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Pescina pronta ad ospitare il Campus scolastico. Le perplessità del M5S sulla gestione dell’iter

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PESCINA. Pescina è pronta ad ospitare il Campus scolastico della Valle del Giovenco. Questo è quanto emerso dal consiglio comunale che si è tenuto nel centro marsicano.

Durante un acceso dibattito, nel quale è stato invitato a partecipare anche il consigliere regionale Maurizio Di Nicola al fine di definire il punto della situazione, il sindaco Stefano Iulianella ha manifestato ancora una volta il suo interesse nel guidare la comunità che rappresenta verso una città-territorio, in grado di coesistere e collaborare in termini di servizi con le cittadine limitrofe senza però dimenticare la propria identità e senza rinunciare a quei servizi già presenti nel territorio comunale, collaudati e funzionanti.

 

«Avere nuove infrastrutture scolastiche moderne e all’avanguardia che garantiscano migliori servizi agli studenti di Pescina e dei paesi limitrofi» ha precisato Iulianella «non significa privarsi di quelle già esistenti, dove l’insegnamento viene già proposto in maniera eccellente». Gli studenti non avrebbero quindi perso nulla se il Campus fosse stato realizzato nell’originariamente prevista municipalità di Collarmele; anzi ai già esistenti servizi proposti se ne sarebbero aggiunti di innovativi in termini culturali, scientifici, sportivi. A maggior ragione non avranno nulla da temere alla luce dei nuovi sviluppi che la faccenda sta prendendo.

 

Di comune accordo, infatti, i sindaci di Aielli, Cerchio, Collarmele, Ortona dei Marsi, Bisegna e Pescina hanno convenuto sul non abbandonare il progetto ad uno stadio così acerbo, ma promettente, appoggiando la proposta dell’amministrazione di Pescina di vagliare la possibilità di realizzare la scuola innovativa su dei terreni di proprietà del Comune, e più precisamente nella zona denominata “Orto Palladini”, dove già sorge l’Istituto Comprensivo “Fontamara”, dotato di campi da calcio e basket oltre che dell’infrastruttura scolastica, i cui terreni adiacenti, anch’essi di proprietà del Comune, potrebbero essere sfruttati per la realizzazione di tutte quelle infrastrutture funzionali alla vita del nuovo Campus.

 

Pescina, dunque, non abbandona l’idea e anzi ne propone una tutta sua, mirando ad accogliere gli studenti dei Comuni limitrofi, così come in parte già accade attualmente, e rimanendo quindi su quella linea di armonizzazione e semplificazione dei servizi territoriali che è la direzione verso la quale la storia sta portando realtà come quelle marsicane.

 

«Faccio davvero fatica a comprendere» ha dichiarato poi il primo cittadino di Pescina «i motivi dell’esultanza della minoranza consiliare per la decisione condivisa dai comuni di Ortona, Bisegna, Cerchio, Aielli, Collarmele e Pescina di indicare un’area all’interno del territorio comunale di quest’ultima. È stata chiara la posizione dei consiglieri di minoranza Radichetti, Spina, Zauri e Cococcia, secondo i quali Pescina non ha bisogno di nuove strutture a vocazione scolastica in quanto le esistenti sono sufficientemente idonee a contenere la domanda di sicurezza di nuovi spazi e di servizi innovativi per i giovani studenti della nostra comunità. Tant’è che la proposta della maggioranza di localizzazione dell’intervento su di un’area di proprietà del Comune di Pescina ha visto l’astensione del gruppo di minoranza consiliare, che oggi invece inneggia alla vittoria».

 

«Se vittoria c’è stata» ha concluso Iulianella «sicuramente è di chi ha creduto di offrire alla propria comunità servizi scolastici innovativi, non di chi non ha avuto una posizione chiara sul Campus e ora si adopera nell’attività sempre più tristemente consueta e deviante di sbandierare vittorie non proprie».

 

Sulla vicenda si sono espressi anche i componenti del Meetup Pescina 5 Stelle, i quali hanno voluto ricordare che la loro posizione non è di contrarietà pregiudiziale al Campus, ma di perplessità per il modo in cui è stato gestito l’iter della manifestazione d’interesse, per la carenza d’informazione e per il mancato coinvolgimento della popolazione al progetto.

 

«Una scelta per essere condivisa» hanno infatti affermato i pentastellati «deve coinvolgere un’ampia platea, corpo docenti e genitori, e tener conto degli interessi e delle prospettive future di tutti i Comuni della Marsica Orientale. La Delibera di Giunta Regionale numero 825/2015 confezionata dall’assessore Donato Di Matteo e sostenuta dal consigliere Di Nicola, annuncia “Urbi et orbi” il gaudio per il finanziamento, in realtà è solo la partecipazione ad un concorso di finanziamento, di 2 milioni di euro per la costruzione di scuole innovative presso il Campus “Valle del Giovenco”, in località Collarmele, in una zona imprecisata del foglio 13, adiacente alla zona artigianale. Annuncio che immediatamente lascia disinteressati i sindaci di Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi e Ortucchio, ma che infiamma la ribellione nel Comune di San Benedetto dei Marsi».

 

«Le perplessità del Meetup 5 Stelle di Pescina a questa “annuncite”» hanno poi aggiunto i responsabili «scaturivano nel leggere le disposizioni contenute nell’articolo 1, comma 153, della legge 107 con quelle contrastanti presenti nella scheda d'intervento della Dgr 825. La prima chiara contraddizione era la destinazione agricola e la proprietà privata dell’area individuata, mentre la legge 107 prescrive la realizzazione in un sito di proprietà del Comune. Questo avrebbe determinando l’indisponibilità del sito, con successiva variazione della destinazione d’uso ed espropriazione dei terreni. La menzione nella delibera della “esigenza di favorire gli accorpamenti di edifici scolastici”, che andrebbero tutti a confluire nel nuovo Campus, ha accresciuto ulteriori perplessità, per problemi di trasporto, per assenza di servizi essenziali nella zona. Alla pubblicazione e diffusione della delibera, ben quattro Comuni su dieci, abbandonano il progetto. Comuni che rappresentano quasi il 50% della cosiddetta “platea di utenti” scolastici, rimanendo paladini entusiasti del progetto il sindaco di Cerchio, di Collarmele e di Pescina, un po’ meno gli altri».

 

«A confermare il fumo propagandistico del progetto» hanno commentato ancora dal M5S pescinese «è la missiva con il successivo cambiamento dell’area d’intervento modificata ed individuata “a posteriori” nel comune di Pescina. Essendo stato il 15 ottobre 2015 il termine ultimo entro il quale le Regioni avrebbero dovuto selezionare le manifestazioni d’interesse, la domanda che il Meetup 5 Stelle pone è la seguente: questi ripensamenti, queste modifiche ed integrazioni postume, potrebbero determinare l’esclusione della domanda di finanziamento di 2 milioni di euro? Se ciò dovesse accadere, sarà l’ennesima occasione persa della politica locale per campanilismi, con una privazione al territorio della Marsica di risorse che voleranno in altri progetti regionali. Questo dimostra un vecchio ed inadeguato modello di amministrare dei soliti partiti e potentati politici passati e nascenti, sempre attirati da finanziamenti e soldi da gestire ma mai attenti allo sviluppo e alle reali esigenze del territorio, dove l’unica dispersione non è quella scolastica ma quella di giovani diplomati e laureati che sono costretti ad emigrare definitivamente dalla Marsica per mancanza di possibilità di lavoro».

 

Redazione Avezzano Informa