Politica 18:45

Le quote rosa del Comune di Avezzano si tingono di nero

Mentre il sindaco definisce "battute goliardiche" i post osceni dell'assessore, la Cerone si scusa a nome delle donne, la Stati invoca la buonafede e la Fiaschetti zittisce le Pari Opportunità LE FOTO DEI POST DELL'ASSESSORE


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AVEZZANO.  In questi giorni diversi quotidiani hanno diffuso la notizia dell'assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Avezzano che pubblicava quotidianamente sulla propria pagina di un social network immagini oscene, insulti sessisti e frasi volgari, accompagnate da notizie improbabili e parolacce.

E questa è la prima notizia, ed E' una notizia poichè nulla è stato aggiunto ai fatti.

E deve essere diffusa. Perchè non si è trattato di una bravata tra amici durante una cena riservata, nè qualcuno si è preso la briga di sottrarre immagini da una raccolta privata e renderle pubbliche, ma è esattamente l'immagine di sè che l'assessore aveva liberamente e quotidianamente deciso di condividere con migliaia di persone, donne, uomini, ragazzi, cittadini.
Liberamente e quotidianamente.

Ed è un fatto grave.

Perchè quell'uomo riveste una carica pubblica, quell'uomo è stato scelto da un sindaco per rappresentare la città, quell'uomo ha il compito di curare gli interessi dei cittadini in un settore delicato e complicato come quello delle Opere Pubbliche, quell'uomo dovrebbe firmare delibere, gare pubbliche e contratti di appalto, incontrare amministratori ed imprenditori, dirigere persone, collaborare con i dirigenti comunali, stringere mani ed accordi per conto e nell'interesse della città.

Ed è evidente che non sia adeguato al ruolo. E questo non è in discussione.

Che piaccia o meno al sindaco che lo ha pescato per questo ruolo dalla minoranza o alle sue colleghe di Giunta che si sono incredibilmente lanciate in accorati appelli alla "buonafede" del collega per giustificare il comportamento da questi regolarmente tenuto su internet.

La rappresentatività, la credibilità, l'esempio, il decoro, il rispetto per le Istituzioni sono concetti ancora importanti, altrimenti quelle immagini non avrebbero offeso ed indignato nessuno. Altrimenti questa non sarebbe diventata una notizia. E l'assessore non avrebbe cancellato le decine di post offensivi e non se ne sarebbe scusato, capendo di essere andato oltre.

Fatto sta che non hanno offeso le donne della Giunta Comunale. Anzi, l'assessore Alessandra Cerone ha ritenuto doveroso scusarsi a sua volta con l'assessore definendo "permalose ed in malafede" le donne che si sono sentite offese e la stampa che le ha appoggiate. Mentre l'assessore Daniela Stati si è ritenuta soddisfatta delle scuse formulate sul web dal collega, invocando a sua volta la cara e benedetta buonafede.
Dalle altre autorevoli esponenti delle quote rosa del Comune di Avezzano come Adele Fiaschetti, Presidente della Commissione Pari Opportunità, solo un silenzio assordante sulla vicenda.

E questa è la seconda notizia. Ed è più grave della prima.

Perchè invece di indignarsi e condannare, senza se e senza ma, atteggiamenti evidentemente inadeguati ad un rappresentante istituzionale ed ancor di più la benedizione che tali atteggiamenti hanno ricevuto dal sindaco Di Pangrazio, invece di presidiare e preservare valori fondamentali e preziosi come il rispetto per le donne e per il loro corpo, hanno scelto di minimizzare - ­ indignate a loro volta per il clamore suscitato dalla notizia - ­ il fatto che un amministratore pubblicasse quotidianamente immagini di donne nude, post pieni di parolacce, volgari allusioni sessuali e pesanti insulti sessisti.
Evitando in tal modo anche loro di rispettare il proprio ruolo pubblico. Dimenticando di non essere lì a caso o  semplicemente per esprimere la propria opinione, ma per rappresentare quella di un'intera comunità e per tutelarne i diritti.

 

Invece di dissociarsi e ribellarsi alla linea scelta dal sindaco Di Pangrazio che ha liquidato con una scrollata di spalle l'assessore birichino definendo una "goliardata" la miriade di insulti e oscenità pubblicati sul web, le quote rosa hanno deciso di indignarsi per le decine di donne che hanno inondato le redazioni dei giornali con le foto degli insulti a loro rivolti, ed erano talmente impegnate nella accalorata difesa del neo assessore da non rendersi conto che nel frattempo i Consiglieri comunali ne chiedevano le dimissioni come un gesto di responsabilità e civiltà...

C'è un'enorme differenza tra strumentalizzare una notizia e pretendere rispetto per le persone e per le Istituzioni, perchè c'è differenza tra scegliere con coscienza e con il dovuto senso di responsabilità gli amministratori di una città dal farlo con leggerezza e superficialità.

 

Ed è questa ad essere stata oltrepassata.

 

Così come c'è differenza tra una "battuta di pessimo gusto" sussurrata in una cena tra amici e gridata su internet dallo scranno di una Giunta comunale.

 

E non è sottile, signore.

 

 

 

 

Redazione AvezzanoInforma