Cronaca

Femminicidio in Marsica, Democratiche della provincia “Una tragedia senza fine”

Femminicidio in Marsica, Democratiche della provincia “Una tragedia senza fine”


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PROVINCIA. «Fatime Selmanaj, 45 anni, e Sene Ada, di 21 anni: erano madre e figlia. Le due donne sono state uccise a colpi di pistola all'uscita di un supermercato tra Pescina e Ortucchio, in provincia dell'Aquila.

Fermato Veli Selmanaj, 46 anni, ex marito della signora Fatime e padre della giovane Sene; l'uomo ha confessato il duplice delitto. La coppia aveva sette figli e l'autore del duplice femminicidio era stato allontanato dalla moglie perché accusato di molestie e violenza nei confronti della figlia uccisa. Questi i fatti, i freddi dati, dell'ennesimo femminicidio, che vede vittime due donne uccise da chi un tempo diceva di amarle e auspichiamo fortemente che nessun organo di stampa definisca "delitto passionale" quel che è ben altro: un duplice femminicidio». Interviene così Gilda Panella, portavoce provinciale delle donne PD, sul femminicidio avvenuto in Marsica. «Siamo addolorate e colpite dall'ennesimo episodio di violenza e il nostro pensiero va ai figli della coppia, alle loro vite stravolte dalla ferocia assassina». E prosegue: «Ancora una volta ci troviamo a ragionare di morte e dolore, di donne strappate alla vita da un uomo a loro vicino e ci è chiarissimo che è ancora lungo e difficile il percorso di civiltà che è necessario seguire per porre fine alle violenze di genere e ai femminicidi. L'Italia, da pochi giorni, ha dotato il proprio ordinamento di strumenti adeguati a combattere queste piaghe e il tragico ripetersi di femminicidi dimostra, purtroppo, quanto fosse urgente e necessaria una legge contro reati orribili che non devono trovare alcuna forma di giustificazione, mai. È grave constatare, nel nostro Paese, un aumento preoccupante di episodi che vedono donne, di ogni nazionalità ed estrazione sociale, soccombere ad una "cultura" del possesso e della negazione di ogni diritto; a cominciare dal diritto di essere vive. I dati Onu parlano chiaro: la violenza di genere rappresenta la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni. Fondamentale, quindi, proseguire nella battaglia di civiltà; tutti insieme, donne e uomini contro la barbarie rappresentata da reati odiosi e gravissimi». «Va avanti» conclude «se possibile con maggior forza, l'impegno delle Democratiche della provincia dell'Aquila contro le violenze di genere e i femminicidi; lo dobbiamo alla signora Fatime, a sua figlia Sane e a tutte le donne vittime di violenze. Consideriamo un dovere morale contribuire all'annientamento di una tragedia che, ad oggi, pare senza fine».