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Telefonino da 839 euro del sindaco, Santomaggio cala diffida stragiudiziale e messa in mora per Di Pangrazio

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Il consigliere del Comune di Avezzano Mariano Santomaggio “interroga” il sindaco Gianni Di Pangrazio a proposito della spesa relativa al telefonino e il sindaco non risponde.

 

Santomaggio va dritto al dunque: «L'increscioso episodio, lesivo dell'immagine dell'Amministrazione, è stato rivelato dal Procuratore regionale della Corte dei Conti dell’Aquila nella sede solenne della cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario. In quella sede, il Procuratore ha evidenziato, con riferimento all'acquisto dell'apparato, “gli aspetti di illegittimità della spesa, non conforme alla regolamentazione interna sulla telefonia e ai programmi di razionalizzazione approvati dal medesimo ente locale”, ed il successivo procedimento avviato dalla Procura che “ha portato al recupero dell’importo erogato, riversato nelle casse del Comune interessato, senza attivazione del giudizio contabile”». Quindi Santomaggio vuole sapere con urgenza perché «pur essendo il sindaco il diretto utilizzatore e beneficiario di tale cellulare, l’importo di euro 839,00 è stato versato nelle casse comunali dalla dirigente del servizio con reversale d’incasso n. 3277 del 6/7/2015».

 

A questo punto, se il sindaco non risponderà all’interrogazione entro i termini di legge di 30 giorni (Decreto Legislativo n.267/2000, articolo 43 che prevede l’obbligo per il sindaco di rispondere entro trenta giorni alle interrogazioni ed ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri), Santomaggio lo potrà denunciare per omissione di atti d'ufficio e per eventuali reati accessori.

 

La nota che Santomaggio ha inviato a Di Pangrazio, all’Ispettorato della Funzione Pubblica e al Prefetto dell’Aquila porta la data dell’11 agosto 2016:

 

«Avezzano 11 agosto 2016

 

Al 

sindaco del Comune di Avezzano

Dott. Giovanni Di Pangrazio

 

ISPETTORATO DELLA FUNZIONE PUBBLICA

C.so Vittorio Emanuele II, 116

00186 Roma

 

PREFETTO DELLA PROVINCIA DI L’AQUILA

Dott. Franco Alecci

L’Aquila

 

Il sottoscritto Mariano Santomaggio consigliere comunale di Forza Italia premette di aver presentato la seguente interrogazione a risposta scritta al sindaco del Comune di Avezzano per il tramite del Presidente del Consiglio

 

Richiesta di chiarimenti in merito all’acquisto, appositamente per il signor sindaco,(determina dirigenziale n. 6574 del 3/12/2014), di un apparato cellulare modello IPHONE 6.64 G.B. APPLE del costo di 839,00 euro.

Fatto

L'increscioso episodio, lesivo dell'immagine dell'Amministrazione, è stato rivelato dal Procuratore regionale della Corte dei Conti dell’Aquila nella sede solenne della cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario.

In quella sede, il Procuratore ha evidenziato, con riferimento all'acquisto dell'apparato, “gli aspetti di illegittimità della spesa, non conforme alla regolamentazione interna sulla telefonia e ai programmi di razionalizzazione approvati dal medesimo ente locale”, ed il successivo procedimento avviato dalla Procura che “ha portato al recupero dell’importo erogato, riversato nelle casse del Comune interessato, senza attivazione del giudizio contabile”.

L’interrogazione

Il sottoscritto ha con urgenza chiesto di sapere perché, pur essendo il sindaco il diretto utilizzatore e beneficiario di tale cellulare, l’importo di euro 839,00 è stato versato nelle casse comunali dalla dirigente del servizio con reversale d’incasso n. 3277 del 6/7/2015.

Constatato

che per tale interrogazione, protocollo n. 28750 del 7/6/2016, alla data odierna sono trascorsi più di sessanta giorni da quando è stata presentata all’ufficio comunale di competenza e la stessa non ha avuto risposta scritta da parte del Sindaco né risulta essere iscritta in alcun ordine del giorno di nessuna seduta del Consiglio Comunale;

Considerato che

-la Costituzione Repubblicana, all’articolo 1, comma 2, sancisce che “la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”;

-la Legge n.142/1990, all’articolo 31, stabilisce al comma 6, che “i consiglieri hanno diritto di -il Decreto Legislativo n.267/2000, all’articolo 43, prevede, da una parte, il diritto dei consiglieri comunali di presentare interrogazioni e mozioni e di ottenere dagli uffici competenti tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato, e, dall’altra parte, l’obbligo per il Sindaco o gli Assessori da esso delegati di rispondere entro trenta giorni alle interrogazioni ed ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri;

-la Legge n.142/1990, all’articolo 40, sancisce che “con Decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’interno, il Sindaco, il Presidente della Provincia, i Presidenti dei Consorzi e delle Comunità Montane, i componenti dei Consigli e delle Giunte, i presidenti dei Consigli circoscrizionali possono essere rimossi quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge o per gravi motivi di ordine pubblico”;

-lo Statuto Comunale e il Regolamento per lo svolgimento delle sedute consiliari prevedono che i consiglieri comunali hanno diritto di iniziativa su ogni questione sottoposta alla deliberazione del Consiglio e hanno, inoltre, diritto di formulare interrogazioni, interpellanze e mozioni che saranno riportate al primo consiglio utile;

-il Regolamento per lo svolgimento delle sedute consiliari prevede che il Sindaco o un Assessore delegato risponde per iscritto, se espressamente richiesto, entro il termine di trenta giorni;

-l’art. 328 c.p. (Rifiuto di atti d’ufficio. Omissione) prevede che ..omissis . “Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che entro 30 giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l’atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a €. 1.032. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa”;

-il comportamento omissivo del Sindaco viola la Costituzione Repubblicana, le Leggi statali e regionali, lo Statuto Comunale e altre fonti normative secondarie;

-la mancata risposta alle interrogazioni dei Consiglieri è da interpretare a tutti gli effetti come una mancata risposta alla cittadinanza tutta, poiché l’amministrazione è tenuta a riscontrare tali istanze non solo per questioni di correttezza istituzionale ma per chiarire le linee di indirizzo del Governo cittadino ed orientare così al meglio le azioni dei consiglieri;

– detta violazione compromette il diritto del singolo consigliere comunale a poter esercitare con pienezza il mandato consiliare;

diffida

il Sindaco pro tempore del Comune di Avezzano, dott. Giovanni Di Pangrazio a procedere, entro e non oltre 30 giorni dall’inoltro della presente, a soddisfare la grave inadempienza sopra evidenziata, con l’avvertenza che, in mancanza, procederà presso le competenti sedi giurisdizionali.

Avezzano, 11 agosto 2016

Il consigliere  Mariano Santomaggio»

 

11 più 30 fa 10? Sì perché Di Pangrazio ha tempo per rispondere all’interrogazione fino al 10 di settembre prossimo.

 

Direttore