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Il Cam continua a battere cassa in tutta la Marsica: nel mirino 3 mila attività commerciali morose

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AVEZZANO. Chiamati a battere cassa gli addetti del Cam che dovranno rivolgersi a 3 mila attività commerciali della Marsica, su un totale di 6225, non in regola con il pagamento del servizio idrico integrato.

 

L’operazione è entrata nel vivo con l’avvio delle procedure per la consegna delle prime duecento “cartelle” a operatori di Celano, Tagliacozzo e Luco dei Marsi che hanno il debito più sostanzioso con il Consorzio Acquedottistico Marsicano. Contestualmente è scattata anche la seconda tranche di richieste di pagamento alle “seconde file” dei debitori di Avezzano dove, nei giorni scorsi, la società ha già recapitato i primi 30 solleciti a mettersi in regola.

L’azione ha prodotto i primi risultati dentro e fuori dei confini cittadini: quasi una decina, infatti, hanno risposto all’appello e iniziato a pagare in toto o a rate il debito pregresso.

 

Ultimatum fruttuoso anche sul versante laziale, dove l’amministrazione guidata da Nicola Zingaretti ha saldato il conto per il quarto trimestre 2015 e il primo trimestre 2016 evitando, seppur sul filo di lana, la riduzione del 50% della fornitura ai nove Comuni del Cicolano: Borgorose, Collalto Sabino, Collegiove, Fiamignano, Marcetelli, Nespolo, Pescorocchiano, Petrella Salto e Camerata Nuova.

 

A un passo dalla chiusura il direttore regionale, Mauro Lasagna, ha finalmente risposto in concreto ai ricorrenti solleciti del Cam, mentre la linea dura della nuova governance - che vede Paola Attili, nella carica di presidente, Giuseppe Venturini amministratore delegato e Armando Floris consigliere di gestione - mirata a stoppare un fenomeno a dir poco discutibile, oltreché insostenibile per le casse del Cam, sta facendo breccia anche nella Marsica, dove alcuni operatori morosi ancora non raggiunti dall’ultimatum si sono presentati “spontaneamente”  per regolare i conti.

 

Imprese commerciali, studi professionali, bar, ristoranti e negozi interessati, comunque, avranno un breve lasso di tempo per pagare il debito, anche a rate, onde evitare la chiusura dell’acqua. L’azione mirata al risanamento finanziario della società, infatti non ammette deroghe e fa della tolleranza zero nei confronti di chi evade ingiustificatamente il pagamento dell’acqua, scaricando il peso sui soliti noti, un principio non negoziabile.

Morosi decisamente nel mirino del Cam, quindi, mentre le lancette dell’orologio procedono inarrestabili verso l’ora x del distacco dell’acqua per i primi utenti di Avezzano chiamati comunque a saldare il debito accumulato negli anni.

 

Redazione Avezzano Informa


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