Politica 11:20

Pd Collelongo, Fiore ai candidati alla segreteria: “La conservazione non è sviluppo”

Un documento del coordinatore del circolo collelonghese sul nesso “ambiente e sviluppo”


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AVEZZANO. Ieri sera, all’Hotel dei Marsi, il PD marsicano ha incontrato i candidati alla carica di segretario regionale del partito, Alexandra Coppola, Alessandro Marzoli, Paolo Della Ventura e Marco Rapino.

 

Il coordinatore del circolo di Collelongo Andrea Fiore ha presentato, ai quattro candidati, un documento che ha molto attirato l’attenzione degli aspiranti segretari e in cui si legge:

 

“Carissimi,

nella giornata di incontro svoltasi a Pescina ho avuto modo di ascoltare i vostri programmi e le vostre idee per gli anni a venire. Ho apprezzato i vostri tratti distintivi ed ho percepito la vostra totale simbiosi sulla necessità di ristrutturare un partito, divenuto ormai troppo “liquido”, e sul rispetto per l’ambiente.

 

Tralasciando la riorganizzazione del partito, cosa giusta doverosa e necessaria, scrivo due righe di spunto critico sulla tematica ambientale. Premesso che l’ambiente che ci circonda è un bene di inestimabile valore e la sua difesa deve essere un cardine per la nostra e le future generazioni, mi trovo sempre più in disaccordo quando si cerca il nesso tra ambiente e sviluppo. Mi trovo in profondo disaccordo quando sento dire, da ormai una schiera nutrita di personaggi, che la conservazione pura e semplice sia un volano di sviluppo certo e credibile su cui costruire il nostro futuro. Sono trenta anni ormai che vivo a Collelongo, paese di montagna fortemente conservato dove la mano dell’uomo non ha alterato minimamente il nostro ecosistema. (Le rilevazioni dell’ARTA nella campagna che abbiamo condotto sul monitoraggio della nostra aria ci hanno dato un risultato tipico di un paese disabitato). Nonostante questa condizione “paradisiaca” viviamo situazioni di totale sofferenza: decremento demografico, difficoltà occupazionali, invecchiamento della nostra popolazione e difficoltà economica amministrativa. Ritengo assolutamente falso affermare che “la conservazione è sviluppo”. Non abbiamo esperienze tali. L’evidenza e l’esperienza ci raccontano il perfetto contrario. I pochi paesi montani che vivono situazioni rosee non sono i paesi dove si è attuata una politica di conservazione, ma paesi dove la mano dell’uomo ha fatto il suo corso (penso ai paesi a ridosso di impianti da sci). Basterebbe prendere in considerazione i dodici paesi abruzzesi del Pnalm. Se si esclude Pescasseroli (che ha piste da sci, piccole ma le ha) gli undici paesi restanti, compreso Scanno che vive però una situazione migliore grazie alla presenza del lago, hanno una popolazione complessiva di oltre diecimila persone ma non raggiungono il gettito Imu di un comune come Roccaraso che ha una popolazione inferiore alle duemila unità. Questo deve far riflettere. Un comune dove l’uomo ha investito genera più ricchezza di undici paesi altamente “conservati”.

 

Penso, in sintesi, che la politica di sviluppo per le aree montane non può e non deve preoccuparsi di seguire i trend e le mode. Non può e non deve esser fatta da letterati che considerano la montagna per la passeggiata domenicale. Può e deve esser fatta affidandosi all’esperienza di chi ha scelto la montagna come luogo di vita, non solo di svago”.

 

Redazione Avezzano Informa