Attualità 06:30

Parlano i legali del Comune di Canistro: “Attribuzione delle acque a Colella illegittima”

avvocato.jpg

CANISTRO. Dopo l’arresto dell’ingegnere Camillo Colella, legale rappresentante della Santa Croce Spa, accusato di reati tributari per un valore di 13 milioni di euro, parlano gli avvocati del Comune di Canistro, Salvatore Braghini e Renzo Lancia che, sulla vicenda della Sorgente Santa Croce, hanno voluto segnalare l’illegittimità dell’operato della Regione nell’attribuzione definitiva della concessione delle acque minerali all’impresa di Colella.

 

«Un’aggiudicazione» dicono i legali «che contrasta con i principi di correttezza e trasparenza e che viola le norme del Capitolato di Gara, laddove la Regione ha proceduto all’aggiudicazione provvisoria e finanche a quella definitiva, nonostante la Santa Croce non abbia fornito la documentazione “necessaria”, richiesta dallo stesso Bando. Ciò si evince chiaramente dagli stessi atti della Commissione aggiudicatrice e del dirigente regionale Iris Flacco, notificati il 24 giugno 2015 al Comune di Canistro».

 

«In mancanza del Durc» spiegano Braghini e Lancia «e di altri documenti contabili-finanziari richiesti dal bando, il dirigente regionale, invece di procedere all’annullamento dell’aggiudicazione provvisoria, a causa dell’esito negativo della verifica dei requisiti, ha incredibilmente adottato, in manifesta violazione della norma del disciplinare di gara, la determina per l’aggiudicazione definitiva. Ora, per la Regione, recedere dalla concessione appena conferita è molto più difficile. Di certo, non sono valide le ragioni invocate dalla Regione Abruzzo per l’aggiudicazione definitiva relativamente alle esigenze di celerità del procedimento, in quanto l’impresa già concessionaria non ha mai smesso di funzionare, tanto più che la Regione era ben consapevole del giudizio cautelare pendente avanti al Tar abruzzese per violazione di norme amministrative e di tutela ambientale, per la cui definizione si attende la data del 16 dicembre prossimo».

 

«Si aggiunga» concludono i due legali «che la Santa Croce non ha nemmeno fornito assicurazioni per la salvaguardia dei posti di lavoro, nel corso degli ultimi anni se ne sono perse decine di unità, nonostante il maxi-sconto sul prezzo dell’acqua minerale, da 5 euro a 0,30 centesimi al metro cubo d’acqua utilizzata, invero, spettante soltanto in caso di osservanza dei patti occupazionali siglati con la Regione. Dunque, la Regione non solo ha finanziato gli ammortizzatori sociali agli operai della ditta, ma ha rinunciato a 4,70 Euro a metro cubo, con una perdita ingente di risorse pubbliche e, ciliegina sulla torta, non ha nemmeno conferito al Comune di Canistro il 10% dell’entrate sul canone d’uso come previsto dalla legge regionale 15/02 sulle acque minerali».

 

Redazione Avezzano Informa