Attualità 14:35

Il sindaco Di Pangrazio smentisce Confcommercio e Confesercenti: “Nessuna desertificazione del centro città, il dato sul commercio ad Avezzano è positivo”

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Il sindaco Gianni Di Pangrazio interviene nella discussione aperta negli ultimi giorni dalle associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti sul perdurare della crisi del commercio ad Avezzano dopo l’ennesima chiusura di altre attività commerciali del centro città. 

 

Il Presidente di Confcommercio Roberto Donatelli aveva infatti affermato nei giorni scorsi che «i centri urbani si sono svuotati, la nostra città non ha più un’anima e la chiusura o la fuga dei negozi, riduce la qualità della vita dei residenti e diminuisce la sicurezza. È necessario quindi che il governo centrale e l'amministrazione locale si mettano d’accordo per favorire il ripopolamento commerciale della città, attraverso una efficace politica di agevolazioni fiscali».

 

Mentre Domenico Venditti di Confesercenti, preoccupato anche lui dalle continue chiusure delle attività commerciali aveva dichiarato: «La Confesercenti si è attivata più volte al fine di cercare di invertire una tendenza negativa che ormai dura da troppo tempo e che sta portando ad una situazione disastrosa. Nell’incontro di lunedì con l'assessore comunale al commercio ribadiremo le idee per rilanciare i centri urbani ed evitare, ove possibile la loro desertificazione ed insisteremo con l’Amministrazione comunale per mettere in campo interventi decisivi e concreti».

 

Il sindaco smentisce entrambi affermando che il quadro generale per il settore commercio ad Avezzano è invece positivo e dichiara che “chi parla di desertificazione danneggia l’immagine della città e genera negatività. I dati del Suap parlano chiaro” così il sindaco dice che il Commercio è invece in decisa crescita in città nell’ultimo anno poiché nel 2016, secondo i dati dello Sportello Unico Attività Produttive, ad Avezzano hanno aperto 92 nuove attività, mentre 42 commercianti hanno chiuso le proprie attività, con un saldo finale positivo pari a 50 attività produttive. 

 

Fa poi riferimento ai “tempi ormai  lontani in cui venivano oscurate le insegne e vietata ogni forma di aggregazione”, nonostante  non risulti che dalle precedenti amministrazioni comunali fosse vietata ogni forma di aggregazione  e definisce i rappresentanti di Confcommercio e di Confesercenti  che hanno espresso preoccupazione per le continue chiusure degli esercizi commerciali degli “sfascisti dell’ultima ora pronti a cavalcare la chiusura di qualsiasi attività”.

 

FDF