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“Lao”, cortometraggio marso-aquilano in corsa per gli “oscar italiani”

Candidato al David di Donatello, la pellicola è un riconoscimento importante, sia per il territorio marso-aquilano che per il piccolo cinema indipendente in corsa con un film sulla senilità ed il post-sisma


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 Lao”, cortometraggio marsi-aquilano in corsa per il David di Donatello. La pellicola, prodotta dall’Associazione Culturale Furconium Vestinorum insieme alla Peperonitto Film di Avezzano, con il sostegno di Regione e Fondazione Carispaq, è una delle cinque candidate agli “oscar italiani” nella categoria cortometraggi.

 

La cerimonia di premiazione, si terrà il 10 giugno negli studi televisivi della DEAR.

 

“È con un certo stupore misto a una grande soddisfazione che” commenta Giuseppe Schettino, Produttore Esecutivo del corto “scorrendo l’elenco dei finalisti, abbiamo trovato il nome del nostro Lao, frutto di un lavoro di squadra tutto giocato su entusiasmo, professionalità e voglia di fare”.

 

Un riconoscimento importante, quindi, sia per il territorio marso-aquilano che per il piccolo cinema indipendente in corsa con un film sulla senilità ed il post-sisma. 

 

“A me piace pensare che Lao sia una piccola poesia” spiega il regista Gabriele Sabatino Nardis “come tale è arricchita di metafore che aprono il cortometraggio a letture più ampie”.

 

La storia narra di un anziano che, negli ultimi anni della sua vita, si trova a fare i conti con la senilità, con il decadimento del suo corpo, con la solitudine, con la scomparsa dei suoi affetti, del suo passato, dei luoghi della sua memoria, ritrovandosi come un pesce fuor d'acqua in un mondo in cui non ha più riferimenti e che avanza senza di lui. 

La storia diventa riflessione universale, una condivisione sulla senilità. In questa lettura, le macerie del borgo e i pannelli asettici del villaggio residenziale sintetizzano il contrasto tra passato e futuro, e sono, soprattutto, espressione esteriore dell'interiorità dell'anziano. In questo conflitto, che sprofonda Lao nella solitudine e nello smarrimento, l'anziano ricerca ciò che ha perso, una nuova speranza simboleggiata da una vecchia armonica smarrita, lo strumento che suonava in un tempo passato e che ora non sarebbe più, ad ogni modo, in grado di suonare. 

In fondo, il suo è un conflitto con una legge naturale, una legge di vita, con cui non è facile confrontarsi. È possibile trovare una pacificazione, un'armonia con la natura e le sue leggi anche quando queste mettono l'uomo di fronte alla propria fragilità”.

   

“La Peperonitto Film” aggiunge Nardis “ha creduto nel progetto fin dall’inizio, per questo ha speso molte energie nel formare una squadra forte e professionale”.

 

I protagonisti del corto sono: l’attore aquilano Franco Villani, che dà il volto a Lao, Lino Guanciale, Alberto Santucci, Federico Annicchiarico che ha firmato la fotografia, Giggi Mearelli per il montaggio, Franco Mancinelli per la musica, i cittadini di San Pio Delle Camere e Castelnuovo.