Attualità 11:28

Un lungo convegno in difesa della ferrovia Avezzano-Roccasecca

Un lungo convegno in difesa della ferrovia Avezzano-Roccasecca


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CIVITELLA ROVETO. In una gremita sala dell’ex comunità montana Valle Roveto, il Comitato interregionale “Salviamo la ferrovia Avezzano Roccasecca” ha tenuto un convegno in difesa della tratta ferroviaria, chiusa sine die da Rfi.

 

La linea ferroviaria Avezzano-Roccasecca, come ha ricordato Enrico Sciarra, ex dirigente delle Ferrovie ed oggi amministratore delegato di Roma Servizi per la Mobilità, ogni 10 anni ha rischiato di essere chiusa. «Ogni volta» ha dichiarato il dirigente «la chiusura ne è stata scongiurata. Oggi, però, le cose sembrano essere più complicate».

 

Tanti i politici che hanno preso parte all’incontro: la senatrice Stefania Pezzopane (Pd), il senatore Francesco Aracri (Pdl) e il deputato Nazzareno Pilozzi (Sel). Presente come relatore anche Gabriele Bariletti, in rappresentanza di Assoutenti e dell’osservatorio trasporti Regione Lazio. Hanno aperto i lavori Emilio Cancelli e Rosaria Villa, presidente e vice dell’attivo Comitato in difesa della ferrovia Avezzano-Roccasecca che conta oltre 400 iscritti e 1600 simpatizzanti.

 

«C’è bisogno di creare un protocollo che metta insieme le energie di amministratori locali, Regione e Parlamento perché questi incontri non possono rimanere solo chiacchiere» dichiara la senatrice Pezzopane che ricorda poi come la politica nazionale abbia deciso di sostenere l’alta velocità mettendo da parte le linee secondarie. «Per questo» prosegue «c’è bisogno di una mobilitazione anche di carattere culturale». Molto incisive le parole della senatrice quando sottolinea poi la necessità di “stanare” Rfi e capire se anche il governo sostiene questa azione. «La situazione» continua l’ex presidente della Provincia dell’Aquila «è davvero delicata e complicata. In queste zone, infatti, non c’è una linea pubblica alternativa, quindi se viene definitivamente cancellata la linea ferroviaria, viene di fatto eliminato il servizio pubblico».

 

«La programmazione del servizio» aggiunge Aracri «non può essere gestita da Fs, ma dalle amministrazioni locali e regionali». «Abbiamo bisogno» continua il senatore «di una politica dei trasporti più equilibrata che consideri allo stesso modo alta velocità e linee locali». «A questo punto» conclude «una possibile soluzione potrebbe essere il subentro della Regione nella gestione».

 

Sulla stessa lunghezza anche l’intervento del parlamentare di Sel.

«Il problema, oltreferrovia 1.jpg ad essere culturale» suggerisce Pilozzi «è anche mediatico. Infatti non appena un freccia rossa fa un ritardo di 10 minuti finisce tra le notizie importanti di giornali e tv. Si spendono ore ed ore a parlare di Val di Susa, ma nessuno pensa a parlare delle tratte che interessano davvero i cittadini». «Vengono massacrate le piccole realtà perché si vogliono creare due Italie: una fondamentale con le grandi aree metropolitane e poi una di serie b» aggiunge il deputato. «Se la mobilità è un diritto, deve esserlo anche in queste zone, altrimenti rischiamo di far morire interi territori».

 

Durante il lungo convegno hanno preso la parola anche politici locali, i rappresentanti marsicani del M5S, i comitati dei pendolari, la Federconsumatori di Pescara e una rappresentante dell’Unione degli studenti universitari (Udu).

 

«Il problema delle nostre zone» sostiene Massimo De Maio (M5S) «non è solo la ferrovia, ma è lo spopolamento delle aree interne dell’Abruzzo dovuto ad una mancanza di visione strategica da parte delle istituzioni».

 

Unità di intenti poi per due esponenti delle Regioni interessate. Il consigliere della Regione Lazio, Marino Fardelli (Udc) e Giovanni D’Amico (Pd), vice presidente del consiglio regionale abruzzese, hanno rinnovato la volontà di collaborare a difesa della tratta ferroviaria. D’Amico ha inoltre proposto l’unione anche con i comitati della Val di Sangro impegnati in un’uguale battaglia a difesa della linea Sulmona-Carpinone.

 

Verso la fine del convegno c’è stato anche qualche intervento dal pubblico che, per qualche secondo, ha fatto perdere le staffe del senatore Aracri (guarda i video: parte 1, parte 2).

 

 

Maria Caterina De Blasis 




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