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Consorzio di Bonifica,quattro nuove commissioni consultive. Confagricoltura: “Una mancia di 2 mila euro per alcuni consiglieri”

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AVEZZANO. Il consiglio del delegati del Consorzio di Bonifica, nei giorni scorsi, ha deliberato l’istituzione di quattro commissioni consultive, previste dallo statuto ma non obbligatorie. «L’attuale deputazione amministrativa nata non dalla volontà degli elettori, ma partorita dal forcipe della politica, ha deciso di costituire questi organismi, già sperimentati in passato e poi abrogati dalle amministrazioni precedenti, per assoluta inutilità» spiega Francesco Sciarretta, componente del consiglio dei delegati.

 

Le commissioni, fanno sapere da Confagricoltura, costeranno 10 mila euro l’anno che graveranno sui ruoli consortili pagati dagli agricoltori proprietari, alla faccia della tanto sbandierata spending rewiew e della semplificazione amministrativa. «In realtà» va avanti Sciarretta «non vi è nessuna necessità di istituire una “commissione per le entrate”, e non anche quella per le uscite una per il “progetto Fucino”, in stand by da ormai due anni, una per “la valorizzazione turistica” - di che cosa? - e l’ultima per le “energie alternative e per la gestione del patrimonio” - quali e come? I commenti sono d’obbligo, visto che nessuno dei proponenti ha aperto bocca per spiegare al consiglio quali saranno le competenze, gli obiettivi i risultati attesi da queste commissioni. A questo punto ci chiediamo cosa resterà da fare al presidente e al silente vicepresidente? Non sarebbe stato più logico responsabilizzare deputati e consiglieri in compiti specifici e senza oneri?».

 

«Le commissioni» chiosa il presidente di Confagricoltura L’Aquila Fabrizio Lobene «serviranno solo ad intasare ed intralciare i lavori degli uffici ma soprattutto per dare una “mancia” di 2 mila euro lordi ad alcuni consiglieri di maggioranza rimasti senza incarico, ai quali si è aggiunto chi si è iscritto al campionato di “salto della quaglia” che premia chi si distingue nel trasformismo, attività elevata a valore morale. Eppure il presidente Di Berardino ha più volte espresso, in privato, la sua contrarietà alle commissioni, condividendo le nostre obiezioni sull’inutilità delle stesse. È del tutto evidente che alla fine ha dovuto cedere alle pressioni sempre più forti, degli “orfani” del potere per evitare una sfiducia».

 

«La tanto deprecata “cattiva politica” domina ovunque! E così» conclude Lobene «con il voto contrario dei consiglieri Sciarretta e Bonaldi e l’astensione di Di Pasquale è finito, per ora, il travaglio interno alla maggioranza che si è anche numericamente rafforzata. Per i problemi, quelli seri gli agricoltori proprietari, per adesso, possono aspettare».

 

Redazione Avezzano Informa