Cronaca 06:00

238 persone estratte vive dalle macerie. Il presidente di Anpas Abruzzo: “Con il cuore a pezzi, ma pieno di speranza”

Oggi funerali di Stato per le vittime marchigiane e lutto nazionale


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AMATRICE. È salito a 281 il numero delle vittime del terribile terremoto che la notte del 24 agosto ha colpito alcuni centri del reatino e della provincia di Ascoli Piceno. Accanto a questa cifra spaventosa, però, ce n’è un’altra che infonde un minimo di speranza, anche quando sperare sembra impossibile: dalle macerie di Amatrice, Accumoli, Arquata, Pescara del Tronto, sono state estratte vive 238 persone.

 

È a questi sopravvissuti che oggi vuole pensare Serafino Montaldi, presidente della sezione abruzzese di Anpas, associazione nazionale pubbliche assistenze. «Quanta sofferenza in quegli sguardi, in quegli occhi, in quelle mani che si stringono» ha commentato Montaldi al suo ritorno da Amatrice, dove si trovava per allestire un campo Anpas «in molti mi fermano, ci fermano, chiedendoci informazioni: “Come va? Cosa possiamo fare? Quali sono i numeri?”. Oggi mi sento di poterne e doverne dire solo uno: 238 persone estratte vive, con il cuore a pezzi, ma pieno di speranza».

 

Anche chi, da tanti anni ormai, presta la propria opera di soccorso in questi terribili eventi fa fatica a raccontare quello che ci si trova davanti agli occhi nei paesi colpiti dal sisma. La sensazione di impotenza si aggiunge alla consapevolezza degli errori umani nella costruzione dei diversi edifici. «238 persone rispetto alla distruzione che ho visto in quei luoghi è un ottimo risultato» racconta infatti il presidente di Anpas Abruzzo «perché davvero non è rimasto in piedi praticamente nulla». Altra nota positiva, seppure nell’immane tragedia, è la risposta tempestiva delle forze dell’ordine e di tantissimi volontari. «La sensazione» commenta ancora Montaldi «che però non è una nota tecnica, ma solo un’impressione, è che rispetto ad altri eventi la risposta sia stata decisamente più forte e immediata nonostante le tante difficoltà».

 

Purtroppo, però, le potenti e numerose scosse a molti non hanno lasciato scampo e anche i soccorritori hanno dovuto fare i conti con tante, troppe morti. «Non dimenticherò mai lo sguardo di chi è rientrato il primo giorno dopo il soccorso» conclude infine Montaldi «i volontari della Croce Verde di Civitella che sono stati nei luoghi del sisma non sono riusciti a raccontare tutto ciò che hanno visto, non ce l’hanno fatta, ma i loro occhi parlavano chiaro».

 

Questa mattina, intanto, alle 11:30, Monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, celebrerà le esequie delle vittime marchigiane del sisma, nella palestra adiacente all’Ospedale Mazzoni. Ai funerali prenderanno parte anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Matteo Renzi che ha proclamato per oggi una giornata di lutto nazionale con l’esposizione delle bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici dell’intero territorio italiano.

 

Maria Caterina De Blasis

Foto Ansa