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2013, l’anno dell’equilibrio economico del CAM

Il modello manageriale duale comincia a dare buoni frutti ma è messo in discussione per tornare a far contare di più la politica


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Non usano giri di parole Antonino Lusi, Andrea Ziruolo e Luca Ciarlini: il Consorzio Acquedottistico Marsicano ha raggiunto nel 2013 l’equilibrio economico grazie all’avvio di un difficile ma proficuo processo di risanamento.

In un documento, i sindaci dei comuni marsicani soci del Cam chiedono una riunione di lavoro in materia tra loro, il presidente della Regione, l’assessore e il dirigente regionale competenti.

Il dimissionario presidente del consiglio di vigilanza e sindaco di Capistrello, Antonino Lusi, tira le somme “dopo un anno duro e difficile in cui abbiamo dimostrato che è possibile cambiare il vecchio andazzo gestionale, abbiamo perseguito tutti insieme una linea di risanamento nell’interesse dei soci e quindi dei cittadini, i risultati raggiunti attraverso la pulizia gestionale e la trasparenza ne sono la dimostrazione. Il Cam ha oggi i costi societari più bassi dell’Abruzzo e probabilmente dell’Italia intera”.

Non si illude Lusi perché gli estremi per la liquidazione del consorzio ci sono ancora “ma ci sono pure le condizioni per risanarlo, auspicando che Avezzano assuma il ruolo che gli compete ma anche la necessaria responsabilità che ne deriva”.

Secondo Lusi il punto centrale e vincente risiede nell’avere al vertice della società “persone che sanno fare quel mestiere, persone slegate da logiche politiche territoriali, la terzietà di chi deve gestire è fondamentale per il risanamento, se si cade nuovamente nelle vecchie abitudini il Cam va a rotoli”.

L’amministratore delegato e direttore generale Luca Ciarlini parla del lavoro di riduzione dei costi e dell’aumento dei ricavi come cartina di tornasole per il pareggio del bilancio 2013: “Per l’anno di cui stiamo parlando il Cam è a posto, abbiamo tagliato il costo unitario di intervento del 36%, ridotto i costi del personale e anche quello dell’energia del 14% tenuto conto che è la voce che  maggiormente incide”.

“La riduzione dei costi a parità di tariffa – ha concluso Ciarlini – libera le somme di denaro da utilizzare per gli investimenti che possono tradursi in un ulteriore risparmio derivante dalla diminuzione dei lavori di manutenzione ordinaria”.

Sulla stessa linea il presidente del consiglio di gestione, Andrea Ziruolo: “Stiamo superando la difficoltà finanziaria del Cam, il 2013 segna un cambio di rotta perché abbiamo ricreato le condizioni affinché gli effetti del conto economico del consorzio non ricadano sui bilanci dei Comuni e cioè le perdite non ricadono sui bilanci comunali e quindi sulle tasche dei cittadini. In questo senso tutti ci siamo rimboccati le maniche, dai massimi dirigenti all’ultimo dei dipendenti e abbiamo lavorato per continuare a erogare il servizio come deve fare una società coesa”.

“Non possiamo permetterci la liquidazione del Cam – le parole di Ziruolo – perché il conto lo pagherebbero i cittadini dei Comuni soci”.

Ma mentre il modello duale scelto per la gestione del Cam sta cominciando a dare i suoi frutti, quello stesso modello viene messo in discussione da un gruppo di sindaci che invece vorrebbero avere un unico amministratore delegato o perfino un consiglio di amministrazione. La decisione non tarderà ad arrivare, il 25 maggio si avvicina.

 

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