Cronaca 06:00

“La sfida delle mamme” su Facebook: la Polizia Postale mette in guardia dalla catena di Sant’Antonio social

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In questi giorni impazza su Facebook una nuova catena di Sant’Antonio, versione 2.0, dal titolo “La sfida delle mamme”. Il meccanismo è molto semplice: una madre, fiera della sua prole, pubblica tre foto dei propri figli che la rendono particolarmente orgogliosa e “nomina” altre mamme perché facciano la stessa cosa. Così, da giorni, le bacheche virtuali più frequentate al mondo, si stanno riempendo di foto di famiglie felici e bimbi bellissimi e sorridenti.

 

I genitori che decidono di aderire a questa sfida social evidentemente non hanno problemi a pubblicare le foto dei propri figli e non lo ritengono affatto pericoloso, e forse sono nella ragione, eppure la Polizia Postale, attraverso la propria pagina ufficiale di Facebook, Una vita da social, ha lanciato un appello che lascia pochi dubbi.

 

«Mamme. Tornate in voi» si legge nel post della Polizia «se i vostri figli sono la cosa più cara al mondo, non divulgate le loro foto in Internet. O quantomeno, abbiate un minimo di rispetto per il loro diritto di scegliere, quando saranno maggiorenni, quale parte della propria vita privata condividere. Se questo non vi basta, considerate che oltre la metà delle foto contenute nei siti pedopornografici provengono dalle foto condivise da voi. Fonte: Avvocato Aldo Benato».

«Il contrasto alla pedopornografia online» ricordano ancora dalla pagina Una vita da social «è esteso a tutte le piattaforme della rete ove è presente materiale pedopornografico, concentrandosi in particolare su quelle maggiormente a rischio per le vittime, quali i social network, ove emergono nuove ed insospettate modalità di adescamento di minori, nonché nelle reti “darknet”, aree profonde e nascoste del web ove l’utilizzo di tecnologie sofisticate rende inefficaci i tradizionali mezzi di accertamento delle identità online».

post polizia postale.jpg«A tale proposito» concludono «nel corso del 2015 sono stati operati 67 arresti e 485 denunce per adescamento di minori online, produzione, diffusione e commercializzazione online di materiale pedopornografico. Per il crescente fenomeno dell’adescamento online di minori, si segnala che nel corso del medesimo anno sono state 221 le denunce ricevute dagli uffici della Specialità. Dalle complesse operazioni di prevenzione è scaturita una assidua attività di monitoraggio della rete che ha visto coinvolti ben 17.283 siti internet, di cui 1.819 inseriti in black list».

 

Il post della Polizia Postale non è andato giù a diversi utenti che hanno lasciato commenti al vetriolo, tant’è vero che gli agenti che gestiscono la pagina si sono visti costretti a dare ulteriori spiegazioni: «Ci dispiace constatare che qualcuno non ha capito il senso di questo post. Noi ci limitiamo a darvi consigli» hanno spiegato «poi ognuno è libero di fare come vuole. La nostra casella messaggi è piena di richieste d’aiuto riguardo al furto di foto. Qualche settimana fa una pagina Facebook ha organizzato un concorso, non ufficiale, vota il bambino più bello. Centinaia sono state le foto mandate da genitori. Ripeto una pagina, non un profilo. Che fine faranno quelle foto? Ve lo siete mai chiesti? Quello che a volte può sembrare un gioco ingenuo per alcuni si è trasformato in un vero e proprio incubo».

 

Maria Caterina De Blasis