Politica 06:00

Il PD avezzanese dà il cartellino giallo alla Regione a doppia guida PD

I democrat parlano apertamente di distacco dei cittadini dalla Provincia: D’Alfonso e Di Pangrazio sono avvertiti


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AVEZZANO. «Il reparto di Neurochirurgia di Avezzano serve una popolazione di circa 140 mila abitanti contro i 70 mila dell’aquilano, ma deve chiudere perché i due medici presenti non possono garantire le 24 ore di copertura richieste per legge. L’articolo 32 della Costituzione tutela la salute per tutti i cittadini, ma se la programmazione sanitaria prevede di ridurre i centri allora si chiude quello del bacino più grande a favore di quello più piccolo, con buona pace dell’articolo 32». Questo il laconico ed essenziale commento dell’esecutivo del PD di Avezzano in merito alla chiusura del reparto di Neurochirurgia del presidio ospedaliero marsicano.

 

«Per riorganizzare la sanità pubblica» proseguono i democratici avezzanesi attraverso il loro segretario Giovanni Ceglie «si adotta il metodo del taglio orizzontale delle risorse senza considerare l’impatto conseguente di questa decisione. Il reparto di Neurochirurgia dell’Aquila, che serve un bacino di 70 mila utenti, per l’espletamento delle sue funzioni usufruisce di ben otto medici, quello di Avezzano va avanti con soli due neurochirurghi per un bacino di 140 mila utenti».

 

«Se all’Aquila ci sono bravi e seri professionisti» aggiunge il segretario «allora i due di Avezzano meritano un riconoscimento particolare per l’opera che svolgono sul doppio delle utenze ma con un organico così ridotto. La programmazione però prevede di chiudere Avezzano. Ora salta all’occhio che chi ha programmato la sanità, in passato soprattutto, si sia fatto sfuggire questa discrepanza tra gli organici. Due soli per 140 mila utenti ed otto per 70 mila».

 

Poi Ceglie affonda il colpo e allarga il discorso anche oltre l’Ospedale. «Questa semplice constatazione» dichiara infatti «si abbina anche a quella per cui altre decisioni vedono soccombere Avezzano a favore dell’Aquila proprio come la famigerata geografia giudiziaria, che prevede la chiusura del Tribunale di Avezzano e la sopravvivenza di quello del capoluogo, anche se il numero di cause espletate annualmente ad Avezzano sono quasi il doppio di quelle dell’Aquila. Anche qui si sceglie il taglio del terzo tribunale d’Abruzzo invece di fare un serena e responsabile analisi di criticità».

 

«Sono decisioni che penalizzano sempre e solo Avezzano» conclude il segretario del Partito Democratico locale, lanciando un chiaro monito ai rappresentanti regionali eletti anche grazie ai voti dei dem marsicani «ma i cittadini potrebbero scegliere di distaccarsi da una Provincia che la sta lentamente esautorando del suo ruolo di capitale di un territorio, quello della Marsica, da un passato illustre ed ancor più da un futuro brillante. A chi tocca dopo?». (Mc.dB.)