Lavoro 07:30

Trafileria Pittini, i lavoratori occupano il Comune di Celano

Trafileria Pittini, i lavoratori occupano il Comune di Celano


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CELANO. Ancora nuovi sviluppi sul fronte della trafileria Pittini. Dopo la comunicazione ufficiale che ne attestava la cessazione delle attività, è arrivata un’altra missiva ad infiammare gli animi dei lavoratori in protesta.

 

Con una lettera indirizzata all’unità di gestione vertenze del Ministero dello Sviluppo Economico ed inviata, per conoscenza, anche alla prefettura dell’Aquila, alla Regione Abruzzo, alla Provincia dell’Aquila, a Confindustria L’Aquila e alle segreterie di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, il gruppo Pittini comunica che non prenderà parte all’incontro che si terrà proprio negli uffici del Ministero il prossimo 7 ottobre.

 

La dirigenza della trafileria sostiene che la mobilitazione dei lavoratori di Celano abbia assunto dei toni che hanno compromesso non solo una possibilità di confronto, ma anche una “comune e oggettiva analisi dei fatti”.

La Pittini comunica al Ministero di considerare inaccettabile il blocco dei cancelli in atto nello stabilimento celanese. Allo stesso modo dichiara di non poter soprassedere al fatto che vengano impedite le operazioni di messa in sicurezza degli impianti e di svuotamento di tutte le vasche della linea di zincatura.

 

La Pittini conclude la sua comunicazione dicendosi pronta a rivalutare la propria posizione solo quando gli operai, pur continuando la loro mobilitazione, restituiranno ai titolari la piena disponibilità delle aree e cesseranno di impedire lo svolgimento delle residue attività d’impresa.

 

Le maestranze, intanto, hanno spostato la loro protesta all’interno del municipio di Celano, con un’occupazione pacifica dell’aula consiliare che, dunque, ospiterà un’assemblea permanente dei lavoratori, in attesa del tavolo ministeriale del 7 ottobre. Qui gli operai sono stati raggiunti dal sindaco Filippo Piccone, che soli pochi giorni fa aveva depositato un’interrogazione parlamentare in merito alla vicenda, dal capogruppo di opposizione Carlo Cantelmi e da altri esponenti dei due gruppi di maggioranza e minoranza del Comune. «Abbiamo deciso» commenta Cantelmi «di preparare una nota congiunta di maggioranza e opposizione da inviare alla Pittini, ma anche alla prefettura e alle istituzioni che si stanno occupando della cessazione delle attività della trafileria, perché crediamo che anche la dirigenza della Pittini debba sedere al tavolo ministeriale». «La Pittini» conclude Cantelmi «non ha motivo di rifiutare un tale confronto, perché quella dei lavoratori è una protesta legittima e pacifica».

 

«L’occupazione dell’aula consiliare» dichiara Antonello Tangredi, segretario provinciale Fim-Cisl «serve a tenere alto il livello dell’attenzione sulla vicenda della trafileria Pittini di Celano. Se occorre, arriveremo anche all’organizzazione di uno sciopero cittadino». «Il nostro obiettivo, infatti, è quello di portare la vertenza ai più alti livelli possibili» continua il segretario «perché quello della cessata attività della Pittini, non è solo il problema degli 86 dipendenti. È un problema della Marsica ed è anche un problema nazionale, perché è il chiaro esempio, l’emblema, delle aziende che chiudono a causa di una cattiva gestione». «Vorremmo dire alla Pittini» prosegue Tangredi «che lo stabilimento è nostro. Se non vogliono averne più nulla a che fare, ci consegnino le chiavi».

 

Il gruppo Pittini, però, ha deciso di non presentarsi al tavolo di confronto al Ministero dello Sviluppo Economico. «Una decisione incredibile» commenta ancora Tangredi che, insieme agli altri rappresentanti sindacali di Fiom e Uilm, considera la lettera della Pittini «un atto di indifferenza rispetto alle indicazioni del prefetto dell’Aquila» il quale aveva richiesto al gruppo di aspettare l’incontro al Ministero prima di prendere qualsiasi decisione. «La missiva» aggiungono «contiene una serie di falsità finalizzate a depistare le ragioni e le proposte dei lavoratori. Una per tutte, quella relativa alla sicurezza. Infatti, nessun lavoratore ha impedito l’accesso al personale che ogni giorno svolge le operazioni di salvaguardia degli impianti e, di conseguenza, nulla e nessuno è in pericolo, cosa, questa, certificata quotidianamente dalle forze dell’ordine»

 

 

Maria Caterina De Blasis


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