendo un notevole interesse delle aree già di per sé soggette al rischio idrogeologico. La profonda area depressionaria, nata al di sopra di un mare più caldo da poterla alimentare mediante un eccessivo quantitativo di energia, facendole assumere le caratteristiche di un vero e proprio Ciclone Mediterraneo o TLC, si sta spostando verso la Grecia, dando origine ancora agli ultimi rovesci temporaleschi, localmente di forte intensità su alcune zone del Centro-Sud e sulle estreme regioni meridionali, ove, per l’appunto, sarà ancora attivo il rischio di piogge particolarmente intense. Anche le regioni centrali adriatiche saranno interessate dall’azione del vortice di bassa pressione oramai tra l’Italia e i Balcani, che inizierà a mulinare correnti d’aria mite di Scirocco verso l’Adriatico, là dove, la precedente presenza della depressione sul Tirreno, attraverso la sua rotazione che nel nostro emisfero risulta antioraria, stava richiamando fortissimi venti di Bora (alto Adriatico) e di Grecale (medio-basso Adriatico), decisamente più freschi. L’aria mite, in quanto tale, calamiterà più energia dal Mar Adriatico e dallo Ionio e dunque più umidità, consentendo temporali, localmente forti su quest’ultimo e sulle coste meridionali adiacenti. Condizioni di spiccata variabilità sul resto delle regioni centrali e settentrionali, ove le nuvole associate a piovaschi si alterneranno a sprazzi di Sole, mentre le temperature scenderanno merito il rinforzo dei venti freschi trainati dall’area perturbata presente sui Balcani. Intanto, il fronte freddo e perturbato di matrice nord-atlantica, avrà attraversato l’Europa occidentale e, avendo un’ulteriore spinta sul Mediterraneo, entrerà sulla nostra penisola accompagnato da un minimo depressionario che si andrà ad approfondire in prossimità delle regioni settentrionali, sulle quali, nonostante un miglioramento del tempo che coinvolgerà parte dello stivale nella giornata di lunedì, ci sarà un netto peggioramento delle condizioni meteorologiche, il quale, nelle giornate di mercoledì e giovedì, traslerà anche verso le regioni centrali e centro-meridionali, distribuendo rovesci di pioggia anche a carattere temporalesco, localmente di forte intensità sulle regioni di nord-ovest e lungo il medio e basso versante tirrenico. Nel corso dei prossimi giorni, invece, le temperature si manterranno piuttosto miti, salvo nelle vallate del Centro e nelle pianure, nelle quali potrebbe esservi l’occasione di momentanee inversioni termiche, quindi con la probabilità che si originino nebbie e foschie mattutine, in graduale dissolvimento.

L’intensa perturbazione nord-atlantica che favorirà l’allontanamento del vortice depressionario verso i Balcani, farà sì che le correnti girino dai quadranti settentrionali, accompagnando, ripeto, piogge e temporali anche sulle nostre regioni centrali e centro-meridionali, nonché aria decisamente più fresca, responsabile di un altro sensibile calo delle temperature, entro la giornata di giovedì,  quando, il sistema perturbato, mediante la formazione di un Anticiclone Scandinavo dovuto all’isolamento di un’area di alta pressione calamitata verso nord/nord-est dall’Anticiclone delle Azzorre, precederà un sistema depressionario che, tra venerdì e il prossimo fine settimana, darà origine ad un’altra fase dalle caratteristiche tipiche di questo periodo autunnale; ciò che ci interessa è la frequenza dei fenomeni atmosferici più violenti, quali Trombe d’aria e/o Tornado, nonché nubifragi e/o alluvioni, più numerosi e intensi rispetto al passato. L’anomalia negativa delle acque dell’Atlantico settentrionale, sempre più evidente nel corso del tempo, mi consente di interpretare e di dare alcune ipotesi sulle emissioni modellistiche a lungo termine, che continuano ad inquadrare un Anticiclone delle Azzorre pronto ad innalzarsi verso nord/nord-ovest del nostro continente, dando origine ad una situazione di blocco che, in assenza del flusso umido atlantico a disturbarlo, potrebbe trasportare flussi di calore verso il Circolo Polare Artico, facendo indebolire il Vortice Polare, le cui masse d’aria fredda scivolerebbero lungo i bordi orientali e, già dopo la metà del mese, potrebbero accarezzare l’Europa centro-orientale e il Mediterraneo, dando luogo ad un primo consistente abbassamento delle temperature su valori più invernali anche sulla nostra penisola, ai freddi venti nord-orientali e alle prime brinate; non mancherebbero iniziali nevicate sulla nostra dorsale appenninica fino a quote medio-basse, oltre che sulle Alpi.

 

 

Vi ringrazio per l’attenzione.

 

08-10-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento meteo.

Evoluzione.jpg

L'Uragano Joaquin che, diversi giorni fa, ha colpito le Bahamas, si è allacciato al letto del flusso occidentale, ovvero alle correnti temperate strettamente legate alla depressione islandese, divenendo un sistema perturbato extratropicale, ebbene trasformandosi da barotropico a baroclino. E' dunque una normale perturbazione atlantica, seppur abbia perso energia, mantenendo un'intensità notevole. L'oramai diventato fronte freddo e perturbato sta facendo sì che, prima del suo arrivo sull'Europa occidentale e il Mediterraneo, possa strutturarsi un'intensa perturbazione nord-africana (richiamo prefrontale: potete notarlo nell'immagine satellitare), composta da una massa d'aria molto calda e umida, per via delle correnti meridionali che stanno attraversando un Mar Mediterraneo più caldo della media stagionale, acquisendone un elevato quantitativo di energia termica o convettiva e di umidità, come se fossero spugne. Tramite tali dinamiche, all'interno della colonnina d'aria al di sopra del Mediterraneo occidentale, sono quindi nati sistemi di cumulonembi o di temporali particolarmente intensi, uniti l'uno con l'altro, formando veri e propri sistemi a mesoscala e di carattere autorigenerante. L'aria fresca di natura nord-atlantica che spinge il fronte perturbato fino al Mediterraneo, consentirà al prefrontale naturalmente foriero di celle temporalesche, di prendere le sembianze di un'intensa perturbazione e di salire verso il Tirreno e le nostre regioni centrali e meridionali tirreniche. In particolar modo, entro la giornata di domani (venerdì), il sistema temporalesco generatosi tra l'Africa settentrionale e il Mar Nostrum, colpirà la Sardegna: i suoi temporali autorigeneranti, potrebbero produrre precipitazioni molto copiose, innescando rovesci temporaleschi localmente di forte intensità o a carattere di nubifragio. Lungo la linea in cui l'aria atlantica verrà a convergere con l'aria umida e calda africana, anche a causa delle acque più calde del Mar Nostrum che conferiscono maggiore convezione, l'incanalarsi dei venti produrrà un'area di bassa pressione o ciclonica (avvezione di vorticità positiva), nella quale, mediante la Forza di Coriolis dovuta alla rotazione terrestre, essi stessi si invorticheranno attorno al minimo depressionario di tipo barotropico (Ciclone Mediterraneo), seguendo il suo andamento, il quale, nel nostro emisfero, è antiorario; in questo modo si consoliderà anche un'ulteriore spinta ascensionale e un conseguenziale abbassamento della pressione atmosferica. Nella giornata di sabato, la depressione mediterranea traslerà vero est/sud-est facendo sì che, i rovesci di pioggia che avranno iniziato ad interessare intensamente la Sardegna e moderatamente le coste tirreniche, possano assumere localmente forte intensità sulle stesse regioni del medio e basso Tirreno, in traslazione anche al medio e basso adriatico, ove non saranno esenti forti rovesci di pioggia e di grandine. Il resto delle regioni centrali e del Centro-Sud Italia, potranno essere interessate da piogge che a tratti presenteranno carattere temporalesco e saranno di moderata/forte intensità. Tra venerdì e sabato, nuvole grigie nembostrati invaderanno il nostro territorio occidentale, innescando rovesci localmente forti sulla Marsica occidentale e meridionale, piogge moderate/forti sul restante territorio. Nella giornata di domenica, le inversioni termiche saranno tali da consentire nebbie mattutine nella valle tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo e nell'area del Fucino. Un miglioramento del tempo giungerà sia sulle regioni settentrionali che sulla Sardegna nella giornata di domenica, mentre continueranno condizioni di marcata instabilità sulle regioni meridionali e ancora spiccata variabilità su tutto il Centro Italia, ove, per l'appunto, la nuvolosità sarà variabile, dunque sarà alternata a qualche sprazzo di Sole e a intermittenti piovaschi. Nonostante le folate di vento appartenenti anche e soprattutto alle correnti discensionali dei cumulonembi, abbiano trascinato aria più fresca verso il basso, consentendo un abbassamento delle temperature, nel corso della prossima settimana, un'altra perturbazione che, come dicevo prima, rappresenterà ciò che resta dell'Uragano Joaquin, permetterà al nostro stivale di vivere una fase di maltempo tipica di tale periodo autunnale, nonché farà sì che affluiscano correnti d'aria decisamente più fresca delle precedenti.

 

Grazie per l'attenzione.

06-10-2015

Salve e ben ritrovati al consueto e veloce aggiornamento meteo.

 

Le correnti di Libeccio e di Scirocco, diventeranno più sostenute nel fine settimana, quando gireranno dai quadranti settentrionali, accompagnando aria più fresca e nuvolosità associata a rovesci di pioggia, localmente di moderata/forte intensità sulle regioni del Centro e del Centro-Sud Italia. Tutto a causa dell'ingresso di una serie di sistemi nuvolosi di origine atlantica: la prima perturbazione sta attraversando parte del nostro stivale, attirando a sé correnti più calde di Scirocco che, invece, stanno interessando particolarmente l'Italia meridionale, attestando le temperature su valori estivi; nel corso delle prossime ore, darà vita a nuvolosità variabile associata a rovesci di pioggia sulle regioni settentrionali e centrali. La seconda perturbazione, avente sempre origine nord-atlantica, tra venerdì e sabato, si farà strada verso il Mediterraneo occidentale e, con il suo carico d'aria fresca e instabile, verrà a contrapporsi con gli umidi e miti venti di Scirocco e, avendo a disposizione un surplus di energia sprigionata dalle acque superficiali del Tirreno, porrà le basi per una nuova area depressionaria sul Mar Nostrum, responsabile di condizioni di spiccato maltempo sulla Sardegna e sulle nostre regioni centrali e meridionali, ove non potrebbero essere esenti fenomeni temporaleschi a carattere di nubifragio.


Grazie per l'attenzione.

05-10-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di Meteorologia.


Ev. 5-7 Ottobre 2015.jpg

Entro il fine settimana, un altro sistema nuvoloso farà sì che l'Italia settentrionale, centrale e centro-meridionale, viva un week-end di stampo prettamente autunnale, caratterizzato da piogge e temporali anche di forte intensità, nonostante a tratti possa uscire qualche sprazzo di Sole.

 

Nell'ultima immagine satellitare, vi ho illustrato la strada che le perturbazioni atlantiche stanno aprendo sull'Europa occidentale, avendo, in questo modo, libero arbitrio anche sul Mediterraneo e conseguenzialmente sul nostro stivale. Le correnti di Scirocco richiamate dal sistema depressionario, si umidificano dal basso, acquisendo un eccessivo quantitativo di umidità per via di un mare più caldo della media stagionale, reso tale dalle figure bariche subtropicali che hanno interessato il comparto euro-mediterraneo durante la stagione estiva, facendo sì che risultasse a tratti particolarmente calda: nel corso del tempo, le espansioni del cosiddetto Anticiclone nord-africano sul comparto mediterraneo sono quasi una caratteristica del nostro clima, essendo più frequenti negli ultimi 20-30 anni. Le acque superficiali del Mar Nostrum e dei suoi bacini, rilasciano l'aria calda assorbita progressivamente, perciò si hanno conseguenze più importanti e più frequenti in Autunno e in Inverno, come ampiamente ipotizzato negli scorsi editoriali di approfondimento di meteorologia, specie su Avezzano Informa, i quali, se foste interessati, vi invito a leggere con molto piacere. A causa delle umide e miti correnti meridionali, la convettività dei temporali che nascono all'interno del sistema frontale recante masse d'aria molto fresca e instabile dall'Atlantico settentrionale, aumenta drasticamente e così anche le correnti ascensionali che alimentano i cumulonembi, conferendo ad essi un'intensità tale da poter produrre precipitazioni più violente o copiose (più di 100 mm cumulati), le quali, nella normalità climatica di una determinata zona, cadrebbero in due mesi. Tornando a noi, allacciate all'area depressionaria di cui inizialmente parlavo, vi sono una serie di perturbazioni di origine atlantica, la prima ha dato luogo a piogge e temporali sulle regioni di nord-ovest, nuvolosità variabile sulle regioni centrali e temperature più alte su tutto il Sud Italia, mediante l'affluire delle correnti di Scirocco. L'ennesima perturbazione atlantica, invece, attraverserà sia le regioni settentrionali che le regioni centrali e meridionali dello stivale, proponendo temporali che potrebbero essere di forte intensità su Toscana e regioni di nord-ovest, mentre saranno di moderata e locamente di forte intensità sul resto delle regioni del Centro-Nord e sulle regioni centrali e meridionali della penisola, sulle quali si presenteranno in un contesto spiccatamente variabile.



Vi ringrazio per l'attenzione.


03-10-2015

Salve e bentrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 


Meteo Marsica


Dopo una breve pausa interciclonica, caratterizzata da ampie schiarite, il nostro territorio marsicano sarà di nuovo interessato dalla coda di un’altra perturbazione di origine atlantica, sospinta da un profondo vortice depressionario ora presente sulla Francia. La giornata di sabato continuerà a proseguire all’insegna del tempo buono, nella giornata di domenica, invece, avremo un aumento delle nuvole e del vento, inizialmente di Scirocco, in rapida rotazione dai quadranti settentrionali, recante aria più fresca di matrice nord-atlantica.
Tra le giornate di domenica e di lunedì, i cieli della Marsica saranno quasi sereni, purtroppo, nel corso della prima giornata, avremo un rapido incremento delle nuvole a partire dai settori occidentali, attraverso l’ingresso della perturbazione anche sulle nostre regioni centrali e centro-meridionali. La coda, è la parte meno intensa del sistema perturbato, il settore più forte della perturbazione, invece, risulterà tale sulle regioni settentrionali, in particolar modo sulle regioni di nord-ovest. Sul nostro territorio marsicano, invece, vi saranno ancora condizioni di spiccata variabilità nelle giornate di lunedì, martedì e mercoledì; non sarà esente l’occasione per qualche isolato piovasco nella giornata di domenica e potranno esserci rovesci nella giornata di lunedì, alternati a sprazzi di Sole e di cielo azzurro. In particolare, nelle ore diurne e serali della giornata di martedì, l’improvviso aumento delle nuvole nembostrati e cumuliformi, annuncerà sporadici rovesci di pioggia, volti a bersagliare la Marsica occidentale, centro-occidentale e nord-orientale. La variabilità del tempo proseguirà anche nelle giornate che precedono il prossimo fine settimana, essa sarà condita ad una ventilazione a tratti sostenuta, che confermerà una stagione autunnale che si spinge a grandi passi verso il nostro stivale. Tra una pausa e l’altra, sarà probabile la formazione di banchi di nebbia, specie al primo mattino, nella vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo e nell’area del Fucino ad essa annessa, proprio per via delle momentanee inversioni termiche. Tuttavia, si tratterà di foschie e di nebbie in grado di dissolversi nel corso della stessa mattinata.

 

Evoluzione del tempo


Un’intensa perturbazione, coadiuvata da un vortice depressionario presente sulla Francia, farà sì che possano esserci intensi temporali sulle regioni di nord-ovest, quest’ultimi potranno assumere anche carattere di nubifragio. In effetti, nel corso delle prossime ore, l’area di bassa pressione, si approfondirà sul Mediterraneo occidentale, facendo sì che la sua intensa perturbazione raggiunga le regioni di nord-ovest, ove alcuni sistemi temporaleschi andrebbero a trovare gli ingredienti necessari per i quali, questi cumulonembi, possano distribuire precipitazioni localmente di forte intensità e a carattere di nubifragio: la particolare orografia territoriale, i tesi venti di Scirocco che avranno attraversato un mare più caldo della norma, divenendo eccessivamente umidi dal basso proprio per tali motivi, nonché una caratteristica fortemente correlata alla configurazione sinottica, ossia la presenza di una temporanea area di alta pressione o anticiclonica sull’Europa orientale, prima che su di essa, l’estensione dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord, possa causare la prima irruzione d’aria fredda di origine artica, in estensione dalla Russia. L’anticiclone ora presente sulla penisola balcanica, farà sì che i sistemi temporaleschi facenti capolino alla perturbazione e guidati dalle correnti atlantiche, possano essere recalcitranti e, in questo modo, alimentati da una continua corrente di Scirocco in contrasto con gli umidi e freschi venti atlantici, nonché l’iniezione di vorticità positiva dovuta alla vicinanza del nucleo depressionario, potrebbero permettere ai temporali di essere autorigeneranti. La neve imbiancherà di nuovo l’arco alpino fino a quote medie/medio-alte.
Per quanto concerne l’intensificazione delle perturbazioni e dell’aumento della frequenza dei fenomeni atmosferici estremi, possiamo ritenere confermate le ipotesi delle quali abbiamo parlato negli editoriali orsono, ossia la correlazione tra rallentamento della Corrente del Golfo ed espansioni di un promontorio Subtropicale sul Mediterraneo, che rendono più calde della norma le sue acque intensificando le perturbazioni, nonché tra le cause, l’anomalia delle acque dell’Atlantico settentrionale, responsabile di un mutamento della circolazione atmosferica e un incremento degli scambi termici meridiani, ossia delle irruzioni d’aria molto fredda di origine artica verso le nostre latitudini, dunque anche sull’Europa e sul Mediterraneo, dovute all’Anticiclone delle Azzorre, il quale saltuariamente andrebbe ad essere calamitato verso nord-nord-ovest, con un’interruzione dei periodi più miti e a tratti molto piovosi dovuti al transito delle perturbazioni atlantiche e l’apripista di fasi fredde e nevose.

 

Vi ringrazio per l’attenzione.

 

01-10-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Radar - 1 Ottobre 2015.JPG

 

Dall'ultima immagine radar e satellitare, deduco che, sulla Marsica, è in arrivo un altro sistema perturbato proveniente da una profonda depressione centrata sulla Sardegna, il quale, in quest'ultime ore, sta attraversando le regioni centrali tirreniche. Nel corso delle prossime ore, mi aspetto piogge che localmente potrebbero assumere forte intensità anche su gran parte del territorio marsicano. Ancora piogge di moderata e di forte intensità nell'aquilano. Il mio consiglio è munirsi di ombrello e di giacca a vento.


Fonte immagini: cetemps.it


Vi ringrazio per l'attenzione.

 

27-09-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

 


Evoluzione del tempo

 

Anche nel corso del fine settimana, la circolazione instabile ora presente sui Balcani, condizionerà il tempo atmosferico sulle regioni centrali e meridionali, conferendo una spiccata variabilità, rappresentata da un’alternanza tra sole e nuvole su tutto il Centro-Sud e qualche isolato episodio di instabilità su alcune zone del Sud Italia. L’area depressionaria oramai presente tra lo stivale e la penisola balcanica, mulinerà correnti d’aria più fresca sulle regioni adriatiche, rendendo le temperature ancora più consone alla stagione in atto. L’ingresso dell’aria più fresca e asciutta di Maestrale sulle regioni settentrionali, sta favorendo condizioni di tempo soleggiato, facendo intravedere le Alpi innevate dal transito della precedente perturbazione di matrice nord-atlantica, munita di una carico d’aria più fredda in quota, di origine polare-marittima. La situazione meteorologica appena illustrata, rimarrà invariata per tutto il fine settimana, fin quando, una decisa espansione dell’Anticiclone delle Azzorre a nord-ovest del continente, farà sì che, il Mediterraneo, a causa delle sue temperature più alte della norma, possa divenire più volte il nido delle basse pressioni sia durante questa stagione autunnale che nel periodo invernale, nonché, tra mercoledì e giovedì, la sede di un canale depressionario, alimentato da correnti d’aria fresca e instabile inizialmente dal Nord Atlantico, successivamente di origine artico-marittima, per poi far sì che tali aree perturbate vengano isolate su di esso, garantendo un altro mutamento del tempo, in particolar modo tra martedì, mercoledì e giovedì, quando, soprattutto il Centro, le regioni tirreniche e l’Italia meridionale, saranno dominate da piogge e temporali, all’interno di un contesto meteorologico tipicamente autunnale, favorevole alla stagione in atto. Sul Tirreno, inoltre, non saranno esenti venti forti di Maestrale e mareggiate, specie sulla Sardegna.



Vi ringrazio per l’attenzione.


26-09-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Come potrebbero essere l'Autunno e l'Inverno 2015? Potrebbe essere molto utile fare presto il cambio d'armadio? Sarà fondamentale prepararsi anticipatamente per la stagione sciistica?

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Tendenza del tempo

 

L'Inverno, nonché parte dell'Autunno, potrebbero essere caratterizzati da un’alternanza tra fasi isolitamente miti e piovose, sulle quali prevarranno, specie durante la stagione invernale, periodi molto freddi e nevosi, per via de El Niño, il quale è un modificatore della direzione di provenienza dei venti Alisei, innescando, in questo modo, importanti mutazioni anche della circolazione atmosferica globale, che potrebbero cambiare il moto e la direzione delle irruzioni d'aria di origine artica. Tuttavia, il Mar Mediterraneo, è molto caldo rispetto alla norma, poiché il fenomeno climatico de El Niño, ha fatto sì che una struttura di alta pressione in quota di matrice Subtropicale, desse un ulteriore apporto nord-africano all’Estate mediterranea, consentendo alle acque superficiali del Mar Nostrum e dei suoi bacini, di assorbire la quantità di energia termica e, poiché l’acqua è un fluido che ha un’elevata capacità termica, sono divenute più calde della norma, in particolar modo i bacini meridionali, che rappresentano una decisa anomalia rispetto alla media stagionale. Il rilascio d’aria calda all’interno dell’atmosfera avviene progressivamente, perciò, durante l’Autunno e l’Inverno, le perturbazioni atlantiche che entrebbero facilmente sul nostro stivale grazie alla dinamicità dell’Anticiclone delle Azzorre nel destreggiarsi sull’Oceano Atlantico, le cui acque più fredde dei settori settentrionali attireranno la sua azione mitigatrice d’aria più calda Subtropicale, avranno molta energia a disposizione, intensificando la loro portata. In effetti, il complesso carattere orografico del nostro stivale, permette, ogni qualvolta che un’intensa perturbazione nord-atlantica ha un ingresso molto più favorevole, di generare depressioni (quali ad esempio bassa pressioni orografiche), le quali, traslando verso est e seguendo le orme del flusso zonale, potrebbero richiamare venti di Scirocco molto più caldi e umidi (azione indotta da El Niño, riscaldamento delle acque del Pacifico meridionale), perché i venti meridionali verrebbero a scorrere su di un mare anomalmente caldo, catturando umidità come se fossero spugne, nonché la loro temperatura più alta, indurrebbe una maggiore assorbenza, conferendo lo sviluppo di celle temporalesche particolarmente intense all’interno delle perturbazioni o alimentando le nuvole cumuliformi e nembostrati di cui fanno già parte, tutto ciò assegnerà più energia ai fenomeni atmosferici, evidenziando la frequenza dei nubifragi e/o alluvioni, poiché i cumulonembi scaricherebbero precipitazioni molto copiose, nonché avrebbero carattere autorigenerante. El Niño, inoltre, non potrebbe consentire costanti apporti nord-africani com’è accaduto d’Estate, tutto per via della fine del Solstizio d’Estate e l’avvicinarsi del Solstizio d’Inverno, cosicché l’ITCZ elevato andrebbe a scemare mediante una riduzione dell’insolazione in prossimità del Tropico del Cancro. In questo modo, il comparto euro-mediterraneo sarà interessato solo fugacemente da un promontorio di matrice Subtropicale e, le masse d’aria molto fredda di origine polare che scivolerebbero lungo i bordi orientali di un Anticiclone delle Azzorre con il suo braccio teso verso nord-ovest del continente, tra gli innumerevoli fattori sempre a causa de El Niño , avrebbero a disposizione anche forti contrasti termici, responsabili delle abbondanti nevicate invernali. L’Autunno e l’Inverno, potrebbero essere sfaccettati, a tratti molto miti e temporaleschi, nonché, ripeto, decisamente composti da fasi fredde e nevose, quest’ultime prevarranno perché, il riscaldamento delle acque del Pacifico meridionale, permetterà all’Anticiclone delle Azzorre, di trasportare aria decisamente più calda all’interno della colonnina d’aria presente sul Circolo Polare Artico, cosicché si avrebbe un ulteriore disturbo del Vortice Polare, ampia depressione in quota che regola le gelide masse d’aria, le quali, ruotano intorno ad esso durante la stagione invernale (AO - Artic Oscillation e OPI – October Pattern Index, sono alcuni indici tele-connetivi, ai quali darò uno sguardo per poter stilare ipotesi che andrebbero a trovare la loro concretizzazione). Le acque più fredde dell’Atlantico settentrionale è come se fossero una calamita, potrebbero attirare l’Anticiclone delle Azzorre, consentendo al promontorio di trasportare masse d’aria più mite verso il Circolo Polare Artico, cosicché, oltre all’ingresso delle perturbazioni nord-atlantiche, sull’Europa centrale, centro-orientale e sul Mediterraneo, giungeranno masse d’aria molto fredda di origine artica. El Niño, dunque, eserciterà la sua influenza sullo scacchiere euro-mediterraneo, contrastando, allo stesso tempo, con un’anomalia facente capolino ad un Oceano molto più vicino all’Europa, essendo le sue acque superficiali a rappresentare un’anomalia negativa soprattutto sui settori settentrionali, ove il rallentamento della Corrente del Golfo indotto dall’ultimo anomalo scioglimento dei ghiacci artici avvenuto intorno alla Groenlandia, tende ad aiutare le acque nell’essere sempre più fredde, accrescendo, contradditoriamente alle cause del riscaldamento globale, le dimensioni del pack artico; in effetti, tale potrebbe anche innescare il fenomeno opposto, tant’è caotico il sistema atmosferico. Attenzione, non sto cercando di affermare, da appassionato meteo, una nuova era glaciale, ma un clima che, entro quest’ultimi 20-30 anni, confermerà un’estremizzazione.

 

Evoluzione del tempo


Anche nel corso del fine settimana, la circolazione instabile ora presente sui Balcani, condizionerà il tempo atmosferico sulle regioni centrali e meridionali, conferendo una spiccata variabilità, rappresentata da un’alternanza tra sole e nuvole su tutto il Centro-Sud e qualche isolato episodio di instabilità su alcune zone del Sud Italia. L’area depressionaria oramai presente tra lo stivale e la penisola balcanica, mulinerà correnti d’aria più fresca sulle regioni adriatiche, rendendo le temperature ancora più consone alla stagione in atto. L’ingresso dell’aria più fresca e asciutta di Maestrale sulle regioni settentrionali, sta favorendo condizioni di tempo soleggiato, facendo intravedere le Alpi innevate dal transito della precedente perturbazione di matrice nord-atlantica, munita di una carico d’aria più fredda in quota, di origine polare-marittima. La situazione meteorologica appena illustrata, rimarrà invariata per tutto il fine settimana, fin quando, una decisa espansione dell’Anticiclone delle Azzorre a nord-ovest del continente, farà sì che, il Mediterraneo, a causa delle sue temperature più alte della norma, possa divenire più volte il nido delle basse pressioni sia durante questa stagione autunnale che nel periodo invernale, nonché, tra mercoledì e giovedì, la sede di un canale depressionario, alimentato da correnti d’aria fresca e instabile inizialmente dal Nord Atlantico, successivamente di origine artico-marittima, per poi far sì che tali aree perturbate vengano isolate su di esso, garantendo un altro mutamento del tempo, in particolar modo tra martedì, mercoledì e giovedì, quando, soprattutto il Centro-Sud, le regioni tirreniche e l’Italia meridionale, saranno dominate da piogge e temporali, all’interno di un contesto meteorologico tipicamente autunnale, favorevole alla stagione in atto. Sul Tirreno, inoltre, non saranno esenti venti forti di Maestrale e mareggiate, specie sulla Sardegna.



Vi ringrazio per l’attenzione.



Fonte immagine: meteociel.fr

24-09-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 


Evoluzione del tempo


Una perturbazione di matrice nord-atlantica si è distaccata dal Ciclone d'Islanda e, a differenza della rapidità della precedente, ha raggiunto anche la nostra penisola, innescando la formazione di una depressione orografica tra Liguria e Toscana. Il sistema perturbato allacciato al minimo depressionario, è divenuto molto intenso, muovendosi molto lentamente verso sud-est e acquisendo energia dai mari più caldi della norma e, in particolar modo, dai nostri bacini meridionali, spesso attraversati da correnti d'aria più mite di richiamo che, a causa delle temperature più alte attinenti alla superficie marina, assorbono la loro umidità come se fossero una spugna. Dunque, le nubi nembostrati, ma specialmente i cumulonembi, hanno a disposizione molta più energia per poter nutrire i fattori che contribuiscono ad irrobustire, nonché a tenere in vita le nubi temporalesche. Sicuramente tali cause giovano soprattutto nell'autogenerare le nubi temporalesche, senz'altro esse prendono il nome di autorigeneranti proprio per tali motivi e, unendosi, possono innescare un sistema temporalesco particolarmente intenso o a mesoscala. Le correnti d'aria ascendenti e discendenti, sono infatti alimentate dalle bolle d'aria calda al di fuori della nube (outflow), quest'ultime fanno sì che l'evaporazione dell'umidità della massa d'aria calda crei un altro apporto di vapore acqueo che, allacciandosi all'updraft, viene sollevato e si raffredda per espansione, poiché incontra quote via via minori e condensando produce goccioline di pioggia e cristalli di ghiaccio, elementi costituenti la nuvola cumulonembo. La condensazione delle particelle di vapore acqueo, ripeto, avviene principalmente per raffreddamento delle masse d'aria in ascesa. Tuttavia, si vengono a formare cristalli di ghiaccio e goccioline di pioggia anche per via della presenza del pulviscolo atmosferico (sali marini iniettati nell'aria dall'evaporazione degli oceani, particolato quale ad esempio le polveri dal Sahara etc...). Le goccioline di pioggia e i germi di ghiaccio, infatti, trovano la loro origine grazie e intorno a tali impurità dell'aria. Dunque una nube più inquinata dallo smog delle grandi città, il quale viene trasportato e smistato insieme dalle correnti d'aria, è sicuramente più intensa e foriera di apporti precipitazioni eccezionalmente copiosi o a carattere di nubifragio. Tuttavia, giovano altri fattori, quali il calore latente rilasciato durante il processo di condensazione del vapore acqueo, quest'ultimo viene accresciuto dai venti più caldi meridionali, resi più umidi dal basso. Tornando a noi, alcuni sistemi temporaleschi particolarmente intensi formatosi sul Tirreno centro-meridionale, potrebbero interessare le coste tirreniche di basso Lazio e Campania entro le ore notturne della giornata odierna (mercoledì). L'azione del vortice di bassa pressione, andrebbe ad influenzare le condizioni meteorologiche delle regioni centrali e centro-meridionali anche nei prossimi giorni, incrementando una spiccata variabilità/instabilità di stampo autunnale, con nuvole alternate a sprazzi di sole e a rovesci sulle regioni del Centro-Sud, temporali localmente di forte intensità sulle regioni del Sud Italia; non saranno esenti forti venti di Maestrale sulle due Isole Maggiori, di Bora sull'Alto Adriatico e di Grecale sul Medio e Basso Adriatico.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

21-09-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

 


Evoluzione del tempo - Meteo Marsica


Il nucleo d'aria fresca e instabile si è oramai allontanato verso la Grecia, consentendo un miglioramento delle condizioni meteorologiche su tutto lo stivale, salvo ancora un po' di variabilità relegata alle estreme regioni meridionali, ma solo nella giornata odierna. La giornata di martedì, infatti, scorrerà all'insegna del bel tempo, seppur un'altra perturbazione si avvicini sempre più alle regioni settentrionali, pronta a valicare l'arco alpino, iniziando a far sentire gli effetti di un nuovo cambio circolatorio. Questa perturbazione di matrice nord-atlantica, inviata direttamente dal Vortice d'Islanda, entro la giornata di mercoledì accompagnerà una massa d'aria più fresca e fredda in quota, che favorirà nevicate sulle Alpi fino a quote medio-alte. Le correnti d'aria molto fresca accompagneranno il fronte instabile verso l'Italia centrale e meridionale, ove, durante le ore diurne e serali della stessa giornata di mercoledì, saranno probabili rapidi rovesci anche a carattere temporalesco, specie sulle coste adriatiche e tirreniche e con successivo interessamento del resto del territorio interno; tali rovesci, potrebbero spingersi fino al cuore della notte. Entro la giornata di giovedì, il sistema perturbato abbandonerà progressivamente il Nord e il Centro Italia, lasciando in eredità un'altalenante variabilità e/o instabilità, temperature più consone all'inizio della stagione autunnale e incisive escursioni termiche nelle aree appenniniche, ove farà sicuramente freddo di notte e più fresco di giorno, grazie ai veloci acquazzoni, i cui venti discensionali avranno portato verso il basso le precipitazioni e l'aria più fresca. L'umidità presente nelle conche e nelle valli del Centro, potrebbe permettere nebbie o foschie in esse, in particolare nelle prime ore dei giorni a venire, in graduale dissolvimento.

 

Grazie per l'attenzione.

 

 

18-09-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Evoluzione del tempo - 17-21 Settembre 2015 Avezzano Informa.jpg


Evoluzione del tempo – Meteo Marsica


Come un’antica bilancia, ove se un piatto scende, l’altro sale, la discesa di masse d’aria più fredda di origine polare sino all’Atlantico centro-meridionale, conseguenzialmente favorisce il richiamo di masse d’aria calda di estrazione Subtropicale fino al nostro stivale. In particolar modo, i venti meridionali e di caduta (favonio), stanno consentendo un netto rialzo delle temperature sull’Italia meridionale e centro-meridionale, specie sui settori adriatici, ove anche la Subsidenza, consente la compressione delle massa d’aria discendenti, permettendo un ulteriore riscaldamento e aiutando, in questo modo, la colonnina di mercurio a salire su valori pienamente estivi. Tuttavia, tali dinamiche circolatorie hanno le ore contate, proprio a causa dell’Anticiclone delle Azzorre che, come tutti sapete, quest’anno si contrapporrà al fenomeno de El Niño, il quale sta dando luogo ad un mutamento degli alisei e dunque dell’intera circolazione atmosferica globale. Il contrasto con le alte pressioni Subtropicali, gioverà nel rendere più intense le perturbazioni che, l’Anticiclone delle Azzorre stesso, grande regolatore delle masse d’aria fredda soprattutto sul nostro comparto euro-mediterraneo, farà scendere lungo i suoi bordi orientali, elevandosi fugacemente a nord-ovest del continente, ossia verso la Gran Bretagna. Nelle ipotesi sussiste una stagione autunnale in parte calda o molto mite, ma a tratti avente anche un secondo volto, più freddo e fortemente temporalesco, proprio, come dicevo, a causa dell’Anticiclone delle Azzorre che, non espandendosi sul Mediterraneo, farà, mediante le dinamiche di sopra descritte, entrare una serie di masse d'aria particolarmente instabile su di esso. Il contrasto con le alte pressioni Subtropicali di cui parlavo, nascerà dal loro trasportare, per quasi tutta l’Estate, ossia di un promontorio di matrice Subtropicale, cosiddetto Anticiclone nord-africano, che ha sospinto masse d’aria ancora più calda fino al comparto euro-mediterraneo, ovvero dal Nord Africa, cosicché, le acque superficiali, in assenza dell’Anticiclone delle Azzorre, ne hanno risentito maggiormente, divenendo più calde della norma, tant’è che, soprattutto i nostri bacini meridionali, hanno assunto temperature paragonabili ad un mare-oceano tropicale. Quando le perturbazioni giungeranno sul Mar Nostrum, avranno più volte l’occasione di essere accompagnate da un’importante area di bassa pressione, in maniera tale che possano essere richiamate correnti d’aria più miti o calde che avranno modo, trovando un mare più caldo della norma, di garantire maggiore energia ai sistemi perturbati e dunque anche ai temporali di cui saranno composte tali depressioni, confermando l’aumento della frequenza dei fenomeni atmosferici estremi, quali nubifragi, alluvioni, Tornado o Trombe d’aria, nonché il più probabile innesco di TLC o Cicloni Mediterranei, volti ad interessare il Sud Italia: essendo quasi tutti i fenomeni atmosferici a nutrirsi di calore. Le motivazioni per le quali l’Anticiclone delle Azzorre si estenderà fino all’Atlantico settentrionale, sono dovute alle sue acque, che costituiscono un muro più dolce e quindi più freddo, favorito dagli ultimi anomali scioglimenti dei ghiacci artici durante il Solstizio d’Estate nel nostro emisfero, in particolar modo nell’Estate 2012.
Un esempio di circolazione instabile di cui abbiamo parlato, rappresenterà proprio il cambiamento delle condizioni meteorologiche, il quale si verificherà in questo fine settimana, quando le regioni settentrionali saranno già state attraversate dal fronte instabile e a carattere freddo proveniente da una profonda circolazione depressionaria ora presente sull’Europa centro-occidentale, che sarà traslata verso levante da un’estensione dell’alta pressione azzorriana verso nord-ovest. Il fronte perturbato, si nutrirà delle correnti meridionali e, mediante il calore latente rilasciato durante il processo di condensazione delle nubi cumuliformi, potrebbe porre le basi per temporali anche intensi e a carattere grandinigeno, specie sulle regioni di nord-est. Nella giornata di sabato, il fronte scivolerà verso le regioni centrali adriatiche, provocando un primo accenno di marcata instabilità, in particolare lungo le coste orientali, ove incomincerebbero ad aumentare le nubi cumulonembi e vi saranno rovesci o temporali. Nella Marsica, dopo una breve pausa all’insegna della stabilità e del bel tempo, ci sarà un improvviso aumento delle nuvole e del vento, proveniente inizialmente da sud-ovest e, com’è tipico del passaggio di un fronte freddo, in veloce rotazione dai quadranti settentrionali. Le nubi cumuliformi diventeranno mature sia sui settori meridionali che orientali del territorio marsicano e, a partire dalla serata di sabato, potrebbero favorire qualche rovescio in traslazione anche verso la Marsica centro-occidentale. Si tratterà dunque solo di un accenno del peggioramento del tempo di stampo autunnale che interesserà tutto il nostro stivale tra domenica e lunedì, quando potranno esserci temporali, localmente di forte intensità, specie sulle coste adriatiche, poiché un nucleo temporalesco ricolmo d’aria fredda in quota, avrà modo di conficcarsi sul nostro stivale, permettendo le prime nevicate sulle Alpi. Tuttavia, anche la Marsica potrebbe essere a rischio di violenti acquazzoni, accompagnati da scrosci di grandine, intermittenti folate di vento discensionali o downburst. I temporali potrebbero essere di forte intensità sia sulla Marsica sud-orientale che nord-orientale. Il guasto delle condizioni meteorologiche riguarderà invece tutto il territorio marsicano, soprattutto nella giornata di lunedì.

 

Vi ringrazio per l’attenzione.

16-09-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.


Evoluzione del tempo


Una serie di impulsi di origine atlantica, favoriscono qualche innocuo addensamento nuvoloso sia sulle regioni centrali che su tutto il Nord Italia. Intanto, una massa d'aria calda dal Nord Africa, accompagnata da tese correnti di Ostro e di Libeccio, sale fin sull'Italia meridionale e centro-meridionale, dando origine ad un ennesimo rialzo delle temperature massime. Tuttavia, la configurazione sinottica che ci interessa sarà molto breve: in effetti, sull'Europa centro-occidentale è presente una profonda circolazione depressionaria, alimentata da masse d'aria più fredda in quota e, nel contempo, particolarmente instabili. Questa depressione nord-atlantica verrà sospinta verso nord-est da un'estensione dell'Anticiclone delle Azzorre a nord-ovest del continente, cosicché, nel corso della settimana, possa ancora apportare condizioni di maltempo sulla Francia e sulla mitteleuropa, per poi inviare un suo fronte freddo e instabile verso i Balcani, ques'ultimo sarà in grado di attraversare anche le regioni settentrionali e i settori orientali del nostro stivale, ove potrebbe dare luogo a fenomeni temporaleschi, localmente di forte intensità, accompagnati da raffiche di downburst, le quali annunceranno una decisa rinfrescata, scrosci di pioggia e di grandine. Tra le ore diurne della giornata di domenica e nella giornata di lunedì, per via della decisa spinta dell'Anticiclone delle Azzorre verso le Isole Britanniche, ove formerà un cuneo di alta pressione, il nucleo temporalesco e ricolmo d'aria fresca che sarà alimentato dalle umide correnti nord-atlantiche in prossimità della penisola balcanica, si conficcherà sul Mediterraneo, dando vita ad un'altra fase molto fresca e temporalesca su tutto il nostro stivale, ma in particolar modo sulle regioni del Centro Italia, ove, sulle coste adriatiche, vi potrebbero essere violenti acquazzoni. Le correnti d'aria fresca che ruoteranno all'interno della circolazione ciclonica, innescheranno un altro abbassamento delle temperature, mari mossi, nonché i temporali imperverseranno attraverso le raffiche o folate, anche forti. Per quanto riguarda le regioni settentrionali, l'aria più fredda in quota, di origine polare-marittima, potrebbe permettere le prime nevicate sulle Alpi. E' tutto.


Grazie per l'attenzione.

 

14-09-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Evoluzione del tempo


In seguito al transito di una perturbazione atlantica, i cui sistemi temporaleschi sono muniti di un carico d'aria fresca da poter scaricare verso il basso tramite le loro tese correnti discensionali, su parte del nostro stivale, si è aperta una parentesi dalle caratteristiche più consone al periodo. La perturbazione ha abbandonato le regioni del Centro-Nord, seppur, le fresche e instabili correnti nord-atlantiche, incontrandosi con un suolo reso caldo dall'insolazione, favorevole alla fine del Solstizio d'Estate, stiano innescando qualche isolato fenomeno temporalesco al nord-est e sulla Pianura Padana. Nel corso delle prossime ore, la situazione meteorologica rimarrà invece all'insegna della variabilità sulle regioni centrali, specie sui settori tirrenici, ove alcune celle temporalesche si sposteranno verso est insieme al sistema frontale, innescando ancora qualche rovescio di pioggia nelle nostre zone interne e una continua nuvolosità sui versanti adriatici, associata a rovesci temporaleschi sul medio-alto Adriatico. Nel corso delle giornate di martedì e di mercoledì, la perturbazione abbandonerà lo stivale, lasciando in eredità qualche refolo di variabilità sui rilievi del Centro, accentuato dai venti settentrionali. Tuttavia, nel corso della giornata di mercoledì, un'area di alta pressione favorirà condizioni meteorologiche soleggiate e un rialzo delle temperature dovuto al richiamo di una massa d'aria calda dal Nord Africa che farà ruotare i venti dai quadranti meridionali, in merito alla discesa d'aria polare fino al medio-basso Oceano Atlantico. Ebbene, tale lacuna atlantica, esattamente come un'antica bilancia, il cui piatto sinistro scende e di conseguenza il suo collega destro sale, favorisce tali richiami Subtropicali verso il Mediterraneo, i quali, temporaneamente, provocano un deciso aumento della colonnina di mercurio, in particolare, ripeto, sulle regioni centro-meridionali e del Sud Italia. Quest'ultimo rialzo termico su valori pienamente estivi, è tipico del periodo di transizione che stiamo vivendo, ove la stagione estiva è oramai giunta alla fine, seppur possano esserci altre fasi particolarmente miti alternate a periodi più freddi e fortemente temporaleschi fino al cuore dell'Autunno, merito alcuni fattori principali quali El Niño, ma soprattutto le acque più fredde del vicino Atlantico settentrionale, di cui abbiamo ampiamente parlato negli scorsi editoriali, che potrebbero essere la motivazione per la quale l'Anticiclone delle Azzorre potrebbe creare delle situazioni di blocco fino al Nord Atlantico, facendo sì che le masse d'aria fredda artica scivolino lungo i suoi bordi orientali, interrompendo le fasi decisamente miti. Tuttavia, a prendere le redini della circolazione atmosferica sul comparto euro-mediterraneo, potrebbe essere più volte l'intensità del Vortice d'Islanda, le cui correnti d'aria più fresca e instabile atlantica, accompagneranno decisi fronti perturbati, in special modo dopo la metà della settimana, quando potremmo avere altri guasti sulle regioni settentrionali e lungo il versante adriatico della penisola, ove, l'aria fresca nord-atlantica accompagnata dalle perturbazioni, dandosi appuntamento con le calde correnti meridionali, rese eccessivamente umide dai mari meridionali più caldi della norma, quest'ultime temperature superficiali favorite dalle continue ondate di calore nord-africano avute durante l'inizio e la fine della stagione estiva, potrebbe innescare temporali, localmente di forte intensità. E' tutto.

 

Grazie per l'attenzione.

09-09-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto approfondimento di Meteorologia.


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Tra le giornate di domenica e di lunedì, il campo di alta pressione che si estende sul nostro stivale dopo il passaggio di profondi sistemi depressionari, sarà di nuovo indebolito e a sua volta allontanato da un'altra e intensa perturbazione nord-atlantica. L'azione così prolungata dell'Anticiclone delle Azzorre fino all'Atlantico settentrionale, infatti, favorirà alla depressione islandese, motore oramai divenuto permanente, delle perturbazioni atlantiche che giungono fino al comparto euro-mediterraneo, di spostarsi verso le Isole Britanniche, cosicché, le correnti d'aria fresca che scorrono lungo i bordi orientali del promontorio di alta pressione dinamica, accompagneranno, come dicevo poc'anzi, un altro sistema perturbato fino all'Europa centro-occidentale, preparando le basi per un nuovo guasto delle condizioni meteorologiche di stampo autunnale sulle regioni settentrionali e, successivamente, in estensione anche alle regioni centrali. La presenza di un'area di alta pressione sull'Europa orientale, inoltre, farà sì che, la perturbazione, non abbia un rapido movimento verso levante, uno dei fattori che sarà consenziente all'innesco di temporali, localmente anche di forte intensità sulle regioni del Centro-Nord.

Intanto, nel corso delle prossime ore, è molto probabile che, la circolazione depressionaria che sta interessando le regioni meridionali, si trasformi in un Ciclone Mediterraneo, ossia in un TLC (Tropical Like Cyclones). Come, da appassionato di Meteorologia, ho più volte preannunciato negli scorsi editoriali, le acque del Mediterraneo e in particolar modo dei bacini occidentali e orientali, quali ad esempio il Tirreno e lo Ionio, sono più calde della norma e ciò rappresenta un'energia termica notevole al transito della prima perturbazione autunnale, generalmente dal Nord Atlantico, premotrice di masse d'aria fresca e instabile inizialmente dall'Atlantico stesso, successivamente, a causa di una configurazione sinottica che vede un'elevazione dell'Anticiclone delle Azzorre verso nord, provenienti dal Nord Europa e di origine artico-marittima. Quando tali venti incontrano le correnti d'aria meridionali che, per via della collocazione della zona depressionaria e il suo moto antiorario (Forza di Coriolis), vengono a soffiare da un'alta pressione subtropicale verso la bassa pressione, convergono con esse, senza dimenticare, però, che il mare attraversato dalle tiepide correnti di Scirocco, è insolitamente caldo per il periodo autunnale, proprio a causa di El Niño, il quale, durante la stagione estiva, ha innescato continue ondate di calore verso il Mediterraneo, allo stesso tempo inibendo l'azione dell'Anticiclone delle Azzorre, il quale, in questo modo, non è stato in grado di espandersi su di esso. E' dunque un fattore che contribuisce all'aumento dell'umidità all'interno delle masse d'aria che, come se fossero spugne, l'assorbono per poi rilasciarla durante il processo di condensazione, quando l'aria più fredda in quota si dà appuntamento con l'aria caldo-umida, richiamandola verso l'alto e innescando lo sviluppo delle intense celle temporalesche. Durante tale processo interviene anche il calore latente di condensazione, che alimenta maggiormente le masse d'aria calda ascensionali, le quali più traggono energia dal mare più incrementano il calore latente e la condensazione, tant'è che i cumulonembi (sistemi multicellulari) iniziano ad autorigenerarsi, scaricando rovesci a carattere torrenziale o di nubifragio e, a tratti, grandine di dimensioni abnormi. Sicuramente contribuiscono anche fattori come il Wind Shear, soprattutto a causa della rotazione ciclonica indotta dalla vorticità positiva che avviene durante la formazione del vortice ciclonico, il quale assume sempre più caretteristiche simili ad un Uragano, ripeto, a causa di una superficie marina anomalmente calda che, come più volte ribadito negli scorsi editoriali, rilascia progressivamente il calore, con conseguenze importanti sia in Autunno che in Inverno. I mari più caldi della norma fanno sicuramente parte della variabilità climatica del nostro bacino del Mediterraneo, seppur non bisogna sottovalutare che le ondate di calore in Estate e d'aria mite in Autunno e in Inverno, sono più frequenti rispetto al passato, favorendo maggiori riscaldamenti delle acque e un incremento anche dell'intensità e della frequenza dei fenomeni atmosferici più violenti. E' tutto.



P.S.

Nell'immagine soprastante, un chiarissimo esempio di TLC (Ciclone Mediterraneo), generatosi nel mese di Novembre di qualche anno fa, sulle più calde acque del Mediterraneo.



Vi ringrazio per l'attenzione.

07-09-2015
Salve e bentrovati al consueto e breve aggiornamento meteo.

Come tutti sapete, il transito dell'intensa perturbazione dei giorni passati, ha dato luogo ad importanti grandinate un po' su tutto lo stivale, in particolar modo nel basso modenese. Nell'immagine, possiamo notare anche danni all'agricoltura locale, quest'ultimi causati dalla grandezza dei granuli di ghiaccio, resi tali da un netto aumento dei moti convettivi innescato dal rilascio d'aria caldo-umida dal mare, in seguito al passaggio del rapido fronte freddo.


Evoluzione del tempo

Una circolazione d'aria piuttosto fresca, rappresentata dai venti settentrionali, trasporta aria di natura polare-marittima, la quale ha caratteristiche sicuramente "più fredde" al variare della quota e in special modo nelle aree peninsulari. Le temperature saranno un po' più alte sulle regioni del Nord e del Centro, baciate dal Sole, ove i venti renderanno l'aria sicuramente più mite e gradevole. Ancora nuvolosità variabile nel pomeriggio sui rilievi appenninici centro/meridionali. L'intenso sistema frontale, infatti, ha abbandonato le nostre regioni settentrionali e centrali e, traslando verso i bacini meridionali del Mediterraneo, sembra che possa generare una ritornante depressionaria che si nutrirà delle masse d'aria Subtropicali richiamate da quest'ultima, le quali raccoglieranno energia termica e umidità come una spugna da un mare più caldo della norma, ponendo le basi per un'area ciclonica in grado di apportare fenomeni temporaleschi di forte intensità sull'Estremo Sud.

 

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Grazie per l'attenzione.
03-09-2015

Salve a tutti e benvenuti al nuovo aggiornamento meteo.


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Evoluzione del tempo


Ancora qualche giornata di alta pressione su tutto il Centro e il Sud Italia. Successivamente, il fronte freddo e instabile che sta attraversando le regioni settentrionali e, incontrando la superficie del Mar Tirreno più calda della norma, sta producendo celle temporalesche particolarmente intense e rinvigorite, nel corso delle giornate di venerdì e di sabato, riceverà un'ulteriore spinta verso sud-est, bersagliando maggiormente i settori tirrenici del Centro-Sud. L'aria più fredda di origine polare-marittima, che verrà aiutata a scendere verso il basso dai temporali, i quali la trasporteranno insieme alle precipitazioni, nella giornata di venerdì continuerà ad affluire su tutto il nostro stivale, seppur, improvvisamente, il sistema depressionario che seguirà un andamento verso est, ossia verso la penisola scandinava, inizierà ad inviare impulsi d'aria più fresca e instabile di diversa provenienza, ossia di matrice artico-marittima. Tali masse d'aria convergeranno con i venti meridionali che avranno assorbito l'umidità dal mare come se fossero una spugna, diventando eccessivamente umidi, per via, ripeto, delle sue acque superficiali che, nel corso della stagione estiva, hanno assunto temperature tropicali (ovvero più calde della norma), a causa delle espansioni di un promontorio Subtropicale (cosiddetto Anticiclone nord-africano) e saranno in grado di rilasciare l'aria calda progressivamente, facendo sì che, le perturbazioni autunnali e invernali, divengano più intense della norma. Proprio per tali principali fattori, aggiunti ad ingredienti fondamentali quali calore latente di condensazione, instabilità, fino ad ora piuttosto accentuata, della massa d'aria che precede, innescheranno temporali, localmente di forte intensità sulle regioni del Nord, tra venerdì e sabato in traslazione su Toscana, Italia centrale e centro-meridionale, specie sulla capitale, ove, avvicinandoci alla configurazione sinottica di stampo prettamente autunnale, sussistono ipotesi concernenti temporali a carattere di nubifragio o di forte intensità; probabili supercelle temporalesche, in particolare sul territorio toscano. Rovesci o temporali interesseranno anche le nostre zone interne tra venerdì e sabato; potrebbero distribuire un alto quantitativo di scariche elettriche o fulmini (prestare attenzione).

 

Grazie per il cortese ascolto.

 

30-08-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

 

Nel corso dei prossimi uno-due giorni, un promontorio di alta pressione in quota di matrice Subtropicale, proteggerà lo stivale dai sistemi depressionari di matrice nord-atlantica, allontanandoli verso più alte latitudini. Dunque, farà ancora molto caldo, a causa sia della Subsidenza che delle deboli correnti di Scirocco, nonché dell'insolazione, favorevole al Solstizio d'Estate. Nonostante ciò, potranno ancora formarsi blandi addensamenti nuvolosi pomeridiani sui rilievi alpini e appenninici. Le escursioni termiche saranno meno marcate per via dei continui rinforzi di un anticiclone di natura Subtropicale (Anticiclone nord-africano). Nel corso delle giornate di martedì e di mercoledì, l'Anticiclone delle Azzorre, area di alta pressione dinamica, si estenderà fino all'Atlantico settentrionale, creando una situazione di blocco. Sui bordi dell'area di alta pressione, scivolerà un fronte freddo o temporalesco, seguito da masse d'aria fresca e molto instabile dal Nord Atlantico e guidato da un profondo sistema depressionario. In questo modo, tale sistema frontale, già di per sé carico di celle temporalesche o cumulonembi, raggiungerà la Francia ed entrerà sul Mediterraneo entro mercoledì, innescando forti contrasti termici, poiché richiamerà venti che diventeranno decisamente umidi attraversando la superficie marina dei bacini del Mediterraneo, più calda della norma per via delle ripetute ondate di calore dal Nord Africa. I temporali che interesseranno le regioni settentrionali, potrebbero assumere forte intensità e, il Wind Shear, potrebbe favorire la genesi di Tornado nelle aree della Pianura Padana, ove, attraverso la Subsidenza, si sarà accumulato un alto quantitativo d'aria caldo-umida. Nelle giornate di venerdì e sabato, il sistema perturbato attraverserà le regioni centrali e centro-meridionali, colpendo soprattutto i settori tirrenici, mediante rovesci o temporali. Entro la giornata di domenica, la perturbazione nord-atlantica avrà abbandonato lo stivale, permettendo una graduale rinfrescata, naturalmente dopo che si siano verificate piogge e temporali che, su tutto il Nord Italia, sanciranno l'inizio dell'Autunno meteorologico (1 Settembre).


Grazie per l'attenzione.

 

28-08-2015

Bentrovati al consueto aggiornamento della "sezione approfondimenti" della rubrica di Meteorologia.

 

Se foste interessati all'evoluzione del tempo per i prossimi giorni, vi invito a seguire l'articolo sottostante.

 

Se fossi un meteorologo professionista, inizierei a dare le mie ipotesi concernenti la stagione autunnale che, come tutti voi sapete, dal punto di vista meteorologico entrerà il 1 Settembre e, dal punto di vista astronomico, farà il suo ingresso il 23 Settembre. Quest'anno, dovremmo considerare il fenomeno de El Niño, che ha avuto il suo massimo esordio nei mesi di Maggio e di Giugno, apportando dei rilevanti rinforzi della Cella di Hadley, dunque incentivando le masse d'aria calda Subtropicale a salire costantemente sul Mediterraneo, da poterlo rendere più caldo della norma. Considerando che El Niño avrà un altro suo evento strong tra i mesi di Novembre e di Dicembre e, essendo quest'ultimo ad avere dei risvolti anche sulla circolazione atmosferica globale, potremmo ipotizzare un Autunno in parte caldo o molto mite, che dunque non rispetterebbe pienamente le sue caratteristiche. Tuttavia, altri innumerevoli fattori giovano un ruolo fondamentale per stilare ipotesi che si andrebbero a concretizzare, i quali consentirebbero di ascoltare al meglio le figure bariche. Darei un'occhiata alle SSTA del nostro vicino Oceano, per poter dedurre che, la circolazione atmosferica, non sarà solo caratterizzata dalle espansioni di un promontorio Subtropicale: a causa delle anomale e più fredde acque dell'Atlantico centro-settentrionale, infatti, potrei ipotizzare un Autunno avente anche un secondo volto, presentandosi a tratti marcatamente instabile o fortementente temporalesco, mediante l'affluire di masse d'aria più fredda di origine polare/polare-marittima incentivate dall'Anticiclone delle Azzorre, che potrebbe elevarsi fin sull'Atlantico settentrionale, calamitato dalla sue acque più fredde della norma. In questo modo, si avrebbero delle temporanee interruzioni dei periodi molto miti o caratterizzati dalle inversioni termiche e dalle nebbie mattutine nelle pianure, nelle valli e nelle conche e, conseguenzialmente, si avrebbe l'ingresso di vortici di bassa pressione che scivolerebbero lungo i bordi orientali dell'alta pressione azzorriana. Tali masse d'aria più fredda diventerebbero ancora più instabili incontrando le correnti di Scirocco di richiamo, mutate dal Mar Nostrum e dai suoi bacini, così caldi che, una volta che le masse d'aria l'abbiano attraversati, ne avranno assorbito molta umidità come se fossero una spugna, carburante eccessivo, insieme al calore, che verrà rilasciato dalle acque progressivamente, avendo dunque delle ripercussioni sulla stagione autunnale e invernale; per tali motivi potrebbe esserci il rischio di alluvioni e di nubifragi più frequenti, soprattutto nelle aree già maggiormente soggette al rischio idrogeologico. Ebbene, l'andamento della pressione atmosferica indicato dall'indice NAO, potrebbe avere un valore compreso tra neutro e negativo, ciò incentiverebbe veloci blocchi anticiclonici in Atlantico, sui bordi dei quali, ripeto, scivoleranno masse d'aria più fredda e instabile di origine polare. Tuttavia, potrebbero esserci anche maggiori sconfinamenti della depressione islandese verso sud, con iniziali richiami caldi Subtropicali e successivi passaggi delle perturbazioni atlantiche. Ebbene, quelli appena illustrati, non sono solo gli indici che potrebbero interessarci per poter eleborare un'ipotetica tendenza a lungo termine; ad esempio, riveste un ingrediente fondamentale, anche la AO (ossia la Artic Oscillation), che indica la robustezza o la non robustezza del Vortice Polare, ampia depressione in quota sul Circolo Polare Artico, grande smistatore delle masse d'aria fresca d'Estate, molto fredda o gelida d'Inverno, verso le nostre latitudini. Ne torneremo a parlare più in là. E' tutto.



Vi ringrazio per l'attenzione.

28-08-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

 

Un'area di alta pressione proteggerà il nostro stivale almeno fino alla fine del mese, salvo alcuni deboli e locali cedimenti della pressione atmosferica che avverranno sull'arco alpino, ove si formeranno nubi cumuliformi ad evoluzione diurna, con lo sviluppo di qualche isolato temporale di calore. Le deboli correnti d'aria meridionali trasportate dal promontorio in quota di matrice Subtropicale (Anticiclone nord-africano) e la Subsidenza, favoriranno giornate soleggiate e all'insegna della stabilità sul resto del territorio nazionale che, come confermato anche dall'ultima moviola satellitare, è sgombro da nubi. Da segnalare solo le inversioni termiche nelle valli di montagna, specie nelle aree appenniniche, ove, improvvisamente, l'aria più fresca che si genera in serata sui pendii delle montagne mediante la diminuzione dell'insolazione dovuta all'avvicinarsi dell'Equinozio, per via della scarsa dinamicità dell'aria, scende nei bassi strati per la sua pesantezza, scalzando verso l'alto l'aria più calda; ecco le motivazioni per le quali, nel cuore della notte, farà più caldo salendo con la quota, mentre sarà più fresco nei bassi strati o, ad esempio, nella conca del Fucino, nella quale, nelle prime ore del giorno, potranno notarsi le prime dense foschie, in formazione anche nella vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo. Nel corso della prima settimana di Settembre, l'area di alta pressione in quota indebolirà completamente la sua struttura, a causa del movimento del suo collega, le cui redini, durante gli ultimi tempi (specie d'Estate), sono state sostituite dall'Anticiclone nord-africano. L'Anticiclone delle Azzorre si protrarrà fin sull'Atlantico settentrionale e, lungo i suoi bordi orientali, inizieranno a scivolare una serie di fronti freddi e perturbati di matrice nord-atlantica, seguiti da masse d'aria molto instabile di origine polare-marittima, responsabili di un brusco crollo delle temperature, dapprima sulle regioni settentrionali, successivamente in estensione anche al Centro e, infine, al Sud Italia. Le acque più calde del Mediterraneo e dei suoi bacini, nonché l'aria caldo-umida accumulatasi nei bassi strati in seguito all'iniziale presenza di una zona anticiclonica, la cui Subsidenza ne ha permesso il ristagno nelle valli, nelle pianure e nelle conche, potrebbero assegnare un'ulteriore intensità ai sistemi temporaleschi, anche perché i venti di richiamo si umidificheranno dal basso e diventeranno molto instabili attraversando una superficie marina così calda, ponendo le basi per i fenomeni temporaleschi di forte intensità, specie nelle aree maggiormente soggette. Tuttavia, per inquadrare al meglio il guasto delle condizioni meteorologiche che avremo durante la prima settimana di Settembre, ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti.


Grazie per l'attenzione.

 

26-08-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

 

Un promontorio di alta pressione in quota si sta rinforzando sul Mediterraneo, allontanando i grandi sistemi depressionari verso le più alte latitudini. Tale anticiclone di natura termica, sarà responsabile di un tempo stabile e soleggiato su tutto lo stivale almeno fino alla fine del mese, salvo lo sviluppo di qualche nuvola cumuliforme in prossimità dei rilievi appenninici centro-meridionali e meridionali, specie nelle ore pomeridiane delle giornate di mercoledì e di giovedì. All'interno della cupola di alta pressione, inizieranno ad affluire deboli correnti meridionali, principalmente provenienti da sud-est; esse si sommeranno ai venti di brezza che si attiveranno in prossimità dei nostri versanti costieri a causa dell'alta pressione. Dunque, tali venti, trasportatori di masse d'aria calda dalle latitudini Subtropicali, faranno aumentare la colonnina di mercurio, facendo assumere alle temperature, valori pienamente estivi; ad eccezione delle aree montuose, ove potranno esserci delle lievi inversioni termiche, con temperature più gradevoli o più fresche di sera nei bassi strati. Tuttavia, sul finire della prossima settimana, i rilievi alpini potrebbero essere di nuovo interessati dai temporali. Non è sempre positivo che tale promontorio di matrice Subtropicale (cosiddetto Anticiclone nord-africano), insista così costantemente sul nostro bacino, prendendo più volte le redini dell'Anticiclone delle Azzorre, sempre fugacemente proteso in Atlantico. In questo modo, ripeto, il Mar Mediterraneo e i nostri bacini, faranno registrare temperature delle loro acque sempre più calde e anomale, un fattore che contribuirà a rendere sempre più umidi e particolarmente instabili, i venti che soffieranno sui nostri mari e saranno in grado di alimentare le nubi presenti all'interno delle perturbazioni. Durante il corso della prima settimana di Settembre, sembra profilarsi un graduale indebolimento della struttura di alta pressione, con l'ingresso di una serie di alternati fronti perturbati. Ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti.


Vi ringrazio per l'attenzione.

24-08-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Nel corso delle prossime ore, le condizioni meteorologiche miglioreranno anche sulle regioni settentrionali, tirreniche e centro-settentrionali, poiché, il promontorio in quota di matrice Subtropicale si rinforzerà su tutto il Mediterraneo, garantendo tempo stabile e soleggiato sul resto d'Italia; le temperature saranno piuttosto gradevoli su tutto il Centro, sempre più alte al Sud, decisamente più fresche al Nord a causa dell'affluire di correnti d'aria settentrionali, trasportatrici di masse d'aria di matrice nord-atlantica. In prossimità delle montagne appenniniche e alpine l'escursione termica sarà più marcata, perciò in quest'ultime l'aria sarà più fresca di sera. Le temperature riprenderanno progressivamente a salire nei giorni a venire, poiché il promontorio richiamerà masse d'aria più calda dal Nord Africa e dalla Siria fino al nostro stivale, ove i venti ruoteranno principalmente in Ostro e in Scirocco. Tuttavia, nel corso delle ore pomeridiane delle giornate di mercoledì e di giovedì, potranno svilupparsi nubi cumuliformi ad evoluzione diurna in prossimità dei nostri rilievi appenninici, per via di infiltrazioni d'aria più fresca in quota. Da tali nubi, scaturiranno isolati rovesci di pioggia o sporadici acquazzoni tipici di fine stagione. E' tutto.


Vi ringrazio per l'attenzione.

 

22-08-2015

Salve e bentrovati al consueto aggiornamento di meteorologia.


Un modesto campo di pressione livellata ha occupato la nostra penisola, seppur continuino ad affluire correnti d'aria fresca di origine atlantica provenienti da una circolazione instabile da giorni imprigionata sui Balcani, mediante la presenza dell'Anticiclone Scandinavo, responsabile di temperature più gradevoli di giorno e più fresche la sera, tipiche di fine stagione. Ciò vuol dire che, l'Anticiclone delle Azzorre, figura barica dinamica, si è proteso molto rapidamente verso l'Europa settentrionale, isolando due suoi massimi pressori, il primo, di cui abbiamo già parlato, è presente sul comparto scandinavo e non permette a un lacuna barica di proseguire verso levante indebolendo la sua presa, il secondo si mantiene ben saldo sulla Groenlandia a causa delle anomale e fredde acque dell'Atlantico settentrionale, le cui vicinanze sono abitate da una depressione oramai divenuta permanente, il Vortice d'Islanda. La depressione islandese è un Ciclone extratropicale, dunque, avente connotati differenti dalle tempeste tropicali, ossia soprattutto un cuore freddo e, essendo le masse d'aria ad avere un movimento dall'alta verso la bassa pressione, esso si nutre dell'aria più fredda polare, incrementando la nascita di una serie di perturbazioni atlantiche: la prima ha organizzato il suo ammasso nuvoloso sul medio-basso Atlantico, diretto principalmente verso l'Europa occidentale e il nostro stivale, essendo il suo moto in linea con l'andamento del flusso zonale, ovvero da ovest verso est, nonché la rotazione della depressione islandese è antioraria, per via della Forza di Coriolis, meccanismo alquanto complesso dipendente dalla rotazione terrestre. Tale perturbazione sta consentendo infiltrazioni d'aria fresca sul Mediterraneo occidentale, tenendo in considerazione che si tratta di un mare quest'anno più caldo della norma, possiamo ritenere tale la nascita di importanti celle temporalesche non solo sulla Francia e sulla penisola iberica, ma anche in prossimità di alcuni paesi dell'Africa settentrionale. Oltre alla Spagna, la Francia e la Gran Bretagna, il sistema perturbato di matrice nord-atlantica investirà anche l'Italia settentrionale, ove convergendo con un richiamo più caldo meridionale, avente anche un tasso di umidità elevato dopo aver attraversato la superficie marina dei nostri mari, potrebbe innescare piogge che, nella giornata di domenica, sulle regioni di nord-ovest assumeranno moderata intensità, mentre saranno più intense anche sulla Toscana nella giornata di lunedì, quando la perturbazione lambirà anche le regioni centrali tirreniche, rovesci che si trasferiranno alle zone interne e alle aree adriatiche centrali e potranno presentare carattere temporalesco. Nella giornata di martedì, il promontorio in quota Subtropicale che proteggerà le regioni del Sud Italia dalle insidie del fronte perturbato, si rinforzerà sullo stivale, ripristinando condizioni di tempo più soleggiato e un netto rialzo termico mediante l'affluire d'aria calda dal Nord Africa, dopo l'abbassamento delle temperature che, su tutto il Nord Italia e le regioni del Centro, raggiungeranno valori quasi autunnali tra domenica sera e lunedì. Tuttavia, nonostante l'innalzamento delle temperature, non sarà esente qualche nuvola cumuliforme ad evoluzione diurna in prossimità dei rilievi alpini e appenninici, con associati sporadici acquazzoni sul finire della settimana che viene.

 

Grazie per l'attenzione.

20-08-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Nel corso dei prossimi giorni, il tempo continuerà a migliorare sulla nostra penisola, salvo la spiccata variabilità pomeridiana che interesserà le montagne appenniniche centrali e meridionali, ove vi sarà l'occasione per qualche temporale o acquazzone pomeridiano che potrà originarsi anche nelle aree interne del Subappennino laziale. Tutto ciò avverrà a causa dell'azione dell'area depressionaria che, nella giornata di ieri, ha attraversato rapidamente la penisola e, attraverso un'area di alta pressione presente sulla Scandinavia, isolatasi mediante una precedente estensione dell'Anticiclone delle Azzorre verso nord (cosiddetto Anticiclone Scandinavo), verrà alimentata da correnti d'aria fresca e instabile provenienti dalla depressione islandese che, seguendo la rotazione antioraria della depressione balcanica, lambiranno parte dell'Italia, innescando la classica instabilità convettiva, là dove vi sono montagne che, come tutti sapete, hanno una maggiore capacità termica rispetto alle valli e alle pianure e dunque riescono ad assorbire un quantitativo più alto di energia termica dall'insolazione mattutina (riscaldamento mattutino). Le bolle d'aria calda rilasciate dal suolo prendono il nome di termiche e, grazie alle locali aree di bassa pressione prodotte dal cucuzzolo delle montagne a contatto con un'insolazione favorevole al loro immediato riscaldamento, vengono aiutate a salire verso l'alto, fin quando, incontrando pressioni via via minori, esse per espansione si raffreddano, saturano il loro valore di umidità e condensano, formando le nubi cumulonembi. E' tutto.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

 

 

19-08-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.


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Evoluzione del tempo - Meteo Marsica

 

Nel corso delle prossime ore, un vortice depressionario proveniente dal Nord Atlantico, attiverà una decisa diminuzione della pressione atmosferica e un altro momentaneo crollo dei geopotenziali. Tutto a causa delle instabili e fresche masse d'aria che accompagnano il sistema depressionario, il quale raggiungerà rapidamente le regioni settentrionali nelle ore notturne della giornata di martedì e, nel corso delle ore mattutine e pomeridiane della giornata di mercoledì 19, attraverserà la nostra penisola, interessando soprattutto i settori occidentali, ossia le regioni tirreniche del Centro-Nord e del Centro-Sud. Le intense celle temporalesche saranno alimentate da un richiamo molto umido a causa di un mare più caldo della norma dal quale attecchirà un eccessivo quantitativo di umidità, che andrà ad alimentare le correnti ascendenti dei cumulonembi nati dall'incisiva convergenza con le fresche correnti nord-atlantiche, che saranno di provenienza nord-occidentale e dunque rilasceranno calore latente di condensazione, poiché le correnti ascendenti consentono un raffreddamento maggiore dell'aria caldo-umida trasportandola verso pressioni via via minori, permettendo il fenomeno dell'espansione. Tutto ciò accresce una nube più robusta di precipitazioni anche grandinigene, mediante la condensazione e la sublimazione del vapore acqueo. Quando le correnti verticali interne alle nubi cumulonembi non riusciranno più a sorreggerle, quest'ultime cadranno sotto forma di acquazzoni e di grandinate. Gli acquazzoni potrebbero essere abbastanza copiosi sui settori occidentali, fino a sfiorare la capitale, ove potrebbero assumere carattere di nubifragio. I rovesci e i temporali interesseranno molto velocemente anche il resto dell'Italia centrale e meridionale, traslando verso le zone interne favoriranno un ulteriore abbassamento delle temperature, le quali saranno più fresche dalla sera, grazie anche al downburst delle nubi temporalesche, vento discensionale che trascina verso il basso le precipitazioni e, incontrandosi con il suolo, è in grado di dare luogo a forti folate o raffiche di vento, spesso confuse con le Trombe d'aria per la loro simile intensità. In vero, un Tornado o una Tromba d'aria, rappresenta una colonna d'aria ascensionale e in rotazione che può scaturire da un temporale particolarmente violento (Supercella), ossia dotato di una sorgente interna in rotazione, detta mesociclone. Il Wind Shear, potrebbe favorire Trombe marine e Trombe d'aria lungo il versante tirrenico e le regioni settentrionali, territori che potrebbero essere maggiormente esposti al rischio; successivamente la perturbazione dominerà le regioni del Sud Italia. L'intenso sistema frontale traslerà rapidamente verso sud-est e invaderà la penisola balcanica, indebolendo la sua presa. Per alcuni giorni, le temperature minime saranno quasi dalle caratteristiche autunnali, attraverso la tesa ventilazione settentrionale che verrebbe ad attivarsi dopo il suo passaggio, il quale sarà seguito da un'area di alta pressione, responsabile del ritorno di una fase più soleggiata.
Nel corso della giornata di mercoledì, aumenteranno le nubi nembostrati e cumulonembi con associati rovesci già dalla tarda mattinata; durante le ore pomeridiane, dai settori occidentali e meridionali, scaturiranno sistemi temporaleschi che potranno essere associati ad acquazzoni, localmente potranno essere violenti e accompagnare grandinate. La copiosità di alcune precipitazioni che colpiranno la Marsica occidentale e sud-occidentale, potrebbe causare eventuali allagamenti. Il resto del nostro territorio marsicano, quale ad esempio la Piana del Fucino sarà interessato da tali celle temporalesche che tenderanno a circumnavigarla e daranno vita a scariche elettriche nube-nube, nube-aria e nube-terra. Piogge moderate, a tratti recanti forti folate di vento sulla Marsica centro-occidentale, rovesci intermittenti sui settori orientali. Dalle giornate di giovedì e di venerdì, seguiranno giornate più soleggiate, grazie al rinforzo dell'alta pressione la cui Subsidenza (moti discendenti), farà evaporare parte delle nubi, nonché permetterà un successivo ristagno dell'aria fresca e umida perché, subito dopo il transito del sistema perturbato, vi sarà l'immediato rinforzo del campo anticiclonico, tali fattori favoriscono la formazione e la condensazione del vapore acqueo in prossimità del suolo che impedirà inizialmente all'insolazione di riscaldarlo, favorendo una momentanea inversione termica, responsabile delle nebbie e foschie che, nel primo mattino, verranno custodite dalla conca del Fucino.



Vi ringrazio per l'attenzione.


17-08-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.


Evoluzione del tempo


Nel corso delle prossime ore, la traslazione della perturbazione nord-atlantica verso levante, favorirà un aumento della ventilazione settentrionale e un ulteriore abbassamento delle temperature, le quali risulteranno più fresche. Tra le giornate di lunedì e di martedì, le temperature massime riprenderanno a salire mediante il soleggiamento, mentre rimarrà decisamente incisiva l'escursione termica serale, a causa sia dell'affluire d'aria di matrice nord-atlantica che dell'irraggiamento. L'allontanamento del sistema perturbato verso levante incrementerà anche un miglioramento delle condizioni meteorologiche, seppur possa ancora insistere un po' di variabilità in prossimità dei monti e un'importante instabilità sulle regioni del Centro-Nord. Purtroppo, si tratterà solo di una pausa interciclonica, poiché, entro la giornata di mercoledì, un'altra veloce perturbazione di origine atlantica, fornita di altra aria più fresca e instabile, attraverserà gran parte del nostro stivale, provocando un aumento delle nuvole nembostati e cumuliformi, con associati rovesci anche a carattere temporalesco. Le correnti discendenti dei temporali frontali, trasporteranno le masse d'aria un po' più fresca polare-marittima verso il basso. Nuvole grigie nembostrati e nuvole cumulonembi in grado di favorire nuvolosità dai settori tirrenici fin verso il nostro territorio marsicano, ove si concretizzerà un'altra giornata di pioggia e dalle caratteristiche quasi autunnali. Ebbene, un mese di Agosto nel quale il promontorio Subtropicale che più volte ha sospinto masse d'aria molto calda dal Nord Africa alla nostra penisola più frequentemente rendendo i nostri mari più caldi della norma, inizia a fare intravedere un po' di vulnerabilità, facendo acuire con più decisione anche l'intensità delle correnti zonali, ossia delle correnti atlantiche scaturenti dalla depressione oramai divenuta permanente, il cosiddetto Vortice d'Islanda. Il rilascio d'aria calda da parte del Mar Nostrum e dei suoi bacini avverrà progressivamente, ciò potrebbe incrementare l'umidità nei venti o nelle masse d'aria più mite durante la stagione autunnale e nella prima parte dell'Inverno, quest'ultime richiamate dai Cicloni Mobili in incremento sul Mediterraneo mediante l'intensità del flusso umido atlantico, anche quest'anno piuttosto rilevante. Tutto ciò accadrà per via di una maggiore capacità di assorbire umidità da parte di una massa d'aria più calda rispetto ad una più fredda, seppur l'eccessivo calore delle acque potrebbe rendere particolarmente instabili anche l'aria più fredda, facendola divenire più umidità e favorendo un leggero innalzamento della sua temperatura dal basso. Tuttavia, i primi effetti di un'impennata dell'umidità nelle correnti è già evidente, con un'ulteriore intensificazione dei sistemi temporaleschi, che assumono carattere di nubifragio con più frequenza rispetto al passato. Ebbene, tornando al peggioramento che avremo nella giornata di mercoledì, posso dire che esso sarà veloce e, nella giornata di mercoledì, mediante lo spostamento della perturbazione verso sud-est, il tempo migliorerà di nuovo.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

 

14-08-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

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Evoluzione del tempo – Meteo Marsica

 

Dopo che sia traslato verso le regioni meridionali dello stivale, acquisendo sempre più energia termica da un mare più caldo della norma, il vortice depressionario si è finalmente spostato sulla Grecia, consentendo un miglioramento delle condizioni meteorologiche anche sul resto dello stivale. Alla sua traslazione è seguito il rinforzo del campo di pressione livellata. Ancora qualche innocua nuvola di passaggio sui rilievi appenninici e sulle regioni del Sud Italia, venti temporaneamente a regime di brezza lungo le coste tirreniche e sui restanti mari, mentre, in prossimità dell’arco alpino, si preparano le basi per un nuovo peggioramento del tempo che, purtroppo, si concretizzerà entro la giornata di Ferragosto. Si tratta di un altro vortice depressionario, distaccatosi dall’intensità del Vortice islandese, il quale, insieme alla cintura di alte pressioni Subtropicali, risulta essere più forte che mai, soprattutto dall’ultimo scioglimento dei ghiacci artici, avvenuto in maniera anomala nell’Estate 2012: quest’ultimo potrebbe essere il responsabile di un sempre minore smistamento delle acque più calde Tropicali verso nord, che rende significativo il muro di acque dolci e gelide dalla Groenlandia, alle Isole Britanniche, la Scandinavia, evidenti anomalie negative che stanno iniziando ad estendersi fino all’Oceano centro-settentrionale, nonché risulta essere importante anche il surplus calorico più a sud di quest’ultimo. Secondo recenti studi, che ho effettuato attraverso costanti analisi, un rallentamento e un abbassamento della Corrente del Golfo verso sud, in prossimità dell’Oceano che ha risentito maggiormente dello scioglimento del pack artico (ossia l’Atlantico), potrebbe essere uno dei fattori che conferma non un cambiamento, in effetti la Terra, nel corso del tempo, è sempre cambiata, ma un’estremizzazione dei fenomeni atmosferici non solo sulla nostra penisola. In effetti, il riscaldamento globale induce delle modificazioni del pack artico, allo stesso tempo mutando anche gli altri rami del meccanismo termoalino, quali ad esempio il Pacifico. Cosicché, fenomeni climatici che avvengono mediante una cadenza di 5-6 anni entro determinati periodi dai quali prendono il nome, quali ad esempio El Niño, un riscaldamento delle acque del Pacifico meridionale rientrante all’interno del periodo del Bambin Gesù che, quest’anno, è uscito da quest’ultimo periodo e ha evidenziato un’Estate più calda rispetto allo scorso anno, mediante un irrobustimento del promontorio in quota di matrice Subtropicale, incentivato a salire dalla discesa di masse d’aria fresca e instabile coadiuvate dalla depressione islandese in pieno Oceano Atlantico, stessa dinamica che più volte si ripeté persistentemente l’anno passato, tuttavia le perturbazioni entravano liberamente sul Mediterraneo, a causa della scarsa elasticità della struttura di alta pressione, la quale solo momentaneamente lo interessò, per poi effettuare una fugace ritirata, fornendo, attraverso il suo richiamo più caldo Subtropicale, un’ulteriore alimentazione ai sistemi perturbati dal Nord Atlantico. Per quanto concerne il mese di Agosto 2014, invece, il promontorio risultò più intenso, a volte proteggendo parte delle regioni centrali e meridionali, dalle insidiose perturbazioni atlantiche.
Quest’anno, seppur stia subendo altri cedimenti, la figura anticiclonica in quota è stata abbastanza rinforzata, mediante un incremento della cella di circolazione Tropicale, denominata Cella di Hadley. Tuttavia, nel corso di questo mese, essa riceverà numerosi attacchi da parte l’intensità delle correnti nord-atlantica agganciate alla circolazione zonale. Ebbene, come dicevo poc’anzi, un’intensa perturbazione, simile alla sua gemella, sta attraversando la Francia e, tra le giornate di venerdì e di sabato, giungerà sull’Italia centro-settentrionale, scatenando i primi temporali su quest’ultime, specie sull’arco alpino, ove potrebbero essere anche di forte intensità. Un decremento dell’altezza di geopotenziale, porrà le basi per un sempre più graduale calo della pressione atmosferica, innescando lo sviluppo di nubi cumuliformi ad evoluzione diurna sia nelle ore diurne che nelle ore serali di venerdì e della giornata di sabato, con associato qualche isolato acquazzone. Condizioni di spiccata instabilità marcata lungo la costa del medio e del medio-basso versante adriatico, ove vi sarà la possibilità di improvvisi temporali, in particolare nelle ore serali e notturne delle giornate di sabato e di domenica, mediante un severo fronte perturbato in direzione delle regioni meridionali e dei settori ionici. Nel corso della giornata di sabato, sul nostro territorio marsicano splenderà il Sole e le temperature saranno in iniziale aumento. Nelle ore diurne, invece, potranno formarsi nuvole cumuliformi con associati rovesci di pioggia anche a carattere temporalesco in prossimità dei settori orientali e meridionali, qualche sfondamento anche verso le aree meridionali e occidentali della Marsica. Pertanto, invito tutte le aree di sopra citate, a prestare attenzione a grandinate di dimensioni notevoli e a pericolose scariche elettriche nube-nube. Nella giornata di Ferragosto, la mattina si presenterà soleggiata, improvvisamente, nel corso del pomeriggio vi saranno più nubi cumuliformi e potranno verificarsi degli isolati rovesci temporaleschi in prossimità della Marsica orientale e meridionale, in estensione alle ore serali del giorno. La giornata di domenica sarà incisivamente perturbata e saranno probabili temporali diffusi su tutta la Marsica, localmente grandinigeni o di moderata/forte intensità. La seconda perturbazione atlantica sarà molto rapida e, traslando verso sud-est, darà luogo a temporali anche forti dal versante tirrenico al versante adriatico del Centro-Sud, in traslazione alle regioni del Sud Italia. Insieme a tali perturbazioni, affluiranno di nuovo masse d’aria fresca di matrice nord-atlantica, portate verso il basso dagli stessi temporali facenti capolino al sistema frontale. Queste masse d’aria verranno a scorrere su di un mare più caldo della norma, assorbendone un’umidità, cosicché il Wind Shear, farà sì che possano esserci gli ingredienti per la formazione di Trombe d’aria, che naturalmente potranno colpire le aree particolarmente soggette. Vi sarà dunque un altro “sensibile” e momentaneo calo delle temperature su tutto lo stivale. Nel corso delle giornate di lunedì e di martedì, la situazione migliorerà sull’Italia centrale e meridionale, ancora scrosci di pioggia o acquazzoni sulle regioni di nord-est e in prossimità della Pianura Padana. E’ tutto.

 

Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro un Buon Ferragosto.

12-08-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Nel corso delle prossime ore, la traslazione del nocciolo temporalesco verso lo Ionio, farà sì che quest'ultimo vortice depressionario, consenta un deciso miglioramento delle condizioni meteorologiche sulle regioni settentrionali e sulle regioni centrali. Tuttavia, salvo le correnti di Favonio che stanno dominando temporaneamente le regioni di nord-ovest mediante il rinforzo dell'alta pressione sull'Europa occidentale, apportandone un deciso rialzo termico, sulle regioni centrali adriatiche soffiano tese correnti d'aria orientali, merito lo spostamento del vortice depressionario sullo Ionio, ove sta permettendo un incisivo incremento dell'instabilità, la quale, mediante la superficie più calda del Mediterraneo e del suo bacino in contrapposizione con le fresche e instabili correnti di matrice nord-atlantica, favorisce temporali particolarmente intensi o a carattere di nubifragio. Nel corso della giornata di giovedì, la depressione nord-atlantica proseguirà il suo cammino verso la Grecia, proponendo un miglioramento delle condizioni meteorologiche anche sulle regioni del Sud Italia, ove le temperature riprenderanno ad aumentare, mediante sia la Subsidenza di un promontorio di alta pressione in quota che delle correnti d'aria calda nord-africana che verranno a scorrere momentaneamente sul nostro stivale. Proprio così, poiché, nella giornata di sabato e di Ferragosto e nella giornata di domenica, l'intensità della depressione islandese e delle correnti atlantiche ad essa allacciate, sfornerà un altro fronte instabile e perturbato, accompagnato da correnti d'aria nuovamente instabili e muniti d'aria più fresca ad alta quota, ciò favorirà un cedimento del campo di pressione livellata e un incremento dell'instabilità, mediante lo sviluppo di temporali sia sulle regioni di nord-ovest che lungo la dorsale appenninica centro-settentrionale, centrale e centro-meridionale, i fenomeni temporaleschi sembrebbero avere un successivo sfondamento verso le coste adriatiche. Importanti celle temporalesche, potrebbero generarsi anche sulle regioni del Sud Italia, ove i venti più freschi provenienti dal Nord Atlantico verrebbero a contrastare con l'aria caldo-umida dal Nord Africa, in grado di incamerarsi nelle pianure e nelle valli, nonché di essere rilasciata dal mare all'interno delle masse d'aria, come se quest'ultime diventassero una spugna.

 


Vi ringrazio per l'attenzione.

 

04-08-2015

 

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

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Decisamente gremita la presenza dei Tifoni sul Pacifico meridionale; la tempesta "Guglielmo" è il quinto della stagione.

 

Una delle cause della continua genesi delle tempeste tropicali non solo sul Pacifico meridionale, ma anche sull'Atlantico Tropicale, sono le acque più calde favorite da El Niño, un anomalo riscaldamento del Pacifico Tropicale, in particolar modo in prossimità del Perù, quest'anno uscito al di fuori del periodo nel quale si verifica, con una cadenza di 5-6 anni, ossia il Bambin Gesù. Tutto ciò dà origine a delle importanti modificazioni anche per quanto concerne la circolazione atmosferica del nostro emisfero, incrementando l'irrobustimento della Cella di Hadley e dunque della cintura delle alte pressioni che la rappresentano, le quali incrementano maggiormente la colonnina di mercurio nelle latitudini Tropicali, Subtropicali, le quali riescono ad espandersi frequentamente fino alle nostre latitudini. Il Tifone "Guglielmo", come vi ho annunciato mediante un intervento di qualche giorno fa, ha raggiunto un minimo barico di 985 HPa e si è fortunatamente indebolito, sfiorando la categoria uno. I suoi venti, che spiravano intensamente, ora soffiano a 160 Km/h; ampiamente confermato anche il suo obiettivo, ossia le Isole Hawaii, che investirà tra martedì e mercoledì. Si tratta del numero cinque della stagione, evidenziando quanto descritto poc'anzi, ovvero l'influenza de El Niño sui Cicloni Tropicali, nonché i suoi anomali risvolti sulla circolazione atmosferica del nostro emisfero che, sommandosi ad un sistema oltre che caotico e complesso, già di per sé stressato dalle conseguenze del riscaldamento globale, pone le basi per un'estremizzazione climatica che, grazie ai dati registrati nel corso degli ultimi 20-30 anni, è sempre più significativa, alterando la circolazione generale dell'atmosfera e il tempo atmosferico che ne fa parte, il quale, in questo modo, potrebbe mutare l'assetto circolatorio, traslando la siccità in aree geografiche poco interessate da essa e aumentando la frequenza dei fenomeni atmosferici più violenti, quali nubifragi, alluvioni e Tornado. Un esempio potrebbe essere il Vortice d'Islanda, depressione oramai divenuta di natura permanente, intensificando il flusso trasportatore d'aria fresca e instabile dall'Atlantico settentrionale. La contrapposizione tra le masse d'aria di origine atlantica e le correnti sciroccali che hanno reso calda la superficie marina del Mediterraneo e dei suoi bacini, giova un ruolo fondamentale, perché, in questo modo, le masse d'aria ne assorbono più umidità, non solo durante il corso della stagione estiva, ma anche durante l'Autunno, anzi, le acque così calde del Tirreno centro-meridionale, potrebbero addirittura protrarsi sino all'inizio della stagione invernale. Se l'aria rilasciata dal mare fosse stata più fredda, le correnti d'aria sarebbero risultate più secche, mentre, ripeto, in tali situazioni, assorbono l'umidità dal mare come se fossero una spugna. Spesso tali masse d'aria rimangono incamerate nelle valli, nelle conche e nelle pianure chiuse come la Pianura Padana, per via della presenza di un'area di alta pressione che non le permette di salire verso l'alto, creando convezione e dinamicità e, durante il passaggio di un sistema perturbato dal Nord Europa, oppure dall'Atlantico, quest'ultime salgono liberamente e "violentemente" verso l'alto, cosicché l'aria più fredda possa incunearsi al di sotto di esse. In tali condizioni, può generarsi il Wind Shear, nonché montagne abbastanza importanti, quali ad esempio le Alpi, complicano la configurazione, attraverso il fenomeno dello stau. Oltre a quanto illustrato, particolarmente importanti risultano soprattutto le tempeste di sabbie che stanno colpendo alcuni paesi del Medio Oriente, nonché il notevole innalzamente dei valori termici fino a toccare i 50°C, temperature quasi anomale per tali territorio geografici, addirittura nella stagione estiva boreale, nella quale l'incremento dell'insolazione nel Tropico del Cancro, nonché la Subsidenza atmosferica, ne costituiscono una normalità. Basti pensare che, nel corso dei mesi di Maggio e di Giugno, in talune aree, la temperatura ha superato di poco i 40°C, sottolineando temperature in linea con la norma del periodo tra Luglio e Agosto. La Corrente del Golfo incisivamente rallentata, nonché l'abbassamento di quest'ultima verso sud, consentono un minore smistamento, causando un raffreddamento dell'Atlantico centro-settentrionale. La causa scatenante di tale reazione a catena da parte del ramo della circolazione termoalina, potrebbero essere le acque più dolci rilasciate dall'importante scioglimento dei ghiacci artici nell'Estate 2012, le quali potrebbero avere originato una barriera d'acqua gelida, mutanto il "nastro trasportatore" proveniente dal Golfo del Messico. Tra poco, grazie alla collaborazione con Meteo Portale Italia, alcune immagini delle tempeste di sabbia, che hanno colpito specialmente il territorio iraniano.

Nell'immagine sottostante, le conseguenze delle correnti di downburst che, qualche giorno fa, hanno accompagno un violento acquazzone o nubifragio sulla città di Firenze.

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Vi ringrazio per l'attenzione.

10-08-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


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L'immagine del Tornado che ha appena toccato terra, a Tarquinia, in prossimità del viterbese.


Condizioni di spiccato maltempo dai settori tirrenici in trasferimento alle regioni centrali e meridionali, a causa di un vortice depressionario che, entrando sui nostri mari occidentali, sta evolvendo in goccia fredda. I temporali, provenienti dal Tirreno e allacciati all'area di bassa pressione, stanno assumendo forte intensità sia a causa del Wind Shear che dell'enorme quantità d'aria caldo-umida trasportata anche dai venti meridionali che, attraversando una superficie marina più calda della norma, ne assorbono umidità come se fossero una spugna. L'enorme quantitativo di calore nei bassi strati, giova nell'alimentazione di intensa attività convettiva ed è sicuramente indicato non solo dai rovesci a carattere di nubifragio, ma anche e soprattutto dai fulmini o dalle scariche elettriche, caduti abbondantemente su gran parte di Lazio, Toscana, Campania e nell'aquilano, in Abruzzo, ove si sta scatenando un acquazzone degno della stagione estiva, il quale presto raggiungerà le coste adriatiche, allo stesso tempo unendosi ad altri suoi colleghi. Si tratta di cumulonembi che, nelle prossime ore, interesseranno anche la Marsica, dando origine a piogge e temporali, localmente anche intensi su quest'ultima.

Il sistema depressionario, foriero d'aria fresca e instabile in quota farà sì che, i sistemi temporaleschi facenti capolino alla perturbazione, una volta aver transumato l'aria più fresca di matrice nord-atlantica verso il basso, soprattutto mediante le loro correnti discensionali, che tra l'altro trasportano anche le precipitazioni, possano traslare verso sud-est, poiché, l'area depressionaria, è come se avesse un muro, in questo caso rappresentato da un campo di alta pressione presente sull'Est Europeo, pronto a sbarrarle la strada. Per tali motivi, procederà in tale direzione, attraversando la Sardegna e il resto delle regioni meridionali, dalla Campania alla Puglia e la Basilicata, dalla Sicilia alla Calabria, con ancora instabilità marcata nella giornata di martedì su Lazio, parte delle Marche e della Toscana e in particolar modo il Molise e la Campania, l'interno e la costa abruzzese. Si tratta dunque di rovesci o temporali, che localmente presenteranno carattere di nubifragio e saranno in grado di protrarsi fino al cuore della notte, esattamente come accadrà nella giornata odierna, attraverso una sempre più evidente rinfrescata. Le condizioni meteorologiche miglioreranno temporaneamente a partire dalla metà della settimana e le temperature riprenderanno a salire sulle regioni di nord-ovest grazie agli iniziali venti favonici e ad un'altra breve espansione di un promontorio in quota Subtropicale sul resto della penisola. Purtroppo, nonostante un miglioramento delle condizioni meteorologiche tra le giornate di martedì e di mercoledì, a causa dell'allontanamento della goccia fredda verso la Grecia, il tempo atmosferico non scorrerà all'insegna della stabilità nella giornata di Ferragosto, specie nelle nostre aree appenniniche centro-settentrionali e centrali, ma con graduale interessamento anche delle aree circostanti. Infatti, il promontorio in quota di matrice Subtropicale, dopo una breve fase fresca e temporalesca, trasporterà di nuovo masse d'aria calda dal Nord Africa fino al nostro stivale. Tuttavia, si tratterà di una struttura debole e pronta a cedere il posto ad una serie di impulsi d'aria fresca e instabile di matrice nord-atlantica, che accompagneranno un sistema perturbato verso la Francia, allo stesso tempo ponendo le basi per i fenomeni temporaleschi e dunque per l'instabilità, su molte zone del nostro stivale; in altre, invece, sarà il Sole a fare capolino. Ne torneremo a parlare.
Vi ringrazio per l'attenzione.
09-08-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

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Nell'ultima moviola satellitare, un vortice depressionario staccatosi dalla sua circolazione originaria (Vortice d'Islanda), ha attraversato l'Europa occidentale e si è conficcato nel promontorio in quota come un proiettile pronto a colpire il suo bersaglio. Lo scacco matto di una figura barica che, a prima vista, potrebbe sembrare un'innocua area depressionaria, farà sì che l'alta pressione vada ad occupare le aree dapprima attraversate dal sistema perturbato, tagliando completamente l'area di bassa pressione dalla circolazione originaria suddetta (cut-off). Nonostante tale dinamica circolatoria possa favorire un dissolvimento dell'apporto nord-africano, le masse d'aria calda che, a causa di un mare più caldo della norma, hanno attecchito un alto quantitativo di umidità e si sono incamerate nelle valli, nelle conche e nelle pianure, fungeranno da eccessivo carburante, in grado di innescare la genesi di temporali molto più intensi, perché sprigioneranno l'energia termica precedentemente trattenuta dai moti della Subsidenza dell'alta pressione, proiettandola decisamente verso l'alto, attraverso un ulteriore abbassamento dei valori di geopotenziale, nonché la conseguente discesa della pressione atmosferica, quest'ultimi fattori annessi all'ingresso di un nocciolo d'aria fresca e particolarmente instabile ad alta quota. Proprio per tali motivi, la depressione nord-atlantica a cuore freddo, non sarà per niente innocua e, avendo delle caratteristiche già di per sé particolarmente intense, acquisirà ancora più energia richiamando venti che assorbiranno umidità dal Mar Tirreno. Tali correnti d'aria di origine atlantica che si attanaglieranno al vortice depressionario, nel corso dell'inizio della prossima settimana, attraverseranno il caldo Mar Tirreno, fino a valicare la Sardegna, proseguendo la traiettoria indicata dalle freccette, ossia verso sud-est. Le correnti d'aria instabile provenienti dall'area depressionaria stanno già facendo sentire i loro effetti, mediante numerose celle temporalesche o cumulonembi, nate dalla loro contrapposizione con l'incisivo riscaldamento mattutino, generatore delle termiche, incentivate a salire verso l'alto dalle locali basse pressioni che si originano sulle cime delle montagne per via dei medesimi fattori. Si tratta di attività convettiva o temporalesca rappresentata da nubi cumulonembi che stanno pullulando lungo la dorsale appenninica centro-settentrionale, centrale e centro-meridionale. L'intensa perturbazione, prima che raggiunga le regioni centrali tirreniche e il resto del Centro-Sud, potrebbe innescare temporali anche di forte intensità su gran parte dell'Italia settentrionale, sistemi temporaleschi che successivamente trasleranno dai settori tirrenici al resto delle regioni centro-meridionali e, a causa della rotazione dei venti con la quota, indotta soprattutto dalla repentina avvezione di vorticità positiva all'interno della colonna d'aria, potrebbe porre le basi per la formazione di Trombe d'aria e/o Tornado, nelle aree pianeggianti, fortemente soggette.



Vi ringrazio per l'attenzione.

08-08-2015

Salve e ben ritrovati al veloce aggiornamento meteo.



La variabilità dei venti con la quota farà sì che, i temporali, i quali si origineranno entro le ore diurne delle giornate di sabato e di domenica, possano assumere localmente forte intensità, traslando dai rilievi appenninici ai settori occidentali. I venti da est/nord-est ad alta quota, trasportatori d'aria più fresca di natura atlantica, si incontreranno con le correnti sud-occidentali, che traineranno masse d'aria calda Subtropicale, la quale sarà riuscita ad attecchire molta umidità dal Mar Tirreno. La situazione di sopra descritta permetterà alla linea di convergenza di spostarsi verso la capitale, ossia di valicare il Subappennino laziale. In questa zona di incontro in quota, sia per via di parametri come temperatura e umidità presenti sulla capitale che a causa del calore latente di condensazione, potrebbero innescarsi sistemi temporaleschi anche a carattere di nubifragio. Nel corso dell'inizio della settimana che viene, una perturbazione nord-atlantica darà luogo ad una generale rinfrescata, piogge e temporali che, dai settori occidentali, potranno assumere forte intensità, a causa degli incisivi contrasti termici.


Vi ringrazio per l'attenzione.

 

06-08-2015

Salve e ben ritrovati al veloce aggiornamento meteo.


Un'anticipazione di quanto contenuto nel prossimo editoriale: nel corso del fine settimana, l'incontro tra le masse d'aria molto calda dal Nord Africa e gli impulsi d'aria fresca e instabile di matrice nord-atlantica, favoriranno, nel corso del pomeriggio, lo sviluppo dei temporali di calore in prossimità dei monti alpini e appenninici, là dove c'è un riscaldamento mattutino più incisivo, che innesca la nascita delle termiche. A causa della variabilità dei venti in quota, i temporali potranno traslare verso le aree circostanti. Quest'ultimi assumeranno localmente forte intensità, perché, le correnti d'aria calda, attraverseranno la superficie del mare più calda della norma, assorbendone l'umidità come una spugna. E' tutto.


Vi ringrazio per l'attenzione.

 

01-08-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al veloce aggiornamento meteo.


Il nostro stivale è stato raggiunto dal fronte instabile di cui parlavo nell'ultimo intervento meteo. Si tratta di un nocciolo d'aria fresca in quota che favorirà lo sviluppo di celle temporalesche sulle regioni centrali adriatiche, specie lungo la costa, ove i temporali potrebbero assumere forte intensità poiché alimentati dalle correnti meridionali rese umide dal basso quando hanno attraversato la superficie marina; localmente saranno interessati anche la Toscana e le regioni settentrionali. Nel corso delle ore diurne della giornata di domenica, invece, si svilupperanno temporali di calore in prossimità dei rilievi appenninici centrali e centro-meridionali, con possibili sconfinamenti verso ovest. Lungo i versanti tirrenici del Centro-Sud, il tempo resterà stabile, il mare sarà poco mosso e, salvo qualche annuvolamento stratiforme (altocumuli floccus), splenderà il Sole e farà caldo; i venti saranno a regime di brezza.


Grazie per l'attenzione.

 

28-07-2015

Salve a tutti e ben ritrovati all'aggiornamento meteo.


Nel corso delle prossime ore, sia sulle regioni centrali che sulle regioni settentrionali, continueranno ad affluire correnti d'aria fresca di origine atlantica, ancora una volta quest'ultime si manifesteranno attraverso tesi venti di Maestrale. I venti cercheranno di mitigare il caldo tardo mattutino su gran parte del Centro Italia, ma non ci riusciranno pienamente, a causa del riscaldamento diurno, la cui aria calda, per via di scarse condizioni di instabilità atmosferica, non viene smistato adeguatamente verso l'alto, nonché quest'ultimo riscaldamento viene innescato da una continua insolazione concessa da un promontorio in quota che, tuttavia, cede il passo solo a qualche blando annuvolamento pomeridiano in prossimità dei nostri monti, per il resto i cieli si presenteranno sereni su gran parte del Centro e del Sud; il suolo assorbirà maggiore energia termica da rendere incisivo il riscaldamento, così significativo da non consentire, in un primo momento, all'aria tiepida proveniente dall'Atlantico, valori di temperatura molto più gradevoli. Si tratta di un suolo che, disomogeneamente, viene interessato da condizioni di "siccità", che lo rendono arido e in grado di assorbire maggiore calore e di irraggiarlo nelle ore interne del giorno.
Tornando al nostra quadro configurativo, il crollo dei geopotenziali sarà indotto dall'intensità che, le correnti atlantiche, avranno su gran parte delle regioni settentrionali, proprio per tali motivi, in tali aree della nostra penisola, le infiltrazioni d'aria fresca in quota, avranno rilevanza, in particolar modo sull'arco alpino, sul quale potranno nascere celle temporalesche in grado di generare temporali di calore, a tratti anche particolarmente intensi. Il transito e la vicinanza di diversi sistemi frontali, trasportati verso le aree balcaniche dal flusso annesso alla robustezza della depressione oramai divenuta permanente, ossia il Vortice d'Islanda, consentirà a qualche temporale convettivo di interessare le regioni di nord-est e le alte coste adriatiche, in prossimità delle quali i rovesci potrebbero essere localmente anche di forte intensità; a causa delle correnti fresche in quota in contrapposizione alle montagne appenniniche e alle bolle d'aria calda richiamate dalle locali depressioni formatesi sui loro cucuzzoli, potrebbe nascere qualche breve e isolato acquazzone sulla dorsale meridionale, in traslazione alle regioni meridionali tirreniche. Dopo la metà della settimana, il promontorio in quota Subtropicale si rinforzerà sul Mediterraneo centrale, trasportando masse d'aria molto calda verso le nostre regioni meridionali e centro-meridionali, mentre le regioni del Nord Italia saranno dominate dalle instabili e più fresche correnti settentrionali. Orbene, solo con l'avvicinarsi delle giornate di sabato e di domenica, aumenterà l'instabilità atmosferica sui rilievi appenninici centrali: in prossimità dei monti centro-occidentali, infatti, potrebbero generarsi temporali di calore, forieri di acquazzoni che, per via dell'energia termica messa a disposizione dall'avanguardia dell'aria nord-africana, potrebbero essere isolatamente forti ed essere accompagnati da qualche grandinata. Nelle aree maggiormente dominate dai piovaschi, la giornata di sabato potrebbe essere decisamente più fresca di sera, perché, come tutti sapete, i temporali sono delle macchine termiche, che devono ristabilire un equilibrio tra alti e bassi strati della Troposfera (escursione termica). L'aria calda proveniente dal Nord Africa tornerà ad affluire decisamente nei giorni a seguire, dissolvendo il lieve e localizzato abbassamento delle temperature che si potrebbe avere alla fine della giornata di sabato e nella giornata di domenica, in quest'ultima i rovesci temporaleschi potrebbero essere più diffusi.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

 

30-07-2015

Salve e ben ritrovati al veloce aggiornamento meteo.

 

Nel corso della giornata di venerdì, una serie di impulsi d'aria fresca e instabile in quota, favoriranno lo sviluppo dei temporali di calore in prossimità dell'Appennino centrale e centro-meridionale, con possibili sfondamenti alle aree occidentali, fino a raggiungere la costa laziale, a causa del momentaneo flusso orientale in quota. Le celle temporalesche si nutriranno sia dell'aria calda proveniente dal Nord Africa che delle bolle d'aria prodotte dal riscaldamento mattutino, quest'ultimo risulta più incisivo in prossimità delle montagne e crea delle locali basse pressioni sulle cime dei monti, da poter favorire un'ulteriore ascesa delle termiche. Per tali motivi, in quest'ultimi giorni, perturbazioni locali potranno verificarsi maggiormente nelle nostre zone interne, oltre che sulle regioni settentrionali, e non si origineranno lungo la costa adriatica del Centro. Come sempre, il calore latente di condensazione incrementato dalla trasformazione del vapore acqueo in gocce d'acqua e cristalli di ghiaccio, presente eccessivamente all'interno dei cumulonembi, aumenterà la portata dei moti convettivi, permettendo anche forti acquazzoni, seppur in forma isolata.


Vi ringrazio per l'attenzione.

 

27-07-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

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Un temporale autorigenerante di tale tipologia, quale ad esempio il sistema che colpì il genovesato nel Novembre 2011, si è originato soprattutto a causa delle anomale acque più calde del Tirreno centro-meridionale, esattamente come sta accadendo quest'anno. L'Oceano Atlantico centro-settentrionale è stato ampiamente occupato da una saccatura ricolma d'aria polare-marittima, evidenziata in particolar modo dalle nubi esagonali che si sono venute a formare quando le fredde correnti provenienti dalla Groenlandia, hanno attraversato la superficie marina più calda, divenendo ancora più instabili dal basso e dando luogo a questa tipologia di nuvole. Quando abbiamo queste parallele discese d'aria fredda in pieno Oceano Atlantico, la circolazione atmosferica sul comparto euro-atlantico, si può paragonare ad un'antica bilancia, ove se un piatto scende, il suo collega sale. In effetti, conseguenzialmente all'abbassamento del geopotenziale in pieno Oceano, masse d'aria più calda per il periodo, come di consueto, salirono sul suo ramo orientale, rappresentando venti di Ostro e di Scirocco, le quali, trovando un mare molto caldo della norma, ne hanno attecchito umidità. Quando i venti sono venuti a contrapporsi con le fresche correnti atlantiche provenienti dalla saccatura depressionaria, si è creata una linea di demarcazione, ossia una zona, ove le masse d'aria di natura differente, sono iniziate a convergere e, grazie alla presenza dell'orografia dell'Appennino ligure, le due correnti che si sono incontrate lungo tale linea, hanno originato un sistema temporalesco a mesoscala, alcune celle di quest'ultimo sono divenute Supercelle e dunque le due masse d'aria hanno iniziato a ruotare sia orizzontalmente che verticalmente. Per potersi alimentare, l'area di bassa pressione ligure richiamò l'aria fredda accumulatasi nel catino padano in seguito ad una precedente e intensa irruzione d'aria fredda di origine artica, avvenuta alla fine del mese di Ottobre 2011, e rappresentante un'area di alta pressione di natura termica (ricorderemo sicuramente che l'aria tende a muoversi dall'alta verso la bassa pressione, il cosiddetto vento di gradiente). L'irruzione d'aria fredda di cui parliamo, potremmo attestarla grazie alle numerose fotografie che mi pervengono grazie ad una serie di archivi che ho creato all'interno del mio disco rigido, che immortalano le nostre montagne appenniniche completamente imbiancante da un abbondante manto nevoso. La Tramontana padana, ha così raggiunto la catena appenninica e, valicandola, è divenuta più secca, in questo modo consentì un incremento dei moti verticali ascendenti delle nubi cumulonembi, concedendo, allo stesso tempo, il risucchio d'aria caldo-umida da sud-est, la quale, a sua volta, produsse più vapore acqueo all'interno della nube. Il vapore, insieme ai cristalli di ghiaccio e alle gocce d'acqua, è stato trasportanto dalle intense correnti d'aria calda ascendente, verso la media Troposfera e il fenomeno del raffreddamento e dell'espansione, poiché l'aria calda tende a raffreddarsi incontrando pressioni via via minori e la presenza d'aria più fredda in quota, permisero alla grande energia termica oramai evaporata, di condensare in altri germi di ghiaccio e goccioline di pioggia sopraffuse, che sollevate verso l'alto e il basso dalle correnti d'aria, si sono aggregate ad altre, formando granuli di ghiaccio piuttosto grandi, da non essere più sorretti dai venti verticali interni alla nube, da poter scendere al suolo sotto forma di precipitazione che, nell'area del genovesato, avrebbero dovuto cadere in sei mesi, scatenando così frane, allagamenti, straripamenti dei fiumi circostanti e dunque una vero e proprio evento alluvionale, esattamente l'11 Novembre 2011, episodio meteorologico e climatologico talmente rilevante da essere in grado di scrivere una pagina di storia.

 

Fonte immagine: Zena Storm Chasers.


Vi ringrazio per la cortese attenzione e per la stima.

25-07-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Evoluzione e tendenza del tempo


Purtroppo, nelle prossime ore, avremo il transito di un fronte instabile e perturbato, allacciato ad una perturbazione nord-atlantica in direzione della penisola scandinava. Esso apporterà ancora temporali intensi e diffusi, specie sulla Pianura Padana centro-occidentale, in traslazione verso est. Nelle ore diurne delle giornate di sabato e di domenica, l'instabilità continuerà a manifestarsi, anche se non marcatamente, sia sulla dorsale appenninica centrale e centro-meridionale che sui rilievi alpini, poiché raggiunti da una serie di impulsi d'aria più fresca e instabile in quota, che favorirà l'innalzamento delle bolle di calore e la formazione di nubi temporalesche, foriere di acquazzoni. Le temperature torneranno nella norma su tutto lo stivale, poiché continuerà ad affluire aria meno calda dall'Atlantico. Nel corso della prossima settimana, invece, il promontorio in quota di matrice Subtropicale si rinforzerà sulle regioni centrali e meridionali e sarà completamente scalfito sulle regioni del Nord Italia, per via dall'intensità di una depressione nord-atlantica presente sulle Isole Britanniche, la quale invierà le sue correnti fresche e instabili verso il settentrione; tali masse d'aria di matrice nord-atlantica potrebbero contrapporsi con le masse d'aria molto calda risalenti dal Nord Africa, innescando una linea di convergenza ove potranno generarsi celle temporalesche molto intense e in grado di permettere isolate e "abnormi" grandinate. Farà invece molto caldo sulle due Isole Maggiori, sulle regioni tirreniche e adriatiche centro-meridionali e meridionali e sul resto del Sud Italia. Le condizioni meteorologiche saranno più soleggiate anche sul nostro territorio marsicano.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

24-07-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al veloce aggiornamento meteo.

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Le celle temporalesche che si sono originate in prossimità della dorsale appenninica, il giorno 21 Luglio 2015, per via delle infiltrazioni d'aria fresca in quota di origine atlantica.

Fonte immagine: Sat24.com


Nel corso della giornata di venerdì (odierna), un fronte freddo e instabile proveniente da una depressione tra le Isole Britanniche e la Scandinavia, attraverserà il rovente suolo della Pianura Padana, poiché, negli ultimi tempi, è stato particolarmente interessato sia da un intenso soleggiamento, dovuto alla presenza di una figura di alta pressione in quota che dalle masse d'aria calda proveniente dal Nord Africa, le quali, prima di raggiungerlo, hanno attraversato la superficie marina del nostro bacino, umidificandosi dal basso. Quest'ultime dinamiche appena illustrate, saranno uno degli ingredienti, insieme al calore latente di condensazione e ai contrasti termici, nonché al Wind Shear che tali circolazioni innescano, che potranno dare vita a sistemi temporaleschi particolarmente intensi sul Centro-Nord, i quali saranno in grado di favorire grandinate, a volte anche di dimensioni notevoli. Il calore fornirà un deciso rinforzo del mesociclone facente capolino alle Supercelle, anche per tali motivi potranno verificarsi Trombe d'aria o Tornado. Alcuni impulsi instabili provenienti da tale perturbazione, stuzzicheranno il tempo atmosferico soprattutto in prossimità della nostra dorsale appenninica centrale e centro-meridionale, accendendo la miccia per una marcata instabilità, complice dei rovesci temporaleschi, che localmente assumeranno moderata e forte intensità.


P.S.

Purtroppo, non posso promettervi un'attenuazione della variabilità atmosferica nel fine settimana.

Grazie per l'attenzione.

 

24-07-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.


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L'anomalo riscaldamento delle acque del Pacifico meridionale, così denominato El Niño, perché generalmente avviene nel periodo del Bambin Gesù, sta comportando un maggiore riscaldamento delle acque del Pacifico Tropicale, ma anche le temperature delle acque superficiali dell'Oceano Atlantico sono notevolmente aumentate, ciò potrebbe attribuirsi anche al rallentamento del ramo del meccanismo termoalino, ossia alla Corrente del Golfo. Un accrescimento così notevole della temperatura traspare le numerose tempeste tropicali avute negli ultimi tempi sia sull'Oceano Atlantico (Uragani) che sull'Oceano Pacifico (Tifoni) e non solo! Esso stesso potrebbe porre le basi per lo sviluppo di altri Cicloni Tropicali di categoria superiore. El Niño, iniziando la sua ascesa a partire dal mese di Aprile e infine di Luglio, mediante il suo evento strong, continua ad incrementare la cella di circolazione Tropicale, cambiando l'ordine dei venti Alisei, ossia delle correnti provenienti dai due emisferi del nostro pianeta. Cosicché un ulteriore rinforzo della cintura delle alte pressioni comporta anche un'espansione continua di un promontorio in quota di matrice Subtropicale (impropriamente denominato "Anticiclone Nord-Africano"), verso il nostro stivale e l'Europa meridionale. Essendo il trasportatore d'aria molto calda Subtropicale del nostro stivale, esso favorirà un sempre più deciso riscaldamento del Mar Mediterraneo e dei suoi bacini e dunque un'intensificazione delle perturbazioni atlantiche quando verranno a scorrere al di sopra di esso, ma anche un aumento dei fenomeni atmosferici più violenti come Trombe d'aria o Tornado, nubifragi e/o alluvioni. E' tutto.


Grazie per l'attenzione.

 

23-07-2015

Salve e ben ritrovati al consueto approfondimento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

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Nell'immagine soprastante, le SSTA (temperature superficiali dei mari). Si può notare una striscia di colore giallo-arancio in prossimità del Perù, quest'ultima rappresentante El Niño, ossia il riscaldamento anomalo del Pacifico meridionale, il quale potrebbe riuscire a rendere anche il mese di Agosto, uno dei più caldi sul bacino del Mediterraneo, perché rinforza la Cella di Hadley, megacella di circolazione tropicale. L'Atlantico centro-settentrionale, invece, rappresenta un'anomalia negativa, ossia un raffreddamento delle acque, dovuto al rilascio di acque più dolci da parte dell'ultimo anomalo scioglimento dei ghiacci artici. La Corrente del Golfo, che trascina acque più calde e salate dal Golfo del Messico, trova un muro freddo e dolce davanti a sé, che la indebolisce e la allontana verso sud, non permettendole di smistare calore verso nord, cosicché il mare tende ad essere sempre più freddo.

 

 

Durante la variabile giornata del 25 Maggio, da appassionato di Meteorologia, ipotizzai un incremento delle ondate di calore in merito soprattutto all'evento de El Niño, quest'anno verificatosi nel mese di Aprile. Le acque più calde del Pacifico meridionale, infatti, non sono solo responsabili di un incremento dei Tifoni su quest'ultimo, ma anche di un rinforzo della Cella di Hadley, megacella di circolazione Tropicale, cosicché risulta particolarmente intenso sia l'Anticiclone delle Azzorre, figura barica dinamica, che un promontorio in quota di matrice Subtropicale, la quale si espande quasi completamente al suo posto (figura barica di origine termica), trasportando aria sempre più calda nord-africana verso lo stivale. Le masse d'aria calda, là dove non vi sono tracce di instabilità, tendono ad incamerarsi maggiormente perché meno smistate verso l'alto e, sommandosi al calore derivante anche dall'insolazione, diventano ancora più roventi rispetto al loro stato iniziale quando, partendo dall'entroterra sahariano, presentavano caratteristiche molto secche. Una volta aver raggiunto il Mediterraneo e i suoi bacini, le masse d'aria Subtropicali lo rendono più caldo della norma, nonché ne attecchiscono umidità. La Pianura Padana, che è un gran raccoglitore d'aria caldo-umida per la sua vicinanza al mare e la sua chiusura determinata sia dalle montagne appenniniche che alpine, rilascia tale energia termica durante il transito di un impulso instabile, recante aria decisamente più fresca in quota, dal Nord Europa. Si tratterà proprio delle instabili e fresche correnti nord-atlantiche, le quali daranno il colpo di inizio ai temporali, che si nutriranno del calore, presentando localmente forte intensità in prossimità del catino padano. E' una situazione di intenso contrasto termico e ci sono anche tutte le complesse condizioni (Wind Shear), per le quali potrebbe esserci il rischio dello sviluppo di Tornado e/o Trombe d'aria. Infine, l'intervento, si sofferma su quanto, le ondate di calore, non siano alquanto positive. Una NAO tra valori neutri e negativi, indica anche che, negli ultimi tempi, la superficie del nostro vicino oceano, l'Atlantico, è mutata radicalmente. Le SSTA (temperature superficiali marine), infatti, indicano una costante anomalia negativa (acque settentrionali più fredde della norma) e un'altra anomalia positiva per quanto concerne l'Atlantico meridionale (acque più calde della norma). Il meccanismo termoalino e i suoi rami, quali la Corrente del Golfo scaturente dal Golfo del Messico, sono molto rallentati, a causa dell'ultimo e anomalo scioglimento dei ghiacci artici, avvenuto nell'Estate 2012. Nonostante ne avesse risentito molto, poiché importanti ricerche scientifiche della NASA e della NAO, evidenziano come un maggiore scioglimento del pack fosse avvenuto nelle vicinanze della Groenlandia, l'Atlantico non è l'unico oceano ad avere tali anomali, anche il Pacifico presenta un deciso accumulo di acque molto calde nelle aree Tropicali e abbiamo già specificato tale fenomenologia a che cosa si possa attribuire (cosiddetto El Niño), con l'unica differenza che quest'ultima si è verificata al di fuori del periodo nel quale si verifica, ossia in prossimità al Bambin Gesù. Questi fattori possono contribuire all'aumento degli Uragani e dei Tifoni per quanto concerne l'Oceano Pacifico, quest'ultimi essendo una vasta macchina termica costituita da piccoli esemplari temporaleschi aventi i medesimi geni, si nutrono del surplus calorico, uno dei tanti fattori che potrebbero renderli di categoria superiore. Tornado alle gelide acque dell'Atlantico settentrionale, abbiamo detto che lo scioglimento del ghiaccio artico intorno alla "Greenland" è stata la motivazione per la quale, sono state rilasciate acque più dolci, che lo hanno reso maggiormente freddo, cosicché un blocco della Corrente del Golfo sta permettendo un accumulo di calore nelle acque Tropicali. Questa situazione, comporta un'alterazione della circolazione atmosferica soprastante, cosicché vengono ad originarsi più aree di bassa pressione oceaniche, dunque la depressione islandese tende a mutare, scendendo sull'Oceano stesso e producendo altre sue gemelle. Quest'anno, il promontorio che ci protegge è più robusto a causa di un rinforzo della megacella tropicale indotto da El Niño, tali aree di bassa pressione si agganciano al normale flusso occidentale, scorrendone lungo i bordi. Le correnti atlantiche che le accompagnano, provocano infiltrazioni d'aria più fresca in quota, indebolendo parte dell'alta pressione in quota; quest'ultima dinamica permette la nascita di intensi temporali convettivi, poiché il flusso d'aria instabile in quota viene a richiamare l'aria caldo-umida che trova in loco, contrapponendosi con essa. Questa dinamica si associa anche alla diversa provenienza e velocità dei venti tra la quota e il suolo, la complessa orografia dell'area geografica interessata, le locali aree di bassa pressione, parametri come calore latente di condensazione e umidità dell'aria e altri innumerevoli fattori, seppur la causa principale dei fenomeni atmosferici estremi e la loro frequenza rispetto al passato, resti il calore e l'umidità di una massa d'aria che lo rappresenta.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

 

21-07-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Nel corso della giornata odierna e di domani, potranno generarsi temporali pomeridiani lungo la nostra dorsale appenninica centro-settentrionale e centrale, maggiormente concentrati nelle zone interne, ma in estensione anche alle aree occidentali dell'Appennino centrale. Le infiltrazioni d'aria più fresca inviate dal movimento delle depressioni annesse al Vortice d'Islanda, dall'Oceano Atlantico all'Europa occidentale e nord-orientale, faranno sì che, dalle aree balcaniche, una serie di impulsi instabili che molto probabilmente ci bersaglieranno fino al fine settimana, possano apportare instabilità più diffusa in prossimità dei nostri monti appenninici, con la probabilità di rovesci temporaleschi, localmente anche di forte intensità. I cedimenti del promontorio in quota di matrice Subtropicale, che non abbandonerà il nostro stivale, apportando tempo stabile sul resto del territorio nazionale, avverranno dunque solo sulle montagne alpine e appenniniche, là dove non solo vi è l'affluire d'aria calda nord-africana che sta interessando tutta la nostra penisola, ma anche una marcata insolazione dovuta alla roccia della montagna e dunque tendono a formarsi delle locali aree di bassa pressione sulle cime delle montagne, che incrementano l'ascesa delle termiche, bolle d'aria molto calda e umida che rilasciano vapore acqueo attraverso il processo di evaporazione, in grado di condensare in importanti ammassi cumuliformi composti da cristalli di ghiaccio e goccioline di pioggia, nonché, merito l'intensità delle correnti ascensionali (outflow, esterna alla nube e upddraft, interna alla nube), diverranno anche granuli di ghiaccio. Per tali motivi, le precipitazioni risulteranno localmente intense, proprio a causa dell'energia scaturente soprattutto dal calore latente di condensazione. Un eccessivo aumento del calore nei bassi strati dovuto alle correnti d'aria provenienti dal Nord Africa, gioverà nell'alto quantitativo di scariche elettriche nube-terra.


Vi ringrazio per l'attenzione.

20-07-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Il promontorio in quota di matrice Subtropicale che sovrasta le regioni centrali e meridionali del nostro stivale, non sembra proprio mollare la presa, garantendo tempo stabile e soleggiato anche nei prossimi giorni. Un fronte instabile proveniente da una depressione allacciatasi al flusso occidentale e di matrice nord-atlantica, è riuscito a scalfirlo in prossimità delle regioni settentrionali e, nel corso delle prossime ore, incalzando l'aria caldo-umida accumulatasi nel catino padano, favorirà lo sviluppo di celle temporalesche, in grado di dar luogo a isolati rovesci di forte intensità.
Nel corso dell'inizio di questa settimana, il tempo scorrerà all'insegna della stabilità atmosferica sulle regioni centrali e meridionali, salvo un po' di nuvolosità variabile in prossimità delle montagne appenniniche centrali. L'instabilità, invece, colpirà le regioni alpine, ove probabilmente potranno generarsi temporali, specie sui rilievi. La pressione atmosferica comincerà a cedere anche sulle nostre regioni centrali appenniniche, quando, il flusso delle correnti fresche e instabili nord-atlantiche coaudivate da un'area di bassa pressione ora tra la Gran Bretagna e la penisola scandinava, affonderà sui Balcani, seguendo i bordi orientali dell'alta pressione, cosicché l'aria più fresca in quota causerà l'ascesa delle termiche o delle bolle d'aria calda, innescando lo sviluppo di attività convettiva o temporalesca, lungo la dorsale appenninica centrale, in estensione al resto della catena montuosa, in prossimità della quale i rovesci pomeridiani potranno assumere localmente forte intensità e distribuire isolate grandinate.


Vi ringrazio per l'attenzione.

 

18-07-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento con la rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Perché il fronte perturbato che sta per raggiungere le regioni del Nord Italia non è da sottovalutare? Ebbene, innanzitutto, da appassionato di meteorologia, cerco di addentrarmi insieme a voi nell'evoluzione del tempo.


Mentre il resto dello stivale è protetto da un promontorio in quota di matrice Subtropicale che sta determinando condizioni di tempo soleggiato e temperature decisamente calde sulle regioni centrali e meridionali (salvo qualche temporale di calore sui rilievi dell'Appennino meridionale), le regioni settentrionali e il loro catino padano, ne saranno completamente allo scoperto. In effetti, la gobba dell'alta pressione è completamente scalfita dall'intensità delle fresche correnti nord-atlantiche, anche quest'anno particolarmente rilevante. Tuttavia, essendo richiamate principalmente dalla depressione oramai divenuta permanente che le gestisce, le perturbazioni atlantiche non entrano sul Mediterraneo con decisione, poiché quest'anno il muro anticiclonico Subtropicale risulta più robusto, cosicché esse deviano verso le medio-alte latitudini, e da qui affondano sui Balcani. L'area di bassa pressione atlantica (Vortice d'Islanda), risucchia masse d'aria sempre più fredda e instabile dalla Groenlandia, smistandole su gran parte dell'oceano, seppur a risentirne di più siano i settori settentrionali di quest'ultimo, quali le Isole Britanniche e la penisola scandinava, nonché territori geografici di poco lontani, come parte della mitteleuropa e dei settori occidentali di quest'ultima. Le correnti d'aria fresca in quota che accompagnano le perturbazioni, rappresentano impulsi particolarmente instabili per le montagne alpine e per gran parte delle regioni settentrionali. Una volta aver attraversato l'arco alpino, causando temporali bruschi e violenti, la secchezza dell'aria fresca in quota fa sì che quest'ultima si incunei al di sotto dell'aria caldo-umida che inizialmente si accumula in Pianura Padana, essendo un'area geografica chiusa sia dalle montagne appenniniche che alpine e nemmeno il mare ne è particolarmente lontano, dal quale, i venti caldi nord-africani, attecchiscono un maggiore quantitativo di umidità, nonché lo rendono sempre più caldo; tali particolari parametri trasformano la Pianura Padana in un catino o un raccoglitore, in presenza dell'alta pressione. Quando la pressione atmosferica cede, l'aria caldo-umida sale verso l'alto, l'evaporazione e la condensazione, insieme al calore latente rilasciato da quest'ultima, giocano un ruolo da non sottovalutare, all'interno della nube temporalesca che viene a generarsi. Sicuramente il calore nord-africano aumenta la portata delle correnti ascendenti e discendenti al suo interno (outdraft e updraft), le precipitazioni generate dai germi e dai cristalli di ghiaccio e la condensazione della nube in gioccioline d'acqua; si tratta di parametri che incentivano una maggiore aggregazione delle precipitazioni. Tuttavia, soprattutto in caso di intense correnti ascensionali, la Troposfera viene completamente superata e la "Overshooting Top", (nube verticale che riesce a sfiorarla), indica che gran parte delle precipitazioni possono risultare abnormi, proprio perché evidenzia sia una maggiore intensità delle correnti interne alla nube, che un deciso sfondamento di quest'ultime, in grado di consentire ai chicchi di ghiaccio di unirsi ad altre gocce d'acqua, per poi congelare di nuovo insieme ad esse, finché l'updraft e il downdraft, non riesce più a sorreggerle, innescando intensi apporti precipitativi, composti da rovesci locali a carattere di nubifragio e da grandinate di dimensioni notevoli, in grado anch'esse di presentare una particolare "localizzazione". Si tratterà della stessa situazione che investirà parte le regioni del Nord Italia nella giornata di domenica, quando un fronte freddo le attraverserà molto rapidamente. L'energia, le condizioni per la quali possa innescarsi il Wind Shear, risultano abbastanza complesse da valutare, seppur quest'ultima possa essere una dinamica in grado di favorire Supercelle con associato Tornado e/o Tromba d'aria. L'instabilità atmosferica tornerà a dominare anche la nostra dorsale appenninica centrale, intorno alla metà della prossima settimana, quando, nel corso delle ore diurne, si verificheranno isolati temporali di calore, localmente di forte intensità; essi stessi potrebbero presentare carattere grandinigeno nell'area del Fucino.

 

Grazie per l'attenzione.

 

17-07-2015

Salve e ben ritrovati all'aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.


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L'allagamento del centro industriale di Avezzano; un fenomeno da non sottovalutare.


L'intenso temporale che ha colpito il territorio marsicano sud-occidentale è attribuibile ad uno dei fattori ampiamenti illustrati nell'editoriale di meteorologia. La Piana del Fucino, è un altipiano che si potrebbe paragonare ad un frammento di Pianura Padana. Essa è circondata da montagne, anche se più basse e altrettanto vicine, non proprio come la più grande pianura della nostra penisola. Il Fucino, ove prima sorgeva il "meraviglioso" lago, è dunque una conca, ossia uno scrigno chiuso dalle montagne appartenenti all'Appennino centrale e al Subappennino, le quali lo rendono un raccoglitore, ove, in caso di alta pressione, si accumula aria particolarmente più calda e umida rispetto alle aree circostanti, per poi essere rilasciata quando vi sono infiltrazioni d'aria più fresca in quota o il transito di un fronte freddo e instabile. Ebbene, l'ingresso di masse d'aria provenienti dal Nord Atlantico, che accompagnano aria più fresca in quota rispetto ai bassi strati, consentono all'aria caldo-umida di salire liberamente verso l'alto, evaporando il suo valore di umidità, in questo modo da luogo alla nube cumulonembo. Il cumulonembo condensa il suo quantitativo di vapore acqueo in cristalli di ghiaccio e in goccioline di pioggia. Tant'è l'energia sprigionata sia dal calore latente di condensazione che dalle masse d'aria calda Subtropicale che scorrono sul Mediterraneo, umidificandosi dal basso, che le correnti interne ascensionali e discensionali della nube temporalesca divengono particolarmente intense da incrementare a loro volta anche le dimensioni delle precipitazioni, rendendo alcuni temporali, di "violenta" entità o di forte intensità (nubifragio), più frequentemente rispetto al passato. L'allagamento accaduto nella giornata di ieri, testimonia non solo quanto descritto, ossia che le ondate di calore favoriscono fenomeni atmosferici più intensi, ma anche come, con il passar del tempo, si stia confermando un'estremizzazione del nostro clima, alla quale dovremmo adattarci. Le cause per le quali il così denominato "Anticiclone nord-africano" stia trasportando aria calda verso i nostri lidi, sono complesse e innumerevoli, tuttavia ad accendere la miccia è sicuramente la continua discesa di masse d'aria fredda e instabile polare-marittima in pieno Oceano Atlantico, che nel contempo rendono la sua superficie più fredda, oltre a fungere da calamita alle masse d'aria provenienti dall'entroterra sahariano; ciò significa che, nel prossimo Autunno e Inverno, tale potrebbe essere più volte la sede dell'Anticiclone delle Azzorre, il quale, non estendendosi sul Mediterraneo, consentirà l'ingresso di diverse perturbazioni nord-atlantiche o a carettere freddo sul nostro bacino del Mediterraneo, esso avendo riportato un'anomalia delle sue acque, farà sì che le correnti di richiamo assorbano come una spugna l'umidità, essendo le acque più calde del mare a permetterlo, intensificando maggiormente i sistemi perturbati.

 

Grazie per l'attenzione.

 

14-07-2015

Salve a tutti e bentrovati al consueto aggiornamento meteo.

Per quanto concerne i nostri rilievi, sia alpini che appenninici, l'instabilità e/o la variabilità pomeridiana, ci terrà compagnia per tutto il resto della settimana. In effetti, a partire dai settori nord-occidentali e nord-orientali della nostra dorsale appenninica centrale, potranno generarsi celle temporalesche nelle ore diurne della giornata, con associati e isolati rovesci, localmente di forte intensità, in estensione anche alle ore serali. Tutto ciò avverrà perché, la figura barica che ci interessa, non è un vero e proprio anticiclone, ma un promontorio presente solo in quota, munito di masse d'aria calda che scorrono dal Nord Africa al Mediterraneo, umidificandosi dal basso. L'aria più fresca che si infiltra ad alta quota, proveniente da una lacuna balcanica alimentata da correnti di origine atlantica, merito sia il riscaldamento diurno più intenso in prossimità dei monti che l'apporto di tali masse d'aria Subtropicali, rende l'aria più instabile su quest'ultime montagne, provocando dei locali cedimenti del campo di alta pressione. In questo modo, la condensazione del vapore acqueo presente nei cumulonembi e la sublimazione in cristalli di ghiaccio, può produrre precipitazioni sotto forma di sporadici piovaschi, naturalmente quando i moti verticali delle nubi non riescono più a sorreggerle.


Vi ringrazio per l'attenzione.

 

09-07-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

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Tornado in Veneto, in particolar modo tra Mira e Dolo.


Il Tornado o tromba d'aria è un fenomeno vorticoso particolarmente intenso che nasce da un violento cumulonembo o Supercella, dotato di una singola corrente rotatoria rappresentante un'area di bassa pressione locale, detta mesociclone. Quando vi è un forte cambiamento della direzione di provenienza e della velocità dei venti con la quota, due masse d'aria di natura differente, in genere una fredda e secca e un'altra caldo-umida che si incontrano, iniziano a ruotare; inizialmente assumuno un moto orizzontale, successivamente la corrente ascensionale principale diviene talmente intensa da stirare la rotazione in verticale, producendo dunque un Tornado. Tuttavia, possono esserci altre dinamiche circolatorie oltre a quella di sopra descritta, in grado di originare un Tornado o una Tromba d'aria; fattori molto complessi e tutti i giorni oggetto di studio, da meteorologi, appassionati e dagli Storm Chasers (cacciatori di tempeste).


Una conferma su quanto le ondate di calore, sempre più frequenti rispetto al passato in prossimità delle nostre latitudini, come più volte specificato nei precedenti editoriali, possano risultare completamente negative, per quanto concerne quasi tutti i punti di vista. L'azione depressionaria che dal Nord Atlantico è traslata verso nord-est del continente, infatti, aderendo al normale flusso occidentale, ha inviato verso i settori orientali della nostra penisola, un fronte temporalesco che sta continuando ad interessare le regioni di nord-est e, nelle prossime ore, sfocerà verso sud-est, in questo modo potrà dare luogo a temporali, localmente anche intensi lungo il versante adriatico del Centro-Sud, merito soprattutto del calore ristagnato nelle valli e nelle pianure. Il fronte perturbato diviene particolarmente intenso quando ha davanti a sé masse d'aria molto calda nord-africana, oltretutto divenente particolarmente umida quando sovrasta le acque dei bacini del Mediterraneo, quest'ultime salgono ascensionalmente in caso di aria più fredda dal Nord Europa, la quale si incunea al di sotto di esse, innescando un intenso Wind Shear, esso stesso in grado di imprimere un moto rotatorio alle correnti ascensionali del cumulonembo, il quale, in tal caso, assume carattere di Supercella e può dare origine ad un Tornado, esattamente com'è accuduto poco fa.  

Il Tornado è stato classificato nella categoria EF 4 della Scala Fujita, la quale, ideata dallo studioso Ted Fujita dell'Università di Chicago, identifica, in base all'intensità dei venti e alla scia di devastazione, la forza del Tornado. La velocità dei venti di un EF 4 supera i 280 km/h, può sollevare auto e distruggere abitazioni in mattoni, nonché sradicare alberi robusti.


 

Fonte immagine: Tornado in Italia.


 

Vi ringrazio per l'attenzione.
13-07-2015

Salve a tutti. Un nuovo aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia in video, è disponibile sul nuovo canale youtube.

 

Vi ringrazio per l'attenzione e, a chiunque fosse interessato, auguro una buona visione.

 

09-07-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

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Stamani, variazione della pressione atmosferica piuttosto significativa, si tratta di un calo che preannuncia il transito di un fronte instabile e a carattere freddo, il quale attenuerà il caldo attraverso tesi venti settentrionali. Un fronte freddo è composto da aria più fredda che lo precede, la quale, incontrando una massa d'aria che lo succede, in tal caso di matrice Subtropicale, si incunea repentinamente al di sotto di quella calda, permettendo a quest'ultima di innalzarsi verso l'alto e di condensare il suo valore di umidità (vapore acqueo), in goccioline e cristalli di ghiaccio, per raffreddamento dovuto al fenomeno dell'espansione, (i moti ascendenti e discendenti mantengono tali precipitazioni, finché non riescono più a sorreggerle e per gravità esse stesse cadono sottoforma di pioggia e di grandine). L'alta pressione che ci ha interessato nei giorni passati, ha consentito un maggiore ristagno del calore nelle valli e nelle pianure, perché, mediante la Subsidenza, non ne ha permesso la completa circolazione verso l'alto; nonché, i bacini del Mediterraneo, hanno assorbito come una spugna la quantità d'aria calda proveniente sia dalla continua insolazione che dall'apporto nord-africano; proprio com'è stata attirata dalle acque, quest'ultima verrà rilasciata progressivamente all'interno delle perturbazioni, specie in Autunno e in Inverno, quando inizialmente il mar nostrum ha temperature al di fuori della norma, quasi sempre per cause annesse alle espansioni oramai non più anomale, del cosiddetto "Anticiclone nord-africano". Quando una massa d'aria decisamente più fresca deve effettuare il suo passaggio in tali condizioni termiche, è chiaro che le macchine termiche (ossia i temporali), che vengono a generarsi risultino più intense, essendo quasi tutti i fenomeni atmosferici a nutrirsi di calore, abbondantemente presente in Estate. Appena dopo i temporali di calore della giornata odierna, il transito del sistema frontale darà luogo ad una generale rinfrescata, temporali localmente di forte intensità potranno interessare l'arco alpino, le regioni settentrionali e il versante adriatico dell'Appennino centrale e centro-meridionale, quest'ultimo entro le giornate di giovedì e di venerdì.

Nell'immagine sottostante, gli ultimi dati stimati mostrano un mare decisamente caldo, a causa soprattutto delle espansioni più frequenti di un promontorio di matrice prettamente Subtropicale. Un mare così caldo, consente alle correnti e alle perturbazioni di aderire un maggiore quantitativo di calore e di umidità, aiutando l'intensificazione dei fenomeni atmosferici più violenti, ripeto, specialmente durante la stagione autunnale, per via del rilascio progressivo del calore da parte delle acque.

 

Grazie per l'attenzione.

 

08-07-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento meteo.

 

Stamani, variazione della pressione atmosferica piuttosto significativa, si tratta di un calo che preannuncia il transito di un fronte instabile e a carattere freddo, il quale attenuerà il caldo attraverso tesi venti settentrionali. Un fronte freddo è composto da aria più fredda che lo precede, la quale, incontrando una massa d'aria che lo succede, in tal caso di matrice Subtropicale, si incunea repentinamente al di sotto di quella calda, permettendo a quest'ultima di innalzarsi verso l'alto e di condensare il suo valore di umidità (vapore acqueo), in goccioline e cristalli di ghiaccio, per raffreddamento dovuto al fenomeno dell'espansione, (i moti ascendenti e discendenti mantengono tali precipitazioni, finché non riescono più a sorreggerle e, per gravità, esse stesse cadono sottoforma di pioggia e di grandine). L'alta pressione che ci ha interessato nei giorni passati, ha consentito un maggiore ristagno del calore nelle valli e nelle pianure, perché, mediante la Subsidenza, non ne ha permesso la completa circolazione verso l'alto; nonché, i bacini del Mediterraneo, hanno assorbito come una spugna la quantità d'aria calda proveniente sia dalla continua insolazione che dall'apporto nord-africano; proprio com'è stata attirata dalle acque, quest'ultima verrà rilasciata progressivamente all'interno delle perturbazioni, specie in Autunno e in Inverno, quando inizialmente il mar nostrum ha temperature al di fuori della norma, quasi sempre per cause annesse alle espansioni oramai non più anomale, del cosiddetto "Anticiclone nord-africano". Quando una massa d'aria decisamente più fresca deve effettuare il suo passaggio in tali condizioni termiche, è chiaro che le macchine termiche (ossia i temporali), che vengono a generarsi risultino più intense, essendo quasi tutti i fenomeni atmosferici a nutrirsi di calore, abbondantemente presente in Estate. Appena dopo i temporali di calore della giornata odierna, il transito del sistema frontale darà luogo ad una generale rinfrescata, temporali localmente di forte intensità potranno interessare l'arco alpino, le regioni settentrionali e il versante adriatico dell'Appennino centrale e centro-meridionale, quest'ultimo entro le giornate di giovedì e di venerdì.



Grazie per l'attenzione.

 

08-07-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

 

Stamani, variazione della pressione atmosferica piuttosto significativa, si tratta di un calo che preannuncia il transito di un fronte instabile e a carattere freddo, il quale attenuerà il caldo attraverso tesi venti settentrionali. Un fronte freddo è composto da aria più fredda che lo precede, la quale, incontrando una massa d'aria che lo succede, in tal caso di matrice Subtropicale, si incunea repentinamente al di sotto di quella calda, permettendo a quest'ultima di innalzarsi verso l'alto e di condensare il suo valore di umidità (vapore acqueo), in goccioline e cristalli di ghiaccio, per raffreddamento dovuto al fenomeno dell'espansione. L'alta pressione che ci ha interessato nei giorni passati, ha consentito un maggiore ristagno del calore nelle valli e nelle pianure, perché, mediante la Subsidenza, non ne ha permesso la completa circolazione verso l'alto; nonché, i bacini del Mediterraneo, hanno assorbito come una spugna la quantità d'aria calda proveniente sia dalla continua insolazione che dall'apporto nord-africano; proprio com'è stata attirata dalle acque, quest'ultima verrà rilasciata progressivamente all'interno delle perturbazioni, specie in Autunno e in Inverno, quando inizialmente il mar nostrum ha temperature al di fuori della norma, quasi sempre per cause annesse alle espansioni oramai non più anomale, del cosiddetto "Anticiclone nord-africano". Quando una massa d'aria decisamente più fresca deve effettuare il suo passaggio in tali condizioni termiche, è chiaro che le macchine termiche (ossia i temporali), che vengono a generarsi risultino più intense, essendo quasi tutti i fenomeni atmosferici a nutrirsi di calore, abbondantemente presente in Estate. Appena dopo i temporali di calore della giornata odierna, il transito del sistema frontale darà luogo ad una generale rinfrescata, temporali localmente di forte intensità potranno interessare l'arco alpino, le regioni settentrionali e il versante adriatico dell'Appennino centrale e centro-meridionale.


Grazie per l'attenzione.

 

06-07-2015

Salve a tutti e ben ritrovati all'aggiornamento meteo.

Grandine nel senese.jpg

 

Le masse d'aria calda di matrice Subtropicale scorrono al di sotto di un cuscino d'aria fresca allacciata ad un'area depressionaria ora presente sull'Atlantico settentrionale, il quale, nei prossimi giorni, traslerà verso la penisola scandinava, inviando diversi impulsi instabili sui Balcani, responsabili dei temporali convettivi sia sulla nostra dorsale appenninica centrale che sull'arco alpino, su quest'ultimo potrebbero sfondare anche nelle aree limitrofi.

L'enorme quantità d'aria calda, nella giornata di ieri, producendo una spinta ascensionale più intensa, è riuscita ad accelerare il processo di condensazione e così anche il rilascio del calore latente, in modo tale che i temporali possano essere risultati alquanto violenti: un esempio è l'abnorme grandinata verificatasi pochi giorni fa nel senese, quando, infiltrazioni d'aria instabile, hanno sospinto verso l'alto le bolle d'aria caldo-umida presenti sulla Toscana. In alcuni recenti articoli scrivevamo quanto, soprattutto durante la stagione estiva, le espansioni del promontorio in quota denominato "Anticiclone nord-africano" siano aumentate rispetto al passato, (quest'anno soprattutto a causa del fenomeno de El Niño, che riesce a mutare anche l'assetto circolatorio del nostro emisfero), con esse i fenomeni atmosferici più violenti, essendo l'Estate una stagione ove aumenta l'apporto dell'insolazione, ma allo stesso tempo l'Anticiclone delle Azzorre viene non più in maniera anomala ad estendersi sporadicamente sull'Europa meridionale e conseguenzialmente sul Mediterraneo.


Grazie per l'attenzione.

 

29-06-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Evoluzione meteo TR - 29-2 Luglio 2015.jpg

 

Nell'ultima immagine satellitare, mi luccicano gli occhi nell'ammirare un'area sgombra da nubi a mo' di promontorio, innalzarsi in seguito alla discesa di una saccatura depressionaria sull'Oceano Atlantico; circolazione che potremmo paragonare a un'antica bilancia, ove se il piatto a sinistra scende, l'altro suo collega sale. Si tratta di un anticiclone subtropicale, al di sotto del quale scorrono masse d'aria calda di origine nord-africana. La figura barica si genera nel Sahara mediante l'aria calda in eccesso in prossimità del Tropico del Cancro, essa stessa dovuta all'insolazione e agli intensi moti della subsidenza appartenenti alla cintura di alte pressioni rappresentante la Cella di Hadley (circolazione tropicale). Essa si rinforza anche per cause strettamente annesse alle temperature dei nostri oceani, nonché al mutamento degli alisei e, come dicevo poc'anzi, al riscaldamento delle acque marine trasmesso all'atmosfera soprastante: si origina dunque un'area di bassa pressione al suolo che regola la vasta massa d'aria molto calda, mentre l'anticiclone in quota munito d'aria fredda in riscaldamento durante il suo movimento verso il basso, non permette ad essa di muoversi agevolmente verso l'alto, ma di espandersi orizzontalmente. In questo modo, la particolare figura "anticiclonica" consente intense ondate di caldo in grado di interessare le nostre latitudini e, a volte, anche oltre. Il promontorio sembra alquanto robusto da non lasciare spazio al moto verso levante della bassa pressione in aperto Oceano. L'asse della saccatura sull'Atlantico, che favorirà il richiamo d'aria calda verso le nostre latitudini, infatti, farà sì che le correnti calde investano maggiormente la Penisola Iberica e la Francia, interessando marginalmente il nostro stivale, ove il caldo aumenterà, seppur le temperature non possano superare i 36°C - 37°C, nemmeno quando il promontorio in quota Subtropicale si sarà piegato verso est, innescando un deciso innalzamento dei valori massimi sulle regioni settentrionali e centrali tirreniche. L'aria sarà più dolce di sera e il tempo variabile in prossimità dei rilievi alpini e appenninici, mediante l'influenza di una lacuna barica alimentata dall'aria più tiepida atlantica in discesa lungo i bordi del campo di alta pressione, complice non solo degli acquazzoni sulle Alpi, ma anche delle escursioni termiche nelle aree interne appenniniche. Data la robustezza dell'anticiclone, potrei ipotizzare un guasto delle condizioni meteorologiche intorno alla fine della prima decade del mese di Luglio, quando il treno di perturbazioni atlantiche presente sull'Oceano, sfilerà molto rapidamente verso levante, promettendo un completo cedimento dello scudo protettivo.


Vi ringrazio per l'attenzione.

 

29-06-2015

Salve a tutti e bentrovati.


Vorrei proporvi una breve lezione di Meteorologia "amatoriale", la quale, per quanto riguarda la sua parte iniziale, è accompagnata da una vasta spiegazione sui moti che consentono la genesi di un temporale, nonché la netta differenza che c'è tra clima e tempo atmosferico. Sapete tutti quanto le ondate di calore significative possano generare successivi temporali, anche di forte intensità, al primo passaggio instabile o perturbato.

 

Anche per tali motivi, vi invito a guardare e ad ascoltare il video sottostante.


 

Vi ringrazio per l'attenzione e buona visione.

25-06-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al rapido aggiornamento meteo.

 


Evoluzione del tempo


Seppur nei prossimi giorni non possa essere esente qualche accenno di instabilità/variabilità sui rilievi alpini e appenninici, le condizioni meteorologiche proseguiranno all'insegna del bel tempo sul resto d'Italia. Mediante un'area di alta pressione facente parte dell'Anticiclone delle Azzorre, infatti, il Sole tornerà a primeggiare, tuttavia, ripeto, in alcune zone d'Italia, qualche nuvola cumuliforme possa disturbarlo. L'aria dolce oceanica che ruota in senso orario intorno all'alta pressione, nonché la debole Subsidenza di quest'ultima figura barica, favorirà temperature tipicamente estive, più fresche di sera in prossimità dei monti (escursione termica). Una profonda depressione, invece, interesserà presto le Isole Britanniche e gran parte dell'Europa settentrionale, dando luogo ad intense fasi di maltempo su taluni territori geografici. Quando, entro la fine del mese, la bassa pressione invaderà anche parte dell'Atlantico, sul suo bordo orientale, masse d'aria calda nord-africana, saliranno sul Mediterraneo, consentendo un'ulteriore ondata di calore sullo stivale, coadiuvata da un'alta pressione di origine termica, trattasi di un promontorio in quota Subtropicale; orsù potremmo paragonare tale configurazione sinottica a un'antica bilancia, ove se un piatto scende, il suo collega sale. Intanto, le correnti atlantiche, riusciranno a fare "scacco matto" sui Balcani, allo stesso tempo scavando una lacuna barica. Entro i primi di Luglio, le infiltrazioni d'aria instabile provenienti dalla penisola balcanica, infatti, potrebbero innescare isolati temporali di calore ad evoluzione diurna, specie sulla nostra dorsale appenninica, ove localmente potrebbero presentare anche forte intensità.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

 

23-06-2015

Salve a tutti e ben ritrovati nella rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Meteo Marsica


Nel corso della giornata di martedì, la Marsica sarà interessata da una sempre più spiccata variabilità del tempo e, entro le ore diurne, il fronte temporalesco in discesa dal Mar Baltico avrà apportato piogge e temporali anche di forte intensità sulle regioni settentrionali. Quest'ultimo scivolerà lungo il versante adriatico, in questo modo il tempo inizierà a mostrare i sintomi di una veloce parentesi di instabilità, in estensione alle regioni centrali adriatiche. Data l’ampiezza del sistema frontale a carattere freddo, le condizioni meteorologiche risulteranno particolarmente instabili anche sul nostro territorio marsicano, ove inizieranno a soffiare fresche e tese correnti settentrionali accompagnate da rovesci di pioggia a carattere temporalesco, a tratti grandinigeni, dai settori nord-orientali al resto della Marsica. I rombi dei tuoni scuoteranno il cuore della notte e, nonostante nella prima mattinata possano esserci delle timide schiarite, nel corso della giornata di mercoledì l’instabilità atmosferica sarà molto accesa e diffusa e volta ad evidenziare lo sviluppo di celle temporalesche, le quali correnti discensionali saranno complici delle raffiche di vento e di un sensibile abbassamento delle temperature. Come accade per tutti i fronti freddi, dalla giornata di giovedì, la pressione atmosferica si sarà innalzata e l’aria risulterà inizialmente più frizzantina. Un’area di alta pressione proteggerà la Marsica dalle più importanti perturbazioni, seppur non sia da escludere qualche annuvolamento cumuliforme legato alle termiche, a loro volta dovute al riscaldamento diurno. Nel corso dei giorni a venire e in prossimità del mese di Luglio, potremmo avere a che fare con un deciso rinforzo di un promontorio di matrice Subtropicale, responsabile di un’ondata di caldo; tuttavia, ciò favorirebbe un incremento dell’intensità delle fasi temporalesche, data anche la robustezza della depressione islandese e delle correnti umide e fresche ad essa allacciate, le quali potrebbero consentire dei successivi cedimenti della struttura alto pressoria, generatrice di condizioni meteorologiche "soleggiate". Ne torneremo a parlare nel nuovo editoriale.

 

Grazie per l’attenzione.

18-06-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Nel corso delle prossime ore, continueranno ad affluire masse d'aria di matrice nord-atlantica, in seno al flusso strettamente annesso ad una goccia fredda in completo esaurimento verso sud-est. Tali masse d'aria saranno ancora complici di una colonnina di mercurio volta ad evidenziare temperature decisamente più fresche, perché causa dei "tesi" venti settentrionali, questa volta decisamente più secchi. Tale dinamica circolatoria consentirà un miglioramento del tempo sulle regioni settentrionali e un po' di variabilità sul resto della penisola, seppur a tratti possa prevalere il cielo sereno, almeno fino alla giornata di venerdì. Nella giornata di sabato, invece, un'altra area depressionaria attraverserà lo stivale, apportando infiltrazioni d'aria più fresca in quota che favoriranno l'innalzamento delle bolle di calore generate dal riscaldamento mattutino, specie in prossimità dei rilievi, sia alpini che appenninici, con sfondamenti anche alle aree circostanti. Le forti correnti sud-occidentali in quota, dunque, consentiranno alla giornata di sabato di essere marcatamente instabile su gran parte della dorsale appenninica, in particolar modo sull'Appennino centro-settentrionale, centrale e centro-meridionale, ove, i temporali, dopo essersi naturalmente generati, tenderanno a traslare verso le coste orientali, distribuendo rovesci di pioggia anche abbastanza significativi. La depressione che coadiuverà aria più instabile ad alte quote, si indebolirà immediatamente, perciò, nella giornata di domenica, il tempo sarà migliore lungo le coste adriatiche e non si formeranno cumulonembi lungo il versante adriatico dell'Appennino, ma tra Lazio e Abruzzo, quest'ultimi, naturalmente, non in grado di spostarsi facilmente verso levante e saranno costretti a dare luogo ad acquazzoni sulle medesime zone, sulle quali andranno in dissipazione entro la tarda sera, quando non vi sarà più calore sufficiente per poter alimentare la convezione per la quale si innescano. Purtroppo, l'instabilità atmosferica non abbandonerà presto parte dello stivale e, durante l'inizio della prossima settimana, i nostri pomeriggi torneranno ad essere pullulanti di nubi temporalesche, per via del continuo ingresso d'aria più fresca in quota di provenienza nord-atlantica.


Grazie e arrivederci.

 

16-06-2015

Salve e bentrovati al veloce aggiornamento di Meteorologia.


Nel corso delle prossime ore, le condizioni meteorologiche tenderanno a peggiorare su gran parte del Centro-Sud, con un notevole e improvviso aumento dalle variabilità già a partire dalla giornata odierna, tutto a causa di un'area di bassa pressione che, negli scorsi giorni, ha interessato gran parte dell'Europa occidentale. Il sistema perturbato, segue un movimento sempre più verso levante, effettuando una completa chiusura (cut-off), mediante la traslazione dell'Anticiclone delle Azzorre a nord-ovest del continente. Sarà tale movimento che distaccherà molto prima e in misura permanente il vortice depressionario dalla sua circolazione originaria, trasformandolo in una vera e propria goccia fredda, allo stesso tempo indebolita. Tuttavia, sorvolando le acque del bacino occidentale del Mar Mediterraneo, le celle temporalesche regolate dalla circolazione depressionaria, stanno decisamente mantenendo la loro vita, nonché, le infiltrazioni d'aria particolarmente fresca in quota che si invorticano intorno alla depressione, ora presente in prossimità del catino padano e dunque su gran parte delle regioni settentrionali, stanno notevolmente agevolando la nascita delle nubi cumuliformi, associate a piogge e temporali. Nel corso della giornata di mercoledì, invece, la circolazione instabile, foriera d'aria particolarmente fresca ad alte quote, si sposterà verso sud-est, innescando rovesci temporaleschi mattutini e diurni, localmente di forte intensità, sia sulle regioni centrali tirreniche che sulle regioni adriatiche, in estensione anche a parte dell'Italia meridionale, precedentemente protetta dall'alta pressione.


Grazie per l'attenzione.

 

10-06-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

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Evoluzione del tempo



Correnti nord-orientali in quota, coadiuvate dall'area depressionaria presente in prossimità della Grecia, sono state responsabili dell'instabilità atmosferica sui nostri rilievi appenninici, per fattori strettamente annessi all'elevata capacità termica che ha la nuda roccia delle montagne rispetto alle pianure e alle valli: il loro obiettivo è infatti di assorbire il calore, che sarebbe stato fortemente ridotto o del tutto assente in presenza dello strato nevoso e dell'insolazione tipica del Solstizio d'Inverno. In effetti, il tempo atmosferico sulle coste adriatiche è stato altrettanto asciutto e il cielo si è presentato terso, mentre i settori occidentali del Centro-Sud sono stati interessati dalle celle temporalesche generatesi in prossimità della dorsale appenninica, le quali si sono spostate verso ponente sia per via della loro intensità che di poche montagne importanti, quest'ultime, molto più imponenti ad oriente, avrebbero contrariamente disturbato il loro cammino verso est. I sistemi temporaleschi che si sono venuti a generare, per l'appunto, hanno avuto a disposizione maggiore energia o carburante, ovvero aria calda da risucchiare verso l'alto, di conseguenza, oltre le correnti ascensionali e discensionali interne al cumulonembo, è aumentato anche il processo di condensazione e a sua volta il calore latente da esso rilasciato, da poter aiutare la decisa incentivazione delle precipitazioni, le quali sono così divenute particolarmente intense. Inoltre, tale dinamica circolatoria dovuta ad aria particolarmente fresca in quota, ha consentito l'unione tra più celle temporalesche in un sistema a mesoscala, produttore di temporali molto forti, a tratti forieri di chicchi di grandine di dimensioni "abnormi". Nel corso dei prossimi giorni, l'Anticiclone delle Azzorre ritirerà i suoi massimi dalla Mittel Europa e il Sole tornerà a primeggiare, salvo nelle aree appenniniche, sulle quali l'instabilità si attenuerà e sarà sostituita da qualche addensamento cumuliforme localmente associato a "deboli" piovaschi. Tuttavia, tra sabato e domenica, sull'Europa centro-occidentale interverrà una saccatura d'aria più fresca e instabile in discesa dall'Atlantico verso la Penisola Iberica e la Francia, ciò garantirà il richiamo di una massa d'aria calda dal Nord Africa, esattamente come avviene con un'antica bilancia, ove se il piatto più pesante scende, il secondo, più leggero, sale. Tuttavia, il ripristino del flusso zonale, particolarmente intenso come il medesimo Anticiclone delle Azzorre, confermato dalla NAO ancora prevista su valori compresi tra neutri e negativi, consentirà il movimento della saccatura nord-atlantica verso levante, cosicché, l'impennata della colonnina di mercurio che si avrà solo sulle regioni centro-meridionali e del Sud Italia a partire da questo venerdì e in estensione alla giornata di sabato, si dissolverà nel corso dello stesso week-end e soprattutto dall'inizio della prossima settimana, perché incalzata dalle fresche correnti nord-atlantiche scaturenti dal sistema frontale in avvicinamento da nord-ovest, volto a dar luogo ad un guasto delle condizioni meteorologiche sia sulle regioni settentrionali che su parte del Centro-Sud, rispettivamente tra le giornate di sabato e di domenica, quando qualche temporale potrebbe interessare anche la dorsale appenninica centrale. Parte dello stivale meridionale, sarà nuovamente interessato da una marcata instabilità del tempo solo dalla prossima settimana. Date le correnti sciroccali sospinte dal promontorio anticiclonico, che verrebbero ad incontrarsi con le fresche correnti nord-atlantiche, nel corso del fine settimana, sulle regioni del Nord Italia, i temporali potrebbero presentare localmente forte intensità.



Vi ringrazio per l'attenzione.


08-06-2015

Salve e bentrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 


Evoluzione del tempo


Un intenso flusso di provenienza nord-orientale dovuto ad un'area depressionaria presente in prossimità della Grecia, è riuscito a trasportare aria più fresca ad alte quote: in questo modo, le bolle d'aria calda prodotte grazie alla roccia delle montagne del Subappennino, a causa di un riscaldamento diurno sempre più favorevole alla stagione estiva, sono state incentivate a salire all'interno dell'atmosfera, condensando il loro apporto di umidità decisamente maggiore rispetto ai rilievi appenninici nord-orientali e, in parole povere, hanno originato una serie di torrioni ricolmi di abbondante vapore acqueo e cristalli di ghiaccio: i famosissimi cumulonembi. Le intense correnti d'aria discensionali della giornata odierna, hanno annunciato lo sviluppo di temporali consenzienti nel circumnavigare il territorio marsicano, le quali correnti discendenti hanno dato luogo a locali rovesci in prossimità del celanese e del tagliacozzano, nonché hanno permesso alla giornata di non essere del tutto soleggiata sul restante territorio; acquazzoni più intensi, invece, hanno interessato Carsoli, ove, un altro sistema temporalesco, mediante la particolare variabilità delle correnti in quota, ha apportato anche numerose scariche elettriche. Quest'ultimi temporali, si sono spostati verso l'Alto Lazio sul quale sono risultati meno intensi; l'Umbria e la Toscana meridionale, invece, sono state colpite da rovesci, localmente di forte intensità.

Nel corso dell'inizio della settimana, il contrasto tra le bolle d'aria calda prodotte dall'insolazione favorita dall'alta pressione e i cedimenti della struttura stessa durante il pomeriggio, dovuti ad una bassa pressione alimentata da masse d'aria instabile di origine atlantica in discesa lungo i bordi orientali dell'Anticiclone delle Azzorre, favoriranno, nel corso delle ore diurne, la formazione di acquazzoni isolati, i quali, a causa delle correnti orientali in azione ad alta quota, interesseranno la Marsica occidentale e nord-orientale, perché i temporali incomiceranno a spostarsi verso ovest/nord-ovest, sfiorando persino le coste tirreniche. Nel corso dei giorni a seguire, la situazione tenderà a migliorare e le temperature torneranno ad essere su valori più alti mediante l'insolazione tipicamente estiva, seppur possano formarsi brevi acquazzoni, nubi cumuliformi che saranno consenzienti in una leggera e successiva rinfrescata.

P.S.

A differenza dei temporali di calore, le strutture temporalesche che si sono originate sulle Alpi, riescono a vivere anche durante le ore notturne; trattasi, infatti, di temporali quasi sempre orografici, che si originano sul lato sopravvento della catena alpina proprio a causa di una massa d'aria umida, in questo caso di origine atlantica, la quale, per mezzo di un rilievo (sollevamento forzato), può favorire nubi cumuliformi con associati rovesci temporaleschi.

 

Grazie per l'attenzione e, a voi tutti, una Buona Estate meteorologica.

 

05-06-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto e veloce aggiornamento meteo.

 

Dall'ultima interpretazione modellistica emerge un Anticiclone delle Azzorre ben espanso sul nostro Mediterraneo centrale e conseguenzialmente anche sullo stivale italiano. Tuttavia, i suoi massimi, ove i moti della Subsidenza creano una maggiore compressione dell'aria e quindi l'evaporazione delle nubi, sono posti temporaneamente sulla Mittel Europa. Lungo i bordi di tale promontorio di alta pressione, scorrono masse d'aria provenienti dall'Atlantico settentrionale e dunque scaturenti dal Ciclone islandese, le quali scivolano verso i Balcani, allo stesso tempo non riescono a fare entrare le più organizzate perturbazioni atlantiche sul Mediterraneo, come se ci fosse un muro, quest'ultimo rappresentato dalla gobba anticiclonica. Giunte sulla penisola balcanica, le correnti nord-atlantiche stuzzicano le aree alto pressorie più esposte a cedimenti, ossia ove non vi sono posizionati i massimi pressori, favorendo infiltrazioni d'aria più fresca in quota. Durante le ore diurne e serali delle giornate di venerdì, sabato e domenica, potranno dunque svilupparsi acquazzoni isolati sui rilievi appenninici, ma anche sulle montagne alpine, proprio perché, il riscaldamento diurno, sempre più favorevole al Solstizio d'Estate, è responsabile delle locali aree di bassa pressione che si vengono ad originare sulle cime dei monti, le quali spesso consentono la normale ascesa delle termiche, innescando la genesi di cumulonembi, forieri di piogge e temporali. Nella giornata di domenica, le perturbazioni locali che verrebbero a pullulare in prossimità della dorsale appenninica centro-settentrionale, centrale e centro-meridionale, saranno più diffuse e potranno localmente presentare forte intensità, ciò perché due correnti d'aria di natura differente convergeranno creando una linea di demarcazione, molto meno intensa dell'Inter Tropical Convergence Zone, ossia la zona di incontro tra i due Alisei, che vi cito come esempio, solo per cercare di comprendere insieme la dinamica circolatoria. La situazione tenderà a migliorare nel corso della tarda serata di tutte e tre le giornate appena suddette, poiché, i temporali di calore, perdono decisamente energia quando non vi è più carburante sufficiente (aria caldo-umida) in grado di nutrirli. Per quanto concerne i temporali alpini, invece, le masse d'aria più fresca e umida impattano sul versante sopravvento (effetto stau), incrementando le perturbazioni locali che, nella loro classificazione, sono denominate per l'appunto temporali orografici: a differenza dei temporali di calore, essi sono una delle macchine termiche che può avere vita anche nelle ore notturne.


Grazie per l'attenzione.

 

02-06-2015

Salve a tutti e bentrovati all'aggiornamento meteo.


Molto probabilmente, nel corso della giornata di mercoledì, un'area di alta pressione facente parte dell'Anticiclone delle Azzorre, proteggerà la nostra penisola sia delle più organizzate perturbazioni atlantiche che dal flusso fresco nord-orientale, il quale è da più giorni attivo sulle aree balcaniche. Tutto ciò a causa di un promontorio anticiclonico di matrice Subtropicale, che devia le fresche correnti verso l'Est Europeo. Negli ultimi giorni, tali masse d'aria più fresca in quota, sono riuscite ad apportare numerosi e locali cedimenti della pressione atmosferica (pressione livellata), lungo la nostra dorsale appenninica: la roccia della montagna, infatti, si riscalda prima delle valli e delle pianure, per via del riscaldamento mattutino sempre più incisivo con l'avvicinarsi del Solstizio d'Estate. Quando correnti d'aria fresca riescono ad interrompere l'azione di un anticiclone, la situazione diventa instabile proprio perché sono esse stesse ad incentivare le bolle d'aria calda a salire all'interno della Troposfera, le quali, incontrando pressioni via via minori, condensano la loro umidità in vapore acqueo e cristalli di ghiaccio, non appena superato il punto di saturazione, ossia lo zero termico: per tali motivi, si formano locali aree di bassa pressione, in grado di innescare nubi cumuliformi foriere di piogge e temporali. Per quanto concerne l'arco alpino, invece, l'origine dei temporali è strettamente collegata soprattutto all'orografia: le masse d'aria umida e fresca di origine atlantica, sono costrette a salire quando impattano su di un rilievo (sollevamento forzato), dando luogo a nubi temporalesche sul lato sopravvento (cosiddetto stau); per quanto concerne il versante opposto, invece, si genera il Föhn, un vento caldo e secco, dovuto alla compressione delle massa d'aria, quando quest'ultima scende lungo il lato sottovento. Sebbene nella giornata di giovedì possano originarsi modesti ammassi cumuliformi nel corso del pomeriggio, essi faranno sì che ci siano solo isolati piovaschi. Nelle giornate di venerdì, sabato e domenica, invece, il o cedimento della struttura alto pressoria in merito al deciso ingresso di masse d'aria più fredda ad alte quote, il cuscinetto d'aria calda prodotto dal riscaldamento mattutino grazie all'elevata capacità termica dei monti, favorirà temporali sui nostri rilievi appenninici, diffusi nella Marsica, in grado di presentare localmente moderata/forte intensità, specie nel week-end.


Vi ringrazio per l'attenzione.

 

31-05-2015

Salve a tutti e ben ritrovati all'approfondimento di Meteorologia.



Possiamo confermare le giornate di domenica e di lunedì come marcatamente instabili, sia sulla dorsale appenninica che sull'arco alpino, connotato fondamentale e allo stesso tempo appartenente ad una Primavera che rispetta le sue caratteristiche, infatti rappresenta proprio il suo volto volubile. In effetti, gran parte della struttura alto pressoria facente parte dell'Anticiclone delle Azzorre, verrà levigata dalle fresche e instabili correnti nord-atlantiche, le quali, scivolando lungo i margini anticiclonici, invaderanno le aree balcaniche, incanalandosi intorno ad una figura ciclonica. Sia l'orografia sulla quale le correnti nord-orientali verranno a contrapporsi che il cuscinetto tiepido pronto ad originarsi in seguito al riscaldamento indotto dall'insolazione mattutina, caratteristica fondamentale di una giornata instabile è infatti l'iniziale cielo terso, saranno gli ingredienti per i quali possano verificarsi temporali orografici, quest'ultimi saranno più frequenti in prossimità del lato sopravvento delle Alpi (effetto stau); temporali sia orografici che di calore, invece, nelle aree interne appenniniche, i quali cumulonembi potrebbero avere correnti ascensionali e discensionali, a tratti in grado di innescare locali raffiche di downburst, scrosci di vento e di pioggia che spesso portano con sé aria molto più fresca in discesa dalle alte quote in seno alla downdraft, ossia alla corrente discensionale interna del temporale. Se quest'ultima dovesse essere più intensa, allora il suo incontro con il suolo le permette di aprirsi come un ventaglio, innescando il fenomeno del downburst: ossia una violenta raffica di vento disomogenea alla quale si inerpica il microburst, che si denota a bassa quota proprio per tali motivi e, a volte, ha costituito uno dei fattori per i quali, durante l'atterraggio di un aereo, possano esserci stati incidenti particolarmente importanti. Tornando a noi, le intense correnti in quota e la loro variabilità, potrebbero rendere i fenomeni molto localizzati, nonché riuscire a trainarli verso i settori occidentali. Potremmo dunque avere rovesci di moderata intensità, localmente anche intensi, in grado di interessare alcune zone, lasciando a secco altre, allo stesso tempo di dominare anche il territorio marsicano e di svilupparsi in prossimità dell'entroterra laziale.


Grazie per l'attenzione.

 

28-05-2015

Carissimi amici di Marsica meteo, benvenuti al nuovo editoriale di Meteorologia.

 

Nel corso dei prossimi giorni, le figure bariche si muoveranno secondo l'andamento dell'indice NAO illustratovi nei precedenti articoli e una serie di altri innumerevoli fattori che contribuiscono nel favorire un abbassamento e un innalzamento della pressione atmosferica sull'Atlantico settentrionale, (Northern Atlantic Oscillation). Nell'ipotesi riguardante il tempo atmosferico che potremmo avere nel mese di Giugno, potrebbe giovare molto El Niño, un riscaldamento anomalo del Pacifico meridionale, il quale tende a mutare i venti alisei, contribuendo in un'influenza anche per quanto concerne la circolazione atmosferica sullo scacchiere euro-mediterraneo, rinforzando le aree di alta pressione Subtropicale, per tali motivi il calore continuerà ad aumentare smisuratamente e anticipatamente nelle aree Tropicali e Subtropicali, nonché non mancherebbero fugaci ondate di caldo nord-africano sulla penisola, quest'ultime alternate alle fresche e umide correnti dall'Atlantico; ne torneremo a parlare quando sarà il momento. Intanto, un'area di alta pressione si è espansa sul Mediterraneo, divincolando la circolazione d'aria instabile che ci aveva interessato verso i Balcani. Nonostante la propaggine di alta pressione facente parte dell'Anticiclone delle Azzorre si sia espansa sullo stivale, la circolazione instabile continuerà a scalfire i suoi bordi orientali fino alla giornata di venerdì, fin quando non si allontanerà completamente entro la giornata di sabato, innescando un lieve rialzo delle temperature, che si manterranno su valori gradevoli e non esageratamente caldi. Nella giornata di domenica, invece, infiltrazioni d'aria fresca dalla penisola balcanica, molto probabilmente rappresentate dalle correnti nord-atlantiche pronte nello scivolare lungo i bordi orientali dell'Anticiclone delle Azzorre, daranno luogo ad un ripristino dell'instabilità del tempo sui rilievi appenninici, con possibili sfondamenti anche alle aree occidentali circostanti. Tuttavia, i temporali convettivi della giornata di domenica, nasceranno maggiormente lungo il versante adriatico dell'Appennino centrale, interessando in maniera "marginale" la Marsica centro-occidentale; nelle ore diurne della giornata di lunedì, invece, i cumulonembi pulluleranno particolarmente nella Marsica, distribuendo rovesci o acquazzoni su gran parte del nostro territorio, alcuni di essi potranno traslare verso l'entroterra laziale; rovesci o temporali per quanto concerne il restante Appennino centro-meridionale. Non vi preoccupate, tale fase di instabilità atmosferica sarà meno duratura rispetto alla precedente e, dalla giornata di martedì, una Primavera che rispetta le sue caratteristiche, alternando fasi di tempo stabile e soleggiato a periodi più freschi e perturbati, ci regalerà un'altra tregua di bel tempo. E' tutto.


Grazie per l'attenzione.

 

27-05-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Nel corso delle prossime ore, il modesto vortice depressionario che ha generato frequente instabilità sul nostro territorio abruzzese, continuerà ad inviare correnti d'aria fresca in quota, che favoriranno l'innalzamento delle bolle d'aria più calda originatesi in seguito al riscaldamento diurno, innescando i cosiddetti temporali convettivi. Nel corso delle ore diurne di mercoledì, infatti, sulla Marsica pulluleranno nubi cumuliformi piuttosto localizzate, in grado di dar luogo ad acquazzoni, tipici di un periodo di transizione quale la Primavera, la quale quest'anno sta completamente rispettando le sue caratteristiche, alternando periodi di bel tempo ad altri più freschi e instabili. Tuttavia, per quanto concerne quest'ultimi mesi primaverili, condizioni di tempo stabile e soleggiato stanno nettamente prevalendo sulle umide correnti nord-atlantiche, nonostante quest'ultime possano manifestarsi improvvisamente mediante piogge e temporali; una dinamica circolatoria differente rispetto all'anno scorso, quando, dal punto di vista meteorologico, il mese di Maggio si mostrò con minori giornate stabili e risultò molto più piovoso. L'influenza delle correnti più fresche dall'Atlantico, consenzienti in periodi perturbati non completamente assenti, sembra rappresentare proprio il comportamento che avrà la restante Primavera: in effetti, la NAO, oscillante tra neutro e negativo, incentiverà sia l'Anticiclone delle Azzorre che il Ciclone Islandese, area di bassa pressione oramai divenuta permanente, nel consentire ulteriori propensioni delle correnti zonali e delle perturbazioni atlantiche ad esse allacciate, nonché un anomalo riscaldamento del Pacifico meridionale noto come El Niño, rinforzerà le aree di alta pressione Subtropicale: nel mese di Giugno, infatti, non potrebbero essere esenti espansioni del così denominato Anticiclone Nord-Africano, responsabili di ondate di calore, anche se potrebbero persistere con prepotenza infiltrazioni d'aria molto instabile dalla penisola balcanica.
Tornado a noi, dopo una giornata di mercoledì instabile, da giovedì, sul territorio marsicano, così come su gran parte delle regioni settentrionali e centrali, il tempo atmosferico migliorerà e il Sole tornerà "completamente" a fare capolino, seppur possano ancora esserci un po' di nubi passeggere.


Grazie per l'attenzione.

 

25-05-2015

Salve e ben ritrovati.


Come sicuramente avrete ben intuito, nel corso della giornata di lunedì il tempo atmosferico migliorerà lievemente, seppur insistano ancora condizioni di spiccata variabilità specie sulle regioni centro-meridionali, marcatamente instabile su gran parte del Sud Italia. Tuttavia, il nocciolo d'aria fresca e instabile in quota, rimarrà incastonato tra Italia e Balcani e tenderà a richiamare un altro suo gemello, in questo modo apportando condizioni meteorologiche particolarmente perturbate, soprattutto lungo la nostra dorsale appenninica, ove in prossimità di quest'ultima, entro la giornata di mercoledì, potranno verificarsi piogge e temporali, localmente di moderata/forte intensità.


Vi ringrazio per l'attenzione. A voi tutti, una buona giornata.

 

25-05-2015

Salve e ben ritrovati.

El Nino.JPG

Sappiamo tutti quanto le temperature superficiali marine possano influenzare la circolazione atmosferica, soprattutto per quanto riguarda vaste distese d'acqua che coprono la maggior parte del nostro pianeta rispetto ai continenti, ossia gli Oceani. Nel corso degli ultimi tempi, le acque del Pacifico Tropicale si sono notevolmente riscaldate. Tale anomalo riscaldamento, è denominato El Niño, perché spesso i pescatori dell'America meridionale, notarono la sua comparsa proprio nel periodo natalizio, attinente alla nascita del Bambin Gesù. Quando tale si verifica, riesce ad ottenere delle evidenti conseguenze anche alla circolazione atmosferica del nostro emisfero, perché muta l'andamento degli alisei e di conseguenza l'ITCZ, ovvero la linea di demarcazione ove i venti provenienti dai due emisferi vengono a convergere, potrebbe tendere ad innalzare le aree di alte pressione subtropicali come l'Anticiclone Nord-Africano, verso il Mediterraneo. Sono ancora da valutare, però, altri indici climatici indicanti le prepotenza che le correnti atlantiche potrebbero avere su gran parte dell'Europa e del nostro stivale. Ciò vuol dire che, seppur un promontorio Subtropicale possa trasportare masse d'aria molto calda dal Nord Africa alla penisola italiana, tale potrebbe risultare alquanto fugace, nonché il calore iniettato dall'area di alta pressione in quota, verrebbe a contrastare con la successiva predominanza delle umide e fresche correnti dall'Atlantico, in tal senso si avrebbe la completa conferma della frequenza dei fenomeni atmosferici più violenti, specie sullo scacchiere euro-mediterraneo, nonché un deciso e anticipato aumento delle temperature in prossimità delle latitudini Subtropicali e Tropicali per quanto concerne soprattutto la restante Primavera.

P.S.

Nell'immagine, un noto esempio dell'anomalo riscaldamento delle acque del Pacifico meridionale.

 

Grazie per l'attenzione.

 

23-05-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.


Evoluzione del tempo


Nel corso delle prossime ore, un'area depressionaria oramai evoluta in goccia fredda, soprattutto grazie al proiettarsi dell'Anticiclone delle Azzorre sull'Oceano Atlantico, continuerà ad arrecare condizioni di tempo ampiamente perturbato sulle regioni del Centro-Sud, attuando il sempre più deciso ingresso di masse d'aria moderatamente fredda di origine polare-marittima che, avendo valicato le Alpi, hanno favorito un netto calo delle temperature, dapprima su tutto il Nord Italia, successivamente anche sulle regioni centrali, ove sono iniziati a soffiare freschi venti di Maestrale. In prossimità dei settori nord-occidentali, invece, il tempo atmosferico è andato via via migliorando. Le temperature sono scese maggiormente là dove si sono verificati locali temporali, in grado di trasportare verso il basso l'aria fredda nord-atlantica presente in quota, insieme alle precipitazioni. Quando un sistema depressionario diviene una goccia fredda, potrebbe essere particolarmente foriero di nembostrati e di cumulonembi muovendosi verso basse latutidini, i moti ascensionali sono più intensi perché incrementati dell'aria tiepida che incontrano proseguendo per l'appunto verso sud, nonché dal continuo calore latente rilasciato dalle nubi durante il processo di condensazione. In particolari condizioni sia sinottiche che orografiche, possono essere in grado di generare precipitazioni copiose e grandinate improvvise. E' stata l'insolazione mattutina più consona all'avvicinarsi della stagione estiva, ad originare qualche temporale convettivo. Tuttavia, le evidenti "isole di calore" per quanto concerne le grandi città come ad esempio Roma, ove in presenza dell'alta pressione è chiaro osservare una nube di inquinanti avvolgerla, potrebbero rappresentare uno dei fattori per i quali l'intensità degli acquazzoni sulla capitale, va via via accrescendo, perché contribuiscono nell'aggiungere una quantità di energia ai moti convettivi dei cumulonembi.

Per quanto riguarda la situazione meteorologica, come più volte annunciato e ripetuto, è tipica di una stagione primaverile che rispetta le sue caratteristiche, ossia di un periodo di transizione, instabile o volubile, ove insiste l'alternanza tra fasi stabili, in parte soleggiate e calde e altre particolarmente fresche e piovose. Anche se fino ad ora, fortunatamente il bel tempo ha prevaricato sulle fasi decisamente perturbate, che invece sono state poco durature, nel corso dei prossimi giorni, difficilmente si chiuderà la parentesi fresca e perturbata inaugurata dal transito della goccia fredda. In effetti, nel corso della giornata di domenica, il vortice depressionario, foriero d'aria più fredda in quota, favorirà ancora piogge e temporali sulle regioni del Centro-Sud. La prossima settimana potrebbe continuare a scorrere all'insegna della nuvolosità variabile e, a tratti, prevarrà una spiccata instabilità, specie sulle regioni centro-meridionali e dell'Estremo Sud.

 

Grazie per l'attenzione.

 

20-05-2015

Carissimi lettori, salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Evoluzione meteo AI - 20-24 Maggio 2015.jpg

Evoluzione del tempo/Meteo Marsica


Come avrete sicuramente ben intuito negli scorsi post, nel corso dei prossimi giorni avremo a che fare con due distinte perturbazioni di matrice nord-atlantica, le quali si slegheranno dal flusso zonale, a loro volta dislocandosi da una bassa pressione facente capolino al Vortice d'Islanda, in movimento verso le Isole Britanniche e l'Europa centro-orientale, mediante i bordi orientali di un Anticiclone delle Azzorre esteso di nuovo sull'Oceano Atlantico. Ebbene, la prima perturbazione, che dominerà le regioni settentrionali e centro-settentrionali nella giornata di mercoledì, influenzerà il tempo atmosferico su parte del Centro-Sud nella tarda serata di quest'ultimo giorno, e la seconda, particolarmente foriera di piogge e temporali, ci interesserà tra giovedì e venerdì e darà luogo a piogge intense nel fine settimana su tutta l'Italia centrale e meridionale, tra l'altro accompagnando masse d'aria ancora più fresca polare-marittima, consenzienti in un abbassamento notevole della colonnina di mercurio, specie nelle aree interne appenniniche. Si tratterà di peggioramenti particolarmente importanti, perché non solo potrebbero originare un intenso Wind Shear, per via dei contrasti termici dovuti all'insolazione sempre più favorevole alla stagione estiva, capace di incoraggiare la rotazione delle correnti ascensionali interne dei cumulonembi e quindi di accrescere l'ipotetico rischio di Trombe d'aria, ma anche in grado di fare da apripista ad una fase fresca e piovosa molto più duratura. Ebbene, mentre negli scorsi giorni la vittoria è stata più volte dell'Anticiclone delle Azzorre e delle sue componenti nord-africane e quindi le circolazioni atmosferiche tipicamente estive, nel corso di questa settimana, lo scacco matto sarà riservato alle configurazioni sinottiche aventi connotati più "invernali". Immaginiamo una circolazione facente capolino ad un periodo prettamente invernale, farci visita in un contesto quasi estivo, ove il calore fornito dal Sole verso più basse latitudini è in netto aumento, è chiaro che i fenomeni atmosferici più intensi tendano a verificarsi con più frequenza all'interno di Primavere che rispettano i loro connotati.



Grazie per l'attenzione.


18-05-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

 

Le circolazioni atmosferiche che ci stanno interessando continuano a far sì che la Primavera rispetti le sue caratteristiche, attraverso un'alternanza di periodi stabili e soleggiati e fasi decisamente più fresche e piovose. Nel corso della giornata di oggi, splenderà il Sole in quasi tutta la Marsica, salvo tra il pomeriggio e la sera, quando infiltrazioni d'aria fresca e instabile, favoriranno la genesi di temporali di calore in prossimità delle nostre montagne occidentali, quest'ultimi forieri di locali rovesci di pioggia. Le temperature massime torneranno ad innalzarsi entro la giornata di martedì, attestandosi su valori estivi e, il cielo, grazie ad un debole campo di alta pressione, diverrà di nuovo terso, eccetto qualche nuvola pomeridiana. Verso la metà della settimana, si noteranno i primi cenni di un peggioramento, che si concretizzerà tra venerdì e sabato, a causa del transito di una perturbazione nord-atlantica, recante piogge e accompagnata da masse d'aria più fresca di origine polare-marittima.


Grazie per l'attenzione.

 

17-05-2015
Salve e ben ritrovati.

Depressione - 15 Maggio 2015.jpg

Un'immagine satellitare di qualche giorno fa, rappresentante l'area di bassa pressione che sta interessando la nostra penisola. Nel corso delle prossime ore, traslerà verso sud-est, favorendo un aumento della ventilazione settentrionale, condizioni di variabilità su gran parte del Centro-Sud, temporali anche intensi sulla Sicilia.

 

Grazie per l'attenzione.

 

16-05-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al veloce aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.


Il Ciclone Mobile che ci sta interessando nelle ultime ore, darà origine a condizioni di spiccata instabilità per tutta la giornata di lunedì, specie sulle regioni centrali e sulle due Isole Maggiori, mentre il tempo tenderà a migliorare al nord-ovest. Nella giornata di domenica, le condizioni meteorologiche miglioreranno nettamente nella Marsica, i temporali domineranno maggiormente solo le Isole Maggiori.  Entro la prossima settimana, la perturbazione nord-atlantica si allontanerà verso levante, seppur possa lasciare ancora spazio ad un po' di instabilità pomeridiana, relegata ai rilievi centro-meridionali. Da metà settimana, nonostante un iniziale e netto miglioramento e un rialzo della colonnina di mercurio su tutta la penisola, un'altra perturbazione di origine atlantica lederà il campo di alta pressione, ripristinando condizioni di tempo perturbato sulle regioni settentrionali e centro-meridionali e di nuovo le temperature scenderanno su valori più consoni al mese di Aprile, risultando più fresche; è una tipicità di questa stagione.


Grazie per l'attenzione.

14-05-2015

Salve a tutti e ben ritrovati all'aggiornamento di approfondimento di Meteorologia, attinente alla metà della settimana.

Evoluzione meteo AI - 15-17 Maggio 2015.jpg

Nel corso dei prossimi giorni, l'Anticiclone delle Azzorre cederà gradualmente alle insidie delle fresche correnti nord-atlantiche. Di conseguenza, le masse d'aria che impatteranno lungo la dorsale alpina, già dalla giornata odierna, daranno luogo al fenomeno dello stau, il quale si verifica quando una corrente d'aria di natura differente è costretta ad oltrepassare un ostacolo orografico, in questo caso l'arco alpino, viene sospinta verso l'alto dallo stesso e, proprio per tali motivi, dà luogo allo sviluppo di temporali sul lato sopravvento delle montagne; per quanto concerne il versante sottovento, invece, la massa d'aria subisce delle modificazioni, perché, scendendo dal lato opposto, si comprime e si riscalda, rendendo l'aria più secca sulla Pianura Padana occidentale. E' proprio la stessa dinamica circolatoria che potremmo avere tra venerdì e sabato, quando il Nord e le regioni centrali, in particolar modo i versanti tirrenici, saranno interessati da una goccia fredda, nata in seguito allo scivolamento di una bassa pressione lungo i bordi orientali dell'Anticiclone Subtropicale, di nuovo proteso sull'Atlantico e in successivo movimento verso l'Europa centrale. In tale situazione sinottica, le irruenti correnti di Maestrale, supereranno le Alpi occidentali, dando luogo a temporali anche forti su quest'ultime, le regioni di nord-ovest resteranno in balìa di una fenomenologia più attenuata, salvo alcune zone del Piemonte, la Val Padana e la Toscana, ove saranno proprio questi venti più caldi e secchi, a costituire uno dei fattori per i quali, insieme all'innesco dello Wind Shear dovuto soprattutto all'accumulo di calore nei bassi strati e al richiamo meridionale in contrapposizione con aria più fresca e umida nord-atlantica, andrebbero a generarsi Supercelle temporalesche, ossia violenti temporali che potrebbero essere in grado di dar origine a Trombe d'aria e/o Tornado e a grandinate di dimensioni, a volte notevoli; piogge e temporali sul resto delle regioni di nord-est; l'ingresso d'aria più fresca farà scendere la colonnina di mercurio di 10-15°C su parte della penisola, la neve imbiancherà sia le montagne alpine che le cime della dorsale appenninica centro-settentrionale e centrale. La "lenta", ma agevole traslazione della goccia fredda verso est, farà sì che il tempo possa peggiorare su gran parte del Centro-Sud, sul quale potranno verificarsi rovesci e temporali, localmente forti, nelle ore diurne di venerdì confinati più a nord e sulle regioni tirreniche, entro la tarda mattinata di sabato in estensione al resto delle regioni centro-meridionali.


Grazie per l'attenzione.

 

10-05-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al veloce aggiornamento meteo.



Durante una Primavera che rispetta le sue caratteristiche, "è come se i due Solstizi stessero giocando una partita a scacchi, ove si susseguono una serie di vittorie dell'uno e dell'altro". La "vincita" è ancora una volta delle condizioni meteorologiche aventi connotati estivi e dunque dell'Anticiclone delle Azzorre che, oltretutto, ha anche una componente nord-africana. Nel corso della prossima settimana, non solo farà schizzare le lancette dei nostri barometri verso destra, ma anche la colonnina di mercurio che decollerà di nuovo, in particolar modo sulle regioni settentrionali, mentre rimarrà ancora qualche refolo d'instabilità relegato all'Estremo Sud, in graduale dissolvimento nel corso della settimana. Potrebbe invece sussistere un'ipotesi in grado di concretizzarsi entro il prossimo week-end, quando, il nostro stivale, a causa dell'improvviso movimento dell'alta pressione sull'Oceano Atlantico, sarebbe attraversato da un rapido vortice depressionario in grado di scivolare lungo i bordi orientali dell'Anticiclone delle Azzorre medesimo; tale bassa pressione sarebbe recante di masse d'aria più fresca polare-marittima. Tuttavia, nella giornata di giovedì, subiremo ancora i veloci effetti di un'altra onda di calore, molto più moderata rispetto alla precedente che, allo stesso tempo, è risultata alquanto fugace. Le masse d'aria calda che verrebbero a ristagnare nel catino padano, nonché nelle vallate del Centro, in presenza dell'alta pressione, fungeranno da carburante durante il passaggio della perturbazione, ipoteticamente atteso verso il fine settimana, la quale ripristinerà una circolazione ciclonica o un guasto delle condizioni meteorologiche; per via della quantità di calore, quest'ultima favorirebbe la genesi di nubi temporalesche decisamente più intense, nelle aree che potrebbero essere interessate. Ne torneremo a parlare.

 

Se voleste fare il cambio d'armadio, è giunto il momento. Tuttavia, se fossi stato un Meteorologo, oltremodo anche in gamba per quanto concerne l'ipotetico medio-lungo termine, vi avrei consigliato di lasciare da parte una felpa in più e una giacca a vento: a mio giudizio, potrebbe essere una restante Primavera che rispetta le sue caratteristiche, ove, a causa delle veloci comparse dell'Anticiclone delle Azzorre in grado di sopprimere la circolazione a bilancia, giornate calde, stabili e soleggiate si alternerebbero a fasi decisamente più fresche e instabili.

 

Grazie per l'attenzione e, a voi tutti, una buona giornata.

09-05-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Consorzio Lamma - Sat 9 Maggio 2015.JPG

Fonte immagine: Consorzio Lamma.

 

Dallo scatto satellitare di ieri sera, si può ben notare quanto, a causa della contrapposizione tra masse d'aria più fresca nord-atlantica e l'aria più calda preesistente nel catino padano in merito alla precedente e fugace ondata di caldo nord-africano, possa essere nata una linea temporalesca particolarmente intensa, che sembra assumere carattere di V-Shaped (ammasso cumuliforme a forma di "V" tra Piemonte e Lombardia, in direzione est), nonché alcuni cumulonembi si sono nettamente trasformati in Supercelle, mediante il cambiamento della direzione e della velocità dei venti con la quota, denominato Wind Shear, il quale imprime un moto di rotazione alle correnti ascensionali dei temporali. In quest'ultime ore, le regioni del Centro-Nord stanno facendo i conti con scrosci di pioggia, grandine e intense folate di vento, indotte dalle correnti discensionali dei cumulonembi, in grado di trasportare anche aria più fresca verso il basso. Nella giornata di sabato, un po' di instabilità disturberà il tempo sulla nostra dorsale appenninica centro-meridionale, tuttavia le condizioni meteorologiche tenderanno a migliorare nella giornata di domenica, ove sarà possibile qualche sporadico rovescio, relegato solo ai rilievi meridionali. Dall'inizio della prossima settimana, l'estensione dell'Anticiclone delle Azzorre sul Mediterraneo centro-occidentale, favorirà condizioni di tempo stabile e soleggiato.


Grazie per l'attenzione.

05-05-2015

Salve a tutti e ben ritrovati all'aggiornamento di approfondimento meteo.


Intensi venti di Scirocco perseverano moderatamente lungo le coste tirreniche, a causa della presenza di una bassa pressione termica al suolo, venti più modesti o di brezza si generano, invece, mediante una zona anticiclonica o di alta pressione ben strutturata sia in quota che al suolo, dunque in condizioni di scarsa dinamicità: localmente, infatti, le masse d'aria calda provenienti da una superficie marina calda, si innalzano fino a quote non troppo alte, per poi raffreddarsi e muoversi verso la terraferma. I venti da sud-est, dunque ancora dai quadranti meridionali, che salgono sul Tirreno, non si originano da tali dinamiche circolatorie, seppur vengano a mescolarsi con una debole brezza marina, vengono convogliati dall'entroterra sahariano, in tali condizioni fino ai nostri bacini occidentali, attraversano il mare più fresco e perciò non rendono la colonnina di mercurio piuttosto alta, in questo caso sulle coste tirreniche quest'ultima si attesta sui 22°C/23°C. Per quanto concerne l'entroterra peninsulare, invece, le temperature si stanno attestando sui 30°C, sia a causa di una massa d'aria trainata dai venti meridionali che non sorvola una superficie marina più fresca, sia per via dell'insolazione favorita dall'alta pressione in quota, nonostante persistano nubi stratiformi in grado di coprire in parte il cielo, il bulbo indica locali punte di circa 8°C in più nell'interno sardo. Proprio per tali importanti fattori, sulla nostra penisola si sono venute a creare imporanti inversioni termiche con moto orizzontale. Nel corso della giornata di domani, l'ondata di caldo tenderà ad attenuarsi su gran parte del Centro, seppur possano ancora essere raggiunte temperature di 28°C/29°C nel nostro territorio marsicano, l'aria sarà ancora più ventilata e diverrà sempre più fresca tra venerdì e sabato, quando il promontorio Subtropicale abbandonerà completamente lo stivale. Vi sarà dunque un rapido cambio di rotta: sui bordi dell'Anticiclone delle Azzorre in sollevamento verso i meridiani, infatti, scivoleranno masse d'aria fresca e instabile di matrice nord-atlantica, in grado di sfiorare la nostra dorsale appenninica a partire da domenica, dando luogo a piogge e temporali in prossimità di quest'ultima, con qualche isolato e forte acquazzone anche nella Marsica.

 

Grazie per l'attenzione.

 

04-05-2015

Salve a tutti e bentrovati al veloce aggiornamento meteo.

 

Dalla giornata di lunedì, il bel tempo tornerà a primeggiare maggiormente su tutto lo stivale, mediante il rinforzo di una temporanea area di alta pressione. Tuttavia, entro la giornata di martedì, un cambio di rotta sarà rappresentato da una lacuna barica in discesa sull'Oceano Atlantico, ossia la depressione islandese in persona, che favorirà, come una bilancia, la salita del piatto più leggero sull'altro comparto, ossia il Mediterraneo. Quest'ultima figura barica richiamata fino a parte del nostro stivale e raffigurante, ripeto, il piatto più leggero, si genera in prossimità del Sahara, per tali motivi è composta da una bassa pressione di natura termica, incrementata dall'aria calda che, con l'avvicinarsi del Solstizio d'Estate, aumenta, specie in prossimità del Tropico del Cancro; conseguenzialmente alla ricaduta delle correnti discendenti facenti capolino alla Cella di Ferrel, ad alte quote si instaura una zona alto pressoria in grado di sovrastarla, quest'ultima nota come l'Anticiclone Nord-Africano. Ebbene, come dicevo poc'anzi, quando aria più fredda polare-marittima scende sul bordo occidentale della bassa pressione che si accinge ad andare verso il basso, tale figura barica di natura termica viene costretta ad agevolare una risposta, come in un gran meccanismo di riequilibrio espande dal basso le masse d'aria calda costrette a non innalzarsi all'interno dell'atmosfera a causa della Subsidenza soprastante, e le trasporta dal Sahara alla penisola, facendo incrementare sia l'accumulo del pulviscolo trainato direttamente dal deserto, sia la colonnina di mercurio, la quale decollerà a partire da martedì. Intanto, sulla Mittel Europa governerà una circolazione instabile e più fresca allacciata alla bassa pressione islandese, i venti sfioreranno l'arco alpino, generando lo sviluppo di celle temporalesche associate a rovesci in prossimità di quest'ultimo; mitigheranno in parte le temperature, portando spiccata variabilità anche sulle regioni del Nord Italia. Le correnti nord-occidentali coadiuvate dalla rotazione antioraria dell'area depressionaria al suolo, invece, spingeranno aria molto calda, ma allo stesso tempo, verranno a contrastare con le più fresche acque del Mediterraneo (tipiche del periodo), favorendo qualche nebbia di avvezione in prossimità delle medio-basse coste tirreniche. Inoltre, la rotazione paradossale dei venti, riuscirà ad agganciare masse d'aria più umida atlantica, consentendo deboli e momentanei annuvolamenti dai settori occidentali del Centro-Sud, in estensione al restante territorio; dunque il cielo non si presenterà sempre sereno. Verso la fine della prossima settimana, le fresche correnti atlantiche allontaneranno la massa d'aria nord-africana, ripristinando condizioni di spiccata instabilità, progressivamente su gran parte del territorio nazionale.


Grazie per l'attenzione.

 

29-04-2015

Carissimi lettori, ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Evoluzione del tempo


Possiamo ritenere confermata una fugace onda d'aria calda di matrice nord-africana sul nostro stivale, probabilmente entro la prossima settimana. Ebbene, non è un richiamo di matrice Subtropicale improvviso e repentino a caratterizzare le temperature di tutto il mese di Maggio, dissolvendo completamente l'ipotesi concernente quest'ultimo che, da appassionato di Meteorologia, ho introdotto poc'anzi, ossia che potrebbe essere un mese a tratti instabile e molto fresco e, se proprio aveste voluto fare il cambio d'armadio, sarebbe stato utile avere una felpa o una giacca a vento da parte. Dunque si tratterebbe di una rapida ondata di caldo che si concretizzerà interamente dalla metà della prossima settimana, iniziando da un progressivo sbalzo termico, considerando il precedente e ancora in atto manifestarsi della Primavera attraverso il suo volto "fresco" e instabile. In effetti, la linea di incontro tra i due Alisei (Inter Tropical Convergence Zone), innalzerà la fascia di alta pressione subtropicale facente capolino alla Cella di Ferrel, essa stessa raggiungerà l'intero stivale, mediante un ripristino della circolazione a bilancia. Quest'ultima dinamica, indentificherebbe la successiva scomparsa dell'azione intermittente dell'Anticiclone delle Azzorre sull'Oceano Atlantico e la ritornante di un sistema equilibratore dovuto al surplus calorico che tende ad immagazzinarsi nell'atmosfera, proveniente principalmente da un minor smistamento delle masse marine calde verso nord e quindi ad un abbassamento e un rallentamento della Corrente del Golfo. E' una dinamica circolatoria che ha sempre fatto parte della variabilità del tempo, seppur non sia stata molto persistente come tuttora lo è; potrei ritenere che sia indotta proprio dall'indebolimento del ramo facente capolino alla circolazione termoalina, per questi motivi la circolazione atmosferica soprattutto sul nostro scacchiere, potrebbe divenire stressata, perché deve eseguire più compiti, tra questi vi è soprattutto il riequilibrare il surplus e il deficit calorico predominante sull'Oceano che ha risentito maggiormente dello scioglimento anomalo dei ghiacci artici, avvenuto nell'Estate 2012. A sopprimere la circolazione a bilancia potrebbe essere l'Anticiclone delle Azzorre, molto probabilmente effettuerà la sua comparsa più in là, tuttavia ora sarebbe più consono parlare delle conseguenze che la circolazione "a cuscino" potrebbe apportare e della quale, per interi editoriali abbiamo analizzato. Una saccatura depressionaria concernente il Vortice d'Islanda, foriero d'aria polare-marittima, infatti, tornerà ad invadere l'Oceano Atlantico fino ai suoi settori medio-bassi; la conseguente e rapida discesa, corrisponderà alla risalita del piatto più leggero della bilancia dall'altra parte del comparto, ossia il Mediterraneo, quest'ultima massa d'aria rappresentata da un promontorio Subtropicale, la cui natura termica le permette di essere formato da un'area di bassa pressione al suolo, la quale non favorisce notevoli ripercussioni sull'andamento della pressione atmosferica, anzi tende a diminuirla, favorendo la rotazione dei venti dai quadranti settentrionali che, "paradossalmente", merito il volgere antiorario della bassa pressione al suolo, accompagneranno aria più calda sahariana, anziché masse d'aria più fredda. Tale zona di alta pressione presente solo in quota, nota come l'Anticiclone Nord-Africano, susseguirà la nuova circolazione d'aria fresca e instabile che ci interesserà tra la fine del mese e i primi di Maggio, innescando un miglioramento del tempo ed un inconsueto decollo della colonnina di mercurio su valori estivi, soprattutto sulla Sardegna e sulle regioni centro-meridionali, (in questo modo dovrebbe verificarsi il primo assaggio d'Estate). Le iniziali correnti d'aria meridionali avranno modo di impattare sulla catena alpina e, contrapponendosi al flusso occidentale ancora in azione sulla Mittel Europa e scaturente dalla depressione oramai divenuta permanente in grado di incrementarle, daranno luogo a temporali al ridosso dei medesimi rilievi. Come tutte le perturbazione atlantiche in senso al flusso zonale, l'area perturbata annessa al vortice di bassa pressione, avrà un moto verso levante, per tali motivi potremmo parlare di un ipotetico guasto del tempo e di una successiva rinfrescata verso la fine della prossima settimana. Le masse d'aria calda potrebbero avere un quantitativo di umidità maggiore, nonché essere particolarmente mitigate in prossimità delle coste tirreniche, dalle acque che, in tale periodo, risultano normalmente più fresche; genererebbero, merito infiltrazioni d'aria umida da ovest, deboli annuvolamenti in grado di inibire in parte il rialzo termico nelle aree montuose appenniniche, salvo nei fondovalle, nei quali, nelle ore notturne e nelle prime ore del giorno, potrebbero esserci delle lievi inversioni termiche.

 

Grazie per l'attenzione.

 

26-04-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

 

Per quanto concerne la giornata di domenica, avremo condizioni di tempo variabile già a partire dalle prime ore del giorno, nuvolosità sempre più consistente nelle ore diurne della giornata. Dalla sera, il cielo rimarrà molto nuvoloso, tuttavia le nuvole non daranno luogo a piogge e la serata dei focaracci sarà completamente risparmiata. Le lacrime della Madonna bagneranno la montagna del Salviano, la cittadina di Avezzano e gran parte del territorio marsicano, a partire dalla tarda mattinata di lunedì, quando nubi nembostrati in aumento dai settori sud-occidentali, distribuiranno rovesci di pioggia, dalle ore pomeridiane, essi potrebbero presentare localmente anche forte intensità. Le piogge assumeranno carattere temporalesco soprattutto nella giornata di martedì; un lieve miglioramento del tempo, invece, vi sarà da mercoledì, seppur possano nuovamente tornare a svilupparsi cumulonembi forieri di acquazzoni pomeridiani, merito un altro impulso d'aria fresca e instabile, in movimento sulla scia dell'Anticiclone delle Azzorre, quest'ultimo interamente proiettato sull'Oceano Atlantico.


Grazie per l'attenzione.

 

23-04-2015

Salve e ben ritrovati al rapido aggiornamento meteo.


Nel corso dei prossimi giorni, insisteranno condizioni di spiccata variabilità su gran parte della nostra penisola, a causa del transito di blandi sistemi nuvolosi, che seguono il normale andamento del flusso zonale, ovvero delle correnti occidentali, dando luogo a qualche pioggia. In particolare, per quanto concerne la giornata di venerdì, vi segnalo il transito di un fronte freddo dalla penisola balcanica in grado di interessare soprattutto la nostra dorsale appenninica, con la probabile comparsa di focolai o nubi cumuliformi pomeridiane, a sua volta associate a rovesci o temporali. Un deciso e più intenso cambio di rotta lo avremo dalla prossima settimana, per via di un conseguente stiramento dell'Anticiclone delle Azzorre sull'Atlantico settentrionale, con una discesa delle depressioni facenti parte del Vortice d'Islanda fino alla Mittel Europa. In questo modo, una serie di perturbazioni nord-atlantiche raggiungerebbero con facilità anche il nostro stivale, attraversando dapprima le regioni settentrionali e, entro la prossima settimana, le regioni centro-meridionali, appena dopo che una goccia fredda proveniente dal Nord Europa abbia apportato qualche episodio d'instabilità lungo il medio-alto versante adriatico e su parte del nord-est. Il nucleo d'aria fresca e instabile che ci dovrebbe dominare successivamente ad una breve pausa, potrebbe essere foriero di piogge e temporali, dati soprattutto i forti contrasti termici che quest'ultimi Cicloni Mobili incontrano viaggiando verso più basse latitudini; tali fenomeni, ripeto, interesserebbero anche le regioni del Centro-Sud. 

 


Vi ringrazio per l'attenzione.

 

22-04-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Evoluzione del tempo

 

Dopo che diversi impulsi instabili abbiano un po' stuzzicato il tempo atmosferico su parte del nostro stivale, finalmente si può godere di un'altra pausa stabile e soleggiata, tutto grazie al rinforzo di un'area di alta pressione di matrice azzorriana, consenziente nel dar luogo ad un promontorio in grado di elevarsi fino alle Isole Britanniche. Tuttavia, si tratta di un'area di alta pressione che, nel corso delle prossime ore, si presenterà poco stabile e volta ad avere come obiettivo l'Oceano Atlantico settentrionale, allontanando i suoi massimi dal Mediterraneo. E' un meccanismo alquanto complesso, perché mi fa sorgere un dubbio su quanto acque più fredde a nord dell’Atlantico, tendino a calamitare l'alta pressione verso le aree a Sud della Groenlandia, ma soprattutto gran parte del Regno Unito. E' tipico che tale anticiclone abbia questi movimenti durante una stagione di transizione quale la Primavera, seppur le sue dinamiche diventino con più frequenza sempre più ambigue e non riescano a mantenere una fase di stabilità molto duratura, proprio come accade all'interno di Primavere che rispettano pienamente le loro caratteristiche, ossia fasi di passaggio che non risultano né molto perturbate, né ampiamente soleggiate. Il forte raffreddamento dell’Atlantico settentrionale indotto dal rallentamento del meccanismo di smistamento marino e il conseguenziale riscaldamento delle acque del medio-basso Atlantico, potrebbero farmi pensare su alcune ipotesi, nelle quali, durante la stagione estiva, possano continuare tali dinamiche da parte dell'Anticiclone delle Azzorre, in grado di sopprimere i quasi persistenti ripristini delle circolazioni a bilancia. Oltre ad altri importanti fattori, infatti, tali scostamenti delle figure bariche, mi fanno riflettere su di un'Estate avente dei periodi "caldi" trainati da veloci onde di calore di matrice nord-africana, ma allo stesso tempo alternati ad altri molto instabili e dai connotati favorevoli alle stagioni dell’Autunno e della Primavera; potrebbero essere dunque gli assetti circolatori di tali fasi di passaggio, ad inghiottire l'intero Solstizio, specie sul nostro bacino. Immaginiamo, ad esempio, una serie di circolazioni di stampo autunnale che interessano con particolare intensità un periodo al di fuori della norma, che possiamo dunque trovare all’interno della stagione estiva, dove vi è un maggior scrigno di calore generato sia dal soleggiamento che dalle fugaci onde di calore provenienti dal continente africano, è chiaro che, essendo quasi tutti i fenomeni atmosferici a nutrirsi di calore, quest’ultimi accelerano l’andamento delle correnti ascensionali e discensionali, le quali mutano le dimensioni delle precipitazioni, rendendole particolarmente intense.

Nel corso della giornata di mercoledì, un’area di alta pressione farà ancora da baluardo alle perturbazioni atlantiche, almeno fino alle ore diurne, quando un sistema nuvoloso dalla Penisola Iberica farà sì che possano esserci decisi cedimenti della struttura anticiclonica, con i primi annuvolamenti dai settori occidentali, in estensione al resto delle regioni settentrionali e centrali. La perturbazione si muoverà molto lentamente verso la nostra penisola e, tra la giornata di giovedì e il fine settimana, allacciata al seno delle correnti occidentali, attuerà la sua azione insieme ad una goccia fredda in discesa dal Mar Baltico, che a sua volta darà luogo a piogge e temporali sul Centro-Nord e sui settori adriatici, acquazzoni dalle coste tirreniche alla dorsale appenninica e qualche rovescio o temporale anche sulle regioni del Sud. La veloce fase perturbata sarà susseguita da un nuovo e breve miglioramento delle condizioni meteorologiche; entro la fine del mese, invece, potrebbe raggiungerci un fronte particolarmente perturbato e a carattere freddo. Ne torneremo a parlare.

 

Vi ringrazio per l’attenzione.

20-04-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

 

Le continue e fugaci elevazioni dell'Anticiclone delle Azzorre sull'Oceano Atlantico, stanno consentendo lo scivolamento, lungo i suoi bordi orientali, di masse d'aria decisamente fresca e umida dalle depressioni facenti parte del Vortice Polare, sino alla penisola balcanica e su parte della nostra penisola, su quest'ultima affluiranno fino alla giornata di lunedì quando, una debole area di alta pressione, ripristinerà una breve pausa soleggiata. In effetti, le correnti d'aria fresca di provenienza nord-orientale, impatteranno ancora una volta sulle montagne dell'Appennino centro-occidentale, dando luogo a densi annuvolamenti diurni, a tratti anche di carattere cumuliforme e recanti rapidi ed isolati piovaschi dalla sera. Nonostante il tempo nei giorni a seguire torni a migliorare, seppur ancora un po' di instabilità possa dominare l'Appennino meridionale e le regioni dell'Estremo Sud, a partire da metà settimana, il transito di altri modesti fronti instabili, potrebbe originare ancora qualche nube cumulonembo diurna associata a piovaschi, che si presenteranno tali nei miti pomeriggi primaverili delle nostre montagne appenniniche e alpine. Tuttavia, blandi passaggi nuvolosi, merito infiltrazioni d'aria umida in quota, potrebbero disturbare i cieli inizialmente sereni delle coste tirreniche e adriatiche, nubi che andrebbero a dileguarsi nell'arco di pochissime ore, lasciando spazio ad un cielo nuovamente terso o sgombro da nubi. Il prossimo week-end, potrebbe fare da apripista ad un'altra e più duratura fase d'instabilità, tipica di una stagione di transizione che rispetta le sue caratteristiche, dunque in grado di alternare periodi di bel tempo a giornate molto perturbate, a tratti anche dalle caratteristiche invernali, come se gli assetti circolatori dei due Solstizi stessero facendo una partita a scacchi, ove si susseguono una serie di vittorie dell'uno e dell'altro.


Grazie per l'attenzione.

18-04-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 


Evoluzione del tempo


Per quanto concerne la dinamica circolatoria sullo scacchiere europeo, mi preme molto evidenziare non solo la perturbazione atlantica, già ampiamente preannuciata, che dalla Penisola Iberica è traslata verso nord-est, lambendo parte dei settori settentrionali e orientali del nostro stivale, nonché parte delle regioni centrali, ma un successivo e rapido trasferimento delle nubi cumuliformi verso l'Europa orientale e un esaurimento della precedente goccia fredda iberico-marocchina che, entro la tarda serata odierna, spostandosi verso le nostre regioni del Centro-Nord e su gran parte della Francia e indebolendo allo stesso tempo la sua intensità, consentirà un lieve miglioramento delle condizioni del tempo anche lungo la medio-alta fascia adriatica, ove tuttavia si stanno ancora verificando rovesci di pioggia a carattere temporalesco; condizioni di tempo "buono" e a tratti spiccatamente variabile continuano invece ad interessare le regioni centro-meridionali; sul Sud Italia splende un po' più di Sole e le temperature, indotte ad innalzarsi su valori "estivi" dall'iniziale vento di Scirocco richiamato dal sistema perturbato di origine atlantica, scenderanno leggermente a partire dalla prossima settimana, a causa di una rotazione delle correnti dai quadranti settentrionali. Tale cambio di rotta da parte dei venti sarà agevolato dalla successiva traslazione dell'Anticiclone delle Azzorre sull'Oceano Atlantico, il cui campo che dapprima dominava la penisola, è ceduto ai passi felpati delle correnti umide atlantiche trainate dalla circolazione basso pressoria appena illustrata. Nel corso dei prossimi giorni, infatti, l'Atlantico settentrionale accoglierà il tepore Subtropicale del cuneo anticiclonico di matrice azzorriana, il quale, come è lecito accadere in una Primavera nella quale la circolazione atmosferica rispetta le sue caratteristiche, dirigerà un fronte extratropicale verso i Balcani, che sfiorerà soprattutto il nostro stivale. Le infiltrazioni d'aria più instabile in quota, ci raggiungeranno in seguito a tali dinamiche e favoriranno l'innesco dei moti convettivi in prossimità della catena appenninica, soprattutto sull'Appennino centrale e centro-meridionale, ove le masse d'aria più fresca in ingresso da nord-est, incentiveranno l'aria più tiepida e umida generata dal riscaldamento mattutino, nel salire all'interno dell'atmosfera e a raffreddarsi, data la colonnina d'aria particolarmente instabile al variare della quota. In questo modo si verifica sia un maggiore rilascio dell'umidità da parte della massa d'aria, incrementante lo sviluppo di vapore acqueo e di cristalli di ghiaccio in senso verticale (cumulonembi), sia un innalzamento del calore latente dovuto alla condensazione, quest'ultimo aiuta a rinforzare le correnti ascensionali all'interno delle nubi temporalesche. Nel corso delle giornate di sabato e di domenica, nonostante qualche sprazzo di sole, avremo dunque lo sviluppo dei temporali nell'interno appenninico, i quali, per via della variabilità dei venti in quota, circumnavigheranno le nostre montagne, distribuendo in maniera isolata, rovesci di pioggia anche bruschi o sotto forma di "forti" acquazzoni. Nel corso dell'inizio della prossima settimana, gli impulsi d'aria instabile influenzeranno ancora il tempo atmosferico lungo la dorsale appenninica centrale, ove i temporali potrebbero accarezzare l'entroterra occidentale, apportando rovesci che potrebbero assumere carattere grandinigeno. Le temperature dovrebbero scendere sensibilmente lungo i versanti adriatici della penisola, sui quali, soprattutto nella giornata di sabato, potrebbero esserci temporali, localmente di forte intensità. Le correnti discensionali dei cumulonembi che si innescheranno in prossimità dell'Appennino centro-meridionale nella giornata di lunedì, porteranno un locale abbassamento delle temperature, le quali risulterebbero più fresche e consone ad inizio stagione. Cercherò di tenervi aggiornati.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

 

15-04-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Sat - 15 Aprile 2015.JPG


Evoluzione del tempo


Per poter inquadrare al meglio l'evoluzione del tempo per il week-end e la settimana che segue, bisogna iniziare dalle condizioni della circolazione atmosferica attuali rappresentate nell'ultimo scatto satellitare. Questa "tecnica", utilizzata soprattutto per il Nowcasting, consente, a tutti coloro che non sono solo interessati al tempo che farà illustrato mediante i simboli del tempo su di una cartina, di comprendere al meglio quale sarà la perturbazione in grado di innescare un nuovo e veloce guasto del tempo tipico della stagione primaverile. Nell'immagine sottostante del Meteosat.it, occorre, dunque, dare un attento sguardo all'area perturbata presente sulla Penisola Iberica, perché quest'ultima verrà mossa verso est soprattutto dall'Anticiclone delle Azzorre, che sradicherà ancora una volta le sue radici dal Mediterraneo ove, grazie soprattutto alla sua componente nord-africana, continuerà ad apportare condizioni di tempo stabile e soleggiato e temperature "quasi estive" almeno fino a giovedì sera, ivi escluse le escursioni termiche nelle aree di montagna. Come dicevo poc'anzi, l'anticiclone Subtropicale, sobbalzerà lungo i meridiani e si stirerà altrettanto fugacemente sull'Oceano Atlantico, lasciando parte del nostro stivale preda di tale sistema perturbato iberico-marocchino, il quale darà luogo ad un peggioramento del tempo sulla Sardegna e sui settori occidentali, in traslazione a tutto il Centro-Nord, dove, tra venerdì e sabato, andrebbero a verificarsi piogge e temporali. L'area anticiclonica, una volta abbandonato il Mar Nostrum, infatti, formerà un baluardo sulla Gran Bretagna, in grado di estendere la sua influenza a parte della penisola scandinava. Tale situazione configurativa favorirà un allacciamento del sistema perturbato alla circolazione instabile sui Balcani; esso stesso, nella giornata di sabato, preparerà le basi per un rapido passaggio nuvoloso a carattere cumuliforme associato a rovesci di pioggia temporaleschi, che interesseranno anche parte delle regioni centrali, con particolare rilevanza non solo sui versanti tirrenici, ma anche sui medio-alti versanti adriatici. Nonostante nella giornata di domenica ci possa essere un altro miglioramento del tempo, data dunque la rapidità con la quale il fronte instabile ci dominerà, dalla prossima settimana, il sistema depressionario evaso dalla penisola scandinava in merito alla genesi di un cuneo anticiclonico ad ovest di quest'ultima, invierà decisi impulsi d'aria fresca e instabile in quota, ciò potrebbe originare l'attivazione di una più accentuata instabilità sull'arco alpino e lungo la dorsale appenninica centrale e centro-meridionale, in prossimità della quale, complice anche il tiepido riscaldamento mattutino e diurno, verranno a generarsi nubi cumuliformi responsabili dei primi temporali di calore della stagione. Tali macchine termiche non faranno altro che smistare l'aria più fresca in arrivo dal Nord-Est Europa, verso il basso, insieme alle precipitazioni, per tali motivi le temperature potranno assumere valori più consoni all'inizio della Primavera ed essere decisamente più fresche.



Grazie e arrivederci.

14-04-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.


Circa una settimana fa, da appassionato di meteorologia, ho annunciato che, almeno fino alla giornata di venerdì, il tempo atmosferico sarebbe stato buono su tutto lo stivale. Nella rubrica di approfondimento di Avezzano Informa, infatti, vi è, nella parte finale, un accenno riguardante l'ulteriore cedimento della struttura di alta pressione, il quale si verificherà proprio nel corso della settimana seguente, protendendosi dunque fino all'inizio del fine settimana, quando nei giorni a seguire potrebbe esserci il transito di un sistema perturbato di provenienza balcanica, complice del ripristino di condizioni meteo perturbate, specie lungo le aree adriatiche. In effetti, in quest'ultimi giorni, osserveremo quasi sempre i nostri barometri oscillare verso il basso e successivamente in maniera poco incisiva verso l'alto, evidenziando sia la normalissima variazione della pressione atmosferica dovuta al riscaldamento diurno che si ha nelle giornate di tempo stabile, sia i graduali cedimenti pressori volti a rappresentare la comparsa di una tenue variabilità pomeridiana, in particolare sulle regioni centrali adriatiche e su gran parte dei settori meridionali, generata soprattutto da un fronte instabile che viaggerà lungo il bordo orientale dell'Anticiclone delle Azzorre, allo stesso tempo relegando episodi di instabilità marcata all'area balcanica. Nel fine settimana, invece, l'alta pressione azzorriana potrebbe ritirarsi sull'Atlantico settentrionale, permettendo, come dicevo poc'anzi, l'ingresso di una perturbazione strettamente annessa ad un sistema depressionario presente sulla penisola scandinava. Ne riparleremo.


Grazie per l'attenzione.

 

11-04-2015

Salve e ben ritrovati al consueto e rapido aggiornamento meteo.

 

Innocue velature dai settori occidentali, niente di eccezionale, non in grado di mandare in frantumi il volto migliore della Primavera: anche dalla prossima settimana l'Anticiclone delle Azzorre ci terrà compagnia, divincolando le perturbazioni atlantiche verso le alte latitudini, seppur qualche refolo d'aria fresca in quota di provenienza balcanica e di matrice nord-atlantica, cerchi di originare nubi cumuliformi in più lungo la dorsale appenninica, con associati rovesci di pioggia sull'Appennino centro-meridionale, prima che la nuova settimana inizi. Sicuramente ricorderete quanto descritto nell'edizione cartacea di Avezzano Informa del Maggio scorso; il tempo atmosferico costituisce una variabilità, che poi all'interno di quest'ultima ci siano state Primavere che rispettarono o no le loro caratteristiche, o fenomeni atmosferici più intensi e frequenti rispetto al passato, è un altro discorso. Dunque, tornando a noi, è come se le figure bariche, in tal periodo di transizione, stessero giocando una partita a scacchi, dove possono esserci una serie di vittorie dell'una e dell'altra. Negli ultimi giorni la vincita è stata dell'Anticiclone delle Azzorre, il quale ci regalerà una fase più duratura di tempo stabile e soleggiato, nonostante possa comparire qualche nuvola pomeridiana. Tuttavia, la struttura di alta pressione potrebbe indebolirsi dalla metà della prossima settimana, come se gradualmente un'altra figura barica, anch'essa particolarmente rinforzata, prendesse una rinvicita, alternando la fase di bel tempo con un altro periodo perturbato e a carattere freddo, (è tipico di questa stagione). Ne torneremo a parlare.

 

 

Grazie per l'attenzione.

09-04-2015

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con l’aggiornamento di approfondimento di meteorologia.

 

Tendenza del tempo


L’ipotesi sussistente all’interno delle analisi che da appassionato di meteorologia sto elaborando, concerne soprattutto una serie di quasi incomprensibili dinamiche, data l’enorme distanza di tempo che ci separa da quest’ultime. Tuttavia, esse potrebbero concretizzarsi, considerando il forte predominio sia dell’Anticiclone delle Azzorre che della depressione d’Islanda, evidenziati da una continua NAO negativa. Ebbene, chi vincerà tra quest’ultimi? Penso che forse non riusciremo mai a concepirlo con certezza se non alla fine della stagione estiva o addirittura della prossima stagione invernale: potrebbe essere dunque un’Estate caratterizzata da dinamiche circolatorie rappresentate da una discesa d’aria polare-marittima meno ampia e espansa ad ovest dell’Atlantico, a tratti volta ad interessare i settori orientali, ciò determinerebbe delle successive modificazioni del promontorio Subtropicale di richiamo sul Mediterraneo, esso risulterebbe inizialmente in linea con la discesa delle gemelle del Vortice d’Islanda sulla Penisola Iberica e sul Portogallo, pilotando correnti d’aria calda sciroccale sulle regioni meridionali e lungo il versante tirrenico, anziché l’adriatico, dando luogo agli ingredienti fondamentali perché possano verificarsi fenomeni atmosferici particolarmente intensi sul Nord Italia, soprattutto al nord-ovest, maggiormente esposto alla contrapposizione tra correnti caldo-umide e masse d’aria più fredda in quota provenienti dal nord-atlantico, nonché giova ancora una volta l’orografia territoriale, anch’essa come il sistema che ci interessa, caotica e complessa. In effetti, la perturbazione facente parte della saccatura depressionaria sull’Atlantico orientale, seguirebbe un moto verso levante, distruggendo la breve ondata di calore nord-africana e favorendo un predominio delle fresche e instabili correnti atlantiche, complici dello sviluppo di diversi cumulonembi all’interno della perturbazione. Si potrebbe trattare dunque di una circolazione in grado di alternare giornate per lo più stabili al Centro-Sud a fasi di deciso maltempo, a tratti dalle caratteristiche autunnali; l’intensità del flusso zonale, infatti, incentiverebbe un accrescimento dell’umidità nelle vallate, ove un ripristino anticiclonico sarebbe responsabile di nebbie mattutine nel pieno cuore della stagione estiva. L’Anticiclone delle Azzorre che sta consentendo alla Primavera di rispettare le sue caratteristiche, dunque di presentare i suoi volti più instabili, ma anche i volti stabili e soleggiati, si espanderà fugacemente sull’Atlantico, esattamente come in essa sta facendo, permettendo lo slittamento di gocce fredde verso le aree adriatiche della penisola e del resto delle regioni del Centro-Sud, quest’ultime foriere di piogge e temporali, nonché potrebbe effettuare un’espansione sullo stivale, attuando brevi periodi di tempo soleggiato. Considerando le ipotesi appena illustrate, potrebbe essere un'Estate decisamente più calda rispetto all'anno scorso, seppur alternata a periodi davvero perturbati e dai connotati più autunnali.

 

Evoluzione del tempo


Nel corso dei prossimi giorni, l’Anticiclone delle Azzorre che fino ad ora non aveva avuto obiettivi veri e propri sul Mediterraneo, estendendosi lungo i meridiani e trascinando decise masse d’aria fredda di origine artica verso l’Europa centro-orientale e lo stivale, si espanderà su gran parte della Mittel Europa e del Mediterraneo, ripristinando giornate di tempo stabile e soleggiato, nonché un rialzo delle temperature su valori consoni al periodo su tutto il nostro stivale. Tuttavia, dobbiamo pensare ad una struttura di alta pressione, non ancora pienamente stabile, dunque non costruita da massimi di cemento armato e quindi in grado di essere sgualcita dalle forti correnti occidentali, trainanti vortici di bassa pressione di matrice nord-atlantica altrettanto bassi e in grado di calamitare correnti d’aria da sud-ovest e da sud-est, decisamente più calda e in grado di attecchire umidità sorvolando le acque del Mediterraneo e dei suoi bacini adiacenti e di contrapporsi all’aria più fresca dalle coste della Groenlandia. Tale circolazione a bilancia, potrebbe essere causata in maniera così persistente, dal mutamento della Corrente del Golfo dovuto all’ultimo scioglimento dei ghiacci artici, in particolar modo in prossimità del territorio groenlandese e di conseguenza un maggior riversamento di acque più fredde nell’Atlantico settentrionale, che allontanano l’azione superficiale più calda del ramo facente parte della circolazione termoalina, con conseguenti risvolti da parte dell'atmosfera soprastante rappresentati da discese della depressione islandese là dove c’è un surplus calorico rilasciato dalle alte temperature dell’oceano meridionale, a sua volta legato allo scarso smistamento da parte della corrente oceanica. Se il flusso marino si fosse bloccato, infatti, sarebbe stato portatore di un vero e proprio raffreddamento; un rallentamento e un abbassamento, invece, comporta un’alterazione e una traiettoria verso est più frequente delle perturbazioni atlantiche. Quando gli umidi venti, che spesso ci interessano con più frequenza in Autunno, giungono prepotentemente in una stagione calda quale l’Estate, hanno a disposizione una quantità di calore più grande, ripeto, all’interno di un contesto circolatorio di stampo autunnale, in questo modo si innescano temporali di forte intensità, sempre più numerosi rispetto al passato e decisamente consenzienti nel dar luogo a fenomeni tornadici ad essi annessi. E non solo, le espansioni di un promontorio afro-mediterraneo, forse in maniera erronea noto come “L’Anticiclone nord-africano”, favoriscono onde di calore che, anche se per quanto riguarda la prossima estate potrebbero essere alquanto fugaci e precedute da una predominanza del Ciclone d’Islanda, rendono decisamente più calde le acque del Mediterraneo. Questo calore, intrappolato in esse, viene poi rilasciato progressivamente con lo scorrere della stagione invernale, specie nelle correnti meridionali che interessano più frequentemente il Mediterraneo rispetto alle massicce masse d’aria fredda artica. I venti più dolci, in questo modo, assorbono come una spugna una percentuale più alta di umidità, volta ad alimentare di vapore acqueo e di cristalli di ghiaccio le nubi presenti all’interno di una perturbazione già di per sé intensa. Se le ondate di freddo si verificano e manifestano un’ingerenza notevole delle correnti gelide artiche sul Mar Nostrum, come ad esempio accadde nel Febbraio 2012, si innesca una bassa pressione che ingoia correnti d’aria più gelide e aria più mite meridionale sempre più umida, la quale, salendo sul blocco d’aria gelida continentale, genera intensi moti convettivi e la formazione di nubi ricolme di vapore acqueo e di cristalli di ghiaccio.

Tornando alla nostra evoluzione del tempo per i prossimi giorni, un’area di alta pressione di matrice oceanica ci dominerà per qualche altro giorno, permettendo alla Primavera di mostrare il suo volto più bello. In effetti, le masse d’aria più asciutta presenti nella cupola alto pressoria a causa della Subsidenza, rendono più secca e tersa l’aria. L’Anticiclone delle Azzorre rilegherà l’area di bassa pressione alla penisola balcanica, allontanando l’instabilità anche dalle regioni meridionali e attuando, come dicevo poc’anzi, un netto rialzo delle temperature. Dalla giornata di domenica, un fronte d’aria instabile proveniente dal nord-atlantico scivolerà lungo la gobba dell'alta pressione, come se quest’ultima fosse uno scivolo, appena la perturbazione invaderà i Balcani consentirà infiltrazioni d’aria fresca e umida in quota che, incontrandosi con correnti più miti sud-occidentali, complice anche il riscaldamento diurno, consentiranno l’ascesa delle termiche generatesi dalla nuda roccia dell’area appenninica e alpina. I moti ascensionali, infatti, daranno luogo ad un locale calo della pressione atmosferica e allo sviluppo di nubi cumuliformi nelle ore diurne del giorno, in grado di originare isolati temporali in prossimità della dorsale appenninica centrale e centro-meridionale; qualche rovescio di pioggia sull’arco alpino. Nel corso della prossima settimana, potremmo avere un cedimento graduale della struttura di alta pressione, la comparsa di qualche nube in più dai settori occidentali alla dorsale appenninica e un successivo e ipotetico ingresso di una serie di perturbazioni atlantiche, delle quali torneremo a parlare.

Grazie per l’attenzione.

08-04-2015

Bentrovati al rapido aggiornamento meteo.


Confermo quanto ipotizzato qualche editoriale orsono: a partire dalla giornata di domani ancora un po' di variabilità lungo il medio-basso adriatico, su gran parte delle regioni centro-meridionali e dell'Estremo Sud. Da giovedì, invece, l'Anticiclone delle Azzorre si espanderà sul Mediterraneo centro-occidentale, favorendo il ripristino di condizioni meteorologiche stabili e soleggiate ed escursioni termiche nelle aree di montagna. Tuttavia, i massimi alto pressori, diventeranno rapidamente "ballerini" e, per tali motivi, i fronti instabili provenienti dal nord-atlantico che interesseranno la penisola balcanica scivolando lungo i bordi orientali della gobba anticiclonica, favoriranno infiltrazioni d'aria fresca e umida in quota e un ulteriore e locale cedimento della pressione atmosferica. In questo modo, vi sarà un aumento dell'instabilità sui rilievi e, in particolare dalla giornata di domenica, potrebbero verificarsi annuvolamenti cumuliformi in prossimità dei versanti alpini e lungo la dorsale appenninica centro-meridionale, quest'ultimi associati a rovesci di pioggia/piovaschi.


Grazie per l'attenzione.

 

07-04-2015

Ben ritrovati al consueto appuntamento con la rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Nell'immagine sottostante da me immortalata, il Monte Velino imbiancato all'esordire del mese di Giugno, segno di un periodo di transizione quale la Primavera che, negli ultimi anni, sta rispettando le sue caratteristiche, risultando dunque volubile e instabile.

Monte Velino - 15 Maggio 2013.jpg

Evoluzione del tempo

 

Correnti d'aria fredda di origine artica soffieranno a tratti anche impetuosamente fino alla giornata di domani. L'allontamento del vortice depressionario verso levante, in combutta con un'ulteriore spinta dell'Anticiclone delle Azzorre verso le Isole Britanniche e parte del comparto scandinavo, infatti, sta favorendo l'ingresso sempre più deciso dei "gelidi" venti nord-orientali, complici di un netto calo delle temperature dalla festività di Pasqua alla giornata odierna, in quest'ultima i valori massimi stanno raggiungendo un carattere più invernale, allo stesso tempo tipico di una stagione di transizione quale la Primavera (quando rispetta le sue caratteristiche), ove fasi di bel tempo si alternano a giornate perturbate, a tratti attinenti all'Inverno. Un esempio, potrebbe essere il mese di Maggio del 2013, nel quale, la continua azione di masse d'aria polare-marittima sino al nostro stivale, favorì una spruzzata di neve quasi fino ai piedi del Monte Velino e velò di bianco tutta la montagna del Gran Sasso. Nel corso delle prossime ore, invece, l'affluire d'aria decisamente fredda in contrapposizione con la dorsale appenninica centro-meridionale (effetto stau), farà sì che nevichi fino a bassa quota lungo il lato sopravvento dell'Appennino, dunque i settori orientali, qualche rovescio nevoso in sfondamento verso i settori occidentali, in un contesto di spiccata variabilità. Dalla giornata di domani, sulle regioni centrali della penisola il tempo migliorerà lievemente; in effetti, insisterà ancora un po' di nuvolosità pomeridiana associata a qualche debole piovasco nell'interno appenninico, a sua volta accentuato dall'instabilità che ancora interesserà il Sud Italia. Tuttavia, a partire dalla metà della settimana, l'Anticiclone delle Azzorre attuerà un'avvezione di vorticità negativa su gran parte del Mediterraneo, ripristinando condizioni di tempo stabile e "soleggiato", divincolando sulla penisola balcanica la circolazione ricolma d'aria fredda e instabile, sarà in questo modo che permetterà un rialzo delle temperature per quanto concerne i valori massimi, senza escludere gli apporti della Subsidenza, in grado di rendere più secca l'aria circostante. Le inversioni termiche, principalmente dovute sia ad un periodo di passaggio sia al precedente interesse della penisola da parte di una massa d'aria più fredda, saranno probabili nelle vallate, mentre, nelle aree di montagna, insisterà qualche escursione termica. L'area di alta pressione azzorriana non sarà responsabile di cieli sempre sereni, specie a partire dai settori occidentali, sui quali più in là potrebbe essere concepibile qualche infiltrazione d'aria umida da ovest strettamente annessa ai massimi pressori ballerini; potrebbero esserci locali cedimenti della pressione atmosferica dal fine settimana, quando un fronte instabile nord-atlantico scivolerebbe lungo i bordi dell'Anticiclone delle Azzorre, dominando i Balcani; in questo modo sfiorerà lo stivale, ove per tali motivi aumenterebbe l'instabilità nelle zone maggiormente esposte al flusso d'aria più fresca in quota, con la conseguente comparsa di nuvolosità cumuliforme associata a rovesci di pioggia temporaleschi in prossimità della dorsale appenninica; qualche piovasco sull'arco alpino. E' tutto.


Grazie per l'attenzione e al prossimo aggiornamento meteo.

 

04-04-2015
Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.
Evoluzione AI - 4-6 Aprile 2015.jpg
Evoluzione del tempo - Meteo Marsica

Nel corso delle ore diurne e serali della giornata di ieri, un'estesa copertura nuvolosa composta da nubi cumuliformi e nembostati, è riuscita a dominare i cieli della Marsica centro-occidentale, con associato anche qualche breve piovasco nel trasaccano; la nuvolosità è stata causata da un impulso d'aria instabile e fresca in quota proveniente dalla penisola balcanica, che ha confermato ancora una volta una spiccata variabilità del tempo. Dalle prossime ore, le condizioni meteorologiche si guasteranno incisivamente, annunciando un cedimento della struttura di alta pressione che ci ha in parte protetto dalle insidie atlantiche. Nel frattempo, masse d'aria molto fredda per il periodo, aventi un'origine artico-marittima, scivoleranno sui bordi dell'Anticiclone delle Azzorre fin sull'Europa centro-orientale; la figura barica, infatti, si sta ritirando dapprima a nord-ovest, successivamente si estenderà in parte verso la Scandinavia, permettendo, tra pasquetta e la giornata di martedì, il deciso ingresso di una bolla d'aria fredda artica nel cuore del nostro stivale, quest'ultima coadiuvata da un vortice depressionario in allontanamento verso sud-est. In effetti, allacciata alla vasta depressione che apporta marcata instabilità sull'Est Europeo, vi è una perturbazione nord-atlantica, anch'essa si muove mediante la traiettoria meridiana dell'alta pressione azzorriana. Il sistema perturbato è giunto sullo stivale attraversando la Francia e sta dando luogo ad un minimo depressionario sul Mar Ligure, il quale a sua volta richiamerà venti di Scirocco che si umidificheranno sorvolando le acque del Tirreno e forniranno alimentazione alle nubi facenti parte del sistema nuvoloso. Entro la tarda serata della giornata odierna, l'area di bassa pressione con annessa perturbazione, ruoterà verso sud, favorendo un netto peggioramento del tempo dalle regioni di nord-ovest ai versanti tirrenici del Centro-Sud, dai quali le piogge si trasferiranno al resto delle regioni centrali e meridionali. Tra la sera e la notte, la genesi dei cumulonembi dal Tirreno verso le coste, annuncerà l'ingresso del fronte freddo della perturbazione; dunque le piogge potranno assumere anche carattere temporalesco, localmente presenteranno forte intensità tra Basso Lazio e Campania. Nella giornata di domenica, i rovesci di pioggia domineranno maggiormente le regioni centrali adriatiche e gran parte del meridione; tuttavia, nella Marsica, vi saranno ancora rovesci di pioggia intermittenti, acquazzoni che proverranno dai settori sud-orientali e settentrionali. Come dicevo poc'anzi, l'area depressionaria tenderà a traslare verso sud-est e, dalla serata di Pasqua, farà acuire i suoi effetti attraverso venti freddi nord-orientali, un crollo della colonnina di mercurio su valori più invernali e un conseguente abbassamento della quota neve lungo la dorsale appennica centrale e centro-meridionale, da quote superiori ai 1000 m fino a quote comprese tra gli 800 e i 700 m, ove vi sarà qualche spruzzata, pronta a sciogliersi al pallido sole primaverile accentuato dalla variabilità della giornata di pasquetta. La perturbazione, infatti, si sposterà verso levante favorendo accenni di instabilità sulle regioni meridionali e su parte del Centro-Sud adriatico, sporadici rovesci sul nostro territorio marsicano, alternati a qualche sprazzo di sole; nevicate sparse fino a bassa quota sull'Appennino centro-meridionale. Orbene, anche nella giornata di martedì il Sud Italia dal punto di vista meteorologico sarà governato da giornate molto instabili, le fredde e intense correnti orientali, inoltre, potranno innescare, per stau, qualche isolato piovasco in prossimità dei rilievi. Quest'ultima potrebbe essere una situazione in grado di perseguitare il tempo atmosferico dei rilievi appenninici centro-meridionali per parte del mese di Aprile, nonostante le circolazioni instabili analoghe alle fasi di maltempo di stampo invernale che continuerebbero a dominare il territorio balcanico, vengano in futuro dissolte per quanto concerne il Mediterraneo occidentale, da un'espansione anticiclonica verso est attuata dall'alta pressione delle Azzorre in persona, in grado di ripristinare fasi di bel tempo più durature. L'anticiclone Subtropicale, infatti, potrebbe porre i suoi massimi sull'Europa centro-settentrionale, lasciando allo stesso tempo scivolare le fresche correnti instabili verso i Balcani e l'Italia meridionale, nonchè infiltrazioni d'aria umida in quota da ovest, potrebbero compromettere, ripeto, la stabilità del tempo sui versanti appenninici centrali e meridionali. Se tali ipotesi dovessero concretizzarsi, la Primavera rispetterebbe pienamente le sue caratteristiche, alternando periodi stabili e soleggiati a fasi instabili e a tratti più "fredde". Ne torneremo a parlare.

 

Grazie per l'attenizione e, a voi, una Buona Pasqua e una Buona Pasquetta.

 

02-04-2015

Salve e ben ritrovati all'aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Evoluzione meteo - 30-6 Aprile 2015.jpg

Nel corso della giornata di giovedì, un altro impulso d'aria fresca e instabile, stavolta proveniente dalla penisola balcanica, cercherà di predominare sulla intensa prevalenza del flusso nord-occidentale, divenendo suo complice nell'affrontare la debole propaggine alto pressoria fortemente legata all'Anticiclone delle Azzorre. Orbene, in quest'ultima giornata, il riscaldamento diurno indotto dal soleggiamento mattutino e le successive infiltrazioni d'aria umida in quota, saranno responsabili dell'origine e del transito pomeridiano di nubi cumuliformi sulla dorsale appenninica centro-meridionale, con ancora deboli nevicate intorno a quote medie per quanto concerne l'arco alpino; il tutto sottolinierà ancora un po' di variabilità. La ventilazione tenderà ad aumentare entro le ore diurne della giornata e si disporrà principalmente dai quadranti settentrionali e orientali; le temperature minime scenderanno conseguenzialmente all'ingresso d'aria più fresca da nord-est. Nella giornata di venerdì, il calo termico si potrebbe mostrare più marcato nelle aree localmente interessate dai piovaschi pomeridiani, dunque le aree appenniniche occidentali e centro-meridionali, proprio perché i cumulonembi migrano verso il basso l'aria più fredda; continueranno condizioni di tempo stabile sulle regioni settentrionali e lungo i versanti tirrenici. Dalla vigilia di Pasqua, invece, avremo a che fare con un netto cambio di circolazione: l'estensione dell'Anticiclone delle Azzorre sull'Oceano Atlantico fin sulle Isole Britanniche, permetterà ad un'intensa perturbazione di staccarsi dalle fauci della profonda depressione in traslazione anch'essa dalla penisola scandinava all'Europa centro-orientale, quest'ultima ricolma d'aria molto fredda di origine artico-marittima. Il sistema perturbato assumerà il completo aspetto di un fronte freddo e instabile che, scivolando lungo i bordi orientali dell'alta pressione azzorriana, interesserà il nostro stivale entro la stessa giornata di sabato. Le piogge presenteranno carattere di rovescio o temporale sulle regioni di nord-est e velocemente domineranno il versante adriatico e il resto delle regioni centrali e meridionali. I temporali potrebbero essere anche grandinigeni lungo la medio-alta, la medio-bassa costa adriatica e ionica. Nella Marsica, invece, in seguito all'ingresso d'aria fredda e instabile, si svilupperanno isolati temporali pomeridiani; maltempo in estensione anche alle ore serali. Prestare attenzione alle iniziali scariche elettriche nube-terra indotte da un ulteriore rinforzo dei moti convettivi in grado di originare correnti di downburst o folate di vento nelle aree nord-occidentali e orientali del territorio marsicano. Anche la Santa Pasqua sarà una giornata instabile, caratterizzata da rovesci di pioggia intermittenti, a tratti misti a neve, per via di una massa d'aria molto fredda che dai Balcani sfiorerà la penisola mediante più freddi venti nord-orientali. Purtroppo nella giornata di Pasquetta, nonostante un iniziale e breve miglioramento, insisteranno rovesci e temporali, nevosi tra gli 800 e i 900 m s.l.m.; delle spruzzate di neve anche a quote più basse. La colonnina di mercurio si attesterà dunque su valori più invernali entro lunedì. Questi periodi perturbati e a volte dai connotati invernali sono molto tipici della Primavera, noto come un periodo di transizione, nella quale è normale che giornate di tempo instabile si alternino a qualche giornata di bel tempo.

 

Grazie per l'attenzione. Vi auguro delle buone festività pasquali.

31-03-2015

Salve e ben ritrovati al rapido aggiornamento meteo.


Sappiamo tutti quanto, negli ultimi giorni, la distribuzione della pressione atmosferica sia stata e risulti tuttora particolare sullo stivale; in effetti, l'obiettivo dell'Anticiclone delle Azzorre non è il Mar Nostrum ma i meridiani; esso stesso potrebbe assumere un moto in grado di originare un "ipotetico" cuneo in prossimità delle Isole Britanniche. Intanto, in tali e attuali dinamiche circolatorie, il Mediterraneo continuerà ad ospitare un campo ove la pressione è livellata, è dunque indispensabile un'infiltrazione d'aria umida e instabile in quota, per poter ledere la debole propaggine alto pressoria e, a sua volta, innescare lo sviluppo di temporali, soprattutto in presenza della complessa orografia che costituisce la nostra penisola, quale ad esempio l'arco alpino e la dorsale appenninica. Orbene, mentre nella giornata di martedì il tempo si manterrà stabile e a tratti soleggiato, quindi ancora caratterizzato da un po' di variabilità su parte delle regioni centrali e dei versanti adriatici meridionali, nel corso della giornata di mercoledì, il veloce passaggio di un modesto sistema perturbato, proprio come lo stesso che ci ha attraversato durante la mattinata di lunedì, consentirà ancora venti favonici sulle regioni settentrionali, nevicate fino a quote medie sulle Alpi e qualche sporadico e isolato piovasco, anche temporalesco, al ridosso della dorsale appenninica centro-meridionale, in prossimità della quale, causa le correnti nord-occidentali che susseguiranno la debole perturbazione, l'ascesa delle masse d'aria più calda prodotte soprattutto dal riscaldamento diurno, favorirebbe lo sviluppo di nubi cumuliformi; senza fenomeni di particolare rilievo. Un vero e proprio cambio di rotta potremmo averlo a partire dalla vigilia della Santa Pasqua, nella quale la perturbazione a carattere freddo lambirebbe i settori orientali dello stivale, accompagnando un imponente nucleo d'aria molto fredda dalla penisola scandinava all'Europa centro-orientale. La perturbazione potrebbe dar luogo a piogge temporalesche lungo la fascia adriatica settentrionale e centro-meridionale; rovesci che, per via delle fredde correnti nord-orientali, sarebbero capaci di sfondare anche verso i settori occidentali e assumerebbero carattere nevoso fino a quote medio-basse nell'interno appenninico entro la festività di Pasqua.


Vi ringrazio per l'attenzione.

 

28-03-2015

Salve a tutti e ben ritrovati al consueto aggiornamento con la rubrica di approfondimento di meteorologia.

 

 

 

Evoluzione del tempo


Nel corso dei prossimi giorni, una propaggine anticiclonica facente parte dell’Anticiclone delle Azzorre sfiorerà il nostro stivale, allontanando l’area depressionaria che ci ha attraversato verso i settori balcanici. Tale scostamento favorisce conseguenzialmente l’innesco di correnti d’aria nord-orientali, trasportatrici d’aria un po’ più fredda di matrice polare-marittima. Si tratta di venti settentrionali in grado di rendere più fresche le temperature massime, specie sulle regioni adriatiche, mentre accentueranno un abbassamento radicale delle temperature minime su valori “quasi invernali” nelle zone interne appenniniche centrali e meridionali. I venti settentrionali soffieranno impetuosi sui versanti ionici e sul medio-basso Adriatico e instaureranno un nuovo paradosso termico tra le regioni meridionali e le regioni settentrionali, quest’ultime rapidamente interessate dall’alta pressione in espansione dall’Europa centro-occidentale. Essa stessa sarà in grado di dar luogo a venti di caduta o di favonio sui settori nord-occidentali, in grado di riscaldare la colonnina d’aria sottostante in maniera tanto più rapida dei moti della Subsidenza favoriti dall’avvezione di vorticità negativa. L’innalzamento delle temperature sarà tale da creare una situazione caratterizzata inizialmente da temperature più fresche sulle regioni del Centro-Sud e da una colonnina di mercurio tipica di una Primavera inoltrata su tutto il Nord Italia. Tuttavia, l’estensione più decisa di parte della propaggine alto pressoria, che avverrà entro la prossima settimana, romperà il divario termico, permettendo il discostamento del vortice ciclonico che ne è il responsabile; in questo modo, l’incremento delle temperature si attuerà anche per quanto riguarda le regioni centrali e meridionali. Nel corso della giornata di sabato, le condizioni meteorologiche rimarranno variabili su parte delle regioni centrali tirreniche, si dimostreranno ancora instabili su gran parte del Sud Italia, in particolar modo per quanto concerne le regioni adriatiche e ioniche, con ancora la probabilità di rovesci o temporali. Dalla giornata di domenica, invece, il tempo tenderà ad essere più stabile e a tratti soleggiato su tutto lo stivale, dunque avremo a che fare con un’attenuazione dei fenomeni anche sull’Estremo Sud, ove insisterà un po’ di variabilità.

Date le ultime interpretazioni modellistiche, potremmo stilare un’ipotesi nella quale il periodo di bel tempo durerà pochi giorni, come spesso accade all’interno di una stagione primaverile che rispetta le sue caratteristiche.

In effetti, il sole splenderà e le temperature saranno molto miti fino all’inizio del mese di Aprile quando, dei cedimenti dell’alta pressione, incrementeranno un flusso di correnti più umide occidentali a fare il loro ingresso, apportando qualche formazione nuvolosa anche a carattere cumuliforme nelle zone del Centro-Sud e su parte delle regioni nord-occidentali, dalla metà della settimana che viene. Un vero e proprio cambio di rotta potremmo averlo entro la festività di Pasqua: come vi dicevo nello scorso editoriale, l’obiettivo dell’Anticiclone delle Azzorre non è il Mediterraneo, esso stesso si gonfierà formando un cuneo a nord-est del continente, ciò favorirebbe la discesa, lungo i suoi bordi orientali, di masse d’aria molto fredda artico-marittima, che potrebbero essere in grado, interessando l’Europa centro-orientale, di lambire anche il nostro stivale. Data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, ne torneremo a parlare.

 

Grazie per l’attenzione e al prossimo aggiornamento.

25-03-2015

Ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di meteorologia.


Quando, negli scorsi editoriali, ci siamo riferiti alla tendenza della NAO nell’oscillare tra valori neutri e negativi, ci siamo voluti addentrare nello schema circolatorio futuro delle figure bariche, soprattutto sullo scacchiere europeo. Il fatto che tale indice tele-connettivo sia su valori quasi sempre negativi, potrebbe essere uno dei fattori per i quali il Ciclone d’Islanda e l’Anticiclone delle Azzorre sono particolarmente rinforzati e ciò ci induce a riflettere sulla poca stabilità del tempo atmosferico sui nostri ranghi, seppur non possano essere escluse brevi fasi di bel tempo, caratterizzate da temperature miti. Generalmente, penso che ci siano scarse probabilità che il tempo avvenuto all’interno delle stagioni dello scorso anno si possa dimostrare simile per quanto concerne l’anno successivo, seppur non è vero che i movimenti dell’Anticiclone delle Azzorre durante un periodo di transizione quale la Primavera, non possano essere nuovamente bizzarri e fugaci quando, quest’ultima stagione, come accadde esattamente l’anno scorso, è consenziente nel rispettare le sue caratteristiche. E’ quindi, se non sbaglio, molto lecito dire che, secondo le ultime elaborazioni stilate soprattutto mediante l’osservazione dell’andamento degli indici tele-connettivi, all’interno della Primavera di quest’anno, si verifichino vasti sconfinamenti dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord/nord-est, naturalmente dopo essersi espanso sul bacino del Mediterraneo entro i primi di Aprile, proteggendoci dall’intensità del Ciclone d’Islanda, il quale, essendo anch’esso più forte, ci invia vortici perturbati che, attraversando il Mediterraneo, causa anche i richiami di Scirocco, divengono ancor più forieri di piogge e temporali. Quest’anno, nel corso della stagione autunnale non sono mancati periodi miti o addirittura caldi alternati a piogge anche particolarmente intense, a carattere di nubifragio nelle zone d’Italia già di per sé a rischio idrogeologico; tutto ciò è da attribuire ad una circolazione a bilancia, dovuta principalmente ad un medio-basso Oceano Atlantico più caldo della norma. Quest’ultima anomalia potrebbe essere causata dall’abbassamento di latitudine della Corrente del Golfo, innescato a sua volta dal rilascio di acque dolci e fredde dall’ultimo anomalo scioglimento dei ghiacci artici avvenuto nell’Estate 2012. Un meccanismo, anch’esso come l’intero sistema, di enorme complessità, in grado di stressare la circolazione atmosferica, anche per quanto concerne una scala più grande, perché la medesima dinamica appena illustrata, si è verificata con gli oceani che comunicano con il Mar Glaciale Artico; medesima conseguenza, discostandoci dal nostro emisfero, potrebbe essere con l'Antartico. Un’atmosfera stressata si altera, deve eseguire il riequilibrio termico prima favorito dalle correnti oceaniche, cosicché la depressione islandese e le sue gemelle sono sempre in azione sull’Oceano Atlantico, l’Anticiclone delle Azzorre svanisce e si sposta più ad ovest, non può estendersi sul Mediterraneo e conseguenzialmente sul nostro stivale. In questo modo, la prepotenza del getto umido e instabile occidentale riesce a ledere le deboli alte pressioni afro-mediterranee coadiuvate dalla discesa del secondo piatto della bilancia sull’Atlantico, alternando fasi miti a periodi molto piovosi e a tratti temporaleschi. Con l’avanguardia della stagione invernale, la dinamica circolatoria è "mutata", la persistenza del Ciclone d’Islanda fin sulle nostre latitudini è quasi scomparsa, perché tagliata fuori da un rinforzo dell’Anticiclone delle Azzorre dapprima lungo i meridiani, successivamente a nord-est del continente, ove trova acque sempre molto fredde ad accogliere il suo tepore subtropicale, favorito sia dalla Subsidenza che dai venti miti oceanici da esso richiamati. La comparsa dell’Anticiclone delle Azzorre indica che le temperature sull’Oceano Atlantico sono state in parte saldate, seppur la depressione islandese mostri ancora connotati molto intensi, proprio come l’alta pressione azzorriana. Il blocco anticiclonico dapprima trascinò masse d’aria molto fredda lungo i suoi bordi orientali, in questo modo, un mese di Dicembre che al suo esordio è stato relativamente mite sul nostro bacino, visse un vero e proprio rovescio della medaglia nel suo finire, perché iniziarono a soffiare gelidi venti artici, complici di una notte di San Silvestro fredda e “nevosa” su gran parte della penisola. Ebbene, vi riporto tale dinamica perché è la stessa che l’alta pressione, regolatrice del tempo atmosferico sullo scacchiere europeo, ha avuto nel corso di quasi tutta la stagione invernale, scambiandosi in parte il ruolo con le intense correnti atlantiche; sono state traiettorie molto veloci perché subito dopo si estese sullo stivale, garantendo un ripristino di condizioni meteorologiche discrete ed essenzialmente miti. Secondo gli ultimi indici tele-connettivi, si tratterebbe dello stesso andamento che l’Anticiclone delle Azzorre potrebbe avere prima e durante l’Estate, divincolandosi dalle circolazioni a bilancia, responsabili di veloci risalite d’aria calda dal territorio nord-africano. Prima dell’Estate, ovvero durante la Primavera, l’espansione anticiclonica che avremo i primi di Aprile, allontanerà le correnti nord-atlantiche verso le alte latitudini, favorendo tempo sostanzialmente stabile e temperature più consone al periodo; durante le festività pasquali, invece, potrebbe espandersi a nord-est, le masse d’aria artico-marittima che si muoverebbero lungo i suoi bordi orientali fino ai Balcani e alla nostra penisola, sarebbero molto fredde rispetto alla stagione estiva, nella quale, in combutta con le correnti atlantiche, trascinerebbero piovose e temporalesche gocce instabili sullo stivale. Dati però i forti contrasti termici dovuti sia alla loro iniziale instabilità dal basso, sia dall’avvicinarsi dello stesso Solstizio, sono spesso responsabili di forti temporali, specie lungo la costa adriatica e di nevicate nell’interno appenninico fino a quote basse per il periodo (solo durante la stagione di transizione), mentre divengono ricolme di acquazzoni d’Estate, oltretutto dopo una precedente e breve invasione d’aria calda nord-africana. Tornando al periodo che concerne la fine della festività pasquale, successivamente a tale rapida e ipotetica avvezione d’aria fredda artica, potremmo avere di nuovo l’instaurarsi di una circolazione a bilancia. Intanto, prima di lanciarci in ipotesi ancora molto astratte o lontane, godiamoci la fase di tempo stabile e a tratti soleggiato, che ci aspetta prima della Santa Pasqua.

Ahimè, la Primavera è una stagione volubile, ove, quando rispetta questi stessi connotati, “rapide" fasi di bel tempo si alternano a periodi molto perturbati.

 

Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro delle serene festività.

 

 

23-03-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di meteorologia.

Evoluzione meteo 24-27 Marzo 2015 2.jpg

 

Dalla giornata di mercoledì, dopo il breve miglioramento delle prossime ore, salvo ancora qualche accenno d'instabilità sulle regioni centro-meridionali, il nostro stivale sarà attraversato da un'intensa perturbazione afro-mediterranea, la quale si originerà in seguito alla traslazione di un'area di bassa pressione nord-atlantica che, slegandosi dal flusso della depressione islandese, si muoverà dalla Penisola Iberica al Mediterraneo centro-occidentale, favorendo l'incontro tra una massa d'aria più fresca e instabile e i miti venti sciroccali, i quali si umidificheranno dal basso, assorbendo un'enorme quantità d'instabilità; in questo modo forniranno maggiore alimentazione alle nubi presenti all'interno della perturbazione e, lungo la linea di convergenza, che si porrà sulle regioni meridionali, nasceranno cumulonembi particolarmente carichi di vapore acqueo e di cristalli di ghiaccio, in grado di muoversi verso i medio-bassi settori tirrenici del Centro-Sud a causa delle intense correnti meridionali. I temporali potrebbero risultare localmente intensi e potrebbero essere a carattere di nubifragio, specie su Sicilia, Campania, basso Lazio e anche per quanto concerne i settori occidentali dell'Abruzzo, dunque il nostro territorio marsicano, ove le aree più bersagliate dai forti acquazzoni rappresenterebbero i settori sud-occidentali, in particolar modo durante la notte tra martedì e mercoledì, quando, un rapido prefrontale foriero di celle temporalesche calamitato dalla bassa pressione, investirà soprattutto i versanti occidentali. Le località "a rischio" potrebbero essere Capistrello, Luco De Marsi, Collelongo, Trasacco, Civitella Roveto, Antrosano, Scurcola Marsicana e Tagliacozzo. Nel corso delle giornata di mercoledì, le piogge interesseranno anche il Nord Italia, seppur presentino intensità minori; su quest'ultimo il tempo migliorerà lievemente entro la giornata di giovedì.


Grazie per l'attenzione.


 

28-02-2015

Salve e bentrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Evoluzione meteo fino al 5-6 Marzo 2015.jpg

 

Meteo Marsica

 

A partire dai prossimi giorni, in particolar modo tra le giornate di mercoledì e di giovedì, saranno i settori sud-orientali del nostro territorio marsicano, ad assaporare maggiormente condizioni meteorologiche non particolarmente favorevoli alla stagione in atto, ma che fanno parte di una circolazione atmosferica sempre stata dinamica. Forse dovremmo abituarci, al ripetersi dei periodi piovosi appartenenti alla stagione autunnale con più frequenza rispetto al passato, o al sentir parlare di scrosci e di acquazzoni tipici del mese di Settembre, interessare costantemente le nostre giornate estive, come sintomi di una circolazione atmosferica “stressata”. Questo non vuol dire che il temporale non sia una caratteristica della calda stagione, anzi, al contrario, esso la rappresenta significativamente; ciò che preoccupa è la sua manifestazione che, non solo non ci lascia godere la benché minima vacanza, ma presenta, con il passar degli anni, una percentuale maggiore di intensità. Il mio consiglio è di non abbattersi, anzi pensiamo che l’atmosfera è proprio come noi, è in grado di stressarsi e, all’interno della variabilità già avuta in passato, dovremo essere dinanzi ad una tipologia di clima diversa, fatta di frequenti e a tratti violenti fenomeni atmosferici, nonché di fasi stabili e perturbate fuori stagione con più frequenza rispetto al passato. Anche se tali scritti si discostano in parte dalle regole della meteorologia, le quali trattano solo di stagioni invernali e estive e non di stagioni di mezzo che in essa non sono mai esistite, è bene specificare che in quest’ultima vi siano, come in astronomia abbiamo gli equinozi, periodi di transizione rappresentanti un ponte di passaggio da una parte all’altra. Dai prossimi giorni, sul nostro territorio marsicano, non faranno altro che affluire masse d’aria umida e fresca di origine atlantica, recate da un vortice depressionario che permette, allo stesso tempo, richiami d’aria mite Subtropicale. Un’estesa e compatta nuvolosità composta principalmente da nembostrati, insisterà su tutta la Marsica e sarà associata a rovesci di pioggia di moderata intensità dai settori meridionali, in trasferimento ai settori sud-occidentali, i quali non cesseranno nemmeno nel corso della vigilia di giovedì. Nonostante le scorse giornate abbiano assunto un carattere molto uggioso e dalle caratteristiche autunnali, la dinamica circolatoria si assocerà maggiormente ad una fase di passaggio tra una stagione e l’altra, ove non sono esenti ancora discese d’aria molto fredda invernali, nonché acquazzoni “estivi”. Nel corso delle prime ore della giornata di venerdì, su tutta la Marsica, i venti ruoteranno dai quadranti settentrionali, accompagnando masse d’aria di origine polare-marittima, più fredde con la quota. Qualche pioggia mista a neve sarà probabile fra qualche “timida” schiarita, quest’ultima in grado di ledere il corpo nuvoloso e di mostrare qualche sprazzo di cielo sereno; la neve imbiancherà completamente le nostre montagne. Tuttavia, nubi grigie copriranno di nuovo il cielo, all’interno di una spiccata variabilità che dominerà tutta la Marsica fino al fine settimana, quando una debole propaggine anticiclonica permetterà un netto e breve miglioramento delle condizioni del tempo. Entro la metà della prossima settimana, l’area anticiclonica si sradicherà dal Mediterraneo, ponendo il suo vero obiettivo a nord-est del continente, con la conseguente discesa, lungo i suoi bordi orientali, di masse d’aria gelida di origine artico-marittima, le quali, invaderanno gran parte dell’Europa centrale e orientale e, spingendosi fin verso il nostro stivale entro il 5 Marzo, daranno luogo ad un brusco calo delle temperature su valori tipicamente invernali e nevicate fino a quote molto basse dai settori nord-occidentali, in estensione a tutto nostro territorio marsicano. E’ tutto.




Evoluzione del tempo

 

Nello scorso editoriale abbiamo cercato di migliorare insieme, siamo andati ad osservare più dettagliatamente quali sono state le cause per le quali la depressione islandese si manifesta con maggior intensità. Nel corso dei prossimi giorni, infatti, il flusso d’aria gelida che la lontana cooperazione di due figure bariche comunemente note come l’Anticiclone delle Azzorre e l’Anticiclone delle Aleutine, sta invitando a traslare dal Circolo Polare Artico verso il comparto occidentale del nostro emisfero, continuerà a sfociare come un fiume in piena, verso il Canada e gli Stati Uniti settentrionali. Tali movimenti, i quali consentono un maggior proiettarsi da parte delle masse d’aria gelida di origine artica, ossia dalla calotta, verso i settori polari occidentali con più frequenza rispetto al passato, consentendo al Vortice Polare di abbandonare saltuariamente i lidi russo-siberiani, potrebbero essere complici di una circolazione atmosferica “stressata”. I miei studi, da appassionato di meteorologia, rappresentano l’atmosfera soprastante come le tessere di un domino: quando una di esse viene sfiorata, cade, spostando la seconda, la terza, la quarta e così via; lo stesso principio è fortemente valido anche per la circolazione atmosferica, non solo per quanto concerne una scala più piccola, come lo scacchiere europeo, alla quale noi ci riferiamo sempre, perché, dobbiamo stilare un’evoluzione del tempo per il nostro stivale, ma anche e soprattutto per una scala a livello globale.

La caduta della prima tessera in grado di muovere anche le altre complesse tessere che compongono il sistema caotico e complesso nato insieme al nostro pianeta, potrebbe essere data da un’emissione eccessiva dei gas serra all’interno di quest’ultimo, a causa della deforestazione, anche se fino ad ora il tasso più alto registrato è stato dovuto all’industrializzazione. Molta curiosità dovrebbe sorprenderci da tale punto di vista, tant’è che in un’assidua ricerca geografica, si può cercare di comprendere quanto l’emisfero settentrionale o boreale, sia più industrializzato e dunque più popolato rispetto all’emisfero meridionale o australe, potrebbe dunque sorgere un’ipotesi nella quale i gas serra rilasciati dal nostro emisfero siano più eccessivi e, proprio perché l’atmosfera è un sistema oltre che caotico, altrettanto dinamico, dunque interessata, in tutta la sua estensione, da correnti verticali e orizzontali, essi stessi viaggiano fin verso il Polo, ove, durante il Solstizio d’Estate, quando su di esso giunge un tasso più alto di insolazione, quest’ultimi rendono più caldo della norma il clima polare, consentendo lo scioglimento dei ghiacci artici, forse anche completamente con il passar degli anni. Spesso tali fattori cardine inducono un minor effetto albedo, seppur tuttavia tale avvenga solo durante il Solstizio d’Estate: questo fenomeno induce le acque ad assorbire molta più energia solare, mentre, se ci fosse stata la calotta al completo, essa stessa avrebbe riflesso gran parte della radiazione solare verso l’atmosfera soprastante o lo spazio.

Tale comportamento da parte dei ghiacci artici durante la calda stagione, comporterebbe un maggior riscaldamento del Circolo Polare Artico, cosicché, il pack, durante la stagione invernale, crescerebbe con più difficoltà.

Sommando la verificazione di eventi del genere al complesso sistema di cui stiamo parlando, non giungeremo mai ad una conclusione affidabile, anche perché, i ghiacci artici, come sicuramente chi avrà letto gli scorsi editoriali avrà afferrato, stanno letteralmente rinforzando il loro andamento verso ovest e non stanno retrocedendo “altamente” nemmeno sui settori polari orientali, benché, il Vortice Polare, dall’ennesimo e particolare scioglimento avvenuto nell’Estate 2012, cominci a mostrare un movimento più frequente verso il Canada e gli Stati Uniti nord-orientali, dopo il ripetersi di un’ondata di gelo rarissima per i nostri lidi (Febbraio 2012), la quale fa parte di una ciclicità o di una variabilità dei fenomeni atmosferici più intensi, dunque già avvenuti nel lontano passato. Il nostro dilemma è riferito, ripeto, all’accrescimento di nubifragi, delle alluvioni, delle trombe d’aria e/o tornado, rispetto al lontano avvenire, focalizzandoci soprattutto sul nostro stivale, perché, abbiamo detto, quest’ultimi non aumentano solo su di esso.

Negli scorsi articoli di approfondimento, incarnato nell’evoluzione del tempo, come i lettori più accaniti e curiosi che non si sono soffermati solo sulla stesura iniziale sanno, vi era l’argomento legato alla catena, ora immaginiamo le tessere del domino comporre gli anelli della medesima, la prima tessera ha messo in moto le altre, scombussolando l’intera circolazione atmosferica ed in particolar modo l’assetto circolatorio del nostro emisfero, perché quest’ultima, come succede nel gioco, fa cadere la seconda e la seconda, la terza, e così via; si ottiene dunque un’alterazione e non una glaciazione, la quale sarebbe incombente se, la seconda tessera, ovvero la Corrente del Golfo, fosse scomparsa completamente. Ebbene, tale corrente oceanica è stata rallentata dal riversamento delle acque più dolci e dunque più fredde, soprattutto all’interno dell’Oceano Atlantico. Questo forte raffreddamento dei settori settentrionali oceanici apportato dallo scioglimento dei ghiacci, si è leggermente abbassato di latitudine, ciò ha traslato l’azione della Corrente del Golfo sempre più verso sud ed è risultato carente un meccanismo di smistamento consenziente nel trasportare le acque più calde tropicali superficiali sempre più a nord, ossia verso il Circolo Polare Artico. In questo modo, le aree tropicali dell’Oceano sono divenute molto calde, rilasciando progressivamente una grande quantità di calore all’interno dell’atmosfera, in un’interazione oceano-atmosfera, cosicché anche i settori settentrionali si sono raffreddati. Il calore rilasciato altera il normale trend della pressione atmosferica sull’Atlantico, questo vuol dire che potrebbe essere stata la causa per la quale, l’Anticiclone delle Azzorre, figura barica, grande regolatrice delle sorti del tempo atmosferico sullo scacchiere europeo, rappresentante il terzo componente del domino, ha iniziato ad essere carente dal suo luogo d’origine ed è stata sostituita da una bassa pressione in grado di colmare il disequilibrio termico venutosi a creare, come calamitata dagli stessi moti ascensionali, frutto della sua origine. Questo non vuol dire che il riscaldamento globale stia apportando conseguenze solo ora, ma che quest’ultime stanno crescendo in seguito alla nostra costanza nell’inquinare l’atmosfera, che potrebbe avere connotati ancor più notevoli con lo scorrere del tempo.

La depressione islandese, la quale è stata nel suo d’origine ed è sempre molto in azione nel medesimo, sta assumendo, in corrispondenza dell’ultimo scioglimento dei ghiacci artici, un catapultamento verso il medio-basso Atlantico, innescando un rinforzo di una figura anticiclonica in quota, avente invece diverse caratteristiche al suolo. Tale particolare area di alta pressione, è di natura termica, ed è comunemente nota, forse in maniera erronea, come Anticiclone Nord-Africano. Un excursus attinente alla scorsa Estate, ci fa capire quanto l’Anticiclone Nord-Africano sia stato solo saltuario sullo scenario euro-mediterraneo, nonostante si ipotizzi un suo notevole innalzamento sulla penisola per quanto concerne le prossime estati. I suoi rinforzi, infatti, sono stati alquanto fugaci e il suo iniettare calore all’interno delle colonnine d’aria sovrastanti la nostra penisola, è stato lo stesso sufficiente per garantire la genesi di intensi temporali, in grado di assumere anche carattere di nubifragio in alcune zone dell’Italia, quando il flusso umido e più instabile prese prepotenza, distruggendo il richiamo anticiclonico Subtropicale. La discesa della saccatura di bassa pressione non risultò molto omogenea, questo concesse inclinazioni corrispondenti a richiami anticiclonici piuttosto inclinati, in grado di fare da schermo alle perturbazioni e alle correnti nord-atlantiche indotte a dominare le regioni centro-settentrionali. Tale dinamica circolatoria aprì un periodo fortemente siccitoso e carente di precipitazioni per le regioni del Centro-Sud, mentre incrementò la risalita di Scirocco dal Tirreno sino alle regioni di nord-ovest; un mare più caldo della norma, permise l’assorbire della sua umidità come una spugna, da parte delle masse d’aria risalenti su di esso.

Nel corso dell’avvicinarsi della stagione invernale, abbiamo avuto una dinamica circolatoria “simile” alle circolazioni appena descritte, fin quando l’Anticiclone delle Azzorre non si è posto in una posizione di taglio dopo l’inizio dell’Inverno, traslando le correnti atlantiche tra le alte e le medie latitudini. Le collocazioni dell’Anticiclone delle Azzorre sono risultate molto ambigue, per via anche delle temperature al di sopra del medio-basso Oceano, da poco riequilibrate.

Tali fugaci apparizioni dell’Anticiclone delle Azzorre, permisero l’alternarsi tra sue espansioni anticicloniche sul Mediterraneo, il transito di veloci perturbazioni nord-atlantiche con attinente vortice depressionario, nonché hanno spostato completamente saccature depressionarie foriere d’aria polare-marittima verso il continente, per poi permetterne la cessazione e incrementare l’ingresso di masse d’aria molto fredda di origine artica da nord-est, le quali hanno testimoniato numerosi sbalzi termici quando l’Anticiclone delle Azzorre le spinse verso le aree balcaniche e di conseguenza venivano risucchiate dal vortice depressionario nord-atlantico rimasto chiuso fuori (cut-off) dalla sua circolazione originaria, dunque “imprigionato” dall’improvvisa propagazione dell’area di alta pressione delle Azzorre verso il nord-est del continente, responsabile del trasferimento della depressione islandese nel suo luogo d’origine , le quali, hanno trovato la loro alimentazione spostandosi verso est, per poi esaurirsi completamente, quando l’anticiclone è andato ad espandere la sua vorticità negativa anche a parte del Mediterraneo, dove incredibilmente temperature che sembravano decisamente tipiche della stagione in atto, sono risalite su valori miti nell’arco di pochissime ore. Questa eccessiva dinamicità, è frutto di una circolazione atmosferica “stressata”, perché deve eseguire molti compiti, ossia le azioni che, invece, dovrebbero essere effettuate dall’intero meccanismo termoalino.

L’evoluzione del tempo per i prossimi giorni, sarà un altro segno di affaticamento da parte dell’assetto circolatorio: correnti d’aria di origine atlantica, infatti, ci fanno evincere la maggiore ingerenza che il flusso zonale ha nei confronti del Mediterraneo, nonostante l’Anticiclone delle Azzorre non sia del tutto assente in direzione ovest dell’Atlantico e in cooperazione con l’Anticiclone delle Aleutine che, a sua volta, innesca forti irruzioni d’aria gelida verso il Canada e gli Stati Uniti settentrionali. Nel corso dei giorni passati, un fronte freddo proveniente dal Nord Atlantico, ha dato luogo ad un vortice depressionario sul Mar Nostrum, occludendosi con un fronte a carattere caldo, in movimento dal Nord Africa. L’area depressionaria si approfondirà sul Tirreno meridionale, incrementando condizioni di spiccato maltempo entro mercoledì e giovedì, su tutto il Centro-Sud, in traslazione alle regioni del medio-basso adriatico, ove potranno verificarsi rovesci di pioggia anche temporaleschi, localmente di forte intensità.

La ventilazione aumenterà notevolmente dai quadranti settentrionali, alternandosi a venti meridionali. La diversa provenienza dei venti al variare con la quota, potrebbe essere complice dell’instaurarsi del Wind Shear, ossia il fenomeno che comporta la rotazione delle masse d’aria ascensionali, all’interno dei cumulonembi. Nel corso dei prossimi giorni, il vortice depressionario traslerà verso il Mediterraneo centro-orientale e, successivamente verso la Grecia.

Le nubi facenti parte dell’area depressionaria diverranno particolarmente intense, perché alimentate da venti più umidi e molto freddi in quota e da masse d’aria sciroccali. Inoltre, il wind shear potrebbe originare celle temporalesche, che potrebbero essere consenzienti nel generare trombe d’aria e tornado, in particolar modo lungo le coste siciliane, del basso adriatico e dello Ionio.

Tuttavia, tra il week-end e la settimana che viene, le condizioni meteorologiche continueranno ad essere spiccatamente variabili su tutto il Centro-Sud; piogge e temporali, localmente anche intensi colpiranno, invece, le regioni meridionali. L’Anticiclone delle Azzorre premerà verso i meridiani e, seppur consenta un miglioramento del tempo sullo stivale entro inizio settimana, favorirà l’approssimarsi di masse d’aria molto fredda di origine artico-marittima verso le aree balcaniche e il nostro stivale, trasportate da una linea di demarcazione o da un fronte decisamente instabile dal Nord-Est Europa, in grado di dar luogo ad un vortice depressionario sulle regioni centro-meridionali. Tutto ciò, potrebbe far sì che Marzo, proverbialmente parlando considerato “pazzerello”, prenda diversi giorni a Dicembre e a Gennaio. L’irruzione d’aria molto fredda artico-marittima, confermata dalle ultime interpretazioni, favorirebbe rovesci capaci di interessarci sotto forma di pioggia entro la metà della prossima settimana, per poi divenire completamente nevosi fino a quote molto basse, specie sulla dorsale appenninica centrale e meridionale; qualche fiocco sfiorerebbe addirittura le aree pianeggianti a partire dai settori adriatici.



Grazie per l’attenzione.

21-03-2015

Salve e bentrovati al nuovo aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Nel corso delle prossime ore, la perturbazione di origine atlantica di cui vi ho parlato nello scorso approfondimento, traslerà verso levante, attraversando anche il nostro stivale; in particolar modo nuvole e piogge interesseranno i settori tirrenici e si sposteranno lentamente verso est, attuando un guasto delle condizioni del tempo anche sul resto del territorio nazionale; qualche sporadico rovescio, localmente moderato, sulle regioni di nord-ovest. Si tratterà dunque di un sistema nuvoloso di modesta intensità, seppur esso stesso la presenti solo nella giornata di domenica. In effetti, l'area di bassa pressione alla quale è attanagliata la perturbazione, si unirà al seno di un flusso particolarmente instabile che, in seguito alla ritornante di vorticità negativa o anticiclonica sull'Oceano Atlantico e all'allungamento di quest'ultima lungo i meridiani, si slegherà dall'azione di un sistema depressionario strettamente annesso alla depressione islandese, trasportando masse d'aria più fredda e umida di origine polare-marittima, fin verso l'Europa centro-occidentale e il Mediterraneo. Nonostante il guasto del tempo atmosferico del week-end sia susseguito da un lieve miglioramento, verso la metà della prossima settimana, la congiunzione della depressione con le correnti nord-atlantiche recanti un fronte perturbato, rinforzerà il minimo pressorio di quest'ultima che, a sua volta, favorirà un'altra fase di maltempo, la quale potrebbe essere anche "particolarmente intensa". L'affluire d'aria più fredda in quota, favorirà anche nevicate "copiose" fino a quote medie, sia sull'arco alpino che lungo la dorsale appenninica.

 

P.S.

Durante le stagioni di transizione quale la Primavera, è normalissimo avere delle fasi di tempo buono o a tratti soleggiato che, dopo qualche giorno, si alternano ad altre, caratterizzate dal transito di aree cicloniche, foriere di piogge e temporali.

 

Grazie per l'attenzione.

20-03-2015

Salve e bentrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di meteorologia.

 

 

Apprezzo le eloquenti parole del meteorologo Simone Abelli che, nella mia opinione personale, sono più che ottime per poter evidenziare quanto l'Anticiclone delle Azzorre, come da appassionato di meteorologia ho ampiamente parlato insieme al vostro caloroso interesse, sia stato e continuerà ad essere piuttosto propenso nell'espandersi a nord-est del continente, lasciando in eredità imponenti strutture alto pressorie o cunei anticiclonici sulla Penisola Scandinava e parte della Russia. Sono state dunque delle espansioni disomogenee, alquanto particolari, da consentire sia grandi moti delle masse d'aria fredda aventi un'origine polare-marittima e artico-marittima, lungo i loro bordi orientali, sia l'ingresso di perturbazioni atlantiche o gocce fredde legate al medesimo flusso occidentale. Tale altalenante evoluzione delle figure bariche e conseguenzialmente anche delle masse d'aria sullo scacchiere europeo, è da ricercare, come detto poc'anzi, anche nell'indice tele-connettivo NAO (Northern Atlantic Oscillation): ossia il calcolo e la misurazione della pressione atmosferica sull'Atlantico settentrionale, il quale ci conduce ad un'ipotesi previsionale più coerente con le costanti osservazioni che stiamo ponendo alla circolazione dell'atmosfera sul comparto euro-mediterraneo. Nel corso dei giorni passati, infatti, la NAO si è mantenuta su valori negativi, tuttora oscilla tra valori "neutri e negativi". Conseguenzialmente a tali analisi, rimarranno rinforzate le due figure bariche semi-permanenti, regolatrici del tempo atmosferico anche per quanto concerne l'Europa e il nostro stivale. L'Anticiclone delle Azzorre permarrà la sua robustezza e, collaborando con un altro suo collega, favorirà l'innesco di irruzioni d'aria molto fredda di origine artica verso il Canada e gli Stati Uniti nord-orientali, in un periodo di transizione quale la Primavera, ove tali “paradossi termici” tra aree geografiche poste alla stessa latitudine, sono "normali", seppur, ripeto, identifichino anomalie termiche molto incisive per il contesto climatico caratteristico di quest'ultime. Ebbene, sul comparto scandinavo e russo, la Subsidenza favorita dall'anticiclone, sta notevolmente impennando la colonnina di mercurio, tracciando temperature quasi storiche. Nonostante i suoi sconfinamenti lungo i meridiani e a nord-est del continente, l'area anticiclonica subtropicale verrà compromessa notevolmente anche dalla fortezza del Ciclone d'Islanda, il quale, pur restando alle medio-alte latitudini, approfitterà dei movimenti repentini sia lungo i meridiani che verso i settori nord-orientali del Vecchio Continente, cosicché le sue perturbazioni possano seguire il torrente del flusso zonale, ledendo il muro alto pressorio e permettendo l'ingresso dei sistemi perturbati sull'Europa centro-occidentale e sul Mediterraneo; oppure scivolare liberamente sulla sua gobba, quando la figura anticiclonica diviene nuovamente un promontorio ben esteso fin sull'Atlantico settentrionale. E' proprio lo schema circolatorio che si è verificato durante quest'ultimi giorni, esso stesso ha concesso la formazione di una struttura ciclonica in quota che è riuscita ad attraversare il Mediterraneo e, a partire dalle prossime ore, lo abbandonerà definitivamente, valicando le regioni ioniche, ove ancora apporterà condizioni meteo particolarmente instabili, fino ad esaurirsi, spostandosi verso la Grecia. Tuttavia, il vortice depressionario che è sceso sulla Penisola Iberica a causa della configurazione sinottica appena illustratavi, non traslerà velocemente da taluni territori geografici, sui quali le condizioni meteorologiche potrebbero risultare persino molto avverse, specie tra i Pirenei e la Francia sud-occidentale. Orbene, sul nostro stivale tutto ciò si tradurrà inizialmente attraverso una fase di tempo discreto, salvo qualche sporadico annuvolamento sulle regioni del Centro-Sud e ancora accenni d'instabilità sull'Estremo Sud, successivamente a quella che potremmo chiamare "pausa inter-ciclonica", all'interno della quale è come se avessimo di nuovo "una circolazione a bilancia", in grado di richiamare aria più mite di estrazione subtropicale sui nostri lidi, mediante lo spostamento della bassa pressione iberica verso est, con conseguente peggioramento sulla nostra penisola. L'unica differenza è favorita dalle stagioni, poiché, al variare di quest'ultime, le masse d'aria di estrazione subtropicale agganciate risultano calde o miti.


Tornando al filo del discorso, l'area depressionaria ora presente sulla Spagna, si porterà lentamente verso lo stivale, garantendo un nuovo guasto delle condizioni meteorologiche tra sabato e domenica, a partire dai settori occidentali, dai quali le nubi si estenderanno al resto del nostro territorio nazionale. Le piogge potrebbero risultare anche a carattere di rovescio o temporale entro la giornata di domenica, sui settori tirrenici delle regioni centro-meridionali e sulle regioni nord-occidentali, soprattutto per via dei venti meridionali, trasportatori di aria relativamente più mite, oltre agli accesi contrasti termici generati dalla precedente e breve fase di tempo per lo più stabile. Nel corso della prossima settimana, inoltre, il Ciclone Mobile dovrebbe fondersi con un altro flusso d'aria, strettamente collegato ad una depressione che scivolerà verso la penisola scandinava, permettendo una rotazione dei venti dai quadranti settentrionali e un afflusso d'aria moderatamente fredda di origine polare, in grado di consentire un calo delle temperature su parte dello stivale. E' fino ad ora molto complesso, ad una così distanza di tempo, inquadrare con molto dettaglio, l'evoluzione del tempo per i prossimi giorni, specie in un periodo vulnerabile quale la Primavera; la buona notizia, invece, resta tuttavia confermata: nella giornata di venerdì 20 Marzo, in astronomia giorno dell'ingresso dell'Equinozio di Primavera, gran parte dei cieli si presenteranno "sgombri" da nubi e si potrà ammirare l'imperdibile eclissi solare. E' tutto.

 

Grazie per l'attenzione e, al prossimo editoriale meteo.

 

17-03-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di meteorologia.

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Fonte immagine: Consorzio Lamma.

 

Prosegue una Primavera meteorologica in grado di rispettare le sue caratteristiche. Nonostante un Anticiclone delle Azzorre molto rinforzato, l'indice tele-connettivo NAO, oscillante tra neutro e negativo, è consenziente nel rendere particolarmente intenso anche il flusso umido occidentale, trasportatore delle perturbazioni atlantiche su gran parte dell'Europa centro-occidentale e del bacino del Mediterraneo.
Nel corso dei prossimi giorni, infatti, una goccia fredda composta da una struttura ciclonica in quota, apporterà ancora condizioni meteorologiche perturbate su parte del nostro stivale, maggiormente interessati saranno ancora i settori tirrenici e il versante ligure, nonché parte delle regioni di nord-ovest, ove, a causa di un richiamo delle correnti di Scirocco sul Tirreno, che si umidificheranno attraversando la sua mite superficie e si daranno appuntamento con l'aria più fredda polare-marittima presente all'interno dell'area perturbata, nascerà una linea di convergenza, in prossimità della quale potrebbero verificarsi rovesci anche a carattere di nubifragio. Le zone maggiormente esposte "a rischio" saranno dunque la Sardegna orientale, la Liguria e il versante tirrenico centro-settentrionale. L'area depressionaria, inoltre, si muoverà verso sud-est, garantendo un netto peggioramento del tempo anche sulle regioni meridionali; in particolare i rovesci di pioggia trasleranno dai versanti occidentali fino a raggiungere l'interno, con qualche sfondamento verso levante entro la tarda serata di martedì. Tra martedì e mercoledì, le piogge interesseranno la Sicilia e lo Iono, ove presenteranno carattere di rovescio o temporale. Tuttavia, la perturbazione avrà quasi completamente abbandonato la nostra penisola, essa stessa proseguirà il suo cammino verso sud-est, allo stesso tempo esaurendo la sua intensità; per tali motivi ci sarà un deciso miglioramento del tempo, favorito soprattutto da una successiva propaggine anticiclonica e un rialzo delle temperature che si attesteranno su valori primaverili, più consoni al periodo. Allorché la Primavera possa avere anche fasi di bel tempo, quando quest'ultima rispetta le sue caratteristiche, a tali periodi si alternano giornate instabili o fortemente perturbate. La circolazione depressionaria strettamente collegata al flusso zonale, infatti, continuerà a sdraiarsi sulla Penisola Iberica e sul Mediterraneo occidentale, convogliando masse d'aria umida e fresca di matrice nord-atlantica, in grado di ledere la debole area alto pressoria, permettendo nuovi guasti del tempo su tutto il nostro stivale, che dovrebbero concretizzarsi nel fine settimana. Ne torneremo a parlare nel prossimo editoriale.


Grazie e arrivederci.

 

13-03-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento di meteorologia.


Complesse da valutare ed analizzare le dinamiche circolatorie per il corso dei prossimi giorni, perché sappiamo tutti quanto la Primavera sia un periodo di transizione, nel quale soprattutto il movimento delle figure bariche risulta alquanto incisivo e volto a qualsiasi cambiamento, sarà dunque compito del "previsore meteorologico" dare una corretta interpretazione alle ultime emissioni modellistiche.
Nell'editoriale di approfondimento avevamo accennato nel suo finire, un indice tele-connettivo, particormente importante, vista una circolazione atmosferica sullo scacchiere europeo in grado di vedere dopo molto tempo la comparsa dell'Anticiclone delle Azzorre, grande regolatore delle masse d'aria, non solo per quanto riguarda il Vecchio Continente. L'indice NAO (Northern Atlantic Oscillation) è fondamentale per inquadrarne l'andamento e non solo, esso risulta molto noto per cercare di prevedere l'intensità di un'altra figura barica, negli ultimi tempi forse divenuta di natura permanente, ossia la depressione islandese. Nel corso dei prossimi giorni, l'indice è previsto di nuovo scendere in negativo, ciò determinerebbe un rinforzo sia dell'Anticiclone delle Azzorre che del Ciclone d'Islanda. Non è sempre detto che quando tali figure bariche risultino rinvigorite, si alternino tra di loro come sta tuttora accadendo. Tuttavia, la tendenza da parte dell'atmosfera nel ripristinare una circolazione cosiddetta "a bilancia" e le vigorose espansioni anticicloniche a nord-est del continente che non le permetteranno di instaurarsi con persistenza, sarà sintomo di un periodo normalmente instabile, quale la Primavera, che però, come abbiamo fino ad ora cercato di interpretare al meglio e come non sta avvenendo in tal caso, non rispetta sempre le sue caratteristiche.
Lo zampino dell'Anticiclone delle Azzorre ad una discesa d'aria polare-marittima sul vicino Oceano, determina una situazione meteorologica a tratti dominata dalla variabilità e dall'instabilità nelle zone interessate dai cavi d'onda o fronti freddi in discesa lungo i suoi bordi orientali, l'altro volto della medaglia, invece, è garantito da fasi di bel tempo. In vero, possiamo descrivere la giornata di sabato come a tratti stabile per le regioni settentrionali e centrali, mentre ancora dominata dalla spiccata variabilità per quanto concerne le regioni meridionali. L'estensione dell'Anticiclone delle Azzorre a nord-est, isolerà un'area anticiclonica sulla Scandinavia, consentendo l'ingresso di un fronte perturbato che si distaccherà dalla saccatura depressionaria di matrice nord-atlantica. In seno al flusso umido occidentale, la perturbazione nord-atlantica farà visita al Mediterraneo nella giornata di domenica, dando luogo, sui settori occidentali di quest'ultimo, ad un vortice di bassa pressione, responsabile dell'arrivo della perturbazione sulle regioni di nord-ovest; in quest'ultime, tali dinamiche, anche se sembrano altrettando innocue, divengono molto importanti, soprattutto quando in Pianura Padana, il cuneo anticiclonico presente sulla penisola scandinava, consente l'ingresso di correnti d'aria nord-orientali dall'Adriatico, trasportatrici d'aria più fredda e, inoltre, un forte richiamo meridionale da parte di una goccia in avvicinamento dalla Francia e già di per sé ricolma d'aria instabile polare-marittima, favorisce un drastico calo dei geopotenziali, nonché gli ingredienti perché possano verificarsi piogge e temporali localmente di forte intensità lungo il versante tirrenico e ligure, ivi potrebbero assumere carattere di nubifragio. Il guasto delle condizioni meteorologiche concernerà anche le regioni centrali e meridionali, partendo da annuvolamenti consistenti provenienti dai settori occidentali associati a rovesci di pioggia, in estensione alle zone interne, fino alle aree adriatiche e ioniche. E' tutto.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

 

07-03-2015

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con la rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Evoluzione del tempo

 

Nel corso dei giorni passati, l'Italia è stata di nuovo il bersaglio di una depressione, questa volta non si è trattato di un ciclone mobile, ma di una bassa pressione venutasi a creare direttemante sui nostri lidi, quando il fronte d'aria fredda recante aria artica ha valicato l'arco alpino, raggiungendo il Mar Nostrum, tutto per via dei repentini sconfinamenti dell'Anticiclone delle Azzorre a nord-est del continente. Non mi riferisco alla prima, né all'ultima dinamica che la circolazione atmosferica continua ad assumere. Le aree di bassa pressione che quest'ultima spinge o genera sul Mediterraneo, spesso assumono connotati ben più intensi delle loro iniziali caratteristiche, soprattutto quando le correnti da esse richiamate sorvolano un mare più caldo della norma, oppure in presenza di forti contrasti termici, tipici della Primavera meteorologica. Essa stessa è un periodo altrettanto mutevole, dunque in esso non sono esenti periodi stabili e soleggiati alternati ad improvvise e fugaci ondate di freddo dai connotati invernali e dalla comparsa dei primi acquazzoni "estivi". Tornando al nostro quadro evolutivo, le raffiche di vento aizzate dal transito di questa tipologia di aree basso pressorie, sono state rese più intense del dovuto dalla genesi di celle temporalesche sul Mar Tirreno, in seguito all'ingresso dalla Valle del Rodano, di correnti d'aria sempre più fredda, divenendo particolarmente instabili sorvolando un terzo mare, traiettoria derivante dal movimento della depressione, all'interno della quale è stata risucchiata una massa d'aria molto fredda in discesa lungo i bordi orientali dell'Anticiclone delle Azzorre e, di conseguenza, la rotazione dei venti è cambiata notevolmente, divenendo nord-orientale su gran parte dello stivale. La massa d'aria, avente un'origine artico-marittima, è comunemente riuscita a sorvolare due mari diversi, appena essersi mossa dalla calotta. Dopo il suo slittamento dal Mar Baltico all'Europa centro-orientale, essa è stata attirata dalla circolazione depressionaria oramai generatasi, responsabile di piogge e temporali su gran parte del nostro territorio, soprattutto dai settori occidentali; il suo sopraggiungere ha permesso alla neve di imbiancare la dorsale appenninica centrale e centro-meridionale, fino a quote molto basse per il periodo. I venti che stanno distribuendo l'aria artico-marittima sono principalmente da nord-est, poiché il vortice di bassa pressione sta traslando verso sud-est, incentivandoli a soffiare "impetuosamente" sulle regioni centro-meridionali, mentre le condizioni atmosferiche migliorano nettamente su tutto il Nord Italia. Nel corso dei prossimi giorni, l'area di alta pressione di matrice azzorriana si espanderà su parte dello stivale, garantendo un netto miglioramento del tempo anche sulle regioni centrali e, a partire dalla giornata di domenica, cercherà di attenuare il flusso d'aria fredda settentrionale anche per quanto concerne quest'ultime. Orbene, su gran parte dell'Italia centro-meridionale e delle regioni dell'estremo Sud, insisterà una spiccata instabilità, innescata dal vortice depressionario che, mediante una meno marcata ondulazione della struttura anticiclonica sul Mediterraneo, rimarrà incastonata tra i Balcani e l'Italia, consentendo anche un'incisiva variabilità lungo il medio e basso versante adriatico. A partire dalla prossima settimana, dunque, il tempo sarà stabile e soleggiato sulle regioni settentrionali, ove le temperature riprenderanno ad assumere caratteristiche più consone al periodo; correnti fresche e instabili, invece, soffieranno sulle regioni centrali adriatiche, esse stesse favoriranno ampi rasserenamenti e qualche annuvolamento intermittente, associato a qualche piovasco provenienti settori adriatici intorno alla metà della settimana, quando i venti gireranno dai quadranti settentrionali e saranno progressivamente più freddi anche per quanto concerne il nostro territorio marsicano.


Le estensioni future di un Anticiclone delle Azzorre che, come tutti ben sappiamo, secondo molti fattori, è un grande regolatore delle masse d'aria soprattutto sullo scacchiere europeo, in grado di sopprimere la circolazione a bilancia e di allungare la sua egemonia sull'Atlantico, potrebbero essere una delle cause per le quali avremo una Primavera che rispetterà in parte le sue caratteristiche e un'Estate a tratti instabile e anche uggiosa, nella quale non solo sullo stivale si potrebbe stirare un promontorio azzorriano, ma anche una rimonta del comunemente noto "Anticiclone nord-africano". Le dinamiche appena descritte, sarebbero in grado di alternare giornate serene, stabili e soleggiate a fasi decisamente nuvolose e a tratti temporalesche.


Fino ad ora non è possibile al cento percento, stilare una supposizione vera e propria su di una tendenza così lontana nel tempo, seppur potremmo tracciare delle rispettive ipotesi nelle quali se l'Anticiclone delle Azzorre dovesse mantenere tali traiettorie, allora anche una serie di gocce fredde in moto lungo i suoi bordi, potrebbero divenire, merito l'insolazione sempre più consona, foriere di piogge e temporali. Ne parleremo nei prossimi appuntamenti meteo.

 

Grazie per l'attenzione.

21-02-2015

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Condizioni meteo particolarmente instabili dalla giornata di domenica e dalla settimana che viene?

 

Nel corso dei prossimi giorni, le inversioni termiche coadiuvate da un'area di alta pressione, che potremmo considerare come una propaggine dell'Anticiclone delle Azzorre, verranno annullate causa un indebolimento della medesima, strettamente legato ai suoi obiettivi, i quali, prima del ripristino di una nuova e futura circolazione "a bilancia", non sono rivolti verso il Mediterraneo. Tuttavia, la vera e propria traslazione dell'area anticiclonica è annessa maggiormente ad un progressivo rinforzo del Ciclone d'Islanda che, come dicevo poc'anzi, prima che affondi di nuovo sull'Oceano Atlantico, seppur restando a nord di quest'ultimo, riprodurrà una sua figlia depressionaria. Infatti, come sicuramente coloro che abbiano letto gli ultimi editoriali sapranno, secondo le mie opinioni correlate ad uno studio e un'osservazione costante del comportamento dell'atmosfera, le cause per le quali la depressione semipermanente islandese si sia rinforzata, non sono solo collegate al riequilibrio termico inteso come secondo compito che esegue l'atmosfera nel saldare il divario che viene a crearsi tra il livello del mare e la troposfera, anzi, si riferiscono anche, attraverso studi che potrebbero essere più corretti, alla normativa della Cella di Ferrel: la lontana cooperazione delle due famose figure bariche note come l'Anticiclone delle Azzorre e l'Anticiclone delle Aleutine, si verifica verso le aree settentrionali dei due oceani, Atlantico e Pacifico, nelle quali c'è stato il riversamento di acque più dolci e fredde allontanatrici della Corrente del Golfo. Tutto ciò induce il movimento del Vortice Polare verso il Canada e gli Stati Uniti settentrionali e, su taluni territori geografici, avvengono e continueranno a slittare rapide masse d'aria gelida direttamente dalla calotta, le quali invece vengono saltuariamente inibite per quanto concerne l'altro comparto polare, ossia la Russia e la sua regione Siberia. Tornando al nostro quadro evolutivo, possiamo dunque notare come l'alta pressione sgomberi il Mediterraneo e ciò ce lo lascia presagire anche il trend della pressione atmosferica registrato nelle ultime ore, quest'ultima si sta letteralmente abbassando, questa volta annunciando l'avanguardia di una perturbazione decisa e intensa. Le masse d'aria che verranno a contrapporsi, però, saranno due, ciò accadrà perché l'Anticiclone delle Azzorre si porterà solo nel suo luogo d'origine, senza scegliere i meridiani, cosicché, le correnti occidentali trasleranno aria più fredda e instabile di origine polare-marittima, direttamente sul Mediterraneo occidentale, dove conseguenzialmente salirà una massa d'aria più umida e calda dall'entroterra africano, la cui linea di demarcazione con il suo confrontarsi incontrando altre masse d'aria durante il proprio cammino, si può definire come fronte caldo. Resta solo da valutare quale sarà l'incontro tra queste due correnti d'aria, definite ancora più umide perché sorvoleranno le acque più calde rispetto alla norma del Mar Mediterraneo e del suo ramo occidentale, ossia il Tirreno. Tale punto di contrasto tra due masse d'aria differenti, in meteorologia prende il nome di linea di convegenza; essa si genererà sul medio Tirreno e, seppur il vortice depressionario diventerà vulnerabile insieme alla sua perturbazione, ne nascerà un altro, capace di innescare condizioni di ancor più spiccato maltempo dalla giornata di domenica, determinate soprattutto da un aumento della ventilazione meridionale, in rotazione dai quadranti settentrionali; temporali localmente anche di forte intensità lungo la costa tirrenica, in estensione al resto del Centro-Sud, in forma più attenuata. Ebbene, gli ingredienti per l'origine di successivi cumulonembi si origineranno quando, l'aria polare-marittima, essendo più fredda della massa d'aria nord-africana, si muoverà velocemente verso il bacino e, inarcando il fronte caldo, darà luogo ad un'occlusione a carattere freddo. La nuvolosità, infatti, proveniente dai settori occidentali, sarà grigia e caotica su tutte le regioni centro-meridionali; le piogge investiranno anche il nord-ovest, promettendo rovesci temporaleschi, localmente di intensità notevole e nevicate fino a quote medio-basso sulle Alpi. Il prevalere di correnti d'aria nord-occidentali e nord-orientali, invorticatesi al canale depressionario, ci terranno compagnia fino all'inizio della prossima settimana, quando, nonostante delle timide schiarite, le regioni centrali tirreniche e gran parte dell'Italia meridionale, saranno ancora dominate da una vivace instabilità accompagnata dal vortice, la quale si porterà con esso verso levante, investendo anche le regioni del medio-basso adriatico. Nel corso del prossimo fine settimana, un breve miglioramente del tempo orienterà i nostri sogni alle poco affidabili ma allo stesso tempo miti giornate primaverili. Purtroppo, però, le ipotesi sussistenti per la fine del mese di Febbraio potrebbero concretizzarsi e assumere connotati invernali, dei quali vi parlai nello scorso aggiornamento meteo, all'interno di un quadro evolutivo nel quale l'Anticiclone delle Azzorre avrebbe stirato la sua egemonia lungo i meridiani, slanciando una massa d'aria molto fredda artico-marittima verso le nostre latitudini. Ne riparleremo.

 

Grazie per l'attenzione.

08-02-2015

Salve e bentrovati al consueto appuntamento con la rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Evoluzione del tempo

 

Un'eloquente immagine satellitare è in grado di rappresentarci al meglio lo schema barico circolatorio sullo scacchiere europeo e sul Mediterraneo. Le forti irruzioni d'aria polare-marittima che nello scorso post abbiamo notato traslare insieme alla depressione islandese, dall'Oceano Atlantico ove avvenivano quasi con persistenza, al nostro continente, mantenendo un'intensità tale resa sia dalla loro continua azione di riequilibrio sull'atlantico sia dai continui scambi termici meridiani indotti dall'altra parte del comparto, ovvero sul Canada e sugli Stati Uniti nord-orientali, sono ora interrotte da un diverso movimento dell'Anticiclone delle Azzorre, il quale, inizialmente, aveva spostato la depressione semipermanente verso i nostri lidi, adesso e, nel corso delle prossime ore, cambierà la sua rotta. Tale cambio di timone, da parte di una figura barica che, come tutti ben sapete, è una grande regolatrice del tempo atmosferico soprattutto sullo scacchiere europeo, è responsabile di un distacco della depressione islandese e un'attenuazione completa delle discese d'aria polare sull'Europa centro-occidentale e sul Mediterraneo, risucchiate dalle figlie del Vortice d'Islanda, le quali consentivano l'attraversamento del lago d'aria polare sul Mar Tirreno, così facendo esso stesso ha acquisito un sempre più enorme quantitativo di umidità, oltretutto già attecchito sorvolando la superficie oceanica, le nubi esagonali, infatti, ne hanno indicato l'estrazione e già la sua notevole instabilità e mitigazione dal basso, tant'è che questa tipologia di masse d'aria risulta più fredda con la quota proprio per tali motivi. Tuttavia, le macchine termiche che si sono originate all'interno della perturbazione a causa dell'intensa instabilità, hanno accelerato i moti verticali al loro interno in particolare per via di tali fattori e, seguendo le orme del vortice, i cumulonembi si sono spostati verso levante. Le nubi temporalesche non hanno fatto altro che agganciare l'aria più fredda in quota e con rapidità e intensità, gettarla verso quote via via più basse, permettendo, nonostante le isoterme alla quota di 850 HPa (circa 1400-1500 m) non siano state consenzienti, nevicate fino a bassa quota, le quali a tratti hanno presentato carattere temporalesco sul nostro territorio marsicano, facendoci evincere la particolarità della situazione. L'allontanamento del vortice verso levante, nella giornata successiva, ha lasciato in eredità una bianca copertura nevosa anche a quote inferiori ai 700 m. Lo smorzarsi delle correnti convettive in grado di portare l'aria fredda verso il basso, ha concesso il prevalere di correnti più miti meridionali che, come gli ultimi dati meteorologici rilevati dalle "nostre" stazioni meteorologiche di monitoraggio confermano, sono state complici di un momentaneo rialzo termico. Come dicevo poc'anzi, l'Anticiclone delle Azzorre è ora presente sull'Oceano Atlantico, piegando, con il passar delle ore, la gobba verso nord-est e dunque sta allontanando la depressione islandese verso il suo luogo d'origine. In questo modo, le sciabolate d'aria polare che fino ad ora avevamo osservato slittare verso l'Europa e il nostro stivale, si sono attenuate. L'intervento del blocco anticiclonico a nord-est del continente, a partire dalle prossime ore ed in particolar modo nella giornata di lunedì, disturberà ampiamente un lobo del Vortice Polare, quell'ampia depressione che staziona in quota intorno al Circolo Polare Artico ed è regolatore delle masse d'aria gelida durante la stagione invernale e di masse d'aria più fresca durante la stagione estiva nel nostro emisfero. Quando aria più mite viene iniettata all'interno della colonnina d'aria facente parte di una fetta del VP, sta immediatamente spostando un'ampia area depressionaria dalla penisola scandinava alle aree balcaniche. La massa d'aria molto fredda roteante all'interno dell'area perturbata, riuscirà in questo modo ad invadere anche la nostra penisola; essa stessa sarà accompagnata dalla coda della perturbazione unitasi al vortice depressionario, la quale apporterà un'intensa e gelida ventilazione nord-orientale e un intenso abbassamento della colonnina di mercurio su valori tipici della stagione in atto. Il sistema frontale a carattere freddo porterà un esteso peggioramento, specie lungo i versanti adriatici e ionici del Centro-Sud. Il risucchio dell'aria gelida di estrazione artico-marittima attivatasi in seguito al transito del fronte freddo e perturbato, avverrà grazie alla depressione rimasta isolata sul Mar Nostrum, la quale stava per spegnere la sua vita, perché isolata dalla sua circolazione originaria (la depressione islandese) da un muro anticiclonico esteso dall'oceano al nord-est europeo. Le correnti nord-orientali imperverseranno rendendo agitati i mari orientali, specie il Mediterraneo, l'Adriatico e lo Jonio. Sulle regioni meridionali, l'azione del sistema depressionario darà luogo a temporali anche a carattere grandinigeno, successive nevicate sulle medio-basse coste adriatiche e lungo il versante adriatico dell'Appennino centrale e meridionale fino a quote molto basse, qualche fenomeno potrebbe sfondare anche verso i settori occidentali, se non qualche fiocco di neve cadrà anche al di sotto dei 100-200 m tra Sicilia e Calabria. Dunque, anche se parliamo di masse d'aria molto fredda e un brusco calo della colonnina di mercurio, in grado di proporre incisive gelate, è difficile che giunga un vento di Burian o una correnti d'aria artico-continentale, la quale sarebbe potuta imperversare in caso di espansioni da parte dell'Anticiclone di natura termica, noto come russo-siberiano. Il completo allontanamento dell'area depressionaria sulla Grecia, favorirà un miglioramento delle condizioni meteorologiche e le prime gelate, in particolar modo nell'interno appenninico. Le gelide correnti nord-orientali, da metà settimana, andranno ad interessare maggiormente le aree balcaniche, abbandonando pian piano il nostro stivale, seppur ancora qualche traccia d'instabilità insisterà sulle regioni meridionali e sulla Sicilia. Verso la metà della settimana, l'estensione dell'Anticiclone delle Azzorre farà sì che esso stesso si espanda dall'Europa centro-occidentale al Mediterraneo, instaurando una circolazione dominata da correnti nord-occidentali, recanti però, aria decisamente dolce o più mite. Nonostante tale dinamica circolatoria, l'obiettivo dell'Anticiclone delle Azzorre rimarrà piuttosto ambiguo e, seppur la sua futura egemonia possa ripristinare una circolazione meno consona allo scorrere della stagione invernale, le sue radici non aderiranno al Mediterraneo e si sposteranno di nuovo sull'Atlantico, garantendo il successivo ingresso di altre masse d'aria fredda e instabile.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

27-01-2015

Evoluzione meteo TR - 27-1 Febbraio 2015.jpg

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con la rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Meteo Marsica

 

Le belle montagne che la circondando fanno sì che la Marsica sia un territorio particolarmente levigato dalle vallate, "famigeratamente" complessa è la conca del Fucino, laddove, come tutti sapete, giacque un lago in grado di mitigare in parte il rigido clima invernale. Tuttavia, nel corso degli ultimi tempi, nonostante non ci sia la presenza del Lago del Fucino come allora, il territorio marsicano e soprattutto l’intero stivale, sta vivendo periodi invernali “miti” con più frequenza rispetto al passato, dove se le ondate di freddo ci sono, divengono piuttosto rare e arrecano sempre più numerosi fenomeni atmosferici di particolare entità o intensità, per via principalmente dell’energia e dunque del calore che, i nostri mari, aventi un’elevata capacità termica, tendono ad assorbire quando più volte a sostarne sono masse d’aria Subtropicale e rilasciano progressivamente all’interno dei venti richiamati dalla perturbazione. Nei prossimi giorni, lo stivale e la Marsica saranno complici di un’evoluzione del tempo particolarmente complessa, frutto di una serie di concatenanti depressioni che, se prima si susseguissero da ovest verso est, ora si muovono da nord-ovest verso sud-est con un Anticiclone delle Azzorre volto a seguire una combinazione circolatoria strettamente annessa anche a fattori legati alla acque del vicino Oceano Atlantico. Esso stesso staziona su quest’ultimo, traslando più ad est l’intensa azione della depressione islandese; sarà essa stessa ad aprire la sua egemonia dalla Mitteleuropa allo stivale, sostituendo la seconda area di bassa pressione che intanto avrà richiamato una massa d’aria molto fredda di origine artica su tutto il nostro territorio. Tra la giornata di martedì e di mercoledì, le sempre più intense e pungenti correnti nord-orientali, attraverseranno il Mar Adriatico e lo Jonio, si umidificheranno e si scontreranno contro le creste appenniniche; trainate dall’anziana circolazione depressionaria presente sulla Grecia, daranno dunque luogo a isolate nevicate entro la serata di martedì, condite da una spiccata variabilità nella giornata di mercoledì. Le nevicate interesseranno maggiormente i settori orientali e sud-orientali della Marsica, estendendosi a tratti anche verso i settori nord-occidentali, spolverando di bianca neve i tetti delle case. Il vero e proprio guasto delle condizioni meteorologiche, invece, avvolgerà tutto il nostro territorio entro la tarda serata di giovedì. Le nubi nembostrati invaderanno i cieli marsicani a partire dai settori sud-occidentali, permettendo una scarsa insolazione e, a loro volta, il mantenimento del cuscino d’aria fredda lasciato in eredità dalla precedente irruzione d’aria fredda artica. Entro la tarda sera di giovedì e, in particolar modo nella giornata di venerdì, un’intensa ventilazione settentrionale girerà in sud-occidentale e la neve, a tratti mista a pioggia, inizierà a cadere fino a quote basse, alternandosi entro la notte, tra i 700 e i 1000 m, per via del prevalere di un richiamo meridionale sempre più consistente. Tuttavia, anche sul nostro territorio, si attiverebbero successive correnti polari, in grado di rompere gli strati d’aria più dolce che verrebbero a crearsi, in grado di sciogliere in parte la neve in alcune zone marsicane. Entro il fine settimana, le nevicate potrebbero risultare abbondanti fino a bassa quota, specie sui settori nord-occidentali. Un lieve e momentaneo miglioramento del tempo possiamo attenderlo solo dopo il fine settimana. E’ tutto.

 

Evoluzione del tempo


Quando nello scorso editoriale vi preannunciammo un paradosso termico, oltre ad analizzare la sua comparsa in presenza dell’alta pressione, vi abbiamo accennato anche del suo dar luogo a nebbie e a temperature positive al variare della quota. Perché tali inversioni termiche si sono spente nel corso di quest’ultima settimana? Ebbene, come forse dicevamo nel precedente articolo, l’area anticiclonica che sospinse sul nostro stivale masse d’aria mite di matrice Subtropicale e che, con il suo apportare scarsa dinamicità, permise lo slittamento delle masse d’aria fredda nelle vallate e nelle conche, sacche d’aria pronte a generarsi sui pendii delle montagne per via della scarsa efficienza di insolazione durante il Solstizio d’Inverno, non ha consentito il meccanismo di smistamento vero e proprio verso l’alto, tipico invece delle aree di bassa pressione. Cosicché, la sacca d’aria, è scesa repentinamente dalle montagne alle vallate, trasferendo l’avvezione d’aria mite trasportata dalla propaggine anticiclonica, verso più alte quote. In questo modo, anche per quanto concerne il nostro territorio marsicano, si sono registrate nebbie e foschie nell’area del Fucino sino alla favolosa vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo. A quote ben più alte, invece, regnava lo spirito primaverile portato dalla componente nord-africana dell’anticiclone, quella brezza mite e leggera che sfiora i nostri visi colpendo il cuore dell’Inverno, in grado di far sbocciare le primule e farle spuntare al di fuori della poca neve caduta. L’area di alta pressione, essendo strettamente collegata all’Anticiclone delle Azzorre, ha ritirato le sue fauci dal Mediterraneo, perché quest’ultima deve riequilibrare un sistema come tutta la circolazione dell’atmosfera. L’obiettivo intermittente dell’Anticiclone delle Azzorre, però, sono i meridiani, ma esso stesso, dapprima schiacciato da un intenso flusso di matrice nord-atlantica, si è fatto da parte più ad ovest dell’Oceano, dove le continue sciabolate d’aria di origine polare, hanno reso le acque più fredde, dileguando il continuo sali e scendi della depressione islandese, complice di una circolazione a bilancia. In tal modo, le correnti d’aria nord-atlantiche sono entrate sull’Europa occidentale, accompagnando una serie di gemelle depressioni dalla Penisola Iberica al Mediterraneo centrale. Il cambio del timone scaturito dall’ingresso perturbato, ha consentito alle perturbazioni di attraversare la nostra penisola, aprendo le porte ad un periodo a tratti piovoso e nevoso in montagna, a causa dei successivi venti più freddi provenienti dal Nord Atlantico, dunque di origine polare-marittima. Le montagne alpine e appenniniche innevate e gli impianti sciistici di nuovo ricolmi di un candido invernale, hanno realizzato il sogno di quest’ultimi, degli appassionati e degli amanti dei paesaggi. La maggior parte degli abitanti dei paesi e delle cittadine marsicane poste a quote più basse, ha ammirato la neve posata sulle montagne, qualcuno non convinto di un breve miglioramento aveva ancora in mano l’ombrello, qualcun altro stendeva il bucato al fresco vento di Maestrale, il contadino osservava il fumo dei camini della lontana città per capire da dove spirasse il vento. L’aria di Primavera accentuata dai raggi del Sole che non sembrano rappresentare il Solstizio d’Inverno, sciolse rigogliosa la neve, ma poi, una masse d’aria di natura diversa, proveniente dal nord-est Europa, calamitata da una depressione nord-atlantica facente capolino alle gemelle di cui vi parlai e consenziente nell’imbiancare i nostri monti fino a quote medie, sta traslando verso sud-est, garantendo un’avvezione d’aria fredda dall’Europa centro-orientale al Mar Nostrum. L’acuirsi del freddo si farà strada sul nostro stivale a partire da questa settimana. L’area depressionaria, infatti, traslerà rapidamente verso la Grecia e, ponendo una rotazione antioraria, caratteristica principale dei centri di bassa pressione, aggancerà ancor di più correnti d’aria di origine artica, complici di un sensibile calo della colonnina di mercurio, dalle regioni adriatiche in estensione a tutto lo stivale. Un’ondata di freddo strettamente collegata al normale andamento stagionale, invaderà progressivamente la penisola e, le condizioni meteorologiche, rimarranno particolarmente instabili per le regioni centro-meridionali e meridionali, fatta eccezione per i versanti tirrenici ove insisterà solo un po’ di variabilità. Sulle regioni settentrionali continueranno a soffiare correnti settentrionali, particolarmente fredde o gelide e non saranno esenti momenti di cielo completamente terso, anche se, prima della metà della settimana, ancora annuvolamenti potranno coprire i cieli del settentrione con anche qualche pioggia, localmente di forte intensità sulle regioni di nord-ovest, a tratti anche mista a neve. Sulle Alpi, invece, il fenomeno dello stau, darebbe origine ancora a nevicate, fino a quote molto basse. Un Oceano Atlantico per un lungo periodo di tempo governato da una circolazione depressionaria semipermanente, ha acque decisamente riequilibrate e può tornare ad essere la sede dell’Anticiclone delle Azzorre. Ciò compromette notevolmente la collocazione della depressione islandese, la quale, risucchia sempre più masse d’aria di origine polare perché ampiamente schiacciata verso nord. Quest’ultima, trasferirà sempre più ad est la sua azione, scatenando tempeste di vento e di pioggia attinenti ad un Ciclone Extratropicale come tale sulle Isole Britanniche, sulla Scandinavia, successivamente anche sull’Europa centrale. Intanto, nel corso della settimana, le correnti d’aria attanagliate al vortice depressionario in spostamento dal Mediterraneo centro-orientale alla Grecia, saranno in grado di generare condizioni di instabilità atmosferica lungo il versante adriatico e ionico delle regioni meridionali; qualche fenomeno a carattere temporalesco insisterà sulla Sicilia e nevicate isolate indotte dai gelidi venti nord-orientali in contrapposizione con le creste delle montagne, lambiranno le zone interne dell’Appennino centro-meridionale entro la serata di martedì, quando la neve cadrebbe fino a bassa quota. A partire dalla fine della settimana, la circolazione dell’atmosfera, come un capitano pronto a cambiare di nuovo la sua rotta, sarà influenzata completamente dal Vortice d’Islanda, il quale, merito l’allungamento dell’Anticiclone delle Azzorre in pieno Oceano Atlantico, essendo anche piuttosto intenso, creerà delle gemelle che rapidamente scivoleranno verso l’Europa centro-occidentale e la nostra penisola. La continua presenza della bassa pressione islandese sul medio-basso Oceano Atlantico, permise continue sciabolate d’aria polare che l’hanno resa forte e rinvigorita. Immaginiamo ora la stessa depressione, al suo medesimo stato ma con un posizionamento diverso a causa del riequilibrio del sistema tramite un’interazione oceano-atmosfera; il ristabilirsi dell’Anticiclone delle Azzorre sull’Oceano Atlantico la sospinge verso nord-est, fa sì che essa stessa domini l’Europa non tramite la coda delle sue perturbazioni, ovvero della parte meno intensa del corpo nuvoloso, che inviò più volte sul Mediterraneo occidentale quando stazionava sull’Oceano Atlantico, ma attraverso una profonda depressione corrispondente alla sua intensità, la quale scivolerà ampiamente verso il bacino del Mediterraneo. La sua traiettoria sarà indispensabile per ottenere un quadro delle condizioni meteorologiche che, il minimo depressionario, entro la fine del mese, potrebbe apportare. Come affermano diversi meteorologi professionisti e come conferma anche la proiezione futura di una determinata configurazione sinottica, è difficile stabilire la posizione di un cuore depressionario. Nonostante le ultime interpretazioni inquadrino il vortice depressionario strettamente collegato ai suoi fratelli, tra l’Europa centro-orientale e l’Europa centro-occidentale, restano tuttavia delle incertezze riguardo la quota delle nevicate. Se è vero che quest’ultime possano raggiungere le basse quote tra venerdì e sabato, quando dai settori tirrenici, un’intensa perturbazione si muoverà verso il resto dello stivale, causando annuvolamenti e consentendo il successivo ingresso d’aria meno fredda nei bassi strati con l'inibizione dell'insolazione causata da persistenti annuvolamenti in grado di isolare il cuscino d’aria fredda, allora la neve avrebbe la possibilità di innevare la dorsale appennini centro-settentrionale e centrale fino a quote molto basse. Se le due depressioni dovessero collaborare tra di loro, imponendo sia il richiamo di correnti meridionali consenzienti nel distruggere il cuscino d’aria fredda e allo stesso tempo di permettere l’affluire di correnti più fredde settentrionali, allora la pioggia, tra la giornata di giovedì e di venerdì, accompagnata da intensi venti di Maestrale, si presenterebbe dapprima mista a neve, per poi trasformarsi in neve, capace di avere carattere copioso fino a quote molto basse soprattutto sull’Appennino centrale. Qualche episodio nevoso consentirà un iniziale imbiancarsi della Pianura Padana, piogge e temporali localmente anche di forte intensità, mari in burrasca per via di un conseguente aumento della ventilazione meridionale, in veloce e nuova rotazione dai quadranti settentrionali.

 

Vi ringrazio per l’attenzione e, al prossimo aggiornamento meteo.

18-01-2015

Buon pomeriggio. L'intervento che ho appena scritto, come tutti ben sapete, non riguarda un'evoluzione del tempo, seppur la contenga nel suo finire. Si tratta di mie ipotesi concernenti ciò che stiamo affrontando e che potremmo avere dinanzi nel corso del tempo. Un editoriale così articolato e complesso potrebbe non essere d'aiuto se non letto con attenzione e cautela. Questo è il consiglio che vorrei dare a chiunque fosse interessato nell'intraprendere le viscere dell'approfondimento. Buona lettura.



Una circolazione a bilancia completamente compromessa dalle diverse dinamiche dell'Anticiclone delle Azzorre in aperto Atlantico. Come accadde per gran parte dello scorso anno, infatti, masse d'aria provenienti dalle regioni polari, si sono catapultate sull'Oceano perché coadiuvate dalla depressione islandese, la quale, ci lascia presagire i suoi continui "va e vieni" su quest'ultimo come uno dei principali fattori strettamente collegati alla temperatura delle sue acque, alterata dal complesso "annichilimento" della Corrente del Golfo, corrente oceanica smistratrice delle acque più fredde dell'Artico verso i Tropici e l'Equatore e viceversa, tutto per poter saldare un equilibrio termico evidenziato soprattutto dal rilascio progressivo d'aria sempre più calda dal medio-basso Oceano, in un'interazione mare-atmosfera. Le bolle rilasciate da una superficie marina più calda, essendo consone allo sviluppo di moti di origine convettiva, hanno come calamitato la bassa pressione extratropicale, che si origina tramite quest'ultimi, la quale ha aspirato l'aria più umida dal basso, dando luogo a intense perturbazioni ad essa attagliate. Alla conseguente risalita d'aria calda, essa si è raffreddata poiché, come dicevo poc'anzi, per via della sua determinata ascesa, sono state asportate dalla depressione semipermanente, masse d'aria polare, più fredde in quota, consenzienti, incontrando le correnti ascensionali, alla genesi di numerose macchine temporalesche. In questo modo, la pressione atmosferica facente parte del minimo depressionario, è dunque continuata a scendere, mentre i temporali intesi come equilibratori del sistema, sono riusciti a raffreddare l'aria calda, rovesciandola più fredda verso il basso, insieme alle forti precipitazioni da essa create. Avendo un moto di rigenerazione continuo tanto quanto dalla presenza d'aria calda estirpata dall'Oceano, le perturbazioni non si sono attenuate al primo rovescio e, trasportate da un flusso zonale costretto a deviare da est verso ovest dalla Forza di Coriolis, sono state sospinte verso il comparto europeo e mediterraneo, ove, alla discesa di una depressione sotto forma di saccatura sull'Atlantico, è corrisposto un particolare promontorio Subtropicale che ha reso più volte il Mar Nostrum decisamente più caldo. Avendo un movimento verso est basso e rettilineo, la perturbazione a carattere freddo, è stata più volte complice dell'agganciamento di masse d'aria Subtropicale che, soffiando sul Mediterraneo prima di raggiungere il sistema perturbato, incontrarono una superficie più calda, divenendo più umide dal basso e fungendo da carburante per le nubi cumulonembi presenti all'interno della perturbazione o permettendo l'origine di celle temporalesche prima del suo ingresso. Teniamo ora conto della complessa orografia del nostro stivale, dunque delle masse d'aria più fresca stagnanti nelle valli e della presenza di monti che devia le correnti e blocca i venti di una perturbazione locale e da qui deduciamo che il nostro stivale è sempre stato vittima dei nubifragi. Perché quest'ultimi sono più numerosi rispetto al passato? Ebbene, a causa della persistente circolazione atmosferica appena illustrata, essa continua perché si presenta più volte soprattutto sul nostro comparto e sotto diverse sembianze o dinamiche: in un primo schema circolatorio è inclinata e più ad ovest e ad essa corrisponde un promontorio anch'esso più parallelo, in modo tale da proteggere a tratti solo le regioni meridionali, fino quando, la saccatura depressionario sull'Atlantico raggiunge un equilibrio vero e proprio delle temperature, facendo slittare le SSTA (temperature delle acque superficiali) su valori forse un po' più negativi. Ed ecco che l'Anticiclone delle Azzore può prendere finalmente il possesso dell'Oceano Atlantico. La sua prima espansione è dapprima lungo i meridiani, consentendo ad una depressione nord-atlantica di scivolare lungo il suo bordo orientale e di affondare sul Mediterraneo. La sua seconda mossa sullo scacchiere europeo, invece, è a nord-est del continente, dove avrà a disposizione acque più fredde. Di conseguenza ad un'avvezione d'aria mite intorno alle aree del Circolo Polare Artico, quel flusso d'aria molto fredda che interessa le alte latitudini comprese tra la Scandinavia e la Russia, si amplia fino ai Balcani e sulla nostro penisola. In tal modo, un mese di Dicembre che si è dimostrato al suo esordio relativamente mite sul nostro comparto, si chiude all'insegna di un gelo tipico dei mesi di Gennaio e di Febbraio. Questo non è buon segno per la nostra atmosfera, la quale deve svolgere più lavori; essa diventa sempre più stressata e stanca, alterando, con più frequenza rispetto al passato, il suo normale comportamento stagionale. La propaggine anticiclonica, infatti, sarà costretta a dilagare la sua vorticità negativa anche sul nostro stivale, trasportando su di esso correnti nord-occidentali, molto miti e in grado di cancellare quel sussulto invernale che normalmente ci stava accompagnando nel cuore della stagione, giunta astronomicamente al suo esordio. Solo qualche fronte freddo cerca di indebolire le strutture alto pressori sostanti sullo stivale, ove continuano ininterrottamente a concretizzarsi sbalzi termici, segno dell'alterazione appena detta. I nubifragi ci dominano frequentemente rispetto al lontano passato, all'interno di un sistema caotico come l'atmosfera che è in continuo cambiamento, ma perché quest'ultima circolazione a bilancia è divenuta quasi incessante? Tale è persistente perché azionata da altri fattori scatenanti, come se fossimo all'interno di un circolo vizioso, una catena virtuale in grado di spezzarsi e di riallacciarsi. Questi fattori sono infatti correlati allo scioglimento dei ghiacci artici avvenuto nelle ultime Estati, dovuto ad un eccesso di gas serra nell'atmosfera, principalmente per via delle attività di inquinamento umane. L'effetto serra non è dannoso perché consente la vita sulla Terra stabilendo così l'ideale temperatura globale, la vita non sarebbe stata possibile se non ci fosse stato. Ciò che dà vita alla causa di tutte le cause, ripeto, è un aumento dei gas serra stessi come ad esempio l'anidride carbonica. Un sistema dinamico, quindi altrettanto animato come l'atmosfera è in grado di smistare tali gas e, durante il Solstizio d'Estate, essi stessi provocano un riscaldamento al di sopra della norma in tali aree che, per via dell'inclinazione della Terra rispetto al piano dell'eclittica, durante la calda stagione, nel nostro emisfero, dovrebbero essere più fresche. Lo scioglimento di gran parte del ghiaccio provoca un aumento delle acque dolci e più fredde nell'Atlantico settentrionale che bloccano la corrente oceanica più calda facente parte della circolazione termoalina, ossia la Corrente del Golfo. Il fermo permette un'interruzione dello smistamento e le acque più calde superficiali si accumulano nell'Oceano Atlantico medio-basso, mentre quelle più fredde nei settori settentrionali del medesimo. Tutto ciò comporta la prese in carico di due compiti da parte dell'atmosfera, il primo è proprio di quest'ultima, il secondo è improprio perché dovrebbe essere svolto dalle acque oceaniche; di conseguenza potrebbe nascere un sovraccarico dell'intera circolazione atmosferica, che non segue più il normale trend evolutivo: la siccità raggiunge con più frequenza aree geografiche prima interessate da piogge abbondanti, la neve imbianca persino i deserti e, specie sulla nostra penisola, cresce la violenza e la frequenza dei nubifragi e delle alluvioni. Nel corso dell'inizio dell'editoriale di approfondimento, abbiamo ricavato un ingrediente fondamentale concernente l'evoluzione del tempo per i prossimi giorni. Nel corso della prossima settimana, infatti, la depressione islandese non instaurerà una circolazione a bilancia perché bloccata da un'elevazione dell'Anticiclone delle Azzorre molto più ad ovest dell'Atlantico. In questo modo, il sistema depressionario extratropicale tenderà a seguire una traiettoria medio-alta, verso l'Europa centro-occidentale e le Isole Britanniche, ingoiando un maggiore quantitativo d'aria fredda. Le masse d'aria polare dilagheranno come un fiume in piena verso la Penisola Iberica e la Francia, nonché gran parte dell'Europa centrale. Il nostro stivale sarà dunque il bersaglio di un'altra perturbazione nord-atlantica, la quale, come quella che ci sta interessando, accompagnerà masse d'aria moderatamente fredda nord-atlantica responsabili di piogge anche temporalesche e nevicate fino a quote medie, specialmente sul nostro territorio marsicano. Quando la depressione, gemella del Vortice d'Islanda, a partire dalla metà della prossima settimana, traslerà verso la penisola, aggancerà un flusso settentrionale ancora più freddo, facendo nevicare fino a bassa quota anche sull'Appennino centrale. E' tutto.



Vi ringrazio per l'ascolto.

08-01-2015

Salve e bentrovati al consueto appuntamento con la rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

 

Evoluzione del tempo

 

Nel corso degli editoriali passati, ci siamo molto riferiti ad un territorio marsicano abbastanza complesso dal punto di vista orografico, come lo è tutta la catena appenninica e alpina. Questo non vuol dire disprezzare le nostre montagne appenniniche, ma averle in considerazione per poter studiare qual è il loro contribuito per quanto concerne questa affascinante materia, la meteorologia. In effetti, a volte sono proprio le montagne a proteggerci dai forti venti e dagli intensi apporti precipitativi di un nubifragio, proprio perché, oltre ad una serie di innumerevoli fattori, mitigano il calore del quale quest’ultimi si nutrono. Proprio così, quasi tutti i fenomeni atmosferici si alimentano del calore presente in atmosfera e soprattutto negli strati più bassi e prossimi al suolo. Se i ghiacci artici dovessero continuare a sciogliersi più della media durante le stagioni estive e, dunque, maggiore sarà l'accrescimento dei gas serra nell'atmosfera, più l'assetto della circolazione atmosfera si altererà, sfornando ondate d'aria calda e mite d'Inverno con frequenza rispetto al passato e un'altalenanza continua di correnti più instabili atlantiche; ciò significherebbe anche una rottura del clima continentale, favorito da fattori legati alla chiusura e dalla presenza delle montagne, come ad esempio nel nostro territorio montuoso della Marsica, ove con il passar degli anni potrebbero spingersi, specie nelle stagioni di transizione, copiose precipitazioni che, con temperature più rigide d'Inverno e più fresche d'Estate, non si sarebbero avute.

 

Per cercare di comprendere al meglio la circolazione dell’aria sul bacino del Mediterraneo e sullo scacchiere europeo, dobbiamo considerare una circolazione a bilancia scomparsa poiché, nello scorso anno, è riuscita a saldare un equilibrio termico in particolar modo sul vicino Oceano Atlantico laddove la Corrente del Golfo è rallentata, non smistando più in maniera omogenea le acque più fredde dell’Artico verso sud e le acque più calde tropicali verso nord – oltre ad essere rallentato, tale meccanismo, si è abbassato di latitudine, accumulando ancor di più la maggior parte delle acque più calde superficiali sul medio-basso Atlantico. Ogni Estate, i ghiacci artici si sciolgono più della norma, riversando non solo acque più dolci e dunque più fredde in particolare nel vicino Oceano, ma permettendo, inoltre, un aumento dell’assorbimento dell’energia solare da parte di acque che, in assenza di ghiacci, sono sempre più estese e disponibili. Se invece durante la stagione estiva, ci fosse stato più ghiaccio, la calotta avrebbe riflesso gran parte della radiazione solare verso l’atmosfera soprastante o verso lo spazio. Queste conseguenze notevoli, modificano molto la circolazione atmosferica invernale e dell’Estate successiva. L’assetto della circolazione atmosferica diventa altrettanto dinamico e assume caratteristiche già avute in passato; in questo modo, però, i fenomeni atmosferici più violenti, si ripetono con più frequenza rispetto a quest’ultimo. Per quanto concerne l’evoluzione del tempo per i prossimi giorni, invece, la dinamica circolatoria sarà rappresentata da una presenza dell’Anticiclone delle Azzorre sull’Oceano Atlantico che, come dicevo poc’anzi, staziona principalmente su di esso perché calamitato dalla temperatura delle acque resa più fredda dal Ciclone d’Islanda, forse un po’ troppo al di sotto della norma. Orbene, l’Anticiclone delle Azzorre non seguirà solo per qualche giorno l’obiettivo delle Isole Britanniche e dunque dei meridiani, schiacciando la depressione islandese a nord e, di conseguenza, la Forza di Coriolis sospingerà le intense perturbazioni verso la Bretagna. L'azione anticiclonica si espanderà conseguenzialmente sul Mediterraneo, traslando una saccatura artica ben espansa fino a più basse latitudini, verso il Medio Oriente. Solitamente l'Anticiclone delle Azzorre si sarebbe dovuto impossessare del Mar Nostrum nella stagione estiva, quando nelle ultime più volte è stato carente sull’Atlantico; naturalmente ciò non apporta le stesse configurazioni sinottiche se tale dinamica si presentasse d'Inverno. Lo stesso anticiclone, inoltre, sostituito dalla depressione islandese, responsabile di un’Estate instabile o temporalesca e, a tratti, piuttosto fresca, è comparso fugacemente sul vicino Oceano, alternando, specie sullo stivale, la discesa di gocce fredde a veloci fasi calde aizzate da un promontorio Subtropicale o cosiddetto Anticiclone Nord-Africano, le stesse tranciate da un ripristino della circolazione a bilancia, merito l’ingresso immediato di perturbazioni di natura atlantica sul Mediterraneo, complici di quest’ultima.

Tornando a noi, negli ultimi giorni la Marsica è stata influenzata da due flussi d’aria molto fredda, il primo di origine polare-marittima, responsabile di nevicate fino agli 800 m s.l.m., il secondo, invece, di origine artica, in grado di originare un’ondata di "gelo" lampo anche per il nostro territorio marsicano. Tali gelide correnti nord-orientali si sono esaurite entro l’inizio del nuovo anno, alternando un periodo mite trainato dalla componente nord-africana dell’Anticiclone delle Azzorre a una breve fase più fredda, portata da un impulso d'aria polare-marittima. Ebbene, salvo qualche infiltrazione d’aria umida da ovest, nel corso del fine settimana, una propaggine anticiclonica richiamerà correnti d’aria mite sul nostro stivale, causando un incremento delle temperature massime su tutta la Marsica e i cieli torneranno ad essere sereni. Tale assaggio primaverile, avrà una durata molto breve poiché, dalla notte di domenica, l’Anticiclone delle Azzorre, non avendo un’espansione certa e omogenea sul Mar Nostrum, si estenderà sulla Mittleuropa, generando dunque un promontorio, il bordo orientale di tale anticiclone, favorirà la discesa di un nucleo d’aria molto fredda polare tra la penisola balcanica e il nostro stivale, il quale, entro la giornata di lunedì, darà origine ad una rapida fase di maltempo sulle regioni centro-settentrionali e, successivamente, lungo il versante adriatico e sulle regioni del Centro-Sud, ove freddi venti settentrionali, faranno scendere sensibilmente la colonnina di mercurio, su valori di nuovo consoni a tale periodo invernale. La neve dovrebbe di nuovo imbiancare le nostre montagne appenniniche. Per quanto concerne la Marsica, nel corso della giornata di domenica, le temperature risulteranno molto miti, successivamente ad un aumento della nuvolosità e dei venti, segnalatori dell’ingresso del fronte freddo, la colonnina si inizierà ad attestare su valori più invernali. Il rapido passaggio del fronte freddo, sarà come sempre accompagnato da un rialzo della pressione atmosferica, come detto un sensibile calo termico e un miglioramento delle condizioni meteorologiche che avverrà solo dalla fine della giornata di lunedì. Un fronte freddo che avanza su di una superficie marina più calda, soprattutto sulla quale è avvenuta un’avvezione d’aria più calda, i moti ascensionali che verrebbero a crearsi dovrebbero essere particolarmente intensi, per tali motivi non mancheranno rovesci temporaleschi a tratti anche intensi lungo la medio-bassa costa adriatica. Nonostante un miglioramento del tempo, masse d’aria fredda e instabile di natura nord-atlantica, scaturenti da una depressione islandese consenziente nell’invadere le Isole Britanniche, sarebbero il bersaglio del Mediterraneo, merito soprattutto l’allungamento dell’Anticiclone delle Azzorre sull’Oceano Atlantico. E’ tutto.

 

Grazie per l’attenzione.

22-12-2014

Cordiali lettori di Avezzano Informa, salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

 

Meteo Marsica


 

Negli scorsi editoriali abbiamo esposto varie ipotesi riguardanti la configurazione futura delle figure bariche e, metaforicamente parlando, ci siamo riferiti al loro ascoltarle e dunque al concepire i complessi mutamenti all’interno di un immenso, nonché complesso schema o sistema barico, dal nome di circolazione atmosferica. In tali ipotetiche dinamiche circolatorie, vi è stata un’illustrazione in grado di inquadrare un comportamento diverso della circolazione a bilancia avuta anche nello scorso anno. Ebbene, essa stessa si sarebbe ripetuta per saldare un equilibrio termico sull’Atlantico, ma il tempo atmosferico non si allinea ad un andamento già intrapreso un anno orsono, anche per tali motivi, una volta che al posto della circolazione termoalina l’equilibrio termico sia stato sanato, l’Anticiclone delle Azzorre potrà tornare ad allungarsi nei suoi ranghi, incentrando, dopo essersi espanso e aver rispristinato un tempo stabile e soleggiato su parte del Mediterraneo, uno dei suoi ingranaggi verso il meridiano di Greenwich. In questo modo, una profonda depressione si slegherà dal seno delle correnti nord-occidentali e, scivolando lungo i bordi orientali del promontorio anticiclonico, passerà per la Francia e la Germania, tuffandosi improvvisamente entro la festività di Santo Stefano, nel cuore del Mediterraneo, collocando il suo minimo sul medio-basso Tirreno. Nel contempo, l’Anticiclone delle Azzorre inizierà a seguire una traslazione verso nord-est fino ad insediare un suo cuneo sull’Europa nord-orientale; ciò favorirà l’afflusso di correnti molto fredde di origine artico-marittima che invaderanno il nostro stivale, invorticandosi alla circolazione antioraria della bassa pressione, ove verrebbero a scontrarsi con un ancor più umido richiamo meridionale che, sorvolando anche e soprattutto la superficie marina più calda dei nostri mari, farà sì che i moti ascensionali delle nubi aumentino la loro “normale” portata, caricando la stessa perturbazione di un maggior quantitativo di cristalli di ghiaccio e di vapore acqueo. Il viaggio di molti cristalli di ghiaccio all’interno di un’atmosfera fredda nella quale, entro la festività di Santo Stefano, dopo un Santo Natale soleggiato, salvo un po' di nuvolosità il giorno della vigilia, merito infiltrazioni d'aria più umida da ovest, si sarà verificata un’irruzione d’aria fredda di origine artica, tipica della stagione invernale, farà sì che essi stessi restino tali e si aggreghino l’uno con l’altro, fino a raggiungere quote molto basse sul nostro territorio marsicano. Il cambio di timone, come dicevo poc’anzi, si concretizzerà soprattutto sulla Marsica, quando l’ingresso d’aria molto fredda da nord-est coadiuvata da un vorticoso nucleo di nubi cumulonembi e nembostrati centrato in prossimità del Mar Tirreno, darà luogo ad annuvolamenti associati a rovesci di pioggia di moderata intensità, nevosi intorno ai 1000 m, in rapido calo e conseguenziale aumento della portata delle precipitazioni per via dell’ingresso di correnti d’aria molto fredda di Grecale, le quali non solo permetteranno un netto calo delle temperature su valori pienamente invernali e successive trasformazioni della pioggia in bianchi e candidi fiocchi di neve, i quali imbiancheranno copiosamente la Marsica orientale fino a quote molto basse, moderatamente la Marsica occidentale, anche qui fino a quote basse. Le nevicate dovrebbero spingersi fino alla tarda serata di Santo Stefano e un successivo cielo sereno nel cuore della notte consentirà “tremende” gelate, con temperature che scenderebbero fino ai – 10° C. Per quanto riguarda le regioni meridionali, invece, potremmo avere piogge temporalesche localmente anche di forte intensità. Nella giornata di domenica 28, invece, un nucleo di bassa pressione in discesa dall'Europa centro-occidentale, grazie alla libera strada concessagli dall'Anticiclone delle Azzorre, darebbe luogo a nevicate sulle regioni settentrionali fino in pianura, per via del corposo cuscino d'aria fredda accumulatosi nei bassi strati. La traslazione della depressione nord-atlantica verso sud-est, si unirà ad una massiccia massa d'aria gelida in discesa dall'Artide fin verso i Balcani, incaricandola ad invadere lo stivale mediante intensi e gelidi venti settentrionali; cosicché, sul nostro territorio marsicano, possano verificarsi nevicate, localmente anche intense, da quote medie a quote molto basse. Tale peggioramento del tempo di stampo tipico della stagione, sarà un eclatante segno di vita di un Inverno che, inizialmente, non voleva proprio farsi sentire dal punto di vista meteorologico. E’ tutto.

 

 

Vi ringrazio per l’attenzione a, a voi tutti, un felice Natale.

10-12-2014

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con l’aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Meteo Marsica

 

Dopo che una circolazione atmosferica a bilancia dovuta principalmente a fattori a catena, che potrebbero essere stati consentiti dallo scioglimento dei ghiacci artici, abbia prevalso per quasi tutto lo scenario autunnale e parte di quello invernale, nel fine settimana è giunta una massa d’aria polare-marittima in grado di spolverare di neve parte delle montagne appenniniche e di dar luogo a qualche nevicata anche sull’arco alpino fino a quote finalmente consone al periodo. Perché quando parliamo di aria polare-marittima non ci riferiamo principalmente a masse d’aria provenienti dalla calotta artica? Come sicuramente capiremo dal termine che identifica tale massa d’aria, essa è la meno fredda di tutte, proprio perché, iniziando il suo viaggio verso più basse latitudini, dalle regioni polari, ovvero le aree sottostanti il sessantesimo parallelo, essa trasla dalla Groenlandia verso l’Europa nord-occidentale, attraversando la superficie più calda dell’Oceano Atlantico. Quest’ultima, la mitiga dal basso rendendola più umida e più fresca, rispetto invece alla parte superiore, che rimane invariata e dunque sempre più fredda al variare della quota. Le deboli elevazioni dell’Anticiclone delle Azzorre degli ultimi giorni, al di sopra di un sistema termico oceanico temporaneamente riequilibrato dalle occupazioni della depressione islandese e non dal ramo principale della circolazione termoalina, giammai rallentato, sono riuscite a sollevare quest’ultima figura depressionaria semipermanente, la quale, nelle prossime ore, piegherà verso la Bretagna, bersagliandola con intensi venti tipici di tali cicloni extratropicali. Nel corso dei prossimi giorni, l’Anticiclone delle Azzorre invaderà il suo luogo d’origine, ma il sistema termico oceanico rimarrà riequilibrato per poco tempo e sarà di nuovo il Vortice d’Islanda a prendere il possesso del vicino oceano. Intanto, il bordo orientale della timida rimonta anticiclonica permanente, sta fungendo da scivolo, traslando le masse d’aria polare che poc’anzi scorrevano sull’Oceano Atlantico, fin verso il comparto europeo centro-settentrionale e del Mediterraneo centrale. In questo modo, il nostro stivale ha subìto un netto calo delle temperature ed a risentirne maggiormente sono state le regioni settentrionali e centrali adriatiche. Dopo essersi allontanata, la perturbazione nord-atlantica è stata seguita da un vortice depressionario, ora presente in prossimità della Sardegna. Tale area di bassa pressione si è originata in seguito all’ingresso di un fronte d’aria polare-marittima ed è nata come depressione orografica in prossimità dell’Appennino Ligure. Nel corso dei prossimi giorni, l’area di bassa pressione si esaurirà sul Tirreno, lasciando le sue ultime impronte di instabilità sulla Sardegna. Un campo di alta pressione facente capolino all’Anticiclone delle Azzorre si espanderà su gran parte del Mediterraneo e sullo stivale, dando luogo ad un breve periodo di stabilità atmosferica, seppur, essendo stati interessati da un moderato passaggio a carattere freddo, i moti della Subsidenza che andranno ad instaurarsi successivamente, metteranno un po’ fine alla circolazione instabile richiamante correnti d’aria più fredda di origine polare, consentendo le inversioni termiche nelle vallate e nelle pianure. Il nostro territorio marsicano ha una conformazione morfologica in grado di accogliere le inversioni termiche, in particolar modo nell’area del Fucino. La conca, infatti, circondata dalle montagne, risente della discesa d’aria fredda dalle vallate, la quale, in tali scarse dinamicità, ovvero in condizioni anticicloniche, scalza l’aria più calda rispetto ad essa verso l’alto, l’umidità ristagnante nella conca scaturente da differenti periodi piovosi dovuti quasi sempre al transito continuo delle perturbazioni atlantiche, aiuta la condensazione della massa d’aria in discesa dai pendii delle montagne, favorendo l’inversione del normale gradiente termico verticale; dunque, non abbiamo più un calo di temperatura sino ad una determinata quota, ma un rialzo della temperatura e una diminuzione con lo scendere della quota all’interno della colonna d’aria in cui avviene l’inversione. Seppur rimarrà un po’ di variabilità contrassegnata da qualche nube nelle ore diurne della giornata, il tempo sarà stabile e soleggiato per gran parte delle giornate, almeno fino a sabato, quando potrebbe raggiungerci una perturbazione atlantica che seguiterà verso est da un rinforzo della depressione islandese schiacciata più a nord dall’Anticiclone delle Azzorre ben espanso sull’Atlantico; le nuvole e le piogge interesserebbero la Marsica nelle ore serali di domenica e nelle prime ore della giornata di lunedì. Tuttavia, la perturbazione porterebbe piogge sui settori tirrenici settentrionali e centro-meridionali ed in particolar modo sulla Sardegna, per poi allontanarsi ed esaurirsi insieme al suo attinente vortice depressionario, il quale contribuirà a richiamare venti più miti meridionali. Le continue espansioni dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord, potrebbero spingere, più avanti, masse d’aria più fredda di origine polare anche verso il nostro stivale, esattamente come è avvenuto poco fa. Data la distanza di tempo che ci separa da quest'ultima tendenza, ne torneremo a parlare. E’ tutto.

 

 

Vi ringrazio per l’attenzione.

30-11-2014

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con l’aggiornamento meteo della rubrica di Avezzano Informa.

 

 

Meteo Marsica

 

Nello scorso editoriale, ci siamo riferiti ad una profonda depressione, la quale, dopo una breve tregua, avrebbe traslato verso est, apportando condizioni di spiccato maltempo dalle caratteristiche tardo-autunnali, dunque in linea con la media stagionale. Ebbene, nelle ultime ore, l’intenso vortice depressionario sceso in prossimità della Penisola Iberica, sta incaricando numerosi corpi nuvolosi di origine atlantica, di scivolare verso il Mediterraneo centrale e conseguenzialmente sino ai mari occidentali della nostra penisola mediante tese correnti occidentali, anticipando l’inizio di un intenso periodo perturbato. Abbiamo dunque ipotizzato proiezioni future troppo distanti da contenere incertezze; in effetti, nell’articolo precedente, avevamo accompagnato la fine di tali ipotesi con “ne riparleremo”. Nella Marsica non giungeranno significative irruzioni d'aria fredda almeno fino al 5 Dicembre, quando potrebbero raggiungerci correnti d'aria più fredde dal Nord Europa.

L’area depressionaria di cui vi parlai, invece, fa capolino al Vortice d’Islanda e, nelle precedenti edizioni, l’abbiamo osservata estesa sull’Oceano Atlantico. Nel corso delle ultime ore, invece, la comparsa dell’Anticiclone delle Azzorre e il suo spanciare ad ovest dell’Atlantico, sta consentendo a quest'ultima di traslare verso levante, interessando gran parte della Penisola Iberica e della Francia. In questo modo, mediante tale configurazione, nessuna figura barica di richiamo impedirà il movimento dell’intensa perturbazione nord-atlantica; l'area di alta pressione che conseguenzialmente si erge in seguito alla discesa di una saccatura dal comparto mediterraneo, lo farà momentaneamente e farà sì che l'avvicinamento della bassa pressione, consenta l'affluire di correnti d’aria moderatamente più calda, venti sostanzialmente sciroccali, i quali faranno salire per poco le temperature su valori molto miti per la stagione in atto sulle regioni meridionali. Entro la serata della giornata di domenica, infatti, la perturbazione nord-atlantica con annesso vortice si spingerà molto rapidamente dai settori occidentali all’intero stivale, innescando un brusco cambio delle condizioni meteorologiche sul Mediterraneo e sulla nostra penisola, con piogge e temporali anche di forte intensità sulle regioni di nord-ovest e sui versanti tirrenici; il Centro-Sud verrà coinvolto dal maltempo e, su quest’ultimo, potrebbero verificarsi temporali localmente di forte intensità, per via dell’insistere di correnti meridionali, le quali, salendo in particolare su di un Tirreno avente acque superficiali più calde della norma, attecchiscono un maggiore quantitativo di umidità proprio per tali motivi. Di conseguenza, nei cumulonembi nascenti, aumenteranno vapore acqueo e cristalli di ghiaccio, in questo modo, quest'ultimi accelereranno la portata delle loro precipitazioni. Entro la metà della prossima settimana, la traslazione dell’area di bassa pressione verso levante, farà sì che affluiscano correnti d’aria settentrionali, decisamente più fredde, le quali entro le giornate mercoledì e di giovedì, proporranno un progressivo "calo delle temperature" su valori tipici della stagione e a tratti quasi invernali entro il fine settimana. Anche nella Marsica, le condizioni meteorologiche peggioreranno ulteriormente: nel corso della giornata di domenica, la perturbazione attinente alla depressione islandese, come dicevo, si muoverà verso levante e gli annuvolamenti metteranno solennemente fine alla foschia rappresentata anche da un accumulo di sabbia sahariana, improntato nell'invadere i nostri cieli, già dalle prime ore di quest'ultima giornata.

 

I venti di Scirocco continueranno a soffiare fino alla giornata di lunedì, quando inizieranno a mutare in Maestrale per via dell’ingresso e del prevalere di una massa d’aria di natura nord-atlantica, molto più fredda, in grado di concretizzare un abbassamento delle temperature anche sul nostro territorio marsicano. Le gelide correnti fredde di origine artica, invece, saranno ancora un po’ distanti dallo stivale; in effetti, il movimento dell’Anticiclone delle Azzorre fino alle Isole Britanniche, le frenerà sull’Europa centro-orientale, non permettendole, almeno fino all’Immacolata Concezione, di raggiungere la nostra penisola, fin quando, all’inizio della prima decade di Dicembre, una rimonta dell’Anticiclone delle Azzorre fin lungo i meridiani, le farebbe valicare l’arco alpino, facendole fare il loro ingresso anche sullo stivale. L’ondata di maltempo che investirà la Marsica sarà dunque causata dall’ingresso della depressione nord-atlantica scesa sulla Penisola Iberica, la quale alternerà piogge anche temporalesche sul nostro territorio, anche se non mancherà l’occasione di qualche timida schiarita. Le temperature scenderanno progressivamente e, dal fine settimana, si porteranno su valori tipicamente invernali. La successiva fredda ventilazione settentrionale aiuterà lo zero termico ad abbassarsi e una spolverata di neve tingerà di un bianco mantello anche le montagne più basse entro il fine settimana, quando la penisola sarà interessata da una massa d’aria più fredda di origine polare-marittima; è tipico della stagione autunnale, la quale giunge oramai al suo termine. E' tutto.

 

Vi ringrazio per l'attenzione.

24-11-2014

Carissimi lettori, ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Meteo Marsica


Nel corso degli ultimi tempi, in linea con la stagione in atto, il territorio marsicano ha vissuto giornate abbastanza vivaci dal punto di vista meteorologico, tutto a causa di una serie di perturbazioni di origine atlantica, coadiuvate dalla continua discesa della depressione semipermanente d’Islanda al posto dell’Anticiclone delle Azzorre, il quale in questo modo è traslato più ad ovest e, collaborando con l’Anticiclone delle Aleutine nello stesso moto lungo i meridiani, consente tuttora intense irruzioni d’aria fredda di origine artica verso il Canada e gli Stati Uniti settentrionali. Tornando al comparto euro-mediterraneo, nonostante insista una circolazione atmosferica a bilancia, innescata dalle sciabolate d’aria polare che la depressione islandese sta calamitando sull’Oceano Atlantico medio-basso per via delle sue acque decisamente più calde della norma, e dunque un richiamo anticiclonico sul nostro stivale corrispondente alla rispettiva discesa sull’Atlantico, le dinamiche circolatorie naturalmente non sono molto simili all’anno scorso: ad est dell’Europa e sin sul territorio asiatico, infatti, si sta generando un Anticiclone Russo-Siberiano e tale è una tipicità della fine della stagione autunnale, ma non sempre questa figura barica di natura termica si rinforza così significativamente dando luogo a tardive invasioni d’aria gelida artico-continentale verso le aree balcaniche. La presenza di questo anticiclone potrebbe indicare l’alternarsi futuro tra circolazioni zonali, dunque miti-atlantiche e circolazioni antizonali, quindi rappresentanti masse d’aria fredda artica, solo in particolari dinamiche in movimento verso la penisola, ma di ciò ne riparleremo quando sarà il momento, anche perché l’unica delle ipotesi che per ora risulta tangibile è rappresentata da spinte fugaci dell’Anticiclone delle Azzorre lungo i meridiani entro i giorni che precedono l’Immacolata Concezione, in grado di mettere un fermo alla circolazione a bilancia, dunque bloccando temporaneamente l’azione della depressione islandese sull’Oceano Atlantico la quale alterna periodi secchi a fasi improvvisamente piovose e fortemente temporalesche, merito sia richiami anticiclonici che transiti di perturbazioni atlantiche, quest’ultime, incontrando la superficie più calda del Mediterraneo innescata dalla precedente sosta di masse d’aria di natura Subtropicale su di esso, si rinforzano particolarmente e divengono più intense; orbene l'espansione dell'Anticiclone delle Azzorre, apporterebbe la discesa lungo i suoi bordi orientali, di masse d'aria fredda di origine artico-marittima, che andrebbero ad interessare, intorno all'inizio del mese di Dicembre, l'Europa centro-settentrionale e l'Italia. I venti di Scirocco che vengono proiettati dai minimi depressionari recanti le perturbazioni, attecchiscono gran parte dell’umidità del mare, diversamente se quest’ultimo fosse stato più freddo o avente temperature in linea con la media. Come lo stesso concetto può valere per le masse d’aria più mite, stessa cosa avviene per quelle più fredde e questa potrebbe essere la motivazione per cui, le irruzioni d’aria fredda minori rispetto a quelle d’aria più mite durante l’Autunno e l’Inverno, risultano in grado di dar luogo a nevicate copiose, come accade con il verificarsi di nubifragi con più frequenza rispetto al passato, quando vi è il passaggio di una perturbazione dall’Atlantico.

Nel corso dei prossimi giorni, la Marsica sarà temporaneamente sotto l’influenza di una figura di alta pressione, la quale garantirà pochissimi giorni di tempo stabile e soleggiato e qualche nebbia o foschia mattutine nell’area del Fucino con un conseguente aumento dell’umidità nei bassi strati. Essa stessa, infatti, sarà indebolita da nuove correnti, inizialmente dai quadranti settentrionali, subito dopo, più umide e instabili, dai quadranti occidentali e meridionali. Quest’ultimo flusso di origine atlantica trasporterà un altro sistema nuvoloso verso la nostra penisola entro la giornata di mercoledì. Tuttavia, le nubi interesseranno maggiormente i settori tirrenici centro-meridionali e le regioni di nord-ovest, non garantendo rovesci di pioggia di forte intensità, i quali, invece, potrebbero verificarsi dalla prossima settimana, quando sul Mediterraneo si genererebbe una profonda depressione di stampo prettamente tardo-autunnale, la quale potrebbe essere alimentata dalla discesa di una massa d'aria fredda artico-marittima, dando luogo, subito dopo, a nevicate fino a bassa quota anche in Appennino. Ne riparleremo.

Nella Marsica soffieranno correnti inizialmente nord-orientali, le quali faranno avvertire una sensazione di freddo, avuta nelle scorse notti nei bassi strati, a causa delle marcate inversioni termiche, in grado di dar luogo anche a delle deboli gelate su quest’ultimi. L’aria diverrà un po’ più dolce nelle giornate di mercoledì e di giovedì, quando, purtroppo, dai settori occidentali il cielo inizierà a coprirsi di nubi grigie e dense, recanti delle brevi e moderate piogge anche a carattere di rovescio o temporale,  ad opera di un’altra perturbazione atlantica. Orbene, tale più debole sistema nuvoloso, permetterà solo delle moderate piogge, con l’occasione anche di qualche schiarita, che si concretizzerà nella giornata di sabato, quando saremo in vena di una temporanea e dunque breve tregua. E’ tutto.

 

Vi ringrazio per l’attenzione e vi invito a seguire il prossimo aggiornamento meteo.

17-11-2014

Cordiali lettori di Avezzano Informa, salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con l’aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

 

Meteo Marsica


 

Dopo aver vissuto un’alternanza tra periodi miti e parentesi piovose e fortemente temporalesche, la stagione autunnale che, come tutti sapete, dal punto di vista astronomico è entrata nel mese di Settembre, sta pienamente rispettando le sue caratteristiche soprattutto per quanto riguarda il nostro territorio marsicano, anche se dal punto di vista termico, il rinvigorimento delle correnti atlantiche, dunque un flusso occidentale più mite e molto umido, ci trasporta in un Autunno non inoltrato, non in concomitanza con il mese di Novembre.

Purtroppo, però, come anche nei precedenti editoriali abbiamo preannunciato, all’interno delle perturbazioni atlantiche facenti capolino al perno della depressione islandese vi sono celle temporalesche sempre più intense e frequenti rispetto al passato.

Le aree perturbate, si ampliano e si distendono sin sul comparto europeo centro-occidentale, sistemi nuvolosi che, essendo già di per sé più instabili, attraversano il Mediterraneo e richiamano una corrente meridionale pronta a sorvolare un mare più caldo rispetto alla media stagionale, innescato dalla continua discesa, sull’Oceano Atlantico, di masse d’aria fredda polare, le quali, rappresentando il piatto più pesante della bilancia, ha corrisposto alla conseguente risalita da parte di masse d’aria particolarmente più mite di matrice Subtropicale. In tal modo, il Mar Nostrum, avendo l’acqua un’elevata capacità termica rispetto all’aria, ha acquisito una temperatura ben più alta, in particolare le sue radici, quindi i suoi mari adiacenti, attraggono gran parte di questo calore. Quando la perturbazione atlantica facente perno della depressione islandese si espande fino alla penisola, in seno ad un flusso di correnti occidentali, genera una bassa pressione tra il Nord Africa e il nostro stivale e quasi sempre le correnti di Scirocco e di Ostro che salgono sul mare attecchiscono un alto quantitativo di umidità, diversamente se avessero sorvolato acque decisamente più fredde. Le umide correnti sciroccali hanno così alimentato le nubi cumuliformi all’interno della perturbazione, munendole di vapore acqueo e di cristalli di ghiaccio sempre più eccessivi, tanto che la portata delle precipitazioni è aumentata notevolmente. Oltre a tale fattore sono andate ad influire anche cause strettamente collegate all’orografia di un determinato territorio, la recalcitranza dei sistemi nuvolosi per via della presenza di un anticiclone di blocco in particolar modo sulla Russia Europea, alla collocazione del minimo depressionario e dinamiche circolatorie che hanno consentito ai temporali di divenire autorigeneranti in alcune zone dello stivale. Nel corso dei prossimi giorni, il transito del Vortice d'Islanda verso est, dunque verso le Isole Britanniche e l'Europa centrale, farà sì che le correnti ad essa legate cambino traiettoria e diventino settentrionali, ossia nord-occidentali, accompagnando masse d'aria più fredda polare-marittima verso l'arco alpino e parte dell'Italia centro-settentrionale e la neve imbiancherà le Alpi e le cime dell'Appennino centro-settentrionale.

Dopo aver vissuto diverse parentesi dalle caratteristiche tipiche della stagione in atto, nel corso della tarda mattina della giornata di lunedì, il territorio marsicano risentirà del transito di una nuova perturbazione. Il sistema frontale, di matrice nord-atlantica, si avvicinerà dai settori tirrenici dello stivale, permettendo ai cieli marsicani di continuare a coprirsi e alla nuvolosità di aumentare dai settori sud-occidentali, fino ad interessare tutto il territorio. Le nubi nembostrati, alle quali sarà immerso anche qualche cumulonembo, consentiranno improvvisi e alternati scrosci di pioggia, localmente anche di forte intensità e a carattere prevalentemente temporalesco. La Marsica sarà dominata da condizioni di spiccato maltempo anche nella giornata di martedì, anche se quest’ultimo, già a partire dalle ore diurne, inizierà ad attenuarsi, con le prime schiarite del cielo. Un lieve miglioramento del tempo si avrà dunque nella giornata di mercoledì, tuttavia continuerà a lambirci dell’instabilità atmosferica, merito l’affluire di correnti d’aria più fredda in quota, di matrice polare-marittima, le quali avranno permesso uno spolvero di neve sulle nostre montagne appenniniche, specie sulla cima del Monte Velino e sulla cresta della Majella. A partire dalla metà della settimana, una solida area di alta pressione porrà i suoi massimi verso l’Europa settentrionale, invadendo anche la nostra penisola, ove si ripristineranno condizioni di bel tempo e le nebbie mattutine nelle pianure e nelle valli. Per quanto riguarda la Marsica, le nebbie domineranno la Piana del Fucino e la vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo e saranno in dissolvimento nel corso della tarda mattinata. Nonostante un rinforzo alto pressorio, insisterà un’escursione termica marcata, dunque le temperature aumenteranno con il giorno su valori quasi autunnali, mentre diminuiranno notevolmente nella notte, attestandosi su valori tipici del periodo. Appena dopo la metà del mese, la cupola anticiclonica che dominerà gran parte dell’Europa centro-settentrionale si consoliderà con un’altra figura di alta pressione ma di natura termica, presente tra il territorio russo e l’Est Europeo, ciò favorirà la discesa di masse d’aria fredda sui Balcani, anche il nostro stivale verrebbe lambito da correnti d’aria molto fredda nord-orientali, capaci di attestare la colonnina di mercurio su valori invernali; per ora si potrebbe trattare solo di un tira e molla, inquadrato attraverso delle ipotesi, intorno alla fine del mese. Ebbene, data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, se foste interessati, vi invito a seguire il prossimo aggiornamento meteo.

 

Vi ringrazio per l’attenzione.

02-11-2014

Evoluzione meteo TR 4-8 Novembre 2014.jpg

Carissimi lettori di Avezzano Informa, salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di meteorologia.

 

 

 

Meteo Marsica



Molti dei lettori che forse avranno seguito anche i post sottostanti, vorranno sicuramente la conferma per cui, nei prossimi giorni, il nostro territorio e soprattutto la nostra penisola, saranno dominati da una perturbazione atlantica che non sarà più simile alle sue colleghe in grado di raggiungerci nei mesi autunnali, la quale allontanerà il sistema anticiclonico che aveva apportato una breve pausa di tempo stabile e soleggiato e una marcata escursione termica tra il giorno e la notte, consentendone la traslazione sin sul territorio asiatico. In questo modo, si restaurerà una dinamica a bilancia su parte dello scacchiere europeo occidentale e del Mediterraneo. Tuttavia, una maggiore propensione della depressione islandese nell’invadere l’Oceano Atlantico e successivamente il suo generare depressioni garanti di avere strada libera verso est, per via della collocazione dell’anticiclone Subtropicale il quale sarà richiamato insieme a tale discesa, posizionandosi anche al di là dell’Europa orientale, permetterà una situazione meteorologica futura di blocco ad omega, rappresentata da una zona di alta pressione a levante capace di bloccare o rendere recalcitranti le perturbazioni che percorrono il loro tragitto sul Mediterraneo spostandosi verso i Balcani, come se si formasse un muro in grado di bloccare la saccatura di bassa pressione in movimento verso est mediante la Forza di Coriolis, la quale, in una dinamica circolatoria consenziente ad intensi venti zonali, muove le perturbazioni atlantiche scaturenti da una depressione islandese rinvigorita ma a tratti tagliata fuori dai fugaci allungamenti dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord-est.

Secondo tale circolazione atmosferica, l’intensa perturbazione atlantica resterà bloccata sul Mediterraneo e il suo annesso vortice depressionario si collocherà tra il Nord Africa e l’Italia centro-meridionale. In questo modo, verranno attirate sia fresche correnti d’aria nord-atlantiche che tiepidi venti di Scirocco, i quali, arrampicandosi alla circolazione depressionaria, si incontreranno ed entreranno in contrapposizione con quest’ultime. Inoltre, le correnti sciroccali avranno attraversato la superficie più calda del Mar Nostrum, dovuta principalmente al ripristinarsi di continue e passate giornate anticicloniche, trasformandosi in venti particolarmente umidi e instabili, rendenti sempre più cariche le nubi cumuliformi facenti capolino al sistema perturbato di natura nord-atlantica. Sulle regioni di nord-ovest e soprattutto sulla Ligura, la particolare orografia, in ogni Autunno che rispetta le sue caratteristiche, contribuisce nel fortificare i sistemi temporaleschi che vengono ad originarsi, seppur una delle motivazioni per cui essi stessi siano divenuti più frequenti, è strettamente collegata ad espansioni anticicloniche subtropicali continue, le quali garantiscono una temperatura dei nostri mari più alta della media e quando lo Scirocco ne viene a scorrere sopra, acquisisce un quantitavo di umidità più alto. Inizialmente e a partire dalla giornata di lunedì, solo le regioni settentrionali saranno interessate dalla prime piogge anche a carattere temporalesco e nella Marsica, ancora protetta da una debole cupola anticiclonica, comparirà solo qualche nube in più. L’intenso peggioramento delle condizioni meteorologiche, investirà tutto il nostro stivale, solo da metà settimana, ossia tra le giornate di mercoledì e di giovedì, quando nubi grigie nembostrati immerse tra altre nubi temporalesche o cumulonembi, faranno sì che sul nostro territorio marsicano, ci sia un netto guasto del tempo dai connotati tipici della stagione. Importanti rovesci di pioggia domineranno soprattutto i settori nord-occidentali e tenderanno a traslare verso quelli meridionali. I rovesci potranno presentare anche carattere temporalesco ed essere intermittenti, assumendo moderata e forte intensità. Le piogge, seppur alternandosi a schiarite, insisteranno sul nostro territorio, ancora per altri giorni, con una momentanea risalita delle temperature a causa dell’iniziale vento di Scirocco.

 

 

Vi ringrazio per l’attenzione e vi invito a seguire il prossimo aggiornamento meteo.

21-10-2014

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con la rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Meteo Marsica


Dopo l’ultimo passaggio perturbato, la Marsica ha assistito ad un miglioramento delle condizioni meteorologiche, per via della temporanea espansione di un’area di alta pressione di matrice Subtropicale su tutto il nostro stivale. Purtroppo, l’egemonia anticiclonica, indebolirà rapidamente la sua struttura; le cause di tale destrutturazione sarebbero da attribuire ad un cambio di circolazione su parte dello scacchiere europeo, in cui è persistita l’influenza di correnti d’aria perturbate, dunque umide e instabili, di origine atlantica. Tali correnti hanno incontrato la superficie più calda del Mar Nostrum e forti venti sciroccali richiamati a scorrere sul Tirreno a causa della particolarità della stessa configurazione a bilancia di cui da appassionato di meteorologia vi parlai, la quale, essendo molto parallela, ha incentivato lo Scirocco ad umidificarsi salendo fino al Mar Ligure, invece che sin sull’Adriatico.

Nel corso dei prossimi giorni la bilancia attuata dalla figura barica della depressione islandese verrà chiusa da un cambio circolatorio dalle caratteristiche quasi invernali, il quale, permetterà a tutto il nostro stivale, di essere travolto da un'improvvisa irruzione d’aria più fredda di origine polare, anche se, saranno i versanti adriatici della penisola a risentirne maggiormente. Mentre l'aria fredda scorrerà lungo i bordi di un Anticiclone delle Azzorre con obiettivo ora rivolto verso la Spagna e, successivamente, dopo il transito del fronte perturbato, fin verso la Gran Bretagna, la giornata di lunedì proseguirà all’insegna della variabilità, nubi dense e grigie stanno già annunciando, sui cieli marsicani, l’avanguardia della perturbazione che, negli scorsi editoriali, avevo solo ipotizzato, dandole una collocazione nel tempo inesatta, data soprattutto la distanza di tempo che ci avrebbe separato dalla tendenza. In effetti, allorché la massa d’aria fredda e particolarmente instabile si trovi tra le Isole Britanniche e la Scandinavia, l’avvicinamento di una bassa pressione alle Alpi, sta già facendo sì che il cambio di circolazione ci consenta di avvertire il mutamento del tempo atmosferico. Nel corso delle giornate di mercoledì e di giovedì, i venti, i quali soffieranno impetuosi di Maestrale sul Tirreno e di Bora e Grecale sull’Adriatico, aumenteranno notevolmente, rendendo i nostri mari agitati. Seppur la perturbazione sia solo un frammento di un vortice ciclonico che con più intensità aveva investito altre aree geografiche, tra le giornate di mercoledì e di giovedì, le condizioni meteorologiche peggioreranno sulle regioni di nord-est e lungo il versante adriatico, fino a coinvolgere maggiormente le regioni centrali e meridionali. L’incontro tra le due masse d’aria differenti, nonché il forte contrasto termico che avverrà tra di esse, dato un mare più caldo e temperature che, nonostante la stagione, si sono tenute al di sopra delle medie, il fronte freddo, passando rapidamente, potrebbe favorire l'innesco di celle temporalesche più intense, distribuendo correnti d’aria fredda dapprima di origine polare-marittima e dunque in discesa dalla Groenlandia, successivamente di estrazione artico-marittima; in questo modo, le nubi cumuliformi non interesseranno solo lungo il versante adriatico, ma anche zle one interne, con lo sviluppo di piogge sparse e nevicate moderate sui nostri monti; temporali, localmente anche di forte intensità, lungo la costa abruzzese e pugliese. Le temperature scenderanno repentinamente attestando uno zero termico  più basso di quota, cosicché anche per la Marsica si verificherà un veloce assaggio invernale, il quale ci consentirà di fare il cambio d’armadio. Essendo il fronte perturbato in grado di investire con più vigore il versante adriatico, il territorio marsicano sarà dominato da piogge di moderata intensità e dalle prime nevicate le quali, per via della prima irruzione d’aria fredda della stagione, imbiancheranno con un mantello il Monte Velino e la Majella, nonché anche i monti più bassi, con una quota neve compresa tra i 1500 e i 1400 m. Mentre le città di Ovindoli e di Pescasseroli potrebbero vedere i tetti delle proprie abitazioni essere imbiancati da un velo di neve, il vento freddo girerà in Grecale, soffiando e accompagnando scrosci di pioggia, a tratti anche misti a neve intorno ai 900-800 m. Nonostante l’ondata di maltempo sia abbastanza rapida e accompagnata da un rialzo della pressione atmosferica e un lieve miglioramento nel fine settimana, un’altra retrogressione delle masse d’aria fredda dai Balcani, potrebbe dominarci a partire dal mese di Novembre, per ora, bisognerà dar retta a questo simpatico proverbio: “quando il Velino si mette il cappello, metti il cappotto e tira fuori l’ombrello”. Nel fine settimana, le condizioni meteorologiche miglioreranno e tornerà di nuovo a splendere il sole, tuttavia ci sarà bisogno di sciarpa e giubbotto, proprio perché, tale circolazione, dai connotati quasi invernali, ci ha proiettato nel cuore della stagione.

 

 

Grazie per l’attenzione e, al prossimo aggiornamento meteo.

14-10-2014

Meteo Marsica


 

Appena dopo il transito perturbato, non simile a quello che abbiamo avuto sulle regioni centro-settentrionali, le regioni del Centro-Sud non verranno interessate da nessuna irruzione d’aria fredda, come ipotizzato nello scorso aggiornamento meteo. Mentre le regioni del Nord Italia saranno dinnanzi ad una breve tregua, un’ennesima perturbazione atlantica, dopo esser stata aggrovigliata ad una rete di isobare e di isoipse gemelle di una depressione islandese che anche quest’anno appare molto intensa e rinvigorita che mai, traslerà verso il Mediterraneo occidentale, proprio dove, in seguito ad una discesa parallela di una massa d’aria fredda e instabile sull’Oceano Atlantico, è corrisposto un richiamo decisamente caldo di Scirocco che, invece di risalire sull’Alto Adriatico, si è umidificato attraversando il Tirreno. L’aria caldo-umida si è contrapposta ad un getto molto intenso e instabile, il quale, scaturente dalla depressione islandese, scivolava lungo la gobba dell’alta pressione, la quale ha apportato condizioni meteorologiche temporaneamente stabili e soleggiate sull’Italia centro-meridionale. Le masse d’aria particolarmente umide e instabili di origine atlantica entrarono dunque in contrasto con i forti venti di Scirocco in corrispondenza dell’Appennino Ligure, in cui, una particolare orografia territoriale costituita principalmente da montagne e uno scrigno padano posto nelle vicinanze, in grado di raccogliere l’aria fresca e umida del sistema temporalesco, ha dato luogo ad una perturbazione recalcitrante o insieme di temporali autorigeneranti. I sistemi temporaleschi sono stati dunque alimentati da un continuo carburante sciroccale, il quale non ha fatto altro che aumentare la quantità di vapore acqueo e di cristalli di ghiaccio all’interno dei cumulonembi, rafforzandone le correnti ascensionali e agevolando la loro portata, facendo sì che nel genovesato là dove il temporale si è stabilizzato, possano esser straripati fiumi e nelle aree sottoposte al transito di un nuovo sistema perturbato, possano esserci stati violenti rovesci a carattere temporalesco.

Nel corso dei prossimi giorni, le condizioni meteorologiche miglioreranno sulle regioni settentrionali, anche se le nubi saranno di nuovo costrette ad aumentare per via dell’avvicinamento di un sistema nuvoloso non particolarmente intenso come i suoi predecessori, ma in grado anch’esso di acquisire maggiore energia dal Tirreno e di dar luogo a piogge sparse, a tratti anche temporalesche sulle regioni tirreniche e su gran parte delle regioni centro-meridionali. Le piogge, invece, risulteranno deboli e di moderata intensità sul nostro territorio marsicano, quando la comparsa di nubi stratiformi dai settori occidentali, preannuncerà un temporaneo cambio di circolazione, contrassegnato anche da nubi cumulonembi, pilotate da un sistema perturbato e particolarmente carico di correnti miti sciroccali. I venti meridionali tenderanno ad esaurirsi entro la giornata di giovedì e le correnti occidentali, più fresche e instabili invaderanno anche le regioni centro-meridionali. Altri rovesci di pioggia si muoveranno dai settori tirrenici, presentando nuovamente carattere temporalesco e interessando, in questo modo, tutte le regioni centro-meridionali. Tale spiccata variabilità del tempo persisterà fino al fine settimana e soprattutto la Marsica ne sarà influenzata. Nonostante il tempo sia migliorato e l’intensa fase di maltempo nata dalla contrapposizione di due masse d’aria differente, le nubi continueranno ad aumentare, finché una debole area di alta pressione, a partire dall'inizio della prossima settimana, rispristinerà incisive escursioni termiche su gran parte del nostro territorio, ove le temperature minime scenderanno di nuovo con l’avvicinarsi della notte e le inversioni termiche faranno sì che torni la nebbia mattutina nell’area del Fucino e in una splendida vallata tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo. Per le prime spolverate di neve sulle cime delle montagne dovremo forse aspettare la fine di Ottobre e il mese di Novembre. Ne riparleremo nei prossimi aggiornamenti.

 

 

Vi ringrazio per l’attenzione e arrivederci.

09-10-2014

 

Meteo Marsica


 

Il rallentamento della Corrente del Golfo sta facendo sì che l’Atlantico meridionale si riscaldi maggiormente e i settori settentrionali dell’Oceano si raffreddino un po' più del normale, raggiungendo temperature al di fuori dalla media. Parliamo quasi sempre dell’Oceano Atlantico, perché quest’ultimo sta risentendo maggiormente dello scioglimento dei ghiacci artici e, insieme all’Oceano Pacifico, le sue acque rappresentano uno dei tanti fattori per cui, quest’anno, la depressione islandese darà luogo a tempeste extratropicali dirette verso le Isole Britanniche e l’Europa centro-occidentale e trascinerà masse d’aria fredda polare-marittima, per ripristinare un equilibrio termico tra bassi e alti strati dell’atmosfera, nelle aree medio-basse dell’Atlantico, cosicché in assenza dell'Anticiclone delle Azzorre, dall'altro comparto la depressione islandese viene rinforzata da irruzioni massicce d'aria fredda artica, le quali dominano l'area canadese e parte degli Stati Uniti nord-orientali. In questo modo, anche le correnti atlantiche quasi sempre attinenti ad essa, entrano con più facilità sul Mediterraneo; tuttavia, data l’inclinazione più ad ovest della figura depressionaria che sta apportando condizioni di marcato maltempo su gran parte della Gran Bretagna, Spagna, Germania e Francia, le correnti di origine atlantica interesseranno solo le nostre regioni centro-settentrionali e il richiamo molto mite che andrebbe a corrisponderne, investirà le regioni meridionali, dove momentaneamente un’area di alta pressione arrecherà condizioni meteorologiche stabili e soleggiate.

Nel corso del fine settimana, il territorio marsicano sarà dominato da un campo di alta pressione in quota, il quale farà sì che i venti più miti di Libeccio e di Scirocco salgano sul Mar Tirreno, proprio perché, come dicevo prima, la zona alto pressoria sarà inclinata tanto come la saccatura alla sua sinistra. I cieli si presenteranno sereni, salvo la comparsa di qualche nube stratiforme nel corso del pomeriggio e le temperature massime aumenteranno su valori quasi estivi, seppur resterà marcata un’escursione termica tra la mattina e la notte, quando le temperature minime scenderanno. L’aria moderatamente calda dominerà definitivamente il nostro territorio dalla giornata di domenica e darà luogo ad un altro fugace rialzo delle temperature su valori estivi. Si tratterà di una repentina avvezione moderatamente calda perché, nelle giornata successive, ovvero da mercoledì, la coda di un'altra  intensa perturbazione atlantica dalla Penisola Iberica traslerà verso le regioni centrali tirreniche e si distinguerà dalla sua gemella, la quale è stata in grado di rinforzarsi attraverso i venti di Scirocco, dando vita a temporali anche di forte intensità su gran parte delle regioni centro-settentrionali. Nella Marsica, che fino ad ora aveva vissuto un tempo stabile e soleggiato, aumenteranno le nubi e il cielo si presenti a tratti coperto, tra mercoledì, giovedì e venerdì non potranno mancare brevi scrosci di pioggia e un lieve calo delle temperature, ma le nubi stratiformi inzieranno a farsi vedere già da martedì. Dopo tali giornate, l’alta pressione dovrebbe rinforzarsi di nuovo sullo stivale, ripristinando le nebbie mattutine e condizioni meteorologiche stabili e soleggiate anche sul nostro territorio. Più in là, l’estensione dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord-est potrebbe cercare di interrompere l’azione della depressione islandese, instaurando i suoi massimi pressori, là dove le acque dell’Atlantico potrebbero risultare più fredde della norma, uno dei tanti fattori per cui quest’anno, i rinvigorimenti del Vortice d’Islanda, saranno a tratti tagliati fuori da blocchi anticiclonici che favorirebbero una successiva discesa d’aria fredda di origine artica sino all’Europa nord-orientale e che, come dicevo, dopo la metà del mese, potrebbero avvicinarsi anche al nostro stivale, come avevo preannunciato nello scorso aggiornamento, anche se in un quadro ipotetico troppo anticipato. Ne riparleremo.


Grazie per l’attenzione e, al prossimo aggiornamento meteo.

27-09-2014

Salve e bentrovati al consueto appuntamento con l’aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

Evoluzione meteo AI - 28-5 Ottobre 2014.jpg

 

 

Meteo Marsica


 

Negli ultimi giorni, il territorio marsicano è stato partecipe a rapidi guasti del tempo e per questi motivi l’ingresso dell’Autunno si farà sentire anche dalla prossima settimana, annunciando una sempre più coincisa dinamicità della circolazione atmosferica, anche sul bacino del Mediterraneo, per ora incolume dell'alta pressione. Correnti fredde e instabili hanno allontanato la massa d’aria calda che ci aveva dominato ed è sopraggiunto un brusco calo della colonnina di mercurio. Il successivo transito di una debole perturbazione di origine atlantica, ha poi consentito annuvolamenti associati a moderati rovesci di pioggia ed è subito seguito un miglioramento delle condizioni del tempo, a causa del consolidamento dell’Anticiclone delle Azzorre sullo stivale, che garantirà tempo a tratti stabile e soleggiato almeno fino alla metà della prossima settimana, quando lo spostamento della figura barica verso nord-est, consentirà un disturbo delle depressioni polari, permettendo lo slittamento di una massa d’aria moderatamente più fredda di origine artico-marittima verso il Mediterraneo orientale, con il conseguente innesco di una fase di maltempo di stampo tardo-autunnale anche sulla Marsica. Se questa tendenza venisse confermata con successive analisi, potremo avere anche le prime spolverate di neve sulle cime dei nostri monti, proprio a partire dal finire della prossima settimana, quando la colonnina di mercurio tenderebbe ad abbassarsi.

 

Intanto, la Marsica, vivrà delle belle giornate di Sole, solo nel corso della prossima settimana potranno esserci nubi sempre più compatte, foriere di scrosci di pioggia anche forti da giovedì. I venti saranno più freschi nord-orientali e le temperature scenderanno con l’avvicinarsi della notte, per via della presenza di un anticiclone più propenso ad invadere le regioni settentrionali ed in grado di consentire, in Autunno, marcate inversioni termiche ed escursioni termiche. Al mattino, non mancherà un’accentuata foschia nell’area del Fucino e soprattutto tra Scurcola Marsicana e Tagliacozzo, in dissolvimento nel corso del giorno. E’ tutto.

 

 

 

Evoluzione del tempo


 

Nello scorso aggiornamento, mi sono molto soffermato sull’evoluzione del tempo atmosferico sul comparto europeo e sul bacino del Mediterraneo, per rilevare ed iniziare ad annunciarvi un’ipotesi circolatoria che potrebbe essere in grado di consentire una retrogressione delle masse d’aria fredda sui Balcani, fino al Mediterraneo orientale.

Negli ultimi aggiornamenti meteo, infatti, abbiamo molto parlato di un Oceano Atlantico che sta risentendo di un maggiore scioglimento dei ghiacci artici rispetto alla norma, proprio nelle ultime Estati, ricevendo la maggior parte delle acque dolci. In questo modo, la salinità dell’Atlantico è diminuita e le acque alle medio-alte latitudini sono divenute sempre più fredde, essendo la Corrente del Golfo, la ricompensatrice tra acque più calde tropicali e acque più fredde polari; essa stessa (circolazione termoalina) è rallentata proprio a causa dello scioglimento dei ghiacci e ciò comporta un aumento delle acque più calde del medio-basso atlantico e una netta diminuzione sull’Atlantico settentrionale e quindi quest'ultimo sta risentendo di più di tale fenomeno. Essendo la temperatura dell’Oceano uno dei molti fattori per cui una figura barica dinamica e permanente subisca dei cambi di rotta, è molto rilevante per poter tracciare una futura posizione della medesima, ossia dell’Anticiclone delle Azzorre e soprattutto del Ciclone Islandese, spesso regolatori delle masse d’aria, soprattutto per quanto riguarda il comparto euro-mediterraneo. In effetti, come nei precedenti post da appassionato di Meteorologia vi preannunciai, in particolar modo durante la stagione invernale, le espansioni dell’Anticiclone delle Azzorre tendono ad essere attirate, come una calamita, dalla presenza di un’area settentrionale avente acque più fredde, mentre le aree di bassa pressione permanenti come la depressione islandese si concentrano nelle aree più calde, ossia le aree sottostanti dell’Oceano, poiché è quasi assente un rimescolamente in grado di renderle meno calde. La depressione, infatti, si rinvigorirà decisamente anche quest’anno, cercando di condizionare il tempo atmosferico sul Mediterraneo, trasformandolo in ancor più umido, piovoso, nebbioso nelle vallate di quanto lo sia già e a tratti anticiclonico, dunque caratterizzato da giornate di bel tempo. E’ una dinamica circolatoria legata strettamente ai normali meccanismi dell’atmosfera: l’aria calda scaturente dal medio oceano e non correttamente smistata verso le basse latitudini, tenderà ad attrarre una serie di depressioni collegate al Ciclone d’Islanda; all’interno di tali sistemi depressionari, inoltre, scorreranno lingue d’aria fredda di origine polare che cercheranno di annullare il surplus, ma saranno anche agevolatrici di un abbassamento del minimo pressorio della depressione stessa e del contrasto termico tra mare e aria più fredda in avvicinamento, con la continua comparsa di nubi temporalesche o di corpose perturbazioni atlantiche. Tali sconfinamenti consentono all’Italia e a gran parte dell’Europa di vivere delle pause soleggiate, poiché la circolazione atmosferica è cosiddetta a bilancia, una conseguente discesa d’aria fredda al largo della Penisola Iberica e del Portogallo, comporterà un richiamo anticiclonico verso l’altro comparto del Mediterraneo. Tuttavia, le intense perturbazioni atlantiche si sposteranno verso quest'ultimo e, a seconda delle loro collocazioni, richiameranno masse d’aria Subtropicali, generatrici di abbondante vapore acqueo e di cristalli di ghiaccio all’interno delle nubi componenti nelle perturbazioni di passaggio. Spesso, come dicevo, in tali dinamiche, non potrebbero mancare sconfinamenti d’aria fredda polare-marittima verso la nostra penisola. Quest’anno, invece, tale dinamica circolatoria potrebbe essere inibita da frequenti comparse dell’Anticiclone delle Azzorre, non sull’Oceano Atlantico ma sul continente e verrà iniettata aria relativamente mite oceanica all’interno della colonna d’aria, là dove vi sono aree in cui le temperature superficiali delle acque sono più fredde, ossia verso l’Atlantico settentrionale e il Mare del Nord o direttamente sul continente europeo. In questo modo, mentre parte delle regioni settentrionali saranno protette, dopo un periodo brevemente piovoso,  proprio dalla cupola anticiclonica, il movimento di una goccia fredda lungo il bordo orientale dell’Anticiclone delle Azzorre stesso, potrebbe avvenire sul finire della prima settimana di Ottobre e molte volte forse anche in Inverno, quando, tali ondulazioni alto pressorie, ora presenti sulla nostra penisola e portatrici di giornate soleggiate e delle escursioni termiche marcatamente autunnali, specie nelle aree di montagna, si portebbero verso nord-est. Nel corso della prossima settimana, le prime nubi, ad iniziare dalla giornata di mercoledì, indicheranno un’area di alta pressione in indebolimento e si presenteranno soprattutto sotto forma di stratocumuli e di grigi cumuli e nembostrati, in grado di lasciar spazio a sprazzi di sereno.

Il successivo movimento dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord-est e dunque verso il continente, perché calamitato, come dicevamo, dalle acque più fredde, sprigionerà calore all’interno del Circolo Polare Artico, immaginiamo ora cosa accadrebbe se una bolla d’aria più calda andasse a superare il Mare del Nord penetrando nelle aree scandinave. Una parte delle masse d’aria, le quali ogni Inverno a seguito del rinvigorimento della calotta e quindi del sopraggiungere della notte artica divengono sempre più fredde, roteanti intorno ad una depressione permanente in quota, verrà sostituita da una zona di alta pressione e l’aria fredda presente in tali aree dovrà  migrare verso sud.

Ad aiutare la traslazione della masse d’aria artica sarà il bordo orientale dell’Anticiclone delle Azzorre, il quale fungerà da muro dal quale la goccia fredda potrà scivolare e, attraversando il Mare del Nord, diverrà instabile e foriera di nubi, fin quando si getterà sui Balcani a partire dal fine settimana e approfittando di un Anticiclone che oramai ha posto i suoi massimi sulle Isole Britanniche e sulla Scandinavia, potrebbe entrare vigorosamente sul Mediterraneo dalle regioni adriatiche della penisola. Se tale dinamica venisse confermata, alla fine della prima settimana di Ottobre gran parte dell’Italia sarà interessata da una fase di maltempo dalle caratteristiche tardo-autunnali o quasi invernali, con l’ingresso di forti venti di Bora e di Grecale e un vistoso calo della colonnina di mercurio. Lo zero termico, causa l’irruzione d’aria più fredda artico-marittima si porterebbe fino ad una quota ove permetterebbe la prima neve anche sulle cime dell’Appennino centrale.

Intanto, mentre l’Italia sarà protetta dall’alta pressione, un’intensa perturbazione di origine atlantica che attraverserà la Spagna e la Francia centro-meridionale, potrebbe apportare il passaggio di qualche nuvola passeggera sulle regioni settentrionali, ove, rispetto alle regioni meridionali, ci sarà un netto e di qualche giorno duraturo, rialzo delle temperature. I venti freschi nord-orientali, infatti, continueranno a soffiare impetuosamente sulle regioni meridionali, moderatamente su tutto il Centro-Sud e capaci nell’inibire il riscaldamento indotto per compressione dai moti della Subsidenza sulle medesime. Il guasto delle condizioni meteorologiche si avrà su quasi tutta la penisola a partire dalla giornata di giovedì prossimo, quando potrebbe transitare la perturbazione di cui vi parlavo, foriera di piogge e temporali e d’aria via via sempre più fredda, la quale, incontrando una raffica di venti di Scirocco in risalita sull’Adriatico, potrebbe dar luogo a piogge localmente anche di forte intensità lungo il medesimo. Data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, ne torneremo a parlare nel prossimo aggiornamento.

 

Vi ringrazio per l’attenzione e, al prossimo appuntamento meteo.

19-09-2014

Carissimi lettori di Avezzano Informa, salve e bentrovati al consueto appuntamento con l’aggiornamento di approfondimento di Meteorologia.

 

 

 

Evoluzione del tempo


 

Vorrei iniziare l’evoluzione del tempo con alcune mie opinioni personali riguardanti delle ipotesi collegate alle mutazioni della circolazione atmosferica che potremmo avere a partire da un Autunno astronomico inoltrato. Alcune volte, tal stagione, appena entra astronomicamente sul Mediterraneo, non si associa, meteorologicamente parlando, al tempo atmosferico tipicamente autunnale, dunque dominato dalle piogge e dalle nebbie e anche dalla prima spolverata di neve in montagna. In quest’ultimo periodo, proprio in concomitanza della stagione autunnale, invece, la circolazione atmosferica sullo scacchiere europeo centro-occidentale si sta disponendo nuovamente in una posizione a bilancia, dinamica circolatoria già avuta nelle precedenti stagioni e che, proprio sul finire della stagione estiva, è complice di brevi avvezioni d’aria calda verso il nostro stivale. Essendo maggiormente ampia e rinvigorita da un forte getto zonale, la depressione scesa sulla Penisola Iberica e sul Portogallo, sta consentendo il traino di masse d’aria umida di origine atlantica verso la Francia e le nostre regioni centro-settentrionali, nonché su parte dell’Africa nord-occidentale, questa anche la conseguenza della nuvolosità che, dall’ultima immagine del satellite meteorologico, si sta formando là dove masse d’aria più calda si stanno preparando a salire con più decisione. Dall’altra parte, infatti, il secondo piatto della bilancia è rappresentato da un richiamo proveniente direttamente dal deserto del Sahara, il quale, attraversando il Mar Nostrum, incontra le correnti occidentali, più umide e instabili e attecchisce anche una maggiore umidità dalla superficie del mare, avendo l’aria calda Subtropicale, una maggiore capacità di acquisizione di quest'ultima.

 

Nel corso della giornata di venerdì, le regioni settentrionali saranno ancora in balìa di un’intensa instabilità atmosferica, contrassegnata dalla comparsa di nubi cumuliformi o di radicali sistemi temporaleschi tra l’arco alpino occidentale e il nord-ovest Italia, nati dall’incontro di due masse d’aria di natura differente, la prima, come vi dicevo, accompagnata da correnti occidentali e l’altra da venti meridionali, responsabili dei recalcitranti cumulonembi, in grado di dar luogo a piogge a carattere temporalesco anche abbondanti in molte zone della Liguria, del Piemonte e della Toscana settentrionale. Dalla giornata di venerdì, una maggiore estensione di un’area di alta pressione afro-mediterranea sul Mediterraneo ed in particolar modo sulle due Isole Maggiori e sulle regioni meridionali, in estensione anche al Centro-Sud, consentirà alla linea di demarcazione, di essere più foriera di celle temporalesche e che esse stesse, possano interagire cercando di indebolire la figura barica che, dal fine settimana, diventerà, nonostante la sua debolezza, un vero e proprio promontorio, nel quale soffieranno caldi venti di Scirocco, mentre su gran parte delle località delle regioni centrali splenderà quasi il Sole, salvo la presenza di addensamenti nuvolosi medio-compatti che lo cercheranno di offuscare, nelle aree interne appenniniche, il sopraggiungere di venti più umidi e conseguenzialmente d’aria calda permetterà un iniziale rialzo delle temperature e di locali annuvolamenti associati a scrosci, eccezion fatta per l’Umbria e parte della Toscana, ove i temporali risulteranno più intensi e diffusi.

 

Tuttavia, anche la giornata di venerdì sarà predominata da brevi piovaschi pomeridiani, pronti a rappresentare la comparsa di una lieve variabilità pomeridiana, appena dopo una mattinata soleggiata e tiepida, sulle regioni centro-meridionali e nelle aree interne appenniniche, rappresentanta a tratti, da annuvolamenti stratiformi e cumuliformi associati a brevi rovesci di pioggia, nella prime ore pomeridiane di sabato. Nella giornata di domenica, sia le regioni centrali che le regioni meridionali, saranno dinnanzi ad una breve tregua, rappresentata anche da un consistente rialzo della colonnina di mercurio su valori quasi estivi sulle regioni centrali, pienamente consoni alla stagione estiva su tutto il Sud Italia e sulle due Isole Maggiori. Purtroppo, si tratta solo di un’illusione dovuta alla configurazione barica che stiamo vivendo, ossia l’assidua presenza di una palude barica tra la Penisola Iberica e il Portogallo, il successivo insediamento delle correnti umide atlantiche fino alla Francia e alle nostre regioni centro-settentrionali e la risposta da parte di un richiamo caldo sul resto del nostro stivale. Dalla prossima settimana, il transito di un fronte freddo e perturbato, portatore d'aria decisamente fredda artico-marittima sull'Europa centro-orientali, farà sì che l'aria calda venga dissolta, poiché l'avvicinamento di tale massa d'aria alla nostra penisola, comporterà l'irrompere di correnti settentrionali e la formazione di nubi temporalesche sulle regioni di nord-est e lungo il versante adriatico. A partire dalle giornate di martedì e di mercoledì della prossima settimana, la traslazione della perturbazione presente sulla Penisola Iberica verso est, farà sì che si verifichino nuovi annuvolamenti associati a moderati rovesci di pioggia anche a carattere temporalesco da giovedì, sulle regioni centro-meridionali e nella Marsica. Questa configurazione barica, infatti, cambierà radicalmente nel corso della prossima settimana, quando, un robusto promontorio facente parte dell’Anticiclone delle Azzorre, non potendosi espandere lungo i meridiani, traslerà la sua curvatura anticiclonica sul continente europeo e, ponendola da sud verso nord, supererà il Mare del Nord, iniettando aria decisamente mite oceanica, all’interno della colonnina d’aria di un Vortice Polare, quest’anno poco intenso e forse molto disturbato. In questo modo, in risposta all’ingresso d’aria decisamente mite, una massa d’aria fredda di origine artica si staccherà dal Mar Glaciale Artico, scivolando lungo la gobba orientale dell’anticiclone e invaderà gran parte dell’Europa centro-orientale e dei Balcani centro-settentrionali, fin quando non si porterà immediatamente su di essi, aprendo una fase marcatamente attinente all’inizio della stagione invernale su quest'ultimi, con le prime nevicate in montagna e la genesi di intensi grappoli di temporali. L’avvicinamento dell’aria moderatamente più fredda all’Italia, comporterà una rapida ritirata da parte della massa d’aria calda nord-africana, cosicché, possano entrare più volte venti dai quadranti settentrionali, portatori d’aria più fresca e di un netto calo delle temperature su valori di fine Autunno su tutta la penisola. Subito dopo il transito di una perturbazione atlantica, un nucleo d'aria fresca e instabile si staccherà dai Balcani e giungerà sul Mediterraneo, il quale, anche se non interamente,  era di fronte ad una configurazione barica mediterranea che le avrebbe permesso di essere suddiviso in due dal punto di vista meteorologico ed ora, invece, saranno proprio le regioni centro-meridionali, ad essere dominate, anche verso la fine del mese, da un tempo atmosferico spiccatamente autunnale.

A partire dai primi di Ottobre, per via di un'ipotesi che potrebbe inquadrare una circolazione più fredda e instabile su tutto lo stivale e di provenienza balcanica strettamente collegata ad un solido blocco anticiclonico, la temperatura percepita per via di un aumento dei venti orientali, ci farà cadere in un Autunno inoltrato, anzi, sembrerà di essere quasi in Inverno, il quale, secondo alcune mie opinioni personali, potrebbe essere a tratti mite e piovoso e a tratti molto freddo e nevoso, rispettando in parte le sue caratteristiche.

 

 

Meteo Marsica


Nel corso dei prossimi giorni, la Marsica sarà in balìa di addensamenti nuvolosi provenienti dai settori occidentali della penisola, ossia dai settori tirrenici. In effetti, le correnti meridionali, mescolandosi ai venti occidentali provenienti e scaturiti dalla collocazione più a nord di una depressione profonda e rappresentano correnti umide e instabili di origine atlantica, le quali stanno dando luogo, verso le regioni centro-settentrionali della penisola, scontrandosi con i venti di Scirocco che salgono verso il Tirreno, dopo aver attecchito una maggiore umidità dal basso attraversando la superficie marina, ad una serie di celle temporalesche sulle regioni di nord-ovest. Il promontorio Subtropicale che interesserà anche le regioni del Centro-Sud nel fine settimana, non è altro che una figura barica sostituita da una bassa pressione al suolo, per questo è presente aria più calda che si muove nei bassi strati e, a seconda della collocazione del vortice depressionario che la richiama, sale verso il Tirreno e particolarmente sull’Adriatico.

Nel corso delle giornate di venerdì e di sabato, le condizioni meteorologiche nella Marsica saranno contrassegnate da un iniziale cielo sereno, che successivamente tenderà a coprirsi di nubi stratiformi e grigie, responsabili di piogge deboli e moderate a partire dai settori sud-occidentali. A tratti le nubi presenteranno carattere cumuliforme, per tali motivi, ad iniziare dai settori nord-occidentali, le piogge presenteranno carattere temporalesco nella giornata di sabato. Nella giornata di domenica, tutta la Marsica sarà partecipe ad un miglioramento del tempo, anche se, a partire dalla prossima settimana, il cielo si coprirà nuovamente di nubi anche abbastanza compatte con probabili deboli piogge associate, dai settori occidentali al versante orientale del territorio marsicano e gli iniziali venti settentrionali, scaturiti dall'avvicinamento di un intenso fronte freddo e perturbato dai Balcani settentrionali, farà sì che le temperature, che si erano attestate su valori estivi nelle giornate di sabato e di domenica per via dei venti meridionali, scendano sensibilmente.

Appena dopo i primi giorni di Ottobre, invece, tutto il nostro stivale potrebbe subire un brusco peggioramento dalle caratteristiche quasi invernali, a causa del movimento di un fronte freddo recante masse d’aria artico-marittima in discesa in seguito ad un blocco anticiclonico sino al Mar Glaciale Artico. In questo modo, la Marsica assisterà ad un ennesimo guasto del tempo, con lo sviluppo di temporali e le prime nevicate in montagna, nonché un drastico calo della colonnina di mercurio. Data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti.

 

 

Grazie per l’attenzione e al prossimo appuntamento meteo.

31-08-2014

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con la rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

 

Meteo Marsica

 

Lo ho più volte accennato sia in Meteo Marsica che nell’evoluzione del tempo, a partire dalla fine del mese e dai primi di Settembre, un vasto e sviluppato fronte freddo si muoverà verso il cuore del Mediterraneo a causa dell’azione di blocco dell’Anticiclone delle Azzorre, il quale, non seguendo la sua estensione attraverso la formazione di un promontorio sull’Oceano Atlantico, si catapulterà sul nostro continente, lasciando l’Oceano in balìa di una depressione islandese più rinvigorita. In questo modo, l’area di bassa pressione collegata al Vortice d’Islanda, verrà schiacciata verso la Gran Bretagna e successivamente sarà costretta a scivolare lungo il bordo orientale dell’Anticiclone delle Azzorre, il quale, dopo averla sollevata, farà sì che essa stessa giunga verso la Germania e entri sulla nostra penisola, valicando l’arco alpino. Appena l’area depressionaria avrà effettuato il suo ingresso sul Mediterraneo, l’Anticiclone delle Azzorre stesso traslerà la sua struttura a nord-est del continente europeo, distaccando il vortice depressionario dalla sua circolazione originaria. L’intensa perturbazione, attorcigliata alla goccia fredda, diverrà in questo modo più intensa e foriera di distinte celle temporalesche, merito un richiamo prefrontale, indispensabile perché si generino moti ascensionali in grado di alimentare i cumulonembi.

 

Entro la giornata di lunedì, l'area perturbata, avrà già attraversato le regioni settentrionali e centro-settentrionali e si tufferà repentinamente sul Mediterraneo, facendo sì che un netto e radicale peggioramento delle condizioni meteorologiche interessi anche le regioni del Centro-Sud, in particolar modo i versanti adriatici. I temporali saranno particolarmente intensi anche nella Marsica. Essendo inizialmente lambito da correnti umide e fresche occidentali, qualche breve scroscio di pioggia ha interessato i settori sud-occidentali tra le giornate di venerdì, sabato e domenica.

 

Nel corso delle ore notturne e delle ore mattutine della giornata di lunedì, come dicevo inizialmente, il vasto e ben esteso fronte d’aria instabile e decisamente fresca darà luogo alla formazione di un’intensa instabilità atmosferica, dunque ad attività temporalesca contrassegnata dalla comparsa di cumulonembi, favorevoli nell’innescare intensi temporali, anche sul territorio marsicano. Essendo un vortice depressionario a cuore freddo a dominare anche per il resto della settimana, sul nostro territorio potranno verificarsi locali grandinate, accompagnate da forti raffiche di vento più o meno intense. Appena dopo il transito del fronte freddo e perturbato, la colonnina di mercurio crollerà notevolmente, proprio perché, le correnti discensionali dei temporali, favoriranno una generale rinfrescata, anche se le temperature si faranno ancor più basse, proprio perché non solo avrà fatto il suo ingresso una massa d’aria fresca di matrice nord-atlantica, ma continueranno a soffiare forti correnti settentrionali, le quali manterranno l’aria più fresca in quota nelle giornate subito dopo martedì e mercoledì e saranno responsabili dell’instabilità atmosferica anche del resto della settimana e lievi flessioni delle temperature anche a quote più basse, dal pomeriggio-sera. E’ tutto.

 

 

Vi rimando al prossimo aggiornamento meteo e vi ringrazio per l’attenzione.

18-08-2014

Carissimi lettori di Avezzano Informa, bentrovati al consueto aggiornamento della rubrica di Meteorologia.

 

 

 

 

Evoluzione del tempo


 

Dopo che le ultime stagioni abbiano avuto un loro volto capriccioso, tra le quali la Primavera, che rispettò pienamente i connotati appena illustrati, nel corso dei prossimi giorni, il Vortice Islandese, ossia la motrice garante del tipo di dinamicità atmosferica avuta, la quale, in particolar modo nella prima parte dell’Estate, in tutti i mutamenti della circolazione dell’aria descritti nei precedenti post, ha consentito che gran parte del Mediterraneo e dell’Europa, vivessero periodi da un punto di vista meteorologico, molto altalenanti, indebolirà la sua imponente presa sull'Oceano Atlantico, spostandosi temporaneamente da esso, per poi ritornare su di esso meno rinforzato e consapevole di innescare una risposta calda sullo stivale e sulla penisola iberica. In effetti, in particolar modo le giornate del mese di Giugno e di Luglio, sono state contrassegnate dallo sviluppo dei cumulonembi, nubi temporalesche in grado di dar luogo a temporali, i quali, in dinamiche circolatorie in cui la depressione islandese prende completamente il predominio dell'Oceano Atlantico, hanno avuto quasi sempre un maggior carburante, ossia gran parte delle sacche d’aria caldo-umida accumulatesi nelle vallate, nelle conche e nelle pianure della penisola, in seguito alle rapide, a volte proprio per tale motivo impercepibili, avvezioni d’aria calda di matrice nord-africana, accompagnate da una “solida” figura di alta pressione in quota, dunque subito dopo sgualcita dalle correnti più fresche e instabili nord-atlantiche, recanti masse d’aria differenti che, incuneandosi al di sotto dell’aria calda favorita anche dal riscaldamento diurno estivo, innescavano temporali localmente anche di forte intensità, sia sulle regioni settentrionali che sulle regioni centro-meridionali. Le parole di uno dei meteorologi che stimo molto, mi hanno confermato su quanto pensavo e scrivevo in merito ai fenomeni atmosferici e soprattutto riguardo alla loro capacità di rigenerarsi o di nascere di nuovo, anche più intensi, dopo essersi esauriti. Nella maggior parte della dinamica circolatoria di quest'anno, è stata la depressione islandese a decidere le sorti del tempo, dunque in stile autunnale, poiché tali correnti ci dovrebbero tenere compagnia soprattutto in autunno, con la loro umidità e il loro fresco; esse stesse accompagnarono perturbazioni che, avendo a disposizione il calore generato dall'insolazione favorevole al Solstizio d'Estate, raddoppiarono la portata delle loro precipitazioni, anche per quanto concerne il territorio marsicano.

Nel corso degli ultimi giorni, invece, una circolazione atmosferica rimasta invariata per quasi tutte le stagioni, è completamente mutata e, il Vortice D’Islanda ha allontanato le sue fauci dall’Oceano Atlantico, cosicché, l’Anticiclone delle Azzorre possa tornare a transitare verso est e conquistare il suo luogo d’origine. Essendo poco espanso lungo il meridiano, l’Anticiclone stesso, lascerà che un canale depressionario tra le Isole Britanniche e la Scandinavia, ruoti in senso antiorario, secondo la circolazione delle aree cicloniche nel nostro emisfero, inserendo molti dei suo intensi e decisi impulsi d’aria fresca e instabile su buona parte dell’Europa centrale e centro-orientale. Si tratta di una circolazione che incrementa una debole area di alta pressione in quota su di una sola fetta del Mar Nostrum, responsabile, per qualche giorno, di condizioni meteorologiche serene e poco nuvolose su parte del Centro-Sud. Le regioni centro-settentrionali e settentrionali, invece, non ne saranno protette e, per tali motivi, la coda dei fronti perturbati, recanti masse d’aria più fresca di origine nord-atlantica, le attraverserà pienamente, permettendo, a partire dalle giornate di martedì, mercoledì e di sabato, che si apra una fase di maltempo contrassegnata dallo sviluppo di temporali anche di entità maggiore, dalle regioni di nord-ovest alle regioni di nord-est, ove presenteranno anche carattere grandinigeno.

Intanto, masse d’aria più calda di matrice nord-africana si innalzeranno sulle regioni meridionali e, calamitate da un’area di alta pressione in quota di origine prettamente termica, gestita dall’Anticiclone delle Azzorre, garantiranno un vigoroso rialzo delle temperature su valori prettamente estivi.

Tuttavia, una serie di fronte instabili più intensi, i quali transiteranno su parte dello stivale dalla giornata di mercoledì e un altro nella giornata di sabato, scalfiranno temporaneamente l’area di alta pressione, iniettando umidità e aria decisamente più fresca nell’atmosfera. Nelle ore pomeridiane di tale giornata, un lieve peggioramento delle condizioni meteorologiche investirà anche parte delle regioni centrali, ove nasceranno le caratteristiche idonee perché possano generarsi moti convettivi responsabili delle nubi cumuliformi e dei temporali, specie su Toscana, Umbria e Marche, poiché il sistema frontale proseguirà con le sue nubi verso levante. Il resto del Centro-Sud, nella giornata di sabato, assisterà ad un’altra generale rinfrescata, merito il rinforzo di moderate e a tratti anche intense correnti settentrionali, portatrici di aria fresca e umida nord-atlantica. Le nubi aumenteranno dai settori occidentali tirrenici solo in tali giornate e si presenteranno sotto forma di stratocumuli e di nubi essenzialmente cumuliformi, ma piuttosto deboli e in grado di interessare mediante qualche moderato rovescio di pioggia, anche temporalesco, anche le aree interne di Umbria, Lazio e dell’Abruzzo nord-occidentale. Per quanto concerne le regioni del Nord Italia, il peggioramento sarà molto più intenso dei precedenti. L’aria instabile, incontrandosi con una sufficiente risalita d’aria calda sulle regioni meridionali, sarà in grado di innescare forti Wind Shear; per tali motivi si avrà lo sviluppo di moti ascensionali rotatori anche in condizioni di tempo bello, essi stessi detti Dust Devil o "diavoletti di polvere".

Nel corso degli ultimi giorni la Marsica è stata in balìa di una circolazione atmosferica diversa dai mesi passati, aria decisamente fresca e asciutta, aizzata dai venti di Maestrale, è entrata decisamente sul nostro territorio, facendoci avvertire temperature sensibilmente più basse rispetto ad una settimana fa, quando erano iniziate eventualmente a salire. Il cielo è risultato quasi sempre sereno e a tratti nuvoloso, poiché un fronte freddo e instabile, attivatore dell’afflusso d’aria più fresca settentrionali, ha attraversato molto velocemente il versante adriatico dell’Abruzzo; in questo modo abbiamo avuto temperature minime più basse del dovuto nel territorio della Marsica, specie nelle aree poste ad altezze superiori, poiché il passaggio della modesta area perturbato, ha ripristinato il normale gradiente termico verticale, dunque avente valori negativi al crescere con la quota. Dopo essersi allontanato, esso stesso ha consentito alla pressione atmosferica di rialzarsi con il passar delle ore; tale rialzo della tendenza della pressione è successivamente risultato concomitante al rinforzo di una debole zona di alta pressione in quota,, seppur nel corso della giornata di lunedì, continueranno a soffiare freschi venti di Maestrale, responsabili del transito di fronti temporaleschi e temperature a tratti più fresche. Nelle giornate di giovedì e sabato, invece, saranno probabili annuvolamenti su tutto il territorio marsicano, con solo qualche piovasco sui settori occidentali, e la probabilità di temporali lungo i settori nord-orientali. Il tempo atmosferico sarà poi in graduale miglioramento e non mancherà un lieve rialzo delle temperature, dopo il nuovo brusco crollo serale che si avrà appena dopo che il fronte instabile, attraversando le regioni centro-settentrionali e seguendo un moto verso levante, abbia lambito il territorio marsicano. Nel corso delle giornate di mercoledì 27 e di giovedì 28, le temperature potrebbero tornare ad aumentare notevolmente, a causa di un apporto decisamente più caldo nord-africano che invaderà buona parte dello stivale, prima della fine del mese. Un cambio circolatorio più intenso e incisivo, lo potremmo avere dalla fine del mese; data la distanza di tempo che ci separa da quest'ultima tendenza, essa potrebbe essere soggetta a notevoli cambiamenti e pertanto è soggetta ad incertezze; ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti.  E’ tutto.

 

 

 


L'immagine modellistica sottostante, proveniente dal sito www.meteociel.fr, rappresenta l'andamento della corrente a getto collegata al ramo nord-atlantico della depressione polare, si addossa sulla nostra penisola nella giornata di giovedì, indicando il punto di incontro tra due masse d'aria differenti, una di matrice nord-atlantica portata dal passaggio del fronte perturbato e l'altra di origine Subtropicale, di richiamo sulle sole regioni meridionali. In questo modo, si osserva quanto le nubi che andrebbero ad interessare in tal giornata, la Marsica,  possano essere schiacciate più ad est dell'Abruzzo, facendo sì che il territorio marsicano non venga investito da forti rovesci di pioggia, ma contrariamente dal transito di nubi e da piovaschi nel pomeriggio, solo a partire dai settori occidentali, ove poi le schiarite saranno immediate.

 


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Vi ringrazio molto per l’attenzione e, al prossimo aggiornamento meteo.

11-08-2014

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Salve e bentrovati al consueto appuntamento con l’aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

 

Meteo Marsica

 

 

Nella prima parte dell’Estate, la Marsica è stata il fulcro delle perturbazioni nord-atlantiche, dunque degli impulsi instabili provenienti dai settori occidentali. Ora sicuramente vi starete chiedendo perché mai tali fronti perturbati debbano entrare non solo da ovest, oppure se fosse probabile che essi possano fare il loro ingresso da un altro settore dello stivale. Ebbene sì, durante fasi circolatorie altrettanto dinamiche come le passate, è probabile che i venti instabili di origine atlantica dominino i Balcani e lambiscano lo stivale sotto le sembianze di correnti nord-orientali, lasciandoci a tratti in balìa del transito di masse d’aria calda contrassegnate da brevi fasi di tempo stabile e soleggiato, spesso incentivate da lacune iberico-marocchine e, a tratti invece interessati da periodi di intensa instabilità atmosferica, dovuti, ad esempio, al loro repentino ingresso nord-orientale.

 

Il debole blocco anticiclonico in Atlantico, però, consentirà in un altro modo la dinamica delle masse d’aria di cui vi parlavo. A vincere la valvola di sfogo riguardante l’Europa centro-occidentale, è il Ciclone d’Islanda; esso stesso è stato schiacciato verso est dalla posizione dell’Anticiclone delle Azzorre in aperto Atlantico, il quale stuzzica il Vortice Polare, iniettando aria decisamente mite al suo interno. In questo modo, uno scambio meridiano dall’altra parte del nostro emisfero, rinforza il cuore della depressione islandese che, come accennavo, essendosi traslata più ad est, si abbatte sulle Isole Britanniche, aizzando la sua intensa perturbazione verso l’Europa centro-occidentale.

 

La coda di tale area perturbata, riuscirà a scalfire anche parte dell’area di alta pressione che fa da scudo alle regioni centrali e meridionali, non facendo penetrare le infiltrazioni d'aria fresca in quota. In questo modo, dalla giornata di giovedì, i settori orientali e nord-occidentali della Marsica, potranno assistere, merito le sacche d’aria caldo-umida preesistenti in loco, trainate da correnti meridionali, a brevi rovesci a carattere temporalesco, in forma del tutto isolata, specie sui settori nord-occidentali. Le raffiche di vento causate dalla corrente discensionali dei cumulonembi o delle celle temporalesche, saranno in grado di rinfrescare l’aria e quindi di eliminare gran parte del calore stagnante nei bassi strati, responsabile di un aumento repentino dell'intensità dei temporali: le continue espansioni del fantomatico Anticiclone Nord-Africano, infatti, fornisce un aumento di aria calda e umida, di cui tali fenomeni si alimentano. In tal modo, durante le ore serali e notturne, la colonnina di mercurio si attesterà su valori decisamente più freschi, seppur le temperature riprenderanno a salire nelle giornate di venerdì e sabato, quando il tempo sarà stabile e soleggiato su tutto il Centro-Sud ed in particolar modo sul nostro territorio, quando  Torneremo a parlare su altri eventuali cambi di rotta nel prossimo aggiornamento.

 

 

 

Evoluzione del tempo

 

I nostri barometri segnalano un’oscillazione negativa della pressione atmosferica avuta nel corso delle ultime ore: in effetti, la depressione islandese, essendo per tutto l’anno l’indicatrice di un flusso zonale molto intenso, come più volte accennai negli scorsi editoriali, non fa altro che rinforzare la sua rete di isobare e di isoipse. Questo vuol dire che dall’altro parte del comparto, si stanno verificando rapidi, ma massicci sconfinamenti d’aria più fresca polare, in grado di rinforzarla? Esattamente, ma anche se tali sciabolate non si verificassero, il particolare rinvigorimento delle correnti atlantiche terrà a bada l’Anticiclone delle Azzorre, poco propenso nell’espandersi verso la nostra penisola, il quale manterrà la sua circolazione anticiclonica nel suo luogo d’origine, incentivando, contrariamente, una figura barica di alta pressione livellata a salire, anche se con un po’ di difficoltà, sul bacino del Mediterraneo. Orbene, la figura barica illustratavi nel periodo appena concluso, solo se consentisse un’invasione d’aria calda più massiccia a tutte le quote, il geopotenziale, ossia la forza impiegata dal lavoro compiuto da parte di una massa d’aria nell’innalzarsi verso l’alto e vincere la forza di gravità, andrebbe ad essere molto alto ad una determinata quota, permettendo cieli sereni nelle zone interessate dalla medesima.

 

Quando il grado di geopotenziale è basso, invece, una qualsiasi infiltrazione d’aria umida, fresca e instabile può scalfire l’egemonia anticiclonica, consentendo l’innesco della convezione, ovvero della risalita delle masse d’aria calda createsi al suolo sia dal riscaldamento indotto dal soleggiamento estivo durante un caldo pomeriggio, sia dall’ingresso di masse d’aria più calda di matrice Subtropicale negli strati adiacenti al suolo, trainate dal fantomatico Anticiclone Nord-Africano, il quale, spinto da particolari dinamiche circolatori inquadranti il passaggio di una profonda lacuna barica tra le Isole Britanniche e la Scandinavia, spinge masse d’aria calda anche alle quote più alte, a volte spegnendo il profilo termico verticale, il quale, in condizioni d’instabilità atmosferica, dunque di calo di temperatura al variare verso l’alto della quota, è il principale motore di raffreddamento e di condensazione delle masse d’aria calda in ascesa. Se questo stesso viene inibito dal riscaldamento di un’area di alta pressione termica e dinamica, l’aria calda in ascesa non condensa e viene schiacciata verso il basso dalla Subsidenza; contrariamente, invece, da quanto accade dalla spinta d’aria particolarmente fredda e instabile in quota da una depressione o da una qualsiasi perturbazione a carattere freddo, in genere ci stanno dominando e ci hanno interessati nella prima parte dell'Estate, sistemi perturbati “quasi sempre” di matrice nord-atlantica. Ebbene, il flusso d’aria più fresco e umido che ha reso instabili le condizioni meteorologiche è svanito proprio per la stabilizzazione dell’aria a tutte le quote, iniettata dalle correnti meridionali moderatamente calde, diversamente all'interno di un massimo pressorio dell’Anticiclone delle Azzorre, dove sarebbe stata la Subsidenza a riscaldare l’aria per compressione dei suoi moti discensionali.

 

Nei prossimi giorni, gran parte dello scacchiere europeo centro-occidentale e delle Isole Britanniche, sarà in balìa di una profonda area depressionaria, la quale, rappresentante isobare strette e raccolte, evidenzia venti particolarmente intensi, recanti un sistema frontale a carattere freddo che si stira verso il cuore dell'Europa, arrotolandosi al suo cuore motrice. In effetti, le piogge accompagnate dalla bassa pressione, saranno intense e a carattere di temporale su gran parte della Francia, Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Gran Bretagna e parte della penisola scandinava. Nel corso della settimana ed in particolar modo tra la giornata di martedì e di mercoledì, le aree appena citate, saranno in balìa dell’insistenza di tale circolazione ciclonica, la quale favorirà intense correnti ascensionali, in grado di alimentare i downdraft delle nubi temporalesche che, l’avvezione di vorticità positiva, andrà a dar luogo. Il passaggio della coda della perturbazione, riuscirà ad incanalarsi anche sull’Italia centro-settentrionale dove, sia per il riscaldamento diurno, sia per la genesi di una linea di convergenza tra le correnti d’aria più fresca di matrice nord-atlantica e i venti più caldi meridionali in risalita dai bassi strati su parte dello stivale, originerà temporali, localmente anche forti. Tali dinamiche circolatorie, saranno gli ingredienti fondamentali per far sì che si generi soprattutto un intenso wind shear, una rotazione dei venti della quota, in grado di imprimere una rotazione alle correnti ascendenti delle distinte celle temporalesche o cumulonembi. L’ultimo scatto satellitare, inserito appena sopra l’editoriale, è abbastanza eloquente per rappresentarci in una visione vista dallo spazio, la situazione meteorologica sullo scacchiere europeo e su buona parte delle Isole Britanniche, capace di apportare un’intensa fase di maltempo su gran parte dell’Europa centrale e delle regioni settentrionali del nostro stivale. Effettuando una traslazione inizialmente verso est, il cavo d’onda scalfirà parte del promontorio anticiclonico di matrice Subtropicale presente anche sulle regioni centrali e, dalla giornata di giovedì, innescherà attività temporalesca per lo più intensa in particolare tra Umbria e alto Lazio; tuttavia, i venti nord-occidentali sfioreranno anche il territorio abruzzese della Marsica e, nel corso della tarda mattinata, dai settori settentrionali, inizieranno a crescere torreggianti e rumorose nubi cumuliformi, le quali orneranno un cielo che fino ad ora si era presentato sereno. Nella giornata di giovedì, i fenomeni temporaleschi cominceranno di nuovo a subire una ritirata verso le regioni centro-settentrionali, interessate da un nuovo impulso d’aria instabile e più fresca in quota, proveniente dalla circolazione depressionaria, oramai in azione tra il Regno Unito e il comparto scandinavo. La giornata di venerdì, ossia il giorno di Ferragosto, si aprirà di nuovo all’insegna della stabilità atmosferica per gran parte delle regioni centrali e meridionali, anche se la ventilazione su di esse sarà accentuata e il caldo sarà moderato rispetto all’impennata della colonnina di mercurio su valori prettamente estivi avuta nei giorni passati. L’instabilità atmosferica, invece, rimarrà ancora alle regioni centro-settentrionali e si presenterà sotto forma di rovesci e temporali isolati e localmente anche di forte intensità anche sui medio-bassi tirrenici. Tuttavia, nel corso dei giorni a venire Ferragosto, le condizioni meteorologiche saranno di nuovo in miglioramento sulle regioni centro-meridionali, mentre continuerà a piovere sotto forma di temporali su tutto il Nord Italia.

 

 

 

Grazie per l’attenzione e, al prossimo aggiornamento della rubrica meteo.

28-07-2014

Evoluzione meteo AVI - 1-4 Agosto 2014.jpg

Carissimi lettori di Avezzano Informa, salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

 

Meteo Marsica

 

Anche sul territorio marsicano, la stagione estiva ricalca i connotati che, nei precedenti editoriali, attraverso una serie di ipotesi, vi preannunciai. Una massa d’aria calda di matrice nord-africana, infatti, è subito sopraggiunta sullo stivale, attraverso la discesa rapida e repentina di una saccatura depressionaria strettamente collegata all’abile fortezza della depressione islandese. Mentre l’Anticiclone delle Azzorre se ne stava lontano dall’Oceano Atlantico, la perturbazione si iniziò a muovere insieme al ramo delle correnti zonali gestite dalla conca di bassa pressione, la quale, mediante la Forza di Coriolis, ha continuato ad avere la sua traiettoria verso levante, consentendo all’intensa perturbazione, di investire l’Europa centro-occidentale e di perseguire un obiettivo principale rivolto verso la penisola. Quando una serie di pullulanti nubi temporalesche allacciate ad un fronte freddo e instabile sull’Italia settentrionale si sono unite allo sviluppo di altri sistemi più o meno intensi, incentivati a crescere per via dell’incontro delle correnti atlantiche con il richiamo sempre più vigoroso dei venti meridionali, di chiara estrazione Subtropicale, una moderata ventilazione nord-occidentale iniziò ad aumentare anche sui settori tirrenici delle regioni del Centro, attraverso la genesi di una folta schiera di nubi stratocumuli, spesso consenzienti, come ci invita a riflettere un simpatico proverbio, nel preannunciarci, nel cuore della notte, il suon di piogge e temporali. Tra la notte di domenica e la giornata di lunedì, l’intensa perturbazione si è diretta verso le regioni centrali e meridionali, dominando anche il nostro territorio. In particolar modo, nelle giornate di martedì, giovedì e sabato scorso, a causa soprattutto del riscaldamento diurno, che ha invitato sacche d’aria calda a salire dal caldo suolo e dalla roccia della montagna, sono cresciuti numerosi rovesci anche a carattere temporalesco. Essi stessi, trainati da “modesti” sistemi temporaleschi, hanno contribuito a distribuire molte delle loro precipitazioni sui settori sud-occidentali. Quando parliamo di tali perturbazioni, ci riferiamo sicuramente ad una serie di gocce fredde che, come in Primavera, sono state più propense nell’interessare i versanti tirrenici e adriatici e, soprattutto, le regioni del Nord Italia, innescando condizioni di instabilità un po’ su tutto lo stivale. Le numerose scariche elettriche nate dagli imponenti cumulonembi, sono state partecipi di un tempo del tutto instabile soprattutto in Toscana, Lazio e Campania, dove la portata delle precipitazioni è risultata elevata.

Soffermandoci su di una circolazione atmosferica rappresentante caratteristiche tipicamente consenzienti alle stagioni di transizione come l’Autunno e la Primavere, le quali a tratti quest’anno hanno inghiottito quasi completamente la prima parte della stagione invernale e estiva, potremo delineare un tempo completamente instabile sul Mediterraneo, almeno fino alla fine del mese. Essendosi allontanata verso levante, l’area depressionaria, nata grazie alla chiusura di un temporaneo cuneo anticiclonico sulla Scandinavia, lascerà spazio ad un’altra sua compagna. L’Anticiclone delle Azzorre, una volta aver esteso il suo cuneo sulla Scandinavia, infatti, si terrà ancora lontano dal Mar Nostrum e, dopo aver espanso il suo promontorio lungo il meridiano di Greenwich, traslerà il Vortice Islandese verso le Isole Britanniche, facendo sì che un vortice instabile, dunque fortemente ricolmo d’aria fredda alle alte quote, scenda lungo il suo bordo orientale e, come in Inverno tali blocchi anticiclonici consentono irruzioni d’aria fredda, in Estate, un’intensa perturbazione foriera d’aria fresca e temporalesca di matrice nord-atlantica, si dirige molto velocemente verso la Francia, la Germania e l’Italia, raggiungendo quasi il cuore del Mediterraneo. Nel corso della giornata di lunedì 28, la goccia fredda avrà modo di sfociare sulla Francia, mentre ancora qualche refolo di instabilità atmosferica si farà avvertire nelle ore diurne lungo la dorsale appenninica centro-meridionale, ove insisterà qualche nube cumuliforme in più, responsabile di un’insolazione semi-permanente. A partire dalle giornate di martedì e di mercoledì, invece, come le regioni settentrionali, il deciso cavo d’onda o fronte freddo nord-atlantico, avrà attraversato le medesime, innescando intensi e distinte cellule temporalesche, e anche la Marsica sarà bersagliata dallo sviluppo di temporali, complici di rovesci, localmente anche forti e grandinigeni, specie sui settori nord-occidentali. Le sacche d’aria calda distaccatesi dal terreno, incontreranno l’aria più fredda in quota, girovagante all’interno del vortice depressionario, condensando in celle temporalesche ben organizzate e più o meno intense. Al passaggio dei temporali, l’aria diverrà più fresca per via dei venti discensionali che ne accompagnano le precipitazioni, trasportando le masse d’aria più fresca presenti alle quote medie, direttamente verso il basso, ove dalla sera le temperature diverranno più basse. Fortunatamente, le correnti portanti, permetteranno ad alcune aree di ricevere maggiori apporti precipitativi, mentre altre di non avere per nulla grandinate. Al passaggio dei sistemi dei cumulonembi, nella giornata di mercoledì, cresceranno le raffiche di vento di moderata e, a tratti, di forte intensità. Ebbene, sappiamo tutti che, dopo il passaggio di un fronte freddo e instabile, i nostri barometri tenderanno a porre la loro lancetta verso valori di sempre più alta pressione e dunque aspettiamoci un netto miglioramento nelle giornate di giovedì e di venerdì. Una circolazione atmosferica mediterranea alternata tra le correnti nord-atlantiche e giorni caratterizzati dalla risalita di masse d’aria calda dal Nord Africa, potrebbe rappresentare, invece, il mese di Agosto, quando un’anomalia positiva delle acque del Golfo di Guinea, sembra essere un preavviso per la probabile espansione di un promontorio in quota di matrice Subtropicale. Dunque, ciò non vuol dire che, in alcuni giorni di Agosto, non manchino i temporali estivi, poiché ci vorrà anche una debole infiltrazione d’aria più fresca in quota a garantire la formazione di temporali di calore sul nostro territorio, i quali, incontrando le sacche d’aria caldo-umida al suolo, incentiveranno la portata delle loro precipitazioni. Ne torneremo a parlare.

 

 

Evoluzione del tempo

 

Dall’interpretazione delle ultime emissioni modellistiche e dagli ultimi scatti satellitari, è evidente come, partendo da una situazione iniziale, quindi dall’ultima ampia fotografia del satellite meteorologico, si possano iniziare a tracciare i movimenti futuri della circolazione atmosferica, in particolar modo sul bacino del Mediterraneo. In effetti, fino ad ora è l’area geografica che ci interessa maggiormente, proprio perché in esso soggiace il nostro splendido stivale. Oramai, tutti coloro che seguono costantemente il quadro rappresentante l’evoluzione meteo, avranno sicuramente capito che, nelle ultime stagioni, è stata la depressione islandese a decidere quasi sempre le sorti del tempo sullo scacchiere europeo. In questa Primavera, le correnti atlantiche deviarono più volte la loro traiettoria, trasportando una serie di vortici depressionari dalla Scandinavia verso il cuore del Mediterraneo, quest’ultimi rappresentarono gli ultimi refoli del Vortice Polare, ove aria decisamente fredda in quota si diresse vorticosamente verso le nostre latitudini, incontrando un’insolazione primaverile sempre più incisiva, capace di originare un riscaldamento diurno che caratterizzasse brulicanti masse d’aria calda, richiamate sino all’interno della Troposfera. In questo modo, si sono originati intensi moti convettivi nelle medesime gocce fredde, quest’ultime sono divenute sempre più foriere di piogge e temporali. Anche l’aria calda marittima contribuisce alla genesi di tali sistemi temporaleschi, ovviamente aventi caratteristiche diverse dai temporali orografici, gli acquazzoni marittimi possono essere anche particolarmente intensi nel raggiungere le coste, se le condizioni fossero idonee perché quest’ultimi si verifichino, soprattutto in termini di scariche elettriche. Per quanto riguarda l’evoluzione del tempo per i prossimi giorni, attraverso un’attenta e appassionante osservazione e interpretazione delle carte del tempo, possiamo delineare, come accennavo prima, un tipo di circolazione atmosferica il cui stampo concretizza la stessa configurazione dei giorni passati, in cui la perturbazione di origine atlantica di cui, alla fine dello scorso editoriale vi parlai, una volta aver lasciato le sue orme sull’Europa centro-occidentale, è evoluta in goccia fredda, poiché l’Anticiclone delle Azzorre, l’ha tagliata dalla sua circolazione originaria (cut-off), ossia il Vortice Islandese, isolando la perturbazione sulla nostra penisola. Nel corso della giornata di lunedì, le regioni settentrionali e centrali, particolarmente dominate dallo sviluppo di celle temporalesche, vivranno solo una breve tregua, poiché in pochissime ore, un impulso instabile guidato dall’ancora attiva bassa pressione centrata tra la Gran Bretagna e la Francia, anche a causa del riscaldamento diurno dovuto all’insolazione, darà luogo a temporali diffusi e localmente di forte intensità su tutto il Nord Italia, i quali si aggiungeranno gli ultimi di cui la perturbazione o sistema frontale a carattere freddo sarà già formata.su tutto il Nord Italia. Intanto, l’Anticiclone delle Azzorre, avrà già destrutturato il suo cuneo sulla Scandinavia, trainando la sua egemonia verso il meridiano di Greenwich. Mentre in Inverno e sul finire della stagione autunnale, questa configurazione sinottica favorisce forti disturbi del Vortice Polare, i medesimi in grado di innescare una decisa irruzione d’aria molto fredda di origine artica soprattutto sul nostro stivale, in Estate deviano allo stesso modo la fortezza delle correnti più umide instabili atlantiche, facendo sì che diversi vortici fortemente perturbati, raggiungano l’Europa centro-occidentale e il Mediterraneo, originando anche intense strutture temporalesche. I rovesci, anche a carattere temporalesco, invaderanno le regioni settentrionali, dalla tarda serata di lunedì e transiteranno subito dopo sulle regioni centrali e centro-meridionali, ove, specie lungo la dorsale appenninica, si aggiungeranno o si alterneranno allo sviluppo di altre perturbazioni locali. Per quanto riguarda le regioni centrali e meridionali, invece, la giornata di lunedì sarà discreta, salvo lo sviluppo di acquazzoni isolati, lungo il versante adriatico dell’Appennino centro-meridionale. Come sicuramente avrete ben capito, tali macchine termiche non faranno altro che innescare moti convettivi in grado di smistare le sacche d’aria calda questa volta prodotte dall’insolazione mattutina verso l’alto, incrementando lo sviluppo di organizzate nubi cumulonembi o nubi temporalesche. Per tali motivi, le temperature si abbasseranno notevolmente rispetto ai valori mattutini. La disposizione dell’Anticiclone delle Azzorre, continuerà ad essere lontana dal Mediterraneo, consentendo ancora tracce di instabilità fino all’inizio del mese, quando dovrebbe interessarci un richiamo caldo di matrice nord-africana, responsabile di un rialzo delle temperature su valori più estivi. Parleremo con più vigore nel prossimo aggiornamento su delle fasi più calde che potrebbero concretizzarsi nel mese di Agosto, alternandosi alle correnti nord-occidentali, le quali favorirebbero, subito dopo, piogge e temporali di forte intensità. Si tratta, dunque, di un serbatoio d’aria calda nei bassi strati, in grado di accelerare la portata delle precipitazioni dei temporali, al primo passaggio perturbato. Una durata di almeno qualche giorno in più delle ondate di calore nord-africane in quest’ultimo mese, potrebbe rendere le nostre giornate a tratti dal sapore prettamente estivo, per via dell’incisivo passaggio da un’anomalia negativa ad un’anomalia positiva del Golfo di Guinea, la quale contribuirebbe ad innalzare quasi “temporaneamente” un promontorio di matrice Subtropicale sul bacino del Mediterraneo. Ne riparleremo.

 

 

 

Grazie per l’attenzione e, al prossimo aggiornamento meteo.

25-07-2014

Evoluzione 26-29 Luglio 2014 AI.jpg

 

Salve e bentrovati al consueto appuntamento con l’aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

 

 

 

 Evoluzione del tempo (26-27-28 Luglio 2014)


 

Orbene, mentre nell’editoriale sottostante, ci siamo riferiti ad un territorio marsicano dominato dallo sviluppo di temporali, in seguito al passaggio di continui cavi d’onda di matrice nord-atlantica, i quali, in base alla loro discesa, alternano fugaci richiami caldi a fasi decisamente più fresche e temporalesche, in tale nuovo appuntamento parliamo di una circolazione atmosferica avente, anche per quanto riguarda gli inizi del prossimo mese, caratteristiche identiche alle scorse stagioni, ma soprattutto alla Primavera.

 

L’intensità delle correnti atlantiche, non sarà sicuramente bloccata da un cuneo anticiclonico presente sul comparto scandinavo, lo stesso consente lo scivolamento di noccioli depressionari, forieri di distinte celle temporalesche, localmente ricolme di formazioni cumuliformi anche particolarmente intense. L’aria più fredda girovagante all’interno del vortice depressionario, tramuterà ancora celle temporalesche particolarmente vigorose, anche nelle giornate di sabato e di domenica. Il peggioramento investirà a partire dalle ore notturne della giornata di venerdì tutte le regioni settentrionali, in particolar modo al nord-ovest, e si avvicinerà rapidamente anche al Centro-Sud. Come inizialmente dicevamo, tali noccioli depressionari, sono a prevalente cuore freddo ad alte quote, dunque, al loro transito su parte dell’Italia centrale e meridionale, il riscaldamento diurno potrà generare, all’interno dell’atmosfera, moti ascensionali in grado di dar luogo ad altre celle temporalesche e premunire la già nata perturbazione, di intesi grappoli di nubi cumuliformi, associati a rovesci anche grandinigeni. Per quanto riguarda la genesi dei temporali marittimi, essi stessi colpiranno maggiormente i medio-bassi versanti tirrenici, presentando localmente forte e moderata intensità, sia in termini di scariche elettriche che di precipitazioni. Anche lungo la dorsale appenninica crescerà il rischio di acquazzoni, localmente anche grandinigeni nel pomeriggio di domenica e di mercoledì prossimo.

 

Oltre ad essere accompagnati da rombi di tuoni minacciosi di rovesci copiosi e altalenanti, le nubi produrranno anche una serie di scariche elettriche nube-terra, per tali motivi vi invito ad adottare, se foste andando al lavoro o se foste in casa e in città, tutte le precauzioni possibili illustrate nei post sottostanti, citandone alcune: ad esempio, il non mettersi sotto gli alberi, durante il temporale allontanarsi dalle finestre e dal lavandino e, infine, per esser maggiormente protetti mentre andate al lavoro, per favore chiudete i finestrini della vostra automobile durante il viaggio. Le raffiche di vento dei temporali di passaggio, vi faranno pensare ad una forte tormenta in avvicinamento, ebbene, se fosse così, state sereni, si tratta solo di perturbazioni locali appartenenti ad un’area perturbata più o meno intensa di matrice nord-atlantica e la loro azione è poco duratura. Appena dopo i temporali, si avranno temperature decisamente più fresche, seppur l’insolazione, favorevole al Solstizio d’Estate delle medie latitudini, cercherà di nuovo di far rialzare la colonnina di mercurio. Anche la prossima settimana, avrà tratti di instabilità atmosferica, ebbene con lo sviluppo di cumulonembi o nubi temporalesche in forma isolata, merito l’azione di correnti più fresche della medesima origine, solo che in ingresso dai Balcani, ove, l’elevazione dell’Anticiclone delle Azzorre lungo il meridiano di Greenwich, l’avrà deviate, permettendole di alimentare una zona di bassa pressione di cui nel nuovissimo aggiornamento sottostante vi parlai; chiunque fosse interessato alla spiegazione delle dinamiche circolatorie avute nei giorni passati, lo invito con piacere a consultarle.

 

 

Grazie per l’attenzione e, al prossimo aggiornamento meteo.

24-07-2014

Salve e benvenuti a questo nuovo aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Evoluzione meteo Avezzano Informa - 24-28 Luglio 2014.jpg

 

 

Evoluzione del tempo – Meteo Marsica



Carissimi lettori di Avezzano Informa, purtroppo, anche nel corso dei prossimi giorni, il nostro territorio dovrà aspettarsi il crescere di una sempre più frequente instabilità atmosferica, complice dello sviluppo di isolati temporali diurni. Come successo in Inverno, seppur sia giunto il Solstizio, sono le stagioni di mezzo a predominare le principali: l’Autunno, a causa degli impulsi instabili della depressione islandese, ad esempio, quest’ultima rinforzata da un Vortice Polare molto rinvigorito e poco propenso negli scambi meridiani sul comparto euro-asiatico, inghiottì la stagione invernale, dove sono state le piogge e il vento a predominare le condizioni meteorologiche e, soprattutto, le nebbie.

 

Quando la saccatura di bassa pressione scendeva sull’Oceano Atlantico, sul bacino del Mediterraneo veniva richiamata una massa d’aria Subtropicale, dai connotati marcatamente diversi a seconda della stagione, la quale, accompagnata da una figura anticiclonica di blocco, consentiva il fenomeno dell’inversione termica nelle vallate e nelle conche, inumidite dalla fortezza delle correnti atlantiche, accompagnate dalla coda delle perturbazioni. Quest’accumulo di umidità nei bassi strati, incontrò la discesa d’aria decisamente più fredda dai pendii delle montagne la quale, facendo l’esempio del Fucino, scivolò in esso, consentendo all’aria calda di salire verso l’alto e permettendo l’ultima fase di condensazione dell’aria presente nella conca, tale ampia dose di vapore acqueo rimase poi schiacciata nei bassi strati a causa della Subsidenza dell’alta pressione, dando luogo ad una nebbia fitta e persistente. Si tratta di una configurazione che, come dicevamo nel video meteo sottostante, ha le stesse caratteristiche di una circolazione  atmosferica avuta quest’anno anche d’Inverno e in Primavera. Essendo in Estate, però, la circolazione dell'aria cambia ulteriormente, pur disponendosi quasi allo stesso modo: il promontorio di blocco che in Autunno e in Inverno permetteva giornate miti e giornate fredde da inversione termica, quest’ultime nebbiose e quindi particolarmente umide nelle pianure e nelle vallate, è rappresentato dallo stesso promontorio Subtropicale, responsabile, durante la stagione estiva, del trascinamento di masse d’aria calda dall’entroterra sahariano fino al cuore del Mar Nostrum, dunque fino al nostro stivale, seguendo le orme della medesima dinamica circolatoria.

 

Nel corso dei giorni passati ed in particolar modo nell’ultimo fine settimana, la discesa di una saccatura instabile e ricolma d’aria più fresca di origine nord-atlantica, ha consentito tale richiamo d’aria più calda, seppur li permetta fugacemente, perché essa stessa dovrà incalzarli a causa della Forza di Coriolis, che deviandone il molto verso levante, farà sì che la sua perturbazione raggiunga la nostra penisola, innescando con continuità, piogge e temporali diffusi e di forte intensità. Nel corso degli ultimi giorni, la situazione è incisivamente mutata: il sistema frontale, ha dunque scavalcato le Alpi, incentivando l’utilizzo delle sacche d’aria calda accumulatesi in loco, dando luogo al fenomeno della convezione, il quale ha innescato rovesci temporaleschi anche di elevata entità. A partire dalla giornata di martedì, i temporali si sono estesi da nord a sud. Per quanto riguarda le regioni centrali, invece, i cumulonembi sono dal riscaldamento diurno. In effetti, nel cuore della notte di domenica, la schiera di correnti nord-occidentali, pur non abbracciando con la loro instabilità le regioni del Centro-Sud, hanno soffiato su quest’ultime, cancellando completamente le sacche d’aria calda presenti al suolo. Una volta aver attraversato tutta l’Italia settentrionale, la goccia fredda, è traslata verso levante, dando un ultimo tocco sulle regioni centro-meridionali, ove, per via della creazione di brulicanti masse d’aria calda nate dal riscaldamento del suolo dovuto all’insolazione, sono nate distinte celle temporalesche, armoniose nel dar origine a intensi e copiosi scrosci di pioggia o acquazzoni.

 

L’Anticiclone delle Azzorre, il quale negli scorsi giorni era stato schiacciato e spinto più ad ovest dal Vortice Islandese, è comparso mediante un promontorio, fin sulla Scandinavia, chiudendo momentaneamente la porta dell’Atlantico, seppur i venti di provenienza da quest’ultimo, devieranno la loro traiettoria verso i Balcani e, collaborando con una depressione dovuta alla futura traslazione dell’alta pressione lungo il meridiano di Greenwich, alimenteranno un vortice instabile su di essi. La rotazione antioraria dell’area di bassa pressione, spingerà venti freschi e instabili nord-orientali lungo il versante adriatico della catena appenninica, dando origine, merito il riscaldamento dovuto all’iniziale insolazione mattutina, a temporali localmente di forte intensità. Essi stessi, interesseranno la dorsale appenninica centrale e meridionale, poiché, merito le correnti portanti, dalle aree interne appenniniche, i sistemi temporaleschi si muoveranno verso ovest e permetteranno forti rovesci sugli stessi. Anche sulle regioni di nord-est, un altro impulso decisamente instabile proveniente dal vortice depressionario in azione sulla Penisola Balcanica, formerà moti convettivi, i quali, nati dalle bolle d’aria calda createsi dall’insolazione mattutina sulla pianura padano-veneta, saranno in grado di far nascere distinte celle temporalesche.

 

Nel corso delle giornate di  sabato e domenica, la Marsica sarà ancora il bersaglio dello sviluppo dei temporali diurni. Durante la mattinata, il soleggiamento, favorevole al Solstizio d’Estate, creerà contrasto tra l’aria calda originata sul suolo dal medesimo e l’aria più fresca, umida e instabile in quota, trainata dalle insidie della depressione posizionatasi, come dicevo, sui Balcani, caricata, come accennavo prima, da correnti d’aria di provenienza nord-atlantica. I settori ad esser maggiormente interessati dai fenomeni temporaleschi, i quali si presenteranno in forma piuttosto isolata, saranno nord-occidentali e sud-occidentali. I rovesci potranno assumere localmente carattere grandinigeno e al passaggio dei fronti temporaleschi si avranno decise raffiche di vento, merito un elevato quoziente che favorisca buoni Gust Front. Qualche rombo di tuono potrà interessare anche la Marsica orientale. Orbene, le condizioni meteorologiche miglioreranno solo lievemente e l’Estate continuerà ad alternarsi alle correnti zonali, più umide e instabili, anche a partire dai primi di Agosto, quando cavi d’onda più o meno intensi di origine atlantica, sfoceranno nuovamente sul Mediterraneo.

 

 

Grazie per l’attenzione e, al prossimo aggiornamento meteo.

19-07-2014

 

Ciò di cui abbiamo ampiamente parlato nei precedenti editoriali, viene riassunto in un video meteo. Il quale, per chiunque fosse interessato alla sua pubblicazione, forse sarà meglio considerarlo come una sorta di raccoglitore di tutti gli elaborati la cui produzione è stata interrotta, già nelle scorse stagioni. La durata del materiale, vi farà sicuramente capire quanto abbia accumulato dopo tutto questo tempo di stasi della rubrica di approfondimento di Meteorologia in video.

Una piccola anticipazione potrà essere, alla fine di tutto, il tempo per l'inizio della prossima settimana, il quale, come ampiamente illustrato nei post sottostanti, non sembra seguire i connotati della bella stagione, anche se, aggiungo, le condizioni del tempo e le temperature si sono più volte allineate con la tipica Estate mediterranea.

Ma qui sorge un dubbio. La perturbazione, intensa di per sé, a causa del calore accumulatosi in loco, in seguito al transito di una massa d'aria di matrice Subtropicale, dunque in spostamento dal Nord Africa, consentirà fenomeni temporaleschi di forte intensità? Oppure le correnti nord-atlantiche spazzeranno le sacche d'aria calda accumulatesi nei bassi strati, invece di incalzarle verso l'alto?

Ebbene, vi invito a seguire l'aggiornamento in video soprastante.


Grazie per l'attenzione.

16-07-2014

Carissimi lettori di Avezzano Informa, salve e bentrovati al consueto appuntamento con l’aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

 

Meteo Marsica                    

 

Come tutti ben sappiamo, la Marsica è un territorio montuoso, dunque è molto tipico, in balìa delle correnti atlantiche e quindi in una circolazione atmosferica tanto dinamica come in Primavera che, durante improvvise infiltrazioni d’umidità da parte del flusso zonale stesso, si formino in continuazione perturbazioni locali o acquazzoni diurni e di ritrovarsi, al mattino, di fronte ad una momentanea e fitta nebbia. E’ sintomo che, come negli ultimi anni sta accadendo, è la depressione islandese la regista del tempo atmosferico su gran parte del Mediterraneo.


Nel corso dei prossimi giorni, una sua saccatura, ricolma d’aria più fredda in quota in discesa dalla Groenlandia, invaderà tutto il settore orientale del vicino Oceano, facendo sì che l’Anticiclone delle Azzorre, il vero portatore del bel tempo duraturo, si allontani verso ovest, lasciando gran parte dell’Europa e della nostra penisola sotto l’influenza di due forze bilanciate. Una corrente d’aria calda di matrice nord-africana, infatti, salirà in risposta alla discesa d’aria instabile o temporalesca al largo della Penisola Iberica e del Portogallo, nonché su parte della Francia occidentale, facendo sì che su quest’ultima, aumentino i contrasti termici e che dunque si generino intense e distinte cellule temporalesche.


Anche negli ultimi giorni la Marsica ha dovuto fronteggiare tali altalenanti fasi di maltempo, le quali, essendo rare in Estate e avendo l’intera penisola vissuto un Inverno mite e nelle valli freddo da inversione termica e dunque nebbioso, forse ci hanno fatto pensare maggiormente a tal stagione, ma in realtà sarebbe meglio parlare di temperature leggermente al di sotto della norma stagionale. La massa d’aria calda che ci raggiungerà nel corso dei prossimi giorni, sarà accompagnata da un promontorio di alta pressione in quota, non sempre portatore di una stabilità lunga e coincisa, anzi responsabile di una colonna d’aria non molto stabile e della formazione di moti convettivi specie nelle aree appenniniche, ove l’aria calda formerà ogni tanto delle nubi cumuliformi pomeridiane dette termiche, le quali ne evidenzieranno il sollevamento verso l’alto e il suo giungere, nella serata, più fresca nei bassi strati, acquistando sempre di più le sembianze di un’escursione termica tipica delle nostre estati continentali.

 


Ebbene, nei prossimi giorni avremo un miglioramento delle condizioni meteorologiche, seppur qualche nube in più possa ornare i nostri cieli, non rendendoli definitivamente tersi. Nella serata, invece, l’aria tenderà ad essere meno calda e più umida.  Anche il fine settimana sarà condizionato da tale masse d’aria calda direttamente dal Nord Africa, responsabile, solo nel pomeriggio, della genesi di nubi cumulonembi, che potrete sicuramente riconoscere dalla loro forma a cavolfiore; tali nubi saranno il sintomo del ritorno di un’altra breve fase di instabilità, spinta dallo spostamento della saccatura di bassa pressione di cui vi parlai, verso gran parte delle regioni settentrionali e centrali, ove incalzerà le sacche d'aria calda lasciate in eredità dalla fugace ondata di caldo, rinforzando l'intensità dello sviluppo e della portata dei temporali. Ne riparleremo.

 

 

 

Evoluzione del tempo

 

Ebbene, come da appassionato di Meteorologia vi preannunciai nei precedenti post, l’Estate 2014 sta esattamente seguendo una circolazione atmosferica che soprattutto quest’anno dal punto di vista meteorologico si è rivelata altrettanto dinamica.

In effetti, è stata proprio e lo è tutt’ora, la maggiore propensione della depressione islandese che ci tenne compagnia per tutto l’Autunno e l’Inverno, a decidere le sorti del tempo su gran parte dell’Europa centro-occidentale, delle Isole Britanniche e della nostra penisola. Essa stessa, è stata rinforzata da un robusto e poco propenso Vortice Polare, non favorevole agli scambi termici meridiani sul nostro comparto, dunque ad un suo maggiore movimento verso ovest, in modo tale da consentire irruzioni d’aria fredda artica sul Canada e sugli Stati Uniti nord-orientali. In questo modo, penso sia chiaro a tutti che, una carenza dell’Anticiclone delle Azzorre nel suo luogo d’origine e le sue poche espansioni sullo stivale, siano da collegarsi al Vortice Polare, il quale, con la sua intensità, ha effettuato una rotazione antioraria in senso opposto alle pianure siberiane e al territorio asiatico, gonfiando le isobare e le isoipse di quest'ultimo, il quale prese e prenderà più volte la dimora dell’anticiclone, l’unico motore dei veri e propri moti della Subsidenza, capaci di far evaporare le nubi e di permettere una decisa e duratura stabilità atmosferica.

Sicuramente avrete capito il perché di questa lunga spiegazione: durante quest’Estate assisteremo alle stesse configurazioni sinottiche che, a tratti, interessarono gran parte dell’Autunno, dell’Inverno e della Primavera, seppur in quest’ultime le correnti atlantiche abbiano deviato verso i Balcani, trasformandosi in venti nord-orientali, generatori di un’instabilità maggiore sulle regioni centrali e meridionali, specie lungo il versante adriatico della dorsale appenninica, o abbiano sospinto una serie di gocce fredde sul bacino del Mar Nostrum, le quali, a causa della presenza di sacche d’aria calda nei bassi strati dovute alle rapide ondulazioni Subtropicali, nonché all’insolazione sempre più favorevole alla stagione estiva. Essendo un pattern sinottico non completamente cambiato da questi punti di vista, durante l’inizio dell'Estate, il tempo si è presentato particolarmente vivace, come se, per quanto riguarda il tratto meteorologico, le stagioni di mezzo inghiottano quasi sempre i due Solstizi. Il Vortice Polare, con l’ingresso del Solstizio attuale, si è tipicamente indebolito; la sua principale depressione, motrice delle correnti occidentali, ha continuato a comportarsi in modo tale che siano tali da evidenziare periodi di marcata variabilità e instabilità atmosferica, alternati a fugaci onde d’aria calda di matrice nord-africana e in grado di regalarci solo qualche giorno di stabilità, le quali, risalendo sulla nostra penisola, incontreranno una complessa orografia appenninica e alpina e daranno luogo allo sviluppo di qualche cumulo su quest’ultime, per tali motivi i cieli, in presenza di questo promontorio in quota, non si presentano sempre tersi.

 

Si tratterà, dunque, di un corso di una stagione estiva dove non mancheranno le belle giornate, ma con minor frequenza, ebbene avranno una breve durata e, come in Primavera, dal caldo passeremo al fresco dei venti nord-occidentali. Se le risalite d'aria calda saranno incentivate per tutto il mese di Luglio da sciabolate d'aria fresca e instabile sull'Atlantico e al largo del Portogallo e della Penisola Iberica, penso sia chiaro che l'Anticiclone delle Azzorre si sposterà più ad ovest dell'Atlantico, facendo sì che una saccatura ne prendi la dimora. In questo modo, una risposta calda rapida o fugace di matrice nord-africana sorprenderà l'Italia, che fino ad ora aveva vissuto una breve parentesi dalle caratteristiche capricciosamente primaverili, dunque contrassegnata da piogge e temporali diffusi e in forma isolata lungo la dorsale appenninica. La conca di bassa pressione che interesserà il vicino Oceano, però, dovrà obbligatoriamente transitare verso levante, merito, lo sappiamo, la Forza di Coriolis. Entro pochi giorni, quando lo stivale e gran parte dell'Europa centro-occidentale saranno dominati da un promontorio in di matrice Subtropicale, soprattutto le regioni settentrionali vedranno nuovamente le condizioni meteorologiche mutare, con la comparsa di nubi temporalesche. Anche l'orografia appenninica risentirà molto delle due forze bilanciate da una circolazione atmosferica piuttosto propensa negli scambi meridiani. Innanzitutto, la massa d'aria in risalita dal Nord Africa, porterà mattinate calde e serate più fresche, visto che non mancherà lo sviluppo di termiche al ridosso dei rilievi dell'Appennino centrale, in grado di consentirne lo sviluppo di moti convettivi, i quali trascineranno l'aria calda verso l'alto, la stessa raffreddandosi in una colonna d'aria non pienamente instabile, avrà modo di giungere al suolo decisamente più fresca: sintomo dell'origine dei temporali diurni e di temperature molto più basse.

 

Pertanto, vi invito a seguire il prossimo aggiornamento meteo.

 

Vi ringrazio per l’attenzione.

09-07-2014

Evoluzione meteo AI 10-14 Luglio 2014.jpg

 

Cari lettori di Avezzano Informa, salve e bentrovati al consueto appuntamento con l’aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

 

Evoluzione del tempo

 

Nello scorso editoriale avevamo ampiamente parlato su quanto sia stato molto probabile, in questa settimana, un progressivo e radicale cambio circolatorio. Le regioni centro-settentrionali, infatti, hanno risentito maggiormente della sua intensità, bensì qualche sistema nuvoloso abbia sconfinato anche su parte del Centro, apportando qualche debole rovescio di pioggia. In effetti, correnti d’aria più fresca di matrice nord-atlantica, hanno reso instabili le condizioni meteorologiche proprio quando, insieme ad una saccatura, sono sopraggiunte sull’arco alpino varcandolo completamente. A causa dei marcati contrasti termici tra le masse d’aria preesistenti risalite dal Nord Africa e quelle in arrivo dal Nord dell’Islanda e dalla Groenlandia, tali correnti d’aria, sono state l’indice, nonché il motore, di temporali a Supercella, dunque di elevata entità, poiché queste dinamiche circolatorie, ne abbiamo più volte parlato, sono generatrici di intensi wind shear, una rotazione dei venti tra la quota e il suolo. Nel corso delle ultime ore la situazione meteorologica rimane sempre la stessa, un minimo depressionario, come nella giornata di martedì, scava sul Golfo Ligure e, essendo ancora collegato al suo canale depressionario originario, ora stabilitosi tra la Francia, la Germania e i Paesi Bassi, incute un’incisiva fase di maltempo di stampo capricciosamente primaverile sulle regioni del Nord Italia. Il continuo affluire di masse d’aria instabile atlantica, sta facendo sì che il vortice assuma anche forte intensità, benché nelle aree dove quest’ultimo non è passato, anche se i cuscinetti d’aria calda sono stati spazzati via da un insistente Maestrale, troverà aria sempre più calda prodotta dall’insolazione delle lunghe giornate estive. L’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre in aperto Atlantico ed un suo particolare movimento, faranno sì che differentemente dalle altre, tale goccia fredda scivoli verso sud, innescando piogge e temporali anche di elevata intensità sulle regioni centro-meridionali, ancora più intense lungo tutto il versante adriatico. Nella giornata di giovedì, la goccia fredda darà luogo ai primi rovesci di pioggia sul versante tirrenico e nelle aree interne appenniniche centro-settentrionali e centro-meridionali. Durante il passaggio del modesto cavo d’onda di matrice nord-atlantica, i cumulonembi e i nembostrati alterneranno schiarite, per questi motivi le cellule che verranno a formarsi nelle ore diurne della giornata al ridosso dei rilievi saranno le più intense. Si tratta di temporali che, sia sul medio-basso versante tirrenico e soprattutto tra l’Adriatico e lo Jonio, saranno accompagnate da scariche elettriche, raffiche di vento molto intense e grandinate di dimensioni notevoli, merito il probabile rinforzo delle correnti ascensionali delle nubi temporalesche, appena l’avvezione di vorticità positiva prevaricherà su quella di vorticità negativa, rappresentata anche da una bolla d’aria calda nord-africana. Sulle regioni settentrionali l’instabilità continuerà ancora a dominare, anche se, nel corso della giornata di venerdì sarà probabile un lieve miglioramento su di esse. Sulle regioni centrali e meridionali, specie nelle aree appenniniche, vi sarà il continuo susseguirsi di temporali isolati pomeridiani. Nel fine settimana l’allontanamento della bassa pressione consentirà all’aria più fresca di conquistare tutto lo stivale e finalmente un generale miglioramento delle condizioni meteorologiche abbraccerà una fetta della penisola, poiché continueranno a formarsi temporali lungo tutta la dorsale appenninica. Purtroppo, nel corso delle ore diurne del week-end e dalla prossima settimana, una nuova perturbazione atlantica potrebbe di nuovo raggiungere lo stivale, con il ritorno di piogge e temporali. Ne riparleremo.

 

Grazie per l'attenzione e, al prossimo aggiornamento meteo.


03-07-2014

Cordiali lettori di Avezzano Informa, salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

 

Evoluzione del tempo

 

Lo abbiamo ampiamente visto, le ultime estati hanno avuto delle dinamiche circolatorie tipiche del loro periodo, ma con una maggiore propulsione delle correnti più fresche di matrice nord-atlantica relegate ad un’elevata intensità della depressione islandese, vortice di bassa pressione semi-permanente strettamente collegato al Vortice Polare, spesso dipendente dai suoi mutamenti. In questo modo, oltre a assistere ad un Autunno prolungato e una Primavera tipicamente capricciosa, gran parte dell’Europa e il Mediterraneo, saranno in balìa di un’Estate per molte caratteristiche molto simile ai Solstizi passati. Le masse d’aria più fresca e umida in quota, infatti, accompagneranno modesti cavi perturbati, nonostante un modesto promontorio Subtropicale in quota, ripristini condizioni di alta pressione sullo sole regioni centro-meridionali, dunque di tempo stabile e soleggiato, bensì non restino assenti infiltrazioni più umide, rappresentate dalla comparsa di annuvolamenti in forma stratificata. Le onde perturbate o sistemi frontali a carattere freddo, scaturiti da una depressione islandese talmente intensa da schivare le espansioni dell’Anticiclone delle Azzorre in aperto Atlantico, prima di scavalcare le frontiere del Mediterraneo, incontrano le masse d’aria calda di richiamo dal Nord Africa, poiché l’Anticiclone delle Azzorre tende ad espandersi in forma minore sul Mediterraneo occidentale e sulla nostra penisola e, interrotto dal forte Vortice Islandese, colmo d’aria fresca e decisamente instabile, delle volte i venti di quest’ultima vengono deviati sulle aree balcaniche, consentendo una maggiore instabilità pomeridiana lungo la dorsale appenninica e nelle aree limitrofi a seconda delle correnti portanti; in altre dinamiche, invece, permette ad esse di conquistare ampiamente buona parte dei settori occidentali del Mar Nostrum e dello stivale, con la genesi di temporali anche di forte intensità sulle regioni centro-settentrionali e sui settori tirrenici. Inizialmente, tali masse d’aria instabile vengono sospinte sulla Penisola Iberica, cancellando parte dell’egemonia dell’Anticiclone delle Azzorre e del suo luogo d’origine e, come vi dicevo, subito dopo spanciano il promontorio Subtropicale che ci domina meno rararamente rispetto al passato.

Tornando a noi, la formazione di una saccatura di bassa pressione sul comparto ispanico-marocchino causa una risalita d’aria calda sahariana che, a seconda della collocazione della goccia fredda su quest’ultimo, viene come vi dicevo accompagnata da un promontorio Subtropicale in quota, il quale questa volta investirà con maggiore frequenza le regioni centro-meridionali, dando luogo ad un’ondata di caldo fugace, responsabile di un rialzo netto delle temperature, su valori attinenti ad un clima di tipo Subtropicale su molte località meridionali. Ebbene, mentre le regioni settentrionali vivranno giornate un po’ più fresche, con la possibilità di temporali lungo tutto l’arco alpino, la lacuna barica presente sulla Penisola Iberica, aizzerà tale massa d’aria calda su gran parte del Tirreno, permettendo ad essa di umidificarsi, come vi dicevo il caldo sarà notevole in molte località del Centro-Sud e, le condizioni atmosferiche non risulteranno del tutto belle nelle giornate in cui saremo interessati dal promontorio in quota. In effetti essendo collocata ad altitudini elevate, sotto tale debole figura di alta pressione, soggiace una zona di bassa pressione, poiché la massa d’aria calda che si muove al suolo, non avendo a che fare con nessuna Subsidenza, attecchisce umidità dal Tirreno, dando luogo a nubi stratiformi e cumuliformi al ridosso dei rilievi, ove non manca mai qualche debole rovescio di pioggia pomeridiano. Oltre a ciò, l’aria caldo-umida si accumulerà là dove le sarà possibile trovare conche, valli e pianure, territori in grado di consentirle il ristagno. Anche nelle aree interne appenniniche, la colonnina di mercurio sfiorerà i 31° entro la giornata di giovedì, anche se saranno possibili delle lievi rinfrescate con la notte scendendo lievemente e dando luogo ad un’escursione termica. Quando la sabbia sahariana avrà avvolto con il suo alito caldo parte dello stivale, ossia nel fine settimana, le regioni settentrionali saranno attraversate da un fronte d’aria fredda fortemente foriero di celle temporalesche e l’aria fresca atlantica farà svanire quel poco calore che, per via dell’insolazione, si era accumulato negli strati più bassi. Per quanto riguarda le regioni meridionali, invece, il caldo continuerà ad essere molto soffocante sulle regioni centro-meridionali, in particolar modo lungo la dorsale appenninica, ove sarà possibile qualche nube cumuliforme, nel corso delle ore diurne di sabato e di domenica. Una domenica discreta da un punto di vista meteorologico abbraccerà tutta l’Italia centro-meridionale e al Nord, invece, sarà ancora attivo il respiro più instabile della depressione islandese. Trattasi di un’area perturbata, colma d’aria particolarmente fresca e instabile, la quale, nel corso della prossima settimana, si spingerà dall’Europa centro-occidentale con più decisione sul nostro stivale, investendo anche il Centro-Sud, in special modo i settori tirrenici, l’Appennino centro-settentrionale e centro-meridionale. I temporali, nuovamente ingrosseranno la portata delle loro precipitazioni, essendo originati dal transito di un sistema preceduto da aria molto instabile, il quale soprattutto con l’aiuto dell’orografia del territorio, genererà intense schiere di cumulonembi, ossia di temporali. Durante l’Estate, solitamente tali fasi perturbate, durato pdi meno rispetto alla stagione primaverile? Ne torneremo a parlare.

 

 

Meteo Marsica


Dopo esser stata svegliata anche da un’attività temporalesca notturna, dovuta all’incontro di una massa d’aria più fresca e instabile in spostamento dall’Europa nord-occidentale con le bolle d’aria calda prodotte da una bella e soleggiata giornata estiva, il territorio marsicano sarà partecipe ad un netto aumento della colonnina di mercurio, su valori molto tipici del periodo. Un debole venticello meridionale, ammaestrerà la nostra fetta d’aria decisamente calda che, nella giornata di giovedì, venerdì e un fine settimana farà sì che le giornate non siano del tutto stabili, ma in parte discrete, a tratti nuvolose in senso di nubi temporalesche di convezione. Seppur qualche rovescio temporalesco possa interessate i settori nord-orientali, il campo di alta pressione tornerà a proteggerci, riportandoci un cielo a dir poco sereno. Dalla prossima settimana ed in particolar modo nella giornata di martedì, invece, un’onda perturbata, molto più propensa nello spezzare l’egemonia anticiclonica, consentirà un nuovo e veloce cambio di rotta su tutta la Marsica sud-occidentale, in trasferimento al resto del territorio. Si tratterà della formazione di nubi cumuliformi, dovute all'incalzamento delle sacche d'aria caldo-umida da parte del fronte freddo, in grado di dar luogo ad acquazzoni, accompagnati da una nuova rinfrescata.

 

 

Vi ringrazio per l’attenzione e, al prossimo aggiornamento meteo.

20-06-2014

Carissimi lettori di Avezzano Informa, salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con la rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

 

Evoluzione del tempo

 

Negli scorsi aggiornamenti, avevamo ampiamente parlato su quanto l’Estate potrebbe essere caratterizzata principalmente da quei connotati della circolazione atmosferica che, spesso, durante la primavera, consentono l'attuarsi dei suoi capricci. Ebbene, quali sono tali caratteristiche? Innanzitutto una maggiore propulsione del Vortice Islandese, la fucina delle correnti atlantiche, responsabili della formazione di Ciclogenesi e di gocce fredde in quota; perché abbiamo dapprima citato tali correnti d’aria? Le abbiamo nominate poiché sono uno dei fattori per cui, sulla nostra penisola, non solo l’Inverno si è rivelato mite e tempestoso, ma anche la Primavera ha aumentato l’intensità delle sue tipiche bizzarrie. A gestire questo ramo di correnti sud-occidentali, è sicuramente il Vortice Polare (vortice permanente, altrettanto ricolmo d’aria gelida in Inverno), che in tutte le stagioni di quest’anno si sta rivelando in grado di spostarsi verso il Canada e gli States, consentendo che la depressione islandese aumenti la sua robustezza, cosicché, gli scambi meridiani da parte dell’Anticiclone delle Azzorre avvengano più ad ovest dell’Oceano e le correnti più fresche di origine polare-marittima, scivolino inizialmente in prossimità del Portogallo e della Penisola Iberica, nonché sulla Francia occidentale. E’ come un meccanismo a catena: tali dinamiche circolatorie, innescano la risalita di masse d’aria calda dall’entroterra sahariano fin sulla nostra penisola e, a seconda delle posizioni del promontorio in quota Subtropicale che le accompagna, su gran parte dell’Europa centrale, là dove il calore, una volta attraversato il Mar Mediterraneo, giunge nei bassi strati con un tasso di umidità maggiore rispetto al suo punto di partenza; in tali situazioni, una quantità di calore viene schiacciato nei bassi strati, ingrediente per accelerare la portata delle correnti ascensionali soprattutto all'interno dei temporali, che risultano sempre più intensi e a carattere di nubifragio. Quando le correnti più fresche, dunque più umide e instabili in quota iniziano a deviare verso est, poiché il fantomatico Anticiclone Nord-Africano è un figura barica in quota debole e soprattutto, come con l’appellativo “fantomatico” dicevo, inesistente al suolo, indebolisce quasi sempre la sua presa, almeno dopo sette giorni durante l’Estate, faranno sì che tali sacche d’aria caldo-umida alimentino l’intensità delle correnti ascensionali dei cumulonembi in formazione, dando luogo, come dicevo prima, a temporali di intensità sempre più elevata e di scariche elettriche notevoli e persistenti. Tornando invece all’inizio dell’ondata di caldo, potremo sicuramente definirla come di inizio Estate, proprio perché giungerà in seguito ad un miglioramento delle condizioni meteorologiche che avverrà in questo fine settimana, quando le temperature inizieranno lievemente ad aumentare merito soprattutto dell’insolazione, favorita da un ritorno di cieli sereni o poco nuvolosi, il caldo, invece, aumenterà notevolmente dalla prossima settimana. Non essendo molto solida, però, tale figura barica, non apporterà sempre cieli sereni. Attenzione, non sto dicendo che le vostre giornate non saranno per nulla terse, ma che ogni tanto, durante alcuna delle seguenti, le nubi aumenteranno nelle aree interne appenniniche, ove l’aria calda incontra un’orografia complessa, sconfiggendo una “quasi nulla” Subsidenza. Le nubi saranno principalmente di carattere cumuliforme e soprattutto dalla metà della prossima settimana copriranno i cieli di parte della dorsale appenninica, nonché qualche passaggio perturbato potrà apportare rovesci e temporali in prossimità dell'arco alpino. I venti discendenti delle termiche, cercheranno di rinfrescare l’aria nelle aree appena citate anche lungo l’arco alpino, anche lì si avranno formazioni nuvolose di questo genere. Dopo la metà della prossima settimana, nuove infiltrazioni d’aria più fresca e umida in quota, dovrebbero dar luogo a temporali ben localizzati lungo la dorsale appenninica centro-meridionale. Ne riparleremo.

 

 

 

Meteo Marsica


La Marsica è nuovamente stata partecipe alle ultime brighe della stagione primaverile. Dopo che correnti d’aria più fresca e instabile in quota l’abbiano dominata attraverso l’attuarsi di un’intensa attività temporalesca diurna e notturna, il territorio assisterà ad un miglioramento delle condizioni meteorologiche, il quale, quest’anno sarà succeduto da una progressiva e nuova risalita di masse d’aria calda direttamente dall’entroterra sahariano e responsabili dell’aumento netto delle temperature proprio all’inizio del Solstizio d’Estate. Nel corso della prossima settimana, il transito di tale promontorio di alta pressione in quota, non essendo una figura barica stabile al suolo, consentirà alle sacche d’aria calda di sollevarsi repentinamente al ridosso della dorsale appenninica, originando la formazione di nubi cumuliformi nel pomeriggio-sera, mentre al mattino il cielo si manterrà terso o sereno. Saranno possibili solo lievi escursioni termiche, più accentuate nel fine settimana, dunque si avrà una differenza sostanziale tra la temperatura massima più alta e la temperatura minima, la quale si porterà su valori bassi almeno fino alla giornata di domenica. Una volta che le temperature si siano portate intorno ai 30°-31° C su tutta la Marsica, l’aria tenderà di nuovo a rinfrescarsi da metà settimana, merito le correnti discendenti e più fresche dei temporali di calore, i quali, nelle ore diurne, daranno luogo a isolati rovesci di pioggia. Purtroppo e come dicevo, l’ondata di caldo potrebbe esser interrotta da un nuovo passaggio perturbato, il quale, intorno alla fine del mese, favorirà nuovamente la genesi di rovesci e temporali anche di forte intensità.

 

 

Pertanto, vi invito a seguire il prossimo aggiornamento.

 

 

Grazie e arrivederci.

11-06-2014

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Salve e bentrovati al consueto appuntamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Evoluzione del tempo


 

Nel corso del mese di Maggio, una maggiore propulsione delle correnti atlantiche, esse stesse costrette più volte a deviare sui Balcani per via delle posizioni ambigue dell’Anticiclone delle Azzorre, sospinse una serie di gocce fredde fin verso il nostro stivale, le quali, a causa del primaverile riscaldamento mattutino, divennero sempre più foriere di piogge e temporali. Penso che abbia detto tutto. Si tratta di dinamiche circolatorie tipiche della stagione in atto, la quale, anche se non giunta al termine, continuerà a far sì che la circolazione atmosferica si muova in maniera tale che, soprattutto sul bacino del Mediterraneo, si manifestino ancora i suoi capricci. Un maggior innalzamento di un promontorio Subtropicale, sta iniettando su gran parte dell’Europa e del nostro stivale, masse d’aria calda direttamente dall’entroterra sahariano, le quali potrebbero tenerci a tratti in compagnia anche durante l’Estate. Intanto, negli ultimi giorni, tali correnti d’aria decisamente calda, hanno aiutato il soleggiamento ad innalzare la colonnina di mercurio, attecchendo sempre più umidità durante l’attraversamento del Mar Nostrum. La posizione del massimo pressorio in quota, ha infatti consentito all’aria calda di entrare con più decisione sull’Europa centro-occidentale e sulle regioni settentrionali della penisola. Le pianure francesi e tedesche, hanno ardentemente ristagnato sia l’aria prodotta dall’insolazione sempre più favorevole all’Estate, sia la calura in risalita dal Mediterraneo centrale. Come sicuramente ricorderete, nello scorso aggiornamento, avevamo parlato di un irrobustimento delle correnti atlantiche sull’Oceano stesso, ove, la carenza della figura di alta pressione legata all’Anticiclone delle Azzorre, ha consentito alla depressione islandese, di essere molto più intensa, agevolando la risalita del fantomatico Anticiclone Nord-Africano, così chiamato, a parer mio, in una maniera non del tutto corretta, poiché al suolo, il responsabile del richiamo caldo, è un centro di bassa pressione. Per questi motivi, i venti non assumono inizialmente i quadranti meridionali, ma incredibilmente, data la rotazione antioraria nel nostro emisfero delle zone depressionarie, hanno avuto quadranti quasi sempre settentrionali. Quando i venti più freschi e instabili in quota, hanno destrutturato le sacche d’aria calda presenti nei bassi strati delle pianure, sono nati forti sistemi temporaleschi a Supercella, poiché, in tali dinamiche circolatorie, le correnti ascensionali tendono a rilegare un moto rotatorio all’Updraft del cumulonembo, il quale potrebbe essere il motore della genesi di Trombe d’aria e Tornado. Fortunatamente, ma neanche tanto, i grappoli temporaleschi hanno dato luogo, tra le giornate di lunedì e di martedì, ad abnormi grandinate. Dunque, secondo me, la presenza di aria più calda e umida, è stata la premonitrice di un ulteriore e più intenso slancio dei venti ascensionali all’interno del temporale, i quali a loro volta, hanno aumentato la portata delle precipitazioni. Le oramai e più frequenti ondate di caldo nord-africano, potrebbero essere la causa, per cui, anche sulla nostra penisola, aumenti la rarità dei fenomeni atmosferici più violenti? Ebbene sì, come è sempre stato, secondo me, con più intensità e ripetitività, possano verificarsi eventi meteorologici rappresentanti nubifragi, grandinate incredibili e trombe d’aria, quest’ultime sulle pianure dello stivale. Tornando all’evoluzione del tempo, anche se nel corso delle giornate di mercoledì e venerdì, possa esserci qualche rovescio di pioggia anche a carattere temporalesco in più lungo l’arco alpino e nelle zone interne dell’Appennino centro-meridionale, sarà il week-end ed avere dei pomeriggio fortemente temporaleschi. L’elevazione del fino ad ora assente Anticiclone delle Azzorre lungo il meridiano di Greenwich, infatti, muterà la struttura del Ciclone Islandese, permettendo alle sue correnti più fresche e instabili, possano portarsi verso i Balcani, entrando anche sulla nostra penisola. I venti nord-orientali, impattando con l’intera catena appenninica, daranno luogo a temporali pomeridiani di forte intensità, accompagnati anche da occasionali grandinate e da continue scariche elettriche nube-nube e nube-terra. I rovesci temporaleschi, spinti dalle correnti portanti, verranno scagliati verso i settori tirrenici, là dove saranno probabili rovesci anche forti. Anche la Pianura Padana e gran parte delle regioni settentrionali, pulluleranno di cumulonembi, i quali potrebbero avere anche carattere di Supercella. Per questi motivi, potremmo avere formazioni di Tornado nelle aree di Pianura.

Si tratterà di una fase di maltempo, marcatamente segnata dall’instabilità atmosferica, la quale si farà sentire quasi sempre nelle ore diurne e nelle ore notturne e sarà accompagnata da un sensibile calo delle temperature. Dalla prossima settimana, invece, insisterà una spiccata variabilità, con un’alternanza tra sole e acquazzoni.

 

 

 

Meteo Marsica

 

Nel corso degli ultimi giorni, anche se qualche tuono in più, ha annunciato l’arrivo dei temporali, la cittadina di Avezzano e le altre località, hanno assistito ad una fase contrassegnata da un notevole aumento delle temperature. Quando correnti instabili raggiungono l’Abruzzo, soffiando principalmente dai settori nord-orientali, l’accumulo o il ristagno di aria caldo-umida nella Piana del Fucino, la quale funge come una minuscola Pianura Padana, è capace di elevare le correnti ascensionali all’interno dei cumulonembi, aumentando il rischi di forti precipitazioni anche di carattere grandinigeno. Ebbene, tra mercoledì e giovedì, soprattutto tra le ore pomeridiane e le ore serali del giorno, quando le temperature saranno nettamente aumentate, una ventilazione più fresca in quota, darà luogo ad improvvisi acquazzoni, in partenza dai settori nord-orientali e meridionali ed in spostamento verso le zone occidentali. Si tratterà dunque di rovesci di intensità minore rispetto a quelli che, durante la tarda mattinata di sabato e di domenica, si abbatteranno su tutta la Marsica, accompagnando grandinate, raffiche di vento e intense fulminazioni. E’ un’instabilità atmosferica tipica della Primavera inoltrata, che purtroppo continuerà a protrarsi anche per quanto riguarda l’inizio della prossima settimana.

 

 

Pertanto, vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti.

 

 

Vi ringrazio e vi auguro una buona giornata.

05-06-2014

Prima onda di calore Giungo 2014 - AV.INF..JPG

 

Salve e bentrovati al consueto appuntamento con l’aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Evoluzione del tempo

 

Ne avevamo più volte parlato negli scorsi aggiornamenti, l’Estate 2014, a causa degli affondi perturbati sull’Oceano Atlantico, l’innalzamento dell’ITCZ (Inter Tropical Convergence Zone) e le temperature del Golfo di Guinea, con un'anomalia decisamente consenziente nel mese di Agosto, sarà anche caratterizzata dall'oramai tipico sopraggiungere di masse d’aria calda, sospinte da un’area di alta pressione in quota di matrice afro-mediterranea, le quali avranno un movimento più propenso verso nord, raggiungendo non solo il bacino del Mediterraneo, ma anche gran parte dell’Europa centro-occidentale. In tali dinamiche circolatorie, un apporto in più di calore aiuterà l’insolazione ad innalzare la colonnina di mercurio; tutto grazie alla Subsidenza, quel fenomeno che permette l’evaporazione delle nubi. Purtroppo, le condizioni meteorologiche, in presenza di questo respiro africano, non si mantengono del tutto stabili, perché, esso stesso, tende a far interrompere la Subsidenza nell’arco di quattro-cinque giorni in Primavera e di una settimana in Estate, con la comparsa di qualche nuvola in più. Lo spostamento di una saccatura nord-atlantica, inoltre, effettuando uno scambio meridiano in aperto Oceano, lo stimola a richiamare aria sempre più calda dall’entroterra sahariano alla nostra penisola, dove sarà giunta abbastanza umidificata dal Mar Nostrum; spesso le infiltrazioni d’aria instabile dovute al movimento della sacca di bassa pressione verso levante, fanno cedere la Subsidenza e, dopo qualche giorno, i primi temporali diurni si manifestano sui rilievi appenninici, sempre più colmi d’intensità. Infatti, quando fresche correnti instabili sovrastano l’aria caldo-umida costretta ad accumularsi nei bassi strati a causa dell’azione schiacciante dei moti discensionali dell’alta pressione, i temporali nascenti dal richiamo verso l’alto delle stesse sacche d’aria caldo-umida, divengono più forti, con un conseguente aumento di grandinate, Trombe d’aria e Tornado, quest'ultimi nelle pianure e lungo le coste circostanti, poiché aria più fredda in quota è in grado, in condizioni particolari, di innescare un forte Wind Shear, ossia un mutamento dei venti con la quota, che imprime un moto di rotazione alla corrente ascensionale all’interno del cumulonembo, la medesima nota come Updraft. Vi cito tali eventuali ipotesi, proprio perché, nel corso dei prossimi giorni, avremo la stessa configurazione. Sicuramente avrete notato come, quest’anno, quasi tutto l’Inverno sia stato influenzato dal flusso umido atlantico, ebbene si tratta di una struttura dovuta ad una variabilità delle dinamiche circolatorie già avuta in passato, ove, una maggiore robustezza del Vortice Polare, consente maggiori scambi termici meridiani verso il Canada e gli States, con un notevole rinforzo delle correnti atlantiche nell'altro comparto del nostro emisfero, le quali trovano più volte come valvola di sfogo l’Europa centro-occidentale e il bacino del Mediterraneo. Proprio così, anche in Primavera inoltrata, tali venti più umidi avranno la meglio sulla circolazione atmosferica, soprattutto per quanto concerne lo scacchiere europeo. La mancanza dell’Anticiclone delle Azzorre nel suo luogo d’origine, agevola le masse d’aria più fresca a scivolare lungo il suo fianco orientale e, essendosi collocato più ad ovest dell’Atlantico, la discesa dell’aria instabile nord-atlantica, corrisponderà al versante occidentale delle Isole Britanniche fino a tutta l’area in prossimità del Portogallo. In questo modo, le calde correnti sahariane saliranno sul Mediterraneo, fino ad invadere l’Europa centrale, trasportando a loro volta, massicce masse d’aria calda dall’entroterra sahariano. A gestire questa prima ondata di caldo tipica del periodo, sarà un promontorio di alta pressione in quota, che non garantirà condizioni meteorologiche sempre serene nelle aree interne appenniniche e nelle zone alpine, ove, in quest’ultime, si sta appena smorzando una marcata instabilità atmosferica. La colonnina di mercurio aumenterà fino a portarsi su valori estivi solo sulle regioni centro-settentrionali, una modesta ventilazione, invece, cercherà di mitigare il caldo sulle regioni centro-meridionali, dove il termometro supererà anche i 30°C in molte località, tranne nelle aree appenniniche, poiché, come dicevo, sulle stesse si avranno solo 27°C – 28° C all’ombra. L’ondata di calore durerà qualche giorno in più e, dalla metà della prossima settimana, l’instabilità inizierà di nuovo a predominarci. Ne riparleremo.

 

 

Meteo Marsica


Dopo esser stata bersagliata da improvvisi e violenti acquazzoni, a partire dal fine settimana, la Marsica godrà di una più o meno lunga pausa calda e soleggiata, riservata da una figura di alta pressione in quota, la quale non è detto che garantirà sempre cieli sereni, ma sarà consona nell’incrementare la colonnina di mercurio, portandola su valori “quasi estivi”, su tutto il territorio. Con l’avvicinarsi del Solstizio d’Estate, si avrà solo un piccolo scarto nella notte, dunque si evidenzierà un lieve abbassamento delle temperature e un innalzamento dell’umidità nella ore notturne e un notevole rialzo termico durante le ore interne della giornata con una netta discesa dell’umidità, fenomeno che spesso sorprende i nostri termoigrometri ed è noto come escursione termica. I venti dai quadranti meridionali, ci faranno vivere delle giornate con temperature comprese tra i 27°C – 28°C all’ombra, accentuando sempre di più un caldo gradevole, non troppo soffocante e tipico del periodo. Ebbene, l’Estate sta per giungere alle porte e, in tal fase finale della Primavera, spesso si iniziano ad indossare i primi indumenti estivi, incominciamo a portare le maniche corte e, senza il minimo preavviso di come la nostra pelle possa reagire troppo tempo esposta alla forte insolazione sempre più favorevole all’Estate, alcune volte ci capita di riportare svariate scottature. Da appassionato di Meteorologia, vi consiglio di proteggervi il più possibile dai raggi solari, perché, nonostante qualche nube passeggera possa ornare il cielo, l’indice UV ( raggi all'ultravioletto) potrebbe subire un ulteriore impennata verso l’alto, aumentandone il rischio. Qualche nembostrato e cumulonembo in più, nei pomeriggi di sabato e di domenica, potrebbe apportare qualche breve rovescio isolato, sempre nelle ore diurne. Dalla metà della prossima settimana, invece, un nuovo cambio di rotta, potrebbe innescare una maggiore instabilità atmosferica, responsabile di rovesci e temporali diurni.

 

 

Pertanto, vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti.

 

 

Grazie e arrivederci.

21-05-2014

 

Ev. Av. Inf. 22-28 Maggio 2014.jpg

Salve e bentrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Evoluzione del tempo


Come illustrato nei precedenti articoli, una particolare configurazione sinottica rappresentante la circolazione atmosferica su gran parte dello scacchiere europeo, è in grado di favorire l’elevazione di una moderata area di alta pressione di origine Subtropicale sul Mediterraneo centro-orientale.

In effetti, i movimenti ambigui dell’Anticiclone delle Azzorre, diventano molto spesso i regolatori dello spostamento di masse d’aria da regioni diverse del nostro emisfero. Tale figura barica, infatti, aveva instaurato un cuneo alto pressorio in prossimità delle Isole Britanniche e della Scandinavia, consentendo alle umide e fresche correnti atlantiche, di sospingere una serie di gocce fredde verso l’area balcanica e la nostra penisola, quest’ultime originate dal soffocamento dalla loro circolazione originaria da parte dell’alta pressione a nord-est del continente. Orbene, una schiera di forti piogge e temporali si sono abbattuti soprattutto sui Balcani e sulle regioni centro-meridionali. Tuttavia, la figura di alta pressione azzorriana, ha dato luogo ad un promontorio più ad ovest dell’Atlantico, cosicché, una saccatura depressionaria, colma d’aria fresca e particolarmente instabile, mossa da questo stesso scambio meridiano, è scesa tranquillamente e con molta rapidità sul Portogallo, la Penisola Iberica e la Francia, trasportando le correnti instabili su tali territori. In tali dinamiche, la circolazione dell’aria, assume caratteristiche molto simili ad una bilancia: lo slittamento del piatto più pesante verso la Spagna, è la conseguente risalita della parte più leggera verso il nostro stivale, la medesima rappresentante un caldo richiamo nord-africano. Si tratta dell’innesco di una moderata ondata di calore che, nel corso delle prossime ore, aiuterà una figura di alta pressione in quota, a garantire condizioni meteorologiche discrete e completamente serene su tutta la penisola, seppur qualche addensamento nuvoloso, continuerà a disturbare il tempo sulle regioni di nord-ovest, dando luogo a brevi e veloci rovesci.

 L’ampiezza del vortice depressionario, come possiamo notare nell’immagine satellitare soprastante, è capace di dissolvere l’area di alta pressione che ci interessa, anche perché, la saccatura dovrà traslare verso levante. E' proprio  nel fine settimana che, il movimento della conca depressionaria sempre più ad est del Mediterraneo, consentirà un’avvezione di vorticità positiva all’interno della colonna d’aria al di sopra del Mar Nostrum. In questo modo, l’intensa perturbazione di matrice nord-atlantica, potrà spingersi sul nostro stivale, ripristinando condizioni di forte instabilità. I moti convettivi dei temporali presenti all’interno del fronte freddo, diventeranno altrettanto intensi, poiché avranno la possibilità di risucchiare l’aria calda accumulatasi nei bassi strati, specie nelle aree morfologiche, come la Pianura Padana, dove le masse d’aria calda, in presenza di un anticiclone, ristagnano e rimangono schiacciate al suolo come se fossero in uno scrigno. Le regioni settentrionali, saranno le prime ad essere interessate dal radicale cambio di circolazione, responsabile di forti rovesci di pioggia e di temporali a carattere grandinigeno. Tra la giornata di venerdì e di domenica, le correnti nord-atlantiche irromperanno repentinamente anche sulle regioni del Centro-Sud, innescando temporali, accompagnati da forti scariche elettriche, lungo il versante tirrenico e sulla dorsale appenninica centrale e centro-meridionale. La perturbazione tenderà a scivolare verso i Balcani, per questi motivi, instaurerà un minimo depressionario in grado di sradicare la protezione dell’alta pressione anche all’Italia meridionale, fino ad ora rimasta protetta dalle insidie degli umidi venti atlantici. Nella maggior parte dei casi, una massa d’aria instabile e decisamente fredda in quota, è consenziente di attivare un wind shear, ossia un mutamento dei venti tra il suolo e le alte quote; cosicché, durante il passaggio del fronte perturbato, potrebbero generarsi temporali a supercella, capaci di creare trombe marine e trombe d’aria in prossimità delle coste e, come vi accennavo, sulla Pianura Padana. Per tutto il corso della prossima settimana, il tempo rimarrà marcatamente variabile, con un’alternanza tra sole e forti acquazzoni.

 

 

 

Meteo Marsica


La Marsica, come tutto il nostro stivale, è stata più volte partecipe alle bizzarrie della Primavera. Ebbene, la discesa di una saccatura (conca di bassa pressione che si estende da nord verso sud), sulla Penisola Iberica e in prossimità della Francia, consentirà, almeno fino alla giornata di venerdì, il transito di un'area di alta pressione sul nostro territorio: le giornate saranno moderatamente calde e soffieranno deboli correnti meridionali, responsabili, insieme alla tiepida insolazione primaverile, di un rialzo delle temperature sempre più consistente. Tuttavia, non sarà ancora possibile mettere via l’ombrello perché, una saccatura in discesa ad ovest di un debole promontorio di alta pressione in quota, avrà quasi sempre un moto verso leva. Durante il suo cammino, essa stessa avrà la possibilità di scalzare le sacche d’aria caldo-umida accumulatasi nei bassi strati durante il suo cammino, dando origine a distinte cellule temporalesche, in particolar modo lungo il versante tirrenico e sulle regioni settentrionali, ove vi saranno forti piogge e temporali. Nel corso della giornata di domenica e dalla prossima settimana, il guasto delle condizioni meteorologiche interesserà anche il Centro-Sud. Le dinamiche circolatorie sono convincenti nel far sì che sulla Marsica possano formarsi intensi temporali, specie dai settori nord-occidentali. Pertanto, durante il week-end, vi consiglio di prestare la massima prudenza e, soprattutto, di coprire il vostro raccolto, per eventuali e locali grandinate. Nel corso della prossima settimana, invece, il cielo si presenterà grigio, con la probabilità di rovesci di pioggia di debole e di moderata intensità. Si tratterà, dunque, di un tempo spiccatamente variabile, perciò, giornate di sole, si alterneranno con giornate nuvolose e piovose, dovute al rinforzo delle correnti atlantiche, capaci di far scendere lievemente la colonnina di mercurio. E’ tutto.

 

Vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti.

 

Grazie e arrivederci.

17-05-2014

Salve e ben ritrovati al nuovo appuntamento meteo.

 

 

Evoluzione del tempo


Nel corso della giornata di sabato, le condizioni meteorologiche saranno ancora una volta predominate da un'area depressionaria attiva tra la nostra penisola e i Balcani. Anche se in maniera meno marcata degli scorsi giorni, le correnti più fresche atlantiche continueranno a deviare verso i Balcani e, come dicevamo, a causa della collocazione dell'Anticiclone delle Azzorre verso il meridiano di Greenwich, soffieranno sul Mediterraneo centro-orientale. Si tratta una ventilazione in grado di garantire una spiccata variabilità del tempo, cosicché, durante il fine settimana, vi saranno annuvolamenti associati a rovesci di pioggia. Sul finire della giornata di domenica, invece, potremo avere un netto miglioramento del tempo anche sulle regioni centro-meridionali. Tuttavia, nella giornata di lunedì, i venti più freschi settentrionali invieranno qualche nube in più al Centro-Sud, con occasionali e deboli rovesci. Per quanto riguarda la prossima settimana, vorrei ritornare all'anziano editoriale della rubrica, poiché una circolazione atmosferica particolarmente consenziente a veloci mutamenti dell'Anticiclone delle Azzorre, i quali consentono l'emergere di un'altra figura alto pressoria, evidenzierà la traslazione sempre più ad ovest del promontorio anticiclonico, attualmente in prossimità delle Isole Britanniche. In tali dinamiche circolatorie, una saccatura colma d'aria fresca e fortemente perturbata di matrice nord-atlantica, si infiltrerà sulla Penisola Iberica, il Portogallo e parte della Francia occidentale, favorendo come risposta, la ripresa di una parte delle cinture di alte pressioni su parte del bacino del Mar Nostrum e soprattutto su gran parte dell'Europa centro-orientale. Ebbene, quando parliamo di una fetta delle alte pressioni in prossimità delle coste mediterranee del Nord Africa, ci riferiamo sicuramente ad una zona anticiclonica in quota, in grado di incentivare a salire fin sul nostro stivale, correnti d'aria calda al suolo di estrazione Subtropicale; quest'ultime, martedì, mercoledì e giovedì, faranno sì che la colonnina di mercurio salga notevolmente, accentuando un assaggio dal sapore estivo, in special modo sull'Italia centrale e meridionale. Sebbene l'alta pressione resti ben strutturata sulla nostra penisola, qualche sistema nuvoloso riuscirà a scalfirla, apportando annuvolamenti associati a piogge e temporali solo in prossimità delle Alpi. Altresì, delle innocue nuvole in più orneranno i cieli delle regioni centro-meridionali, senza significativa rilevanza e in graduale dissolvimento.
Ebbene, parlerò più dettagliatamente, sempre da appassionato di Meteorologia, di tale prima ondata di caldo di questa Primavera, nel prossimo articolo della rubrica di approfondimento, cercando di esporre le dinamiche circolatorie che  interesseranno la Marsica, nella maniera più chiara possibile.

 

Grazie e arrivederci.

13-05-2014

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con l’aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Evoluzione del tempo

 

Ebbene, ne avevamo ampiamente parlato nel precedente post, il tempo stabile e soleggiato, come negli ultimi giorni l’abbiamo conosciuto, sarà probabilmente costretto a lasciare la sua conquistata egemonia; è ciò che spesso accade durante la stagione primaverile. Alcuni simpaticissimi proverbi, aventi anche una forte base scientifica, infatti, confermano come l'analisi relativa al week-end, possa esser spostata di qualche giorno in più di ritardo e come tale periodo si vesta quasi sempre dei panni dell'instabilità atmosferica.

La Primavera, è una fase di passaggio da un Solstizio all’altro e le bizze del tempo a volte risultano alquanto imprevedibili. Dunque, a mio giudizio il detto << le stagioni non sono più come quelle di una volta >> purtroppo non è totalmente esatto: in alcune aree geografiche, ad esempio durante l’Inverno, il freddo non è eccessivo come una volta, anche se quest’ultimo e il resto delle stagioni si sono sempre comportate nella maniera che più le caratterizza. Quest’anno l’Inverno non ha avuto una componente fortemente fredda, ma si è rivelato da una parte anticiclonico e dall’altra ciclonico e molto piovoso, frutto di una variabilità già avuta in passato, ove Inverni gelidi e nevosi si sono alternati a Inverni miti e piovosi, la Primavera, come le è solito fare, sta concedendo un po’ di giorni all’Inverno e un po’ di giorni all’Estate, come se i medesimi, in una fase di transizione, giocassero in continuazione a scacchi, per poter guadagnare terreno dal punto di vista meteorologico. Dopo una serie di “scacchi matti” da parte dell’Estate, sopraggiungono una catena di vincite dell’Inverno, fin quando la stagione estiva non giunge a prevalere a livello astronomico, facendo sì che il Vortice Polare, quest’anno durante la stagione fredda poco propizio nell'inviare i suoi lobi verso più basse latitudini, possa indebolirsi, a causa di un’incidenza solare in prossimità del Tropico del Cancro consenziente al Solstizio d’Estate, con una totale resa da parte dell’Inverno. Dunque, ciò vuol significare che, fin quando l'Estate non entra definitivamente, tale volto più capriccioso della Primavera, prevale nettamente, alternando brevi pause soleggiate a periodi decisamente più freschi e perturbati, quest'ultimi altamente temporaleschi, soprattutto per via dell’impetuoso irrompere dell’aria moderatamente fredda e instabile da più alte latitudini al di sopra delle sempre più calde masse d’aria, le quali si rinforzano non solo alle basse latitudini, ma con più rigore anche nelle medie, ovvero nelle nostre latitudini.

Ebbene, ciò che vi ho descritto, non si tratta altro del movimento dell'atmosfera nei prossimi giorni: uno degli ultimi lobi del Vortice Polare, infatti, verrà chiuso tra i Balcani e l’Italia, da un’espansione repentina dell’Anticiclone delle Azzorre, il quale, porrà i suoi massimi verso nord, consentendo a correnti marcatamente instabili di nord-atlantiche, di deviare la loro traiettoria verso i Balcani, consentendo anche alla nostra penisola, in particolar modonella giornata di martedì e di mercoledì, di vivere l'ingresso di un nucleo temporalesco notevolmente intenso, in grado di apportare forti scrosci di pioggia e temporali sulle regioni centro-settentrionali e centrali. I temporali saranno particolarmente intensi e non solo potrebbero essere accompagnati da rapide grandinate, ma anche da continue scariche elettriche. Il vortice depressionario o goccia fredda, sarà sospinto dalle sue vorticose linee temporalesche, cosicché possa distribuire aria moderatamente più fredda nei bassi strati, e la neve potrà imbiancare le vette dell’Appennino centro-settentrionale; la colonnina di mercurio, in tali dinamiche, scenderà bruscamente. L’area di bassa pressione rimarrà isolata tra il nostro stivale e l’area balcanica, allorché, sulle regioni centro-meridionali, rovesci e temporali possano alternarsi a schiarite anche sul finire della settimana. Un miglioramento delle condizioni meteorologiche potrebbe esserci dalla prossima settimana. Ne riparleremo.

 

 

Meteo Marsica

 

Dopo aver attraversato una breve pausa anticiclonica, caratterizzata principalmente da cieli sereni o poco nuvolosi, la Marsica assisterà ad un nuovo e fugace guasto delle condizioni meteorologiche. Un fronte freddo e instabile, infatti, apporterà rapide piogge e temporali a partire dai settori nord-orientali, in estensione a tutto il territorio nel corso della giornata di martedì. I temporali saranno principalmente di forte intensità, a tratti accompagnati da forti raffiche di vento, quest’ultimi potranno dar luogo a locali grandinate. Il peggioramento del tempo causerà una repentina modifica della colonnina di mercurio, la quale, a causa dell’ingresso e dello smistamento dell’aria più fredda verso i bassi strati da parte dei temporali, scenderà bruscamente verso il basso. La neve imbiancherà le cime delle nostre montagne a partire dalla notte di martedì e di giovedì. L’area depressionaria rimarrà isolata sul Mediterraneo centro-orientale, dando luogo alla probabile genesi di cumulonembi, dunque di temporali nelle giornate di venerdì, sabato e domenica, gli stessi si alterneranno a timide schiarite. Dalla prossima settimana, il tempo potrebbe migliorare ulteriormente; siamo in Primavera e, appena l’insolazione riesce a persistere per qualche ora e i venti di Maestrale e di Grecale si attenueranno, le temperature riprendono a crescere sensibilmente.

 

Pertanto, vi invito a seguire il prossimo aggiornamento.

 

 

Grazie e arrivederci.

04-05-2014

Salve e bentrovati al consueto appuntamento con la rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Evoluzione del tempo


Nel corso dei precedenti post, mi sono ampiamente riferito all’argomento legato all’attuale dinamicità della circolazione atmosferica nel nostro emisfero e come essa, in Primavera, si muova in modo tale che anche il bacino del Mediterraneo abbia la sua stagione primaverile dal punto di vista meteorologico. Ebbene, sappiamo tutti di essere in un limbo, ove le masse d’aria più fresca e instabile in quota hanno improvvisamente e repentinamente il sopravvento, accompagnando sul nostro stivale poderosi vortici di bassa pressione o gocce fredde, scaturiti principalmente dagli ultimi refoli del Vortice Polare. Essi stessi, muovendosi verso sud, incontrano sul loro cammino i venti che trascinano aria più calda Subtropicale, nonché l’accumulo di aria relativamente calda generatasi al suolo in seguito al riscaldamento mattutino, molto più marcato con l’avvicinarsi dell’Estate e, per tali motivi, sono sempre più forieri di piogge e temporali. Quando invece la Primavera decide di essere meno capricciosa, la situazione diviene sempre più cauta e, l’instabilità atmosferica, responsabile soprattutto dello sviluppo di cellule temporalesche diurne, va via via scemando; le belle giornate, però, durante tal stagione durano solo quattro-cinque giorni. Ebbene, nel corso della settimana che viene, sembra proprio instaurarsi una tregua anticiclonica, ossia un periodo rappresentato dal ritorno di condizioni meteorologiche serene, soprattutto sul Mediterraneo occidentale. Dopo che le infiltrazioni d’aria più umida e fredda in quota, nonché l’afflusso di correnti d’aria decisamente fresca e instabile di matrice nord-atlantica, in merito, come vi dicevo, allo slittamento di più vortici depressionari lungo un promontorio anticiclonico con obiettivo rivolto verso l’Islanda, abbiano provocato un’incisiva fase di variabilità ed instabilità atmosferica, capace di far pullulare la penisola di cumulonembi e di nembostrati, pronti nello scaricare imponenti quantità di pioggia e di grandine, tra la giornata di domenica e di lunedì, il vortice ciclonico ruoterà velocemente verso levante, garantendo un netto miglioramento del tempo sulle regioni settentrionali, ove, specie al nord-ovest, la collocazione dell’Anticiclone delle Azzorre, favorirà la formazione di venti di caduta o di favonio: essi consistono in un moto in cui l’aria discende sul lato sottovento del versante alpino occidentale e si comprime, così facendo si riscalda, permettendo alle nubi di evaporare e al cielo di risultare terso.

Nel corso della settimana, l’instabilità cesserà di lambire anche il Centro-Sud e, almeno per qualche giorno, come è solito fare in Primavera, quest'ultima verrà inibita dalla subsidenza dell’alta pressione o dell’anticiclone, cosicché, i moti che consentono lo sviluppo di temporali smetteranno di intervenire e, l’Anticiclone delle Azzorre, potrà liberamente espandere un suo campo verso il nostro stivale, là dove inizierà a scorrere debolmente e in senso orario, una corrente moderatamente calda di estrazione Subtropicale, responsabile di un rialzo delle temperature, favorito anche dal riscaldamento diurno da parte dell’insolazione.

Nella giornata di lunedì, ancora qualche refolo di instabilità insisterà sulle regioni meridionali, ove il traslare del vortice depressionario verso levante, continuerà ad apportare forti acquazzoni pomeridiani. Le condizioni meteorologiche sulle regioni centrali e settentrionali saranno invece discrete e miglioreranno ulteriormente nel corso della giornata stessa. Martedì, mercoledì e giovedì, saranno le giornate in cui splenderà il sole su tutto lo stivale e le temperature risulteranno per lo più miti, anche se, le escursioni termiche, domineranno le aree appenniniche e alpine, con una lieve oscillazione verso il basso della colonnina di mercurio nelle ore notturne di tali giornate. Purtroppo, nel prossimo fine settimana, il movimento di un sistema frontale sull’Europa centrale, potrebbe favorire nuove infiltrazioni d’aria più fresca e umida in quota, responsabili del ritorno degli acquazzoni e dei temporali isolati nelle zone appenniniche e alpine, in estensione anche alle aree circostanti. Ne torneremo a parlare.

 

 

Meteo Marsica


Nel corso degli ultimi giorni, il territorio marsicano, come gran parte dello stivale, è stato interessato dal transito di un nuovo e rapido vortice depressionario, in grado di dar luogo ad un’intensa e fugace fase di maltempo a partire dai settori nord-occidentali del nostro territorio. Si tratta di una perturbazione di cui vi ho parlato alla fine del precedente articolo meteo e che, dalla giornata di venerdì scorso, avrebbe coinvolto parte del nostro territorio. Ebbene, in quest’ultimo articolo e sicuramente nei precedenti si noterà benissimo come sia molto appassionato di Meteorologia e soprattutto come mi piaccia studiare i fenomeni ad essa attinenti, specialmente i temporali. A volte mi capita di sbagliare le zone che i rovesci temporaleschi avrebbero dovuto colpire; si tratti di piccoli errori collegati alla Primavera, una stagione di transizione che segna il passaggio dall’Inverno all’Estate, ove spesso le correnti in quota mutano la loro traiettoria e i loro movimenti risultano imprevedibili. Non sono un esperto in materia, eppure me ne appassiono moltissimo e cerco di migliorare le mie previsioni e evoluzioni del tempo, attraverso l’analisi e, come dicevo, lo studio dei temporali e delle perturbazioni ad essi collegate.

Tornando a noi, nel corso dei prossimi giorni, i moti della Subsidenza, dovuti all’avvicinamento di un’area di alta pressione strettamente collegata all’Anticiclone delle Azzorre che invaderà parte del bacino del Mediterraneo, cercheranno in tutti i modi di far evaporare le poche nubi lasciate in eredità dalla perturbazione che ha attraversato la Marsica. Tuttavia, alcune stratificazioni nuvolose, avranno la possibilità di svanire completamente nel corso della giornata di martedì, quando il ciel sereno e quindi l’insolazione ed una corrente molto mite di origine Subtropicale, incominceranno a far aumentare le temperature. Nella notte, però, le escursioni termiche saranno le vere protagoniste: in effetti, la differenza tra le temperature massime del giorno e le temperature minime della notte, sarà sostanziale, a causa di un notevole crollo di quest’ultime, merito soprattutto le condizioni termiche non ancora favorevoli all’Estate.

Nonostante possano dominarci giornate belle e anticicloniche, esse stesse, fin quando la Primavera non giunge al termine, non durano più di quattro-cinque giorni. Per tali motivi, nuove infiltrazioni d’aria particolarmente instabile in quota, faranno sì che l’instabilità atmosferica e, dunque, i temporali diurni, comincino ad interessarci dalla prossima settimana.

 

 

Pertanto, vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti.

 

 

Grazie e arrivederci.

16-04-2014

La mia prima Conferenza di Meteorologia, raccontata in un ampio speciale della rubrica meteo di Avezzano Informa.

Qualche settimana fa, ho avuto modo di assistere per la prima volta ad un Convegno sulla Meteorologia, svoltosi nella cittadina di Allumiere, nei pressi di Civitavecchia. Essere alla Conferenza è stato per me partecipare come inviato di “Avezzano Informa” e, per tali motivi, mi piacerebbe riportare in questo post, alcuni tratti salienti trattati al convegno da alcuni esperti della Meteorologia tra cui il Colonnello dell’Aeronautica Militare Guido Guidi, la presenza del Colonnello Paolo Sottocorona, annunciatore delle previsioni del tempo su La7, il Professor Mazzarella, docente di Fisica dell’atmosfera e Meteorologia presso l’Università di Napoli, quattro ragazzi esperti di Ingegneria e, infine, gli inviati dell’Associazione Meteorologica Meteo Report. L’intensa passione per tale branca delle scienze, come vi dicevo nella breve descrizione, mi porta ad osservare la fetta dell’atmosfera più vicina alla Terra, per studiarne i parametri, dunque le variazioni e i cambiamenti che la medesima può assumere nel corso del tempo e, soprattutto, soffermarmi sulle sue interazioni con il Sole, il grande e principale motore che la alimenta e la mette in movimento, dando origine alla circolazione dell’aria. La mia passione per tutti i fenomeni attinenti alla Meteorologia, è qualcosa che mi spinge ad esser attratto sempre di più dalla natura e, nel passar del tempo, mi porta ad avvicinarmi più intensamente e con maggior riflessione ai fenomeni meteorologici che la caratterizzano. In effetti, ascoltando ciò che veniva detto alla Conferenza, mi sono ritrovato al meglio tra gli argomenti citati e, collegandoli con alcuni miei studi, iniziati da autodidatta da quando coltivo tale meravigliosa scienza del tempo, mi sono tuffato più profondamente nella Fisica dell’atmosfera.  

<< La Meteorologia, inizia il Professor Mazzarella, è sottovalutata soprattutto dai mass media e, spesso, viene confusa da essi con la Climatologia, ben diversa dallo studio dei fenomeni che interessano la fetta più bassa dell’atmosfera, la Troposfera>>. La spiegazione del docente di Meteorologia, ci fa capire come, questa scienza, venga svalutata dalla barbaglia dei media, i quali dovrebbero essere il motore dell’ottima informazione, contrariamente da quanto accade. Lanciando male informazioni, gli stessi potrebbero alimentare delle confusioni da parte degli ascoltatori su quale è la scienza che studia il clima e quale, invece, quella che studia i fenomeni atmosferici. Spesso, tali errate informazioni, innescano tali male interpretazioni e una scarsa fiducia nei confronti delle previsioni del tempo. Poi succede quel che succede, quando le previsioni meteorologiche annunciano un forte temporale che potrebbe anche assumere carattere di nubifragio, come ad esempio sulla costa ligure, si associa il tempo atmosferico al clima della località turistica, mostrato dalle immagini delle riviste e in televisione come sempre bello, ossia un clima di tipo mediterraneo, ma sappiamo tutti che non è sempre così, anche il meteo può influire su di esso. Questo spiega quanto, la disinformazione, porti la società ad associare la Meteorologia alla Climatologia, dando poca importanza alle allerte meteo e alla previsioni meteorologiche stesse; allorché, quando improvvisamente un intenso temporale auto-rigenerante dà luogo ad allagamenti e devastazione, ci sono sempre più morti e feriti. A questo punto, spesso i media si giustificano che ciò non era stato previsto, accusando la Meteorologia di errori, a volte non fatti. La medesima, invece, dovrebbe esser interpretata come una scienza benevola e, anche se inesatta, impegnata a prevenire, attraverso la previsione dei fenomeni che ne fanno parte, ciò che accadrà nell’arco di tre giorni, permettendo alla gente di mettersi al riparo in caso di fenomeni più violenti e di andare tranquillamente in un posto quando è in arrivo una bella giornata di sole. Una scarsa conoscenza del tempo atmosferico, inoltre, origina anche delle lacune riguardanti la differenza di una previsione a tre giorni, piuttosto attendibile, probabile e mai certa e una tendenza a quindici giorni, la quale, invece, ha una scarsissima attendibilità.   << Conoscere il tempo non è ovvio diletto, affermano Emanuele Latini e Stefano Bartozzi, fautori dell’iniziativa dell’associazione meteorologica Meteo Report, significa amare il pianeta che ci circonda e, quindi, amare più se stessi; purtroppo, i programmi ministeriali delle scuole primarie e secondarie sono quelli che sono e non si smette di considerare la Meteorologia come oggetto da scommessa e, alcune volte, anche la famiglia in tutto questo si colloca niente bene: quasi mai l’educazione dei figli contempla l’osservazione del cielo, lo studio dei fenomeni estremi, l’analisi dei parametri come temperatura e umidità. Oramai non c’è più tempo per insegnare qualcosa ai propri figli e ci si limita a regalare loro una consolle giochi, senza pensare, che una stazione meteo, insegna sicuramente di più di una play station ad un adolescente >>. All’inizio della Conferenza, un addetto dell’Aeronautica Militare, ha illustrato i principali strumenti meteorologici che componevano e ancora costituiscono, una stazione meteo professionale. Ritengo quanto illustrato fondamentale forse per risolvere delle lacune riguardanti gli strumenti meteorologici, con cui si studia il comportamento dell’atmosfera terrestre. Tornando a noi, invece, le analisi con cui vorrei confrontare le mie riflessioni collegate alla circolazione atmosferica sullo scacchiere europeo avuta quest’anno, sono quasi attinenti alla competente spiegazione del Prof. Mazzarella. Mentre lui parlava, ho notato che, le sue descrizioni e i suoi studi, rispecchiano in parte quanto rilevato nelle nostre evoluzioni del tempo in tutta la stagione invernale. In effetti, egli ha rapportato la circolazione zonale, ossia un vento in quota portante che va da ovest verso est, alla forza e alla debolezza del Vortice Polare, ossia una vasta depressione in quota facente parte della gestione del lago d’aria gelida che, ogni Inverno, si genera all’interno del Polo Nord e, se molti fattori lo consentono, resiste fino al mese di Maggio. Ebbene, egli ha affermato che, quando il VP è intenso, le correnti zonali aumentano, mantenendosi parallele e, a loro volta, inibendo le ondulazioni, quindi le discese di aria fredda dall’Artico verso più basse latitudini o verso le più basse latitudini del comparto europeo; successivamente, egli ha messo in relazione tutto ciò con l’indice NAO, ovvero l’osservazione della pressione atmosferica sull’Oceano Atlantico. Quando, invece, le correnti zonali sono deboli, allora il Vortice Polare risulta meno intenso e disturbato, poiché la depressione d’Islanda facente capo ad esso, diminuisce e l’Anticiclone delle Azzorre si innalza, consentendo la facile discesa di aria fredda artica verso le nostre latitudini. In maniera diversamente esposta, ma rappresentando allo stesso tempo la stessa configurazione, egli ha riportato ciò che, nelle passate evoluzioni meteo, ci siamo soffermati molto a specificare, ossia la maggiore intensità del Vortice Islandese, corrispondente ad una depressione polare forte e rinvigorita, che invece tende a incentivare le masse d’aria fredda a raggiungere le aree polari, quindi le aree sottostanti al Circolo Polare Artico, tra cui il Canada e la Siberia. Per quanto riguarda l’altra parte dell’emisfero, invece, ci sono meno ondulazioni e, le correnti sud-occidentali, trasportano le perturbazioni atlantiche verso l’Europa e tutto il bacino del Mediterraneo. Ebbene, ad un certo punto, mi sono accorto che era come se, le sorti del tempo sulla penisola e su gran parte dell’Europa centro-occidentale, le decidesse il flusso zonale, quindi la depressione d’Islanda, che continuava proseguire il suo viaggio da est verso ovest non zizzagando frequentemente come la corda di un violino. Dunque, tutto dipendeva dai suo rafforzamenti, poiché, se la medesima area di bassa pressione semi-permanente, avesse avuto una meno intensità sull’Oceano Atlantico, allora la fascia di alte pressioni che si estendono dalle Isole Azzorre al Nord Africa, avrebbe risposto con il richiamo di aria più miti Subtropicale e, nel cuore dell’Inverno, lo sviluppo di nebbie nelle vallate date dalle inversioni termiche, le quali, a volte, inibivano il riscaldamento dei bassi strati delle aree interessate. Prima che intervenisse il Colonnello Guido Guidi, il professore ha evidenziato come ciò che spesso accade sia frutto di una variabilità atmosferica già avuta in passato, citando come prove salenti alcuni manoscritti che, dal punto di vista meteorologico, proprio per questi motivi, sono risultati del tutto attuali: 

 

<< Leopardi, (1798-1837), nei suoi pensieri ricorda di aver udito dire dai vecchi “che le annate sono divenute più fredde e gli Inverni più lunghi” e attribuiva queste considerazioni alla minore efficienza fisica dei vecchi rispetto alla loro età giovanile”>>. Purtroppo Leopardi sbagliava, afferma il professore, egli ha vissuto dal 1803 al 1835, anno in cui i dati confermano la discesa, dunque un indebolimento del flusso zonale, quindi maggiori ondulazioni che consentivano all’aria fredda dall’Artico di raggiungere con frequenza più basse latitudini. Subito dopo, sono intervenuti Paolo Leoni e Flavio Vecchi, dottori in Ingegneria e membri dello staff di Meteo Report, si sono principalmente riferiti alle abilità dei grandi meteorologi dall’inizio della Meteorologia moderna a oggi, con riferimento esclusivo ad Edmondo Bernacca, per poi spostarsi all’attendibilità della previsione del tempo, illustrandone, attraverso un grafico, l’attendibilità nel corso dei giorni. Dopo tale intervento, il Colonnello Guido Guidi, si è riferito all’argomento legato alla Previsione a lungo termine, l’approccio concettuale in soccorso di quello modellistico, spiegando l’importanza del modello fisico-matematico e della previsione riduzionistica; << Non sono molto d’accordo con l’equivalenza della previsione al 50 % di attendibilità con il lancio della monetina, poiché la stessa si può ipotizzare e può benissimo risultare un successo e, in quest’ultimo caso, può essere paragonata a quella che va oltre (fino ad un certo limite) della capacità dei modelli deterministici >>. Il Colonnello integra alcune slides nel suo discordo, concentrandosi nuovamente sulla differenza tra il Clima e il Tempo, due ambienti differenti di cui noi siamo abituati a parlare: “Il Clima è quello che ti aspetti, il tempo è quello che ti prendi”. Poi egli si rifà all’esempio di cui abbiamo inizialmente parlato: << Durante la stagione estiva climaticamente posso trovarmi di fronte ad una fotografia con un cielo sereno e temperature alte, meteorologicamente, invece, posso trovarmi in una diversa situazione, ovvero con la presenza di nubi minacciose di pioggia; un operatore turistico, naturalmente preferirebbe la prima. Anche d’Inverno, potrei pensare di passare una bella vacanza in montagna, ma in realtà la situazione può mutare dal punto di vista meteorologico >>. Per concludere quanto detto, hanno posto una nuova spiegazione altri due dottori in Ingegneria, basandosi sui loro studi relativi agli indici teleconnettivi, in particolar modo all’OPI (October Pattern Index), ossia l’interazione tra le caratteristiche del Vortice Polare osservate in Ottobre, che ha qualcosa a che fare con i suoi movimenti durante la stagione invernale. Per me, partecipare al Convegno è stata una bellissima esperienza; io spero che, attraverso la lettura di questo articolo, la sia anche per voi.

Che tempo potrebbe fare a Pasqua e a Pasquetta? Vi invito a seguire il sottostante post e il prossimo aggiornamento.

Grazie per l’attenzione.

30-04-2014

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con l’aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Evoluzione del tempo

 

Quando l’Anticiclone delle Azzorre si posiziona in modo tale da cercar di avere come obiettivo l’Islanda e le Isole Britanniche, le perturbazioni atlantiche scivolano liberamente verso il bacino del Mediterraneo, dando luogo a fugaci fasi d’instabilità atmosferica. Essa stessa rappresenta una situazione in cui il profilo verticale dell’atmosfera diviene favorevole al raffreddamento e quindi alla condensazione delle masse d’aria caldo-umida di richiamo da un’area Subtropicale e, soprattutto, dal sollevamento forzato, (contrario alla forza di gravità o spinta di Archimede), delle bolle o sacche d’aria calda formatesi dal riscaldamento del suolo per via della tiepida insolazione primaverile.

Ebbene, nel corso della giornata di mercoledì, l’avanguardia di un insidioso vortice di bassa pressione in discesa da un canale particolarmente perturbato che si è instaurato sull’Europa centro-occidentale in seguito alla posizione ambigua dell’Anticiclone delle Azzorre, potrà far sì che un repentino e nuovo guasto delle condizioni meteorologiche investa la nostra penisola, innescando lo sviluppo di celle temporalesche sulle regioni settentrionali ed in particolar modo lungo tutta la dorsale appenninica, ove potranno verificarsi rovesci e temporali pomeridiani. Si tratterà di nubi cumulonembi cariche di pioggia e di grandine, poiché anche le correnti ascensionali del vortice depressionario, aiuteranno i venti di updraft all’interno della maggior parte delle nubi temporalesche di cui il sistema frontale è composto, nell’aumentare notevolmente, consentendo alle precipitazioni di elevare la loro portata. Tuttavia, le correnti in quota traineranno le nubi, facendo sì che le stesse possano distribuire rovesci di pioggia, anche di forte intensità, in alcune aree territoriali, mentre altre saranno destinate a rimanere all’asciutto. La perturbazione è seguita da aria decisamente più fresca di matrice nord-atlantica, la quale aiuterà l’originarsi di intensi venti di Maestrale, dunque provenienti dai quadranti settentrionali. Orbene, la discesa della depressione nel cuore del Mediterraneo sarà agile e repentina, tanto da farci sembrare di cadere in un’intensa fase di maltempo, ma in realtà essa stessa sarà destinata a chiudersi a fine  giornata; ed ecco arrivare giovedì, ove il nostro stivale vivrà un’ennesima pausa interciclonica, ossia una breve tregua caratterizzata da un lieve miglioramento delle condizioni meteorologiche, che si interpone tra il passaggio di un vortice perturbato e l’altro. In effetti, seppur la giornata di giovedì sarà rappresentata dal ritorno di un po’ di sole su parte dello stivale, la giornata di venerdì sarà caratterizzata dal transito di un altro insidioso cuore di bassa pressione, responsabile del ripristino dell’instabilità atmosferica, ovvero una fase dove quella che sembra essere una bella giornata di sole, si trasforma improvvisamente. Dunque, ciò che vi ho appena descritto è proprio la Primavera, la quale cercherà in tutti i modi di mostrare il suo volto più bizzarro, seppur concederà una tregua di tempo discreto nel ponte del primo Maggio.

 

 

Meteo Marsica


Come tutto lo stivale, anche il territorio marsicano è dinnanzi alle brighe del volto più capriccioso della Primavera. In effetti, anche e soprattutto il più discreto degli osservatori, sarebbe in grado di catturare i cambiamenti del tempo atmosferico che ogni giorno ci sorprendono. Ebbene, il tempo sulla Marsica segue i canoni della stagione e sicuramente vi meraviglierete se, una bella mattinata annuncia un pomeriggio temporalesco, dove le nubi a sviluppo verticale, i cumulonembi, predominano lo scenario meteorologico e, sostenuti dalle correnti portanti, attuano i loro rovesci di pioggia soprattutto nelle zone nord-orientali del territorio, lasciando all’asciutto altre. Quando un cumulonembo raggiunge lo stadio maturo, a volte assume la forma di un’incudine, poiché le sue correnti ascensionali, una volta aver sfiorato un punto della Troposfera, ove la temperatura è molto più bassa rispetto all’interno della nube, diverge orizzontalmente; una volta che le correnti ascensionali e discensionali non riescono più ad aggregare e a sostenere le goccioline di acqua e i granuli di ghiaccio, essi stessi cadono sotto forma di precipitazioni di pioggia e di grandine. In effetti, come tutti ben sapete, il temporale è un’enorme macchina termica, in grado di riequilibrare le differenze di temperatura tra il suolo e l’atmosfera, per tali motivi, dopo di esso, l'aria è decisamente più fresca e gradevole.

Ebbene, nel corso delle ore diurne di mercoledì, un deciso vortice depressionario, tuffandosi sul Mediterraneo, lascerà in eredità al nostro territorio, fresche correnti di Maestrale, consentendo l’attuarsi di acquazzoni e di temporali. I più colpiti saranno i settori sud-occidentali e nord-orientali, ove le piogge potrebbero assumere moderata e forte intensità. Questo vuol dire che lì vedremo circumnavigare tutta l’area del Fucino e non mancherà nemmeno un fantastico arcobaleno. Anche se ci sembrerà cadere in un’intensa fase di maltempo, l’area di bassa pressione, si esaurirà rapidamente, facendo sì che il primo di Maggio sia una giornata discreta o per lo più nuvolosa su tutta la Marsica. Purtroppo, però, una nuova perturbazione, nel corso del pomeriggio della giornata di venerdì, farà sì che ritornino piogge ed acquazzoni, questa volta anche sulla cittadina di Avezzano. E’ tipico della Primavera.

 

Grazie e, al prossimo appuntamento meteo.

25-04-2014

Bentrovati al consueto appuntamento con l’aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Evoluzione del tempo

 

La circolazione atmosferica si pone in modo tale che le masse d’aria possano muoversi instaurando un’accesa instabilità atmosferica tipica della stagione in atto, non solo sul nostro stivale e, in special modo, sulla Sardegna, ma anche sull’Europa centro-occidentale, ora attraversata da una pullulante e anch’essa rapida perturbazione di matrice nord-atlantica. L’avanguardia di questo modesto fronte freddo ed instabile, sta dando luogo ad un minimo di bassa pressione sul Mediterraneo occidentale, in veloce transito verso levante. In questo modo, l’area perturbata colpirà tutta la nostra penisola e, nel corso del fine settimana, apporterà su di essa una nuova fase di maltempo. I venti meridionali richiamati dalla perturbazione non faranno altro che alimentare il vortice depressionario che la guiderà nel suo moto verso l’area balcanica e, le più fresche correnti nord-atlantiche soffieranno in maniera tale da consentire un lieve calo delle temperature sull’Italia centro-settentrionale. Nel corso delle ore diurne della giornata di venerdì, invece, le infiltrazioni d’aria più fredda e instabile in quota, permetteranno alle bolle d’aria calda prodotte dal suolo grazie all’insolazione mattutina, di generare modeste nubi cumulonembi, ossia a sviluppo verticale, in grado di dar luogo a temporali o ad acquazzoni pomeridiani, soprattutto lungo la dorsale appenninica centro-settentrionale e centrale. Si tratta dei primi refoli del cambio di circolazione che si farà vedere subito dopo, il quale, come vi accennavo, porterà piogge anche a carattere temporalesco in particolar modo sulle regioni di nord-ovest, con ancora qualche rovescio anch’esso temporalesco sulla Sardegna. Le piogge, alternate a schiarite, interesseranno anche le regioni centrali e meridionali e potranno a tratti assumere carattere di rovescio su quest’ultime. Dalla tarda serata di sabato, un po’ su tutto lo stivale, giungeranno le prime schiarite, ma l’area depressionaria continuerà a gestire una spiccata variabilità atmosferica sia al Centro che al Sud; sul Nord Italia, invece, il tempo tenderà a migliorare ulteriormente. L’instaurarsi di uno dei massimi anticiclonici sul comparto scandinavo, però, continuerà a deviare le umide correnti atlantiche verso il settore occidentale europeo, ove una catena di perturbazioni accarezzeranno liberamente tutto il Mediterraneo, alternando momenti di tempo bello a momenti di tempo perturbato.

 

Meteo Marsica

 

Nel corso del fine settimana, anche il territorio marsicano verrà ampiamente dominato dal passaggio di tale pullulante perturbazione. Già nel corso delle ore diurne della giornata di venerdì, le bolle d’aria calda richiamate dalle infiltrazioni d’aria instabile in quota dovute all’avvicinamento di un fronte perturbato, saliranno repentinamente sotto forma di correnti ascensionali, responsabili della formazione delle nubi cumuliformi, le classiche formazioni nuvolose verticali o temporalesche. I temporali circumnavigheranno tutta l’area del Fucino, bagnando molte aree del territorio, per poi lasciare il posto al transito di un’area perturbata, la quale, come vi dicevo, sarà in ingresso dai settori occidentali della penisola, ed apporterà annuvolamenti associati ad una pioggia fitta o a catinelle nella giornata di sabato. Dunque, la leggenda avezzanese che ogni anno sembra avere una nota rilevanza verrà rispettata: infatti, appena dopo la Festa della Liberazione, nella cittadina di Avezzano, abbracciata dalla famosa montagna del Monte Salviano, come tutti sanno, si celebra la festa della Pietraquaria, secondo la quale la Madonna pianse e spense l’incendio che divampava, bruciando le bellezze naturali del monte. Tornando a noi, a partire dalla tarda serata di sabato cesserà di piovere e finalmente giungeranno delle timide schiarite che, nel cuore della notte acquisiranno sempre più sicurezza, divenendo più ampie. Nella giornata di domenica, però, la variabilità atmosferica tornerà ad interessarci, con il ritorno dei rovesci di pioggia. Si tratterà di momenti di tempo bello che si alterneranno a momenti più perturbati.

 

Pertanto, vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti meteo.

 

Grazie e arrivederci.

21-04-2014

Carissimi lettori di Avezzano Informa, apro questo nuovo appuntamento meteo, lasciandovi i miei più fervidi auguri di Buona Pasqua.

 

 

Evoluzione del tempo


Dopo esser stata sfiorata da una perturbazione a carattere freddo proveniente dall’Europa centro-orientale e da un altro sistema perturbato, la nostra penisola, come quasi tutto il continente europeo, è nelle grinfie di un’estesa valvola di bassa pressione, generata dall’isolamento, tra il Mare del Nord e la Scandinavia, di un lobo di alta pressione facente parte dell’Anticiclone delle Azzorre, consenziente alla deviazione delle correnti umide atlantiche verso l’Europa centrale e occidentale, cosicché anche il Mediterraneo possa subire l’influenza di tale circolazione instabile. Per via delle dinamiche circolatorie descritte, infatti, nel corso della giornata di Pasquetta, il transito di un fronte instabile inviato dal cuore di bassa pressione centrato tra la Francia e i Pirenei, sulle regioni centro-settentrionali, darà luogo ad un’ennesima fase di maltempo caratterizzata principalmente da piogge, a tratti anche intense e di carattere temporalesco. Per quanto concerne le regioni centrali e meridionali, invece, si verificherà un’alternanza di sole e di nuvole; dunque, fin dalla mattinata, il tempo si manterrà discreto. Ebbene sì, l’estesa circolazione depressionaria, farà in modo che le umide e più fresche correnti occidentali, nel corso del pomeriggio-sera, possano interessare anche la dorsale appenninica settentrionale e centrale, ove, giungeranno i primi rovesci di pioggia, i quali, seppur di debole e di moderata intensità, potranno assumere anche carattere temporalesco. Come vi dicevo, quando tale flusso umido e instabile tenterà di spingersi sino al cuore del Mar Nostrum, i venti meridionali rappresentati dal Libeccio e dallo Scirocco, incominceranno a sospingere aria moderatamente calda dal Deserto del Sahara che, sorvolando il Mediterraneo, aumenterà la sua umidità, apportando non solo un notevole rialzo della colonnina di mercurio, ma anche un aumento delle nubi stratificate e dei cumulonembi, quest’ultimi, come vi dicevo, più probabili sull’Appennino centro-settentrionale. Anche se l’area di bassa pressione centrata tra la Spagna, la Francia e la Germania, si inizierà ad esaurire, gli ultimi suoi sistemi nuvolosi e perturbati si lasceranno portare fin sul Mar Tirreno, ove entreranno per poter dominare anche parte delle regioni centro-meridionali, mediante il ritorno di piogge deboli e moderate.

 

 

Meteo Marsica


Anche se i fronti freddi e instabili in discesa dal nord-est Europa sono maggiormente favorevoli, se le correnti portanti lo consentono, alla genesi e allo spostamento di vasti sistemi temporaleschi verso la Marsica, le umide correnti sud-occidentali dal Mar Tirreno riescono allo stesso modo a rendere instabili le nostre giornate. In effetti, nel corso della giornata di Pasquetta, le belle giornate abbracceranno con il loro soleggiamento tutto il territorio marsicano; dal pomeriggio, però, il moderato cambio di circolazione che dominerà le regioni centro-settentrionali, incomincerà ad influenzare anche il nostro territorio, quando nel cielo inizieranno a comparire le prime nubi cumuliformi. Dunque, tra il pomeriggio e la sera saranno probabili rovesci di pioggia anche a carattere temporalesco, dai settori nord-occidentali ai settori sud-occidentali. Tra martedì e mercoledì, invece, il transito di un nuovo sistema nuvoloso, consentirà alle piogge di bagnare tutta la Marsica. I venti saranno principalmente di Libeccio e le temperature saliranno sensibilmente, per poi scendere nelle aree dove passerà la parte più intensa del temporale, la quale a sua volta seguirà un moto verso levante.

 

Pertanto, vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti.

 

 

Grazie per l’attenzione e arrivederci.

15-04-2014

Meteo Marsica

 

Nei precedenti post, avevamo ampiamente affermato su quanto sia importante che nella Marsica si verifichino i fenomeni meteorologici più intensi, proprio quando le forti perturbazioni fanno il loro ingresso dai settori occidentali del territorio. Non sempre, però, accade così, perché forse non ho tenuto conto di molti fattori e, soprattutto, dovevo oltrepassare il confine di una stagione di transizione quale la Primavera, per aver ben chiaro il concetto che, se un fronte freddo di provenienza balcanica e, in special modo, avente caratteristiche piuttosto vaste, attraversa la dorsale appenninica, le condizioni meteorologiche peggiorano ulteriormente su di essa e, se le dinamiche circolatorie lo consentono, si formano nubi temporalesche, responsabili di precipitazioni nel pomeriggio, localmente anche di forte intensità. Nel corso della giornata di martedì, invece, non sarà proprio così; a salpare le Alpi, sarà una rapida perturbazione, nonché vasta e intensa, già composta da nubi cumuliformi, quindi da temporali. In tal caso, le correnti ascensionali di tali cumulonembi, non faranno altro che rinforzarsi, munendoli dell’energia necessaria per intensificarsi sempre di più. Il transito dell’intensa perturbazione sarà susseguito da una massa d’aria fredda di origine artico-marittima, la quale non solo farà crollare la colonnina di mercurio, ma consentirà alla neve di imbiancare le montagne fino a quote medie. In effetti, un netto crollo delle temperature e della rugiada, permetterà allo zero termico di subire un ulteriore decollo in piena Primavera, per tali motivi la neve potrà cadere a quote via via più basse. Le piogge e i temporali bersaglieranno la Marsica dai settori settentrionali a quelli meridionali, circumnavigando in particolar modo l’area del Fucino. Dunque, si aprirà una breve fase invernale che, successivamente, sarà dissolta dal pallido sole primaverile, che cercherà in tutti i modi di ripristinare temperature miti, più consone al periodo. L’irruzione d’aria fredda farà sì che, nella notte tra martedì e mercoledì, ci siano delle deboli gelate. Nella giornata di giovedì, invece, le temperature torneranno a salire, assumendo i connotati tipici del periodo. Le correnti settentrionali, infatti, tenderanno rapidamente ad esaurirsi e il tempo sarà decisamente migliore nella giornata di giovedì. Potrebbe essere una Pasqua incerta dal punto di vista meteorologico? Ne parleremo nei prossimi aggiornamenti meteo.

 

Vi invio a seguirli. Grazie e arrivederci.

08-04-2014

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Evoluzione del tempo


Dopo esser stata abbracciata da un campo di alta pressione di origine afro-mediterranea, la nostra penisola sarà attraversata da un veloce, nonché intenso, fronte freddo e instabile di matrice nord-atlantica. Quest'ultimo discenderà sull’area balcanica e sarà in grado di lambire il versante adriatico dello stivale, nonché le zone interne del centro-sud. Un fronte freddo, come tutti avrete sicuramente avuto modo di conoscere, è una zona che delimita l’incontro di due masse d’aria di natura differente e, diversamente da un sistema frontale caldo, l'aria che lo precede è decisamente fredda e umida. Quando raggiunge le coste adriatiche, la massa d'aria fredda incontra l’aria più calda marittima e la incalza repentinamente verso l’alto, originando intense correnti ascensionali in grado di consentire, nel loro moto verso pressioni via via più basse, la condensazione del loro contenuto in vapore acqueo; a questo punto si generano le nubi cumulonembi e dalle stesse, dopo esser giunte allo stadio maturo, il temporale. Tornando a noi, nella giornata di mercoledì e di giovedì, il sistema perturbato colpirà ancora una volta il medio-basso adriatico, anche se la nuvolosità aumenterà sui settori occidentali, in special modo nell’entroterra laziale e in Campania, poiché, le correnti portanti, trasporteranno le nubi fino a tali aree territoriali, dando luogo anche a qualche rovescio di pioggia su di esse. Come vi dicevo, il passaggio della perturbazione atlantica sarà molto rapido e, a partire dalla giornata di giovedì e di venerdì, il tempo migliorerà ulteriormente su tutto il Nord Italia, mentre le temperature scenderanno temporaneamente lungo il versante adriatico dell’Appennino centro-settentrionale. Seppur l’area perturbata avrà seguito la sua traiettoria verso est, nel fine settimana, dai Balcani continueranno a soffiare correnti fresche nord-orientali che, a causa della maggiore insolazione primaverile a contatto con il suolo, e non in presenza di nubi stratificate, potranno garantire la formazione di temporali anche di forte intensità nelle zone interne del centro, pronti a traslare verso i settori di ponente, lasciando alle schiarite di predominare sul resto delle regioni centro-meridionali. Tale fugace fase d’instabilità atmosferica, tipica della stagione primaverile, ci abbondonerà dalla prossima settimana, quando le infiltrazioni d’aria più fresca in quota saranno soffocate dai moti della subsidenza, ovvero quei moti che dall’alto verso il basso permettono l’evaporazione delle nubi e dunque ripristinano condizioni meteorologiche serene. La colonnina di mercurio che, durante il passaggio perturbato, scenderà consistentemente un po’ su tutta la penisola, tornerà nuovamente a salire. Le angherie di Marzo nei confronti del mese di Aprile, però, non sono finite, non si sa mai ancora che cosa potrebbero riservarci per Pasqua!

 

 

 

Meteo Marsica


Nel corso dei prossimi giorni il versante adriatico dello stivale, sarà direttamente influenzato dal passaggio di un fronte freddo e instabile di matrice nord-atlantica in discesa sull’area balcanica. Tuttavia, ci sarà un coinvolgimento anche dei settori occidentali dell’Abruzzo, dove il cielo si stratificherà e si orlerà di variegate nubi cumulonembi o temporalesche. Nella giornata di mercoledì, il tempo sarà più cauto e la mattinata proseguirà all’insegna di un cielo per lo più discreto. A partire dal pomeriggio, invece, sarà probabile la formazione di forti e moderati temporali dal settore nord-orientale del territorio, gli stessi si muoveranno repentinamente verso i settori sud-occidentali, distribuendo rovesci di pioggia anche a carattere grandinigeno. Dalla serata di mercoledì, le piogge si saranno già esaurite e, come tutte le giornate primaverili,  la notte si concluderà sotto forma di un cielo stellato, con temperature decisamente più fresche. Durante il transito del sistema perturbato, infatti, si avrà un sensibile calo termico. L’insolazione diurna del giorno dopo consentirà alle temperature di risalire consistentemente; tuttavia, correnti più fresche in quota continueranno a dominare la circolazione atmosferica soprattutto sul nostro territorio, per questi motivi, nel fine settimana, sarà probabile la genesi di intensi temporali pomeridiani, i quali, a causa dei venti portanti, circumnavigheranno tutta l’area del Fucino, allontanandosi verso ponente e lasciando spazio a sprazzi di sereno e quindi ad ampie schiarite. Dalla prossima settimana, il bel tempo tornerà su tutto il territorio e le temperature si rialzeranno lievemente. Attenzione, però, come vi dicevo nell’evoluzione meteo, le angherie di Marzo non potrebbero esser finite qui, perché forse Aprile gli concederà più giorni.

 

 

Pertanto, vi invito a seguire i prossimi appuntamenti.

 

 

Grazie e arrivederci.

01-04-2014

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento con la rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Evoluzione del tempo


Quando l’Anticiclone delle Azzorre non pone più il suo dominio sullo scenario atlantico, il Vortice D’Islanda spedisce correnti più fresche e perturbate di matrice polare-marittima in direzione della Penisola Iberica. In tali dinamiche circolatorie, sul Mediterraneo centro-orientale e, di conseguenza, sul nostro stivale, viene incentivata a salire la cintura di alte pressioni che, dalle Isole Azzorre, si estende verso le coste nord-africane. Un debole vento più caldo meridionale si sposta dal Nord Africa insieme all’anticiclone afro-mediterraneo, favorendo, insieme all’insolazione, un netto rialzo delle temperature, portandole su valori tipici del periodo, ossia pienamente primaverili. Quest’anno, però, il mese di Marzo, non ha avuto completamente modo di attuare le sue angherie e, proprio per questi motivi, acquisterà dei giorni ad Aprile. L’area di alta pressione che ci interessa, infatti, avrà vita breve e sarà interrotta dalla formazione e dal movimento verso est di una goccia fredda, ossia di una zona di bassa pressione isolatasi dalla sua circolazione originaria e ricolma di aria più fredda e perturbata in quota. Tale depressione, è stata generata dalle correnti nord-atlantiche di cui inizialmente vi parlavo, le medesime, hanno raggiunto il Portogallo e il territorio marocchino, caricando la perturbazione atlantica di sempre più generose nubi cumulonembi. In effetti, tali dinamiche, innescano un richiamo molto mite Subtropicale, che alimenta la formazione di favolose cellule temporalesche. Come vi avevo detto nei precedenti post, il flusso portante di tali aree perturbate, è prettamente di provenienza sud-occidentale, nonché, la forza di Coriolis, spiega quanto queste correnti abbiano un movimento verso levante, quando nessuna di esse viene deviata da una solida figura anticiclonica di blocco presente sul Mediterraneo. Dunque, a partire da venerdì, il campo di alta pressione, essendo molto debole, verrà demolito completamente dal passaggio dell’intensa area di bassa pressione che, dalle Baleari, si sposterà sul Mediterraneo centrale, apportando un’improvvisa, nonché rapida fase di maltempo sulle regioni centro-settentrionali e la Sardegna ed in particolar modo sulle regioni centro-meridionali, dove saranno probabili temporali di moderata e di forte intensità. Nella giornata di sabato, invece, il medio-basso versante tirrenico e il resto delle regioni centrali e meridionali, saranno interessati da una spiccata variabilità atmosferica, ossia da una fase di maltempo caratterizzata dall’alternanza di piogge e di schiarite. Per quanto riguarda le regioni settentrionali, invece, vi sarà un lieve miglioramento, merito la traslazione della depressione in prossimità della Sicilia, dove darà luogo ad altri temporali, prima di indebolirsi proseguendo il suo cammino che la dirigerà sull’area balcanica. Tra venerdì e sabato, le temperature scenderanno lievemente e, la sabbia sahariana trasportata dai tesi venti di Scirocco, sarà spazzata via da più freschi venti di Libeccio. In effetti, a partire dalla settimana seguente, il tempo comincerà a migliorare ulteriormente su tutto lo stivale e le temperature assumeranno connotati consoni al periodo.

 

 

Meteo Marsica


La Marsica gode di giornate prettamente tipiche del periodo, anche se, come vi dicevo nei precedenti post, Marzo “pazzerello”, sembra comprare dei giorni ad Aprile, facendo sì che il contadino venga assalito da improvvise e rapide fasi di maltempo. In effetti, l’area di alta pressione che garantisce giornate stabili e soleggiate anche sul nostro territorio, perderà la sua egemonia, perché scalfita dalle correnti umide atlantiche, le quali, ancora una volta guadagneranno terreno, trasportando un’intensa perturbazione verso il bacino del Mediterraneo. La Marsica risentirà molto di questo improvviso e veloce cambio circolatorio, caratterizzato dalla genesi di cumulonembi, ossia nubi a formazione verticale, che a volte annunciano temporali. Dunque, le piogge si faranno vedere dalla giornata di venerdì e potrebbero assumere anche carattere temporalesco a partire dai settori settentrionali e sud-occidentali, dove saranno probabili rovesci grandinigeni. Le temperature saliranno improvvisamente, a causa del richiamo di tesi venti di Scirocco che, dalla Siria, attraversano il Sahara, scaraventando gran parte del pulviscolo sul Mar Nostrum. Nella giornata di sabato, invece, la ventilazione passerà da debole a moderata e, ruotando in Libeccio e in Maestrale, accompagnerà un lieve calo delle temperature su tutto il territorio marsicano. Un miglioramento generale delle condizioni meteorologiche si farà vedere già dalla giornata di domenica e dalla settimana successiva.

 

 

Pertanto, vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti meteo.

 

 

 

Vi ringrazio e vi auguro una buona giornata.

26-03-2014

Avezzano Informa - 27-30 Marzo 2014.jpg

 

Salve e ben ritrovati al nuovo aggiornamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia di Avezzano Informa.

 

 

Evoluzione del tempo


Nelle precedenti evoluzioni meteo vi avevamo ampiamente parlato della spiccata variabilità che il mese di Marzo avrebbe avuto da un punto di vista meteorologico.

 

 Nei giorni passati, essendo stati travolti da una massiccia egemonia anticiclonica, in grado di richiamare correnti miti di matrice Subtropicale all’interno della medesima, nonché favorevole, come tutte le aree di alta pressione, ai moti della Subsidenza pronti a far evaporare le nubi, forse molti avranno pensato che la Primavera ci avrebbe subito accompagnato alla stagione estiva, senza mostrare, come è lecito di tal stagione, la sua personalità più capricciosa, capace di farci viaggiare un mese indietro nel tempo, nonché navigare in un cambio di rotta tipico marzolino, la cui principale caratteristica è la sua spiccata variabilità atmosferica, galante degli sbalzi termici. Proprio così, dopo l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre sul nostro comparto, esso si è spostato sull’Oceano Atlantico e, seppur con timidezza, sta consentendo al settore più freddo del Vortice Islandese di smuovere le sue fredde correnti perturbate, dirigendole verso gran parte dell’Europa centro-occidentale, che sta ancora vivendo una parentesi “quasi invernale”. Sulla nostra penisola, invece, le correnti più fredde di origine polare si sono allieviate, garantendo temperature stazionarie sulla nostra penisola. Nei prossimi giorni, invece, l’area di alta pressione riuscirà ad insediarsi verso il comparto scandinavo, dando libero arbitrio alle fresche correnti, le quali alimenteranno un’altra intensa perturbazione atlantica, giunta nel corso delle ore passate sulla Sardegna. Tali dinamiche circolatorie, stanno permettendo la genesi di un profondo vortice ciclonico. A nord-ovest dell’area depressionaria scivolando correnti moderatamente più fredde di origine polare-marittima, mentre a sud della medesima, aria relativamente umida e mite rinforza la perturbazione munendola di sempre più cariche nubi temporalesche. A partire dalla giornata di giovedì, l’intensa perturbazione si muoverà molto rapidamente verso il nostro stivale, attraversandolo in lungo e in largo, per poi spostarsi verso i Balcani, facendo sì che un’area di alta pressione ripristini condizioni meteorologiche migliori nel fine settimana. Il maltempo sarà più marcato sui settori tirrenici della penisola e sulle regioni centro-settentrionali e centro-meridionali. Le precipitazioni assumeranno anche carattere temporalesco lungo il versante tirrenico del centro-sud e la favolosa rotazione dei venti con la quota, potrebbe garantire lo sviluppo di celle temporalesche in grado di produrre trombe marine. I venti saranno a tratti intensi e principalmente dai quadranti settentrionali. Come vi dicevo, tra la giornata di venerdì e sabato, il tempo migliorerà ulteriormente, quindi torneranno cieli sereni o per lo più poco nuvolosi, salvo lo sviluppo di nebbie mattutine nelle vallate. Attenzione però, perché Marzo potrebbe acquistare dei giorni ad Aprile.

 

 

Meteo Marsica

 

Dopo aver attraversato condizioni meteorologiche “quasi invernali”, rappresentanti il volto più bizzarro della stagione primaverile, la Marsica sarà avvolta da un’altra intensa perturbazione atlantica. L’aria moderatamente fredda di provenienza polare-marittima in discesa dalla Francia e dalla Spagna, alimenterà l’area perturbata e si attanaglierà con il richiamo caldo e umido dall’Africa settentrionale. Dunque, si creeranno le condizioni idonee per cui forti temporali marittimi possano sopraggiungere sul nostro stivale e sul nostra territorio tra la giornata di mercoledì e di giovedì, merito la sensibilità di quest’ultimo ai cambi circolatori attinenti al settore occidentale della penisola. Nella giornata di giovedì le piogge saranno anche di forte intensità e potrebbero presentare anche carattere grandinigeno sul settore meridionale della Marsica. A partire dalla giornata di venerdì, invece, ci sarà un lieve miglioramento delle condizioni meteo, proprio a causa dello spostamento della perturbazione verso levante. Un’area di alta pressione guadagnerà sempre più terreno sul Mediterraneo, ripristinando una breve tregua stabile e soleggiata e un leggero rialzo delle temperature su tutta la Marsica. E’ tutto. 

 

 

Vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti meteo.


 

Grazie per l’attenzione e arrivederci.

19-03-2014

 

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento della rubrica di approfondimento meteo.

 

 

Evoluzione del tempo

 

Come nei precedenti post vi preannunciai, l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre su tutto il comparto euro-mediterraneo, sta determinando condizioni meteorologiche serene soprattutto sulla nostra penisola e sulla Francia, proprio dove la Primavera è sbocciata con anticipo. In effetti, correnti d’aria mite di origine Subtropicale vengono ammaestrate all’interno dell’area di alta pressione cosicché, oltre all’insolazione favorita dai moti della subsidenza, tutto il bacino del Mediterraneo possa godere di temperature altrettanto miti. Nel corso della prossima settimana, però, l’egemonia anticiclonica, essendo molto vasta, quindi poco duratura, smetterà di porre la sua azione sul Mediterraneo e, spostandosi sul vicino Atlantico, farà sì che correnti d’aria più fredda e perturbata di origine polare-marittima, si sgancino dal loro luogo d’origine, in modo tale da scivolare lungo i bordo anticiclonici, cosi da raggiungere l’Europa centro-occidentale e l’Italia settentrionale. Si tratterà del cosiddetto rovescio della medaglia, poiché, anche se la massa d’aria polare-marittima è la meno fredda di tutte, date le alte temperature registrate negli ultimi giorni, sembrerà tornare a rivivere una fase di maltempo di stampo “invernale” su tutto lo stivale. Tuttavia, dalla giornata di venerdì, un primo sistema nuvoloso cercherà di sgualcire l’alta pressione, apportando annuvolamenti al nord e su parte delle regioni centrali. Tale debole perturbazione atlantica, sarà susseguita da un’altra area perturbata, molto più intensa nella giornata di lunedì e di martedì. Quest’ultima, una volta raggiunto il Mediterraneo, permetterà che si verifichi un’irruzione di aria fredda sull’Europa centro-occidentale. Le correnti perturbate accarezzeranno anche il nostro stivale, generando un vortice di bassa pressione in prossimità del Golfo Ligure. Tali dinamiche circolatorie origineranno intensi venti settentrionali, i quali avranno il compito di estendere l’aria fredda sul territorio; si tratterà di più freschi e via via più freddi venti di Maestrale. Il peggioramento apporterà piogge e temporali anche di forte intensità sulle regioni settentrionali, subito dopo il cambio di circolazione interesserà anche le regioni centrali, per poi estendersi a tutta la penisola. L’ingresso di aria più fresca e via via più fredda farà notevolmente scendere le temperature che, fino a pochi giorni fa, si stavano attestando su valori tardo-primaverili; diversamente e come vi dicevo, dalla settimana in arrivo, le stesse si porteranno su valori “quasi invernali”. Attenzione, l’azione della perturbazione nord-atlantica, continuerà per tutta la prossima settimana a tenere aperte le porte alle fredde correnti nord-occidentali, cosicché si aprirà un periodo di spiccata variabilità per tutto il bacino del Mediterraneo, non più baciato dal mite Scirocco, ma da fredde correnti, che alimenteranno una resistente e robusta area depressionaria, in grado di favorire lo sviluppo di intense celle temporalesche all'interno della perturbazione, le quali potrebbero esser capaci di dar luogo a nubifragi sull'Italia centro-meridionale. Nella giornata di martedì, la neve imbiancherà le Alpi a quote relativamente basse e l’Appennino centro-settentrionale da quote medio-basse a quote relativamente basse per il periodo.

 

 

Meteo Marsica

 

Il territorio marsicano è stato fortemente caratterizzato dall’area di alta pressione, la quale ha consentito allo stesso di essere avvolto da correnti molto miti di origine Subtropicale. E' stato invece più fresco nelle ore notturne della giornata proprio perché, come vi dicevo nei precedenti post, è rimasta attiva una marcata escursione termica, molto tipica del territorio della Marsica durante la presenza di un anticiclone; altresì foschie e nebbie saranno possibili nell'area del Fucino fino a venerdì. Anche se l’area alto pressoria sarà sgualcita dal passaggio di un debole sistema nuvoloso, il tempo nel fine settimana sarà per lo più discreto. Tuttavia, saranno possibili annuvolamenti sempre più consistenti alternati a timide schiarite. Dalla prossima settimana, invece, la Marsica dovrà assistere ad un improvviso cambio di rotta, che vedrà il ritorno di condizioni meteorologiche “quasi invernali”. Le piogge assumeranno anche carattere temporalesco tra la giornata di lunedì e di martedì e il vento di un teso Libeccio e di un freddo Maestrale, soffierà su tutto il territorio, determinando un graduale, seppur inizialmente progressivo, calo delle temperature. La neve tornerà ad imbiancare le montagne, a tratti anche copiosamente; potrebbe scendere debolmente fino a quote medio-basse (tra i 900 e gli 800 m) tra lunedì e martedì. Come affermavo negli scorsi post e come ora vi preannuncio, Marzo è pazzerello; dunque, in questo mese, è lecito passare da condizioni prettamente primaverili a un tempo relativamente invernale.

 

 

Pertanto, vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti meteo.

 

 

Grazie e arrivederci.

06-03-2014

 

Evoluzione meteo 7-11 Marzo 2014.jpg

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

 

 

Evoluzione del tempo


Negli scorsi aggiornamenti, avevamo parlato di una depressione islandese molto vigorosa, grazie non solo alla massima intensità del Vortice Polare, ma anche agli incisivi scambi meridiani che il medesimo sta dando luogo spostandosi verso il Canada e gli Stati Uniti nord-orientali, con il conseguente avvio di forti irruzioni di aria gelida di origine artica. Ebbene, in questo modo, il Vortice D’Islanda, facendo capo alla depressione polare situata alle alte quote, si è impossessato dell’Oceano Atlantico, sede dell’Anticiclone delle Azzorre, innescando un Inverno tempestoso sulle Isole Britanniche e sull’Europa centro-occidentale, nonché più piovoso della media sulla nostra penisola, attraversata dalla coda di tali perturbazioni.

Un altro fattore rilevante che ha determinato un Inverno dal volto tardo-autunnale è stata la carenza, per tutta la stagione invernale, di una figura anticiclonica lungo i meridiani, la quale, non è riuscita a difendere il proprio dominio dall’area di bassa pressione oceanica, perché divenuta troppo forte. In questo modo, aree di alta pressione di matrice afro-mediterranea si sono ampliate, a fasi alterne, sul comparto euro-mediterraneo, dipendentemente dai rinvigorimenti della depressione oceanica che, ad ogni sua espansione, sfornava intense e modeste perturbazioni atlantiche, alternando, sul comparto euro-mediterraneo, maggiori richiami di masse d’aria mite che fredda. Dunque, un’assenza dell’Anticiclone delle Azzorre, potrebbe esser una delle tante conseguenze per cui, sul finire della stagione, si verifichi un diverso comportamento della circolazione atmosferica sullo scacchiere europeo, capace di apportare, nonostante l'inizio della stagione primaverile, una serie di assaggi invernali. In effetti, nel corso della prossima settimana, l’area di alta pressione che avrà ripristinato condizioni meteorologiche serene su parte della penisola, si estenderà sull’Oceano Atlantico formando un promontorio in grado di insediare un massimo pressorio di 1040 HPa in prossimità della Gran Bretagna. In tali dinamiche, le umide correnti atlantiche verranno deviate verso la Scandinavia e, sull’Europa centro-occidentale, le temperature aumenteranno notevolmente; tanto che sembrerà sbocciare con anticipo la Primavera. Questa configurazione sinottica, traslerà il vortice di bassa pressione tra l’Italia e i Balcani; in effetti, le correnti fresche e instabili in discesa lungo il promontorio anticiclonico posizionato a nord-est del continente, lo alimenteranno in maniera tale che non possa esaurirsi molto facilmente. Dunque, la circolazione instabile, continuerà ad influenzare le condizioni meteorologiche sull’Italia centro-meridionale, concretizzando un tempo spiccatamente instabile sulle medesima. Dal prossimo fine settimana, invece, l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre fino alla Gran Bretagna, fungerà da blocco anticiclonico, iniettando aria più mite all’interno del Circolo Polare Artico. Questa configurazione favorirà lo slittare di una massa d’aria decisamente fredda lungo la schiena dell’anticiclone di blocco, permettendo alla stessa di raggiungere i Balcani. L’aria fredda e instabile entrerà nel cuore depressionario presente tra la Grecia che, solo a partire dalla metà della prossima settimana, la riverserà su tutto lo stivale sotto forma di intense correnti nord-orientali, responsabili di un netto calo termico a partire dal medio-basso versante adriatico e in ampliamento a tutto il territorio. In tal caso, il rialzo termico ottenuto dal rinforzo dell’Anticiclone delle Azzorre sulle regioni centro-settentrionali all’inizio della settimana, verrà eliminato dai venti settentrionali.

 

Meteo Marsica


Nel corso dei prossimi giorni, la Marsica tornerà ad assaporare giornate discrete dal punto di vista meteorologico, seppur ventilate e attraversate da nuvole passeggere, a loro volta sospinte da correnti più fresche nord-orientali che soffieranno sia in quota che al suolo, rendendo l’aria sempre più asciutta. Nel fine settimana, la circolazione instabile darà luogo a condizioni meteorologiche non proprio affidabili e, seppur incerte, sembrerà ritornare in quegli anticipi di Primavera avuti nei giorni passati. All’inizio della prossima settimana, invece, l’Anticiclone delle Azzorre cercherà di favorire condizioni di bel tempo su tutto il nostro territorio, seppur insisterà il passaggio di rapidi sistemi nuvolosi. Da metà settimana, le temperature tenderanno a scendere notevolmente, poiché, lungo il bordo settentrionale dell’Anticiclone, inizieranno a scendere correnti decisamente fredde e, a tratti anche intense. Ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti.

 

Vi ringrazio e vi auguro una buona giornata.

19-03-2014

Aggiornamento dell’11 Marzo 2014

 

 

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento della rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

 

Evoluzione del tempo


Un circolazione instabile isolatasi sul Mediterraneo centro-orientale, a causa dell’estensione di un lobo dell’Anticiclone delle Azzorre sull’Europa centro-occidentale e, in particolar modo, sulle Isole Britanniche, smetterà di alimentarsi d’aria moderatamente fredda e instabile di origine nord-atlantica deviata dalle fondamenta dell’alta pressione e costretta a scavalcare la gobba anticiclonica, in modo tale da riuscire a raggiungere i Balcani. Tali dinamiche circolatorie, avevano favorito condizioni spiccatamente variabili, piuttosto fresche e ventilate sulle regioni centro-meridionali, diversamente dall’Italia settentrionale. In effetti, sulle regioni del nord e su gran parte dell’Europa centro-occidentale, è fiorita la Primavera. Il respiro delle miti correnti meridionali richiamate dall’Anticiclone delle Azzorre, ha permesso alle temperature di alzarsi notevolmente su quest’ultime, concretizzando un promiscuo anticipo di Primavera. A partire dalla giornata di mercoledì, invece, l’area di bassa pressione in prossimità del Sud Italia, non sarà più mantenuta dalle correnti più fresche e le condizioni meteorologiche miglioreranno notevolmente su tutta la nostra penisola, merito l’ampiamento dell’Anticiclone delle Azzorre su buona parte del comparto euro-mediterraneo, con l’avvio di un periodo contrassegnato dalla stabilità atmosferica. L’area di alta pressione, che si consoliderà rigorosamente su tutta l’Europa centro-occidentale e in particolar modo su tutto il bacino del Mar Nostrum, devierà le umide correnti atlantiche verso il comparto scandinavo, tenendole lontane dal nostro bel paese, dove, invece, si instaureranno i moti della subsidenza, ossia quei moti tipici degli anticicloni: la masse d’aria all’interno di essi, tendono a scendere dall’alto verso il basso, cosicché l’aria possa comprimersi e riscaldarsi, da far evaporare le nubi. I miti venti meridionali di matrice Subtropicale, inoltre, ruoteranno in senso orario all’interno della circolazione anticiclonica, in modo tale che si possa verificare un rialzo delle temperature anche sulle regioni centro-meridionali. Il dominio dell’alta pressione durerà fino alla fine della settimana, mantenendo il tempo stabile e soleggiato, salvo la formazione di nebbie e foschie nelle Valli del Centro. A partire dalla fine della prossima settimana, invece, l’Anticiclone delle Azzorre potrebbe cambiare la sua posizione, disponendo una struttura di blocco estesa fino a più alte latitudini, un vero e proprio flusso di calore consenziente a disturbare il Vortice Polare. Questa configurazione barica potrebbe consentire la discesa di una massa d’aria fredda di origine artico-marittima fino all’Europa centro-orientale, in grado di generare un improvviso e brusco crollo della colonnina di mercurio e le temperature che, qualche giorno prima stavano assumendo connotati tardo-primaverili, si potrebbero portare su valori tipicamente invernali, appena dopo l’entrata della Primavera astronomica. Il calo della pressione atmosferica previsto dalle ultime emissioni modellistiche mi fa soffermare su tale probabile cambio di rotta anche in sede mediterranea, anche se, quest’ultimo, è ancora da confermare. Data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, la quale non ci permette di analizzarla dettagliatamente, torneremo a parlarne nei prossimi aggiornamenti meteo.

 

 

Meteo Marsica


Nel corso dei prossimi giorni nuvole e deboli piogge cercheranno di allontanarsi dalla Marsica, lasciando spazio alle orme di un campo di alta pressione appartenente all’Anticiclone delle Azzorre che si consoliderà definitivamente su tutto il comparto euro-mediterraneo a partire dalla giornata di giovedì, ripristinando condizioni meteorologiche stabili e soleggiate su tutto il nostro territorio, con un netto rialzo delle temperature. Sembrerà quasi tornare la Primavera, ma attenzione a non fare il cambio d’armadio, proprio perché, come tutti avrete sicuramente ben capito, Marzo è un mese pazzerello e, per tali motivi, l’Inverno non è ancora giunto al termine. In effetti, l’area di alta pressione apporterà condizioni di bel tempo fino a tutto il week-end; subito dopo, invece, potrebbero prepararsi le basi per un cambio circolatorio dalle caratteristiche dapprima tardo-autunnali, successivamente pienamente invernali.

 

 

 

Pertanto, vi invito a seguire i prossimi aggiornamento meteo.

 

 

Vi ringrazio e vi auguro una buona giornata.

19-03-2014

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

 

 

Meteo Marsica


Nella Marsica, a partire dalla giornata di martedì, le condizioni meteorologiche saranno dominate da un profondo vortice di bassa pressione, strutturatosi sul medio-basso Tirreno a causa dell’avanguardia di un’intensa perturbazione di origine nord-atlantica. L’area depressionaria è strettamente collegata ad un’altra area perturbata la quale, in discesa dapprima sulla Gran Bretagna e, subito dopo sulla Francia, alimenterà di aria fredda di matrice polare-marittima le sue due perturbazioni, incrementandole a produrre all’interno delle stesse una folta serie di nubi temporalesche. Dunque, il primo intenso fronte freddo e instabile avrà il compito di influenzare incisivamente il tempo su tutto il territorio marsicano. In effetti, durante la giornata di martedì, saranno possibili rovesci anche a carattere temporalesco, accompagnati da un rinforzo delle fredde correnti nord-occidentali che, a loro volta, consentiranno un sensibile calo delle temperature. Le precipitazioni raggiungeranno anche forte intensità nel settore occidentale e potranno presentare carattere nevoso a quote inferiori ai 900 m, imbiancando cittadine e paesi marsicani come Ovindoli, Santa Jona, Massa D’Albe, Magliano De Marsi, Tagliacozzo, Sante Marie, Cappadocia, Carsoli, Avezzano, Aielli, Collarmele, Cerchio, Celano, Collelongo e Villavallelonga. Il maltempo, seppur intervallato da brevi tregue, sarà diffusamente presente su tutta la Marsica, con la possibilità di rovesci di pioggia e di neve fino a quote medio-basse nelle giornate di mercoledì e di giovedì. Da venerdì, invece, un generale miglioramento delle condizioni del tempo si farà vedere definitivamente, permettendo ampie schiarite e un ritorno del cielo terso. E’ tutto.

 

 

Tuttavia, vi invito a seguire il prossimo appuntamento meteo.

 

Grazie e arrivederci.

 

26-02-2014

Meteo Marsica - 1 Marzo 2014.jpg

 

Meteo Marsica


La Marsica è un territorio fortemente vulnerabile ai cambiamenti del tempo provenienti dai settori occidentali della penisola. Nel corso della giornata di giovedì, infatti, una perturbazione di matrice nord-atlantica giungerà dal settore occidentale, innescando un nuovo e brusco cambio circolatorio su tutto il territorio marsicano. Le nubi saranno sempre più grigie e minacciose, pronte ad accompagnare piogge di moderata e di forte intensità, seguite da un notevole aumento del vento dai quadranti settentrionali. Le temperature inizieranno a scendere sensibilmente a partire da venerdì, quando sembrerà esserci un miglioramento, ma dal pomeriggio si avvicinerà rapidamente un altro intenso fronte perturbato, volto a determinare un’irruzione di aria fredda di matrice polare-marittima sulla nostra penisola attraverso la Valle del Rodano. Le piogge interesseranno di nuovo tutto il nostro territorio e saranno ammaestrate dalle raffiche delle fredde e perturbate correnti polari. Dalla giornata di sabato la colonnina di mercurio avrà avuto un brusco calo, fino a riportarsi su valori tipicamente invernali e con essa anche lo zero termico. In effetti, a causa di tale moderata ondata di freddo sul finire della stagione, un vortice di bassa pressione si collocherà sul medio-basso Tirreno, consentendo non solo l’ingresso di venti ancor più freddi nord-orientali, ma anche nevicate copiose sulle nostre montagne e moderate a bassa quota. I paesi e le cittadine ad esser maggiormente colpiti dai rovesci di neve saranno: Massa D’Albe, Alba Fucens, Scurcola Marsicana, Tagliacozzo, Sante Marie, Ovindoli, Santa Jona, Pescasseroli, Villavallelonga, Collelongo, Cappadocia, Magliano de Marsi, Aielli e Cerchio; pioggia mista a neve, invece, sarà possibile ad Avezzano e a Celano, dove, dalla serata, inizierà a nevicare debolmente. Il freddo sarà avvertibile anche a causa del forte vento, il quale contribuirà nel cambiare la temperatura percepita dal nostro corpo e, inoltre, accentuerà il carattere delle precipitazioni, trasformandole in vere e proprie bufere. Un miglioramento delle condizioni meteorologiche e un lieve rialzo delle temperature tornerà a partire dalla prossima settimana, anche se, subito dopo, la colonnina di mercurio sarà destinata a scendere di nuovo. E’ tutto.

 

 

Vi ringrazio e vi invito a seguire il prossimo aggiornamento meteo.

 

Arrivederci.

25-02-2014

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

 

 

Evoluzione del tempo

 

Il Vortice Polare, il più grande smistatore di aria gelida, è decisamente intenso, quindi poco vulnerabile. Poiché nessun anticiclone si erge lungo i meridiani, in maniera tale da favorirne disturbi, le masse d’aria molto fredda di origine artica non riescono a muoversi verso le medie latitudini del nostro comparto. D’altro canto, quest’Inverno non si è rivelato molto freddo, ma baciato da correnti d’aria mite, alternate a fasi di tempo stabile e, a tratti, minacciosamente perturbato. Solo in alcune dinamiche la depressione islandese ha consentito a masse d’aria più fredda di matrice polare-marittima di raggiungere lo stivale, altresì sono state richiamate correnti più fredde facenti capo a circolazioni depressionarie ricolme d’aria artico-marittima, con dei brevi periodi contrassegnanti connotati più consoni alla stagione in atto.

Dunque, tornando a noi, una minor presenza di riscaldamenti stratosferici polari o propriamente detti Stratwarming, ha fatto sì che la depressione polare in quota, abbia convogliato aria sempre più gelida verso il Canada e gli Stati Uniti nord-orientali, con l'attuarsi di un incisivo scambio meridiano sugli stessi. L’abbassamento del fronte polare verso l’altro comparto ha dunque rinforzato il Vortice Islandese, il quale, ponendosi al posto dell’Anticiclone delle Azzorre, continuerà a bersagliare il bacino del Mediterraneo. Orbene, tali dinamiche, hanno soffocato l’elevazione dell’Anticiclone delle Azzorre lungo i meridiani, in modo tale che lungo i suoi bordi non possano scendere liberamente masse d’aria di estrazione artica. L’Inverno si è dunque rivelato da un volto prettamente autunnale su gran parte del Mar Nostrum e dell’Europa centro-occidentale, dove, l’area basso pressoria islandese, non si è limitata a produrre tempeste extra-tropicali, le quali hanno attanagliato la Gran Bretagna, la Spagna, la Francia e la Germania. In effetti, nel corso dei prossimi giorni, un’altra intensa depressione si avvicinerà alle Isole Britanniche, facendo sì che una perturbazione possa giungere le Baleari, dando luogo, in prossimità delle medesime, ad un ciclone mobile. Ebbene, a partire da giovedì, dopo una breve tregua stabile e soleggiata dai sapori “quasi primaverili”, l’avanguardia di tale perturbazione nord-atlantica avente come obiettivo la nostra penisola, concretizzerà una fase di maltempo dalle caratteristiche prettamente tardo-autunnali. La parentesi sarà ancor più lunga e meno rapida della precedente. Le piogge e i temporali colpiranno maggiormente i settori occidentali dello stivale e, in special modo, le regioni di nord-ovest, per poi interessare le regioni centro-meridionali, sotto forma di rovesci anche di forte intensità. La neve imbiancherà copiosamente le Alpi fino a quote relativamente basse e l’Appennino centro-settentrione da quote medie a quote via via più basse nelle aree interne abruzzesi e molisane.

Un cambio circolatorio dalle caratteristiche invernali, invece, potrebbe coglierci di sorpresa proprio sul finire della stagione, quindi attenzione ad ulteriori gelate dopo la prima decade di Marzo.

Parleremo di quest’ultima tendenza nei prossimi appuntamenti meteo.

 

 

Meteo Marsica


Dall’inizio della stagione, il tempo sulla Marsica è stato influenzato dal passaggio delle perturbazioni atlantiche, le quali, a volte richiamano e accompagnano masse d’aria più fredda e, nella maggior parte dei casi, alternano brevi tregue soleggiate assaporite da un clima gradevole e “quasi primaverile”, a causa dello Scirocco, che aiuta la colonnina di mercurio a portarsi su valori al di sopra della norma stagionale. Nel corso dei prossimi giorni, invece, le condizioni meteorologiche saranno piuttosto buone su tutto il territorio e le temperature massime su valori quasi normali, più fredde e più consone al periodo nella notte, in ciò che definirei una debole escursione termica. Un guasto del tempo si farà strada sul nostro territorio a partire da giovedì, quando torneranno definitivamente le piogge, le quali potrebbero presentare forte intensità sui settori sud-occidentali. La neve imbiancherà abbondantemente le montagne e, per via delle correnti fredde settentrionali in sostituzione ad un inziale richiamo di Libeccio, le temperature tenderanno a scendere. Un cambio circolatorio dalle caratteristiche invernali potrebbe investirci nella prima decade del mese di Marzo, per tali motivi vi invito a seguire il prossimo aggiornamento meteo. E’ tutto.

 

 

Vi ringrazio per l’attenzione e vi auguro una buona giornata.

 

Arrivederci.

19-02-2014

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con la rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

 

Evoluzione del tempo


Nei giorni passati, sulla nostra penisola è transitata un’area di alta pressione, la quale ha fatto sì che una massa d’aria molto mite transiti sul Mediterraneo, regalandoci, nel cuore della stagione invernale, un glorioso assaggio primaverile. Tuttavia, il rinforzo delle correnti instabili provenienti dalla depressione islandese e, in particolar modo, dai suoi irrobustimenti, aiutano le perturbazioni atlantiche a raggiungere il nostro bacino, generando temporali, specie nella Val Padana. Dopotutto, la formazione di celle temporalesche e il loro pullulare sul nostro stivale, è una situazione meteorologica molto rara per il bacino del Mediterraneo nel mese di Febbraio, perché trattasi di fenomeni più tipici dei mesi primaverili e estivi. Altresì, data la risposta calda dell’area di alta pressione di matrice afro-mediterranea su parte del Mar Nostrum, in merito alla discesa d’aria fredda polare-marittima sull’Oceano Atlantico, il calore accumulatosi nei bassi strati consentirà ai temporali di formarsi ripetutamente in Pianura Padana, ma soprattutto lungo i versanti del centro-sud; gli stessi rappresenteranno una specie di macchina termica per poter riequilibrare le alte temperature presenti alle quote più basse dell’atmosfera. Intanto, la perturbazione di cui vi parlavo, comincerà a muoversi verso il nostro stivale per via di un rinforzo del flusso perturbato atlantico, direttamente originatosi dal fiato della depressione islandese. Dunque, nella giornata di giovedì e di venerdì, il tempo peggiorerà ulteriormente anche sulle regioni centrali e meridionali, con annuvolamenti a partire dai settori tirrenici e in veloce transito sul resto della penisola. Le piogge saranno annunciate da un cielo sempre più grigio e minaccioso e presenteranno moderata intensità al centro-sud. Le medesime, saranno particolarmente miste a pulviscolo atmosferico o a sabbia sahariana, sollevata nell’area perturbata dalle correnti ascensionali del centro di bassa pressione, nato sull’Africa nord-occidentale in seguito all’avanguardia di una massa d’aria più fresca di matrice nord-atlantica. I venti di mite Scirocco e di Libeccio abbracceranno la nostra terra fino all’allontanamento dell’area perturbata. Bensì, un nuovo fronte perturbato si sposterà dall’Europa nord-occidentale fino alla nostra penisola, con il ripristino di condizioni di generale maltempo, specie sulle regioni centro-settentrionali; il sistema perturbato attraverserà velocemente anche le regioni centro-meridionali. Il fronte perturbato sarà susseguito da correnti via via più fredde settentrionali, le quali, a partire dalla prossima settimana, avranno accompagnato una massa d’aria differente. Dunque, l’aria fredda di origine polare si propagherà furiosamente su tutto il bacino del Mediterraneo, con un conseguente decollo della colonnina di mercurio su tutto il nostro stivale. Le temperature, infatti, si riporteranno su valori “invernali”, con la possibilità di successive gelate nelle aree alpine e interne appenniniche. Durante il passaggio del fronte freddo, ovvero da questo fine settimana, la neve tornerà ad imbiancare l’Appennino centro-settentrionale da quote medie a quote medio-basse.

 

 

Meteo Marsica


Dopo aver attraversato giornate tipicamente dal sapore primaverile, la Marsica verrà avvolta dall’influenza di una modesta perturbazione afro-mediterranea che, approfittandosi dell’indebolimento dell’area anticiclonica che ci interessa, transiterà su tutto il Mediterraneo, apportando un peggioramento delle condizioni meteorologiche sulle regioni del centro-sud. Infatti, nel corso della giornata di giovedì, le nubi inizieranno ad aumentare ulteriormente a partire dai settori occidentali del nostro territorio e, tra la tarda mattinata e il pomeriggio, le piogge di carattere moderato bagneranno tutta la Marsica. Si tratterà di rovesci molto rapidi, accompagnati da un aumento dei venti di Libeccio e di Maestrale, i quali a loro volta apporteranno un sensibile calo delle temperature. Una volta strutturatasi dall’entroterra tunisino al Mediterraneo centrale, l’area depressionaria porterà piogge diffuse sul nostro territorio anche nella giornata di venerdì, prima di allontanarsi verso levante e dar spazio a delle schiarite. Subito dopo che la perturbazione si sia spostata verso i Balcani, il territorio marsicano sarà interessato dal passaggio di un fronte freddo e instabile in discesa dalla Francia, con il ritorno di qualche veloce rovescio di pioggia, trainato da tese correnti settentrionali, sempre più fredde, responsabili di un ennesimo e più consistente calo della colonnina di mercurio e un ritorno della neve fino a quote medio-basse. Pertanto, i valori sul termometro assumeranno connotati “quasi invernali”, più consoni al periodo.

 

 

Tuttavia, vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti meteo.

 

 

Grazie e arrivederci.

14-02-2014

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Salve e bentrovati a questo speciale aggiornamento con la rubrica di Meteorologia.

Oggi, novantasettesimo compleanno di un grande generale e meteorologo della Rai, Andrea Baroni che, insieme al suo collega Edmondo Bernacca, rivoluzionò la Meteorologia con la sua assoluta semplicità e chiarezza, è un giorno fondamentale per la branca delle scienze che studia e previene i fenomeni che si verificano nell'atmosfera terrestre.

Ebbene, in merito a questo importante evento, citiamo uno dei più grandi iniziatori e attuatori delle previsioni meteo, un famoso comandante della marina britannica, Robert Fitzoroy, in merito anche ai centocinquanta quattro anni compiuti dalla Meteorologia.

Vissuto nell'era Vittoriana, Robert Fitzroy nasce il 5 Luglio del 1805. Egli è una mente geniale e acuta, in grado di formulare previsioni meteorologiche in base alle osservazioni della pressione atmosferica, mediante un particolare barometro di rilevazione. Per tali motivi, è considerato uno dei pionieri della Meteorologia sinottica. La metodologia adottata, prende il nome di "visione d'insieme" ed è stata sostituita gradualmente dal modello fisico-matematico di previsione, seppur ancora utilizzata e alquanto interessante. Essa stessa consiste nel riportare in una carta geografica i valori della pressione atmosferica rilevati al suolo, tracciando delle isobare (ovvero linee che congiungono punti dove le misurazioni hanno lo stesso valore), attraverso la quali si crea la situazione attuale dell'atmosfera, individuandone aree di alta pressione e di bassa pressione al livello del mare. Si tratta di carte ancora oggi indispensabili per poter effettuare una proiezione futura del tempo atmosferico, soprattutto per quanto riguarda l'intensità dei venti di una tempesta.

 

Purtroppo, all'epoca, la scarsa strumentazione e molte risorse non ancora scoperte, portarono, Fitzroy, che non faceva salpare molte navi in caso di forte vento, a sbagliarsi. L'opinione pubblica, non essendo ancora pienamente a conoscenza della previsione meteorologica, accusò pesantemente il navigatore, minacciandolo più volte, tant'è che, a causa di un'intensa crisi psicologica generata da quest'ultime, egli giunse a suicidarsi all'età di sessant'anni.

 

Per quanto concerne l'evoluzione del tempo per le prossime ore, invece, come vi preannunciai nel post sottostante, un'area di alta pressione di origine afro-mediterranea continuerà ad apportare condizioni meteorologiche del tutto discrete e dal sapore "primaverile" sulle sole regioni centro-meridionali. Diversamente per quanto riguarda le regioni settentrionali, dominate ancora dal flusso umido atlantico, responsabile dell'avanguardia di un fronte perturbato, a causa del quale saranno possibili piogge specie al nord-ovest e nevicate al di sopra dei 1000 m su tutto l'arco alpino, proprio dove si daranno appuntamento le tiepidi correnti di Scirocco con i freschi venti di Maestrale. La breve tregua proteggerà dalle nubi grigie il centro-sud per tutto il fine settimana quando, a partire dalla prossima settimana, l'ingresso di un nuovo sistema perturbato nel cuore del Mediterraneo, consentirà un ennesimo guasto del tempo su tutto lo stivale. E' tutto.

 

Grazie per l'attenzione e arrivederci.


12-02-2014

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento con il meteo.

 

 

Evoluzione del tempo

 

La discesa di aria fredda verso l’Oceano Atlantico, là dove si sta verificando la temporanea assenza dell’Anticiclone delle Azzorre, è uno dei tanti fattori per cui, le masse d’aria gelida di origine artica, per ora non si muovono verso il comparto euro-mediterraneo. In effetti, le gelide correnti artiche deviano la loro traiettoria verso il comparto scandinavo, la Russia e il territorio asiatico, attanagliando maggiormente il Canada e gli States. Questo comportamento della circolazione atmosferica corrisponde principalmente all’approfondirsi del Vortice Islandese sull’Oceano Atlantico. In questo modo, ad ogni suo rinforzo, intense perturbazioni attraversano l’Europa centro-occidentale e, raggiungendo il Mar Mediterraneo, generano aree depressionarie sul medesimo. A seconda della collocazione di tali vortici depressionari, vengono richiamate masse d’aria di origine subtropicale che, a loro volta, entrano in contrapposizione con l’ingresso di fresche correnti nord-occidentali, accompagnate dalle aree perturbate. Dunque, l’intensa perturbazione che ci ha attraversato, si sta muovendo progressivamente verso levante, permettendo un generale miglioramento delle condizioni meteorologiche sul nostro stivale. In effetti, nel corso dei prossimi giorni, un’area di alta pressione di matrice afro-mediterranea verrà ospitata da parte del Mar Nostrum, consentendo alle sole regioni centro-meridionali, di vivere delle giornate dal sapore primaverile. In effetti, l’area anticiclonica, ripristinerà giornate gradevoli, stabili e soleggiate e, dunque, anche un consistente rialzo delle temperature, poiché una massa d’aria mite si sposterà in senso orario insieme ad essa dalle aree Subtropicali. Per quanto concerne le regioni settentrionali, invece, il cielo tornerà ad esser di nuovo nuvoloso a causa del transito di un debole sistema perturbato; sul finire della prossima settimana anche sulle stesse ci sarà un tempo del tutto discreto. Dopo tale assaggio primaverile, l’Italia e gran parte dell’Europa centro-orientale, potrebbero sperimentare un cambio di rotta dalle caratteristiche sempre più invernali, tipiche del periodo. Ebbene, data la distanza di tempo che ci separa da questa tendenza, ci torneremo nei prossimi aggiornamenti.

 

 

Meteo Marsica

 

Negli ultimi tempi la Marsica è stata dominata da un flusso perturbato piuttosto intenso. Da tale corrente umida e instabile, proveniente principalmente dal nord-atlantico, è nata una fase normalmente piovosa. La stessa ha bersagliato il territorio di piogge e temporali di moderata intensità. Interpreterei gli accumuli pluviometrici avuti in questi ultimi giorni come qualcosa di positivo e di benefico per i terreni del nostro territorio, i quali sono più umidi, a loro volta assorbono maggiori sostanze, divenendo più fertili. Nel corso dei prossimi giorni, però, le perturbazioni atlantiche si terranno alla larga dalle regioni centro-meridionali e, in tal modo, anche dalla Marsica, proprio perché il Mediterraneo ospiterà un’area di alta pressione di matrice afro-mediterranea, responsabile di una fase di tempo stabile e soleggiato e un delizioso rialzo delle temperature, il quale si concretizzerà nel fine settimana. Tuttavia, nebbie e foschie continueranno a formarsi nell’area del Fucino nelle prime ore delle giornate. Si tratterà, dunque, solo di una breve tregua rappresentante un vero e proprio assaggio primaverile perché, dalla prossima settimana, torneranno le nuvole e con esse anche le piogge e le nevicate solo in montagna. Come detto, solo dopo la metà del mese, il nostro territorio potrebbe esser interessato da correnti d’aria fredda di origine artico-marittima, a causa dell’estensione dell’Anticiclone delle Azzorre sul vicino Atlantico.

 

Pertanto, vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti meteo.

 

Grazie e arrivederci.

04-02-2014

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

 

Evoluzione del tempo


Quando il Vortice Polare è molto intenso e poco disturbato, le masse d’aria molto fredda deviano la loro traiettoria e, non riuscendo a raggiungere le nostre latitudini, attanagliano parte dell’Europa orientale, nonché il Canada e gli Stati Uniti nord-orientali. Come avrete sicuramente ben capito, nei prossimi giorni, sarà ancora il Vortice Islandese a occupare l’Oceano Atlantico; lo stesso, rinforzato dagli incisivi scambi meridiani, farà sì che una serie di perturbazioni atlantiche abbiano come principale bersaglio il bacino del Mediterraneo. Dunque, le correnti atlantiche domineranno ancora non solo il nostro stivale, ma anche gran parte dell’Europa centro-occidentale, lasciando ancora allo scoperto il volto autunnale della stagione in atto. In effetti, nella giornata di giovedì, tutta la nostra penisola sarà nuovamente interessata dalle piogge; maggiormente colpiti saranno i settori tirrenici e le regioni centro-settentrionali e, subito dopo, le piogge si sposteranno verso le regioni meridionali, dove i temporali potrebbero presentare anche carattere di nubifragio. Diversamente dai giorni passati, il fronte perturbato sarà accompagnato da correnti d’aria moderatamente fredda di origine nord-atlantica, che consentiranno alla temperature di abbassarsi sensibilmente su gran parte della penisola. Dunque, la neve imbiancherà di nuovo le Alpi fino a quote basse e l’Appennino centro-settentrionale a quote medio-alte. Le condizioni meteorologiche incominceranno a migliorare nella giornata di venerdì quando, sul bacino Mediterraneo, transiterà un’area di alta pressione, responsabile del ripristino delle nebbie in Val Padana e nelle Valli del Centro e del ritorno di una temporanea tregua rappresentante cieli sereni o poco nuvolosi. Attenzione però, perché, dalla prossima settimana, dovremo assistere al passaggio di una nuova e intensa perturbazione di matrice nord-atlantica, mentre un cambio circolatorio dalle caratteristiche invernali potrebbe farsi vedere solo verso la metà del mese. Pertanto, vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti.

 

 

Meteo Marsica


Dopo aver vissuto una breve parentesi invernale, nella Marsica le condizioni meteo sono state caratterizzate da giornate particolarmente miti, nonché grigie e uggiose, rappresentanti l’altro volto della stagione in atto. Altresì, anche nel corso dei prossimi giorni le piogge continueranno incessanti a dominare lo scenario meteorologico e presenteranno moderata e forte intensità tra la giornata di mercoledì e di giovedì, in particolar modo nel settore sud-occidentale del nostro territorio. Subito dopo questo imminente peggioramento del tempo, vi saranno ampie schiarite, volte a promettere il ritorno di una tregua stabile e soleggiata, salvo lo sviluppo di nebbie e foschie nell’area del Fucino. A partire da giovedì, le temperature saranno in sensibile diminuzione, a causa dell’ingresso di venti più freschi nord-occidentali. La neve imbiancherà le cime delle nostre montagne, portandosi a quote inferiori ai 1400 m. Anche se da venerdì tornerà l’alta pressione a regalarci qualche giornata dal sapore “quasi primaverile”, dietro l’angolo è in agguato una nuova e intensa perturbazione di matrice nord-atlantica che, a partire della prossima settimana, attraverserà tutta la penisola, determinando un nuovo e brusco guasto delle condizioni meteorologiche anche per quanto riguarda il nostro territorio. E’ tutto.

 

Grazie per la lettura e arrivederci.

15-01-2014

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

 

 

Evoluzione del tempo

Quando il Vortice Polare pone la sua azione sino in Canada e negli Stati Uniti nord-orientali, le condizioni meteorologiche sul Mediterraneo, non assumono caratteristiche tipiche della stagione, ma hanno connotati di stampo prettamente autunnale. Si tratta di una circolazione atmosferica ancora dominata dalla depressione islandese che, se la vasta depressione polare in quota non viene spodestata dal Circolo Polare Artico da più flussi di calore (Anticiclone delle Azzorre in collaborazione con altre aree alto pressorie, con estensione posta fin lungo i meridiani) o se il medesimo non riesce ad abbandonare il comparto americano-canadese, la depressione islandese diventerà piuttosto intensa e, ad ogni suo approfondirsi, ne risentiranno molto l'Europa centro-occidentale e le Isole Britanniche, poiché su di esse inizieranno a manifestarsi intense tempeste di vento e di pioggia. La coda di tali intense perturbazioni atlantiche, riuscirà ad attraversare anche la nostra penisola. Mi riferisco, dunque, ad una circolazione atmosferica sullo scacchiere europeo completamente gestita da un enorme vortice depressionario semi-permanente alimentato dai continui scambi meridiani che, tuttavia, resteranno ancora lontani dal nostro stivale. Perciò, come dicevo, ad ogni suo rafforzamento, correnti d'aria umida e instabile raggiungeranno lo stivale, mentre, ad ogni suo indebolimento, campi di alta pressione porranno la loro egemonia sul Mediterraneo, ripristinando le fitte nebbie in Pianura Padana e nelle Valli del Centro e una breve tregua soleggiata su tutta l'Italia. Le cause di queste manifestazioni tipicamente autunnali sono da ricercare anche dai comportamenti dell'Anticiclone delle Azzorre, che resta impassibile nel suo luogo d'origine, lasciando il dominio al flusso zonale, governatore, già dalla prima parte dell'Inverno, di quasi tutto lo scenario europeo. In effetti, nel corso dei prossimi giorni, mentre gli Stati Uniti nord-orientali faranno i conti con una nuova discesa di aria gelida di origine artica, una serie di perturbazioni di matrice nord-atlantica colpiranno, a fasi alterne, l'Europa centrale, occidentale e tutta la nostra penisola. Nel corso dei prossimi giorni la situazione non cambierà, una massa d'aria molto fredda, in seguito alla genesi di un'area di alta pressione in prossimità del Mar Glaciale Artico, si sta staccando dalle alte latitudini, calamitandosi in un'area di bassa pressione, responsabile di un'intensa e gelida fase di maltempo sull'Europa orientale. Tuttavia, in tali dinamiche, la perturbazione che ha apportato una fugace ondata di maltempo, si sposterà verso levante insieme al suo fronte freddo, il quale distribuirà aria moderatamente fredda nord-atlantica sullo stivale. Tuttavia, le temperature resteranno invariate o in lieve rialzo al nord, mentre una tesa ventilazione da nord-ovest le manterrà in sensibile diminuzione sulle regioni centro-meridionali. I continui sbalzi di pressione atmosferica verso il basso e verso l'alto, dovuti al passaggio di questi sistemi perturbati, evidenzieranno peggioramenti e brevi tregue dove dominerà la nebbia nelle valli. In effetti, nei prossimi due giorni, non mancheranno nebbie fitte e persistenti diffuse nelle Valli del Centro e in Val Padana dovute ad un rialzo pressorio che, a sua volta, ripristina temporaneamente le inversioni termiche. Le nebbie daranno costrette a svanire e, il bel tempo, nel resto del territorio, durerà molto poco. Un'intensa perturbazione di matrice nord-atlantica, infatti, nella giornata di venerdì, genererà un minimo depressionario in prossimità delle Baleari, poiché intensi venti di Scirocco di richiamo, fondatori sistema depressionario, incominceranno ad alimentare il sistema depressionario, esso pullulerà di celle temporalesche, le quali, si porteranno verso levante insieme al resto dell'area perturbata, apportando un'intensa fase di maltempo su tutta la penisola. Ad essere maggiormente bersagliati da piogge e temporali saranno il nord-ovest e le regioni tirreniche e, nella giornata di sabato, le piogge si diffonderanno a tutto il territorio, presentando anche forte intensità. I venti, come detto, saranno dai quadranti meridionali e le temperature tenderanno inizialmente a salire, fin quando l'aria più fredda polare-marittima, non torni a dominare la scena, permettendo un nuovo e sensibile calo termico su tutto il bacino del Mar Nostrum. Un peggioramento dalle caratteristiche più consone alla stagione, potrebbe farsi vedere tra la fine del mese e l'inizio di Febbraio, quando l'aria gelida di estrazione artica potrebbe esser scalzata da più avvezioni di aria mite sin verso il Circolo Polare Artico che, da fine mese, attraverso una vasta saccatura di bassa pressione, contribuirebbero ad inviarla dalla Scandinavia all'Europa centro-orientale, in un'irruzione di aria molto fredda anche sulla nostra penisola. Ne torneremo a parlare.

 

Meteo Marsica

Soffermandoci alla situazione meteorologica riguardante la Marsica, possiamo sicuramente riferirci alle nebbie che, da molto tempo, dominano l’intero contesto territoriale. La causa è strettamente collegata ad un’area di alta pressione in quota di matrice afro-mediterranea che, avvolgendo con il suo grembo la nostra penisola, è stata disturbata dall’afflusso di correnti d’aria più umida. All’interno delle aree territoriali interessate dalla figura barica, in tal caso della Marsica, dove sono presenti conche o depressioni del terreno, le inversioni termiche originate dalla subsidenza (ovvero dai moti dall’alto verso il basso presenti all’interno della figura barica che vi ho citato), hanno dato vita alla nebbia. Densa come una nube di fumo, la stessa si è generata dalla condensazione del vapore acqueo in prossimità del suolo, dovuta, come detto, alla discesa, sulle pendici delle montagne, dell’aria fredda presente a più alte quote, la quale scalzò la massa d’aria calda presente al suolo verso l’alto, modificando il gradiente termico verticale al variare dell'altitudine. Infine, la medesima, fitta e persistente, per via della continua presenza di un anticiclone in quota, si è estesa alle aree circostanti, raggiungendo persino altitudini di poco superiori alla quota della conca. Dunque, nel corso della giornata del 14, il passaggio della perturbazione atlantica, ha permesso alla vorticità negativa di abbandonare il nostro stivale, ripristinando caratteristiche consone ad una struttura depressionaria, responsabile del dissolvimento della nebbia e un temporaneo ritorno della pioggia. Nelle prossime ore, la perturbazione evolverà verso levante, consentendo un miglioramento delle condizioni meteorologiche sul territorio. Tuttavia, questa breve tregua, si presenterà attraverso un momentaneo ritorno delle nebbia nell’area del Fucino e nelle zone circostanti. Un’altra intensa perturbazione, questa volta di matrice nord-atlantica, ci interesserà nella giornata di venerdì, apportando piogge moderate, anche a carattere temporalesco sul settore occidentale, le piogge saranno meno intense sul comparto orientale della Marsica. Il vero peggioramento ci investirà nel fine settimana quando, dopo una breve tregua, potrebbero esserci nuovi rovesci di pioggia su tutto il territorio. I venti, principalmente di un mite Libeccio, gireranno dai quadranti settentrionali e la neve imbiancherà nuovamente le montagne. Un cambio circolatorio di stampo invernale, tipico del cuore di questa stagione dal volto più autunnale che invernale, potrebbe concretizzarsi a partire dalla fine del mese, merito l’afflusso di correnti d’aria molto fredda di origine artica. Tuttavia, vi invito a seguire i prossimi appuntamenti.

Grazie e arrivederci.

29-01-2014

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

 

Evoluzione del tempo

 

Un Vortice Islandese così propenso a spingere le sue perturbazioni verso il comparto euro-mediterraneo, è stato sobbalzato verso nord dall'espansione dell'Anticiclone delle Azzorre sull'Oceano Atlantico, questo è il motivo per cui, a causa di tali dinamiche circolatorie, i fronti instabili nati dai continui rinforzi della depressione che, in questi ultimi giorni di Gennaio, ha consentito agli stessi di raggiungerci, hanno convogliato masse d'aria di origine polare-marittima a muoversi verso il Mediterraneo, invece di calamitare correnti d'aria umida e mite oceanica, proprio come accaduto nei giorni passati. Tuttavia, il sistema perturbato che ci ha interessato nel fine settimana, diede luogo ad un vortice di bassa pressione, il quale, approfittandosi della discesa di una massa d'aria fredda di origine artico-marittima direttamente sull'Europa nord-orientale, l'ha invitata a portarsi sul Mediterraneo, distribuendola sulla penisola attraverso tese correnti settentrionali. Dunque, in molte zone del nostro stivale, si è formato un corposo cuscino di aria fredda, lasciato in eredità dalla modesta irruzione di aria artica, nata all'interno di un'area di alta pressione di origine termica, che si occupa anche della gestione di masse d'aria ancor più fredda o gelida di estrazione artico-continentale, per ora altrettanto lontane dal nostro territorio. L'aria fredda, ha seguito la perturbazione dopo che la medesima si sia spostata verso la Grecia, quindi in condizioni termiche serene, specie sulle regioni settentrionali e centrali, cosicché la temperatura relativa del punto di rugiada è diminuita considerevolmente durante la formazione del "cuscino" che abbiamo di sopra citato. All'arrivo della recente e intensa perturbazione, le correnti meridionali sono state sovrastate dall'aria fredda, decisamente pellicolare da non farsi allontanare dal richiamo mite, da immagazzinare l'aria più umida verso l'alto e dando origine a delle nevicate nelle aree interne appenniniche settentrionali e centrali fino a quote basse, nonché fino in pianura sulle regioni settentrionali. Nei prossimi giorni la situazione migliorerà sul Nord Italia, mentre il tempo continuerà ad essere perturbato sulle regioni centro-meridionali, dove saranno possibili piogge anche a carattere e temporalesco e nevicate a quote basse sull'Appennino. I venti, aumenteranno ulteriormente nella giornate di mercoledì, proprio perché, proprio come il suo successore, il vortice depressionario attualmente centrato sulla nostra penisola, si sposterà verso levante, risucchiando nella sua area perturbata ad aspirale, correnti d'aria sempre più fredda artico-marittima, in seguito alla loro nuova discesa sull'Europa centro-settentrionale. Dopo il lieve rialzo termico dovuto alle tese correnti sud-orientali, torneranno a prevalere venti più freddi nord-orientali, con un nuovo e brusco crollo delle temperature, specie nelle aree appenniniche e alpine, con un ritorno delle nebbie nelle vallate e delle gelate, poiché, come già detto, la perturbazione, spostandosi verso i Balcani, attuerà un miglioramento delle condizioni meteorologiche su tutta la penisola. Dalla giornata di venerdì, invece, l'arrivo di una perturbazione sul Mediterraneo centro-occidentale, genererà una depressione in prossimità del Nord Africa, posizionata in modo da richiamare forti correnti di mite Scirocco dalla Siria, orbene torneranno piogge e temporali sullo stivale. Pertanto, vi invito a seguire i prossimi appuntamenti.

Grazie e arrivederci.

29-01-2014

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con la rubrica di approfondimento di Meteorologia.

 

Evoluzione del tempo

Come abbiamo ampiamente parlato nei precedenti post, meno scambi meridiani per quanto riguarda il continente europeo, sono stati in grado di contribuire anch’essi, nell’intensificare il Vortice Polare. E’ naturale che, questa ampia depressione polare rinforzi la sua rete di isoipse e di isoterme durante l’Inverno, risultando particolarmente colma di aria molto fredda o particolarmente gelida. In questa prima parte d’Inverno, però, per quanto concerne il nostro comparto, il Vortice Polare non è stato disturbato così consistentemente da innescare forti irruzioni di aria fredda verso l’Europa occidentale e di conseguenza sulla nostra penisola. La depressione polare, infatti, ha iniziato a ritirarsi verso il comparto americano-canadese e, come detto nei precedenti post, avendo un solo flusso di calore a disturbarla e una mancata assenza dell’Anticiclone delle Azzorre esteso sino al Nord Atlantico in modo da favorire ondate di freddo anche per quanto riguarda l’Europa, ha innescato importanti irruzioni artiche verso il Canada e gli Stati Uniti nord-orientali, limitandole sul nostro comparto. La cosiddetta tempesta di ghiaccio e di neve che sta attanagliando gli Stati Uniti d’America, incomincerà ad esaurirsi e lo scenario meteorologico sullo scacchiere europeo si riprenderà presto i connotati di una circolazione atmosferica tipica dei mesi invernali. In effetti, l’area di alta pressione alle alte quote che avvolge come un grembo lo stivale, tenderà a sgualcirsi dal fine settimana, permettendo l’ingresso di correnti umidi e instabili, inviate sull’Europa centro-occidentale da un rinvigorito Vortice D’Islanda. Una debole perturbazione atlantica, infatti, inizierà a tessere le basi di un importante cambio di circolazione su tutto il contesto europeo ed in particolar modo sull’Europa orientale e sul Mediterraneo. Non riuscendosi ad elevare sino a più alte latitudini, dalla prossima settimana l’Anticiclone delle Azzorre lascerà passare un’intensa perturbazione di matrice nord-atlantica sull’Europa centro-occidentale; la stessa si lancerà sul Mediterraneo occidentale dalla giornata di martedì 21 Gennaio e, accompagnata da aria fredda polare-marittima, oltre che ad apportare un peggioramento radicale su tutto il nostro stivale, permetterà un sensibile calo delle temperature su tutto il nostro bacino. Per quanto riguarda l’Europa orientale, invece, si originerà un’area di alta pressione di natura termica, la quale avrà il compito di aiutare il risucchio di masse d’aria gelida direttamente dal Mar Glaciale Artico, facendo piombare il Nord-Est Europa in una fase di freddo piuttosto intenso. La nostra penisola, invece, non sarà ancora raggiunta dal freddo, infatti, l’intenso fronte perturbato di cui vi abbiamo parlato, gestirà il cuore del Mediterraneo attraverso la genesi di una depressione, la quale sarà responsabile di piogge e temporali lungo tutto il versante tirrenico e sulle regioni di nord-ovest, in estensione a tutto lo stivale.

 

Meteo Marsica

Dopo aver vissuto giorni di stabilità atmosferica, caratterizzati principalmente nebbie nell’area del Fucino e nelle zone limitrofi, il territorio vedrà di nuovo un cambio circolatorio concretizzarsi. L’area di alta pressione che ci interessa, infatti, comincerà ad indebolirsi questo fine settimana, permettendo a correnti d’aria umida e instabile da ovest di fare irruzione sul nostro territorio, provocando annuvolamenti associati a qualche debole piovasco dalla giornata di domenica. Nella giornata di lunedì e di martedì, invece, sullo scenario mediterraneo si affaccerà un’altra perturbazione, più intensa della precedente; l’area perturbata sarà responsabile di una veloce fase di maltempo su tutta la Marsica, con piogge moderate anche a carattere temporalesco nel settore occidentale. Il tutto sarà candito dall’ingresso, assieme al fronte perturbato, di correnti d’aria fredda di origine polare-marittima, le quali avranno il compito di apportare un sensibile calo termico e un ritorno della neve che si spingerà fino a quote medio-basse. Dopo il passaggio della perturbazione, tornerà una breve pausa, prima che un nuovo guasto del tempo torni a dominare la scena in un quadro di spiccata variabilità. Un cambio di rotta dalle caratteristiche invernali, più consone alla stagione, potrebbe presentarsi entro metà mese. Ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti meteo.

 

Grazie e arrivederci.

02-01-2014

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

 

Prima di iniziare, vi lascio i miei auguri di un sereno 2014.

 

Evoluzione del tempo

Nelle precedenti evoluzioni meteo, avevamo largamente parlato di un irrobustimento delle depressioni semi-permanenti facenti capo al Vortice Polare, a causa degli incisivi scambi meridiani.

Ebbene, a questo punto il Vortice Islandese diviene talmente acceso da non permettere elevazioni da parte dell'Anticiclone delle Azzorre lungo i meridiani e da non consentire vere e proprie ondate di freddo per il Mediterraneo, almeno fino alla metà del nuovo mese. Il medesimo, fa in modo che il Mar Nostrum ospiti un flusso umido e perturbato, il quale, a fasi alterne, ha trascinato a sé violente tempeste extra-tropicali che, attraverso la loro virulenza, hanno sferzato l'intera Europa centro-occidentale, accarezzando anche la nostra penisola. Nel corso dei prossimi giorni, infatti, una serie di perturbazioni di origine nord-atlantica, raggiungeranno il Mediterraneo occidentale e innescheranno venti di Maestrale a partire dal Golfo di Guascogna. Il primo fronte perturbato, essendo morigerato rispetto al suo successore, sta iniziando ora ad attraversare il nostro territorio, dando luogo ai primi rovesci di pioggia lungo il medio versante tirrenico e sulle regioni settentrionali, dove, su quasi tutto l'arco alpino, cadrà ancora la neve fino a quote medio-basse. Le regioni centrali e meridionali, invece, essendo protette da un debole campo di alta pressione, godono degli ultimi refoli di un tempo del tutto discreto, anche se le valli, merito l'inversione termica, rimarranno, per qualche ora, coperte da un tappeto di nebbia. Dunque, un cambio di circolazione si farà presto sentire anche sul medio-basso versante tirrenico e riuscirà ancora una volta a spazzar via la grande quantità di nebbia presente nei bassi strati. Queste onde perturbate, per via di una depressione polare ancora piuttosto intensa e propensa a invadere il comparto americano-canadese e altri importanti fattori, riescono ad infiltrarsi all'interno di un campo di alta pressione instauratosi sul Mediterraneo, provocandone dei temporanei cedimenti, grazie ai quali le stesse fanno il loro ingresso e si accompagnano sul nostro bacino, attuando notevoli sbalzi di pressione, dapprima verso il basso e subito dopo, trattandosi di fronti freddi e instabili, quando si portano sino a levante, verso l'alto, ripristinando le inversioni termiche e le nebbie nelle vallate. Dunque, come già detto, dopo aver provocato degli annuvolamenti e delle piogge anche sulle regioni centro-meridionali, in special modo lungo il versante occidentale dello stivale, la perturbazione ci abbandonerà definitivamente. Alla vigilia dell'Epifania, un rinforzo del flusso perturbato catapulterà un'intensa perturbazione nord-atlantica sullo stivale, pronta a investire tutte le regioni settentrionali. Il sistema  frontale, nel corso dell'Epifania, si getterà presto nel Mediterraneo centro-occidentale, generando un vortice di bassa pressione, il quale permetterà un vistoso e nuovo guasto delle condizioni meteorologiche su tutto il resto d'Italia, con piogge diffuse e a tratti anche intense lungo il versante tirrenico e sulla Sardegna, in trasferimento a tutte le regioni centrali, mentre un quadro di variabilità atmosferica continuerà ad interessare il Sud e la Sicilia, rimaste in parte protette dall'alta pressione. La depressione mediterranea, agevolerà anche l'affluire di aria moderatamente fredda nord-atlantica sul Nord Italia, dove le temperature inizieranno a scendere sensibilmente. I venti saranno principalmente di Libeccio e di Maestrale sul versante tirrenico delle regioni centro-meridionali. Dopo il passaggio di questa perturbazione, un'area di alta pressione di matrice afro-mediterranea, si instaurerà sul bacino del Mediterraneo, dando luogo a condizioni di stabilità atmosferica su tutto lo stivale. Nel lungo termine, la circolazione atmosferica potrebbe rispondere inversamente da quanto descritto: un riscaldamento anomalo potrebbe esplodere all'interno dell'alta atmosfera, ossia la stratosfera, dando origine ad un'area anticiclonica sul Circolo Polare Artico, di conseguenza ad un rinforzo dell'Anticiclone Russo-Siberiano, ossia un'area alta pressione di natura termica in grado di favorire condizioni termiche serene; lo stesso si forma durante  l'Inverno sulla Siberia, dove però, verso i bassi strati, l'aria gelida tende a scendere  verso il basso, a causa della sua pesantezza e, se le condizioni lo permettono,  giunge anche sull'Europa, innescando intense ondate di freddo anche sul  Mediterraneo. Parliamo, dunque, di una tendenza a lungo termine, avente scarsissima  attendibilità, che richiederà moltissime analisi prima di esser confermata. In effetti, lo  Stratwarming è un fenomeno assai frequente in Inverno, ma molto raro, e non sempre  è sinonimo di gelo per la nostra penisola. Pertanto, vi invito a seguire i prossimi  appuntamenti meteo.

 

 

Meteo Marsica

 

Le perturbazioni nord-atlantiche molto spesso raggiungono il nostro territorio: avendo meno ostacoli da ovest, il territorio della Marsica subisce maggiormente l’influenza del flusso perturbato rispetto al resto dell’Abruzzo. La nebbia, a causa dei repentini sbalzi di pressione, domina l’area del Fucino, dove scende accarezzando la conca di un velo bianco, freddo e insidioso. Nel corso delle prossime ore, l’approfondirsi di una perturbazione atlantica, spazzerà via la nebbia e porterà degli annuvolamenti, associati a delle piogge deboli/moderate, più marcate nel settore occidentale. Il tempo tenderà subito a migliorare, ma dietro l’angolo c’è un altro cambio circolatorio, più intenso del precedente che, il giorno dell’Epifania, apporterà un brusco aumento del vento e un ritorno della pioggia. E’ tutto.

 

Grazie per la lettura e arrivederci.

27-12-2013

 

Salve e bentornati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

 

Situazione e Evoluzione del tempo

Nei precedenti aggiornamenti, avevamo ampiamente parlato di un rinforzo della depressione islandese, a causa degli incisivi scambi meridiani avuti nei giorni passati. In effetti, masse d'aria gelida di origine artica, muovendosi verso più basse latitudini, hanno investito il Nord America, l'Europa orientale e il territorio asiatico. La circolazione atmosferica sul Mediterraneo, invece, è stata per un lungo periodo frenata da un anticiclone di blocco a omega che ha avuto il compito di avviare una prolungata fase di stabilità atmosferica su tutto il bacino. Durante l'azione di una profonda area depressionaria sull'Europa centro-occidentale, però, la nostra penisola, non avendo più una vera e propria egemonia anticiclonica, è stata attraversata dalla coda dell'intensa perturbazione, di provenienza nord-atlantica. Intanto su Gran Bretagna, Spagna, Francia, Germania e Italia settentrionale, i venti, secondo la scala di Beaufort, hanno assunto le caratteristiche di una vera e propria tempesta, anche perché, il minimo depressionario aveva subito una diminuzione a tal punto, da sperimentare un intenso gradiente barico orizzontale. Nonostante l'intensa area perturbata si sia attenuata, un conseguente rafforzamento del Ciclone D'Islanda, calamiterà una nuova tempesta sull'Europa centro-occidentale. Non solo il Nord Italia, ma anche l'Italia centro-meridionale è stata sfiorata dalla perturbazione, le correnti, però, sono risultate di elevata entità lungo il versante tirrenico, sia il medesimo che lo Ionio sono risultati altrettanto mossi. Attualmente, il sistema frontale, dopo essersi alimentato di umido Scirocco in contrapposizione con l'aria più fredda polare-marittima, si sta spostando verso levante, attuando un miglioramento del tempo su tutto lo stivale, anche se ancora non mancano gli ultimi refoli di variabilità atmosferica. Nel fine settimana, però, un altro sistema nuvoloso, meno intenso e piuttosto fugace del suo predecessore, attraverserà lo stivale, apportando piogge al nord e annuvolamenti alternati a rovesci di pioggia al centro-sud, specie lungo il medio-basso versante tirrenico. Le piogge più significative, però, colpiranno nuovamente il nord-ovest e le Alpi saranno di nuovo copiosamente imbiancate fino a quote medio-basse. Anche gli ultimi dell'anno finiranno con un grigiore molto tipico della stagione autunnale, poiché correnti d'aria più umida e moderatamente fredda marittima spireranno su tutto il Mar Nostrum, instaurando, tra lunedì e martedì della prossima settimana, un quadro di variabilità atmosferica su tutto il territorio, dove, da nord a sud insisteranno piogge e un'alternanza di schiarite. Fiocchi fino a quote medie anche sull'Appennino centro-settentrionale. Per quanto riguarda il lungo termine, invece, il corso del mese di Gennaio, in particolar modo dopo la fine delle festività, il cuore dell'Europa potrebbe assistere a condizioni di tempo prettamente invernali: l'Anticiclone delle Azzorre potrebbe consolidare una posizione di blocco sull'Oceano Atlantico, collaborando con altre sue simili figure bariche e, soprattutto, una AO (Arctic Oscillation) tendente in negativo, indica un disturbo più alto del Vortice Polare, in modo tale che, masse d'aria molto fredda possano spostarsi verso sud e, se le dinamiche lo permettessero, le medesime possano investire anche il Mediterraneo. Data la distanza di tempo che ci separa da quest'ultima tendenza, ne torneremo sicuramente a parlare nei prossimi appuntamenti.

 

 

Meteo Marsica

Durante il passaggio della coda di una perturbazione di origine nord-atlantica, naturalmente i cieli marsicani sono stati solcati da nubi grigie e minacciose. Nella notte di Santo Stefano, i venti di Scirocco sono riusciti ad alimentare alcune celle temporalesche, per questi motivi i primi rovesci di pioggia hanno avuto carattere temporalesco nelle prime ore della festività di Santo Stefano. La neve, invece, ha iniziato a cadere sulle nostre montagne, accarezzando di un candido velo anche i tetti di Ovindoli e di Pescasseroli, per via del predominio delle correnti più fredde che accompagnavano il sistema frontale. Nel corso delle prossime ore, l’area perturbata, si allontanerà verso levante lasciando spazio a delle momentanee schiarite. Un nuovo fronte perturbato, però, è dietro l’angolo ed è volto ad apportare un nuovo peggioramento del tempo, specie sull’Italia centro-settentrionale. La Marsica sarà solo sfiorata da tale perturbazione, in effetti si avranno degli annuvolamenti e qualche debole pioggia; i venti saranno principalmente di un freddo Libeccio. Nel fine settimana le temperature tenderanno a salire lievemente, mentre, subito dopo inizieranno a scendere sensibilmente. Tra la giornata di lunedì e di martedì della prossima settimana, invece, il cielo tenderà a schiarire timidamente. Dunque, nella notte di San Silvestro, vi saranno solo innocui annuvolamenti, senza piogge. Un cambio circolatorio dalle caratteristiche invernali potrebbe farsi vedere solo dopo tutte le feste. Torneremo a parlarne.

 

Vi ringrazio per la lettura e vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti meteo.

 

Arrivederci.

02-01-2014

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

 

Innanzitutto, prima di iniziare, vi lascio i miei più fervidi auguri di Buon Anno.

 

Evoluzione del tempo

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Salve e bentornati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

 

Entro le festività natalizie, un’intensa perturbazione di origine nord-atlantica annessa ad un Ciclone Extratropicale che colpirà l’intera Europa centro-occidentale, apporterà un improvviso cambio circolatorio anche sul nostro stivale.

 

Evoluzione del tempo

I marcati scambi meridiani rappresentanti le intense irruzioni di aria gelida artica che stanno investendo il Canada e gli Stati Uniti d’America, ma anche gran parte della Russia, stanno rinforzando le depressioni semi-permanenti facenti capo al Vortice Polare. Questa complessa dinamica circolatoria è complice dell’arrivo di una forte tempesta sull’Europa centro-occidentale. La coda della tormenta riuscirà a calamitarsi sul Mediterraneo occidentale entro la festività di Natale e di Santo Stefano, a causa dell’attenuazione dell'anticiclone di blocco che aveva aperto una prolungata fase di tempo stabile sulla penisola. Dunque, grazie al restauro di una circolazione ciclonica, le nebbie nelle vallate del centro e del nord, verranno contemporaneamente attenuate, per dar spazio a consistenti annuvolamenti associati a intense piogge dalla Liguria, subito dopo in estensione a tutta l’Italia settentrionale. Entrando principalmente dal comparto iberico-francese, l’intensa area perturbata innescherà il richiamo di aria sempre più umida di Scirocco e di Libeccio. Le correnti sciroccali, infatti, scontrandosi con la discesa di una massa d’aria moderatamente fredda di matrice nord-atlantica, alimenteranno un’elevata instabilità atmosferica, di conseguenza, i moti ascensionali diventeranno molto forti e arricchiranno le nubi cumulonembi di una grande quantità di vapore acqueo e di cristalli di ghiaccio. I temporali più intensi e a carattere di nubifragio investiranno maggiormente il versante tirrenico e tutto il Nord Italia. La neve, invece, imbiancherà le Alpi fino a quote medio-basse, copiosamente al di sopra dei 2000 m. Per quanto riguarda le regioni centrali e meridionali, invece, il sistema perturbato darà luogo ad un peggioramento più marcato sul medio-basso versante tirrenico e in Sardegna, ove soffieranno venti di burrasca. Anche le regioni adriatiche saranno interessate dal brusco cambio di rotta, ma le piogge risulteranno meno consistenti e accompagnate da raffiche di vento. Solo durante la festività di Santo Stefano il guasto incomincerà a essere più incisivo sulle regioni centro-meridionali, anche sulle medesime pioverà consistentemente. Nello stesso giorno, la neve cadrà sull’Appennino centrale al di sopra dei 1200 m, merito la vittoria di un’avvezione di aria moderatamente fredda di estrazione polare-marittima, la quale cercherà di spegnere i venti di Scirocco, attuando un sensibile calo termico su tutto il nostro bacino. Il vortice di bassa pressione, generatosi in seguito all’ingresso del fronte perturbato, manterrà la sua azione sull’Italia centro-settentrionale, prolungando la fase di maltempo. Per questi motivi per un miglioramento delle condizioni meteorologiche dovremo aspettare molto tempo. Parleremo sicuramente dell’evoluzione del tempo per la fine dell’anno, nei prossimi aggiornamenti meteo.

 

Meteo Marsica

A causa della resistenza di un’area di alta pressione, sono le inversioni termiche a dominare lo scenario meteorologico su tutta l’area del Fucino, contribuendo a sperimentare le ultime giornate fredde e nebbiose solo per quanto concerne la cittadina di Avezzano e le zone limitrofi. Nella giornata di Natale e di Santo Stefano, invece, un’onda perturbata legata ad una profonda depressione sull’Europa centro-occidentale, rispristinerà una circolazione ciclonica sul Mediterraneo, determinando un’attenuazione della nebbia nelle aree del Fucino, con un aumento delle nubi e del vento. Rapidamente, nella giornata di Natale, il territorio marsicano sarà interessato da annuvolamenti associati a piogge di moderata e di forte intensità. Ad essere maggiormente bersagliato sarà il settore occidentale della Marsica mentre, per quanto riguarda il settore orientale, le piogge saranno piuttosto intense nella festività di Santo Stefano. Il vento sarà intenso, principalmente di Libeccio. Le temperature saliranno lievemente a Natale, mentre tenderanno a scendere il giorno dopo, poiché i venti inizieranno a girare dai quadranti settentrionali. La neve imbiancherà le montagne nella festività natalizia, sino a raggiungere i paesi montani di Ovindoli e Pescasseroli a Santo Stefano. Pertanto, vi invito a seguire i prossimi appuntamenti.

 

 

Grazie e, i miei più fervidi auguri di Buone Feste.

14-12-2013

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

 

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Insieme a questo articolo, invece di allegare un'immagine satellitare, già osservata molto bene negli scorsi aggiornamenti, vi propongo una fotografia scattata pochi giorni fa nel deserto egiziano, che ci fa sicuramente riflettere su quanto la complessità del tempo atmoferico sia principalmente collegata alla corrente a getto, il secondo motore climatico più importante assieme alla nostra stella, il Sole.

 

Situazione ed Evoluzione del tempo

Un Vortice Polare molto intenso e disturbato da continue espansioni anticicloniche, permette a masse d’aria gelida di staccarsi dal medesimo e di muoversi verso sud-est. Una volta giunto sull’Europa orientale, un nucleo d’aria gelida di origine artica, si è lanciato oltre il Mar Nero, sfiorando persino il Medio Oriente e, in particolar modo, la Turchia e l’Egitto. La massa d’aria, ha continuato ad alimentare un reticolo di isobare facenti capo ad un insidioso vortice depressionario detto Xaver, essendo agevolata da un anticiclone di blocco ad omega sul Mediterraneo, complice di condizioni meteorologiche totalmente diverse. Quando parliamo di anticicloni di blocco, nel caso dell’Europa centro-occidentale e del Mediterraneo, ci riferiamo sicuramente all’Anticiclone delle Azzorre, il quale, dopo essersi instaurato per una settimana sulla nostra penisola, come detto, ha iniziato a trainare aria molto fredda verso più basse latitudini, tenendosi distante dal nostro stivale. La principale trasportatrice del freddo artico là dove non dovrebbe arrivare è la corrente a getto; merito altri importanti fattori, l’asse o core del getto è stato rinforzato dai continui scambi meridiani e ha iniziato a ondulare abbondantemente verso sud, traslando il fronte polare al di sotto dell’Egeo. Tuttavia, per quanto concerne l’Europa centro-occidentale e il Mediterraneo, l’Anticiclone delle Azzorre manterrà, anche nei prossimi giorni, condizioni meteo discrete o poco nuvolose su tutta la nostra penisola dove, per via delle inversioni termiche tipiche degli anticicloni autunnali e invernali, non sono mancate le nebbie, specie nelle Valli del Centro e in Val Padana; sono protagoniste anche le gelate notturne, in particolar modo nelle aree alpine e interne appenniniche. La presenza di questo robusto promontorio anticiclonico, che sta ponendo i suoi massimi anche sui Balcani, non cederà facilmente, non permettendo l’ingresso di nessuna perturbazione sul Mediterraneo almeno fino a giovedì. Mentre, per quanto riguarda le fredde correnti artiche, le stesse, calamitate da un sistema perturbato che ha manifestato un’intensità tale da avere un nome, sono divenute altrettanto gelide, nel loro viaggio sul continente. Per questi motivi, una volta raggiunta la Turchia e aver accarezzato il deserto egiziano, la perturbazione a prevalente carattere freddo, ha permesso alla neve di imbiancare città come Istanbul, Betlemme, Gerusalemme e la capitale egiziana, il Cairo, dove episodi nevosi come tali non si vedevano da molto tempo.

Tornando a noi, nei prossimi giorni, l’area anticiclonica che ci interessa, riuscirà ad indebolire la sua presa, lasciando sgattaiolare infiltrazioni di aria umida da ovest, le quali, rimescolando l'aria, attenueranno le nebbie in Pianura Padana e faranno sì che, specie lungo il medio-alto versante tirrenico della penisola, possano esserci degli addensamenti nuvolosi più o meno consistenti associati a qualche piovasco tra Liguria e Toscana. I cieli torneranno immediatamente a essere sereni su quasi tutta la penisola e saranno possibili ancora nebbie fino alla giornata di giovedì prossimo. Subito dopo giovedì, un ulteriore indebolimento delle fondamenta alto pressorie, darà luogo a un cambio circolatorio che vedrà concretizzarsi una fase di maltempo sulle regioni centro-settentrionali dello stivale, proprio entro le festività natalizie. Ne torneremo a parlare nei prossimi aggiornamenti.

 

Meteo Marsica

La Marsica vive da una settimana giornate caratterizzate da un tempo altrettanto discreto. Tuttavia non sono mancate le gelate notturne specie nelle aree del Fucino, là dove l’inversione termica è risultata marcata; per questi motivi, anche le nebbie hanno avuto modo di fare più volte la loro comparsa. Nel corso dei prossimi giorni, i cieli si presenteranno sereni e, anche se non ci sarà il transito di nubi nel pomeriggio, la situazione continuerà ad essere invariata, grazie alla continua azione dell’Anticiclone delle Azzorre, stabilitosi sul Mediterraneo centrale. Le temperature, invece, saranno gradevoli o miti solo durante le ore pomeridiane della giornata. L’aria fredda che si trascina fino a latitudini piuttosto basse nel settore orientale del Mediterraneo, non riuscirà nemmeno a lambire il nostro territorio. Tuttavia, dalla giornata di venerdì, un indebolimento dello scudo alto pressorio, permetterà un cambio circolatorio sulle regioni centro-settentrionali. Anche la Marsica sarà interessata dal peggioramento, con annuvolamenti e deboli piogge da venerdì, precedute da schiarite. Solo entro le festività natalizie potrebbe restaurarsi un assetto circolatorio tipicamente invernale.

Pertanto, vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti meteo.

Grazie e arrivederci.

08-12-2013

 

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Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con il meteo.

 

Evoluzione del tempo sulla nostra penisola

Dopo l'intensa dinamicità che la nostra atmosfera ha avuto nei giorni passati, la prossima settimana sarà dominata da un rinforzo dell'Anticiclone delle Azzorre su tutto il bacino del Mediterraneo, il quale, ponendo una configurazione di blocco su tutta l'Europa centro-occidentale, avvierà una prolungata fase di tempo stabile e soleggiato, con il ritorno delle nebbie mattutine in Pianura Padana e nelle Valli del Centro, proprio a causa delle inversioni termiche, segno dell'inizio di una lunga fase di stabilità atmosferica. In effetti, siamo quasi in Inverno e, quando sul nostro stivale transita un anticiclone, anche le escursioni termiche, ossia la differenza tra le temperature massime e le temperature minime, sono piuttosto marcate, con temperature gradevoli di giorno e fredde nel cuore della notte e nelle prime ore del mattino; possibili deboli gelate nelle aree alpine e interne appenniniche, dove qualche addensamento nuvoloso pomeridiano tra lunedì e martedì potrebbe far pensare ad un peggioramento, ma invece si rivelerà innocuo e seguito da ampie schiarite. Ai lati della gobba anticiclonica, la quale avvierà la sua egemonia su tutto il bacino del Mediterraneo e soprattutto sull'Europa centro-occidentale, scorreranno ampie saccature di bassa pressione, una estesa dalla Groenlandia al Nord America, sino a spingersi verso le coste orientali degli Stati Uniti e un'altra, rappresentante un vero e proprio sistema depressionario che, una volta sceso dal Mar Glaciale Artico fino all'Europa orientale, sarà attenuato da un rinforzo dell'alta pressione anche sulle aree balcaniche. Quest'ultima tempesta di neve e di vento, è degna di avere un nome, perché simile ad un uragano per intensità del vento dovuta, specialmente, alla profondità del minimo depressionario; la stessa, dunque, è stata denominata dall'Università di Berlino, Xaver, una tormenta capace di far scendere l'Est Europeo in un'intensa ondata di maltempo di stampo pienamente invernale. Tuttavia, le forti correnti d’aria gelida non riusciranno a investire la nostra penisola, ma devieranno la loro traiettoria in prossimità dell’Adriatico, perché frenate da un campo anticiclonico. Come detto, le medesime, accarezzeranno solo lo stivale, attuando un modesto calo termico, per spegnersi nella giornata di lunedì.

 

 

Vi rimando ai prossimi aggiornamenti meteo.

Grazie e arrivederci.

04-12-2013

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

Dopo la fugace e intensa ondata di maltempo, l'espansione di un'area di alta pressione sul Mediterraneo, apporterà, in quest'ultimi giorni, un tempo del tutto discreto; a partire dalla giornata di domenica, invece, un debole cedimento della figura anticiclonica, incentiverà correnti d'aria fredda dai Balcani a lambire attenuate anche la nostra penisola; niente importanti nevicate, salvo qualche spolverata sull'Appennino centro-meridionale fino a bassa quota. E' atteso, nello stesso giorno, un sensibile calo termico su tutto lo stivale.

 

Evoluzione del tempo sulla penisola

Proprio così, l'ondata di freddo intenso non si farà vedere il giorno dell'Immacolata Concezione, perché l'aria fredda non giungerà pienamente sul Mediterraneo; tutto a causa di una morigerata espansione dell'Anticiclone delle Azzorre sul settore occidentale del Mediterraneo, la quale permetterà ad un'irruzione di aria molto fredda di origine artico-marittima, di farsi strada verso i Balcani, accarezzando solo il versante adriatico della penisola italiana. Il bel tempo, salvo le nebbie mattutine in Val Padana e nelle Valli del Centro, continuerà fino a sabato, quando inizieranno a soffiare tesi venti nord-orientali, specie lungo il versante adriatico. Dalla giornata di domenica, infatti, le fredde correnti settentrionali, manterranno il tempo discreto, con possibili venti di Favonio sulle regioni di nord-ovest. Il versante adriatico del centro-sud, invece, vedrà qualche annuvolamento e l'accentuarsi del freddo, non sono esclusi addensamenti consistenti sull'Appennino centro-meridionale con qualche fiocco di neve fino a bassa quota, ma senza significativa importanza. Bel tempo sul resto del sud e sulle due Isole Maggiori. L'aria gelida, invece, continuerà ad affluire sull'Europa dell'Est e sui Balcani dove, essendo calamitata da un profonda saccatura di bassa pressione,  darà luogo a delle nevicate sino in pianura, anche sotto forma di bufera; solo sulle medesime aree territoriali le temperature scenderanno repentinamente e terribilmente sotto lo zero dalla prossima settimana. Sulla nostra penisola, invece, si instaurerà una salda e duratura gobba anticiclonica,  la quale ripristinerà una fase di tempo stabile e soleggiato su tutta l'Italia, salvo marcate escursioni termiche in montagna e nebbie in Pianura Padana e nelle Valli del Centro.

 

Meteo Marsica

Nessuna ondata di freddo intenso interesserà la Marsica il giorno dell’Immacolata Concezione. Un’area di alta pressione strettamente collegata all’Anticiclone delle Azzorre, proteggerà il nostro territorio almeno fino alla giornata di venerdì. Tuttavia resteranno marcate le escursioni termiche, con brusche oscillazioni a fine giornata e nelle prime ore del mattino; qualche nebbia o foschia sarà possibile nell’area del Fucino. A partire dalla giornata di sabato, invece, a causa dell’indebolimento dell’alta pressione, aumenteranno le nubi, subito dopo, però, il cielo diverrà terso, per via del rinforzo di una tesa e fredda ventilazione nord-orientale. E’ atteso un sensibile calo delle temperature e un'accentuazione del freddo, dovuto al cosiddetto effetto vento o Wind Chill. Non è atteso nessun fenomeno di rilievo, salvo qualche addensamento nuvoloso nel settore sud-orientale della Marsica, associato a qualche fiocco di neve fino a bassa quota; nevischiate accompagnate da ampie schiarite ad Ovindoli e a Pescasseroli. Le fredde correnti balcaniche manterranno basse le temperature, anche il giorno dell’Immacolata Concezione; tuttavia un promontorio di alta pressione ripristinerà condizioni di tempo stabile già dalla giornata di lunedì.

 

Vi rimando ai prossimi appuntamenti con il meteo.

 

Grazie e arrivederci.

30-11-2013

Salve e ben ritrovati al consueto aggiornamento meteo.

 

Evoluzione del tempo

Dopo una prima irruzione di aria gelida di origine artica, la nostra penisola sta attraversando una breve tregua, rappresentata, in particolar modo, dalle prime gelate notturne. In effetti, dalla giornata di domenica, la pausa sarà interrotta da un nuovo cambio circolatorio: un’intensa perturbazione di origine nord-atlantica è riuscita a rompere il blocco anticiclonico presente sulle Isole Britanniche, il quale consentiva alle masse d’aria gelida di muoversi verso più basse latitudini, interessando anche il Mediterraneo centrale. Per tali motivi, nei prossimi giorni, le fredde correnti nord-orientali, si allontaneranno dal Mar Nostrum, lasciando spazio ad un nuovo cambio circolatorio. Allorché, la nuova e intensa perturbazione di origine nord-atlantica di cui abbiamo inizialmente parlato, avrà principalmente come obiettivo le coste mediterranee del Nord Africa. Il suo cammino inizierà principalmente dalle regioni settentrionali dove, dati i forti contrasti tra una conca di aria fredda nel catino padano e le umide correnti di richiamo, darà luogo a nevicate sin lungo il piano sulle regioni di nord-ovest, e fino a bassa quota sul resto del Nord Italia. Tuttavia, tali precipitazioni nevose, nel corso della giornata di domenica e di lunedì, tenderanno a trasformarsi in pioggia, complice un intenso afflusso di venti sciroccali; continuerà a nevicare copiosamente solo sulle Alpi. Da lunedì, invece, il sistema perturbato, raggiungerà il cuore del Mediterraneo, determinando un altro brusco peggioramento del tempo sulle regioni meridionali. In effetti, in prossimità della Sicilia, si genererà una profonda area depressionaria, nella quale, in senso antiorario, ruoteranno gli umidi venti meridionali, nonché al suo fianco sinistro, scenderanno le fredde correnti di Maestrale, tali due masse d’aria in spostamento e di natura differente, saranno costrette a fronteggiarsi direttamente. Ne verrà fuori, una forte fase di maltempo che coinvolgerà le regioni centrali e, soprattutto, le regioni meridionali, le più colpite dai forti temporali, i quali potranno assumere carattere di nubifragio. Mentre, per quanto riguarda il centro Italia, i temporali interesseranno sia le coste tirreniche che le coste adriatiche, con piogge estese sul resto delle regioni. Al nord, il tempo incomincerà a migliorare già a partire da domenica; resterà marcatamente instabile al centro-sud almeno fino a mercoledì, quando l’attenuarsi dell’area di bassa pressione potrebbe essere susseguita, da un’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre lungo i meridiani, con la conseguente discesa, il giorno dell’Immacolata Concezione, di correnti gelide settentrionali direttamente nel Mediterraneo. Data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima tendenza, torneremo a parlarne nei prossimi aggiornamenti meteo.

 

 

Meteo Marsica

Una irruzione di aria fredda in ingresso dall’Adriatico e di estrazione artica, ha conseguenzialmente interessato il nostro territorio. E’ stato straordinario assistere alle prime deboli nevicate fino a bassa quota, le quali hanno interessato anche la cittadina di Avezzano, spolverando i tetti della città di un candido velo bianco, altresì hanno accompagnato un netto calo della colonnina di mercurio, che si è attestata su valori pienamente invernali. La Marsica orientale, invece, è stata maggiormente colpita dalle nevicate, facenti capo alla coda di una perturbazione, venutasi a creare per stau nel settore aquilano, a causa dello scontro della massa d’aria fredda con il massiccio più alto della catena appenninica centrale. A partire dalla giornata di domenica pomeriggio, il nucleo di aria fredda, si allontanerà completamente dal nostro territorio, dando spazio a un diverso cambio circolatorio: si faranno, infatti, vedere le prime nubi associate a rovesci di pioggia moderata, mentre nevicherà sulle montagne, in particolar modo ad Ovindoli. Tuttavia, l’ingresso di correnti di Libeccio, tra la giornata di lunedì e di martedì, daranno luogo ad un lieve rialzo delle temperature, le quali si porteranno su valori più tipici del periodo. L’area depressionaria presente sul Mediterraneo centrale, nei giorni citati, porterà piogge anche forti nel settore orientale della Marsica, sarà poi costretta ad attenuarsi nella giornata di mercoledì con l’arrivo di ampie schiarite. Nel giorno dell’Immacolata Concezione, come detto, potremmo di nuovo avere un brusco calo delle temperature e nevicate fino a bassa quota su tutto il territorio. Ci ritorneremo. Vi ringrazio per la lettura.

Arrivederci, ai prossimi appuntamenti.

22-11-2013

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Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

 

Situazione del tempo sulla penisola

Dopo la graduale attenuazione del vortice ciclonico che, nei giorni passati, aveva colpito maggiormente i settori occidentali della penisola, in particolar modo la Sardegna, l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre lungo i meridiani, sta consentendo ad un nuovo vortice depressionario di tuffarsi nel Mediterraneo, dando luogo ad un’irruzione di aria fredda nel cuore dell’Europa. Nelle prossime ore, l’area perturbata, avrà avviato la sua azione sul medio-basso Tirreno e, ammaestrando la perturbazione giunta giovedì sul Nord Italia, farà sì che la parte più attenuata della massa d’aria fredda di origine artico-marittima che sta facendo nevicare fino a quote molto basse su Piemonte e Lombardia, arrivi anche sulle regioni centro-meridionali. Conseguenzialmente tutta la penisola assisterà ad un netto calo delle temperature, le quali si attesteranno su valori quasi invernali. La prima neve, invece, avrà abbondantemente imbiancato tutto l’arco alpino fino a quote basse, e qualche fiocco di neve misto a pioggia, come detto, si sarà spinto fino in pianura su Piemonte e Lombardia. La neve continuerà a imbiancare anche l’Appennino settentrionale e centrale e, grazie al richiamo di correnti d’aria fredda da parte dell’area depressionaria, dalla giornata di sabato, i fiocchi potrebbero spingersi fino a quote relativamente basse nelle aree interne appenniniche. Sono attesi, invece, temporali anche di forte intensità sulle coste del medio-basso Tirreno; mentre al nord il tempo tenderà a migliorare.

 

Evoluzione del tempo sulla penisola

Quando il vortice depressionario, si sarà immediatamente spostato, ovvero dalla giornata di domenica, gli ultimi refoli di instabilità insisteranno solo sulle regioni meridionali con ancora qualche pioggia e qualche spolverata di neve sull’Appennino centro-meridionale fino a quote medie o medio-basse. Infatti, l’aria moderatamente fredda, sarà già dilagata a tutto il bacino del Mediterraneo, mantenendo le temperature sia minime che massime su valori bassi e tipici del periodo. Tra la giornata di martedì e di mercoledì della prossima settimana, invece, una nuova estensione dell’Anticiclone delle Azzorre lungo i meridiani, tanto da far entrare i suoi massimi sino all’Islanda, consentirà ad una massa d’aria gelida di origine artica, di scendere repentinamente lungo il suo bordo orientale, lanciandosi sui Balcani e, a sua volta, raggiungendo la nostra penisola, attraverso intense e gelide correnti nord-orientali. Ad essere maggiormente interessate, però, saranno le regioni del versante adriatico della penisola; da mercoledì sera l’aria molto fredda avrà invaso il resto dello stivale, determinando un forte calo termico. Dunque, i venti di Bora e di Grecale faranno bruscamente abbassare le temperature, portandole su valori pienamente invernali e, a causa della secchezza dell’ingresso di aria pellicolare russo-siberiana, daranno origine, subito dopo, alle prime gelate notturne, specie nelle aree appenniniche e nella Val Padana; quest'ultima funge da catino dove, l’aria fredda, essendo pesante, scende repentinamente accumulandosi nei bassi strati. Anche se l’ingresso di aria gelida e secca non consentirà l’origine di fenomeni importanti, a partire da martedì, il versante adriatico dell’Appennino centrale, in particolar modo l’Appennino abruzzese e molisano, si troverà di fronte una massa d’aria molto fredda a scavalcarlo, sperimentando il cosiddetto effetto stau, il quale genererà nubi e precipitazioni nevose fino a quote molto basse tra martedì e mercoledì; qualche fiocco potrebbe arrivare fin sulle coste del medio-basso adriatico.

 

Meteo Marsica

E’ affascinante osservare le montagne imbiancate dalla prima neve, soprattutto per gli amanti delle escursioni, della neve e dello sport sciistico. Proprio così, una prima e moderata irruzione di aria fredda di origine artico-marittima ha raggiunto il cuore del Mediterraneo, perché richiamata da un poderoso vortice depressionario, messo in moto verso l’Europa centrale e il Mediterraneo dalla repentina estensione dell’Anticiclone delle Azzorre lungo i meridiani. Nelle prossime ore, il richiamo di correnti d’aria fredda di Maestrale guidate vortice ciclonico in rapido movimento verso il cuore del Mediterraneo, consentiranno, come detto, nuove piogge e temporali sulle regioni di nord-est e sulle regioni centrali tirreniche, dove non mancheranno temporali caratterizzati da piogge copiose e di forte intensità. Anche il nostro territorio, dalla tarda serata di venerdì, ne sarà interessato e le piogge saranno concentrate maggiormente nell’area del Fucino. La neve imbiancherà le nostre montagne appenniniche fino a quote medio-basse. La cittadina di Avezzano, invece, avvertirà i segni premonitori del freddo, trasportati da un aumento della ventilazione, principalmente dai quadranti settentrionali. Dalla giornata di sabato mattina, qualche fiocco di neve misto a pioggia potrebbe scendere fino in città, trascinato verso il basso da un sensibile calo termico. Subito dopo, però, ci sarà un timido miglioramento delle condizioni meteorologiche. Da domenica fino alla giornata di lunedì, il cielo rimarrà nuvoloso o poco nuvoloso. Tra la giornata di lunedì e di martedì, invece, faranno ingresso masse d’aria gelida di provenienza nord-orientale sullo stivale e anche sul territorio marsicano. Tali correnti d’aria molto fredda, porteranno una prima spolverata di neve sui tetti della città e delle altre località marsicane poste anche a quote più basse, seguita da ampie schiarite o da rasserenamenti. Soffieranno freddi venti di Grecale e di Tramontana, i quali daranno luogo ad un brusco calo delle temperature, che si attesteranno al di sotto dello zero o su valori pienamente invernali; non mancheranno le prime brinate notturne.

Vi invito costantemente a seguire i prossimi aggiornamenti meteo.

 

Vi ringrazio e vi auguro una buona giornata.

17-11-2013

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Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

 

 

Situazione ed Evoluzione del tempo per la nostra penisola

La perturbazione giunta pochi giorni fa sul Mediterraneo occidentale, è stata deviata da un’espansione di un anticiclone balcanico che, in accordo con l’Anticiclone delle Azzorre, sarà, nelle prossime ore, ancora in grado di garantire altre ore di tregua sullo stivale, caratterizzate principalmente da cieli sereni o poco nuvolosi. Tra la giornata di lunedì e di martedì, invece, il vortice depressionario, che ora interessa l’Europa sud-occidentale, smorzerà il suo moto retrogrado e, a causa di una nuova e decisa espansione dell’Anticiclone delle Azzorre in Oceano Atlantico, sposterà progressivamente la sua azione verso levante, investendo, con la parte più intensa della sua perturbazione, tutta la nostra penisola. Il guasto del tempo si presenterà attraverso l’arrivo di piogge e temporali sulle regioni settentrionali e, in special modo, dalla giornata di martedì, sul versante tirrenico del centro-sud; un peggioramento che si diffonderà su tutta la penisola tra martedì e mercoledì. L’area depressionaria, tornata di nuovo a dirigere le sue nubi verso la penisola, tra la giornata di mercoledì e di giovedì, si troverà di fronte alla discesa repentina, lungo il bordo orientale dell’Anticiclone delle Azzorre, di correnti d’aria fredda di origine polare che, dopo aver accarezzato l’Europa centrale, si scaglieranno all’interno della depressione sotto forma di forti venti dai quadranti settentrionali. Dunque, solo da mercoledì, la neve potrà imbiancare le Alpi a quote piuttosto basse e l’Appennino sino a quote medie. L’area perturbata, però, nei giorni successivi a giovedì, non abbandonerà lo stivale, perché, a colmarla, saranno altre sue gemelle, incentivate a scendere dall’Europa settentrionale sino al Mar Nostrum, grazie all’azione dell’alta pressione oceanica lungo i meridiani. Questo poderoso blocco anticiclonico sull’Oceano Atlantico, potrebbe favorire lo stimolo della depressione islandese nell’inviare, fino al cuore del Mediterraneo, una serie di fronti perturbati dal nord-atlantico. Orbene, dal prossimo fine settimana, potremmo assistere ad un brusco calo delle temperature, merito l’ingresso, assieme a queste perturbazioni, come detto, di aria fredda dapprima di matrice polare-marittima, subito dopo di origine artica; la neve potrebbe imbiancare l’Appennino fino a quote relativamente basse dalla tarda serata di venerdì. Pertanto, vi invito a seguire costantemente gli aggiornamenti meteo.

 

 

Meteo Marsica

Dopo il rapido passaggio perturbato avuto nei giorni scorsi, il nostro territorio, assapora giornate rappresentanti una breve tregua, caratterizzata da cieli sereni o poco nuvolosi e una ventilazione tutto sommato moderata. La cosiddetta parentesi inter-ciclonica, però, si esaurirà nel corso dei prossimi giorni. I primi cambi di circolazione che interesseranno tutta la nostra penisola, si faranno sentire in particolar modo sul territorio marsicano dalla giornata di martedì pomeriggio, quando non saranno esenti rovesci di pioggia, in particolar modo sui settori occidentali del Fucino, in rapido ampliamento a tutto il territorio. Il guasto si farà radicale solo da mercoledì, quando piogge moderate, ma persistenti, domineranno tutto il territorio. Il vortice depressionario, muovendosi verso levante, trainerà anche masse d’aria moderatamente fredda sul territorio, perciò non mancherà un sensibile calo delle temperature. Anche ad Avezzano, la pioggia e l’effetto vento faranno acuire le grinfie dell’Inverno che, tuttavia, si nasconde dietro al vero volto dell’Autunno. Tra la giornata di mercoledì e di giovedì arriverà la neve ad imbiancare le nostre belle montagne, che non solo si metteranno il cappello, come successo giorni fa, ma si vestiranno anche con un bianco mantello. Dopotutto, dopo una serie di rapidi guasti delle condizioni meteorologiche, ma essenziali a segnalare l’arrivo della fredda stagione, dal prossimo fine settimana e, ancor di più, ad oltre una settimana, potremmo assistere a delle fugaci ondate di freddo che, accarezzando il Mar Mediterraneo, potrebbero far scendere i bianchi fiocchi fino a quote collinari, spolverando i tetti della cittadina di Avezzano e delle altre località marsicane poste ad altitudini superiori e non inferiori ai 700 m s.l.m., di un candito velo bianco. Come detto, ne torneremo a parlare nei prossimi appuntamenti. E’ tutto.

Vi ringrazio. Arrivederci.

13-11-2013

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

 

 

Situazione e Evoluzione del tempo sulla penisola


L’intensa perturbazione di origine nord-atlantica giunta domenica sera sul bacino del Mediterraneo, ha dato luogo a una profonda depressione centrata sul basso Tirreno, aprendo una fase di maltempo dalle caratteristiche tardo-autunnali, specie sull’Italia centro-meridionale e in particolare sulle coste tirreniche e adriatiche, dove non sono mancate piogge copiose e temporali, nonché forti venti, responsabili delle mareggiate. E’ arrivata, per la prima volta in questa stagione, anche la “dama bianca” a velare le montagne appenniniche centrali; i bianchi fiocchi di neve hanno coperto abbondantemente soprattutto le Alpi orientali e occidentali, dove tra la giornata di lunedì e di martedì è tornato a splendere il sole. L’Autunno, dunque, anche se nel mese precedente mostrò in parte il suo volto attraverso dei “tira e molla”, adesso sembra veramente spingersi a passi veloci verso il nostro stivale, facendo acuire le grinfie dell’Inverno in arrivo. L’Anticiclone delle Azzorre, fino ad allora debole, poco propenso a portarsi lungo i meridiani, a causa di un notevole rinforzo del flusso umido atlantico, adesso sembra iniziare a diventare obiettivo, anche se, la corrente a getto che lo dirige, cercando di elevarsi verso nord, ai primi tentativi ancora inciampa, guidando l'anticiclone azzorriano verso le Isole Britanniche. Dunque, non mancheranno eventuali sconfinamenti dell’alta pressione oceanica verso nord-est, bensì, in tali dinamiche, l’unica valvola di sfogo per le perturbazioni nord-atlantiche diventa il Mediterraneo. Orbene, non potendo muoversi verso levante, per via di un anticiclone balcanico, la depressione che ci ha interessato, sarà costretta a esaurirsi sul nostro bacino a partire dalla giornata di giovedì, concedendo una breve tregua su tutto lo stivale, salvo nebbie mattutine nelle Valli o eventuali addensamenti nuvolosi. Nemmeno il tempo di chiudere una forte fase di maltempo per il Mar Nostrum, la circolazione atmosferica, ne aprirà un’altra, tipica del periodo. Infatti, a partire da venerdì, un’intesa perturbazione rilegata ad una conca di bassa pressione, innescherà un minimo barico sul Golfo Ligure, richiamando correnti d’aria più fredda di matrice polare-marittima sulla Francia e sulla penisola Iberica, fino a lambire il Nord Italia, dove ci saranno piogge anche forti, ma anche nevicate fino a bassa quota, in particolar modo sull’arco alpino. Avendo traiettoria del tutto diversa dalla precedente, la perturbazione si tufferà sul Mar Tirreno, incentivando correnti sciroccali a spirare sul Mediterraneo orientale e sul versante adriatico, con piogge e rovesci anche a carattere temporalesco solo da venerdì sera al centro-sud. Subito dopo, però, saranno le correnti più fredde settentrionali a dominare lo scenario, con un sensibile calo termico su tutta la penisola.

 

 

Meteo Marsica


Dopo l’influenza di un vortice depressionario centrato sul Tirreno meridionale, da giovedì la Marsica torna ad assaporare una breve tregua, caratterizzata da cieli nuvolosi, tendenti a divenire poco nuvolosi, con eventuali foschie e nebbie mattutine nell’area del Fucino. Sarà meraviglioso ammirare il Velino con un bianco cappello, l’unico segno rimasto delle nevicate cadute lunedì scorso in montagna. Intanto, più a nord, sembra farsi sentire un nuovo peggioramento; aumenterà notevolmente il vento a fine giornata, rivolto dapprima dai quadranti meridionali, ma volto a ruotare, nel giorno seguente, dai quadranti settentrionali. Il nuovo guasto del tempo si affaccerà anche sulla Marsica, solo a partire dal pomeriggio di venerdì, quando torneranno rovesci anche a carattere temporalesco, specie nell’area del Fucino; piogge che saranno in rapida espansione a tutto il territorio in poche ore. Si tratta di un’intesa perturbazione che, giunta giovedì sera sull’Italia settentrionale, muovendosi verso il Tirreno, aprirà una nuova fase di maltempo sulle regioni centro-meridionali e di conseguenza, come detto, anche sulla Marsica. Le piogge insisteranno nel fine settimana, manifestandosi anche copiose; fiocchi al di sopra dei 15oo m a partire da sabato sera. Per quanto riguarda la prossima settimana, invece, ci aspetta una nuvolosità grigia e persistente, senza significative precipitazioni. Pertanto, vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti. Vi ringrazio. Arrivederci.

08-11-2013

Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

 

 

Evoluzione del tempo sulla nostra penisola

 

L’alta pressione che ci interessa si indebolirà progressivamente dalla giornata di oggi, assicurando le ultime ore di tempo stabile e soleggiato. Ritirandosi dal Mediterraneo e rafforzandosi sull’Oceano Atlantico, fino ad allungarsi sulle Isole Britanniche, l’Anticiclone delle Azzorre, consentirà a due diverse perturbazioni di avere come bersaglio il Mediterraneo centrale. La prima perturbazione determinerà un improvviso cambio di circolazione a partire dalla serata di sabato, quando umide correnti atlantiche la accompagneranno sullo stivale, con le prime piogge al nord e sulle regioni centrali tirreniche e un rinforzo dei venti di Libeccio. Presto, però, la stessa abbandonerà la nostra penisola, per essere sostituita da un intenso fronte perturbato in discesa dal Nord Europa che, avendo mirato il Mar Nostrum, lo raggiungerà repentinamente, originando un vortice di bassa pressione sul Mar Tirreno. Sarà proprio il minimo depressionario, generato da un ingresso di aria fredda e perturbata responsabile dei primi temporali di forte intensità sul versante tirrenico e di un notevole aumento del vento pronto a girare in Maestrale, a dar luogo, spostandosi sul Golfo di Gaeta, ad una prima ondata di freddo nel cuore del Mediterraneo, perché da questo punto richiamerà aria fredda di diversa provenienza, ossia di origine artica, in discesa sui vicini Balcani. Ne consegue, una brusca fase di maltempo dalle caratteristiche quasi invernali per lo stivale, in particolar modo la stessa risulterà più incisiva sulle regioni centro-meridionali, dove, specie lungo il versante adriatico, non mancheranno intensi venti di Grecale e, subito dopo il passaggio del fronte, ovvero dalla giornata di mercoledì, su tutto il centro-sud soffierà ancor più fredda Tramontana, proprio quando saranno possibili delle timide schiarite. Inoltre, le raffiche di vento, saranno accompagnate da improvvisi rovesci di pioggia anche a carattere temporalesco; lungo il medio-basso versante tirrenico e sul resto del sud, invece, avremo temporali di forte intensità già da domenica sera, altresì con l’ingresso di aria fredda di natura continentale, lo zero termico inizierà a scendere e si potranno avere le prime nevicate sull’Appennino centrale fino a quote medie a partire da lunedì, anche se non escluderei pioggia mista a neve a quote medio-basse; fiocchi anche sulle Alpi orientali fino a quote relativamente basse per il periodo.

 

Meteo Marsica

 

Dopo la breve pausa soleggiata, dal punto di vista meteorologico, il territorio marsicano vedrà un nuovo cambio circolatorio, che dominerà l'Italia centro-meridionale: lo stesso non solo subirà il passaggio della perturbazione atlantica in arrivo sabato sera, con i primi annuvolamenti associati a deboli piogge, ma anche l'avanguardia di una seconda e più intensa nordica perturbazione, la quale, calamitando il vortice di bassa pressione da essa generato sul Golfo di Gaeta, interesserà completamente il nostro territorio. Sono attese piogge moderate anche a carattere temporalesco nell’area del Fucino da domenica pomeriggio, in rapida diffusione al territorio limitrofe, fino a investire tutta la Marsica. L’ingresso di aria molto fredda nord-orientale, invece, a partire da lunedì, darà luogo non solo ad una notevole ventilazione e un brusco, nonché forte calo delle temperature, ma anche a nevicate fino a quote medio-basse, specie nel settore orientale, interessando soprattutto Ovindoli, dove gli accumuli nevosi potrebbero risultare significativi con una bassa visibilità; probabili episodi di pioggia mista a neve a Pescasseroli e a Villavallelonga; piogge anche forti a quote più basse. Dalla giornata di mercoledì, però, ci saranno delle timide schiarite; attese temperature su valori tutt’altro che autunnali, con la neve che, con il suo manto, avrà imbiancato il Monte Velino quasi fino ai piedi.

06-11-2013

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Salve e ben ritrovati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

 

Situazione e Evoluzione del tempo per lo stivale

Dopo il rapido passaggio di una vivace perturbazione di matrice nord-atlantica, il nostro stivale e tutto il bacino del Mediterraneo assisterà a un generale miglioramento delle condizioni meteorologiche, grazie alla repentina rimonta di un’area di alta pressione facente parte dell’Anticiclone delle Azzorre. Nonostante ciò, le temperature rimarranno piuttosto basse nelle ore diurne delle prossime giornate in una marcata escursione termica, specialmente nelle aree montuose appenniniche e alpine della penisola; mentre resteranno miti di giorno. Per quanto concerne le regioni di nord-ovest, invece, la rimonta improvvisa dell’Anticiclone delle Azzorre dapprima sulla Francia, subito dopo su tutto il Mar Nostrum, consentirà ad una massa d’aria di natura differente di scavalcare l’arco alpino e, nel suo moto discendente, di generare correnti di favonio o di Foehn, responsabili non solo del ciel sereno, ma anche di un rialzo termico consistente sul settore occidentale. Nel frattempo, l’area perturbata, dopo aver portato i suoi ultimi refoli sull’Italia meridionale, si sarà trasferita verso levante; ne consegue un’avvezione di vorticità negativa per il nostro stivale, con il ripristino di condizioni meteorologiche del tutto buone dalla giornata di giovedì almeno fino a sabato sera su tutto il territorio, salvo nebbie mattutine in Val Padana e nelle Valli del Centro, in rapido dissolvimento nel corso della giornata. La pausa soleggiata non durerà molto, infatti, a partire dalla giornata di domenica si avvicinerà un’intesa perturbazione che, in discesa dal Nord Europa, sarà intenzionata, di seguito ad un rinforzo dell’Anticiclone delle Azzorre sull’Atlantico, ad attraversare tutta la nostra penisola, aprendo una vera fase di maltempo dalle caratteristiche tutt’altro che autunnali, sul Mediterraneo centrale. In effetti, una prima estensione dell’Anticiclone delle Azzorre fino alle Isole Britanniche, ovvero con obiettivo rivolto verso nord-est, permetterà a correnti d’aria molto fredda di origine artico-continentale di raggiungere le aree balcaniche già dalla prossima settimana. Da lunedì prossimo, le correnti più fredde nord-orientali proveranno a lambire l’Italia, perché richiamate dal passaggio della perturbazione. Se le correnti riuscissero solo a lambire l’area adriatica, la neve, dalla prossima settimana riuscirebbe a imbiancare le Alpi a quote relativamente basse e l’Appennino centrale e settentrionale fino a quote medie, mentre pioverà copiosamente a quote più basse su tutta la nostra penisola.

Data la distanza di tempo che ci separa da quest’ultima evoluzione del tempo, ne parleremo nei prossimi aggiornamenti.

 

Meteo Marsica

Per quanto concerne il nostro territorio prevarranno condizioni termiche serene, salvo nebbie o foschie mattutine nell’area del Fucino sino alla città di Avezzano, in rapido dissolvimento nel corso della mattina; orbene le temperature, dopo il passaggio del fronte perturbato, sono ritornate in linea con la norma del periodo, altresì la presenza dell’Anticiclone le renderà miti di giorno, moderatamente fredde e in crollo nella notte e nelle prime ore della giornata, in un fenomeno noto come escursione termica, tipico delle figure alto pressorie in pieno Autunno. La rimonta dell’Anticiclone delle Azzorre sulla nostra penisola, responsabile di una breve pausa soleggiata anche sul nostro territorio, durerà pochi giorni, e sarà susseguita da un altro passaggio perturbato che, già dalle ore serali della giornata di domenica, porterà un nuovo guasto del tempo dalle caratteristiche simili invernali. Il nuovo peggioramento si farà vedere da ovest, con annuvolamenti associati a rovesci di pioggia dalle ore diurne della giornata domenicale quando, l’intensa perturbazione, azionerà correnti d’aria molto più fredda di provenienza nord-orientale, ossia dai Balcani, accentuando un repentino crollo della colonnina di mercurio molto più significativo del precedente. L’ingresso di una massa d’aria più instabile dapprima di matrice polare-marittima, subito dopo di natura continentale, alimenterà la perturbazione e, allo stesso tempo, farà sgattaiolare lo zero termico sempre più in giù; in tal modo la neve coprirà con il suo manto bianco il Monte Velino quasi fino ai piedi, uno spettacolo a dir poco imprevedibile, nonché bello da ammirare. Dunque, saranno possibili nevicate sino a quote medie, pioggia mista a neve è attesa ad Ovindoli a partire dalla sera di domenica, dove, da lunedì prossimo, per via di una bassa visibilità e del maltempo invernale, sconsiglio di andare, se non muniti di catene. Mentre questa configurazione sembra risultare confermata da tutte le modellistiche a disposizione per le previsioni meteorologiche e l’evoluzione del tempo, l’ultima, ovvero quella che si spinge oltre i giorni citati, mostra ancora delle incertezze. Ne torneremo, come detto, a parlare nei prossimi articoli. E’ tutto.

Vi ringrazio. Arrivederci, ai prossimi appuntamenti.

06-11-2013

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Il tempo cambia in un istante... è il mio motto! Non vi stupite quindi, se, ad un certo punto, il cielo si copre improvvisamente e inizia a piovere; è ciò che mi ha sempre appassionato della Meteorologia. Torniamo al nostro consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo in forma scritta: nei precedenti post avevamo parlato di un imminente peggioramento delle condizioni meteorologiche, non solo sull'Italia settentrionale, ma anche sulle regioni centrali e meridionali. Ebbene, il vortice di bassa pressione che si è formato sul Golfo Ligure, dopo il passaggio di una prima e modesta perturbazione atlantica, calamiterà un'intensa area perturbata a partire dalla tarda serata di oggi, sino al cuore del Mar Nostrum, con le prime piogge significative specie sui settori tirrenici, dove potranno assumere forte intensità; un cambio di rotta che, dalle prossime ore, invaderà anche il resto d'Italia. Osservando l'immagine del satellite, infatti, notiamo che, un sistema frontale prettamente a carattere freddo, nel suo muoversi verso sud-est, sta richiamando venti di Libeccio, i quali hanno ritardato l'arrivo della perturbazione stessa sulle regioni centrali almeno di quattro-cinque ore del previsto; porgo le mie scuse. La perturbazione nord-atlantica, si sta alimentando di questo richiamo caldo-umido, nonché al suo arrivo, un'avvezione fredda porterebbe il fenomeno opposto, ovvero un netto calo delle temperature. Già dalla giornata di domani, le regioni centro-meridionali, specie i settori tirrenici, saranno interessati da un'acuta fase di maltempo, con piogge copiose anche a carattere temporalesco, le stesse potrebbero divenire nubifragi lungo il medio-basso Tirreno, dove nei precedenti giorni anticiclonici si è accumulata un'ampia dose di energia termica, indispensabile per generare temporali auto-rigeneranti. L'aria più fredda in quota di origine nord-atlantica che accompagna il sistema frontale, dalla giornata di giovedì, sarà anch'essa responsabile di un completo rasserenamento del cielo su tutta la penisola, le cime dell'Appennino centro-settentrionale saranno, dunque, imbiancate dalla prima neve, mentre per quanto riguarda il nord, la neve sulle Alpi sarà caduta sino a quote medie. Un velo di aria piuttosto fresca per il nostro stivale che, fino a poche ore fa, stava vivendo giornate dai sapori quasi estivi, salvo il passaggio di fronti instabili sul settentrione e sull'alto versante tirrenico, cause strettamente collegate al transito di un'area di alta pressione, riporterà le temperature in linea con la norma del periodo. La storia non sembra finire qui, dopo l'intenso peggioramento che ci investirà nelle prossime ore, il quale ruoterà i venti in Maestrale, il Mediterraneo tornerà ad assaporare giornate soleggiate, grazie al temporaneo rinforzo dell'Anticiclone delle Azzorre sul medesimo.

 

Vi ringrazio per la lettura.

 

Arrivederci, ai prossimi aggiornamenti meteo.

03-11-2013

 

Ben ritrovati al consueto appuntamento con gli aggiornamenti meteo.

 

 

Situazione del tempo sulla penisola

Dopo un lungo periodo caratterizzato dal tempo stabile e soleggiato, grazie al rinforzo di un’area di alta pressione sul Mediterraneo orientale, salvo il passaggio di fronti instabili e insidiosi sul nord Italia, il nostro stivale è di fronte ad un nuovo e rapido cambio circolatorio. L’indebolimento dell’anticiclone subtropicale che ci aveva interessato, infatti, permetterà a due perturbazioni di origine atlantica, di tuffarsi sul nostro stivale e, scavalcando le Alpi, di dar luogo ad un primo guasto sulle regioni centro-settentrionali, con le prime piogge anche a carattere temporalesco su tutto il settentrione. A partire dalla giornata di domenica, invece, la prima perturbazione, seguendo le orme di un vortice depressionario nato sul Golfo Ligure, si sarà spinta verso il medio-basso Tirreno dove dal pomeriggio, seppur indebolita, darà luogo alle prime piogge sulle regioni centro-meridionali; i venti saranno principalmente di Libeccio, tipici richiami dei fronti perturbati che provengono dall’Oceano Atlantico. Le piogge, però, interesseranno tutta la nostra penisola tra la giornata di lunedì e di martedì, risultando a carattere temporalesco e di forte intensità specie al nord e sul versante tirrenico, perché il fronte instabile sarà strattonato da un’altra perturbazione, piuttosto intensa, di chiara matrice nord-atlantica: oltre alle piogge, quindi, arriveranno anche temporali di forte intensità su tutto il nord e sulle regioni centrali a partire da martedì mattina, a causa dell’ingresso di correnti d’aria moderatamente fredda di origine polare-marittima. Le temperature, già da inizio settimana, inizieranno a abbassarsi su tutta l’Italia, riportandosi su valori in linea con la norma stagionale. Sono attese nevicate sulle Alpi sino a quote medio-basse e le prime spolverate di neve anche sulle cime dell’Appennino centro-settentrionale. Da mercoledì pomeriggio il tempo tenderà a migliorare al nord e al centro, mentre al sud e in Sicilia, potrebbero innescarsi intensi fenomeni temporaleschi, per via del transito del sistema frontale verso sud-est, per poi abbandonare l’Italia.

 

Evoluzione del tempo:

L’intensa perturbazione nord-atlantica, una volta aver attraversato il Mediterraneo centro-occidentale e conseguenzialmente anche la nostra penisola, si muoverà precipitosamente verso levante. Il fronte freddo, dunque, avrà imbiancato le Alpi e le cime dell’Appennino centrale e settentrionale, apportando un netto calo delle temperature sullo stivale. Subito dopo lo spostamento del sistema perturbato verso i Balcani, seguirà l’espansione di un campo di alta pressione strettamente collegato all’Anticiclone delle Azzorre sul bacino del Mediterraneo, ripristinando, dalla giornata di giovedì, condizioni di tempo buono o discreto su tutto lo stivale, tranne la genesi di nebbie mattutine in Val Padana e nelle Valli del centro; temperature tipiche autunnali. L’alta pressione si consoliderà sul Mar Nostrum per ben una settimana, dopo sembra affacciarsi un nuovo peggioramento, annesso alla discesa delle correnti fredde settentrionali; data la distanza di tempo che ci separa da quest'ultima configurazione, ne parleremo nei prossimi articoli.

 

Le Previsioni Meteorologiche per il nostro territorio:

Il passaggio di un solida area perturbata, a partire da domenica, mulinerà correnti d’aria più fredda verso il nostro territorio. Dalla giornata di domenica, i venti, ancora dai quadranti meridionali, diverranno settentrionali, proprio quando la perturbazione porterà i primi e consistenti annuvolamenti seguiti da piogge moderate; locali temporali nella piana del Fucino dalla giornata di martedì, con accumuli pluviometrici più significativi. Da mercoledì i cieli grigi o nuvolosi saranno sostituiti da ampie schiarite; orbene, potremmo ammirare le cime del Monte Velino e della Majella con un bianco cappello. L’Anticiclone delle Azzorre, da giovedì, tornerà a interessare il nostro territorio, con il ritorno delle nebbie mattutine nella conca del Fucino e del bel tempo, stabile e soleggiato; temperature in linea con la media del periodo, per lo più, fredde di notte. E’ tutto.

Arrivederci, ai prossimi aggiornamenti meteo.