Cronaca

Sono dieci i sospettati per l’aggressione alle forze dell’ordine durante i disordini di Celano

Sono dieci i sospettati per l’aggressione alle forze dell’ordine durante i disordini di Celano


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CELANO. Sono dieci, come riportato dal quotidiano Il Centro, le persone individuate per l’aggressione di alcuni uomini delle forze dell’ordine durante la serata di disordini davanti al bar Santucci, in piazza IV Novembre, quando un kosovaro, a seguito di una lite, è rimasto bloccato per ore dentro al locale, mentre all’esterno oltre un centinaio di celanesi ne minacciava di il pestaggio.

Q. H., il kosovaro 27enne, che si trovava nel bar con un suo amico, era stato riconosciuto da Evaristo Nolletti, come l’autore di un’aggressione avvenuta ai danni del figlio Pierluigi.

 

Da questa sera, intanto, partirà un nuovo piano di sicurezza con l’inserimento di nuovi agenti della Polizia Locale, che dovranno prevenire eventuali raid ai danni di stranieri, ma soprattutto individuare e fermare gli spacciatori che operano a Celano.

 

Nel frattempo un’altra polemica è montata. Nei giorni scorsi, infatti, il responsabile di un giornale locale ha incontrato, insieme all’assessore al turismo del Comune di Celano, Ezio Ciciotti, l’altro kosovaro accusato del pestaggio del giovane Nolletti:  Loki Burim di 33 anni. Lo straniero ha rilasciato un’intervista in cui si discolpa dall’aggressione al giovane e rimanda le accuse al mittente.

 

L’intervento dell’assessore Ciciotti è sembrato inopportuno a Calvino Cotturone, vicepresidente del Consiglio comunale di Celano. «Apprendo che il consigliere nonché assessore Ezio Ciciotti si è adoperato per dare voce all’uomo di nazionalità kosovara, protagonista delle vicende di cronaca che in questi giorni hanno interessato la nostra città, addirittura accompagnando una persona ad intervistarlo. Non riesco a cogliere l’utilità che possa avere l’iniziativa posta in essere dal Consigliere Ciciotti» commenta Cotturone «se non quella di gettare ulteriore benzina sul fuoco o pubblicizzarsi gratuitamente».

 

«In qualità di vicepresidente del Consiglio comunale di Celano» prosegue «richiamo ed invito pubblicamente il consigliere ad assumere un atteggiamento responsabile, a non strumentalizzare un argomento che invece va preso con la dovuta cautela, ma soprattutto ad agire in sede comunale con atti che possano gestire al meglio la questione  dell’immigrazione regolare ed irregolare a Celano».

 

«Visto che da tanti anni il consigliere Ciciotti ricopre incarichi istituzionali e si erge a paladino della legalità» conclude Cotturone «invece di provare a capire cosa sia realmente accaduto, compito che spetta alle autorità giudiziarie, farebbe meglio a spiegarci cosa ha fatto durante la sua ventennale esperienza amministrativa per prevenire questi episodi ed arginare l’annosa piaga della clandestinità».

 

Alle parole del vicepresidente del Consiglio comunale hanno fatto poi seguito quelle del giovane Nolletti che, dopo l’intervista, ha parlato tramite una lettera dei suoi avvocati Vittoriano Frigioni e Franco Paolini che scrivono:

 

“Il nostro assistito, Pierluigi Nolletti, è rimasto sorpreso, deluso e soprattutto amareggiato per l’intervista rilasciata dal kosovaro Loki Burim. Sicuramente eccessivo e fuori luogo risulta lo spazio giornalistico riservato a uno degli aggressori del Nolletti, anche perché sono ancora in corso le indagini da parte degli inquirenti. Aggiungasi che se lo scopo dell’intervista era quello di stemperare gli animi, l’effetto, come si evince dagli ultimi episodi di cronaca, è stato quello di finire di scaldarli.

 

Tuttavia, senza alcuna vena polemica, non possiamo esimerci dal rilevare che la ricostruzione dei fatti del signor Loki Burim è falsa e non corrispondente alla realtà. In merito ribadiamo che sulla brutale aggressione subita per futili motivi dal Nolletti sabato scorso, dinanzi la propria abitazione ed alla presenza di testimoni, sta ancora indagando la Procura della Repubblica di Avezzano che farà luce sulla vicenda e sulla realtà dei fatti così come si sono realmente svolti. Per tale motivo ci esimiamo dal replicare alle infondate illazioni riportate nella intervista rilasciata alla testata giornalistica, anche perché il racconto del signor Loki Burim è talmente surreale da non meritare repliche.

 

Precisiamo che per il nostro assistito e per la sua famiglia, ancora molto scossi e segnati per l’accaduto, si tratta di una vicenda chiusa. Si è trattato di un gravissimo episodio di violenza gratuita che ha minato la tranquillità familiare del malcapitato Nolletti e che sia il medesimo e sia i propri familiari stanno cercando di superare e lasciarsi alle spalle. La famiglia Nolletti è una onesta e laboriosa famiglia celanese che vuole vivere serenamente ed essere lasciata in pace. Pertanto si dissocia e anzi condanna tutti gli episodi di violenza e intolleranza razziale che si stanno verificando in questi giorni a Celano e nella Marsica”. (Mc.dB.)