“Trovo quantomeno stucchevole che una Società che fornisce un servizio pubblico, definisca falsa una notizia di un aumento di tariffa, seppur causato da errori di sistema e comunque certificato da ricevute fiscali, di un Sindaco sul casello della città che governa”. Con queste parole il primo cittadino di Celano Settimio Santilli torna a parlare, a distanza di pochi giorni, dell’aumento dei pedaggi sull’autostrada che attraversa la Marsica e gran parte del territorio regionale.
Il nuovo commento arriva in risposta alla replica di Strada dei Parchi:
<<Circola in ambienti marsicani la notizia del tutto falsa di un aumento dei pedaggi autostradali, che sarebbero partiti già da oggi, un aumento che secondo la falsa notizia sarebbe avvenuto del tutto in sordina e complice “l’arrivo dell’estate”. Senza dunque annunci o preavvisi da parte della concessionaria Strada dei Parchi. L’aumento non c’è stato, e non poteva essere altrimenti. Ricordiamo, infatti, che tutte le autostrade italiane, quindi anche l’A24 e A25, sono assegnate dallo Stato in gestione a dei concessionari privati. Ma trattandosi di un servizio pubblico, le regole del gioco le decide comunque il governo attraverso i ministeri. In parole semplici: le tariffe di un servizio pubblico si possono modificare solo con un decreto del governo. Per le autostrade il decreto è emesso dal governo, sentiti i ministeri del Tesoro e delle Infrastrutture, il 31 dicembre di ogni anno. Il decreto è coerente con il Piano finanziario che regola il rapporto tra il Governo e il concessionario privato e che generalmente ha la durata di quattro anni, fissando i lavori da fare, come farli, le politiche di gestione comprese quelle tariffarie. Proprio gli aumenti vengono concessi o meno, anno per anno, in funzione degli obiettivi del piano finanziario realizzati. Nel caso di Strada dei Parchi la situazione è ancora più “originale”, visto che è stata l’unica concessione ad essere stata assegnata con bando europeo, pertanto la quota di tariffa che va allo Stato è pari al 60%, quindi per ogni euro incassato dal SDP ben 60 centesimi vanno alla parte pubblica (canone concessorio del prezzo per 57 milioni l’anno ed altri oneri e impose). Pertanto la modifica della tariffa ha ripercussioni dirette sul bilancio dello Stato. Ne deriva che un aumento o una diminuzione di costo della tariffa non può neanche essere presa in considerazione dal concessionario, sarebbe illegale e illegittima. Può decidere in questo senso solo il governo con un Decreto legge. Ecco perché chi immagina che possa essere un singolo gestore e quello di Strada dei Parchi in particolare a poter modificare a suo piacimento le tariffe autostradali è, mai come in questo caso, fuori strada>>.
“Quantomeno – spiega Santilli - ci si sarebbe dovuti scusare, non col Sindaco che ha tutto il diritto di segnalare anomalie e aumenti non giustificati e col quale sarebbe stato opportuno chiarirsi, ma con quanti magari hanno subito un errore con danni economici più rilevanti uscendo dal casello di Celano e provenendo da città ben più lontane, ignari del costo normale di pedaggio. Quanta gente è transitata sullo stesso casello senza accorgersi dell'errore del sistema? O quanti se ne sono accorti e non avevano chiesto una ricevuta senza aver possibilità di essere rimborsati? È tutto normale in un'autostrada che con tali costi, non ha più presidi umani ai caselli negli orari notturni che potrebbero evitare o prevenire questi errori che ricadono sulla gente? O addirittura è un delitto segnalare aumenti ingiustificati? O peggio si rischia di essere tacciati per bugiardi se non si fosse avuta l'accortezza di avere delle prove? Sarà stato riparato il casello di Celano? Fosse anche un errore di un centesimo io continuerò a fare segnalazioni e denunce sul casello della città di cui sono Sindaco – conclude Santilli - negli interessi di quanti lo transitano per lavoro o per visitare la nostra terra a costi allucinanti”.
I.P.