Attualità 16:23

Balsorano, polemiche su edifici scolastici e smantellamento delle baracche post sisma

Balsorano, polemiche su edifici scolastici e smantellamento delle baracche post sisma


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BALSORANO. È partito a Balsorano lo smantellamento delle baracche costruite all’indomani del terremoto del 1915. Il capogruppo della minoranza del Comune rovetano, Guido Laurini, attacca il sindaco Mauro Tordone su tale questione e anche sul problema degli edifici scolastici.

 

«Il Comune di Balsorano» dichiara Laurini «è ormai con l’acqua alla gola. Sono passati molti mesi dall’inizio dell’emergenza scuola, apertasi a febbraio scorso, con la dichiarazione di inagibilità della vecchia scuola media a seguito di una verifica di vulnerabilità sismica, frettolosamente condotta in coincidenza con il bando regionale Parfas per la distribuzione dei fondi necessari per la messa in sicurezza degli edifici scolastici.

Dapprima l’amministrazione Tordone si era incautamente esposta, promettendo l’inaugurazione della nuova scuola in coincidenza dell’avvio dell’anno scolastico 2013/2014. Poi, fattasi più prudente, ha rinviato la data del taglio del nastro a dicembre 2013.

Ora, ad anno scolastico abbondantemente avviato, dopo che si sono susseguite a raffica le promesse ma anche gli atti deliberativi che contraddittoriamente disponevano sia la ristrutturazione del vecchio edificio che la realizzazione di una nuova scuola, non si intravede neppure la data della posa della prima pietra ed anche dicembre ormai bussa inquietantemente alle porte.

Nel frattempo, dopo aver chiuso la vecchia scuola media, le lezioni si tengono in un altrettanto vetusto ed ancora più scarsamente funzionale edificio sito in zona montana nella frazione di Ridotti, con crescente malumore e disagio di alunni, docenti e famiglie. Particolarmente disagevole ed oneroso, infatti, appare il trasporto scolastico».

 

«In questi lunghi mesi» continua il capogruppo «la minoranza consiliare ha vanamente e reiteratamente chiesto di essere coinvolta nella gestione dell’affare scuola o, almeno, di essere informata sugli sviluppi di una materia che, per la sua rilevanza, coinvolge l’intera cittadinanza. Ma nonostante i numerosi solleciti, nessun segnale di disponibilità è venuto da parte dell’amministrazione Tordone che lascia trapelare e diffondere solo voci ed illazioni incontrollate e spesso contraddittorie.

Ora, per fronteggiare il malcontento che serpeggia sempre più chiaramente, l’amministrazione ha cercato di dare qualche segno di vita sulla questione e così in questi giorni ha avviato lo sbaraccamento delle aree su cui dovrebbe sorgere il nuovo edificio scolastico.

In realtà lo sbaraccamento di quelle stesse aree era già previsto in un progetto approvato da oltre tre anni dalla passata amministrazione capeggiata dall’ex sindaco Francesca Siciliani ed inspiegabilmente “congelato”. Per tali lavori era stato contratto un mutuo con di 300 mila euro ed esperita una procedura per l’affidamento dell’esecuzione. Era stata, quindi, individuata una ditta e nominato un direttore dei lavori, come di rito.

Improvvisamente e del tutto inspiegabilmente però da un paio di giorni ai lavori di sbaraccamento stanno provvedendo, in economia (come si dice in questi casi) due operai comunali con mezzi e modalità che lasciano sgomenti».

 

«Mi sono recato in Comune» aggiunge Laurini «ma non ho ottenuto alcuna informazione attendibile da parte degli uffici interessati. Così, sembra che lo sbaraccamento sia iniziato senza neppure alcun provvedimento amministrativo ufficiale che revocasse il precedente progetto e disponesse i lavori in corso. Così come manca la necessaria verifica preliminare imposta dal codice Urbani sui beni “culturali”. Ma non constano neppure ordinanze di chiusura al traffico delle vie in cui si svolgono lavori così pericolosi come quelli di demolizione di edifici. Presumibilmente per la fretta, non sono state adottate neppure le più elementare precauzioni in ordine alla recinzione di un cantiere che è aperto all’accesso di tutti pur presentandosi zeppo di macerie, con spezzoni di pareti pericolanti lasciate in piedi perché pare che ancora non siano state disattivati neppure i contatori delle utenze elettriche attive. Non soltanto mancano recinzioni ed ordinanze ma anche una cartellonistica stradale e di cantiere che renda edotti i cittadini di quanto sta accadendo».

 

«Di vagliatura e cernita preliminare del materiale di risulta» conclude il capogruppo di minoranza «neppure a parlarne, anche se – per la natura degli insediamenti – non si può escludere neppure la presenza di rifiuti non solo speciali ma anche pericolosi (eternit). Insomma, tutto sta avvenendo – come documentano anche le foto – in uno stato di totale confusione, approssimazione ed improvvisazione con gravissimo pericolo per la sicurezza pubblica e privata».