Cultura

Termina il Cammino dell’accoglienza, ma già si pensa al prossimo anno

Si è conclusa ad Avezzano l’iniziativa promossa da Anpi, Cai e Associazione “Il Liri”. FOTO


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AVEZZANO. Un po’ di stanchezza, ma tanto entusiasmo e tanta soddisfazione al termine della terza ed ultima tappa del Cammino dell’accoglienza. Tre giorni in cui si sono intrecciate storia e natura, all’insegna di quell’ospitalità che le genti rovetane e marsicane diedero 70 anni fa ai prigionieri Alleati fuggiti dai campi di concentramento e che oggi hanno riservato alle centinaia di escursionisti giunti non solo dalla zona, ma anche da altre parti d’Italia.

 

Il Cammino, ripartito da Canistro Superiore, ha fatto tappa a Pescocanale dove, nella piazzetta antistante la chiesa, gli escursionisti sono stati accolti dal suono a festa delle campane e dalla colazione offerta dagli abitanti del piccolo borgo, coordinati dall’assessore del Comune di Capistrello Arnaldo Mariani. Il gruppo è poi ripartito alla volta di Capistrello, dove si è unito alla popolazione in festa per il 2 giugno. Accompagnati dalla banda, i partecipanti si sono ritrovati nella piazza antistante la stazione, proprio nel punto in cui, il 4 giugno 1944 i tedeschi uccisero 33 italiani, passati poi alla storia come i “martiri di Capistrello”. Tra questi uomini c’erano Alfonso e Loreto Rosini, il padre e lo zio di Antonio Rosini, presidente dell’Anpi Marsica che, davanti al monumento dedicato ai 33 martiri, ha tenuto un emozionato ed emozionante discorso. Dopo di lui Giovanni De Blasis ha brillantemente raccontato la storia locale di quel periodo spiegando, soprattutto a chi proveniva da più lontano, il motivo da cui è partita l’iniziativa. Il saluto conclusivo è spettato poi al sindaco Antonino Lusi. In quest’angolo di Valle l’accoglienza è stata curata dall’Avis di Pescocanale e da quella di Capistrello, dal gruppo alpini, dalla Pro Loco e dalla cooperativa Lybra.

 

Gli escursionisti si sono poi diretti verso la “Cunicella”, il territorio di Luco dei Marsi in cui i 33 martiri vennero rastrellati. Qui hanno ricevuto il saluto del sindaco Domenico Palma e anche del “baby sindaco” Francesco Bove, prima di scoprire la scultura simbolo del Cammino, il cui bozzetto è stato realizzato proprio da uno studente di Luco dei Marsi: Pompeo Angelucci. Alla presenza anche del comandante della locale stazione, Marco Fanella, c’è stata quindi la benedizione da parte del parroco don Michele Morgani. Al termine della cerimonia, poi, il pranzo offerto dal gruppo alpini di Luco i quali hanno gestito tutta l’accoglienza degli escursionisti insieme a Pro Loco, gruppo scout, Avis, protezione civile comunale e protezione civile degli alpini.

 

Zaino in spalla è stato infine affrontato l’ultimo tratto del Cammino che ha portato al valico del Monte Salviano. Una volta scesi e arrivati in città, su via Napoli, gli escursionisti sono stati accolti dalla banda di Civitella Roveto, a cui poco dopo si è aggiunta quella di Balsorano. Da qui la sfilata verso piazza della Repubblica dove erano in corso i festeggiamenti del 2 giugno alla presenza del prefetto Francesco Alecci, del primo cittadino di Avezzano Giovanni Di Pangrazio e di alcuni sindaci dei paesi attraversati dal Cammino. Sempre scortati dalla Croce Verde di Civitella Roveto e di Avezzano, e dalle rispettive protezioni civili, i partecipanti alla marcia sono entrati in piazza accolti dall’emozionante applauso di tutte le persone che erano lì ad attenderli.

Prima del ristoro offerto dal centro commerciale “I Marsi”, ancora un ultimo saluto del presidente dell’Anpi Rosini e poi l’arrivederci di uno dei coordinatori del progetto, Sergio Natalia, che ha lanciato un’idea per l’edizione del prossimo anno: dedicata al centenario del terremoto e che sia il risultato di tanti piccoli cammini marsicani.

 

Maria Caterina De Blasis