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Mobilità sostenibile marsicana: sì isola pedonale, no Avezzano città dormitorio per macchine

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AVEZZANO. L’Associazione Comitato Mobilità Sostenibile Marsicana Onlus ha manifestato il proprio disappunto e sconcerto di fronte alle continue e reiterate esternazioni dei rappresentanti delle Associazioni di categoria dei commercianti che pretendono di scaricare sui cittadini e sui pedoni le conseguenze della crisi economica generale e della inadeguatezza della rete distributiva e commerciale cittadina.

 

«È veramente inaccettabile» dichiarano dal Comitato «che portatori di interessi di parte, quali sono, per definizione, le associazioni di categoria, pretendano di dettare l’agenda all’amministrazione e di bloccare sul nascere ogni timido tentativo di affrontare il problema del traffico cittadino».

 

I responsabili del Comitato Mobilità Sostenibile Marsicana hanno allora sintetizzato alcuni dati che mostrano che le cose, secondo i loro riscontri, sono ben diverse rispetto alle affermazioni dei rappresentanti delle associazioni di categoria e che occorre, quindi, un deciso cambio di rotta:

 

«Con il Piano Urbano parcheggi del 1996» spiegano «sono stati creati oltre 2 mila posti auto in centro; altri 400 posti-auto sono stati creati negli ultimi tre anni (in via Salto, via Roma, via Annamaria Torlonia, via Lolli, via Mattei, via Bagnoli); tutto ciò non ha risolto il problema del traffico ma lo ha aggravato: più parcheggi portano più auto. Il Comune è risultato soccombente in ben tre occasioni negli ultimi anni davanti al Tribunale Amministrativo Regionale e al Consiglio di Stato ed è stato reiteratamente condannato a istituire l’area pedonale permanente. Il P.R.G. impone la creazione di tre aree pedonali permanenti. Il Comune, nel giugno 2010, si è impegnato formalmente a creare un’isola pedonale permanente alternativa a Corso della Libertà ben più ampia della minuscola “crocetta” di Via Cataldi-Via Corradini-Corso della Libertà. La delibera 333 del 3 ottobre 2012 imponeva al Comune di attuare la sperimentazione della chiusura al traffico i sabati nell’orario 17-24: tale sperimentazione è durata solo tre sabati, ed è quindi assolutamente insufficiente. È stata soppressa la Zona a Traffico Pedonale Privilegiato e ciò ha comportato un’ulteriore grave disagio per i cittadini e i pedoni. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato è necessario assumere ogni provvedimento per sconfiggere il traffico parassitario che attanaglia il centro cittadino, e che non reca beneficio a nessuno, tanto meno alle attività commerciali, in quanto è stato accertato dai tecnici che si tratta di traffico di passaggio, di automobili dirette ai centri commerciali, o comunque di un retrogrado passeggio in automobile. Sono stati realizzati i varchi elettronici per attuare l’isola senza impiegare personale spendendo soldi pubblici, anche se uno incidentato, non si può tornare indietro. Il sindaco Giovanni Di Pangrazio, nell’ultima giornata della bicicletta a maggio promise e sottoscrisse l’avvio dell’isola pedonale permanente con attivazione dei varchi a partire da giugno 2015, siamo già in ritardo secondo le sue promesse».

 

Il Comitato chiede pertanto al Comune un deciso cambio di marcia e lancia un appello affinché gli interessi particolari di categoria non prevalgano sul diritto alla salute e ad una città vivibile che è di tutti di cittadini, entrambi gravemente compromessi dallo smog e dai pericoli derivanti dall’abnorme traffico veicolare.

 

«I rappresentanti delle associazioni di categoria» proseguono «mentono sapendo di mentire quando affermano che vogliono contemperare le loro esigenze con i diritti dei cittadini. In realtà essi chiedono la luna, ossia grandiose opere di ristrutturazione e arredo urbano ben sapendo che queste non potranno essere mai attuate nell’attuale situazione di crisi finanziaria, al solo fine di mantenere lo status quo. È evidente che la crisi di mercato non può essere creata da un’isola pedonale che di fatto non c’è mai stata fin ora e che la chiusura di 100 metri di strada non può influire sul parere di chi vuole venire ad acquistare in centro».

 

«È altresì evidente» vanno avanti «che gli affitti dei locali commerciali in centro sono troppo alti e che forse a cambiare idea dovrebbero essere gli affittuari dei suddetti, abbassando per esempio l’affitto mensile per andare incontro al commerciante che fa fatica ad arrivare a fine mese. Inoltre la tesi secondo cui i negozi sarebbero in crisi a causa della mancanza di parcheggi è una vera e propria bufala. Chiunque giri nel centro di Avezzano si accorge che i parcheggi sono sovrabbondanti: Avezzano è una città dormitorio per macchine, con un raggio di due chilometri, un tasso di motorizzazione più alto persino di Roma. Quando sarebbe facilmente percorribile interamente a piedi o in bici. Inoltre nel centro non ci sono mobilifici o negozi di elettrodomestici, per cui l’automobile è indispensabile sono per alcune persone che però sono stressate per la mancanza di parcheggi e per la perdita di tempo dovuta a chi dell’uso della propria auto ne abusa.

 

«È necessario riaffermare un paio di concetti semplici e chiari» spiegano ancora dal Comitato «le strade sono della collettività e non di una sola categoria di cittadini. Lo shopping nel 2015 deve avvenire a piedi oppure è destinato a scomparire. Al contrario di quanto sostiene il signor Napoleone del fantomatico Comitato no isola (quattro commercianti), gli altri comuni, in tempi di crisi reinventano la città, aprendo le strade ai pedoni e chiudendole al traffico automobilistico che le intasa, in modo da far aumentare il giro di affari economici degli esercenti e non il contrario, fonti Istat e Sole24ore. La nostra associazione si chiede come mai ancora si stenti ad agire di fronte a barricate composte da sole associazioni di categoria e fantomatici Comitati no isola che, tra l’altro, sono gli stessi rappresentanti delle associazioni di categoria: vedi gioco delle scatole cinesi. Essi rappresentano pressappoco lo 0% della popolazione rispetto ad un totale che contribuisce all’economia e finanze del Comune».

 

«Era idea dell’attuale Amministrazione lavorare per il bene della popolazione?» si chiedono poi dal Comitato Mobilità Sostenibile. «Dopo aver ricordato i doveri che l’amministrazione deve adempire, chiediamo che venga creato un discorso di trasparenza e pubblici rapporti con tutte le associazioni cittadine e che questo avvenga nel più breve tempo possibile. Chiediamo che la mini area pedonale della crocetta venga attuata tutti i giorni dell’anno il prima possibile. Non aspettiamo il commissario per non assumerci responsabilità verso i cittadini.

 

«Certi che non ci si ripensi e non si ripeta più l’assurda decisione di liberalizzare totalmente il traffico veicolare nel periodo natalizio, che è in controtendenza con quanto viene deciso in tutte le altre città civili» concludono «chiediamo quindi che l’area pedonale non venga pensata solo in determinati giorni o festività perché così facendo non si dà un cambiamento culturale nelle esigenze di mobilità della popolazione che ci chiede la Comunità Europea. I nostri associati, come molti cittadini intervistati in un sondaggio sul gradimento dell’isola pedonale, sperano che si prendano rigorosi provvedimenti in favore di tutta la popolazione e in particolare degli utenti deboli della strada e si aspettano un cambiamento nella mentalità dei nostri amministratori che non deve più favoreggiare interessi lobbistici di determinate categorie».

 

Nelle immagini i risultati dell’indagine campione condotta dal Comitato Mobilità Sostenibile sul gradimento dell’area pedonale.

 

Redazione Avezzano Informa