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No ad “Antenna selvaggia” a Paterno. La protesta del comitato cittadino stamattina alle 10.00 davanti al Comune di Avezzano

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La collocazione di un’antenna per la telefonia mobile a Paterno scatena la protesta dei cittadini della frazione che non ne vogliono nemmeno sentir parlare.

«Noi andiamo avanti a muso duro». Felicia Mazzocchi è letteralmente inviperita e lancia fulmini all’indirizzo del Comune e del sindaco Gianni Di Pangrazio contro la messa in opera del traliccio: «Il Comune si è comportato come Ponzio Pilato, se ne è lavato le mani e non ha mai pensato e quindi attuato un piano organico in materia, oggi ognuno può fare quello che vuole a danno della salute pubblica e della proprietà privata».

 

La denuncia del comitato paternese arriva a stretto giro dopo quella del Centro Giuridico del Cittadino con Augusto Di Bastiano che, solo qualche giorno fa, chiedeva pure lui al Comune e a Di Pangrazio in special modo «di dotarsi di un piano, con cartografia, che individui le aree nelle quali è possibile istallare le antenne e pubblicizzarlo; di un piano delle localizzazioni degli impianti di telefonia mobile esistenti, suddivisi per gestore; deve avere il Catasto degli impianti. Per ogni impianto esistente va elaborata una scheda che ne riporta la localizzazione cartografica e ne descrive le caratteristiche ed alla scheda devono essere allegati tutti i monitoraggi e controlli effettuati».

 

L’antenna dovrebbe sorgere a una cinquantina di metri dal semaforo della Tiburtina in direzione Celano «a sette metri da un’abitazione privata, a otto da un’altra e di proprietà confinanti – ancora Mazzocchi – per questo la protesta davanti al Comune e il presidio attivo sul posto continueranno fino a quando non riceveremo risposte serie».

 

Il comitato chiede di disciplinare la materia e aveva pure chiesto un incontro ad hoc a Di Pangrazio ma, come dice Felicia Mazzocchi «il sindaco non ci ha nemmeno ricevuti, lui che è pure di Paterno, e ha mandato l’assessore Angelini a incontrarci».

 

Da ultimo Mazzocchi chiama ancora in causa Gianni Di Pangrazio: «Mettiti la mano sulla coscienza e impara a programmare le cose anche perché tutti sanno chi ha comprato non molto tempo fa il terreno dove dovrebbe sorgere l’antenna».

 

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