MARSICA. Una propensa espansione dell’Anticiclone delle Azzorre fino ai meridiani, tanto da far raggiungere i suoi massimi sulle Isole Britanniche, favorisce, lungo il suo bordo orientale, la discesa di una massa d’aria molto fredda di origine artica verso le più basse latitudini.
Avendo la possibilità di potersi spingere sul Mediterraneo, il nucleo di aria gelida, giunto sui Balcani, si è gettato sul Mar Adriatico facendo principalmente irruzione dalla porta della Bora e dando luogo, a sua volta, ad una prima ondata di freddo invernale su tutta la penisola.
Avendo caratteristiche piuttosto secche, l’aria fredda e pellicolare, sotto forma di venti di Bora e di Grecale, ha scavalcato la catena appenninica e, durante la giornata di martedì, si è approfittata di una rete di isobare facenti capo alla vecchia circolazione depressionaria che, molto prima, innescando il richiamo di correnti d’aria artico-marittima, più umida e fredda, aveva acceso un’intensa fase di maltempo.
Orbene, le nevicate da quote basse, in rapida discesa fino a quote di bassa collina lungo la fascia adriatica, sono state proprio il frutto del contrasto tra la catena appenninica e i forti venti nord-orientali, i quali hanno incentivato il decremento della colonnina di mercurio, portandola su valori pienamente invernali anche sul resto dello stivale, dove, invece, salvo tratti di instabilità sulle regioni tirreniche centro-meridionali e in Sicilia, è regnato un tempo del tutto discreto.
Se dovessimo fare un quadro generale della situazione che la perturbazione è venuta a dar luogo, possiamo sicuramente riferirci, come detto, alle regioni del versante adriatico: Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, le prime ad avvertire il vivace ingresso di una massa d’aria di natura differente, nella tarda serata della giornata di lunedì scorso.
In particolar modo in Abruzzo, le precipitazioni a bassa quota, hanno avuto inizialmente carattere piovoso, per poi mutare in neve; ingenti accumuli nevosi hanno interessato L’Aquila e i paesi limitrofi, gli stessi sono risultati significativi anche a Teramo e nella provincia di Chieti, meno colpita è stata la Marsica, per la quale le precipitazioni nevose si sono manifestate solo debolmente o sotto le sembianze di nevischio, proprio perché la catena appenninica del Gran Sasso, ha deviato la perturbazione, nonché un’ondata di freddo di tale provenienza non ha avuto le dinamiche, né le caratteristiche, per consentire la genesi, sul medio Tirreno, di una profonda depressione, in grado di far nevicare significativamente sul territorio abruzzese.
La Bora e il Grecale, venendo dal mare, sono riusciti a generare rovesci di neve misti a pioggia anche lungo le coste, specie nel Pescarese. Nelle prossime ore, continuerà ad affluire aria molto fredda di origine artico-continentale, la quale innescherà per stau, altri annuvolamenti associati a piogge miste a neve lungo le coste adriatiche, con nuove deboli nevicate in estensione a tutto l’Abruzzo, per via del sostegno delle correnti in quota.
I sostenuti venti nord-orientali, smetteranno di soffiare impetuosi e, nella giornata di venerdì, avremo un breve miglioramento delle condizioni meteorologiche e un lieve rialzo delle temperature. In effetti, l’aria artica, ci proporrà una breve tregua, lasciando in parte la nostra penisola; non mancheranno le prime e intense gelate, tipiche del mese di Gennaio, specie nelle aree interne appenniniche.
Riccardo Cicchetti