Attualità 06:15

L’orsetta Morena aumenta di peso e si avvia verso la strada della natura

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PESCASSEROLI. Si fa sempre più vicino il momento di tornare in libertà per l’orsetta Morena che è arrivata a raggiungere il peso di 40 chili. Il dottor Beecham, che segue continuamente, quasi quotidianamente, gli esperti del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise da oltre oceano, ad agosto aveva spiegato che una delle condizioni importanti per la liberazione dell’orsetta era proprio che aumentasse notevolmente il suo peso, per poter avere risorse sufficienti per sopravvivere nel nuovo ambiente e superare l’inverno.

 

Gli orsi hanno un istinto innato nella ricerca del cibo e nella preparazione della tana invernale, ma ovviamente Morena rispetto ai suoi coetanei parte svantaggiata e un buon peso le consente di darle delle chance in più. Il Parco sta quindi lavorando alla definizione del rilascio, la fase più difficile e complessa della sperimentazione per tutte le variabili in campo. Si stanno valutando attentamente siti, problematicità legate ad ogni zona e fase post rilascio. A dare una mano all’Ente, oltre a Beecham, un pool di esperti nazionali ed internazionali, a cominciare da Ispra con Piero Genovesi, che stanno dando il loro contributo alla risoluzione delle criticità che si potrebbero incontrare rispetto alla scelta del luogo e del periodo, oltre che alla condivisione di linee guida che costituiscono il punto di riferimento per le attività che si stanno svolgendo ora e che si svolgeranno in seguito.

 

Il Parco, che in questa avventura ha potuto contare e conta sull’aiuto e l’appoggio della comunità scientifica internazionale, ha investito molto nel progetto e farà quanto più possibile affinché Morena torni libera, riesca a sopravvivere e, nei prossimi anni, anche a dare vita ad altri orsetti; anche se i responsabili non possono non considerare tutte le difficoltà implicite. Nel momento in cui tornerà in libertà, Morena sarà un orso come tutti gli altri e il Parco, a parte il monitoraggio per controllare che non interferisca con le attività antropiche, non dovrà fare altro, come è giusto che sia per un animale libero in natura. I rischi possibili sono molti: a quelli che affrontano tutti i cuccioli di orso che vivono nel Parco, più del 50% infatti non sopravvive, si aggiungono le difficoltà di un cucciolo orfano che è cresciuto in cattività e, quindi, la possibilità che si avvicini ai paesi con tutto ciò che ne consegue, il problema delle sicurezza sulle strade o l’incontro-scontro con dei maschi adulti. Adesso, perciò, si gioca la partita più difficile per Morena. I “custodi” che in questi mesi l’hanno seguita e tutto il personale del Parco vive un momento di forte contrasto in termini di emozioni. Da una parte il progetto sta per giungere al termine e il rilascio di Morena significa il ritorno ad una vita libera, con profonda soddisfazione per tutti e, dall’altra, c’è l’apprensione per il suo futuro non privo di pericoli, che potrebbero vanificare tutti gli sforzi fatti. Dal Parco, però, sono sicuri che tutti coloro che hanno seguito la vicenda in questi mesi hanno compreso l’eccezionalità dell’esperimento e tutte le problematiche connesse, per questo sapranno comprendere gli eventi.

 

Redazione Avezzano Informa