Cronaca 06:30

Reintegrate quattro insegnanti illegittimamente pensionate

I legali della Uil: “La battaglia è destinata a proseguire. Se l’amministrazione non verserà subito quanto dovuto si profila un nuovo giudizio e le docenti sono ancora più agguerrite”


avv. Salvatore Braghini responsabile ufficio legale UIL Scuola provinciale.jpg

AVEZZANO. Resteranno in servizio nelle rispettive scuole fino al prossimo 31 agosto le quattro docenti, A. Cinelli, L. Ranalletta, G. Zazzara, B. Zaurrini, e la dipendente ausiliare F. Colizza, illegittimamente pensionate.

 

«Con una equilibrata ordinanza» spiega l’avvocato Salvatore Braghini (nella foto), responsabile ufficio legale Uil Scuola provincia dell’Aquila «il collegio del Tribunale di Avezzano, composto dai giudici Andrea Dell’Orso, Francesco Lupia e da Eugenio Forgillo, in qualità di presidente, ha rigettato il reclamo proposto dal Miur. L’avvocatura di Stato, con i dirigenti scolastici Abramo Frigioni e Claudia Scipioni, nonché il funzionario dell’Usr abruzzese Giuseppe Giancola, sempre presenti in udienza, avevano chiesto di riformare la sentenza del Giudice del lavoro Giuseppe Giordano che aveva disapplicato la disposizione transitoria della legge Fornero in quanto discriminante per le donne».

 

La vertenza aveva preso le mosse dal ricorso presentato dagli avvocati della Uil scuola Braghini e Renzo Lancia, i quali avevano invocato l’illegittimità del collocamento a riposo d’ufficio delle dipendenti all’età di 65 anni in quanto penalizzate rispetto ai colleghi uomini che potevano avvalersi dell’elevazione del limite ordinamentale a 66 anni.

 

«La vertenza oggi definita» aggiunge Braghini «ha conosciuto momenti di forte contrapposizione, in quanto il direttore dell’Usr abruzzese Pellecchia si è deciso ad eseguire l’ordinanza del giudice del lavoro soltanto nel mese di febbraio, dopo una serie di diffide e persino un esposto alla Procura presentato dalle interessate».

 

Entrambi i legali, Braghini e Lancia, pur esprimendo soddisfazione per la vittoria incamerata, affermano che la battaglia è destinata a proseguire. Alle docenti, infatti, devono essere ancora corrisposte le differenze retributive tra stipendio e pensione per i mesi in cui è stata colpevolmente ritardata la reintegrazione in servizio ed anche un risarcimento per i danni subiti ascrivibili alla condotta discriminatoria della P.A. Se l’amministrazione non verserà subito quanto dovuto si profila un nuovo giudizio e le docenti, assicurano i legali, sono, oggi, ancora più agguerrite.

 

Redazione Avezzano Informa