Politica 18:40

Partecipazione Popolare e area pedonale: l'amministrazione si arrende e decide di non decidere

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«Cambiare tutto per non cambiare niente o non salvare neanche le apparenze? Che cosa ha portato una amministrazione a impiegare tempistiche infinite anche per realizzare una opera già definita?  La verità è che la carrellata sugli immobilismi del sindaco tecnico Di Pangrazio continua senza fine». Partecipazione Popolare, il Gruppo consiliare al Comune di Avezzano, attraverso il coordinatore Sandro Stirpe chiama in causa il primo cittadino sulla questione legata all’isola pedonale del centro città.

 

E i consiglieri Lamorgese, Barbonetti e Pissino Gallese non gliele mandano a dire: «Il sindaco scopre finalmente le carte. Sulla scottante questione dell'area pedonale, collegata al complessivo restyling del centro storico, decide di non decidere. Dopo innumerevoli promesse, dopo tavoli di lavoro e dichiarazioni contraddittorie di assessori allo sbaraglio, il sindaco tira il solito colpo ad effetto ed indice un referendum popolare sull'assetto dell'Avezzano futura. Una “non soluzione” ridicola se non fosse tragica.  A nostro avviso il referendum consultivo poteva avere un senso se fosse stato fatto all'inizio di mandato, diventa invece una inaccettabile presa in giro ad un anno dalle elezioni. Il sindaco prestigiatore ha dettato l'agenda: sei mesi di consultazioni, quattro mesi per elaborare i dati e poi una commissione deciderà il da farsi. E' la delirante apoteosi dell'incapacità del sindaco di decidere di non decidere per il bene della città. E intanto i cittadini si chiedono: ma gli interventi quando si faranno? E' evidente che gli esiti del referendum saranno strumentalizzati da Di Pangrazio per la prossima campagna elettorale, in modo tale da chiedere agli elettori fiducia per fare le cose che non ha voluto fare in ben cinque anni di cattiva amministrazione. Meno male che i cittadini hanno deciso di decidere. Al sindaco sfugge il fatto che i cittadini si sono già pronunciati approvando il programma elettorale, laddove sul centro storico di Avezzano si prevedono precisi e dettagliati interventi. In quel programma di mandato la questione dell'isola pedonale è legata, correttamente, all'assetto urbanistico della città, alla riqualificazione del centro storico ed al piano urbano della mobilità. E' evidente a tutti che nulla di tutto questo è stato fatto, tanto meno si farà nell'ultimo anno di mandato.  Per farla breve, anche su questo problema l’amministrazione non ha saputo governare e non ha voluto decidere, preferendo un opaco “tirare a campare” a colpi di comunicati stampa ad effetto, cercando così di non scontentare nessuno e prendere tempo».

 

Quindi Partecipazione Popolare è sempre più decisa a dare battaglia sulle questioni che riguardano la città: «Non ci stiamo ad assistere alla distruzione sistematica della città di Avezzano, ormai emarginata dai circuiti che contano a causa della becera politica ondivaga ed inconcludente del sindaco.


Chi governa non può camuffare sistematicamente la realtà, e deve rispondere del proprio operato. Chi governa non può fare solo propaganda. Chi governa deve avere il coraggio di decidere con responsabilità per il bene della comunità.


Ecco perché a fronte di un palese stravolgimento del Programma di mandato, Partecipazione Popolare chiede un dibattito aperto in Consiglio comunale, la massima assise degli eletti del popolo, affinché il sindaco riferisca delle sue incomprensibili scelte ed ognuno si assuma le proprie responsabilità dinanzi ai cittadini. Abbiamo inoltre inviato una lettera al Prefetto dell'Aquila, S. E. Dr Francesco Alecci, tirato in ballo dall'amministrazione in questa scabrosa vicenda. Il sindaco ha dichiarato alla stampa che il Prefetto avrebbe in qualche modo avallato la sua decisione di non ottemperare alla sentenza del TAR che obbliga la creazione di un'area pedonale permanente nel centro storico. Su tale inquietante dichiarazione, circostanza vuole che si faccia chiarezza. Le sentenze si applicano, non si discutono e non si rinviano agli esiti di creative consultazioni popolari. Lo sanno tutti, meno che il sindaco tecnico Di Pangrazio».

 

Redazione Avezzanoinforma