Attualità 06:30

È firmato dall’avezzanese Cicerone l’ambone della Cappella Sistina

L’architetto, per l’importante luogo di culto, aveva già realizzato fonte battesimale e candelabro


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ROMA. È firmato dall’architetto avezzanese Alberto Cicerone l’ambone della Cappella Sistina, finanziato, nell’anno giubilare della misericordia, dalla Fondazione Pescarabruzzo.

 

«Con spirito tra l’altro rivolto al sostegno dell’arte religiosa, architrave imprescindibile dell’essenza culturale e spirituale italiana» dichiara il presidente della Fondazione Nicola Mattoscio «abbiamo voluto condividere l’ambizioso progetto teso a fornire i nuovi arredi liturgici della Cappella più importante della cristianità. Lo abbiamo fatto condividendo il lavoro artistico concepito dal Maestro Cicerone».

Lo stesso architetto, già nel 2012, aveva progettato il fonte battesimale dell’importante luogo sacro, a cui aveva fatto seguito, nel 2013, la realizzazione del candelabro per il cero pasquale.

 

Quest’anno, quindi, grazie al sostegno della Fondazione Pescarabruzzo, alle due opere precedenti si è aggiunto l’ambone, che ha così completato il trittico degli arredi liturgici presenti nella Cappella Sistina che, con i suoi mirabili affreschi, è considerata il più straordinario esempio di Biblia pauperum, di narrazione religiosa attraverso l’immagine.

 

alberto cicerone.jpgIl critico Vittorio Sgarbi si è chiesto se fosse lecito intervenire in un ambiente storicamente e artisticamente tanto determinato affermando che, immaginare nuovi arredi per la Sistina, è di indicibile audacia. Il suo giudizio, però, è stato un apprezzamento in toto delle opere realizzate. Per Sgarbi, lo scoglio del confronto con l’ambiente sublime della Sistina è stato superato nella ricca e insieme semplice progettazione dell’ambone elaborato dal Maestro Cicerone (nella foto): una lastra di alabastro, rivestita di una fitta decorazione d’argento a motivi vegetali, in cui le forme lineari si sono armonizzate con il grande spazio circostante senza contraddizioni e dissonanze. Secondo il noto critico, nell’opera di Cicerone natura e arte si confondono, arricchendosi dei significati simbolici che rimandano alla sacralità della presenza di Cristo nella natura creata da Dio. Consultore teologico, il reverendo professor Salvatore Vitiello, il quale ha garantito a Cicerone le motivazioni e le giustificazioni iconografiche.

 

Le fasi di ideazione e realizzazione delle tre opere, ambone, fonte battesimale e cero pasquale, sono state illustrate e documentate e potranno perciò essere apprezzate dal pubblico nel volume intitolato “Il Tuo volto io cerco. Ambone, Fonte battesimale, Candelabro pasquale ideati e realizzati per la Cappella Sistina”, edito dalla Fondazione Pescarabruzzo e dalla Ianieri Edizioni. Il volume, a cura degli stessi Cicerone e Vitiello, è stato presentato giovedì 14 dicembre e, al termine dell’evento, è stata poi inaugurata la mostra omonima, che resterà aperta nei locali della Fondazione Pescarabruzzo tutti i giorni, tranne i festivi, fino al 30 dicembre 2015. Alla presentazione, oltre al presidente Mattoscio, al reverendo Vitiello e al Maestro Cicerone, sono intervenuti Giovanni Legnini, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura e Monsignor Vincenzo Amadio, vicario generale dell’arcidiocesi di Pescara-Penne. Le conclusioni sono state invece affidate all’Abate della congregazione benedettina olivetana Michael Zielinsky, direttore dell’ufficio per l’arte e la musica sacra della congregazione vaticana per il culto divino e la disciplina dei sacramenti.