In una vita sempre più frenetica, l'estate 2016 abruzzese è stata quella che forse ha riscoperto di più il piacere di un ritmo lento, una tradizione antica, un'alimentazione genuina e una riscoperta stupita della natura.
Cammini, sagre, laboratori: mondi per riscoprire le ricchezze della Marsica, locus amoenus per tanti turisti in fuga dalle caotiche città.
Successo hanno riscontrato laboratori artigianali per imparare a fare il sapone, tenuti sia da pubbliche associazioni che da locali privati che hanno scommesso su una riscoperta del bio in tutti gli ambiti.
Attiva sul versante ''tradizioni'' è stata Sante Marie, che con la sua ProLoco ha organizzato incontri su vecchi mestieri, laboratori di ricamo, di pasta stesa a mano. Perchè le tradizioni sono un fuoco che bisogna alimentare, per non rischiare di perdere la propria identità.
E poi ancora, alla scoperta della ricchezza botanica della Marsica, in cammino sulle nostre montagne o per i nostri borghi, per ritrovare attraverso un percorso olfattivo-sensoriale i mondi che si nascondono dietro erbe aromatiche ed officinali, destinate ad uso culinario o per la cosmesi naturale.
In cammino sulle nostre montagne anche in compagnia dei muli: parliamo ora del cammino dei briganti, vera rivelazione dell'estate 2016. Un successo che ha visto continui pellegrini sulle orme dei briganti, per sette giorni, partendo da Tagliacozzo. Un viaggio in bilico tra Abruzzo e Lazio attraverso panorami degni di nota e territori ancora incontaminati, cercando di rivivere il passato avventuroso.
I briganti, viaggiatori per convenienza, non erano malviventi, ma spiriti liberi che lottavano contro l’invasione dei Sabaudi; i nuovi padroni arrivati dal nord avevano imposto tasse altissime a persone che già soffrivano di fame e imposto la leva obbligatoria. Entrare in clandestinità era l’unica via che rimaneva possibile. Ma la storia dei briganti è fatta anche di rapimenti, riscatti, soprusi, subiti o perpetrati.
Una storia da conoscere, e rivivere a passi lenti.
Perchè camminare è «il modo più autentico e quello maggiormente efficace per rimetterci in contatto con noi stessi», come afferma il professor Le Breton, autore del libro 'Il mondo a piedi', per una filosofia di vita fatta di cose piccole, cose genuine, come un sapone bio, un orto, un cammino.
E in tutto questo, l'Abruzzo è una porta d'accesso privilegiata per la riscoperta di se stessi.
Ludovica Salera