Attualità 06:30

A Pescasseroli “Il gigante egoista” di Wilde per pochi spettatori bendati

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PESCASSEROLI. Il 2 gennaio, a Pescasseroli, nella casa del teatro-centro di aggregazione giovanile di viale Principe di Napoli 13, andrà in scena “Il gigante egoista” di Oscar Wilde, spettacolo di narrazione e suggestioni sensoriali con canzoni, suoni, odori, sapori, per sette attori, un musicista ed un piccolo gruppo di spettatori bendati.

 

L’evento, in programma alle 16, alle 17, alle 18 e alle 19 e organizzato dal Comune di Pescasseroli, dall’associazione Classemista Teatro e dal gruppo teatrale Lpsg di Avezzano, non vuole essere una celebrazione degli attori bensì degli spettatori, che saranno i veri protagonisti di tutto il percorso. Gli attori diventano, invece, semplicemente uno strumento attraverso il quale il pubblico si mette in scena. Chi ha già avuto il piacere di vivere l’esperienza raccomanda al pubblico di Pescasseroli di lasciarsi tentare da questa interessante proposta e liberare la mente per tornare in luoghi, incontrare persone, provare sensazioni che probabilmente sono nascoste in chissà quale angolo sperduto nei meandri della propria mente.

 

Il racconto proposto è capace di filtrare ai bambini il senso del divino attraverso una storiella semplice, lineare e suggestiva, con un improvviso finale a sorpresa, commovente e paradisiaco. Una narrazione di luce, di speranza, in cui Wilde ha voluto, attraverso la leggerezza di una fiaba, porre l’accento sulla necessità di credere in un messaggio di speranza a cui aderire con gesti d’amore per aiutare il mondo ad essere migliore. Un gigante vietò ai bambini di giocare nel giardino di sua proprietà, ma si accorse che senza di loro il giardino gli appariva triste, gli uccellini non volevano cantare e la neve ricoprì l’erba con il suo grande manto bianco e il ghiaccio dipinse d’argento tutti gli alberi. Il gigante permise allora di nuovo l’ingresso ai bambini che tornarono tutti. Mancava, però, il più piccolo, verso il quale il gigante nutriva un affetto particolare. Quando riuscirà a ricontrarlo, dopo una lunghissima attesa, lo riconoscerà come Gesù, e sarà proprio Gesù a condurlo nel suo giardino, ovvero in paradiso.

 

Il gruppo teatrale Lpsg ha cominciato cinque anni fa a lavorare con “l’immagine sensoriale”, sentendo che quello che stavano cercando era una forma di teatro che potesse farli sentire più impegnati nella ricerca di strade di relazione con lo spettatore più profonde. Cercavano, quindi, una forma di teatro che coinvolgesse più profondamente lo spettatore permettendogli di camminare sul confine tra il concreto e l’illusorio lasciandosi prendere con piacere dalla propria immaginazione.

 

Redazione Avezzano Informa