Attualità 06:30

Imu e Tasi, Boccia bocciato da De Cesare

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AVEZZANO. Prosegue il botta e risposta su Tasi e Imu tra l’ex assessore al bilancio del Comune di Avezzano, Lorenzo De Cesare e l’attuale, Ferdinando Boccia. La palla ancora a De Cesare che così risponde al vicesindaco che, nei giorni scorsi, aveva chiarito le dinamiche sulle tasse dell’amministrazione Di Pangrazio: «Capisco che quando si mette il sale sulla coda questa brucia. Chi amministra ha il dovere di dire le cose come stanno senza lasciarsi andare in considerazioni prive di fondamento e fuorvianti».

 

«In più circostanze» chiarisce l’ex assessore «ho avuto modo, tramite la stampa, di mettere in evidenza il raddoppio dell’imposta, spesso nascosto con informazioni fuorvianti da parte di un’amministrazione che, non avendo altre argomentazioni, risponde in manierare inconsistente. Il fatto è evidente, se la delibera Tasi per l’anno 2015 prevede un gettito di 3.900.000 euro e quella per l’anno 2014 un gettito di 1.700.000, l’aumento c’è stato e grosso pure, infatti, è superiore al 100%. Stia sereno il mio collega Boccia, i cittadini si rendono conto benissimo di chi li sta prendendo in giro avendo pagato il doppio».

«Gli insulti rivolti alla mia persona mi lasciano indifferente» va avanti De Cesare «soprattutto se provenienti da chi, come il vicesindaco, non si è mai confrontato, come il sottoscritto, con il voto dei cittadini. Il vicesindaco, visto che è anche un collega, dovrebbe spiegare bene che le fantomatiche esenzioni sono marginalissime e riguardano una percentuale bassissima dei contribuenti. Invece di lasciarsi andare in commenti personali circa la mia persona, dica chiaramente, se lo ha letto tutto, a chi si applica l’articolo 10 comma 2 del regolamento Iuc. Visto che lui non lo ha fatto, dando informazioni parziali e fuorvianti, avendo il dovere, invece, di darne di corrette, bisogna chiarire che l’esenzione di cui si parla spetta solo alle case date in uso a familiari con un reddito Isee inferiore a 12 mila euro. Cioè basta che il familiare abbia un reddito modestissimo che l’esenzione di fatto non spetta». «Circa l’esenzione da applicare in ragione della rendita catastale» chiarisce ancora «Boccia forse non sa, o vuole fuorviare i cittadini, che anche le case Ater molto spesso superano i 250 euro di rendita non fruendo, quindi, di alcuna esenzione. E, se è vero che lo Stato ha ridotto i trasferimenti ai Comuni, come dovrebbe comportarsi un’amministrazione oculata? Dovrebbe aumentare le tasse o ridurre le spese improduttive? È sotto gli cocchi di tutti che l’amministrazione Di Pangrazio ha scelto la soluzione più semplice ma più dannosa per i cittadini: quella di aumentare le tasse. Deliranti, poi, sono le affermazioni sul contratto di quartiere. Chi le fa mette in evidenza che non sa di cosa sta parlando, né conosce la storia. Ebbene va chiarito che questa è un’opera iniziata con l’amministrazione Spallone, quella Floris ha avuto il merito di portarla avanti fino quasi a concluderla e quella Di Pangrazio ha il demerito di non averla ancora finita se pur mancando poco alla conclusione dei lavori. Se viceversa lo avesse fatto si risparmierebbero soldi dei cittadini non pagando affitti per le sedi dell’ufficio provinciale del lavoro e per gli ufficiali giudiziari che sono a carico del Comune di Avezzano. La casa Comunale nuova permetterebbe, infatti, di utilizzare, per esempio, gli uffici di via Vezia per tali scopi. Ma, probabilmente, chi non trova altre argomentazione che sciocchi insulti per rispondere a dati di fatto relativi agli aumenti delle Tasse e delle spese inutili, non è in grado di fare nemmeno una seria programmazione delle risorse».

 

«Circa le scuole» conclude De Cesare «più volte si è messo in evidenza che questa amministrazione, pur essendocene le possibilità, non ha saputo portare a compimento il progetto dei tre campus ed è colpevole di enormi ritardi nell’uso delle risorse ministeriali anche nell’applicare progetti più semplici, risorse, giova ricordarlo, dirottate su Avezzano solo grazie all’amministrazione Floris. Ma forse c’era l’interesse di pagare ben 330 mila euro di affitti e per di più senza procedere a nuovo bando di gara, piuttosto che portare avanti progetti ambiziosi che avrebbero risolto il problema scuole in modo definitivo».

 

Redazione Avezzano Informa


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