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Giorno della memoria: a Collelongo e Avezzano va in scena “R-Esistere – Vivere ancora”

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AVEZZANO. In occasione del Giorno della memoria, doppio appuntamento con la pièce “R-Esistere – Vivere ancora”, tratto dall’omonimo libro autobiografico di Ruth Kluger e interpretato da Simona Generali.

 

La rappresentazione, una coproduzione di Teatro dei Colori, Comune di Lucca, Provincia di Lucca e Teatro Colombo, a cura di “Dryas Teatro Natura”, per il supporto tecnico di Claudio Di Paolo e Silvana Alterio andrà in scena il 26 gennaio alle 21 al Teatro Botticelli di Collelongo, mentre il 27 gennaio, alle 11 al Teatro dei Marsi di Avezzano.

 

Lo spettacolo “R-Esistere – Vivere ancora” è tratto dall’omonimo libro autobiografico di Kluger ed è diventato prima un caso letterario e poi ha ottenuto molteplici riconoscimenti tra cui il premio Grimmelshausen per la letteratura. Nell’immaginario mondiale, quando si nominano le parole Auschwitz, ebreo, seconda guerra mondiale, ciò che siamo portati a pensare sono le atrocità eseguite su esseri umani durante un piccolo lasso di tempo. Atrocità ideate da uomini folli con l’ideale comune dello sterminio totale della razza ebrea e di altre “sotto-umanità”. Benché non si possa togliere alla storia la sua valenza, esiste anche un mondo schiacciato, inascoltato, denigrato, che non solo lo si voleva annientare, ma già non esisteva nella storia mondiale, e che purtroppo non è mai stato preso in seria considerazione da lezioni magistrali sulla questione.

Stiamo parlando degli esseri umani che hanno sofferto la persecuzione nazista per un ideale da parte di altri esseri umani. Stiamo parlando di uomini, donne, bambini che hanno dovuto abbassare la testa ad un dio narcisistico. Stiamo parlando di esseri umani deturpati della loro vita e della loro dignità. Stiamo parlando di bambini tolti dal loro diritto di gioco. Stiamo parlando di donne che erano fuori da ogni pensiero famigliare, religioso, civile, mondiale, ovvero le donne dimenticate dalla storia.  Stiamo parlando di esseri umani che nonostante abbiano trovato la salvezza, nessuno ha dato loro medaglie, o forse nemmeno un dignitoso ascolto. Alla fine si scopre che non era stato detto tutto sulla Shoah.

 

Di tutte le storie più incredibili, quella che ancora non ha trovato una risposta alle innumerevoli e forse alle più semplici domande di natura umana, è la storia della Shoah. Tale è la difficoltà di capire quale ragione abbia mosso persone nell' autoconvincersi, pur seguendo delle direttive, che lo sterminio di altri essere umani potesse essere l'unica soluzione. Ma ancora più inspiegabile, per chi è sopravvissuto ai campi di sterminio, è che la gente non volesse sapere per non continuare a soffrire, nessuno voleva conoscere la verità sui campi, nessuno chiedeva niente. Fu così che per anni il dolore si trasformò in silenzio. E dal silenzio una voce si alzò da quel coro di dolore.

 

Dopo 46 anni dalla sua liberazione Ruth Klüger decide di scrivere “Vivere ancora”. La letteratura di testimonianza è stata prodotta quasi tutta da uomini, mentre le donne hanno parlato poco delle proprie esperienze. Forse per questo motivo si è ingenerata e diffusa l’opinione che le deportazioni maschili e femminili possono combaciare e anzi addirittura sovrapporsi.

 

Con questo spettacolo si vuole riflettere sulla possibilità di redenzione delle donne sopravvissute ai campi di concentramento. E dal momento che gli organizzatori credono di essere tutti figli dei tempi passati non vogliono rimanere nell’idea che le donne siano “come rane d'inverno” ma che una nuova stagione si rivolga a loro e a tutti quei figli che nasceranno ancora.

 

Le due attività si svolgeranno con il contributo dei Comuni della Marsica-Assessorati alla Cultura e grazie ai rapporti istituzionali con Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Regione Abruzzo. Associazione Teatro dei Colori Onlus, 0863 411900, 347 3360029, www.teatrodeicolori.it, info@teatrodeicolori.it.

 

Redazione Avezzano Informa