Attualità 10:30

Settore forestale abruzzese fermo all’anno zero: la denuncia di Gasbarro

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La politica europea di sviluppo rurale 2014-2020 riconosce le risorse forestali e il settore produttivo a esse collegato, come elementi cardine per il perseguimento degli obiettivi Europa 2020 e delle priorità strategiche dello sviluppo rurale, con particolare riferimento alle priorità di “lotta al cambiamento climatico”, “sostenibilità energetica” e “conservazione della biodiversità”. La selvicoltura viene considerata dal regolamento UE numero 1305/2013, come parte integrante dello sviluppo rurale e il sostegno alla stessa dovrebbe includere lo sviluppo delle aree forestali e la gestione sostenibile delle risorse boschive. Questo il quadro della normativa europea spiegato da Confagricoltura Abruzzo attraverso il suo presidente Concezio Gasbarro che poi punta l’obiettivo sulla nostra regione.

 

«La Regione Abruzzo, attraverso l’attivazione delle misure del Psr 2014-2020» afferma infatti «dovrebbe concorrere a promuovere e incentivare la gestione forestale sostenibile al fine di tutelare il territorio, contenere il cambiamento climatico e conservare la biodiversità. Non meno importante sarebbe la necessità di rafforzare la filiera forestale e la sua base produttiva che genererebbe nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali nelle aree interne, montane e svantaggiate che nel nostro Abruzzo sono la prevalenza». «Purtroppo» attacca Gasbarro che è anche responsabile nazionale per le risorse boschive «tutto questo non è possibile in Abruzzo in quanto la Regione ha deciso di finanziare con scarse risorse il settore forestale, e ancor di meno rischia di impegnarne con la misura 8.5 quelle che più di tutte integra gli spetti occupazioni con gli interventi strutturali nei boschi». «Davvero un pessimo esempio di attenzione verso le foreste» il suo commento «bene primario di interesse pubblico caratterizzato da condizioni di svantaggio strutturale e socioeconomico, spesso localizzate in quei territori resilienti e quindi maggiormente necessitanti di sostegno anche per la produzione di beni e servizi ambientali che garantiscono per la collettività come chiesto a livello comunitario, internazionale e ribadito a livello nazionale dal programma quadro del settore forestale».

 

«Un tempo il comparto forestale era definito e rappresentato come il comparto della fame» conclude amareggiato Gasbarro «poi si è iniziato a parlare di comparto di gestione, ora per l’Abruzzo si potrà solo parlare di comparto dell’abbandono. E diremo grazie alla politica che non decide ma che la lascia decidere la tecnocrazia, ed in questo possiamo consolarci di essere in buona compagnia dei cugini agricoltori, visto che nemmeno le misure del Psr a loro dedicate brillano in risposta alle esigenze di tutto il settore agricolo e forestale».

 

Redazione Avezzano Informa